L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 71 - 15 giugno 1947

' Bit NOTIZIARIO ITALIANO Dopo il C-ongresso di Firen:;e L'unità della classe lavoratrice nella C. C. I. L. FIRENZE: Il Congresso della Confederazione Generale ltal 1 i1 ana del ,lavoro. Ciirca 2.000 delegati di ogni professione e di ogni provincia, aderenti a diverse correnti politiche, si sono riuniti assieme e si sono trovati d'accordo sulla soluzione da dare ai più gravi cd urgenti problemi che interessano le masse lavoratrici e la vita della ::--azione: d'accordo quintli sull'orientamento generale che de\'e seguire la grande organizzazione unitaria dei lavoratori italiani. La composizione stessa del Congresso dava un'idea chiarissima dell'aspcllo piit nuovo dell'unità che si va sviluppando nelle Jile della C.G.I.L., quello dell'unità fra proletariato e celo medio, fra lavoratori manunli cd inlcllettuali. Operai, contadini, braccianti. tecnici, industriali ed agricoli, impiegali di Enti pubblici e pI"ivati, ingegneri, maestri, professori, artisti e professionisti, si son trovati Lulli uniti, fusi come in una grande famiglia, legati dalla fondamentale identità dei loro interessi e delle loro aspirazioni sociali. La grande maggioranza dei congressisti d'ogni corrente, ha portato la propria attenzione sui problemi d'interesse più palpitante per il popolo lavoratore come quelli della lotta contro l'inflazione, contro il carovita e per stroncare la speculazione, quella dell'applicazione immediata e concreta dei quattordici punti della lotta contro la disoccupazione, della tregua salariale e della contropartita da chiedere agli industriali mediante rn fornitura, a prezzi di costo, di quantità sufficienti di viveri, di tessuti, di calzature e di altri prodotti di largo consumo da distribuire ai lavoratori ed al popolo, a mezzo degli Enti comunali di consumo, delle cooperative e degli spacci aziendali. Ma il Congresso non s'è limitato ad elaborare un programma puramente rivendicativo, in favore dei lavor!ltori: esso ha affrontato tutti i problemi essenziali della Nazione, da quello dell'aumento della pr'.lduzionc e della riduzione dei costi, a quello dell:l. riattivazione degli scambi economici. L'esame analitico di tali problemi, ha messo in luce l'urgente necessità di realizzare le riforme sociali già formulate dalla C.G.I.L. al Congresso di !\'apoli, e cioè : riforma agraria, riforma previdenziale e nazionalizzazione di tutti i servizi pubblici e dell'industria elettrica e mineraria. E' pure in relazione agli ste;;si problemi che è stata riaffermata dal Congresso l'esigenza dei Consigli di gestione. Il fatto che sulle soluzioni a problemi cosi com- -plessi e gravi sia stata possibile una votazione unanime, costituisce una dimostrazione clamorosa del rafforzamento dei lavoratori italiani. MILAiNO: Giacomo Matteotti e ì frateldi RosseUi C0101,e,IOl'ati in tutf Italia. L'a.nniiveraa.rio della morte di Giacomo Matteotti e dei fratelli Carlo e Nello Rosselli è stato celebrato ieri in tutta Italia con una serie di manifestazioni promosse dai partiti socialisti. A Firenze la commemorazione dei fratelli Rossem ha assunto carattere di particolare solennità per la adesione del Capo dello Stato, on. De Nicola. Alla cerimonia erano presenti la madre dei Caduti, i famigliari nonchè tutte le autorità cittadine. Dopo il saluto recato dai rappresentanti del Comune, del P.S.L.I. e degli altri partiti, ha pronunziato