L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 71 - 15 giugno 1947

....... B Per una nuova Internazionale Soclallsta di Benedikt Kautski Benedikl Kaulski, figlio del nolo teorico del marxismo, ha militalo per lunghi anni nelle file del socialismo austriaco. Dopo l'i.nvasione nazista dell'Austria venne deportato nel campo di Buchenwald, sul quale scrisse il libro Tculcl und Vcrdammtc. Vive attualmente in Svizzera e collabora al Volksrccht. IL NAZIONALISMO TOMBA D1E,LLA 11 INTERNAZIONALE Tutti avevano compreso che il tramonto della II Internazionale era stalo provocato nel 1911I dal nazi:>• nalismo, dalla politica di difesa del proprio paese e di appoggio al proprio governo che aveva trasformato i contrasti tra i paesi belligeranti in contrasti tra i partili socialisti. :\fa nell'ultima guerra questi contrasti non csislcvano : nessun socialisla cli uno slato fascista sostenne il governo del proprio paese, e il caso della socialdemocrazia finlandese la quale, con un lotalc disconoscimento della realtà, si schierò dalla parte della Germania di Ilitlcr restò fortunatamente un caso isolato. Quali sono dunque le cause del Jisfacimento dell'Internazionale - poichè si tratta di disfacimento e non di scioglimento? Koi sappiamo oggi che l'Internazionale era, prima dello scoppio della guerra, paralizzata dai progressi del fascismo, il quale aveva creato sempre nuovi partili di emigranti, e che la situazione non migliorò affatto a Londra durante la guerra, dove l'Internazionale era rappresentata, praticamente, oltre che dal partilo laburista, soltanto da emigrati. l\la perchè non è risorta l'Internazionale dopo la guerra, col risorgere dei partiti socialisti nei paesi del continente europeo? Le cause non possono evidentemente essere ricercate nella situazione esistente prima della guerra o durante la guerra, nè nei contrasti creatisi fra i leaders socialisti in esilio. Gli anni della guerra non furono affatto propizi alle organizzazioni proletarie internazionali. Che la unione internazionale dei sindacati fosse paralizzata era cosa naturale, in quanto non v'è posto durante una guerra per un'attività sindacale su scala supernazionale. Sorprendente fu invece lo scioglimentÒ dcll'latcrnazionale comunista, avvenuto ufficialmente proprio nel momento in cui le si offriva un vasto terreno d'azione nei paesi fascisti per la propaganda e l'attività illegale, nel campo, cioè, dov'essa si era particolarmente distinta. Ora è certo che questa specie di attività non cessò affatto con lo scioglimento dell'organizzazione, e molti osservatori sono perciò inclini a credere che la decisione dello scioglimento sia stata una manovra puramente formale, tanto più che la motivazione data a suo tempo - che si voleva cioè mostrare ai paesi capitalistici la propria buona volontà per la reciproca comprensione e rappacificazione - non corrispondeva già allora alla verità e non ha più oggi alcun significato. A mio avviso, lo scioglim_ento non fu soltanto formale. La III Internazionale non fu mai un'istituzione democratica, ma fu costantemente in una posizione di subordinazione spirituale e materiale nei confronti del partito comunista russo e, poichè questo si identifica col governo sovietico, nei confronti dell'URSS. Tuttavia, la III Internazionale teneva allora riunioni e congressi semipubblici, doveva· render note le proprie decisioni e i delegati ai congressi erano tenuti a rispondere alle domande dei loro mandanti nei paesi d'origine, paesi per lo più con istituzioni e abitudini democratiche, cosi come i capi della centrale di Mosca dovevano dare notizie delle opinioni e delle correnti esistenti nell'tJnione sovietica, anche se questo poteva essere talvolta un còmpito molto ingrato. Tutti questi • inconvenienti> ebbero fine con lo scioglimento della III Internazionale. Indubbiamente l'organizzazione continua ad esistere in una forma o nell'altra, i partiti comunisti dei diversi paesi continuano a ricevere gli ordini e le informazioni come prima, ma è sparita qualsiasi possibilità di discussione : la dittatura del partito è stata perfezionata su scala internazionale, l'Internazionale comunista, o meglio il surrogato di essa, è diventata una mera istituzione di governo. LA NUOVATATTICA DEU.'INTEIRNAZIONALECOMUN 1IST,A I potenti di Mosca non si sono liberati con ciò soltanto di un peso fastidioso, essi hanno ottenuto anche un considerevole vantaggio : fino a quando esisteva la III Internazionale, infatti, era necessario rendere noto quali partiti ne facevano parte. Oggi il Cremlino non ha più questa preoccupazione. In tal modo è stato assai facilitato il compito di far marciare i partiti comunisti sotto bandiere straniere e di cancellare i confini tra i • gruppi di sinistra •· E' un segno dei nostri tempi il fatto che alcuni partiti comunisti tentano di nascondere, già nella loro denominazione, la propria origine. Questo è il caso, ad esempio, del • partito del lavoro • svizzero, dell'omonimo partito polacco, del • partito d'unità socialista > tedesco, il quale sconfessa espressamente la propria appartenenza al mondo ideale comunista. Particolarmente interessante è la situazione in Jugoslavia, dove ogni partito ha l'obbligo di Iar registrare i propri iscritti : il solo partito che non ha ottemperato all'obbligo è il partito comunista, il quale dovrebbe quindi essere considerato ilJegale. Fino a quando i comunisti si chiamarono comunisti, essi dichiararono che la diversità di valutazione del concetto di democrazia era la maggiore differenza che li divideva dai socialisti. La diversità non consisteva nel giudizio sulla democrazia attuale, borghese - nessun socialista l'ha mai dichiarata perfetta, anzi ciascuno di noi cerca di perfezionarla nel socialismo e per mezzo del socialismo; non consisteva nemmeno nell'identificazione dello scopo finale della lotta, che sia per i socialisti che per i comunisti può essere soltanto una democrazia socialista, ma consisteva nella valutazione della democrazia come mezzo di lotta e terreno di lotta. Per i socialisti il trionfo del socialismo si può ottenere più facilmente sul terreno della democrazia, perchè la maggiore forza del proletariato - il numero - è qui un fattore determinante e perchè la democrazia è il miglior mezzo di educazione delle masse alla libertà di pensiero, all'autodisciplina e all'autorcsponsabilità, alla tolleranza e al rispetto della personalità altrui, le quali sono tutte premesse per il funzionamento di un'economia socialista. I comunisti, per contro, credono che il mezzo più rapido e più sicuro sia l'abbandono della democrazia, la dittatura del proletariato, con l'aiut~ del quale un o gruppo deciso d'avanguardia della classe lavoratrice deve creare anzitutto le premesse per il socialismo : quando queste saranno state create, l'ordinamento spirituale delle masse ciel nuovo sistema avverrà da sè. ROSALUXEMBURG DEFl1NISCE LA LIBERTA' Ora si può discutere cd essere di parere diverso circa le possibilità di raggiungere lo scopo seguendo una via o l'altra : è tuttavia indiscutibile che i due metodi sono inconciliabili. Ed è chiaro, in ogni modo, che come il socialismo riuscì vittorioso ne:Ja ballaglia combattuta contro l'anarchismo e il sindacalismo soltanto in quanto seppe tener fede ai propri principi e ne diede pubblica testimonianza, così noi potremo riuscire vittoriosi sollanto se dichiariam,) chiaramente ciò che ,·ogliamo e ciò che ci divide dal comunismo. Qualsiasi tentativo di nascondere o di rimpicciolire artificiosamente queste differenze non potrà che indebolirci. Koi dobbiamo perciò affermare, come nostro principio inalienabile, il carattere democratico del socialismo internazionale. Kon vi dev'essere nessun compromesso in questo campo. !