L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 79 - 4 gennaio 1948)

Bi .. Il manifesto di Europa Socialista" socialista e perciò ver&o tutti i CO'IIlpa,gnsi •ocialisti. < Europa. Socio.lista> ha già avuto occo.sione di pron'llnz:ar6i contro iJ vezzo di d:!Signare come < fusioni.sli • i compagni doll'un Partito socialista. o di deni,grare sotto epiteti vari i compo.gni dell'ailtro Partito socialista. Noi non dubitiamo ohe tuttora la stragrande :ma,ggioranzo. drel P.S.I. è oompo.sta di comp.aigoi che hanno fede nel socialie.mo ed io nome di esso hanno ritenuto di restare fedeli a quel Pa.rtito. Noi non dubitiamo neaoobe che sia sta.ta precisam'3nle J'o.,rd:mentooo volontà ed il generoso iprop01Sito di dilfendere e di salvare la bandiera del socia,lismo quella. che mosse i c.ompagni dol P.S.L.I. ad effettuare la scissione o Geooosione. La dia.letlica delle intenzioni potnbbe faro tutt.o,via.che questi ultimi, neJla r:oorca di un coripo con cui s,pO,Sareq'llella prima int.enzio.ne, siano tratti a cercare connubi do.i quali r:sulterebbe tra.dita J"iòea socia.lista; e che qiuei J)rimi, che i·nle53ro g:à di .restan-e fedeli al vecchio ceppo, se lo vedano trasmutaro e sparire nei gorghi di un blocco, per il quale il P.S. ce56ernbbe di pre&enlarsi e di va.lere pratiC011Uenlecome Partito, e potrebbe aiJ.)])resfarsi ad essere spazzai.o v:a., com<1 viene spazzato via chiunq'lle non sa ,rjvendica.re la propria. rngion di es-sere nel mondo. Per l'un lai.o come per l'altro il socialismo iscomparirebbe dalla scena dello. v:ta politica italiana.. Per un blocco elettorale socialista (Conlinoo dalla I.a pagina) minuzione del peso d'3lle sin:st.re m.el gioco politico, con l'rubbo.ndono della speranza da 'P<Hte dei P.C. di Jttenere il governo; o se non .si,a 'Piuttosto· alla. ori,gine di e.sisa,con il lo,gor:o, ,opernto da e.s.si attravel'\So la, parola d'ordine deHa < fusiome >, dei P.S., Ja ,cui presenza. e Jo. cui forna co.slituivano il pi,last.ro centrale d: uno. poaitica di coll-aborazionc rauonal-3. In og-ni caso, è pOSBibile in-tendere quella politica dei P.C. soltanto nell'a.mbito della. politica internaz:onaJle, nelila q'lla.le i P.C. sono tratti dalla affinità. -ideologica a sintonizzare i loro movimenti con la polit:ca della Ru&Sia sovietioo, e .rap,presenfano nel fatto, pu,r dove questa non è O'SISeSSiono.tod.aMa pawa delfla. ~enra, la spada ipiù forte che la Russia può geHare nella bilanc;a d;ille co:ntrattazioni oon i }Xl•esianglosassoni. Non <Sarebbe egualmente po;;,s:bile di ruf.fermaTe che la 006tit'll.Zione di ru.n unioo blocco di sinistra 1-0.J)lpresenliun a,umento cli forza ~ oostringa i pavidi e gli <indeci1Si a sceg,Liere Lro -i due bloochi etaccandosi do.Ilo.D.C., senza che .sfo. •per J.o meno ipOS6ibile di caporvol,g-ere l'argom';lJl.to e ricono,:,cere che molti si pTonitrnzierebbero iper la D.C. che non si sentono altrirment.i di v-otare per iii P.C .. Nè è q>oSISibilesootenere che 1-a polwrizrozione in atto .ro.ppre.