il discorso ufficiale !'on. Calamandrei, che fu compagno di gioventù di Rosselli. Ha parlalo poi l'on. Riccardo Lombardi e a conclusione della celebrazione è stata scoperta una lapide commemorativa nella casa natale dei Rosselli. A Na,poli le manifestazioni hanno avuto luogo nella Galleria al Museo, dove dinanzi a una grande folla hanno parlato i rappresentanti dei vari partiti. Ieri al primo Presidente della Repubblica eletto dal- !' Assemblea nazionale, se la proroga dei poteri della Costituente sarà breve. Su Lale soluzione sembra orientarsi la maggioranza parlamentare, il che permetterebbe lo srnlgimento delle elezioni in autunno. Se tale decisione sarà adottata, si ritiene che !'on.le De Nicola non vorrà negare il suo assenso ad una proroga del mandato conferitogli. Quindi tulle le voci che hanno voluto farlo apparire come assolutamente deciso a rientrare il 21 giugno a vita privala non lro\·ano, allo staio attuale, precisa rispondenza nei falli. Si ha, anzi, fondato motiYo di ritenere che l'alta collaborazione del Capo dello Stalo nei prossimi mesi, fino a11'autunno, non potrà mancare al Paese, che guarda a lui con profonda fiducia. ROMA: I respons,abili della catastrofe italiana al rmomen,to dell'armistizio. Una denuncia presen:tata dal generale Car,boni ~Ila Segreteria della Procura della repubblica. Il maresciallo Badoglio ,indicato come il maggiore res.poinsabile. Gli avvocabi OUorino Petroni e Carlo D'Agostino della difesa del generale Giacomo Carboni, hanno presentato alla segreteria della Procura della Repubblica presso il tribunale militare di Homa una denuncia, a firma dello stesso generale Carboni, nella quale in termini vibrati vengono precisate le accuse che dovrebbero essere mosse contro eminenti personalità che e hanno provocalo la catastrofe militare italiana al momento dell'armistizio con gli alleati e il successivo armistizio concluso a Homa coi tedeschi invasori >. La maggiore responsabilità secondo la denuncia del generale Carboni, è da imputarsi al maresciallo d'Italia Pietro Badoglio • perchè quale Capo del Governo militare nel momento della più grave crisi· della storia d'Italia, dopo aver condotto con ritardo, insiptenza e debolezza le trattative per l'armistizio con gli alleati, dopo aver accetlato la disonorevole resa incondizionata e non avere saputo esigere che l'annuncio non fosse anticipato rispetto alla data promessa, abbandonava Roma e le forze combattenti all'alba del 9 settembre dando clamoroso esempio di viltà >. Oltre al generale Giuseppe Castellano incolpato dal · Carboni di estrema e colpevole leggerezza e di avere volutamente fatto mancare alla difesa di Roma il concorso aereo alleato, la denuncia nomina il generale Vittorio Ambrosio, al quale è fatto carico di non aver provveduto alla preparazione psicologica e all'organizzazione militare per il previsto rovesciamento di fronte e di essersi allontanato dalla sede del Comando per •interessi privati>. Un altro generale contro il quale si scaglierà la denuncia è Mario Roatta; egli, quale Capo di 'Stato Maggiore dell'Esercito e comandante titolare della <lifesa di Roma, avrebbe impiegato le truppe della difesa mobile solo per proteggere la propria fuga e qufla degli altri capi. Il generale Antonio Sorice è incolpato dal genetlle Carboni di non aver assunto la direzione della resistenza contro i tedeschi. Chiudono la serie i nomi dei generali Giuseppe De Stefanis e Carlo Calvi <li Bergolo, incolpato quest'ultimo di aver ,rifiutato ripetutamente di combattere con le sue truppe contro i tedeschi>. La denuncia conclude domandando che tutti i responsabili siano perseguiti a norma di legge anche al di fuori di quelle più gravi responsabilità di ordine politico ai medesimi riferibili>. CREMONA: DeSitituito li questore ,per non M'er siaputo ·proteggere ,le) svolgimento del Congresiso region,ale deH'U.Q. E' gt.art,o comunica,to ru.f,fjoiaàmente da Roma che il ministro dell'interno ha rimosso dalla carica il questore di Cremona per non aver saputo fronteggiare gli incidenti che hanno impedito lo svolgimento del congresso provinciale del partito dcll'U.Q. Come è noto gravi incidenti sono avvenuti in conseguenza del congresso provinciale dell'U.Q. che avrebbe dovuto svolgersi nell'aula magna di un collegio cittadino. Già nella notte precedente una cinquantina di individui avevano aggredito e percosso a sangue tre persone che nel centro della città stavano attaccando i manifesti. ~clic prime ore della mattinata diverse C'cntinaia di persone, fra cui alcune donne, occupavano e bloccavano tulle le vie. La polizia interveniva senza poter stabilire l'ordine. Anche il questore recatosi sul posto veniva malmenalo e insultato. Alcuni reparti dell'esercito con autoblinde e carri armati sono accorsi per fronteggiare i tumultuanti e hanno fatto uscire sotto la loro proiezione i pochi congressisti che si erano asseragliati. Cn ispettore generale è stato invialo dal ministero dell 0interno a Cremona con l'incarico di condurre una severa inchiesta sugli incidenti, che (pur essendo comprensibili, sollo un certo aspetto, come reazione passionale contro la ventennale oppressione della iiberlà effettuata dalla destra reazionaria e fascista) costituiscono una manifestazione d'intolleranza incom• patibile col regime della democrazia. MILANO: L'inau{lurazione ,della Fiera di Milano. La partecipazione di Carlo Sforza, per la « Giornata 1delle Nazioni ». La Fie-ra iDJternazionaJe che, verrà ap0rla ai visiitartmi ille ore 10 <li .sabato, sarà inaugurata ufficialmente nella successiva mattinata di domenica 15 con l'intervento del ministro dell'Industria e commercio , Togni, in rappresent~nza del Governo. Per la ,giornata delle Xazioni>, fissala il 26 giugno, è preannunciato l'arrivo del ministro degli Affari esteri conle Sforza. li biglietto d'ingresso costerà quest'anno 100 lire; dopo le ore 21 verrà dimezzato a 50 lire. Sono stati inoltre istituiti biglietli a riduzione per comitive di almeno 50 persone, e (essere valevoli per l'intero periodo della manifestazione al prezzo di lire mille. In occasione della Fiera poi, allo scopo di facilitare gli scambi, le attività commerciali ed i servizi organizzativi inerenti alla manifestazione, la Prefettura autorizza in via eccezionale,. e per il periodo dall'11 al 30 giugno corr. la libera circolazione festiva e serale, sia in città sia in provincia, di tulle le autovetture e motocicletle munite di regolare permesso permanente o temporaneo. 