B La Voce degli Italiani, Vita e Cronache della Emigrazione Italiana In Svizzera I lavoratori italiani all'estero non voteranno stituente. Ostilità che non si è rivelata palesemente ma si è trincerata dietro speciosi pretesti. Tutto quanto non fa comodo di accettare e non si osa apertamente respingere viene rimandato ... alle l'uture leggi, mentre, inserito il principio nella carta costituzionale, la sua applicazione diventerebbe impegnativa per il futuro legislatore. La Cosituente ha respinto con 263 voti con- ;,,ro 1~9 remendamento del nostro compagno on. Piemonte pe.r estendere il diritto di voto agli italiani all'estero. egniamo il fatto con vera mortilicazione e a riproYa dell'immaturità democratica del nostro paese. La Co.s!)ituente ha 1·esipinto con. 263 voti convoto ai cittadini i(flliani emigrati e della possibili t,1 di esercitare tale diritto nelle stesse località di emigra1rione è una vecchia aspirazione di lulte quelle falangi di lavoratori che sono costretti per ragioni di lavoro a trasferirsi .all'estero, con grande vantaggio anche per l'economia nazionale. Luigi Luzzato ai suoi tempi esaltava il beneficio dei rivoli d'oro, come egli li chiamava, costituiti dalle rimesse de~li emigranti, ed ai quali molte regioni d'Italia devono il loro benessere economico. Quando nell'ora triste della guerra la nostra patria face,a appello allo spirito patriottico di tutti i cittadini non c'era retorica sufficiente per esaltare il gesto di quei connazionali che lasciavano i loro affari oltre confine e varca vano l'oceano p-er rientraTe in Italia a compiere il loro dovere. A questi cittadini si assicurava la tangibile gratitudine della madre palria. Ora era venuta l'occasione di <lare un piccolo segno di riconoscenza a tanti milioni di ilaliani che all'estero difen<lono nel campo del lavoro e dei commerci il buon nome dell'Italia, e che nello steBso tempo hanno voluto conservare intatti i loro vincoli colla patria. )fa la Costituente ha detto no, e l'ha detto col Yoto segreto. E' stato un voto vergognoso tanf è che ha avuto vergogna di esprimersi palesemente. Da noi, la questione del voto agli emigranti è sempre stata particolarmente sentita. Non c'è stato con,gresso in cui questa aspirazione non sia stata manifestata. Una prima larvata vittoria si el'a ottenuta oltre quarant'anni fa colla facoltà, nei paesi di forte emigrazione stagionale, di prorogare ai mesi del rimpatrio le elezioni amministrative. Era poco, ma anche di questa modesta concessione, si è dimenticalo il governo tripartilo nelle recenti elezioni comunali. Ma era il voto politico all'estero che stava più a cuore ai nostri connazionali emigranti e non fu mai ottenuto pur essendo sempre stato reclamato da una parte e vagamente promesso dall'altra. Il partito socialista l'ha sempre posto tra le sue rivendicazioni. Il nostro compagno on. Angiolo Cabrini, che ebbe particolarmente a cuore tutti i problemi dell'emigra1rione ,ripetute volte ha sollevato su queslo argomento il dibattito parlamen tare. L'on. Cingolani della D. C. lo ricor- _da,a nell'assemblea della Consulta affermando che il problema era ormai matuTo. Oggi la questione riproposta al parlamento dal Gruppo Socialista dei Lavoratori Italiani e sostenuta validamente dall'on. Piemonte ha avuto l'ostilità della ma.ggioranza della CoUna volta l'ostilità all'estensione dell'esercizio del voto agli emigranti veniva dai partiti conservatori, dalla destra. Sempre, o per ragioni di difficoltà tecniche o per altri prelesli, erano i partiti borghesi che trovavano il mcxlo di allontanare. . . l'amaro calice, ben sapendo che i nostri lavoratori ali'eBtero, a contatto di masse operaie più evolute, e vivendo in ambienti di