L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 77 - 26 ottobre 1947

B Anno XXXV111(nuova serie) N. 77 Zurig~, 26 ottobre 1947 LIBERAREE FEDERARE QUINDICINALE SOCIALISTA Redazione -Amministrazione: M:litarstrasse 36, Zurigo - Conto postale No. VIII 26 305; Abbonamento annuo Fr. 4.-. semestrale Fr. 2.-, sostenitore Fr. 20.-, una copia cent. 20 Telefono 23 44 75 La morte spegne una di Giuseppe Emanuele Modigliani grande luce del socialismo italiano deLie frontiere, dei campi di battaglia e dei paesi devastati. Proletari di tutti i paesi unitevi ». « La nostra è una lotta per la :pace, iper la libertà, peT l'affiatamento, per il Socialismo». Questo appello lanciato in piena guerra da un convegno clandestino portava la firma di G.E. Modigliani. Fu Egli pure uno dei quattro delegati incaricati della Commissione del manifesto più sopra citato che culminava nell'ammonimento ai popoli. « .... Essi vi dicono che la guel'l'a deve e68ere estesa perohè sia l'ultima delle guerre. E' falso. Giammai una guerra servì a mettere fine alle guerre. Al contrario. Uma pace durattura può risuttaa-e sol,o dal Socialismo». La notizia de11a ,dipartita del compagno Modigliani, ha suscitato profondo, &incero rammarico ed una grande, spontanea tristezza non solo in Italia, f.ra tutti coloro che hanno subito il fascino della sua alata itagliente parola e di tutta la sua individualità, si ricca d'ingegno e di incommensuraibiile bontà. Andhe all'estero, fra i soci,alisti che lo hanno avvicinato e lo hanno avuto collaboratore nei momenti più bui e iPiù tragici del movimento socialista internaz.ionale, la sua morte -costituirà una lacuna che non si .potrà mai colmare. A pa1i <li quell'altro grande compagno nostro OdkJJi'llO Morgari, Modilgliani persooificava l'Internazionalismo, era l'InternazionaZÌ(1I)Ja.li.6iti per def:iinizione. Nessuno ooteggiava la guerra più di Lui, nessuno più di Lui meritava di essere messo ~ccanto al paladino della 'Pace dei popoli, che per essa lottò e morì, Giovanni Jauriès - il Maestro, l'iApostolo, il Martire. E' molto signiificativo per Modigliani e per il g,rande coraggio che lo guidò in tutte le manifestazioni della vHa pubblica e privata, che il suo nome cominciò ad essere con06ciuto ed awrezzato nell'Internazionale del Lavoro in un momento in cui essere e manifestarsi internazionalista richiedeva più che coraggio, eroismo. Parlo dell'infausto periodo inaugurato dalla gue.na del 1914. Prima ohe questa fosse scoppiata, l'Europa e l'America del Nord contavano più di dieci milioni di uomini e donne ohe si dicevano - e si credevano - internazionaliste. Purtroppo alla prova del fuoco risultarono assai meno numerosi. A momenti si sarebbero potuti contare sulle punte delle dita, e ciò aP'Punto perchè per esserlo a quell'epoca - in ispecie agli esordi della carneficina mondiale - ci voleva coraggio e coerenza. coerenza e coraggio e coraggio ancora ed ancora. Fu allora che il Partito Sodalista si acquistò quelle grandi benemerenze dinanzi all'umanità tutta quanta - che nessun tradimento dei suoi epigoni, ne suna deviazione 'Potrà maii ofifuscare. Fu dall'Italia socialista che partì la prima e unanime condanna della guena e di là che partì il giuramento di una lotta tenace contro di e sa. Bisogna aver vissuto nella mischia a quell'epoca - nelle tragiche giornate in cui embrava che col fallimento del mag-gi.or numero dei Pal'titi socialisti e nella stessa Interna7,ionale fos c> stata offocata per sempre la protesta della civiltà contro la baTbariC' - bisoo-na aver sentito tutte le ripercus ioni politiche e psicologiche di quel fallimento per poter comprendere ed apprezzare il sig-nificato dell'aUeg-giamento a sunto dal socia] i mo italiano. ~fa il Socialismo Itali,ano non si contentò di aver elevato una -vibr-ata prote"'ta - volle <'rl o1tennc molto di più e ubito. )fono tantr le <>alunuip e Je persecuzioni da parte dei go- \·e ~~ f?. l~n? > ith1:o, tili ' . e• ~~ 1G1 il~ r • 001'lili 1 eh, r l a o TI'JJ lato una spede di tregua coi governi per la durata della guerl'a. - il Socialismo italiano si fece promotore di un movimento pro pace e per la ricostruzione della Internazionale. « L'Internazionale è morta evviva l'Internazionale» fu la nostra parola d'orcline. Già nel 1914 dietro l'iniziativa dei socialisti italiani e svizzeri ebbe luogo a Lugano c~>n_lal'ga p~rtecipazione dei socialisti italiani (';I'urati, Modigliani, Lazzari, M'UBatti) lo stonco convegno di Lugano che dimostrò al mondo intero ohe la voce del Socialismo non era stata soffocata e che neppure trincee ed ondate di sciovinismo poSBono fare nemici di coloro ,e,he il salariato e la speranza <li a.bolirlo avevano aiff.ratellato. A questo convegno ne seguirono altri sboccati nel movimento zimmerwaldiano, p:r,ima manifestazione mondiale del -risorto Internazionalismo Soci 1 alista e Rivoluzionario. Il manifesto firmato: dai rappret3entanti di 15 pa.esi (in maggior parte già coinvolti nella guerra poich.è il convegno ~bbe luogo il: 58 settembre 19.15) diceva fra l'altro: « I guerrafondai mentono allol'(luando asseriscono che la guena mira alla liberazione dei popoli oppressi e serva la causa della democrazia. In realtà essi, guerraifondai, sta'Il,IlO seppellendo la libertà delle nazioni proprie e la indipendenza delle altre. A voi, uomini" e donne del lavoro noi diciamo: « Aldisopra , In tutte le sedute, i oonvegni, le pubbli- <'azioni ohe seguirono quello di Zimmerwald, si fece sentire la voce coraggiosa, l'e- {'lempio e l'incoraggiamento dell'intrepido difensore del diritto delle genti, dell'assertore tlella civiltà ,Socialista. Nella mia qualità di membro dell'esecutivo c:el Movimento zimmerwaldiano ohe ebbe a fianco nei momenti più tragici per la classe lavoratrice del mondo intero, il compagno ~,.f odigliani, vorrei esp:r,imere qui Ja gratituline imiI)eritura di tutti coloro che alla sua parola, al suo esempio hanno attinto - e <'Ontinueranno ad attingere - il coraggio e la perseveranza nec.essaria per fare trionfa_- re l'affratellamento mondiale degli 151fou.ttati e degli oppressi sotto la ibandiera .Ì.m'.m•a•colata dell'i'llte.rnazionaJe del La,voro. Angelica Balabanoff Stalinism.o - .ll.n1isocia1isnio Gli .~ta.linisti ~i ~<:3-gliano.oon~troc~oro che si ribellano alla loro dittatura e tentaaio :con le p1u 1nveros1m1li calu.nDJ.e d1 fanatimare la parte della classe operaia da loro controlla,ta, per gett.arla contro i difensori del Socialismo e della Libertà La costituzione a Belgrado del cosidello • ufficio di informazioni • dei principali partiti comunisti europei segna la dichiarazione ufficiale di guerra dello stalinismo al socialismo. Abbiamo detto ufficiale perchè praticamente anche se non ufficialmente tutti i compagni sanno molto bene quale sia stata la condotta ostile degli stalinisti verso il socialismo. Ogni nostro comizio è disturbato da squadre organizzate che perseguono con la più implacabile tenacia il Jine di impedire che il proletariato senta la libera voce del socialismo democratico e rivoluzionario e corra sotto le sue bandiere. I punti fondamentali che occorre mettere in rilievo circa l'accordo fra i partiti comunisti sono i seguenti: 1) La partecipazione è limitata al Partito Comunista russo, jugoslavo, bulgaro, romeno, ungherese, polacco, cecoslovacco, francese ed italiano. Mancano tutti i partiti comunisti extra europei e quei partiti comunisti europei il cui peso politico è assolutamente insignificante nei relativi Paesi (Partito comunista inglese, partiti comunisti dei piccoli Paesi dell'Europa occidentale e della Scandinavia). 