B La situazione politica e sindacale in Francia Nuovo corso del Le decisioni del Consiglio ):azionalr del partito socialisa S.F.1.0. e quelle del convegno di Force Ouvrière, hanno segnalo l'inizio di un nuovo corso nella politica del socialismo francese. Mentre, fino ad oggi, il socialismo francese, uscito sconfitto e demoralizzato dalla guen a e dall'occupazione tedesca, ma responsabile più che mai ciel corso della politica francese, era stalo legalo, sia alla politica triparlilic~, sia a quella comunista. sia a quella cattolica, con le recenti decisioni dei due convegni, esso ha deciso di passare all'offcnsirn e di imporre agli altri la propria politica, chiamando l'opinione pubblica a raccolta attorno a un grnndc mo\"imenlo popolare democratico e repubblicano la e terza forza,. Ciò che è nuovo, nella vita del socialismo francese, è la dolorosa iniziativa della uscita di • Force ouvrière • dalla C.G.T., per la ricostituzione di sindacali democratici cd autonomi. .. socialismo francese socialisti rivoluzionari della C.G.T. che capeggiarono la rivolta. Conlcmporancamcnle, la base operaia cominciò a disorientarsi di fronte alle iniziative ufficiali della C.G.T. e gli stessi scioperi, per quanto condotti irf una situazione di notc,·olc disagio economico per la classe operaia, diventarono presto impopolari per il modo politico in cui furono condotti. Presto, i sci milioni di aderenti ufficiali della C.G.T., si diradarono e se oggi si facesse un calcolo di quanti iscritti hanno pagato le tessere nell'ultimo periodo, si vedrebbe che parecchi milioni di operai respingono la protezione contro-operante della C.G.T. \'a tenuto presente che i successi e gli insuccessi della C.G.T. hanno sempre determinato in Francia rapidissimi aumenti e diminuzioni nel numero degli iscritti; dopo la vittoria del Fronte Popolare cd il successo dell'occupazione delle fabbriche del 1936, gli iscritti passarono da un milione e mezzo a cinque; dopo il fallimento dello sciopero del 1938, invece, da cinque milioni e mezzo, gli iscritti calarono a poco più di uno. E' da presumere che anche dopo il fallimento del recente sciopero generale, il numero degli iscritti della C.G.T. si sia paurosamente ridotto. L'iniziativa di Force ouvrière ha corrisposto perciò, non solo alla necessità di ricostituire dei sindacati autonomi dai partiti politici. ma anche a quella di ridare vigore e impulso agli organismi sindacali francesi, i quali si erano paurosamente vuotati di qualsiasi contenuto negli ultimi mesi. L'azione del partilo socialista, accanto a quella tli Force ouvrière, costituisce perciò una offensiva del partilo socialista stesso per riconquistare la fiducia della classe operaia e organizzarla sindacalmente in modo da resistere all'offensiva anli-dcmocratica che si prepara a scatenare il generale Dc Gaulle. P.V. Durante il periodo clandestino i vecchi capi socialisti ùclle federazioni sindacali avevano accettato il J>ericoloso incarico cli fare il • doppio giuoco, con Vichy, per tenere inquadrala la forza operaia cd imJ>cdirc che venisse adoperala a favore dei tedeschi. Questo allcggiamenlo, certamente deplorevole, ma fa- -cilitalo dallo spirito collaborazionista della frazione 'Socialista una volta capeggiata da Paul faure, fece 'J)erdcrc ai sindacalisti socialisti il vecchio prestigio che avevano nella C.G.T. e consenti ai sindacalisti comunisti di impadronirsi della direzione dei sinda· cali. In breve, anche per la maggiore attività svolla alla base dai comunisti e per l'assenteismo