L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 71 - 15 giugno 1947

.. ' Per una nuova Internazionale Soelallsta di Denedlkt Kautski (Continuazione dalla 3.a pagina) Ma i nostri compagni dell'est debbono comprendere che essi perdono terreno e si condannano progressivamente all'impotenza, nella misura in cui va indebolendosi nei loro paesi la democrazia e viene ritardato lo sviluppo del socialismo internazionale. Le elezioni e controllale• e gli allri procedimenti antidemocratici seguili nei loro paesi impediscono il progresso del socialismo internazionale assai più rli quanto essi stessi si immaginano. E' infatti abitudine dei comunisti e dei loro consapevoli o inconsapevoli ausiliari di giustificare i procedimenti antidemocratici praticali nell'URSS e nella zona d'influenza sovietica con la scusa che simili procedimenti vengono seguili anche in paesi democratici. Essi dimenticano però che vale anche il contrario. Come possiamo noi attaccare i governi antidemocratici e le sopraffazioni compiute in Grecia e in Turchia, quando noi dovremmo coprire per spirito di parte le condizioni allrellanlo gravi in cui si trovano la Polonia e la Jugoslavia, la Bulgaria e la Romania? Come possiamo criticare gli errori degli americani e degli inglesi nella politica d'epurazione in Germania, quando sappiamo che l'ambasciatore bulgaro a Londra figura sulla lista dei criminali di guerra e che il ministro èiegli esteri rumeno Tatarescu era uno dei capi della , Guardia di ferro»; che molti ufficiali dell'esercito di Tito combatterono contro i russi a Stalingrado, che migliaia di nazisti fungono ora da impiegati pubblici nella zona sovietica della Germania solo perchè ebbero l'accortezza di iscriversi tempestivamente al partito comunista? V'è sollanto una democrazia al mondo per la quale noi dobbiamo combattere, e ogni concessione che noi facciamo da una parte ci indebolisce dall'allra. Koi possiamo condurre la nostra lotta contro il capitalismo nei paesi democratici e fascisti con tulle le forze sollanlo se riusciamo a far accettare senza restrizioni l'osservanza dei principi democratici. Noi dobbiamo perciò riserbarci in pieno il diritto di critica e farne uso anche contro l'Unione sovietic.1, allo stesso modo che noi non ci peritiamo di criticare apertamente i governi socialisti quando questi, a nostro avYiso, commellono errori. E il governo sovietico ba compiuto alcuni gravi errori in questi ultimi tempi. Il suo errore capitale nella politica del dopoguerra è stato quello di considerare gli avvenimenti unicamente sotto la visuale della politica di potenza. Così il governo sovietico si è pagato per la sua passeggiata militare di pochi giorni contro il Giappone smantellando e asportando gli impianti industriali della Manciuria, i quali rappresentavano per la Cina, in lolla da quindici anni contro l'aggressore giapponese, l'unica possibilità di una rapida ricostruzione. Cosi, per la nuova politica di potenza inaugurata dal governo sovietico, alla Conferenza di :\losca la repubblica di Weimar viene indicata per la Germania come la struttura statale più adalla; cosi viene paralizzato il lavoro delle organizzazioni internazionali - quella dell'O);'U col veto sistematico, quelle per la finanza, l'educazione, l'assistenza ai profughi, ecc., con l'assenteismo e viene nel contempo lamentata la mancanza di collaborazione internazionale. Nella propaganda sovietica, com'è noto, la campagna contro il socialismo democratico non occupa l'ultimo posto; ma se da parte socialista viene fallo il tentativo di una chiarificazione sulla base di una critica obiettiva, ciò solleva immancabilmente il sospello da parte sovietica che si prepari una crociata contro il popolo russo. Kon c'è nessun socialista che non abbia simpatia e ammirazione pe, la gigantesca lotta del popolo russo; non c'è nessun' socialista che non sia disposto a dare Lutto il suo contributo perchè le aspirazioni giustificale della politica estera sovil!