2) Si riconosce esplicitamente la situazione di netta frattura esistente fra i tre grandi Paesi alleati nell'ultima guerra : Stati Unili ed Inghilterra da una parte, Russia dall'altra. Di conseguenza si riconosce e si accetta come un fallo compiuto ed inequivocabile la realtà dei due blocchi contrapposti. Dice testualmente la dichiarazione : e due linee politiche opposte si sono cristallizzale : a uno dei poli la politica dell'URSS e degli altri Paesi democratici che mira a scalzare l'imperialismo ed a rinformare la democrazia; al polo opposto la politica degli Stati Uniti d'America e dell'Inghilterra che mira a rinforzare l'imperialismo ed a soffocare la democrazia •. 3) Il socialismo è definito come complice dell'imperialismo americano e come tale rappresenta uno dei principali e più pericolosi avversari dell'URSS. La dichiarazione cosl si esprime : • tra i mezzi tattici degli imperialisti un posto particolare ha l'utilizzazione della politica <li tradimento falla dai socialisti di destra del tipo Blum in Francia, Alllee e Bevin in Inghilterra, Schumacher in Germania, Renner e Scheri in Austria, Saragat in Italia ecc. Costoro si sforzerebbero di dissimulare il carattere brigantesco della politica imperialista sollo la maschera della democrazia e di una fraseologia socialista, mentre non sono di fatto che gli ausiliari fedeli degli imperialisti e provocano la disgregazione delle file nella classe operaia avvelenandone la coscienza. 4) Scopo principale dell'accordo fra i partiti comunisti è la guerra a fondo contro il piano ?llarshall, cioè di quel piano la cui realizzazione costituirebb" un positivo apporto alla ricostruzione dell'Europa ed alla stabilizzazione democratica dei Paesi dell'OcciLe conseguenze di questa impostazione sono chiare ed evidenti: 1) La situazione internazionale è aggravata. Poggiando sulla base dei partiti comunisti del blocco orientale i sovietici fanno leva sulle loro organizzazioni italiane e francesi per mantenere ed esasperare quello stato di frattura all'interno dei due Paesi che se in un primo tempo porta ad uno stato di pericolosa tensione, assolutamente negativo ai fini dello sforzo ricostruttivo dei due Paesi, può in un secondo tempo degenerare nella estrema conseguenza della guerra civile. li socialismo ha bisogno di pace. Questa manovra portando alla guerra interna, ha per effetto il potenziamento dell'offensiva reazionaria, la cui speculazione antisocialista ed anticomunista viene attraverso la propaganda valorizzata da quesli dati di fatto. 2) Il riconoscimento e l'accettazione della cristallizzazione dei due blocchi occidentale ed orientale come un fatto compiuto di cui non si possono che trarre le conseguenze, contribuisce sul piano in ternazionalc a creare le premesse psicologiche di una guerra latente. Con il procedimento logico tipico dei fascisti (popoli proletari contro popoli capitalistici) la dichiarazione identifica con i due blocchi rispettinmente le forze del male e le forze del bene. Da una parte l'imperialismo, dall'altra la democrazia. E' in tal modo praticamente sconfessata tutta la sostanza classista del marxismo, che vede invece la lotta svolgersi all'interno dei singoli stati fra sfruttati e sfruttatori. In tal modo viene confermata ancora una volta la funzione dei partiti comunisti : essi non sono che pedine al servizio degli interessi contingenti della diplomazia dello Stato sovietico. 3) Con l'identificazione del socialismo come forza in appoggio dell'imperialismo e della borghesia si è conclusa la prima fase dell'offensiva stalinista contro i partiti socialisti. Questa offensiva ha avuta la sua manifestazione principale nella politica del fusionism0 tendente ad agganciare le forze socialiste alla politica comunista. In questo momento, riusciti a portare la scissione nel socialismo, gli stalinisti vi scagliano contro quelli che non hanno voluto piegarsi e sottomettersi alla loro dittatura e tentano con le più inverosimili calunnie di fanatizzare la parte della classe operaia da loro controllata, per gellarla contro i difensori del socialismo e della libertà. 4) Coerentemente a questa posizione antisocialista è anche l'attacco contro il piano Marshall, il quale portando le condizioni di vita dell'Europa ad un livello più decente creerebbe le condizioni ambientali più favorevoli per il consolidamento d('lla pace e per lo sviluppo del socialismo. Perchè ancora una volta ripetiamo: è solo la reazione, di qualsiasi tipo essa sia, che ha da guadagnare dalla fame e dalla miseria e dalla guerra; il socialismo vuole pace e pro• sperità. A. B. ABELE E CAINO I. Razza d'Ahele, dormi, bevi, mangia; Dio li sorride con compiacenza. Razza di Caino, striscia nel / ango e muori miserabile. Ra.::za d'Abele, il tuo sacrificio sol/elica le JU1.Fidei seraf i.ni ! Razza di Gai.no, il tuo suppli.:io potrà mai aver /me ? Razza d'Abele, vedi prosperare le tue semine e il luo bestiame. Razza di Gai.no, le tue viscere urlano per la fame come un vecchio cane. Razza d'Abele, scaldali il venire al tuo focolare patriarcale. Razza di Caino, trema di freddo nel tuo antro, povero sciacallo! Razza d'Abele, ama e prolifica I Figlia persino il tuo oro. Razza di Caino, cuore iitfiammalo, guardali da queste grandi brame. Razza d'Abele, tu cresci e ti pasci come le cimici dei boschi! Razza di Caino, trascina per le strade la tua disperala famiglia. II. Ah I razza d'Abele, la tua carogna ingrasserà la terra fumante. Ra.::za di Gai.no, non hai ancora /i.nito il tuo compilo. Razza d'Ahele, ecco la tua uergogrw.: il ferro vi.nlo dalle picche. Razza di Caino, dà la scalata al cielo e scaraventa Dio sulla terra. CHARLES BAUDELAIRE In Francia L'anli-socialismo di Thorez e di Duclos ha tradito la democrazia francese. De Gaulle e il fascismo, adesso sanno chi devono ringraziare. In ItaUa Il partito comunista tende, con la sua azione, a creare una frattura in campo socialista per legare definitivamente a se, anche organizzativamente, quella parte che pur militando nel P.S.I. segue pedissequamente le direttive staliniste. Nel tempo stesso i socialisti autentici vengono gratificati con l'appellativo di traditori; il compagno :\latteo Malleotti viene vigliaccamente aggredito dallo squadrismo comunista. L'utopismo bolscevico L'utopismo bolscevico, che ha tratto vigore dai successi militari della Russia sovietica, sogna di vedere estese le realizzazioni staliniane anche nel nostro paese magari con le armi. E' la vecchia utopia del tedesco Weilliitg che risorge. Credete inf alti che siano pochi fra i nostri proletari coloro che aspettano ingenuamente l'avvento del messia weiLlinghia.ruJ in uniforme di maresciallo? Perciò è venuto il momento di parlar chiaro. Dire o lasciar credere che i.n Russia viga un regime socialista o sia pure lontanamente aff i.ne alle esigenze del socialismo, è un oltraggio ai nostri ideali. J.ndulgere alla demagogia staliniana, perchè una parte