$C'llti·lo svilUJJ>poinelutt.aJbile del contrasto di olosse, 6enza cannwffare attra,v~r6o la formula di umo pseudo marx:s,mo o.ltr-ettanto banOJle quanto fo1lace rerr0,re d'impostazione del problema, in un ipaese in cui isolair-e il proletaria,to significa. condannarlo in ant:Cli,poalla. sconfitta ed in cui l''Ullica, gi,ustiificazi-one di quel < fato > della polarizza.. ziom.e si ritrova per l'appunto 'llella carenza. del sociali61lllo. 2. Democrazia socialista e « blocchi del popolo ». Bisog.na r:loodire di oontro a ciò che la ipolit:oo di q,uei < ,blooci dil pQPoJ.o> è contraria a,gli int.eTewi ed ai principi del sooitiEsmo cosi da un punto di vi6t:a ideodog~o, come da quello 6torico, e da qrueU.otattico. - Dal punto dii vista dei principi, il concetto dei < ibLoochidel ipoipolo> .rientra 'Ile! concetto più le.,r- •go di quegli < or,gamismi di mas-s-a >, nei quali ha preso corpo più di recente il principio aeninisia- &taliniista di una -massa ;polit:camente indifhrenzie.ta nè illuminata sempre su 6egreti dello. < tattica., la qua.le viene attraverao le < leve di comando > manoiVlrata e diretta oo.ll'im.terno del partito dagli iniziaiti. Il prinoipio dei P. S. p.orta. •vicever.sa ad accentutLre il prog·ramma, dove i P. C. acceniuano la tattica, -a sottolinoon '10.. edl.lK!(.l,,zionpeolitica della cmw::,Sa> ;per fa,re di questa un <popolo>, dove i P.C. aooentoo.no il motivo della co,nqui6ta d~l J)Otere ottenJUta atlTwverso le Jeve di oomendo, ;per tr.asfoirme.re, mediamte la poUic.a, i rapporti economici della produzi-0ne e non vi.ooversa. Oblitere,!"e ,.,,,1 oiflrwsca.re (per !Il.Ondire prevonire e corrompere) il pr:ncipio della educazione politica, che è quello della preci6'8.Zi•o-nedei iprogr.a.mmi e n.O'll della agitazione di fcmruule temto più vuote qu.amto p:ù genera.li e generi,c;he, della di.&cussione <:ritica e non della 001J1,fu.sionis, ignifioo., ,già. per Queste. sola ragione di natura idea.le e 'llon ancora tattica, scornfi,ggere il s·oc:a.lismo togliendo ad esso ogni mordente. Storica.mim.~e, hl p,rooesso di po-polarizzazione in atto in Italia lro.siporla nell'interno della nootra politica. la di;visioiJJ·edi frontiere dei òue blocchi interna.z:onali, recando dn d0,no aJ.la de.stra il peso d;il blooco anglo-aimerioam.o che non è o potrebbe JlOn essere a:ttroiveI'Go a.di un governo &OCialis,ta. Sul:lo stesso ter,reno internMione.le, il processo di ;po-polarizzazione 18/Vora giorno per gforno e. bruciare quel te.rireno s:a .pure iristretto od angusto che 6C.-para am.coro i oontendenti, rendendo bempre ;più possiibib il diiv.ampe.Te di un coJllflitto tlinche dove le intenzioni d: quelli non si dirigono di .neOOS6itàverso la. gru.erra. Tatticamente, i P. S. cbe si presenta,no a .far rparte di un e: blocco del popofo • &ub.ioo01I10 in ragione della loro diversa strut.tura in!.ernt1.le, sorte dei iva.,,idi ooocio C06tretti a via,g:giare in coonpagnia dei vasi di ferro. Per le m;idesime raigioni fino a. q'lli ooposte (relati-ve cosi o.I principio e ~I s,g,nificato s-torilco dei < ibloochi del pop~~o> o.:>me_ aJ ,preleva.re della 1attico. dei P. C. nel,Imterno d1 ess;) i e: blocchi del :popolo~ no:n ,guadagnano ai o.:>muni,sti i voti che andrebbero e.ltrimenti ai socialisti mentr;i perdono quelli che non vrunno ai oomunist:. 