- tica vengano soddisfatte, ma chiediamo di poter giudicare obiettivamente l'azione del governo sovietico e di respingere ogni offesa, dovunque essa venga arrecata, ai principi democratici. DEMOCRAZIA PASSIVA O ATTIVA? Chiarita la nostra posizione di fronte al comunismo, dobbiamo ora esaminare il problema del nostro atteggiamento di fronte al capitalismo. ~ulla potrebbe essere più noci\·o al socialismo drmocraUco quanto il lasciarsi inquadrare nell'eventu;ile divisione del mondo tra comunismo e capitalismo o - ciò che viene comunemente ritenuto equivalente - tra l'Unione sovietica e gli Stati Uniti. Alcuni credono molto semplicisticamente di poter identificare 11 socialismo democratico nella Gran Bretagna. La ricetta sarebbe assai so.!mplice : prendete una dose Ji democrazia borghese e una dose di economia pianificata r centralizzata, agitate energicamente e otterrete il socialismo democratico. Questa esemplificazione è altrettanto ingenua quanto quella che presenta il governo inglese come il mediatore tra SL::ilin e Truman. La politica estera del governo laburista, in realtà, si basa su un principio completamente àiverso da quello seguito dagli altri due stati : l'attuale condolta inglese in India, nell'Indonesia, nella Birmania e nell'Egitto dimostra che è stato abbandonato il principio della politica di potenza, che informa invece i metodi americani e sovietici. Come si può ravvisare qui una mediazione? Una intesa tra Washington e :\losca è tutt'altro che impossibile : se, ad esempio, il governo sovietico rinunziasse a una ulteriore espansione e offrisse condizioni accettabili al capitale americano, perchè dovrebbe il governo degli Stati Uniti rifiutare la possibilità di un'intesa? Ya ricordato inoltre che, a Teheran, a Yalta e a Potsdam, Roosevelt e Truman dimostrarono di sapersi intendere con Stalin assai meglio di Churchill e che poco dopo la fine della guerra gli attacchi dell'Unione sovietica si rivolsero non già contro l'America, ma contro la Gran Bretagna. Quando l'interesse materiale è abbastanza grande da entrambe le parti, il contrasto ideologico può venir eliminato con relativa facilità. E' forse una ironia della storia che sia proprio un liberale - \Vallace - a predicare e fare ogget lo della sua propaganda l'intesa tra l'America e la Russia? Non crediamo sia necessario spiegare qui diffusamente quanto una simile intesa tra l'est e l'ovest sarebbe pericolosa non solo per la Gran Bretagna ma per la democrazia mondiale, e come soltanto un'intesa generale col conseguente abbandono della politica di potenza è nell'interesse sia della Gran Bretagna che della democrazia. Le basi per un'intesa generale non si riscontrano oggi nè nella politica statunitense nè in quella sovietica, poicbè queste basi non sono nè il profitto nè l'imperialismo. :\[a, tanto meno, il socialismo democratico può prestare una parte dei suoi principi all'URSS, un'altra parte agli USA. Come alla nostra concezione del mondo, cbe si basa sulla libertà e suli'autoresponsabilità dell'individuo, non corrisponde un socialismo di stato centralizzato e burocratico, così non possiamo accettare la democrazia borghese come la forma adatta alla società. Per noi il completamento della democrazia politica, il raggiungimento dell'eguaglianza giuridica attraverso la realizzazione dell'eguaglianza economica è un principio indiscutibile, poicbè solo quando la superiorità economica dei capitalisti e con essa i privilegi dell'istruzione, le e fabbriche dell'opinione • nella stampa, nel film e nella radio, i privilegi ereditari dell'aristocrazia del denaro saranno stati eliminati, solo allora si potrà parlare di completa eguaglianza. DEMOCRAZIA ,BO,RGHESE E DEMOCRAZIA SOCIALISTA Il socialismo democratico si distingue dunque sia dai comunisti per la sua concezione del metodo della costruzione economica della società, sia dai democralici borghesi per la costruzione democratica dello stato. E oggi particolarmente il socialismo deve '\{- fermare la propria autonomia. Dopo i disastri che le dittature hanno portato al mondo, tutti i popoli aspirano alla sicurezza e alla libertà : questi due scopi in realtà formano un unico obiettivo, e ogni socialista democratico sa che non si può giungere alla libertà se non attraverso il consolidamento delia sicurezza, cosi come sa che non esiste esicurezza se non nella libertà. Fino a quando continuerà ad esistere jl sistema capitalistico - anche sotto forme democratiche cosiddette progressiste - continueranno ad esservi crisi e schiavitù economiche, continueranno cioè a mancare la sicurezza e la libertà. E' perciò doppiamente necessario che la lotta per la libertà non venga lasciata alla borghesia. Non dobbiamo lasciar sussistere nessun dubbio circa la nostra ccncezione della libertà, quasi che noi fossimo disposti