cospicua degli operai ci crede con f cruore, .non è più onesto di quanto sarebbe stata la ricerca di una intesa col fascismo quando migliaia di autentici proletari acclamavano Mussolini. In Russia è stato bensì eliminato lo sparuto capitalismo esistente prima della .rivoluzione di ollobre; ma non è staio aho/ilo lo s/ rultamenlo, non sono siate abolite le classi, non è stata instaurata la proprietà sociale, non è stato abolito lo Stato. Come tipo, la società sovietica è paragonabile alla società degli lnkas peruviani o a quella instaurala dai Gesuiti nel Paraguai, dove lo strato sociale iit/eriore era bensì organizzalo collelliuisticamenle, ma a prof ilio dello strato su,periore, che .nel caso degli lnkas era costituito dalla casta civile e militare dei conquistatori, e nel ca.so del Paraguai da un pugno di sacerdoti della compagnia di Gesù. Da notare che in entrambi i casi, a quanto si racconta, lo strato sociale inferiore viveva f e/ice. Ma io domando se è questa / eticità gregaria che il socialismo si propone di instaurare nel mondo ! in Russia lo sf rutlamento, prima esercitato dai capitalisti e dai proprietari terrieri, è ora esercitato da una casta pletorica di burocratici, civili, militari (e da poco tempo. anche ecclesiastici), padroni dello Stato, che essi, sollo l'egida di un capo al quale sono attribuili poteri ed onori quasi diuiiti, domi.no diltaloriamenle, escludendone il popolo. Le diff erenzia.;:ioni sociali stanno ricostituendosi. Basti por mente all'enorme differenza di retribuzione e· di vantaggi sociali, morali e politici, esistente fra coloro che compongono la casla dei burocratici ed il popolo lavoratore. Lo sfrutlamenlo di questo popolo deriva precisamente da/l'enorme esuberanza della burocrazia, necessitata dalla arretratezza dell'ambiente e dalla immalw·ilà del popolo stesso. Secondo la previsione marxista, in una società sen- .:a classi lo Slalo dovrebbe scomparire come stato politico. Ora non solo iit Russia lo stato non è scomparso, ma è diventalo una gigantesca macchina burocratica, poliziesca, militare che domina completamente la società invece di esserne domùwto,. Il regime a cui la dillalura ha messo capo in Russia è una forma di capitalismo di sia/o; è la proprietà slalale, e non già la proprietà sociale. GIUSEPPE F.\IU \'ELLI

, , Bit Specola capitolina Le elezioni amministrative romane nuti, in capo ai qua,/i (;a folla fu completamente dtisl.persa, e mise più volte in s-erio pericoLo l'incoluwità 4ei grilippi di ,comiziarn.li e degli assembramenti d,i ,curiosi ,che assepiawno la Piazza l'anti~tante Galteria e le irnmed,iate vicinanze. Per f'l· m.re, squa.dire dii agenti ammate di sfollagente cartoarono i (più testardi, mettendo in fuga d,efinitiva fa-scisti e non fas,cisti, e restamdo pa,dt-one assolute del ca1npo di batbo.,g bia. (Nostra corrispondenza particolare) Domenica scorsa i cittadini roma,ni si scmo recali alle urn,e per ,scegliere, tra 13 tliste ,conc0rr- ,r.e.1ili, i ,propri iwmnii:nis-lir'mtori.Tempo boono e afflusso notevole dJi ,elettori ( ci,nca il 67 O/o), a tuJJLovant,aggio dei partiti -di destra e, in particola,re, della De-moc.ra~ia CrisUana. * * * La oaqnpagna eletto-r.1,le ha avuto mom1twti di partiJcol,a,1·.easprezza: inviziatasi nebl'ulti1na deca<Le di settembre, è andata man ma.mo aumen1,a,nd0 d'iniensilà, ra.ggiungendo il cu,lmine subiLo dopo l'annunzio .della conf €"J·enzadei pa,rtiti comunislli europei a Byalistoclc. * * * Oaratteristica notevole dri queste elezioni romame è stato il f-o..tto,cJuetutti i parUti, senza alcu,n,a d1.1. , Sibinzione, hanno esplicitamente daito mlla ,campagna eletto:ral.e il toino di una -ve1·a e propria competizione pobitica, s-enza limdtare •la lotta sul terneno a1nministra t·ivo. I grosSi problemi -politici internazionali hanno pesato di più .che non i probieffii cittaddni deLle .comunicazioni urbane o degbi altoggi. Il che -era prevedwile. • * * N,eg./i wUimi giorni gli -attacchini ,hanno compiwto un lavoro ,a,d,d,irittura im1Probo. Chi.lometri dli mel:ri ,quadrati di muro sono ,stat'i ricoperl!i dai marni,festi. Questi, per mam,ca'TII.Zdai ,spazio, sono stati inooOlwti, ,come per tacita intesa e malgrado te esplicite disposizioni in contrario, sopra qiie/li avversari. Si calcola che il tempo medio .di visibilit(), di un ma.nif esto non a,bbw. ,superato ne,ll'ulttrna s-ettima,na le quatiro ore. * • * Tranne -la sera della vigilia, messu,n incidente ve-ra·mente grave. Quaiohe comizio de.l M. S. I. (partito dJei ·nostalgici e diei 'l'epubblfohini &i Sa,lò) è stato disturto dai .comunisti. D'altro .canto, anche il Par/Ttto Socia,lista dei Lavoratori ,h;a dovuto subire in pltJ. -0ccaSiioni :le poco o-iguar.dose atten,zioni dei btoo- .cardi. Particolarmente ,preso di mvra è ,stato /:o,n,. M(1,J,te-0Matteotti dai comu111isliattiJVisW, ie agit-prop, i qu-a!liJwmno creato incidenti e malme:nato [;o stesso e alt-ri -0ralO'Tlisocialisti in occasion,e di ,com1zl tenuti da que.sti nella rocoaf orte trastev-e.rima aei Blocco deil Popolo. * • • L'incidente g:rave ( e gravido indubbiamente di oonseguenZ)e) è aWJenuto invece la sera della vigiUa. Ne i rimasto viUima 4,l giovane àemocristiano Gervasibr Federioi, pugnailati durante un tGJffreo-uglio tra1 democristiani e comwnislii da una tale Al· fredo Pozzi, vent8'Tllne. Respcmsabilità -s•embrano grarvare (JJl'l,Ohseu di una .compagna del Poozi, kJ s~enne «ve-rgine 'l'ossa» Feli,cieUa Gra(Zlb(Lniq,u,ale i,stiga:tr.ice del delitto e colpevolie di atti oltraggi osi sul ca,d,av,eer. * * * Il Blocco del Popol-0 e la DemocraZlia, CrisUa.na sano· i due grand.ti vincdtori delf;a competiziooe e-ietto.roile, ,oo,n 208 ,e 204 mila voti -nispetUvamente. Particolan-mente s,egnifri,cativa !'affermazione deila D. C., .ch,e Ji,a .q.uasi raddo,ppi;ato il rnumer-0 dei suffragi ottenuto neUe precedenti ,elezioni. Tr.e sono i fattori del suo su,oc-esso: L'annuncio deLla costituzi0tne dell'Ufrfi,cio imformaziOrni .wm;unista dli Belgrado ( ohe ha •provocato un'immediata ,reazione nei oooi iborghesi d'ogni coloa-e); l'as-sassinio 4ei gi<YV<bnFeederici; J,a, ,conviri.ziO'YIJdei gran p(]Jrii,deella borgh-esia romama ohe occornesse op.porre un argilne al ,coTnJWnis11io non disperdendo i voti tra te vairie ·liste di destra, bensì «b,Locc.ando~ sulla Usta domocristiana. I dirig.enli democristiani hanno abihnente ,condotto ia campagna sf.rutta//tdo aC massimo e primi drue faJJtof-i e creando la pSicosi del terzo. • • * Le elezioni romane hanno segnato il crollo di quello ,che fino a sei mesi fa era ritenuto ancora il maggior avversario dei parUl/i di sinistra: l'Uomo Q'W(l)lwnque.Le ripetute scissioni verificatesi tra :i maigg,ior,i esp0'11ienti qUJ(J)lU-nquisbei, eh-e hanno -dato origine al mO!Vimeinto aiaziom,ale pa,trissiano e ,a,l M. S. I., nonohè il pers0rna,lismo s,bracato di certe rmanife,staziOrni politi,che di Giannini (vedli il suo 'U~mo àis-coNo alla CosUtuente) .gli hanno attenato la fiducia di bU,Otna.,.pa.rtedei suoi ex ammiratori, e ,così moUe peo0rre./le smarrite -sono tornate aU'O!Vile democristiano. La cons,eguenza è .che [;o Uomo qua,lunque ha visto dimezzato il ,suo succes- ,so dJelLe.precedi1tnii elezioni, e può orannai consule1·arsi in via di prog,ressiva liqwi.da.zione. * * • Voli in meno hamno avuto ,a.nche repubblicani -e monarchie.i. Dai 39 mila e 35 mila, •nispetttvamente, d@LleprMedentii ,eL~ioni, sono scesi a 36 mila e 32 miila. La diminuzione appa,re ancora più evtdente se si 1peinsa,che il nume-ro dei votainti è stato quest.a volta supe1-ior.e .di be-n 100 milu u'YIIÌtà.Non è azza1·dato atfe:rimare ,che i voti dei mona1·ohici si so:no riversaU, ~er le o·agi<Xnidette sopra, in parte sui demooristia111i e in p.