3. Due prospettive e due politiche. Noi si(:l.mo condotti con oiò ad un riesame del.la i.ntera situazione cos,l interna ,come jniernazi(YilaJe dei Po,rtiti SJ!Ciolisti. Se la situaz:-0ne internazionale continuerà a prooent.a,re per ogni s-i,ngolo cittadino la. pJ·ospettirva. che os;sa presenta og,gi, la quale è, con i due blooohi, uno. proo-p3tfi,va iper lo meno implic:tt1. o potanzia-le di guerr~ _anche d)ve gli 6tali non si d'.ri,gono di -~ooeS61tà verso_ 1a guerra., si può prendere ·br.anquillam.ente su d1 sè il destino ingra.to de:Jla Cassandra e :pirevedere oh~ non vi è po-Sto nel -mondo per il ,so.c;ial-ismo, bens1 soltanto per il proce,s.so di polarizuzione che ha · a un estremo i,l comunismo, e dall'altro la D. C., o, in ,gonera:le la destro. . . .Abcettaire ;però come un fo.to ;1 semplice fatto <l1 una simili pola,rizzo.,zione tmtt.ora in via di ~viluppo, si,gnifica soltM1to pJ·ocedere CrO'lllec~,, pe~ :pa,um della morte, intel"Vi3ne C:()'11_ 'le proprie m:am1 a toglier-s•i ,lo. vita. I so:ciali&ti devono trwrre ~,c~- :vero3<dl.a questa constatazione i'l .fer,m~ co:w1?c~- mento che essi non possono .rimettere ~lll p1ed1 11 sociali6mo dentro i si'Ilgoli s-tati se :non ho.nno f,occ,hio a rroostruire o a costruire l'Europa, e -se ,perciò e,ssi non rirpon,gono _tutte h. loro for~~ 1J1ello sforzo di ottenere. ohe la ricostruzione dell E~r,o~ mon si fac,cia in funzione della guerr~ (e c10~ d1 uno ,;ollru1to fro. i due blooohi) ona. in fu!n,z1one della pace. I socialisti devono iperò intendere che il destino economico, secondo il quale ne.ssun _pa3e.·epuò oggi sopirovvivere in Europa se non s1 supera il vecohio stato, < !Ilazionaile > della. in~ove, comuni erc•,Si sp sa °!i ate tle1 P.à ohe non p06sono vivere se non in quanto alla pr.:>- spetiliva dello. guerra. si so.;,tiLu:s.ce la, pros,pettiva della pace, alla politica d'3lla miseria, dello scoramento e della ritorsi,Jno, la politico. della. ricostruzione, a,Ila rpoLtica dei due bloochi, la politico. di u.,o··E)u.ro;pache pone in iscacco Ja guerra in quanto si asside fra. i du.e blocohi non per couiraipp:nsi all'uno o all'altro di e.s.;i ma per farsi in sè i due princi,pi della. libertà e deUa giustizia. 4. La prospettiva europea come linea di discriminazione dei socialisti. In quale modo è possibile però 0Lt8'!13re,con un forte P.S., lo strumento necessa.irio per una t.o,Je politica? Da ogni parte si ode oggi l'aooornto rimpianto per la carenza di u.n socialismo che sa.pp;a. for .risu.O'I1are -le corde dell'umanità risollevando la nostra politica da.li.a onor!~ gO'I'a in cui es.;a aembra preci,p:tarsi. 1\ell"imminenza della campagna -por le elezioni ipolitiohe viene ora fornita a quanti militano nel P. S. o forse si s0no ritratti s:cora,ggiali o delusi, un'occasione, che per mri anni non si presenterà o che potrebbe non ripresentarsi più, di far risorgere i•l sociali<Smo in Italia, o, forse, di fa.rio sorgere, riconduccn<lolo dalh aHermaz:oni e da.Ile 'POlem~ohegeneriche sul terreno precis·o e positivo dei programmi. Bisogna riiilettére ohe il Parlamento che sorgerà dalle vrossi,me elezioni politiche dovirà pronunciarsi &u uno. serie di problemi sui quali la formulezione del ip,roigramma deve essere precisa -perchè Tisul,ti precisa l'i'lldicazione del volo. Fra questi va.ri ll)'roblemi ve ne è per lo meno 'UDOper il quale la votazione otten'llla da. un blocco non fornirebbe una indicazione pr~isa ove i ;parteci,pa.nti si fo&sero r:tro;va.ti d'accordo soltMito perchè non si foosero &'"'1)r0€,6(i,o si aslene.s-s:ero da,Jl'espri-mersi) su uno. questiO'Ile cosl fondamenta.le e -preminente come è quella delr'Uoità europee,, deLla ricostruzione d;iirEuro:p.a e dell'ind:rizzo o delle condizioni S'otto cui la <t E.R.P. > è da -accetta,re o do. promuovere. Un <meordo dei socia,listi su q,ue- <Stopunto si dev~ poter ottenere, non egualmente si ,può ottenere fra co.!oro che non si .riconoscono o che non si riconoscano più sotto il segno del socialismo. 