\on si tratta di indicare, ad esempio, il centralismo francese o il federalismo americano, il parlamentarismo inglese o la legislazi•Jnc svizzera come la panacea comune, ma si tratta di stabilire il principio di democrazia. • La libertà è sempre la libertà degli allri > è la definizione di Rosa Luxemburg : la democrazia non è concepibile senza tolleranza, senza rispetto della minoranza. Non si può parlare di democrazia dove non esista libertà di pensiero, di riunione, di stampa e di ricerca scientifica, di organizzazione culturale e religiosa, dove non esistano garanzie contro punizioni e arresti arbitrari, dove esista un solo partito, dove non sia possibile sottoporre, a libera critica il governo e i suoi organi. Se vogliamo costruire una nuova Internazionale del socialismo democratico, dobbiamo perciò pretendere dai partiti che vogliano farne parte che essi si riconoscano in questi principi democratici. Se la nuova Internazionale rinunzierà a stabilire questi principi, essa lascerà nell'incertezza i confini col mondo della dittatura e non potrà mai essere una forza spiri- ! uale nè politica. M. SOCIALISMODEMOCR1ATICO D,IFRONTE ALL'UiNION,ESOVl,ETl,CA Si può obiettare che stabilire chiaramente questi principi significherebbe pregiudicare le possibilità di intendersi con i comunisti e con la Russia. E' necessario, a questo punto, esaminare quali sono gli scopi di questa intesa. Se si intende arrivare con questa intesa all'unità del movimento operaio, occorre allora osservare che si potrà parlare di unità soltanto quando i comunisti cesseranno di riconosce~e il valore dei princ1p1 democratici solo dove essi sono i più deboli e lo riconosceranno anche dove sono al potere. Ciò non esclude, naturalmente, che possano essere creali in singoli paesi coalizioni e patti di unità d'azione per scopi determinati. Circa la formazione di tali coalizioni non è possibile dare una regola che yalga per tutti i paesi. La convenienza dei patti d'unità d'azione è determinata dalle circostanze, dalla situazione economica e politica genr.- rale, dalla forza dei partiti borghesi, ecc. In alcuni paesi questo problema non ha alcuna importanza, in altri è un problema essenziale. La sua importanza viene aucòr maggiormcn le accentuata dal problema dei rapporti del socialismo democratico con l'Unione sovietica. Anche qui i problemi sono completamente diversi nei singoli paesi, a cominciare dalle regioni dove, come nella zona sovietica della Germania, l'esistenza di un partito socialista è semplicemente proibita dall'autorità d'occupazione - a quegli stati che si trovano nella sfera d'influenza russa, dove i partiti socialisti esistono soltanto nominalmente - fino ai paesi democratici dove non esiste nessun partito comunista del quale valga la pena di parlare. Kell'attcggiamento dei diversi partili socialisti nei confronti dell'Unione sovietica noi possiamo riscontrare tutte le gradazioni di sentimenti, dall'odio alla paura alla simpatia più aperta e cordiale. E' comprensibile che questi diversi atteggiamenti siano influenzati dal comportamento delle forze d'occupazione russe, la cui presenza viene giudicata in alcune zone come un peso insopportabile, in altre - ad es. in Polonia - viene apprezzata come quella di protettori dai quali ci si attendono grandi vantaggi politici. Ma diversi sono da paese a paese i sentimenti verso l'Unione sovietica anche nelle zone dove non esistono forze d'occupazione russe. In tali condizioni appare estremamente difficile stabilire, anche solo in linea di massima, i principi di una condotta comune da parte dei partili aderenti a un'Internazionale socialista; è qui anzi che si presenta il problema di gran lunga più difficile per l'organizzazione dell'Internazionale. Non è un segreto per nessuno che per parecchi partiti socialisti dell'est potrebbe rappresentare una decisione molto grave prendere posizione positivamente di fronte a certi principi, che vengono invece accettati ovviamente dai partiti democratici di tutti gli altri paesi dell'Europa occidentale e del mondo intero. I partiti sociali<;ti dell'est e del sud-est d'Europa cercano di rimandare questa decisione. I loro paesi sanguinano ancora da mille ferite : la loro speranza è che, con una ripresa economica, si renderà possibile una graduale normalizzazione della vita politica. (Continua in 4.a pagina) CRONACHE DELL'EMIG~AZl,ONE ITALIANA E' morto Battista Bertoglio