1ROMtA: L'ufficio stampa del ,Mfoistero del Lavoro e della Previdenu Sociale comunica: • 1ll •a giugno corrente si aprirà a Ginevra la trentesima sessione della conferenza internazionale del lavoro nella quale saranno trattati vari problemi di particolare rilievo come quelli concernenti l'elaborazione di un sistema di norme dirette a garantire la massima possibile occupazione e l'ispezione sul lavoro delle aziende industriali e commerciali. L'Italia che annette grande importanza ai lavori della conferenza, sarà rappresentata a Ginevra direttamente dal Ministro del Lavoro on. Amintore Fanfani e da una delegazione della quale fanno parte gli on.li Gaetano Barbareschi ed Ezio Villani delegati governativi, l'on. Lizzadri delegato dei lavoratori e l'irrg. Pietro Campanella delegalo dei datori di lavoro. I delegati saranno assistiti da consiglieri tecnici. ROM1A: Saragat e Matteotti p-artono per New York. Giooeppe Sairag.at e Matteo Maitteot1.i aTriveranno domenica prossima all'aeroporto La Guardia di Nuova York. • All'aeroporto saranno presenti Norman Thomas, capo del partito socialista degli Stati Uniti, Luigi Antonini, presidente del Consiglio italo-americano del lavoro, nonchè altre personalità del partito socialista americano. Saragal e Matteotti ripartiranno immediatamente alla volta di Cleveland, dove il primo pronuncerà un discorso al Congresso Nazionale dei Sindac:iti tessili. vita, in oui ognumo e.saJI.U"i.sce l proprie capaciità, un Jjmite che ooffoca ~a fant.ama: ecco perchè a Cislernimo non c'è sta.La mai runa pToduzione poetica d",imtO<llazione Jocale; ecco perchè aa. lavoro per i carmpi, pe~i!Jlo di primavera, non cam.tamo mai; ecco percbc, mancando sémp,re qualsiasi iniziaiiv,a, spiriiua!le, il paese è rimasto al uno stadio rudi~ menrtale di civitltà. Logicamente, u01llÌID.i.simili hanno cons,e-rvarto d~JJe concezioni religiase P1imitive. La ·re'.liJgiooe è i[ primo momento della vita spirituale d-leJl'uomo. Esba, come è noto, non sorge mai come una fede. razionaJmente formruta e si esprime, da principio, attTaverso forme di superstizione, sorte dall te.nore de1l'incognirlo. Que.ste superstizioni rimasero sempre cnell'autimo degli abilanti di Ci- ~teamino. Jl cattolicesimo iu da essi rn.w.so alla stregua di una idolatria e d'altra parte fil clero locale non Ieee mai 1J1ien-te per era<lioare questo stari.o d'amimo, anzi, Jo peggiorò ~fruttamdolo. Poichè, senza volere oon questo riecheggiare una annosa e a ai 1Ti'9le po1emica, è noto che è più comodo averc un gregge orcdrulo, epperciò più facilmoote .sfruttabil-e, che 1.liila massa epiriturulmente coscien1e. Qu01,to è finccmveniente di ogni religione che, aLliravel\SO i .suoi mini-stri, i fa strumento ii governo; e il merirdione è uno de.L maig:giori sopporlatori di queslo inoonve:111i.ent.e. Non vi forono, a·a.Hronde, iIJemme:no in.fluan~ di paesi più p,rogredirt.i, non invasi001i ohe servi6.sero a sov\·et1ii1·e ila greve e immobile ,a;tmo.sfara di qu,e,Jfo regioni, poichè anche la '9Ua posizione geografica, e.strarriarta dalQe grandi vie di comlM'.licaiziooe, 0001tnihuì aJ suo isola:rnento. E parfim.,o la rivouuzione del 1799, ohe i'll ,tanti rulltri cC'lltri deJrla Puglia portò veramente un isoffio Jel'la muova me:nta3i1à 1li!herafle ed umanisti.ca, pais.sò su CisteTilri!Jlo oome acqua sulla pietra, senza la.sciar it.raccia. E i,l paese rfona.se sep0'1to ,nella sua viria quotidiana, fatta -di eterno Javoro ,su campa, sem.i!Jlaii di pietre. Non ci fu pM}se in cui, oome a Ci,sternino, ili feuda!lismo attecchì im un modo taauto !I'adicaJe. li creciere cieeamenrt.e ,alllle prurdle del p,rete .si accoppiò all'ohbetliTe li1111dhscutiilJilaeg:li or,di.ni ;:le] signore. Si lStratiifica:r0010 oosì nel paese quabtro ordini di perS-Oile: d'ordme -dei preti, sovrranrirtà 6pi!I'itua.Je e rtemporaile a.950lluia; t!'