5. Responsabilità verso il socialismo. La. roo-ponsaibilità che i dirigenti dei due Partiti socialisti recano in questo caso è !però un.a resp0,nsrubilità ohe essi hanno non soJoo.nto verso il paese, 'llOn solta.nto ,verso l'ala. iproletaTia. e siniat.ra della D. C., e,ssa è in prirma la Tespo11S6,bil:tàche eSGi haDno verso la sorte fiutura dell'abtro Partito 6. Il Blocco socialista. Ii rico.;,truito C.C. di < Eu.ropo. Socia.lista>, composto di aderenti al P.S.I., al P.S.L.I. al Movimento di G. e L., a.I Movimento Cristiano Socia!~, ai g.ruppi di CO'lilunit.à,e di socialisti indipendooti, mentre ribad:t>Ce di e&ScTeindi.rizzato come pru,nto d"i1J1contro o oontro di raccolta. dei ~;-ocie..listidi buona volontà. di ogni gruppo e Partito, veroo la formatlione di u,n solo Partito Socialista. Unifica.t.o, 'l)One le Diirezioni del P .SL. e del P.S.L.I. dinanzi a questa. prec:se.. res.ponseJbilità: '3 rivolge a quelle Direzioni stesse, di là. da esse però a tutti i com- [)aigni socialisti ed ai grU!J)pie Movimenti che si riconoscono nrel socialismo l'appello alla formazione di u,n < Blooco socia.l:sta. >, che 61iifronti la campa,gna. elettorale nel nome e sotto il segno del socialismo. Vi è oggi in Italia, perohè vi è in Euro))a, un grande vuoto. Qmsto vuoto è la ,caren:7~ di ~n P.S., che in questo dopoguerra. senza. miti s·wpvie. far risu,no1·e le grandi voci profonde dell'umanità, che si chiamano oggi: Pace, Libertà, Redenzione del La.voro o,ppresso, Resru.rrezione d-ell'Europa. Que.;,to Socialismo non è ancora. morto. Esso giace soltonto, come un grnnde corpo senz·an:lllla, ed un i,rma.nt?Simo,S'ernJbra a volte tenerne immote le onemhra. Spezziamo qu'8St'inco.nl'esimo, facendo che una -parola di vita percorra Je sue membra. spa,r&e. Ed ecco, risorge. Il e.e. di « Europa Socialista » .Cuigi Preti Salvare la Repubblica ~er il Socialismo Democratico Vi sono ,coloro che, nel dicembre-gennaio r;corso, lottavano tenacemente per la scissione senza rendersi conto di quello che essa 3igni ficasse. E <liirò -di più: dirò cioè che, se non vi foSiSe stata la volontà deHberata di taluno di costoro la scissione, in quel momento e- in quella forma, non l'avremmo avuta. S.embrerà paradossale che un fatto politioo -così import.an•te, quale la sci6sione del P. S. I. U. P., sia stata opera, pei· 11.Ila ,parte tutt"al-tro che trascurabi-le, di uom,ini che non comprendevano qual mai creatura andavano creando. Ma in un paooe risol'to alla democrazia dopo un ventennio di dittatura sono possibili que.ste -ed altre cose. Quel che qualche -caro amfoo nostro non ,comprese è che 'un ·partilo llOn p~ò [a;re Il: po'litica che vuole, come se i suo~ d1rugenh fo&Sero disegnatori posti dinanzi .a m1 foo-lio bianco. Le idee ,possono si incidere sulla :ocietà, ma la società ste6sa condi1Jiona a _sua volta le ideologie; grosso modo. Mar~ avrebbe potuto dire che no·n deve d1menhcarsi il rovesciamento della praxiB. Ebbene in I t a 1 i a come in Francia, come in genere in tutti i paooi mediterl'a-nei (domani