a tollerare entro certi limiti una forma di dittatura : noi dobbiamo essere i combattenti più decisi per la piena libertà - politica ed economicà - in contrapposizione alla libertà borghese, la quale rappresenta una libertà mutilata e viziata dalla servitù economica. Se noi vogliamo però combattere con speranza di successo contro forze così potenti, dobbiamo riconoscere che l'attuale forma di collaborazione internazionale non è adeguata e che debbono essere create due premesse fondamentali : 1) i partiti che fanno parte dell'Internazionale debbono formare un fronte unito e èompatto; 2) la struttura dell'Internazionale dev'essere rafforzata e resa più solida. Per essere ammesso nell'Internazionale ciascun partito socialista deve affermare la propria adesione ai principi del socialismo democratico, cioè di una democr:izia effettiva e non di quelle forme pseudodemocratiche che vengono propagate in taluni paesi da partiti comunisti o criptocomunisti. Xaturalmenle l'adesione non sarà ritenuta sufficiente, e sarà diritto e compito dell'Internazionale di esaminare e controllare fino a quale grado la politica praticata o sopportata nel proprio paese da un partito socialista corrisponda ai principi democratici professati, i quali troppo spesso rimangono lettera morta nei paesi che seguono una politica nazionalista, militarista o addirittura terroristica. L'esame delle domande di ammissione all"Internazionale dovrà essere condolto con la massima oculatezza soprattutto nel caso dei paesi dove esistono due partiti che aspirano entrambi alla ammissione. In dipendenza dell'atluale instabilità politica, sarebbe forse opportuno derogare alla vecchia norma che stabiliva che soltanto un partilo per ogni paese potesse far parte dell'Internazionale. \'i furono, del resto, eccezioni in questo senso anche nella H Internazionale, nella quale erano rappresentati, a fianco dei bolsce\"ichi, anche i menschevichi. In alcuni casi, anzi, l'Internazionale potrà riuscire a realizzare la riunione di partiti divisi, che nei limiti nazionali si presenta a voi te assai difficile. Stabilito il principio dell'unità spirituale, si dovrà procedere alla creazione di una forte organizzazione àell'lnternazionale. Al posto dei congressi ridotti e scmipubblici dovrebbe essere tenuto un congresso pubblico dinnanzi al quale dovrebbero venir diballuti i problemi più gravi e urgenti e venir stabilita una linea programmatica comune. A questo scopo dev'essere crnata una segreteria stabile, la quale sia in grado di dare le informazioni richieste non solo alle direzioni, ma a tulli i membri dei partiti socialisti. Si dovrebbe inoltre pubblicare una rivista internazionale redalla nelle lingue maggiormente diffuse, si dovrebbero stampare con sistematicità libri sociali· sti si dovrebbero istituire biblioteche e tenere corsi di' educazione politica, soprattutto in quei pae~i - come la Germania, l'Austria, la Cecoslovacchia e J'Uiwberia - che furono tagliati fuori per oltre u11 dece~nio dalla vita internazionale. IL PA1RTITO LABURISTA INGLESE LEADER DELL'INTERNAZIONALE? Allo stato attuale delle cose, il partilo laburista inglese sembra essere il meglio qualificato per i! ru~lo di leader della nuova organizzazione. Il partito ,:iburista inglese, infatti, non è soltanto il partit_o. socialista pili forte e numeroso, ma per la pos1z1one geografica della Gran Bretagna può ~on p_iù facili!~ stabilire i necessari collegamenti; e 1 suoi rapporti col governo laburista, inoltre, gli danno la pos~ibilit~ di giudicare circa la possibilità e l'opportu111tà d1 azioni socialiste in tutto il mondo. . :\1.entre nella III Internazionale era giustificato il timore che il partito e il governo più forte impieg~ssero i partiti minori come pedine nel loro scacchiere, si ha per il partito laburista la sensazione opposta. Il partito laburista, infatti, esita e rifugge d::il far valere il proprio influsso di fronte agli altri partiti socialisti. Certo il governo laburista si serve nella sua politica estera di amicizie personali e di rapporti di partito, ma quando Blnm e 13evin si inco~trano come rappresentanti dei propri paesi è cosa diversa da quando essi si incontrano, come compagni, _tra loro o con altri compagni. Questa tendenza dei laburisti ad evitare di influenzare i membri degli allri partiti non deriva, del resto, soltanto dalla loro educazione democratica : essa fa