-or.dime deg'li artigia.n.i, sfrutta.ti dai pr;imi ,diue, ma sfruttatori •:lei conlt.adim; il'oJ.\Clme dei coniadilni, iJl p1u numer060, -sfl'Ulttarto -da itu111.i e pieno di un odio oog,reto e pereomeme.nte trepTes90, pex un complesso -d4 paura e di soggezione 6tratiifica.to d-a,gli alll.Di. e divenuto secon.i,a :namra. Ma.noava Ja hoo-gihesia IÌJUteli~alle, mancò oompre ogni forma <li civiJrtà, mancò ogni voce che potoose jlliSÌlIJ.ruaremille ma,sse dei oontad'irni il \90spe!Jto ohe quehla ,gerarohia di caste non, :fosse urn fatto àJmmodifi.oaibiile e ,ydJruto da Dio ma ii! p.rodotlo -deHa v<Jl1<Xlll-idàegli 'llomi,ni, lo schema d-e.!Ja i<Yro sog.gezione. Questa ripartizione irn. cal9l.e sussiste -amoor oggi, ma ailquan,to 000rnm.es,oo,. I preti hamno pallJl'a. del comrurruismo, ii sig'l1orli. -da.nino s-eg,ni de1i1a doa-o lecadenza moraile e, ai vdlte, arnclle economica. E tuttaivia ambedue sono a:ncora gli arbiitri della situazione poichè, oome si sai, tra una .situaeione di dommi.o ~ e i.nootn.tmsta:to di un,a dasge e iJL 19uo defim.iitivo traJrnonto, quando • quel potere paaserà completamoo.te ~a di.asse subentNlJil t.e, resta oomprre un mairgillle di vuooo-, me! qualle queMa •cloose pa,ruron-a.> oonltilnua a esercita.re il suo :potere vi,vendo dre.ll'erediJtà della 6Ua p&9Sata cfo:rza oggettiva> e &fruttamdo Ja di.sooig-a- •nizza.zione e Ja inoerteua e l'.iamufficente ,a,ut.ocoscien,za di coloro che .sa:ranno domami i1 '91.lOi affos.sa.tori. E così è a Cisternino, dove quel poco d: medi.a 1bo1ighesira f-a.tiC()ISl(lment,eformatasi. è orribiJmen~ ilgnoirallll!.e e 1 ccmtadimi oono que!J.lo che aJbbia.mo letto. A ·Milano, al Teatro Lirico, ha parlato l'on. Angelo Corsi, del P.S.L.l. Al termine del discorso è stato scoperto un busto in bronzo di Giacomo Malleolti sulla facciata della Casa Matteotti. lnc.fjlesta sul me:;:;oglorno Ii prob'l0'IIla di Oiistmmi.no è 11 pTohl~a ooci-a.- Je tipico d-e.l :Mezzogiorno. Per Ti\Sdhverlo, è ;i1I1JUtile contimurure a parllare d,i questione mei-idionaJe, ma è ~s.sario reaàizzrure una r.iivoùuziOIIlemeridionale, come ci i.nsegm.ra,v-a.Guido Dorso, oominciraire a eduoa:re in. Oigm.:i modo questa massa meridion-aile che, amO<Xra adesoo, !l>i•dimoo-bra ba,r;barica ed è veramente -amalfrubeta,. Può essere, an,ziJ è benissimo, un gr-amde compiito morale oociaili.sta.: diffondere runa nuova morade, la mooale socialli6ia nelle cannpaig,n,e deJ Mezzogiroo,no. E' un compi.ito di educazione. Senza di questa -si verifo:fue:r-alillllo-runoora caSi -d,j paNlJll-Oia 1.r~gio.sa co.ldetti:va octme quelli di Cir;,wrnino. A For/1 rappresentanti del P.S.L.I. hanno pronunziato discorsi commemorativi. Alla R.A.l. ha commemorato ieri sera i fratelli Rosselli Umberto Calosso. ROMA: E' aumentata notevolmente f,a ,popolazione italiana. Sooon.cio i dati, ela;boo-ati da:H'J.st.iJtrulo centrale di statistica in base alla rilevazione attuale provvisoria del movimento naturale e sociale della popolazione dei singoli comuni, la popolazione residente in Italia al 31 ottobre 1946 risulta di 45.646.000 abitanti esclusa la Venezia Giulia e Zara la cui popolazione al 31 dicembre 1942 risultava di 1.028.395 abitanti. L'ordine di importanza delle regioni secondo la popolazione residente è la seguente : Lombardia 6.298.000, Veneto 4.654.000, Sicilia 4.336.000, Campania 4.175.000, Piemonte 3.580.000, Emilia 3.488.000, Lazio 3 milioni 150 mila, Toscana 3.90.000, Puglia 