degli organizzati socialisti, questa influenza as~unse proporzioni gigantesche e consenti di avere una maggioranza dell'80 per cento nella C.G.T. LanuovCaonfederazione francelasnecuianappealltoutti i lavoratori Lamoziocnoenclusdivealconvegdni•oForcoeuvriè•r-eImmedidaitmeissiodneill'esecutiwo dellaC6T- Primaedesiodnisi indacati Se tale maggioranza fosse staia adoperata a scopo puramente sindacale, nessuno avrebbe trovalo da ridire. Ma dal giorno dell'uscila dei comunisti dal governo, i dirigenti sindacali comunisti cominciarono a spingere i sindacali da essi diretti in una azione politica di contrasto con la po!itica economica dei governi presieduti dai socialisti e poi, finalmente, portarono il consiglio nazionale della C.G.T. a volare una mozione di opposizione al piano '.\larshall. Queste deformazioni a scopo politico dell'attività sindacale fecero presto entrare in crisi tutti i sindacati francesi e una crescente opposizione si manifestò alla base contro la direzione comunista. Questa opposizione si manifestò anzitutto in forma organica, dentro e fuori della C.G.T., c0n le iniziative dei gruppi anarco-sindacalisti forti di centoventimila aderenti organizzali nella CS.T., e dei gruppi A grande maggioranza di voti il Congresso di e Force ouvrièrc > ha approvato la mozione che propone la scissionr dalla Confederazione Generale del Lavoro (C.G.T.). La votazione ha dato i seguenti risullati : favorevoli alla rottura 52, contrari 5, astenuti 14. La mozione e chiede a lutti i militanti responsabili di costituire senza indugi un'organizzazione sul piano dei sindacati; delle unioni dipartimentali e delle federazioni al fine di preparare appena possibile un congresso per la costituzione di una vera centrale confederata di tutti i lavoratori•; • chiede ai compagni dell'Ufficio confederale di dimellersi dalle loro cariche> e e incarica il gruppo centrale e Force ounière > di assumere pron•isoriamcnlc la direzione del movimento,. D'altra parte • Force Ouvrièrc, afferma la sua volontà di applicare integralmente il programma costitutivo della vecchia Confédcration Générale du Travail di cui essa si dichiara la genuina continuatrice. Afferma inoltre la sua incrollabile ostilità all'instaurazione di qualunque potere personale>. e Force Ouvrièrc, ha poi lanciato un appello a lutti i lavoratori invitandoli ad aderire al movimento. La votazione sulla mozione unificala è staia possibile dopo che Léon Jouhaux che, come è nolo, era favorevole al mantenimento dell'unità sindacale, ha aderito alla mozione in considerazione della vastità del movimento scissionista. Léon Blum Sindacalismo libero e autonomo Riportiamo dal 4':Populaire» t'a.cuta analisi '1i. Léon Blum sul.la sci,ssione avvenuta in seno alla O. ,G. T. dove i com.unisti, datla l-vberaz.ione della F,-ancia a oggi, <Weva.no svolto Ja «foro» ,pobitica che, specialmente nel .corso deglti ultim:i due mesi, ,si è dimostrata come la più dannosa per la cla.sse ,lavoratrice. L'avvenimento (della ~is-sione sindacale) è d:i ~uelli per <:mi è difficile misurare immediatamente la portata. E&sa determinerà ad ogni modo, sia <Sul pi.ano mo-ndiale che su quelJo nazionale consegu,enze notevoli. coniferenza tenuta a Parigi, i suoi animatori resistettero senza piegarsi al primo appello di rivolta che i delegata por-tavano da tu1ti i punii della Francia, e ifa.cevano prevalere la parola d'ordine: l'uillità. prima di tutto. La Direzione comunista della C.G.T. ha fatto di tutto per rendere la, loro si hrnzione insostenibile nelle organizzazioni confederali. Per deliberafo proposito -essa si è sfor,zata di renderli partecipi delle responsabilità di In seguilo alla decisi-0nc presa ed al volo espresso nella mozione i cinque membri non comunisti dell'Esecutivo della C.G.T. hanno immediatamente inviato le loro dimissioni dall'Esecul~vo stesso. Essi sono : Léon Jouhaux, Segretario generale della-C.G.T., Roberl Bcthorcau, Alberi Bouzanquel (Direttore del settimanale della C.G.T. e Le Peuple •), Georges Dclamarrc e Picrre '.