sa1:ebbe la stessa 'cosa anche in Spagna: e gli anglo-americani lo _sanno!), 'llOn -è possibile fare conco_rr_enza aii comunisti a sinistTa. L'ardore rehg10so eh~ anima oggi i bolscevichi europei, facendo di ~si dei veri soldati dell'azione e della P:Opaganda, e il ,fa.scino che esercita il m·1to russo su ceti ,proletari fermi a un modcst? li vello di cultul'a e facili agli entusias111.1, quali sono i •nostri •bastano per gara~tire a'l P. C. la supremazia nel settore operaio. Che poi i ,comunisti fa-ooiano spesso della demagog,ia, e lancino gli operai in batta.- glie perdute in partenza,. obb~d_endo ad u~ determinato imperativo -eh politica estera, e pa-ci f i,co. :Ma ,pro,·atevi ad andare dinanzi alle m_as~ , e operaie e a ,gl'idare loro che i comunisti non daranno ad oose la rivoluzione sooi.ale e che voi soli abbatterete veramente, alla lesta <lei proletariato vittorioso, 'l'idra capitalista! Nessuno vi prenderà sul serio: un semplice operaio potrà mettervi in imbarazzo, 1,ispondcndo che anche nella vicina Jugosla- ,·,ia i comunisti hanno, or o.on è P?C~, ~bb_attulo il ca-pitalismo, mentre i soc1ahs_ti smo ad -ora non ha,nno fatto mai questo lD nessuna parte del mondo. Ribatterete allora che in Russia, in Jugoslavia, ecc.,è morto il ~apitalismo. ma è morta anche la democrazia, mentre voi volete costruii.re una .. soeietà socialista e ad un 'tempo dem~rai1ca1 Ma •con ciò aY;ete sanzion_ato la vostra sco11fitta. Ohè la trad.a della democ1,azi.a, non ·può portare alla distruzione dei privilegi ,economici se non attraverso lunghe e faticose tappe_; e l'operaio malnutrito e disperato d1i, oggi ogna un'altra via più ,spicciativa. In fondo ad e,ssa - è certo - sta la rinunzia alla de- ~t·~: quc.sta è però cosa che angustia ,noi ma lascia per il momento indiffer~nt_e il l~vor,atore dell'officina. Non è molt.o d111ff1cilc dargli ad intendere che la nostra democralìia è una invenzione borgheee. Pochi opeTai purtroppo hanno la preparazione democratica delle, risaiole di Molinella, educate da Massaren ti. . Da questo consegue che, per fare un'uU:le concorrenza ai comuruisti nel settore operaio, occorre seguire la via della propaganda democratica e della .più spietata antidemago- •"'ia. Chi:i1grida -più forte dei comunisti aiffoga ;;_el ridicolo: chi predica contro le illusiorui, e -consiglia agli operai di scioperare meno t: di studiare di più avrà pel' ora non mo'lt1 seguaci, ma avrà in compenso la soddisfa71;,o.ne<li esser•e preso sul serio da qualcuno. E' comprensibile, anzi è logico, che i comunisti e i loro satelliti, quando dei gruppi operai si lanciano, contro le diorettive, !n ~-a impreoa rovinosa, lii seguano e li giustifichino. Per chi non vuole -e6Sere supe1"1ato a sinistra la classe operaia ha sempre ragione. Anche quando sbaglia, come confess.a nella sua candida e cinica ingenuità un uomo che non sa un'acca di economia, di amm.inistralìione, di storia, di geogr,a,fia, ma che -ha il fiuto della folla. Noi non p068iamo seguire Pietro Nenni. Quando ,g1i, ooerai sbagliano, dobbiamo oosere i primi a, dirlo. Qua,ndoi poi chi sbaglia è il P.C. e gli operai non sono che strumenti della sua politica, dobbiamo dirlo anche p'iù forte. (So per eeperienza che è molto do'loroso .farsi fischiiare dagli operai che un gioTno plaudiva'llO: ma chi temeva di ciò non av-e,·a