(IIT'tesul Movimento Socilale ltabiano. Più d,tfficile individuar.e a dii sia.no andati i voli dei 1·epubbbicani, ma molto proba,bilmen-- te al Pm~tito Socia1bi,s'ladei l.Jav-0ra;t01•ip, er le affimtà che esisto,no in certo qua,l modo, tra q'Ulesti due par/liti sul t!ffreno della democraana socia/lista. * * * Il ParJito SocialtislJa dei Lavoratori Italia'Yli ha affr,ontato ,corag.giosame-nte la S'U.apr,ima battaglia impegna.tiva, battendosi da ,so:lo sebbe111eanc01·a debole in campo orga1iizza.tivo e angustiato da diff,i.- ,coltà fvnamzia.1•ie•che non .g-bi h(JJl'l,nopermesso (malgrado le calunnie c.omuniste) .d,i contropporr,e alla dO'Vizi!adi mezzi de,gli avversari d,i destra e di s1:- nistra una propaganda aàegu-at,a,.La sua ,posizione era parbicola,rmiente diffi.cile, p<Yich~ ha dovuto dif endiprsi e contrattaccare su due fronti e ,·ibatte-ne la violenta cannpagn,a di dendgrrazicme .che g'Civeniva sia dal Blocco del Popolo .sùi dalbe schiere democristiane. I 25.000 voti ottenuti, costituiscono quindi, ,obbiettwamente, un'affermazione notevole, tanto più che l,a .sua posizione ad ,un tempo ain.ttcaJ)ital-isfta e amititota,lit,a,rr• a..;, d,iw partit,i d· massa, lo ha indicato ,come l'unico movimento di democrazia sociale ,che ,si ,siia, opposto ardli:ta.11l!ente ll efficacemente alla viobenta polarizzazione dette f <>rzein giuoco, ,e alla pericolosa alte-,-Jtatwa d,i e-0mu:nismo e anticomunismo a cui sono stati costretti {}li eilettori. * * • Ment,re il responso delbe urne è stato negativo anche per il movimento nwionG!lista dli Patrissi (ll quale ha raccolto a.ppena 10.000 vol'i, conl!rartamente alLe previsio,n,i di molti cehe lo ind.iicaVa1io come l'erede ·na:t·ura,.ledel qualunquismo gian111iniano) un'altra stella e ,comparS'a ne.l firmamento dei oostalgici e dei redihci doli camPi di conoel1'litrame-nto repubàlic111in.i: il M01Jime-nto Sociale ItaUano. Il M. S. I. ha ottenuto rpooo più di 24.000 voti, dopo aver svolto una campC11gnaintensissima, culmiJnata netl'zyisodio c.la1noroso di vewerdì 10 ottobre, quando il -c01ndzio organizzato dGJl/o stesso in Pia,zza Colonna è stato -sedotto dalla polizia. · * * • A proposito di questa oceani,ca adunata del M. S. I., che ha <WULo 1ripe1·cusSioni immediate aiea Cam,era, tutta la stampa romana, ad eccezione del solo 4:Tem,po», indipendente di destra, ha approvato inoondJizionata1nente l'interve-nto de/ila Ceeere. Basti pensare che il ,carrvizio, .eh-e Si è svolto a( cainto di inni in ,au,ge duran,e ri,f, ventennio fascis-ta come l'Inno a Roma e Ja canwone degli Atr.d;Ui,si .svolgeva ,sotto le finestre dli Palazzo Chigi, che è se. de del Mi'nistero degli Este,•i, e a dwe passi da Palazzo Monteicitorio, se.de della Camera dei De,p'Ulta.tt. Gli :a,ccesi discorsi degU orratori e il g,-,i,d,odi :Ftume! F•ÌIU.me!,soa.ndito a lunghe riprese dalla fol(;a, erano un'ope'rla provoca.zione contro ,Le istitiuzwni democrat~che e potevano creare ,seri imbM·a,zzi tJ Sfarza nei confi1·-0ntidJella Jugos,lavia e de-lle altre pobenze alleate. It Presidente De Ga,sper.i Ji,a dichia1·ato la se,·a stessa del(;a manifestazione .che tl Governo non ,(JJl)'rebbetollerato «simili rigurgllt», ma q1,onha saputo precisar-e se il comizio fosse autorizzato o no. * • * Co-mu.nque. gli avvenimmii di ven,erdì ,sera potevamo prendere un piega .a,Uarmante, se (;a porizia non fosse tempestwamente inte.rvenuta. Per .ia cron,ac.a di:remo che i primi taffe-rugli si verifùarono ve-rso l'imbrunire, e in <essi si .d.tisUnsero par, Uco/;a,-rmem:t,egU -On. PaieUa, comwnista, e PaccwrdJi, 'T'epubblicano. I due onorevoli s,i ,lancvavano mfat-ti arditameste in mezzo alha f o.ila dei fa.sctsti, abbandonavano la probezione di Palazzo Mont~ tCJ11neo, a,d alta voce esprimevano il loro sdegno per la manifestazione. ll-0n. Paccvardi rischiò ripetutamente di ,essere l/1ù{l,lmimato,fiinchè non intervimne [ti Cele.1·e. I primi reparti giwns-era vwso le 19,30. Le J eeps entrarono a tutlia velocità in mezzo alla cale.a, che si divise -e s,i ruppe in ondate t,u. m;ultuos,e per tutta la Piazza. Il car-0sello da ~ ger,;da deLle macchin,e de.ila polizia durò ven-U m-t- * * • La sera successiva, sabato, comizio di protesta del «Blocco» ne.lla stessa Pi,azza, ma questa voLta debitamente autorizza,to. Nessun incide:nte. G,li intervenuti Sii limitarono a,d a,scolta.re i vwri oratori e a gratifioare, di tanto in ta.nto, di fischi assordanti gli incauti funzionau•i d,ella Direzione del P. S. L. I. che si affacciavano alle finestre di Pa,lazzo Wedelcind, .sede .del loro Partito. Num-erosa anch,e st(lll)o,lta La folla de•i curiosi, venuti con la speranza di assistere ad altre prodezze dei reparti ateri. Ma nessun ululo debl!apobizia interruppe la vo- ,ce degU oratori, e il ceomizio giunse in porto 1·egola,rmente. Pi.trlicolarmel/tle degno f.lt nota: questa volt,a, le ,finest1·e di .Palazzo Chigi eral/W erm-eticamente chiuse, a <dtifrf,erenzadetla sera (lmeced,ente. Sforza prob·abilmente ,aveva <lato ordlini tassattvl !Jierchè gni,d,a imba1·a::;.zanli non turbassero nuovamente .ln ,quiete dal Ministero degbi Esteri. Piazza Colonna è stata indubbia,men.te per tutto il periodo debla O<JIITl,pagnelaettorale, il ce-ntro polibico ,oltreclvè urbano della Capitale. Fritno aDL.e qu.atl:ro ,di domenica mattina gruppi e capannelli di persone hanno st,azi7l,(1Jtosotto i porti,Ci delta GaLlenia inf-eri,•oroli in (JJocanite discussioni. G.li agil-prop Sii sono dati valorosamente iil ,cambio per tutta l'uLtima settinnana sostenendo contraà4itori coin pallid,e schier,e di giovani democristtani. V.enerdì &era anche Pannunzio, di·reUore del q'UIObidiano del Partito Liberale, ,si è trattenuto a tungo in Ga,Ueria, /prendendo viva parte a.Ue discussioni, e impegnandosi in un acoanita discussione con un socialista de.l Parbito dri Saragat ,che '1.a richiamato intorno _ai due un folto uditorio. A·l termine deLla diuussione, infatDi, ,la folla <ki pres,enl>i ha ,dato segni non indubbi di pa;rteggiare per il sociaili,sta dalla dùdetUca se-rrata. • • • Due sono le conclusioni .che ,pos:sono tra,rsi da queste seconde e-lezioni capitoline. Da una parte esse confermaino la mi.inacciosa e pr-evediibile popolarizzaziQ;ne in a;tt-O tra le f OTze politiche <ti desl!ra e dli si7llÌ.Stra, le (J_!U,(l,sli sono ra,ccoLte noi due bloc.ch;i <jJieavevano per simbolo esplicito 1t'immagine. di GarilJaùù (Bwcco del PopoLo) e Lo scudo crociato (Dem. C-ni,s.), ma per impUcita insegna di c01nbattimento comunismo e anJiicomusi'smo. DaLl'altro hamno dlimosl:rato una vo:tta di più l'urgente necessità di un forte ,e ,a,uto-nomo rrnov-imeintodi democrazia ,socialista, che sap,pta -Opporsi vali,damente alla divisione in -campi irriduObbilmente awers,i deUe forze na.zi,onaili e possa raccogUetre intorno mlla band,i,era del