L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 79 - 4 gennaio 1948)

NOTIZIARIO ITALIA~e La Costituzione Repubblicana è stata approvata I socialisti autonomisti al governo Seregat D'Aragona Tremellonl ROMA: In una solenne seduta la.« Costituente» approva_ ·la Carta deil diritti e dei doveri dei cittadini con 435 votil favorevoli contro 62. Seduta .solenne quella tenuta a Montecitorio per l'approvazione della Costituzione Repubblicana. Nel momento in cui l'on. Ruini consegnava, dopo averlo brevemente illustralo, il testo definitivo della Costituzione, all'on.le Terracini, tutta l'assemblea scattava in piedi applaudendo alla Repubblica. La votazione sulla nuova legge è avvenuta a scrutinio segreto. Quando il presidente on. Terracini viene chiamato secondo il turno a recarsi all'urna, un applauso vivo ~ prolungato si leva da tu.ttL i settori, in omaggio all'imparziale operato del Presidente della CosHtuente. Un'acclamazione non meno vibrante partiva all'indirizzo di Terracini dalle tribune assiepale dal pubblico e dai giornalisti. ROMA: La partecipa2ione dei SGCiaHsti autono• ,._li e dei repubblicani al oovemo. Il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani è entrato a far parte di un governo democratico per contribuire con tutte le sue energie alla ricostruzione economica del Paese, alla lotta contro la miseria, alla difesa delle pubbliche libertà e alla tutela della pace. Anche il Partito Repubblicano ha preso la stessa decisione e 13 presenza di questi due movimenti in seno alla compagine ministeriale. mentre scarta il pericolo - latente nel passato governo - di uno slittamento verso le forze della reazione politica e sociale, determina nel nostro paese una situazione nuova che, rompendo con le incertezze da cui il recente periodo della vita nazionale è stato offuscato, apre alle classi lavoratrici prospettive sicure di un avvenire migliore. La composizione del nuovo ministero è la seguente : Presidenza del Consiglio e • interim • dell'Africa Italiana, ALCIDE DE GASPERI (D. C.); Vice Presidente del Consiglio e Presidente del Comitato per lo studio delle questioni sociali e per l'Assistenza, GIUSEPPE SARAGAT (P.S.L.I.); Vice Presidente del Consiglio e Presidente del Comi- !~to Interministeriale per la Difesa delle istituzioni repubblicane e democratiche, RANDOLFO PACCIARDI (P.R.1.); Vice Presidente del Consiglio e Ministro per il Bilancio, LUIGI EINAUDI (P.L.1.); AfCari esteri : CARLO SFORZA (Indip.); Interni : MARIO SCELBA (D.C.); Grazia e Giustizia : GIUSEPPE GRASSI (I.ndip.); Ministro per le Finanze : GIUSEPPE PELLA (D.C.); Ministro per il Tesoro : GUSTAVO DEL VECCIIIO (Indipendente); ~linistro senza portafoglio per il coordinamento degli enti economici statali autonomi : GIUSEPPE TOGNI (D.C.); Difesa : CIPRIA~O FACCIIl~ETTI (P.R.I.); Pubblica Istruzione : GUIDO GONELLA (D.C.); Lavori Pubblici : UMBERTO TUPI~I (D.C.); Agricoltura e Foreste : ANTONIO SEGNI (D.C.); Trasporti : GUIDO CORBELLINI (Ind.); Poste e Telecomunicazioni : LUDOVICO D'ARAGONA (P.S.L.l.); Industria e Commercio : ROBERTO TRE~IELLONI (P.S.L.I.); Lavoro e Previdenza sociale: Ar.11:,./TORE FA;'/FA::-11 (Dem. Crist.); Commercio Estero : CESARE MERZAGORA (Ind.); ~larina mercantile: PAOLO CAPPA (D.C.). ROMA: Dobbiamo al governo Badoglio la RepubMica di Salò? Mussolini sarebbe stato ,~lberato caJ Gran Sasso col consenso del ministero Italiano. Un giornale di Roma ha pubblicato una lettera del maresciallo maggiore dei carabinieri Osvaldo Antichi intorno alla liberazione di ~tussolini dalla prigionia sul Gran Sasso, lettera nella quale è detto fra l'altro : • Ero addello alla custodia di Mussolini con 80 