\fcumcycr (Tesoriere della C.G.T.). La commissione amministrativa della C.G.T. da parte sua ha diramato una mozione in cui • prende alto delle dimissioni dei cinque segretari c0nfcdcrali e condanna questo tentativo di scissione,. I dirigenti del movimento scissionista si riuniscono oggi per proseguire le discussioni miranti alla formazione di una nuova organizzazione sindacale centrale politicamente indipendente. Essi calcolano di portare fra brevissimo tempo il numero dei loro aderenti (che già assommano a circa un milione e mezzo, un quarto cioè delle forze totali che contava formalmente la vecchia C.G.T.), almeno a due milioni, penetrando in ti:tti i maggiori centri del lavoro organizzato. A Marsiglia 85 membri dell'associazione di stampa, affiliala alla confederazione, hanno presentato le dimissioni. Contemporaneamente i lavoratori portuali, di Bordeaux, ed i minatori di carbone di Lilla, hanno dato inizio alla costituzione di sindacali affiliali alla e forza del lavoro •· decisioni che sapeva inaccettabili per loro. anzi ·proprio perchè le sa,peva inaocettabi,li per loro. Considerando la realtà delle cooe, si ,può dire senza tradire la verità, che la -Direziione -comunista li ha ~lusi. La questione, pr06pettata ora alla classe operaia è semplice e chiara. I lavoratori della Francia che sono stati gli artefici e i difensori della Repubblica, sono rimasti dej repubblicani, La loro organizzazione sindacale di classe vuol eS6ere o no una democrazia libe!'a e autonoma 1 Se si conosce la loro storia, le loro tradizioni, i loro sentimen- •ti .non ,si può du.bitarei ,della risposta. Lèon Blnm Ma ciò che voglio sotto Lineare fin d'ora è il suo significato profondo. La ma.ggior parte della massa operaia franoe6e rWuta oggi. la direttiva comunista: ecco il fatto princiLa terza forza pale, . Se la direzione comuruista della Q;G.T. non ave~e-, durante tre anni di gestion-e, fatto tutto il •possibile per falsi,ficare i congegni dell'à-pparato confederale, la conseguenza <Sa.. rebbe stata semplice 1facile e naturale. Al rovescia.mento di mag,gioranza ne·lla ma.ssa sind~le avrebbe 11aturalmente corrisposto un rove6ciamento interno della Direzione, e l'nnità dell'organizzazione sar0bbe stata. salvaguardata. ,E' questo che si auguravano gli animatori di « Force Ouvrière » è in questo senso che eBSi hanno lottato per molti mesi C01l una una tenacia uguale al coraggio. Mia la :inrpos.sibilità di ,far 'Prevalere questa soluzione democratica li ha costretti a ricorrer.e ad una specie di il"Ìvolta che nu rifiuto di chiamare sciSBione. Quanto alla causa profonda di questo movimento di. maS6a che non lasciava altre altP,rnative agli animatori di « Force Ouvrière ;i ohe separarsi dalla Direzione comunista o di vedersi liquidar•e con una rapidità •cresc-ente gli effettivi confederali oosa è chiara fino all'evidenza. E' il comunismo internazionale che 'ha rotto l'unità operaia in Fran-, eia. L'aveva fatto una prima Yolta, nndomani del congre so di Tou11, estendendo sistemalicam.en