Socialismo de-mocratico tuMe le fo1·ze veramente autonome e progresswe del PO!ese. L',o€1S€U"V.atore di turno Governodi democraziasocialistanellarepubblicadi SanMarino Nostra •~ntervilstacon il Segretario di· Stato per gli Affari Este11i della Repubblica idi San Marino, compagno on. Gino (Hacom,ni. Il compagno Giacomini, ci ha accollo con molla cordialità; ci ha chiesto notizie sull'emigrazione e sul Parli/o Socialista Italiano in Svizzera, di cui conosce uomini e tradizione e ci ha pregalo di salutare i connazionali san.marinesi, alcuni dei quali risiedono a Grenchen e sono iscritti alla sezione del .nostro parli/o. Alla nostra nchiesla per llil'intervista da pubblicarsi sull'c Avvenire dei Lavoratori• ha accondisceso volentieri e ha dello la sua più viva simpatia per il nostro giornale del quale è assiduo lettore. Ecco l'intervista : Il Fascismo ha avuto influenze nefaste anche a San Marino? Si, l'abbiamo dovuto subire per violento contagio e per tutto il ventennio ha avuto anche da noi manifestazioni gravi ed assurde. Quale è stata la situazione della Repubblica durante la guerra? Siamo stati travolti, noi inermi deboli e neutrali, dalla guerra guerreggiata sul nostro indifeso territorio e all'immane conflitto abbiamo fatto sacrificio di 200 vitti.mc e di grandi rovine economiche e morali. In mezzo al generale sconvolgimento abbiamo dato ricetto e soccorso ad oltre 100 mila profughi e accollo un numeroso stuolo .di concilladini che dai centri di abituale emigrazione hanno rifluito in patria in cerca di protezione e di pane. Esistono anche da voi i gravi problemi della ricoslruzione? Si, e specialmente quelli di natura finanziaria incombono sul nostro piccolo stato il cui bilancio da 15 milioni, quale era nel 1943-44, è salito nell'anno corrente a 330 milioni. Quali e di che natura sono le vostre risorse f inanziarie? Le fonti delle nostre risorse finanziarie sono oneste e limpide; esse consistono specialmente nella percezione dei tributi e delle tasse, nei proventi doganali e simili, nella vendila dei generi di monopolio, nella emissione dei francobolli. Continuiamo a respingere risolutamente allettanti progetti di Case da giuoco che darebbero cospicui benefici, e abbiamo abolito la concessione dei titoli nobiliari e delle onorificenze I che costituiva un notevole cespite d'entrata, per corrispondere ad un alto comandamento morale democratico e per vivere in decoro e in purità. Qual'è la vostra situazione rispello all'estero, e particolarmente all'Italia? ,. crso l'estero - dove noi godiamo sempre più largo prestigio - ci troviamo in una posizione creditizia che non ba nulla di millantatorio. I governi alleati ci devono liquidare i risarcimenti per i danni di guerra. E noi attendiamo pazientemente da due anni. Col governo italiano dobbiamo dirimere alcune pendenze che sono tulle a nostro favore, e la cui soluzione ritarda sopratutto perchè la macchina burocratica italiana, mi si conceda di di.rio senza ambagi diplomatici, è lenta e restia. CO Tali pendenze riguardano : il ripristino della ferrovia San Marino-Rimini, garantita da una Convenzione particolare che non può essere elusa, indispensabile per il collegamento e il traffico colla zona romagnola e marchigiana e per la nostra rinascita; la stabilizzazione monetaria del canone annuo che ci viene corrisposto per rimborso di diritti doganali e per rinuncie di carattere finanziario, nella somma di 15 milioni che rappresenta meno della sesta parte di quello che spella al nostro erario; l'accordo provvisorio doganale in base al diritto di importazione ed esportazione delle merci da e per l'estero, sancito dalla vigente Convenzione. Attualmente noi subiamo un blocco doganale che paralizza la vita e lo sviluppo delle nostre piccole industrie e che si ricollega a quel traffico clandestino, strumentato col cosi dello < Sistema San Marino,, di cui si menò recentemente tanto scalpore scandalistico e di cui la nostra Repubblica è nè più nè meno che una vittima. La • Repubblica • gode di vantaggi reali allraversrJ la Convenzione del '39 e gli accordi strelli con :rJ Stato italiano ? Molti suppongono ancora che San ~[arino profitti delle larghezze e delle liberalità prodigate dal governo italiano. In verità nelle alte sfere le buone intenzioni non mancano ma in pratica il trallamento riesce a quando a quando difettoso. Sostanzialmente se San Marino non fosse stretto dai vincoli valutari, doganali e d'altra natura, che si è crealo colla Convenzione del 1939, non avrebbe subito gli effetti del crollo della lira insieme con tutte le altre conseguenze della guerra e della disfalla, e avrebbe potuto costituirsi una finanza e una economia resistenti e floride al pari di quelle di altri piccoli stati neutrali e indipendenti. Come è avvenuta sul territorio della repubblica la repressione del Fascismo ? A tutte le avverse condiziol'li del dopoguerra, il Governo di San Marino ha reagito e reagisce efficacemente. La repressione del fascismo è avvenuta però esclusivamente coll'applicazione delle leggi comuni, limitandosi a colpire coloro che, violando il pallo di pacificazione promosso nell'9ttobre del 1943 dal Consiglio Grande e Generale, si sono resi colpevoli di reati cui la Magistratura ha dato la figura giuridica di allentalo contro la sicurezza della Repubblica. La stampa avversaria ha parlalo di un tratlamento duro a quei cilladini italiani che non condividono il pensiero politico dominante. Nulla di più errato. TI Governo per difesa delle istituzioni democratiche e per un superiore principio di equa giustizia è stato costretto a revocare il permesso di soggiorno a qualche raro forasticro che, cadendo in deplore\'olc recidiva, è venuto meno al più elementare dovere di ospite, partecipando con gli clementi fascisti locali all'allentato contro la Repubblica. Al di fuori di questi pochi e inevitabili casi, la libertà che si gode a San Marino, come lutti possono constatare, è illimitata e l'ospitalità è cosi cordiale cd accogliente, da dare al nostro paese, insieme con quell'aspetto di serenità, di disciplina e rii ordine che può essergli invidiato da qualunque paeac civile, un motivo di più di suggestiva attrazione. Verso quali ptalici obbiellivi si indirizza l'allività ciel governo della Repubblica ? A questi : fare di San ~farino un centro turistico di classe, sviluppare l'industria anche per l'assorbimento della pletorica mano d'opera disponibile, aggiornare l'agricoltura che è la fonte naturale del paese. Quali problemi il Governo ha finora risolto? E con quali criteri ? In questi duri anni di travaglio ha sistemato tutti i congegni dell'apparato statale; ha riformato il sistema tributario; non ba lasciato senza un giorno di lavoro nessuna unità di una massa di oltre milleduecento operai di cui qualche centinaio hanno ripreso solo ora la via dell'emigrazione; ha migliorato le condizioni economiche dei suoi trecento dipendenti; ha riformalo il patto colonico che è legge di stato; ha iniziato con decisiva efficacia la bonifica agraria, la costruzione delle case popolari in tutti i centri urbani e rurali, il risanamento igienico; ha difeso i consumi con validi presidi annonari e cooperativi, rendendo superfluo il mercato nero interno; ha consolidato i rapporti