che da mantenere in pi,edi il vecC'"hi.o P.S.I.U.P .. lla cui, divisa appunto era il ((barcamenarsi»). Fiu che nel •paese si ha l'impre.ss,i.onc che noi siamo contrari ad una data politica, ma che non osiamo dirlo, n068nno verrà mai a farci omaggio della sua fidu-cia. La nostra con<lanna in tal caso è il Limbo; e a questo ci conduce talvolta purtroppo la volontà dii cercaire una mediazione- tra l'-astratto rivoluzionarismo dii pochi e 'il buon senso di molli. Si è de,tto che, per il momento - ma il eme può dar frutto domani! - con .questa politica non vi ,è molti s,i,mo da sperare dal settore operaio, tanto più •che le circostanze neHe quali ,si verificò la scissione ci hanno privati rlella collaborazione della maggioranza di quei. sindacalisti che pur la ,pensano come noi. Ma la st,essa politiic-a può dar frutti copiosi lfin da oggi in: un altro settore, o ,precisamente tra quei lavoratorj del celo medio, che differiscono dal proleLariato sopratutto per abitudin,i, di vita e •per livello culturale e assai poco per condizioni economi-che. Si dice ohe in Italia an<liamo verso una netta polarizzazione politica. e che, in tali condizi;oni, vi è as ai '])Oco da fare peD noi. Può etIBere: rna, fino al giorno in cui non si sia Yerifi,cato l'irrimediabile. abbiamo il doYere di agire. Se agiamo fin da ora, nuo"1i e magari inaspettati eventi ·potrebbero do11 racconto Saper viaggiare di Saroyan Un anno, mio .:io Mclik fccc un viaggio da Fresno a l\'ew York. Il giorno prima della parle11Za, suo zi() Garro volle salutarlo e parlargli dei pericoli del viaggiare. - Quando sali sul treno, - disse il vecchio - scegli il luo posto con allenzione, siediti e non guardare in giro - SI, signore - disse mio zio. - Alcuni minuti dopo la partenza del treno, - continuò il vecchio - due uomini in uniforme verranno a chiederli il biglie/lo. Tu ignorali. Saranno impostori. - Come /arò a saperlo ? - chiese mio zio. - Te ne accorgerai - rispose il vecchio. - Non sei più w1 bambino. - SI, signore. - Prima che il treno abbia percorso venti migli'.l, un giovane affabile li verrà uicino e li offrirà una sigarella. Digli che non fumi. La .sigarella sarà narcotizzala. - SI, signore - disse mio zio. - Mentre li dirigerai alla carroz.:a-risloranle, una bellissima giovane donna farà finta di scontrarsi con te, abbracciandoli quasi. Ti chiederà mille scuse e sarà molto allraenle. Vinci l'impulso naturale di coltivare la sua amic"izia e vai a mangiare. La donna sarà un'avveiiluriera .. - Una che? - chiese mio zio. - Uc11asgualdrina - gridò il vecchio. - Non badare a lei e mangia. Ordina il cibo migliore e, se la carrozza è affollala e la bella donna si siede vicino a le, non guardarla negli occhi. Se parla, fingi di esser mulo. - SI, signore. - Ritornando nel luo scompartimento, dovrai passa.re a lira.verso il vagone fumalori. Alcune persone staranno giocando a ca.rie. Si lrallerà di Ire uomini rii mezza età, con anelli costosi infilali alle dita. Ti faranno un cortese cenno di saluto, ed uno di essi li inviterà a prendere parie al giuoco. DI loro : • lo non parlare inglese •. ., - Sì, .signore - disse mio zio. - Ancora una cosa - fece il vecchio. - Quando, la sera, vai a /elio, leva il luo danaro di lasca e mcl/ilo in una scarpa. Mclii la scarpa sollo il cuscino, tieni sempre la lesta sul cuscino, e