te al terreno &indacale la scissione che aveva provocato sul piano politico. Por por riparo, dopo quinrlici anni, all'opera funesta. erano occorsi j 'Pazienti e laboriosi sforZJi ai quali il nome di Léon Jouhaux resta unito e che il partilo socialista - ho il diritto di ricordarlo - aveva fatto del suo meglio per favorire. II wmunismo è recidirn. Abusando clispoti-ca.mente del potere che si era acqui,c;;ta.to neJla Direzione confederale a. srrvendo il 'movimento opel'aio ai auoi fini politici, utiliz7,ando j modi propri dell·azione operaia - lo sciopero prima di tutto - come strumento di aggressione e di distruzione contro le i tituzionj e le libertà repubblicane, ha creato di nuovo un'atmosfera irrc pirabilc <lalla quale il movimento operaio 1,arebbc stato soffocato sino all'asfiRSia. ' L"autore del seguente articolo, che è apparso sul • Daily lferald •, appartiene al gruppo dei laburisti che pubblicarono il nolo appello « Keep le/I , (sta a sinistra). Egli, già direttore delr • Evening Standard• e de/l"organo ufficiale del partilo Jaburisla, è a.ssai nolo fra noi attraverso Ja traduzione del suo libro • Il processo di Mussolini,, che era una feroce critica dell'antica connivenza col fascismo di Churchill e degli altri conservatori. Di tutte 1e brutte notizie che Ci ,sono giiunte dall'Europa, dal momento dell'armistizio, nessuna è più dolorosa di quella che è venuta dalla Francia -poco tempo fa. Sembra che la lotta tra i comunisti e gli anticomunisti cho ha dilaniato i popoli ,immiseriti negli ultimi due anni c mezzi, stia toccando il suo apice sul suolo di Francia che molti ingle i considerano come il più prezioso di Lutto il Continente. I comunisti hanno lancialo la loro sfida. Comunque possano formular.e lo ragioni della loro azione, nessun dubbio esisle quanto ai loro moti,·,i. Proferirebbero portare la Francia, alla tragedia, piuttosto che vederla riprendersi assistita dall"aiuto degli Stati Uniti. Dall'altra pnte il golli mo attende il suo momento; la sua forza si è andata formando in gran parte ap'J)rofittando della folle politica e dell'errata tattica dei comunisti. Se il gollismo riesce nel suo , copo, può tenere la Francia asservita alla reazion.e nazionalistica per una generazione o più. Il gruppo di « For<>c Ouvriere » è re1,lato fino aJl'ultimo il grnpp-0 della unità op<'raia. Mai ron un solo dri ie;uoiatti, ha spinto verso la issio e; solo qualch ttimantia, el a Tra queste due forze il Socialismo francese sta 'J)I'Oseguendo la sua dif.ficile battaglia. Indubbiamente i dirigenti del Socialismo francese ,hanno commesso degli errori negli ultimi due anni, indubbiamento hanno perduto delle occasioni. Tuttavia non sta a noi, che abbiamo il Socialismo al 'Potere a, casa nostra, disprezzare i loro sforzi. Più di ogni altro settore del popolo francese, i socialisti hanno tenuto vivi gli ideali della Fran-cia o elci Socialismo e più di ogni altro l)al'tito hanno lottato per una sana T1ioostruzione. Il loro delitto agli occhi dei comunisti è stato che erano pronti ad a-cccltare l'aiuto americano per superare le loro difficoltà economiche e <'hc non erano disposti ad accettaro gli oròini comunisti nella loro politica. on Rta a noi, che J)Ul'c abbiamo a<"cettato l'aiuto americano e rc.