vera democrazia, si orientavano naturalmente verso i partiti di sinistra. Oggi invece si è visto alla Costituente partire la manovra ostile proprio dalla sinistra. L'esito negativo della propoota sarà severamente giudicato dai no tri l,avoratori della emigrazione che a buon diritto dovevano sperare di vedere finalmente aocolta dalla re_ pubblica democratica itali,ana la loro antica aspimzione. Un'aspirazione delle migliori forze del lavoro italiano in una repubblica che si dichiara b.asata sul lavoro! Il nostro stro dovere di socialisti è stato fatto continuando la battaglia che il Partito S-Ocialita aveva iniziato oltre quarant'anni fa nel Parlamento. ••• GiaCOHlO Matteotti commemoralo dagli l1aliani dl Ginevra la sola possibiji là di avviare 1a .ricoml'llzione del paese su ba.si stabili e durature. Oggi la monarchia è stata abbattuta, rria S'\l.Sl,islono ancora. pressoohè tutte Je condizioni che esigevano ieri l'appìica2'ione di un programma sociaJista. Eppure saTebbe bastalo r~leggere ciò che Filippo Turati indicava ,nel suo storico <liscorw del 1921, •Rifare l'Ila- •'.ia.•: la -situazione del pae.se era quasi identica. Noi onoriamo Gia1:omo Matteotti nel portare i lavoratori suHa via dell'emancipazione sociale, delfautogovcrno, dell'esercizio effettivo delila liberià e della democrazia. Custode ed interprete delle autentiche iTadizioni dell'anlifa.9Cismo, Ja ~onia Italiana Libera di Ginevra ba coo:nmemorato, nel.la dignità che si conviene, l'anniversario dell'ass~foio di Giacomo Matteotti. martedì 10 giugno, alla SaJ!e du Faurbour,g. Oltre ai compagni J ea;n Treina e:l André Ehrler, ha parlalo, quale oratore ufficiale di lingua italiana, il compagno A}berto Simonini, deputato aila Costituente e segretario deJ P. S. L. I. Intorno aJla Jigura del grande socialista italiano, assurto .a .simboleggiare i martiri di tutte le Jolte contro la tirann-ia fascista, i lavoratori emigrati, vecchi e nuovi, "'i .sono ritrovali ancora una volta, concordi per auspicare una società più umana e più giusta, di popoli uguali e fratelli; per manifestare la foro Jede nel divenire,. del socia.lismo, la sola forza che permetterà il sorgere di una Repubblica veramente democratica e cioè ~aica e sociale. Ke! porgere il benvenuto agli oratori, il compa,... gno C. Sacerdote, ba ricoTdato brevemente ciò che Giacomo :Matteotti rappresenitò per l'a.nlifaooismo durante iJ ventennio dcli.a lotta; le "'peranre colle qualli era stata salutata Ja risurrezione del paese il 25 aprile 191-5 e la prima tappa della sua ricostruzione il 2 giugno 1946; e di fronte alle difficoltà ed ai pericoli dell'ora pre...."-enteb,a concluso colle parole di Filippo Turali che incitavano a1 •dovere di e.sislere, di ass-i<>Le<rdei, vi·gilare, di essere presenti e preparati•, nella certezza che tali spe- -ranze saranno realizza~ dalle forze deJ lavoro, che sono quelle della vita. Con elevate parole il compagno Treima ba rievccato le ultime gesta di Giacomo ~fatteotti, mettendo in ri.sa.lto l'-antite.si fra il principio della libe-rtà e quello della dittatura. V-uomo che pone il proprio eswre al .servizio del:l'idea che vuole soggiogare l'i-:lea alla vanità della propria pe.roona. Giacomo 1Iatteotti è un esempio vali,do oggi come lo sarà in avvenire. Dove esiste la Ubertà, e.sistono tutte le po&s,ihilità di vita e di sviluppo paciuco e costruttivo della &ocietà. le migliori cmoranre al Martire. sono !"impegno che noi dobbiamo pTendere di fronte aJla nos,Lra coscienza ed al mondo, di es.sere gli a.sse11lori ed i di,fen.sori di tutte le vere libertà. Il compagno Ebrler ha rievocato in Giacomo )Iat- -teotti il lungo periofo di lotta antifasci.st.a ed il .sacrificio di tutto il popolo italiano, ohe nella Re&i- .stenza ba riscattato venti anni di servitù politica ed economica. Egli ha auspicalo per il popolo italiano un trattamento di giustizia, nel riconoscimento de'! suo contributo alla viHoria oomune <lei popoli libeTi: mentre di fronte ai pericoli che minacciano la pace colla pohlica imperi,aJista di aJcune potenze capitaliste, ha insi.slito sulla neoo!