Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 1 - febbraio 1990

B ASSOCIAZIONE «RIFORMISMO E SOLIDARIETÀ» Piccoli mutamenti, immobilismo dell'insieme Yalta addio Religiosità, autonomia del sociale, mondi vitali La sfida al riformismo Un ordine economico internazionale La necessità di profonde riforme nell'economia, nella società e nelle istituzioni del paese è avvertita da tempo. Ma questa presa di coscienza non ha ridotto lo scarto tra l'urgenza delle riforme necessarie, la loro proiezione europea ed i tempi di realizzazione. I piccoli mutamenti confermano, in sostanza, l'immobilismo dell'insieme. La rivoluzione democratica del 1989, che ha investito i Paesi del socialismo reale, ha impresso una forte accelerazione alla storia, coinvolgendo nella trasformazione le politiche dell'intera Europa, dell'Est come dell'Ovest. Il sistema imposto a Yalta è crollato spazzando via pigrizie e rendite di posizione.Il bisogno di religiosità, combattuto dall'ateismo di Stati autoritari e burocratici, si è dimostrato un potente elemento di rivitalizzazione, dal basso, delle società. Ciò che avviene tra i popoli dell'Est europeo spinge a prendere atto della crisi dei comunismi e sollecita una più elevata democrazia, ad Occidente come ad Oriente. Libertà, giustizia e solidarietà costituiscono condizioni per il governo dello sviluppo in direzione della qualità sociale, per una valorizzazione dell'eguaglianza, che non significa uniformità. L'affermazione dell'autonomia del sociale e la mobilitazione dei mondi vitali possono rilanciare e qualificare la struttura dello Stato, in modo da garantire la sintesi istituzionale e favorire l'iniziativa dei singoli e dei gruppi. Il processo in atto, più che l'affermazione storica di un capitalismo deregolato ed incontrollato, può costituire una sfida per il riformismo della grande tradizione democratica europea, che si rifà ai valori del cristianesimo e del socialismo. I valori etici di queste grandi correnti storiche hanno consentito di contrastare la pretesa, particolarmente aggressiva negli ultimi quindici anni, di realizzare un aggiustamento dell'economia esclusivamente a danno dei più deboli, e tuttavia non sono riusciti ad impedire vecchie e nuove diseguaglianze ed emarginazioni. Acuta resta l'esigenza di un ordine economico internazionale. L'insieme degli avvenimenti e dei processi in atto, e l'accelerazione che la storia sta registrando, esigono un impegno più penetrante per l'integrazione europea, economica e monetaria, ma anche politica e sociale. Esigono anche la realizzazione di un più accettabile rapporto tra paesi ricchi e paesi poveri, tra Nord e Sud del mondo. Si deve prendere coscienza che

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