<ipinto gli ordini comunisti, ~:rnnct· rr queste aocuse. Faremmo meglio a considerare come -possiamo assisterli e incoraggiarli nell'affrontare i tremendi .problemi dell'ora.. Qualun.que co,sa aooada in Francia, la ,sola speranza pe!' 1il SO<!ialisroo democratico resta affidata alla ripr-e.sa del Socialismo francese, è alla oostituzio.ne della « terza forza» 'J)er cui Lèon Blum -ha lanciato un ,appello. Queeta ·« terza ·forza» non è solo l'unica vera speranza dell'Europa e del mondo, poichè .se il mondo viene ad esser.e diviso in ,due ,parti, •fra capitalismo americano e il sovietismo l'USSo, o se il Socialismo democratico viene fatto a pezzi tra que,ste due forze, come la politica russa sembra augurarsi, allora la crisi della Francia dilagherà fino a coinvolgere l'intero mondo, e la battaglia sarà combattuta non con i basto.ni della polizia e dietro le barricate ma con tutte le aool"i della guerra moderna. Oomc costruire la « terza forza» non solo in Francia. ma nell'Europa e n.el mondo: q11esto è il vero problema. Per <lue anni e mezzo il Governo labul'ista inglese è stato ostacolato e bloccato •nel tentati,·o di aiffrontare il fiUO compito (e noi: du.- ciamo, come molti altri, ostacolato a torto) dalla a--solut,i dipendenza economica della Tng-hilte-rni clall'emi&fero occidentale, e dalla .c:;pif'tala cd amara guerra di propaga,nda combattuta dai sovictioi conb'O di noi. Molto presto tuttavia dovremo p,ensare da capo ;i 11a nostra -politi eia. Al Consiglio dei Ministri degli E1,teri .si sta facendo un ultimo di- .c;prralo .-forzo per impedire la. divisione politica od economica dell'Europa. Dobbiamo lavorare anCOTa perchè questo 1,forzo abbia successo, dato che anche a questa undice.sìma ora un sia ,pur debole aocoroo fTa le grandi Potenze potrebbe almeno far sì che ~i possa riprendere il -commercio attraverso il con tinenle europeo. S.e l'a~cordo fallisce, non dobbiamo forse prendere ,in con iclerazione una nuova ed energica jniziativa tendente a c1-eare la « terza forza:», che sola può arrestare il •continuo slittamento verso la guerra e il disastro~ Questa iniziativa potrebbe consi tere tra l'altro in: \ J) una dichiarazione nostra sul nostro dcsidnio di costituire dei vincoli eco~rnici lra l'~uropa occide-ntale e l'Europa oriontale, malgrado il fallimento dei m,egoziati poli~ici: L'Jno-hilierra sta già riprendendo i negoziati con l'Unione Sovietica ed altni paesi orientali. Potremmo affermare la nostra decisione di se!?'llire la nostra decisione di seguire tale b ' • • politica, senza la quale la Npresa economica dell'occidente verrebbe, dolorosamente ostacolata e la speranza di pone termine eventualmente alla divi.s.ione dell'Europa verrebbe a morire; 2) un piano per riconvo-care le sedi.ci Po~ tenze che si riunirono .a Pal'igi e cercare d1 porre ,con loro le fondamenta degli Stati Uniti d'Euro•pa. Una ta.lo Federazione potrebbe rimanere aperta per l'adesione di al- 'lrii, ,e potrebbe cominciar.e ad •affronlare fondamentali p1,oblemi economi.ci quali la costituzione di un'unione doganale e il oonc.ertare la disposizione e destinazione dell'industria :pesante; 3) una •proposta per cui tale conferenza di potenze dovrebbe prendere ,in con,c;;iderazione non olo le nostre Telazioni economiche con gli Sta ti Uniti, ma ,anche il porre i-n comun,e i ,piani di dif ooa, le ricerche atomiche e la politica e6tera. ·Questi sono alcuni dei passi che potrebbero essere fatti per riportare la speranza fra l'attuale dis,perazione che sta sommergendo l'Europa occidentale, e per :introdurre una nuova voce nella lite diretta if.ra le due più gr,andi potenze del mondo., L'Inghilterra è l'unica Nazione che possa prenderro l'iniziativa di un tale p,iano e qualsiasi 'Politica si segua, il suo succecsso deve