non dormire I - Sì, signore - disse mio zio. - Questo è lui/o - fece il vecchio. Il vecchio se ne andò, e l'indomani mio zio Melik, reca.tosi alla stazione, mon/ò sul treno e viaggiò attraverso lulla l'America, fino a New York. I due uomini én uni/ orme ,non erano impostori, il giovane con la siga.relta narcotizza.fa non arrivò, la bella e giovane donna non andò a sedersi vicino a mio zio, e nel vagone-fu.malori nessuno giocava a carie. La prim(ll sera, mio zio nascose il suo danaro in una scarpa. sollo ìl cuscino e fa sua tesla sopra, e non dormi affa:tto; ma, fa seconda .notte, non fece nulla di tulio questo. J./ secondo giorno, egli stesso offri una sigaretta ad un giovane, é questi la accello. Nella carrozza-ri-$lO- ,.anfe, mio zio andò a. seder.s-é accanto a una sigJJOrina. Organizzò una partila di poker e, prima che fosse calala la notte, mio zio conosceva tu/li i viaggiatori e lulli i viaggia/uri co11oscevano mio zio. Urw. voUa, mentre il Ire.no passava per l'Ohio, mio zio, il giovane che a-ve.va accell-alo la sigarella e due signorine dire/le a Va.ssar formarono un quartetto e cantarono • Thc Wabash Blues•· Il viaggio fu molto piacevole. Quando mio zio Melik ,ritorno da New York, suo zio Garro gli fece ,una seconda visita. - Mi sembra che lu stia. bene - egli disse. - l-101 seguilo le mie istruzioni-? - SI, signore - disse mio zio. Il vecchio guardò lontwio, nello spazio. - Sono contento che qualcuno abbia trailo profili•> dalla mia esperienza - disse. mani anche apri-re ,grandi prospettive alla nostra azione politica. Che cosa vogliono in fondo quej lavora.- lori del ceto medli,o, i quali, secondo taluno, sono irrimedi,abilment.e votati a cadere nelle brlllccia della reazione1 Gli impieg-at1, gli insegnanti, gli artigiani, ecc. aspirano oggii, ad ,un ,più umano tenore d~ vita: (nè, per ottenerlo, si .fan certo riguardo di esigere saiCDifici da parte dei privi'leg,ia ti); -chiedono che la Nazione lavori e produca nell'intere6se di 'tutti; .ha-nno sel-e di ordine e, di legalit,à; considerano il .fascismo un inf el•i~ ca·pitolo ormai chiuso;; pretendono, se po.ssibilo, di non veder nuovamente naufragare quegli istitubi democratici, di cui, più dri. ogni altra classe, apprezzano i benefi,ci. E non sono per nulla fa natici cli una repubblica clerioa le! Vota.no ·maga Ti pe1, lo s-cudo crociato solo ti,n quanto non vedono nessuna forza democratica viva ed operante (non dimentichiamo -che in Italia esiste una. forte tradizione laica). Ma sarebbero •ben lieti di seguirci, se sapessi.mo ad essi parlare. Un serio pa1,tito socialista demooratico non può avere 1J1essun motivo per non venire incontro a. ques,te a-spirazioni. Si obbietterà che, .in questa maniera, non si fa del socialismo, ma solo si. realizza una politica democratica. Ma è proprio il costume democrati,co che •bisogna costruire in Italia. Guardiamoci intorno e inorridiJ'0mo nel -coDtSta.1.are quant.i. pochi siano nel nostro Paese i veri democratri.ci. Le libero i ·tituzioni corrono oggi gravi pericoli: probabilmente so1o la presenza cli un ,forte movimento socialisla-democratiico può salvarle. Mettiamoci dunque al lavoro. Salviamo oggj la .Repubblica democDatica., per avere il diritto, domani. di fare del socialismo. LUIGI PRETI _ ___... J

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