Il compa(/910Battista, come usavamo chia• marlo fami,gliarmente, sia in patria che in esilio è sempre stato un fulgido esempio di vita integerrima, onesta, dedicata da cinquant'anni alla grande Causa del Socialismo. A Ginevra l'abbiamo avuto compagrno inI aticabile -per 22 anni e la notizia deUa sua rrwrte avvenuta il 24 maggio nella sua Crevacuore (Vercelli) ci ha costernati. La sua dipartita ci lascia tutti nella più profonda afflizione. Alla sua degna compagna Primina, a SU-O tiglio Comunardo e Santfna,~ ni lamigliarl tutti giunga in queste 01'~ di angosci.a la devota solidari,età dei compagrn,i di. Ginevra. Il Comitato della Sezione socialista di Ginev.ra, nel dare la ferale rn-Otiziacrede di far cosa grata nel riportare integralmente l'articol,o pwbblicato sul «CorriMe Biellese» del quale il povero Battista è stato uno dei fan. datori. « Il cuore generoso del compagno Bertoglio ha cessato di battere. Aveva 70 anni e faeeva parte della eletta schiera dei veterani del no.stro Partito. Mezzo secolo di tenace lavoro -per l'ideale è possibile solo a chi <3 ,corazzato di una grande fede. Galantuomo nel senso più v.ru;to della pa- :r-0la,spese tutta la vita per il socialismo, per il bene del proletariato, lavorando senza soste, senza debolezze o deviamenti, mal'grado le tante difficoltà incontrate. Per lui il Socialimo rappresentava lo scopo di una vita bene spesa per l'umanità; così l'aveva vissuta dando tutto per l'idea, esempio a tutti di un forte carattere e di cittadino onesto e buono. Godeva •grandi simpatie nella su.a cara Orevacuooo, ove aveva dedicato tanta parte dell'attività, sia come ,consigliere ,comunale dal 1900, successivamente, per oltre un decennio, come Sindaco, posto lasciato nel triste 1922 in seguito alla occupazione del Comune da parte delle forze brute del .fasciBmo. Consigliere provinciale per il Mandamento di Orevacuore dal 1910, il Suo nome era noto a tutti gli operai della Valseasera che ne ammiravano la .gNlilde bontà d'animo e la generosa passione .per la lotta di redenzione degli umili. E con il caro Scomparso erano in quei I noti e assortiti locali della ,, .Cibreria :um Elsil.sser'' Limmatquai 18 (vicino alla Wasserkirche) Zurigo aspettano tutti gli amici della letteratura italiana e ticinese ! Il nostro reparto speciale: ,,Il ~ibro Italiano•• al 1 ° piano / Tel. 32 16 34 è finora l'unica libreria di lingua italiana esistente nella Svizzera Tedesca Il nostro ricco assortimento include: LIBRI CLASSICI, SCIENTIFICI, TECNICI, D'ARTE, per BAMBINI, ROMANZI, GRAMMATICHE, RIVISTE, ecc. Su richiesta siamo ben volontieri duposti a mandarvi a casa qualsi.asi libro desiderato, anche a scelta. anco tempi altri nomi plll'e indimenticabili come il Bianco, il Crosa, Milanaoo.io, Angelino e tanti altri socialisti. Quaranta o cinquanta anni addietro portare luce e fede nelle tenebre di tante coscienze di modesti .lavoratori conquistarle al socialismo, significava lav~rare senza soste e con piena dedizione alla causa. Con pochi coraggiosi seppe dare vita alla gloriosa « Campana » della Valsesia, sosten&- re le dure e sfortunate lotte politiche per il collegio di Varallo. Riparato a Ginevra nel 1922, aveva sa,puto crear-e un quella ospitale città, nel suo ristorante, una oasi per tutti i fuorusciti continuando così quella missione che formava lo scopo della sua esistenza. E nella ospitale casa trovarono conforto, fede ed aiuto tutti i compagni, dai.i grandi capi ai più umili. Ritornato dopo la liberazione nella sua adorata Crevacuore, riprendeva con incessante passione le· Sue attività per il Partito, confortato dalla simpatia e dall'affetto dei compagni. Poi venne il male: dapprima leggero poi insidioso e ostinato da minarne gradatamen te il forte orgasmo -malgrado le cure della scienza mediea e quelle affettuose della Sua cara P1,im.ina. Ancora poche ore prima di chiudere i suoi buoni ooohi, informato che arrivavo da Biella, mi chiese notizie dj_ Ron-. dani, di Luisetti, Carpano e Gro860, stringendomi poi la mano come per salutare con me tutti i cari