principalmente dipender,e dalla possibilità di sormontare le proprie diflfocoltà economiohe. Ogni suocesso del nostro popolo nel campo della produzione è il miglior contributo alla causa della nostra indipendenza ,per con-cederci la possibilità di salvare la pace. Più che:mai la speranza di costruire un'Europa e un mondo in cwi l'uo,mo ,e la donna comune possano contare una vita possibile, liberi da i ter.rori cli una tirrania poliziesca e dello sfruttamento ~pitalistico Tiposa nel nostro popolo. L'appello rpe1,la « terza iforza » è venuto da un buon amico dell'Inghilterra e dal cuore ùi Parigi martoriata. 'Le parole erano indirizzate ai francesi, ma hanno attraversato la Manica. Che Londra risponda! Michael Foot Ginevra LA FESTA DErt.L'ALBERODI NATALE DELLE COLONIE ITALIANE DELLA COLONIA LIB1E•RA Una folla numerossima di italiani e svizzeri gremiva la vasta sala comunale di Plainpalais; domenica, 7 dicembre, in occasione della Festa dell'Albero di Natale delle Scuole italiane di Ginevra, tenuta sotto il patronato del Console Generale dottor Vitaliano Confalonieri. Ottimo lo spettacolo : la signorina Wanda Clerici, prima ballerina della Scala, il maestro Adolfo Camozzo, pure della Scala, il noto tenore Antonio Spruzzala, che ha cantalo in importanti teatri italiani, e gli altri artisti, lulli di primo ordine, furono applauditissimi, e dovcllcro concedere svariati bis. Esauriti i biglietti della tombola, venduti in grau parte quelli della lolleria: frequentatissima la buvette. I promotori e gli organizzatori, nella quasi totalità modesti operai, che, pieni d'entusiasmo, hanno sacrificalo le loro poche ore di riposo, per organizzare la festa, possono essere fieri del successo riportalo. II presidente, dopo avere brevemente tratteggiato la storia e le direttive delle scuole, e dopo avere riassunto il loro programma, che è opera d'italianità, ricordò cd inviò un cordiale saluto ed augurio all'-0norcvole professor Giuseppe Chiostergi, loro presidente onorario, ringraziò le autorità italiane e svizzere per il loro interessamcnlit ed appoggio, la Commissione di Vigilanza, che con tanto amore e diligenza le amministra, e lulli gli intervenuti, che col loro concorso morale e finanziario, e çon la loro preseru;a 1 hanno contribuito alla riuscita della festa, carissima alla Colonia italiana di Ginevra. Il Console Generale portò la cordiale adesione dell'avvocato Egidio Reale, ministro d'Italia a Berna, impossibilitalo a parteciparvi per precedenti importanti impegni. II Consigliere di Stato, Giovanni Treina, riprendendo una consuetudine da anni interrotta, espresse tutta la sua simpatia cd .ammirazione per l'opera svolta da ben 58 anni dalle Scuole italiane, sia nel campo 9idallico, sia in quello morale e spirituale. Questa bellissima manifestazione, ha rinforzalo sempre più i legami di comprensione e di amicizia che legano la Colonia italiana alla popolazione di Ginevra. F.C. Sottoscrizione per I'Avventre del Lavoratori Somma precedente SEEBACII-ZURIGO - Bridi WINTERTIIUR - Sezione Socialista Avviso Fr. 156.50 Fr. 8.- Fr. 80.50 Fr. 245.- Ai 11ostri abbon~i, ,ai lflOStriilettori Per motivi d'ordine <redazionale l'« Avvenire dei Lavoratori• sospende per un breve periodo di tempo le sue pubblicru:ioni. A lulli i compagni, ai nostri abbonali e ai nostri le/lori, un presto arrivederci e gli auguri più cordiali per il 1948. La Redazione Tipografia « Grafica Bellinzona » S. A. Gerente resp. : Pietro Bianchi, Zurigo
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