di reciproco rispetto Ira Stato e Chiesa; ha dato largo incremento all'istruzione pubblica e si accinge a dare impulso a quella professionale; ha riformalo opportunamente molle leggi senza vulnerare la saggezza dei suoi antichi statuti e sta compilando una sobria e moderna legislazione sociale; ba infine sovvenuto la popolazione bisognosa con larghe e provvide forme di assistenza e sta realizzando un Istituto globale di Previdenza sulla base di un piccolo piano Beverigc. Qual'è l'orientamento che guida l'azione del governo della Repubblica? Quello della democrazia socialista. li nostro governo sente profondamente lo spirito del focolare domestico, che non corre dietro a chimere assurde, ma che intende corrispondere alle istanze della vita collettiva, ai bisogni e ai dirilli di una popolazione lavoratrice che si accalca su questo vecchio e rupestre Titano con la densità di 280 abitanti per chilometro quadrato, che mira ad estendere lo spirito storico e il fatto politico della e Libèrtas perpetua • della Repubblica anche nel campo economico . :,.;on è fuori del naturale processo deUc cose umane che una Repubblica, la quale ebbe le sue origini 16-17 anni or sono da un tagliapietre confessore di Cristo, costituita da un aggregato quasi esclusivamente proletario, che visse nei secoli umilmente nella rinuncia e nel duro travaglio del lavoro, e ristorò il suo spirito nella pace e nella libertà, sia oggi retta da un governo di lavoratori il quale conscio della natura e dei limiti del proprio ambiente, procede sulla via del progresso civile, sapendo armonizzare le traruzioni di un nobile passalo con le esigenzé di una comunità moderna che, pur facendo parte per se stessa, palpita in solidarietà fraterna e immediata coUa vita e colla civiltà della sua grande madre e sorella in democrazia e in repubblica, l'llalia, e cri tulli i popoli liberi. Cari amici dell'c Avvenire dei Lavoratori> accogliete con animo benevole qu~te__.!!2!\zie e allorchè avrete occasione di parlare delle cose di San Marino rendetevi testimoni e interpreti della vita schietta e degli onesti propositi che animano questa libera comunità che merita pur sempre l'appellativo di e Repubblica buona > datole dal Poeta della terza Italia. L. B. In Cecoslovacc.fjla Unificazionedelle forze socialiste per resistere alle pressioni comuniste ll presidente del partito socialdemocratico cèco, Fierlinger, ha annunciato al congresso del partilo la sua fusione con il partito socialdemocratico slovacco. L'avvenimento acquista particolare importanza, poicbè esso significa che i partiti socialdemocratici delle due regioni della Repubblica hanno sentilo la necessità di una unificazione 'sulla piattaforma nazionale per intensificare l'istanza del socialismo in tutto il paese. L'istanza socialista è stata messa in pericolo J1cgli ultimi !cm.pi dalle insistenti pressioni comuniste, che 5pcci-almente dopo la conferenza di Bialystok hanno teso particolarmente all'assorbimento di tutti i partiti socialisti dell'Europa orientale. Queste pressioni erano state indirettamente denunciate una settimana fa dall'organo ufficiale del Partito socialdemocratico e Pravo Lidu ,, il quale in un articolo sensazionale dal titolo < i 50cialisti si ostinano a restare indipendenti,, aveva scritto : e I partiti socialdemocratici polacco e cecoslovacco vogliono restare completamente indipendenti e Liberi. Essi difenderanno fino alla fine questa indipendenza e questa libertà. La dichiarazione dei nove partiti comunisti europei costituisce una grande delusione, poichè essa fa temere che i comunisti riprendano sul piano internazionale, la loro vecchia campagna di eccitamento, non contro la vera reazione, ma contro i socialisti. !\oi e gli altri partiti socialisti non abbiamo bisogno di provare di essere su una piattaforma democratica; attendiamo dunque con impazienza che i comw1isti portino la stessa prova per quanto li concerne>. Anche la recente conforma del patto di unità di azione lra socialisti e comunisti venne interpretala dagli esponenti socialisti come un passo verso analoghi palli con gli altri partili democratici e non come preludio deUa fusione. Lo stesso Fie.rlinger, che riveste anche la carica di vicepresidente del Consiglio, sembra che abbia manifestato critiche severe nei confronti del manifesto di Bialystok in un discorso tenuto a Kladno. Al NOSTRI ABBONATI E LETTORI Abbi-amo inviato gli ultimi ,rimborsi; preghiamo ohi tli riceverà di far loro buona accoglienza. Normalmente !'.abbonamento dov,rebbe essere pagato anticipatamente, e dopo quasi un anno ,oi recezione del giornale, ITlessuno potrebbe moralmen·te seniirsi autorizzato a respingere <la cartolina rimborso. Si tra,tta di soli fr. 4,20; ognuno tiri fuori i soldi ,e paghi di buon grado. Ringrazramenti anticipati a tutti. L'AMMINISTRAZIONE.

.Ca Voce degli Italiani Vita e Cronache della Emigrazione Italiana In Svizzera PercJjè le u Colonie Libere" vivano trice, il popolo italiano, costretto, sotto la spinta della conservazione, non soltanto a sopportare il peso della ricostruzione economica del paese, ma a difendere strenuamente ciò che ancora ieri era semplice premessa alla creazione di una democrazia sociale: la Repubblica. Nel numero 76 dell'« Avvenire dei Lavoratori» del 28 settembre u. s., il compagno CL, in un articolo intitolato « Quo Vadis », si domanda, con ansietà, quali sono le ragioni della crisi in cui si dibattono le Colonie Libere e la loro Federazione. Se per la ennesima volta poniamo alle intelligenze dei compagni tutti il problema delle Colonie Libere, è perchè vorremmo che - contro l'opportunismo ed il tatticismo, al di là dei sentimentalismi e delle platoniche affermazioni di fiducia nell'avvenire - esso fosse finalmente da loro affrontato con severa indagine autocritica, nella coscienza degli interessi permanenti dell'emigrazione. Perchè le Colonie Libere sono in crisi? Noi siamo in crisi perchè la democrazia è in crisi: e noi siamo a democrazia. Nel passato, queste Colonie Libere erano custodia e valorizzazione delle vere ed autentiche tradizioni del paese; in esse si ritrovavano tutti gli spiriti liberi, che lottavano, col pensiero e l'azione, affinchè il triste regime in Italia, non inquinasse, colle sue ramificazioni e coi suoi tentacoli, le forze sane dei lavoratori emigrati; affinchè quei valori, che erano la ragione profonda e l'essenza intima dell'antifascismo - La Libertà e la Giustizia - potessero, un giorno, costituire le fondamenta più sane, il substrato più saldo al sorgere di una vera democrazia .. Oggi, invece, l'impossibilità manifesta di avviare la ricostituzione delle collettività emigrate, col sorgere in esse di una vita pubblica italiana fiorente, libera, democratica; l'esistenza, di fronte alla Colonia Libera, di una sedicente colonia italiana, vincolata, nella sua ideologia e nella sua azione, al capitale ed al dogma; il sorgere di associazioni che ufficialmente perseguono uno scopo determinato, ma in realtà sono state appositamente create quali controaltare a quelle già esistenti nella Colonia Libera; l'azione dei consoli, diretta a far convergere attorno allo loro persona gli esponenti della collettività e, quindi dirigere la stessa, creando una colonia consolare retta sui