parte di quel complesso , insulare• degli inglesi che restringe l'interesse degli inglesi per gli avvenimenti esteri e in partic~- lare dc! continente europeo; fa parte della loro a'b1tudine al wait and see, nell'attesa che gli sviluppi di una data situazione si producano da sè e che l'equilibrio si ristabilisca gradualmente e quasi automaticamente. LA GERMANIA PROBLEMA-CHIAVE }la la necessità di una forte organizzazione internazionale socialista è dimostrata àall'urgenza di risolvere alcuni problemi che superano di gran lunga le forze dei singoli partiti. Accenneremo anzitutto al problema della Germania. \"i sono socialisti che ritengono che il problema trdesco sia allu~mente il problema-chiave della situ:izione mondiale. Io non credo che questa concezione sia esatta. Il mondo, attraverso le due ultime guerre, si è talmente emancipato dall'Europa, che es~o è ormai in grado di procedere per la sua strada anche se il piccolo continente, che una volta dominava il globo, sprofonda nel caos e nella miseria. Anche se non lo è per il mondo intero, tuttavia, il problema tedesco è una questione di vita o di morte per l'Europa. Senza una Germania sana, pacifica, produttiva, l'Europa sarà trasformata in una landa deserta dove esisteranno soltanto poche zolle di terreno fruttifero. Chi c1'ede ancora che l'Europa abbia qualcosa da dire al mondo - e questo è vero per il socialismo democratico più che per qualsiasi altra corrente - deve schierarsi a favore della ricoslruziO!:J~ della Germania. Questa ricostruzione però non è possibile se 11()11 esiste in Germania un forte parti lo socialista. Se In Internazionale deciderà di non accogliere nelle sur file i socialisti tedeschi, o se porrà per l'ingresso condizioni tali che siano inaccettabili per i tedeschi, essa cc,ndannerà l'intero socialismo europeo alla sterilità. Ciò non significa che si debba riserbare ai socialisti tedeschi un trattamento di favore. Essi dovranno assoggettarsi alle stesse condizioni che verranno .poste agli altri partiti, e la loro politica verrà esaminala e criticala come quella di qualsiasi altro paese. :\la questa critica dovrà essere leale, non dovrà basarsi sulle prevenzioni e sulla frase fatta che la socialdemocrazia tedesca non possa essere altro che il e partito di Ebert-);'oske-Scheidemann •· );'cssuno di questi tre uomini vive oggi, nessuno àei !ora discepoli si trova oggi in posizioni direttive nel sr,- cialismo tedesco. E' nato in Germania un altro partito, i cui capi sono passati attraverso le due esperienze del nazismo e hanno il diritto di essere giudicati soltanto dai loro alli. Se l'Internazionale vorrà appurare le cause che hanno portato al fallimento della socialdemocrazia tedesca di fronte al pericolo hitleriano, nessuno degli attuali dirigenti socialisti tedeschi vi si opporrà, anche se dovessero venir messe in luce colpeyolezze di singoli. :\la non si dovrà trattarè d: un~ riedizione del processo di );'ori1:1ì?ert?, che - com'è noto - venne sospese proprio quanflr, minacciava di diventare interessante. E' una facile profezia quella elle à'ssicura il ritorno del nazionalismo in Germania se' non verrà accollo ne-ll'lnternazionale il partito socialista tedesco. .Ma sarà un brutto giorno per la democrazia europea, quello in cui tutti gli strati del popolo tedesco s;iranno completamente imbevuti di spirito nazionalistico, non importa se rosso o nero. Quel giorno !"Europa salterà. Coloro che vogliono impedire il risorgere del nazionalismo in Ge(mania e specialmente nella clas~e lavoratrice tedesca, debbono prendere posizione a favore dell'ingresso del partito socialista tedesco nell'Internazionale e fare in modo che questa possa influire in seguito sul proletariato tedesco perchè si schieri nel fronte della lotta democratica. Non si tratta qui di perdonare e dimenticare i trascorsi del popolo tedesco - come sarebbe facile, d'~ltronde'. 11iudicare e condannare i partiti e gli uomini che !