Ira sottufficiali e carabinieri e posso dire che nessuno di noi venne leso e privalo delle armi. Per la verità debbo dire che allendemmo i tedeschi a braccia conserte, poichè due giorni prima, e cioè il 10 sellembre 1!J43, verso le ore 10, l'allora pref elio dell'Aquila ci comunicò che l'ordine del governo era stato modi/ icalo e che se un'azione fosse staia compiuta dai tedeschi non dovevamo opporre resistenza. RISTORANTE COOPERATIVO ZURICO VINI SCELTI Pranzi e cene a Fr. 2.20 - Sala per riunioni < Non voglio polemizzare, ma se non ci fosse staio dato quest'ordine, eravamo in condizione di staminare tutto il gruppo tedesco, sopprimere Mussolini e a//011/anarci insalulali ospiti. Skor.::eny scese al Gran Sasso preceduto eia una macchina da ripresa cinematografica e dal generale della polizia Solei/i, inu/i{- menle prelevalo a forza da Roma•· Da tale lettera risulterebbe chiaro che ~lussolini venne liberato dal tedesco Skorzcny col pieno consenso del governo Badoglio. ROMA: I monarchici dissentono e indicano le foro riserve alla Carta Costituzionale della repubblica: I monarchici ono, come si a, di varie tendenze e sfumature; essi hanno perciò apprezzato variamente il documento storico che è stato approvato nella seduta della Costituente. Per l'Italia Xuoua, che è l'organo dei monarchici diciamo così ortodossi, la Costituzione anebbe avuto un valore •storico• 3e non rivestisse un certo carattere maggioritario, rilernlo a suo tempo dallo stesso on. Calamandrei, di e provata fede repubblicana •· li vero punclum dolcns, per !"organo monarchico, sono le norme transitorie relative alle sanzioni contro gerarchi fascisti, provvedimento ritenuto responsabile della frattura degli italiani. li che, in parole povere. significa che per pacilicarc gli italiani bisogna non maltrattare i complici e i fautori di una politica nefasta. Ma queste sono ormai discussiom superale. Però i monarchici conservatori, pur al[e,· mando la necessità che la nuova Costituzione sia modificata, ritengono doveroso anche di rispettarla: • Il sovverlivismo non è nel nostro stile e questa è la nostra forza ,. Più arirendevole è «Risor11imento Liberale>, che, in un articolo dell'on. Roberto Lucifero, esprime l'opini<1ne dei monarchici liberali. Non mancano le riserve (e chi flOn ne ha fatte soprattutto sulla complessità della materia ?), ma • oggi la Carta è andata e noi ci inchiniamo davanti a questa legge che è lo Stato, perchè sappiamo che lo ~lato è la legge>. L'«0ra d'Italia-», organo di Patr,issi, è 111eoativamente sbrigaHva. Per la tendenza n.axionaJistica. <lei non confessato ma sottinteso fascismo, con la Costituzione repubblicana, che secondo una definizion<' dell'on. La Pira contiene una , concezione organica propria della sociologia cristiana,, pare invece , consumata una sopraffazione• e deplora che soltanto sessantadue deputali abbiano negato • la loro complicita al misfatto perpetralo contro il popolo italiano •· Tutti coloro che avevano creduto di leggere nella Costituzione la consacrazione della piena sovranità -popolare, evidentemente si sono sbagliati. Il «G'ÌOmale deHa Sera», monarchico, portavoce ,non si sa di quali sfumature, non ha lesi11atogiudizi sommari e sprenanti. ,Ora che la CostHuzione è fatta e - secondo il predetto giornale - fatta male, bisogna affrettarsi a modificarla. E poichè si è per- .sino preteso che la forma repubblicana non può essere oggetto di riforma costituzionale, si è voluto inventare cosi nientemeno che la Repubblica perpetua. Bei matti I >. ~la il giornale dimentica che la forma repubblicana è stata decisa dal referendum popolare ed era inevitabile che la volontà del popolo fosse