personalismi e le influenze ed esautorando la volontà democratica delle associazioni costituite: tutto ciò determina la permanenza di quello stato di profonda divisione che il fascismo aveva creato e che il sussistere di concezioni e di metodi antidemocratici giustifica. Tutto ciò costituisce un aspetto della crisi della democrazia: impossibilità di giungere ad una pacificazione degli spiriti, attraverso la libertà di critica ed il diritto di opposizione; impossibilità di chiudere la polemiea fra-antifascismo e fascismo sul terreno democratico. Pertanto, tutto ciò conferisce alle Colonie Libere il diritto, politico e morale, di rappresentare l'intera collettività, se pure di questa ultima esse ne sono una parte numericamente inferiore. Poichè qualsiasi riconciliazione al di fuori delle Colonie Libere, significherebbe l'assurda ed impossibile riconciliazione della democrazia coll'antidemocrazia: la quale, anzichè favorire la ricostituzione delle collettività emigrate, porterebbe soltanto alla liquidazione delle Colonie Libere. Le Colonie Libere potranno superare questa crisi, vivere e prosperare, se, all'interno, i compagni saranno concordi e coerenti su questo principio di vitale importanza: realizzare l'unità soltanto nella democrazia, facendo delle Colonie Libere il solo nucleo nel quale e Bienne SEZIONE SOOIALISTA ITALIANA ComlllDieaito La Sezione Sooialista Italiana di Bienne informa i simpatizzanti ed i lavoratori in generale, che sabato 25 ottobre dalle ore 20 nella sala del Ristorante Cooperativa Proletaria, Vi sarà concerto e rappresentazione, seguita da grande festa da ballo col conco!'- so di una brillante orchestrina. Cordiale invito a tutti. 8elaffaaa LUTTO NELLA OOLONIA LIBERA DoiPo lungo soffrire è ma,ncato ai vivi il carissimo compagno Antonio Benini, membro del Comitato della Colonia. La Sua dipartita ha lasciato un profondo cordoglio nel cuore di quanti, amici e compagni. lo conobbero e stimarono sia per l'operosità quanto per la Sua rettitudine. Sulla Sua tomba il fiore rosso della nostra Fede ed alla Sua memoria un perenne ricordo. Alla Vedova ed ai parenti le condoglianze più entite. FESTA SOCIALE Pel 30 novembre prossimo verrà indetta la grande festa italiana « pro Assi tenza » e sarà ienuta al Casino di 1Sc.iaffusa. Nel pomeriggio teatro di gala ed alla ser-a ballo e divertimenti vari. Presteranno servizio la Filodrammatica « Libera Italia» di Sciaffusa, Ja Corale della Colonia ed una primaria orchestra. Rilorneremo sull'argomento ed intanto si pr,egano i connazionali di offrire qualcosa ~r ]a tombola. AVVISO dal quale si origina il processo ricostruttivo. Potranno interpretare e soddisfare le elementari esigenze delle collettività emigrate, se penseranno più a rappresentare che ad essere rappresentate; più a gettare le basi sulle quali il potere nasce e si esercita, che a conquistare il potere stesso; se sapranno trasformare la posizione di difesa nella quale si trovano, in opposizione costruttiva ed unita. Per difendere gli interessi collettivi e le istituzioni permanenti dell'emigrazione; per sviluppare in essa l'autonomia e l'esercizio effettivo della democrazia; per stabilire dei legami dl solidarietà concreta colla nuova emigrazione. Noi vediamo oggi in Italia la classe lavoraLe ritirate sono state, dunque, numerose e gravi. Qui nell'emigrazione, le Colonie Libere sono ancora una delle rare, ultime posizioni sulle quali si difende la libertà sovrana dello spirito e si diffonde una concezione più umana e più giusta dei rapporti sociali e collettivi. In quest'ora grave bisogna che la parola <<Libera» più che simbolo nostalgico, sia realtà vivente ed operante. Cesare Sacerdote. Le scuole italiane della «Colonia Libera» di Ginevra Tra le numerose istituzioni della Colonia Libera Il01liana di Ginevra, una delle più antiche della Svizzera, le Scuole sono certo le più importanti e popolari. Fondale nel 1889, hanno compiuto in questo lung;i corso di anni. e continuano a compiere una grande cd apprezzata opera di italianità. li lcro statuto è essenzialmente democratico. La • Commissione di \'igilanza >, decide le direttive, fissa il programma, amministra il patrimonio, approva il budget, ed elegge la Presidenza, che è l'organo esecutivo. I delegati di molte associazioni italiane e quelli nominati dai soci delle Scuole, formano la • Commissione di \"igilanza >, che nella sua grande maggioranza è composta d'operai. Sia gli italiani che gli stranieri possono far parte della istituzione. Con l'avvento del fascismo in Italia, le Scuole Italiane di Ginevra, non si piegarono al nuovo regime, anzi lo combatterono aspramente. Per ordine del governo fascista, eseguito rigidamente dai suoi degni rappresentanti, si aprirono nuove scuole, che furono largamente sovvenzionate, si tolse il sussidio precedentemente accordato alle Scuole Italiane, e nel contempo si inaugurò una campagna di stampa diffamatoria contro di loro. La lotta fu aspra e difficile, ma le Scuole della Colonia Libera Italiana di GineYra, guidate dai lor.:> dirigenti - tra i quali bisogna ricordare sopratutto il professor Giuseppe Chiostergi, attualmente membro della Costituente, e già sollo segretario di Stato per il Commercio coll'estero, che per venti e più anni fu il grande animatore e l'abile amministratore continuarono a compiere la loro missione educatrice tra gli italiani di Ginevra. Al di fuori cd al di sopra di ogni idea politica o concezione religiosa, le Scuole Jtalianc banno come scopo di diffondere la lingua italiana, di fare conoscere l'Italia cd i suoi grandi scrittori cd uomini illustri. Ogni anno, verso la fine di settembre, si aprono dei corsi diurni, che sono gratuiti, e dei corsi serali, per i quali si paga una tàssa d'iscrizione assai modesta. Vi sono dei corsi per principianti, e dei corsi superiori di letteratura, di corrispondenza commerciale, di geografia e di storia. Verso la fine di aprile si iniziano gli. esami, con distribuzione di premi ai migliori allievi, e di certificati ai promossi. L'accordo tra la Commissione di Vigilanza e le autorità del Cantone di Ginevra, che non solo offrono i locali gratuitamente, ma fanno tutto il possibile per facilitare ogni manifestazione delle Scuole, è ottimo. Di questo la Colonia Libera Italiana è profondamente riconoscente. Recentemente il ~finislero degli Affari Esteri faceva pervenire alla Commissione di Vigilanza cd alla Presidenza delle scuole • il suo compiacimento cd elogio per l'opera appassionata e gratuita > da loro svolta. Le Scuole Italiane di Ginevra, che hanno l'alto e nobile scopo di rinserrare sempre pii1 i legami tra l'Italia ed i suoi fgili residenll all'estero, meritano quindi la massima approvazione ed il più grande appoggio ed incoraggiamento. Krabdoll Conferenza Sacerdote alla Colonia Italiana .Cibera «Le Colon1ieL>iberedevono rivendfoare il diritto di rappresentare l'intera collettività» Giorni tfa la Colonia Libera ·cli Krrahdolf ba orga- Dopo essersi ooiformato suLle rivendi.ca.zionii delle nizzato una conlferenza .sul tema •Le Colonie i•t.aliane Colonie Libere, egli ha spiegato i nooi.ri compiti verlibere e la situazione dehla Repubblica Italia'll.a•. s,o la nuova emigra.mene: solidarietà illegli i<nteress1 Nel pre.senlare ai nu.mer0,9i i.ntervenuLi l'oratore, compagno C. Sacel'dote di Ginev.ra. il ,presidente sottolineava l'dmportanza <lelle Colonie libere in que.sto pwLicolare momento, la necessità di ma'lltenere l'unità ali' interno e lo spirito combattivo all'esterno, vincenjo i personalismi e Je paure e suscitando negli ila1iani finleres-se al!la cosa pubblica. Il compa,gno C. Sacerdote ba e.saminalo ,la situazione attua:le delle Colonie Libere cli lf.ronle al ireslante de1la collettività e le iragioni per le quali quest.a si mantiene ancora lontana dalla nost.ra organizzazione, quando 'llOn -la combatta apertaJ!llente. La ragione J;>Tincipale consi~Le nei meLodi antidemocratici che ancora reggono la vii.a pubb-lica ilaliana e si Lraducono nel tenlativo cli ma,ntene:re glii uomini sch.iavi del capilrule e del dogma. Per que.sta raigione ~e Colonie Libere debbono T<ivendfoare il cliritlo di réllppreSE!ntrurerinlera colleLLivit.