>Sità di mantenere l'unità di tutte le forze popollari e democratiC'he, per la salvaguardia delle comuni libertà. A nome ,Jella Colonia Italiana Libera, il compagno Sacerdote. ba porto il benvenuto ad AJberto Simonini, e.sprimendog']i la stima e la ~impatia degli italiani anlifa.scisli di Ginevra. Il compagno Simonini venne al socialismo 35 anni ia, come &emplice operaio. Colla perseveranza. nello ,studio, la .severità della preparazione politica e ~a sua inalterabile fede nel socialismo, fu poi organizzatore sindacale e giovanissimo ancora proposto deputato. \·i~uto sempre in Italia, &uhi innumerevoli ve.<>sazioni e per$ecuzioni tlal:le polizie del regime, ma non piegò mai la aua coc;cienza di sociafo;ta, nonostante la miseria e le ;]iffico!tà di ogni genere. Attivissimo organizzatore del movimento di re..5istenza partigiana neJrEmilia, partecipò ai C. L. K. ed appena l'Italia liberala fondò la Federa.1.ione Socialista di Reggio Emilia, nclla quale a~- i:;uns;e la carica di segretario. Fu nominalo poi Con<>ultore '\'azionale ed il 2 giugno d4>putato alla Costituente. Egli è continuatore rlelle tradizioni <lei vero e<l autentico socialismo ilaliar. da Prampoiini a Turali. a Treve.s, a :Matt.eolti, di quel socialismo, cioè, autonomo e democratico, la cui esi&tenSalutalo da prolungati applaru.si, il compagno Simonini ha iniziato il @o belli imo discorso, nell'associare afila figura di Giacomo Matteotti, quella di CarJo e Nello Ros.selli, e.,,si, pure colpiti dal pugnale fascista, e quella di Antonio Gramsci, la cui vita Iu soffocala nel ca:rcere, oome ,Ja Loro fu tolta colla violenza e J'assa.ssinio. Durante !a guerra di liberazione, 'lino .scopo comune univa tutte le forze Jell'anlifasci.smo, tutto iJ popolo i1a.liano: la Ji•berazione del pae&e. Dopo .si trattava di affrontare i problemi della ricostruzione, ma. prima anoora di liberare l'Italia dalla. monarchia che l'a,·eva tradita ed abbandonala; di distruggere <tutte Je soprastrutture in.uti!li e dannose, residui dell'epoca fe-udale; di liberare il popolo dai vinco.Jj e dalle .schiaYilù cle]le baronie del latifondo e dell trust capilaJistico; di isolaTe dalla vita pubblica il conservatorismo dogma.tioo e clericale; <li ridare, in.somma, al popolo le prime possibili-ta d,i ,·ita e di ~iluppo, assicurandogli H ]avaro, ID.ella dignità e nella libertà. Or è un anno, 'Ile] presenitar.si al popolo italia.n-0, lutti i partili - ad eccezione delle destre tradizionali - si ammantavano di socialismo, -ricono.sce- ,·ano nell'attuazione di un programma socialista, Invece i pTogrammi furono avanzali a puro scopo demagogico, a.nz,ichè esaminati ed applicati, mentre tut.la l'azione governativa veniva paralizza.. ta da 'Un compromes.so, per il quale i paTti ti tli .sinistra erano ohbligaJ!i a<l abbandonare og,gi quello che avevano ottenuto ieri. L'a~nza di una politica 'SOcialisla nel governo e di un'aituazione sociallisla nel paese, sono -i risultati della .situazione al1uale, nella quale Ja ricostruzione - che poteva e doveva far.si cdDe forze del paese - ri.schia di e&Sere falla al di ,fuori di e.9SO, oolla perchla della .sua incLipendenza podilica ed economica. Per queste ragiorui noi abbiamo volu lo 'USC:ixe-da questa .situa,.. zione e, nell'assumere le nostre responsa.billità, poniamo di fronte .al paese quelle jel