-1 :rigono oggi a giudici dei tedeschi I -; si tratta cli cogliere nella grande famiglia socialista milioni ùi compagni che sono precipitati - non solo per colpa loro - dalla loro posizione di guida del proletariato mondiale nella peggiore miseria materiale e spirituale, si tratta di non togliere al socialismo europeo l'unica possibilità di ricostruire un'Europa economicamente efficiente. Per quanto grandi siano la confusione politica e il disordine economico che regnano attualmente in Europa, è vero tuttavia che il patrimonio spirituale dell'Europa è sempre di un inestimabile valore per il mondo intero. Le esperienze del socialismo europeo rappresentano un tesoro per il movimento operaio dei continenti economicamente più giovani. Se questo tesoro andasse distrutto, il proletariato mondiale sarebbe costretto ad acquistarsi le stesse esperienze altraverso lunghi e dolorosi esperimenti, i quali lo porterebbero poi alle medesime convinzioni. :\fa la storia non si può imparare teoricamente: soltanto gli esempi sono efficaci. Una dèlle questioni più importanti per il movimento operaio mondiale è attualmente la unificazione delle due organizzazioni sindacali americane. Tulta la politica americana - sia quella interna che quella estera - acquisterebbe un nuovo volto se questo blocco di oltre 14 milioni di lavoratori fosse unito e compatto. La situazione non è mai stata favorevole come oggi per l'atluazione dell'unità sindacale, a causa della folle tracotanza del capitalismo americano che in un periodo di prosperità e di profitti favolosi cerca di derubare i lavoratori della loro parte di reddito nazionale. Se fosse possibile creare l'unità sindacale negli Stati Uniti, non sarebbe più una utopia quel terzo partito americano, formato da elementi progressisti, che sarebbe in grado di sorpassare rapidamente in forza i due \ ecchi partiti tradizionali che detengono altualmente il monopolio politico in quel grande paese. Ora, se esistesse in Europa una forte internazionale socialista fondata sul principio della democrazia tanto caro agli americani e che non si limitasse a cercare la ,terza via» tra il comunismo e il capitalismo, ma lottasse con decisione per il trionfo del proprio ideale - la forza di attrazione verso i lavoratori americani di una tale organizzazione sarebbe enorme e influenzerebbe indubbiamente le decisioni dei dirigenti sindacali americani. Sappiamo che questi sono uomini che ragionano freddamente e non si entusiasmano facilmente per le «idee•, ma appunto per questo è necessario dare la dimostrazione che il socialismo democratico è una forza capace di riunire saldamente in un blocco formidabile le energie di centinaia di milioni di uomini che sono oggi guidati dai partili socialisti. Benedikt Kautskii. Elenco degli opuscoli in vendita presso la CasEaditrice « CRITSICOACIALE » 1. FILIPPO TURA TI - Ciò che l' Itatia inseigna Fir. 0.20 2. GONZALES-GREPPI - In memoria, di Emilio Oakkura » 0.15 .. 3. GIUSEPPE SARAGAT - S()(fi:alisrmo demoCtr'atico e Socialismo totalitario » 0.40 4. L. D'ARAGONA - Problemi di politica interna ed estera » 0.10 5. NINO MAZZO.\TI Prroblwni deLba terra e riJorrma agrarw » 0.40 6- ANTO.\TIO VALERI - L'organizzazione sodalista d@!Jl''([;gricoUwra » 0-10 7. VIRGILIO DAG"NlNO Note sulla rif o-nna industrwle » 0.60 8. G. FARAVELLI N, PartJito Socia;J;ista veu-so la Costi/Juente » 0.20 9. G. FARA VELLI - P,rogetto di Statuto » 0.30 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. G. FARA VELLI - La Democra- zuz Socialista OLI::-JDO GORNI - Sorfialismo f -eder<nisl ta CARLO ROSSELLI - Profilo di FiJhprpo Turati PIERO GOBETTI - Pirofilo di M_atteotti "\V. F'LIESS - L'economia neUa Eurcxpa f ederaba LUIGI BATTISTI Cenni e conside:razioni sui mono,poli ind us/Jr,iaJ..i G.B. MODIGLIANI - L'assassinio di Giacomo MailteoUi • R. GUERRA - U sogno di un romantico FILIPPO TURATI Ri✓wre l'UaJ:i,a e gli Iwliani H. LASKI - N, batJtag,J,ione segreto G. FARAVELLI - Per l'autononvia del Pa,r,t;it;O SociaJJ:sta (Marxisano e urt~isnw) --- Per OTdinazioni nivolLgersi a: )) )) )) )) )) )) )) " )) » )) 0.30 0.60 1.- 0.50 1.- 0.40 0.50 0.40 1.60 0.40 0.40 LIBERA STAMPA - LUGANO RISTORANTE COOPERATIVO ZURICO SocieCtàooperativ VINI SCELTI Pranzi e cene a Fr. 2.20 - 'ala per riunioni Recapito delle Sezioni Socialiste: Italiane e Ticinese Scopo della Cooperativa: La Società Cooperativadi Zurigo è un istituto creato allo scopo di fornire agli Winterthur NEGOZDIOIGENEARILIMENTARI E V NI B i bI i ~-O➔H_.;.;er_a..:.i ..,,._~e'-"-'_ib_o.s_a-r---=---.-:'.tr:--iet-n-:;te_,T.a_l p-:r;;- zz_o-::--=·-· -;;- r, r.--::;lo.· r- -J Automatico - secondi al centro - impenetrabile all'acqua - anti scosse RISTORANTE COOPERATIVO SALMEM Vini italiani, ticinesi e tirolesi Cucina italiana rinomata

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