à. Questa ;per ricosli LufrSi. demoora:fiicamente deve avere nelle Colonie Libere il 'll.ucleo originario, nel quailc convergono lulli gli italia.n,i desiderosi cli porlaTe il loro contributo al sorgere di una vita pubblica veramenle libera. <la difender~ ed assistenza mOTaile. La ,situruzione atluatle <lelle Colonie Libere T>isente l'in.f1Juenza della ~ituazione iita.liana. Se tl<n Italia il ,problema della democrazia acquista, per -le contingenze del momento, un carattere oosenzialmente economico; se consolidare la Repubblica significa impedil·e che i sacrilici deLla ricostruzione vadano a pesare sui lavoratori, aTlefiici primi della .ricostruzione &lessa; se reaJizzarr-e la democrazia .signillca solitu.iire al disordi'Il:e <lel capiit.ale l'ol'cline del ~- voro; qui, nell'emigrazione. il problema della democrazia è ancora a11.u1n. o sl,a,clio inferiore dii sviluuo. Qui si ·tTatla di liberare i lavoratori dal mco1o del caipitaJe e del dlQgma; circoacrire ed eliminare delila vita rpubhlica i persqna,lismi e 1e influenze; riifaTe' l'uni là demooraLica <lei laivoratori, a1rtxaverso d'educa;,i,one, il civimno, fautogoverno. La triste 1Siluazione in cui bi dilbaltono i lavoratori italiani, non deve JawiaTci indifferenti o s,f,iducia!li. Ognuno cli noi ipuò porlaTe il suo contributo per .J'rufformarsi di Il.In oociail~,smo a11.1.tO'Jlomeo democratico ispi-ralo e guidalo dagli ,interessi della cla.s»e lavoratrice. La conferenza, segui la con intere.sse, ba dcaio poi luogo ad una vivace discussione ifira i oom.pagnl. Giuseppe Emanuele Modigliani è stato particolarmente vicino all'emigrazione operaia italiana della Svizzera. Da noi sarà sempre ricordato come il superbo combattente del Socialismo e della\ Libertà. Ricordiamo che fu membro della _nostra Federazione Socialista e collaboratore dell'« Avvenire dei La,vo- _Si preavvisa~o ~ soci che al 18 ottobre sa- rator1 !>·• La sua pa.rola d'ordine è stata. fino all'ultimo: « I Socialisti con i r,~ te~uta. a Sc1affu_ a una a~ eroblea; Lraor~- S~ial1sti, i. (JOmuOJsti con i Comunisti». Sia arncora questo suo motto un dinan-: della Col_om~. UUe1;.10J.·aev, viso sar. ■ chiaro monito a coloro che h1gannaiti lla una falsa propaganda e,rellon possa H; t ~ Jej.µ o I an CO realizzarsi il Socialismo negando la Libertà. o LETTERA ALLA REDAZIONE Caro «Avven.ire », Ho letto la spronata che ci hai dato nel n. 76 {Per la mancanza di mostre cor-:rispondenze. Ora ti dirò -che in parte hai ragione ed ora poichè il ferro è caldo voglio batterlo: cioè vorrei s-cuotere il torpore delle sezioni ed anche della Com.missione esecutiva, intendo dire che 1 bisognerebbe mettere in atto ciò che potrebbe dare maggiore efficienza aLla tua voce. , Rivolgo perciò un caloroso invito ai compagni a,ffinchè vogliano contribuire a questa opera fornendo tutti i suggerimenti atti .a dare al nostro «Avvenire» una vita più rigogliosa. In primo luogo, percihè tu esca regolarmente tutte le settimane, io propongo: 1) ohe ogni aderente delle sezioni socialiste paghi il giornale 50 centesimi il numero; 2) che ogni sezione s'impegni annualmente di organizzare una festa «Pro Avvenire»; 3) pubblicazione dell'« Avvenire» tutti i giovedì, affinchè possano avere valore i comunicati delle sezioni e Colonie Libere e le cronache delle manifestazioni. In questo modo si potrà ave1'0 maggiore importanza e svi11.llPPO e allargherà la cerchia dei tuoi lettori e nel tempo stesso propaga,nderai efficacemente la nostra fede socialista e democratica. Chi ha delle altre proposte le faccia. Fraternamente ti saluto: D. D'Agostini PO~JDALDAZIONAll LUGANO - Lommi Al'li,stide - Abbiamo Ticevuto il versamento per clieci abbonamenti. Ti ringraziamo viv.amente e indichiamo all'attenzione dei compa,gni d'esempio ,:leltla tua collaborazione. Saluti cari. BASILEA - Prof. A1lberloPreziosi - Abbiamo iilOtato da qualche Lemrpola mancanza dehla tua cohlaboirazione al giornale. Speriamo di veder .. ti domenica ,a Zurigo élll •Congresso deld-eColonie libere•. Saluti cari. WINTEiRXRUR _ Sezione Sooiali$ta - Ricevuto il totale della rivendita, il versamento del<le te3se.re, nonchè d'importo della .sottosc-rilione. Grazie e fraterni sal.uii. ZUG0 - ,Ferr,ara Er.nesto - Riceviamo Tegolarmèn.- te l'importo della rivendila. Ti ringr~iamo vivamente e li ma'llcliamo i nostri più cOJ':lia,. tli .salubi uniti a quelii '.l)er lutti i, compa,g'll1. K!..ll.EUZLINGEiN - Giov. Da Rin - Da, un po' di tempo a que»ta parte non abbiamo tue :notizie. Fatti, vivo e manda qualche corri-spon- -denza per iii giOTnale. Saluti a te e a tutti i compagni. WEIN~LDEN - G. F<iorina - Il tuo aibbonamen- • to scaide il 31 clicembre 1947, ed è .stato pagato al princirpio dcll'.anno. Con il nuorvo versamento sei :in iregoJa fino adla .fine del 1948. RUVIGLIANA (Lugano) - Aldo Patocchi - Ha irlcevulo iù giornale pe.r tutto il'a'll.Ilo e ha .lascialo impaigato il rimborso. ,Pensi.amo con melanconia ai ,lettori della rivi.si.a che Lei <lJ_ .ri,ge e che Tegolarmente (come noi) paigano. Federazione delle Colonie Libere ltaliiane in Svizzera e Colonia Libera ltalra,na di ZurJgo A }Y.l'eparazione ed inizio del c001gresso delle C0L0INLE LIBBRE ITALlAJ."fiE della Svizzera, I' on. FERNANDO SCHIAVETTI deputato alla Costituente, parlerà agli it.aliani di Zurigo &'UI tema IIALIOAnonr 19,1 Sabato 25 ottobre 1947 alle ore 20,30 nel teatro della «Casa d'Italia», Erismannstr. 6 Zurigo. Tuili gli ilaJiaTii e simpatizzanti delJ'Iialia sono corrclialmente in.vit.ati ad i'II.Le-rvenire. IL CO~ITTA'I'O. Sottoscrizione per l'Avvenire dei Lavoratori Preghiamo specialmente le sezioni e i compagni che hanno assunto l'impegno di versamento per una certa quota mensile di far fronte all'impegno e di effettuare iÌ versamento regolarmente. Il nostro giornale deve essere aiutato e non sfruttato come è fatto da certuni che lo ricevono regolarmente e non lo pagano. Totale somma precedente Lugano - Cattaneo Ambrogio Ginevra - Groppello Winter/Jwr - Sezione Socialista Bienne - D'Agostini Domenica Scia/fusa - Colonia Libera italiana Lichlensleig - Picrsenti Vincenzo Ginevra - Sacchi i\Iario Fr. 7.- Fr. 5.- Fr. 1.- Fr. 127.50 Fr. 2.- Fr. 10.- Fr. 1.- Fr. 1.- TOTALE Fr. 154,50 Tipografia « Grafica Bellinzona » s. A. Gerente resp. : Pietro Bianchi, ZurJ90

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