governo e òegli avversari. ~oi abbiamo co&cienza che aa salvezza del pae.se e quella del sociailismo sono indiS90lubilmenie legale. Così noi onor-iamo Giacomo :Malleotli, nel portare i lavoratori suJJa. via dell'emancipazione sociale, dell'a.ulogoverno, dell'e.sercizio effettivo della libertà e della democra.zia. Vivissimi applauo&i banno saJuta.to alla fine il discorso del compagno Simonini. Ai lavoratori italiani I drammatici problemi lasciati aperti dal crollo del fascisnw e deUe rovi:ne della guerra sono rimasti insoluti; l'apparato produttivo non ha ancora ritrovato la via di un organico funzionamento e di una sana ripresa; la situazione lirnanzia.ria deUo Stato è quasi fallimentare; la bilancia dei pagamenti con l'estero presenta disavanzi paurosi; il potere di acquisto della moneta precipita di giorno in giorno e co.n essa precipita il val.ore reale dei salari, sempre più insuf!icifmti a garantire un sia pur minimo livello di vita alle masse lavoratrici. Le forze politiche che controLlano la vita italiana lottano fra d;i, loro in irriducibile contrasto, irretite da ru.n sistema di compromessi mortific.anti e di transazioni vergog,nose, il cui pratico risultato è la paq-alisi generale, la mancanza di una guida responsabile e sicura, l'accumularsi sempre più minac.cioso di problemi insoluti. Se volgiamo lo sguardo alla situazione internazionale le prospettive non soma meno preoccupanti: l'urto fra le granàli potenze, dimostratesi incapaci di organizzare una pace vera e durevoie, minaccia di spingere il mondo verso un nuovo spaventoso co<nllitto, in cui la classe lavoratrice italiana ed europea vedrebbe f atabnente distrutta ogni possibilità di ripresa e di salvezza. Queste rivalità internazionali, d'altra parte, s'inseriscono brutalmente nelle situazioni ini;e,rne dei minori Paesi che - come il nostro - rischiano di vedersi ridotti a campo di battaglia di imperialismi contrari ad ogni loro logi.co benessere. Per arginare una situazione così densa di pericoli, per difendere la democrazia e assicurare alle masse lavoratrici una stabile, se pur modesta condiziorne di vita, oc.corre una politica conoreta ed energica che miri con decisione alla tutela della lira, al riattiCASA D'ITALIA - Z U R I GO - Erismanstrasse, 6 Sabato, 28 giugno, dalle ore 20 alle 4 del 29 C~ANDLiL~lA DI~LNLilCLNZA per i bambini bisognos·1di Schio, organizzata dal gruppo degli operai italiani della Escher Wyss 9>tog.ta.mma. L' A.RR I M CA, commedia brillante in un atto di Piovesan. Il tenore Ferrero e il baritono Pedraz:z:oli conteranno alcune romanze. A. Saletti, prestigiatore, l'uomo dei mille trucchi. Balletti. TOMBOlA / GIUOCHI / POLONAISE • BAllO fino al mattino / ORCHESTRA CAPRANI Prezzi d'entrata: Signori fr. 2.20 - Signori tr. l. 10 (alles imbegriffen) ,a' ''"lSCema.,,a r· o Bianco vamento della produzione, alla difesa dei salari. Un politica che mantenga estraneo il Paese daUe competizioni imperialistiche e gli assicuri la pace. Solo una forza veramente libera da vincoli con qualsiasi blocco di potenze, legata strettarnente alla e.lasse lavoratrice, impegnata con assoluta sincerità nella lotta per la libertà e la giustizia sociale, nemica implacabile di ogni sterile compromesso, di ogni demagogia., può porsi alla testa di quest'opera. Questa forza non può essere che il Socialisnw autonomo, il Socialismo libero e democratico di Matteotti e di Buozzi, di Turati e di Costa. La ,nostra Federazione resasi autonoma al Congresso di Zurigo del 13 aprile 1947, si è mantenuta ledeLe alla tradizione per la difesa della democrazia e deUa pace necessarie premesse per l'emancipazione della classe lavoratrice. Essa chiama a raccoUa tutti i lavoratori dell'Emigrazione Italiarna in Svizzera alfinchè possano dare il proprio contributo a,Ua difesa del lavoro italiano all'estero e all'opera di ricostruzione in Patria. ,. Socialismo (Continuazione dalla 1.a pag.) tore francese, eh~ aveva ricevuto il permes.so di entrare per pochi minuti nella sala e si trovava appunto a fianco di Schumacher, non si peritò <li annunciare al microfono: <i Ora parla il signor &chumacher I capelli gli cadono sulla fronte alla moda di Adolfo Hitler. La cravatta bianca gli dà un'aria alla Pier.re- Lava!