consacrata nella Carla Costituzionale. Non v, sono altrJ dissensi degni di rilievo. Se non proprio .sull'unanimità, il che sarebbe una forma di consenso deprecabile, la Repubblica ha ricernto il suffragio della stragrande maggioranza. Lo ha voluto sollolincare il Presidente Dc Xicola, motteggiando scherzosamente sul conto dell'on. Conti, confuso tra i membri della commissione che si era presentata l'altro giorno a recargli il testo della Costituzione : • Come farai ora, povero Giovanni, che non hai più nessuno contro cui combattere? Ora la Repubblica non è più provvisoria ,. ROMA: Per la trasformazione del lati.fondo. n problema della riforma agraria è stato in questi giorni rumorosamente richiamato all'attenzione del Paese dalla cosiddetta • Costituente della terra•, tenuta a llologna dai comunisti e socialfusionisti, ma due importanti provvedimenti del Go,·erno in tale dclic:ita materia sono passati quasi sollo silenzio. Si tratta della nomina, da parte del ministro dell'Agricoltura, di una vasta commissione per lo studio della riforma in questione. e di un decreto che stabilisce nuove norme in tema di bonifica. A non voler ripetere per la • Costituente della te~·- ra, quello che è stato scritto dalla foce Repubblicana di Roma, e cioè che si è trattalo di un espediente elettoralistico, bisogna obiettivamente riconoscere che la manifestazione si è conclusa, in sostam:a, con un semplice ordine del giorno, il che è un po' poco, in verità, per una costituente. Per contro i idue 1>rovvedimenti del Governo, irn attesa della riforma agraria che dovrà essere fissa.la nel futuro dal prossimo Parlamento, rappresentano, fin da oggi, misure concrete, destinate ad avere Wl3 influenza praticamente costruttiva sulle decisioni di domani. I problemi da affrPntare e r,~olvere sono ~ così compl8"tvi, gravì e deUcaU (on.o basta iiµa.tµ realizza.re J.a rifoTma d.and-0!>emplicemente della.tena a contadini privi di mezzi e di guida tecnica) _çhe il ministro Segni ha creduto opportuno, fin da o.i;a, costituire una commissione per lo studio della rjf9rma. E questa commissione (della quale fanno parte esponenti della Confederazione lavoratori della tcrr:i, dei coltivatori diretti e degli agricoltori, i più noti studiosi di agricoltura appartenenti ai più cliver<;i partiti, nonchè i rappresentanti dei Ministeri interessati) esaminerà tra pochi giorni il materiale di studio già raccolto presso il Ministero dell'Agricoltura e l'Istituto di economia agraria di Roma, dove c'è fra !"altro un censimento che indica in modo assai particolareggiato éom'è distribuita oggi la proprietà fondiaria in tutta Italia. . L'altro provvec:timento avvia uno dei compiti ~- ziali de~la riforma: la trasformazione del latifondo. li decreto, che interessa sopratutto il Sud, ed è stato approvalo nel Consiglio dei ministri, modifica la legge sulle bonifiche del 1933. . E' possibile, per conseguenza, che si rendano dJSpOnibili rilevanti estensioni di terreno che nelle intenzioni del governo, potrtbbero utilizzarsi per andare incontro alle aspirazioni dei ceti contadini, e sopire, con la formazione delle piccole proprietà, una dell:e maggiori ragioni di conflitti sociali nel campo agricolo. In vista di tale obiettivo il decreto prevede che i Consorzi di bonifica, o gli Enti di colonizzazione o lo Stato con i suoi organi tecnici, concretino con i proprietari i siJ1goli piani di bonifica e, in caso di difetto di mezzi finanziari, impongano la vendita o promuovano l'espropriazione parziale o totale del!/) immobile senza attendere la constatata inadempienz:i come stabilito dalla legge 1933. 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