compagnj per i quali il caro Scomparso non potrà che rimanere vivo nel cuore esempio della incessante lotta per la redenzione dell'umanità». Wlaterthar LE'ITERlE Cari compagni, Genova, 5 giugno 1947. siamo ritornati alla nostra Genova dopo la visita in Svizzera e da qui vi inviamo i nostri più vivi e più affettuosi ringraziamenti per la vostra ospitalità che non dimenticheremo più. E oome .potremmo dimenticarla? I vecchi compagni che ricordavamo da tanto tempo ci hanno riconfermata la loro veooh.ia amicizia, i nuovi hanno voluto e saputo diventare amici e per noi il breve periodo passato a Winterthur è stato un ritorno ai tempi belli del pa.s.sato che ci rioorda tante e tante co.se .a noi oomUlDii. Ci rioordiamo anche del-la b~lla feeta, delle recita e dei cantedni ticinesi che ei hanno veramente allietata la serata. AnCJheai bravi a,rtisti s.ia della scena eome del ,canto un meritato applau- • so per quello che ,hanno saputo fare e un vivo augurio per la loro attività futura aJ. fine di dare alla oollettività di lingua italiana di Winterthui, dei compleBBi artistici di valore così grande da onorare all'estero n buon nome dell'emdgr-azi001e operaia italiana. E da ultimo ancora grazie e grazie a tutti voi o compagmi _dell-aCooperativa per tutto quello.. che avete fatto per noi. Serivét.ooi di fa-equJ·" te, fatevi vivi e non dimenticateci mai. Ricevete per intanto il più fraterno abbr~io dai vostri Teresa e Giacomo Valeriani l/n errore da correggere L'esclusionedi Schumacher Ooin9 vofli faivor.e.voli,5 contrairi e 4 astenuU (fra cui era an,ch.equello de-l P. S. I., ~ parlito s~idemocraf/4cotedesco, che ha conseguito recentemen-- te il suffragio dìi, 14 mili,o,n,i di eletto,r,i,non è staro aimmesso a Zwrigo ne,U,afamiglia dei parti"ti sooiaUsti, per -non aver oUenut.o la 100,.ggioran.za ai due terzi de:i votainJi, necessaria a tale swpo. Norn si può :non sottoltineare la gravllà cli fliffatta decisione, alla quale Mhll1l,Q contribwi.to pi,ù di tutti i ,parl:i,ti soci.alist,,;d, eLl'Ewropa -arie,nfale; •t.alle decisione è s/Jrainamente in Linea con ,l'1.1'lfVllclo.he la «Pravda-. ha inviato in qrueisli gi01Vlli, ai sociabini fusiortisti di e!UminMe ,gli e,lei,neflU di des1ira da,i ~ srettivi partUi. Il part;;,ios,octi.aldemocratic-toedesco, ddrelJto da Schumacher, ohe lo ka eloquentemeriu ra.ppr,esent.atoa Zurigo, è infatti -costituU,o da q'I.Ull'ala cosidetta di <destra>ch,e rifiutò, dopo la li;ber<wione della Germami.a, di segu,itre la csilnistira:. ndla sua fusicme con i comunisti e MJ.la f arrn,az,w. ne di un partito s,oeùJ,Usta detto e unificato -., con-- servando. in tal modo alla Germtll'li.a un pam,ro socw,Usta veramente autonomo. Probabilmente e PM'f.iti sOci,alisti verame,nte mao. n007!,ìroppre.senta;U a Zwrri.go,spi,nti da tilrrwre di ve&ere i soe,w.liS'U oriemtal,i aJilontanar.si d.a una r,i,cosUtwitalouenuiz.iana.1.e-sociaJlista,hanno avuto la debolezza di swbire ainch'essi, sebbene i'ndirutame>nte, ila pressiane comunista, non avranno pera d-Oto i,n questo modo un inwro,ggi,amemo aii fusio- -nisti dei vari paes-i nel promuovere sc:is8'ioni, dm,e siano possibibi, coin -la es,putsione di. uomini e-0.me Laski, B(!'l,•in,Blwm e Renrver ? Oc-correaff.ermare con vigore che ,una pressione dii questo genere non può e-8'8ere annmesia, nemmeno p~ de.Urio <Ù ipotesi, da qu,a,l,s.i,asi socw,lista in bu,o.na fede. A vvl■o al lettori I lettori, gli amici e I compagni che ricevono regolarmente Il giomale e che aooora non hanno rimesso ••importo del·l'-abbonamento sono cortesemente p.regati di ,rimettercelo aJ più presto. Non è necessario lndk:are che ablano bisogno del foro aiuto più concreto. P,reghiamo -di versare l'Importo sul "°" stro Conto Chèques postale VII I 28.305 Zurigo. Abbiamo pure mcomlnclato ad Inviare I primi rimborsi. Facciamo viva preghiera a chi n riceverà di accoglierli benevolmente. Gt'azle a tutti. ---------------------- ., Tlpopafla • Grafica Belllnzona • S. A. Gerente nsp. : Pietro Bianchi, ZtWlgo

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