>. FIDUCIA NEI SOCIALISTI TED1ESCHI Tutto sommato, il risultato del congres6o di Zurigo è stato favorevole, per molti rispetti, alla delegazione tedesca; e UJI1adimostrazfone del successo tedesco è data dal fatto dhe tutti i partiti confinanti oltre il partito laburista inglese, hanno deciso di partecipare al congresso del partito socialista tedesco, che verrà tenuto prossimamente a Norimberga. I contatti sono stati ripresi: Kurt Schumacher, e con lui i socialisti tedeBchi, hanno trovato a Zurigo piena comprensione presso tutti quei partiti che non erano legati da preconcetti. E furono i rappresentanti dei paesi che maggiormente avevano sofferto sotto l'occupazione tedesca a stendere per i primi la mano ai compagni della Germania. <i E' un grande rischio ammettere questo partito - ha detto un delegato - ma respingere e isolare questi uomini sarebbe un rischio molto Jlla;ggiore. Lo stesso Schumacher aveva aananesso -apertamente la possibilità che elementi nazionalisti e profittatori si fossero iniiltrati nel suo partito, cosl come avviene in tutti i partiti; egli aveva a;nzi aggiunto che, accanto al nazionalismo dei comunisti, bisognava fare i conti in Germania con un «nazionalismo del1a fa.me e del freddo •· Ma era stata appunto questa spietata sincerità a procurargli il favore dell'assemblea. CREDERE NEL SOCIALISMO I risultati positivi del congresso di Zurigo derivano più dai legami strutturali dei paesi democratici dell'occidente che non dai legami ideologici tra i socialisti orientali e occidentali; e in questo senso il congresso è stato · uno specchio della di visione del mondo europeo piuttosto che un ponte tra i due blocchi. I socialisti dell'est, resi pavidi dai loro potenti tpa.rtn.eirs comunisti, si sono sentiti costretti dalla propria posizione di inferiorità, divenuta sempre più drammatica - come di.mostrano i fatti d'Ungheria - a riversare sugli altri questo loro complesso di pavidità. La dove esai, e coloro che stanno dietro di essi, del>- bono procedere con estrema prudenza, là il socialismo europeo deve rinunciare a oan.i politica e limitarsi a questioni di forma· ~a dove il socialismo vuole realmente agir~, ià esso deve rischiare la rottura, la deve chiedersi quale sia il rischio maggiore. F.B. Wlnterthur Sezione Socialista ItaJiana I compagni sono convocati per domenica. 6 _ luglio alle ore 14, nel solito locale, per discutere un importante ordine del giorno. Nessuno manchi! Fraterni saluti Il Comitato lmportan1e Ai nostri collaboratori Ai no.stri lettori A tutti indichiamo che l'indirizzo redazionale e amministrativo dell'« Avvenire dei Lav~ratori~ è alla M:iliUi.rstras e 36 Zurigo 4. ~gm corrispondenza da pubblicarsi, deve giungere al più tardi al martedì che precede la pubblicazione del ,giornale. In caso ~~ rital'do e ~i urge~za di p~bblicazione speaire alla «Tipografia Grafica Bellinzona» :Materni e Torriani, Piazza Governo Bellin~ Z?•na. 1:1- tutti i compagni è fatto cor,diale innto d1 regolare collaborazione. Preghiamo di non più fare uso della Casella Postale. Tipografia u Grafica Bellinzona » S. A. Gerente resp.: Pietro Bianchi, Zurigo
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