3.027.000, Calabria 2.006.000, Abruzzi e Molise 1.687.000, Liguria 1 milione 506 mila, Marche 1.352.000, Sardegna 1.196.000, Umbria 780.000, Venezia tridentina 689.000, Lucania 594.000. La provincia più popolata risulta essere quella di Milano con circa 2.397.000 abitanti, seguita da quelle di Roma 2.006.000, Napoli 1.991.000, Bari 1 milione 1'16 mila, Torino 1.388.000 e poi dalle altre tutte al disotto di un milione di abitanti. La ,graduatoria delle città secondo la loro popolazione residente alla fine del 1946 risulta in cifre tonde come segue: Roma 1.555.000, Milano 1.270.000, Napoli 950 mila, Torino 702 mila, Genova 661 mila. Seguono le altre con una popolazione al disotto del mezzo milione di abitanti. R,OM•A: La proroga della Costituente. De Nlioola resterà ,in carica f,ino al prossimo autunno. Il ministro di Grazia e Giustizia ha sottoposto alla firma del Capo dello Stato il decreto che autorizza il Governo a presentare alla Costituente il disegno di legge concernente la proroga dei poteri dell'Assemblea stessa fino alla fine dei suoi lavori costituzionali e ~omunque non oltre il 15 settembre 1947. Tale decisione propone nuovamente all'attenzione di tutto il Paese la questione della permanenza dell'on. De Nicola nell'alta carica, che da un anno ricopre con cosi alto senso di responsabilità e di equilibrio. Dal colloquio avuto con una personalità politica vicina al Presidente della Repubblica l'Ansa è in grado di trarre la conclusione che l'on. De Nicoia acconsen.v,rà a esiedere I comp)etamento d lavoro per lf 1.nea Co;iTtùzione, pqr ri'r~e . Ol ~ PARANOIA RELIGIOSA di Domenico Semeraro I giorrna/U ha,,mw già irvfonnato di quello ohe ~ successo nei giorni scorsi e che sta ancora succedendo nel paese d,;, Cisternino rnelle Huglie. I fra,tti, in b·nev,e, sono questi: il bo,rsaro nero Nicol,a Na-toU, detto Ci-anna.ddu ,e specializzato sino a poco tempo fa nello smercio clandestino délla ca,rne di (l)W,ia,le,un bel ,giorno si sentì ( o finse di serntiirsi) i~o da Dio -e d,a,ll,aMadonna e am,dò suLia .pia;zza ool paese sfidando il marescia,l- ~.o dei carabinieri a mettere aUa !prova il s,u,o potene e la sua elez.ime. <Slringeterm,;, i polsi con Le (11li(1ffl,ette - dtisse - ,fu, Madonna me 1/ti .Ubererà. Voi vedirete se sono un poozo e u,no -sper.giur-<>». J,l mairescia,llo man -Lo pr.ese sul -se1,io, ma rnon ,così i corntadini e ,le donri-e eh.e ,oomi,nciMono a guardMe vl Ciannuddlu. con un misto dti terrore e di rispetto. Percfo~ da quelle pa,rU un uomo oh,e <Uce: 4:Sono J':inww,to deU.a M{l,d,onrr,a» non si può dti1·lo cosi -semplicemente un traffa,torie. Lo si a,- scolta in silerwi,o -e si attendono J,e iJ>rove. Le p.,..Oll)eve,n:n,er,o presto, alnneno le prove che servivano a q,u,e.Blagent~ fiduciosa. QUJOJlcheguarigime, qualche f'p,cile .profezia che si aooerò. La fortuna del Ciannullru. era fatta. Fu un deUrio, racconta un cronista., i fede-li ,aumentaa-ono di giorin,o in gi,orno, tn.i.;tlj, ai SU<>i piedti !l)er ,e.hiedeirgU il mirocolo. Urn g'iorno r/JuUa la popolazione si miise die/.iro a rlui, mar,cia,ro,no verso ,la chies-a, e ,le autor-Uà a -scanso di pe.ggi,o furono cos-tr,,ette a,d a,- prvda. Le cose p<Yi,gi-Olrno ,per giorno, si c<nnplicarono e div.ent,a,r.ono drammatiche. Un gi,<Yr,n,o, ·1 n una delle freq_umti riunioni propwia,torie a cui pa,rtecipava tutto il paese, ,l'in'Viail,o della M-Oldonna chUJJmòun.o dei suoi fedeU, gli ingiunse d,;, inginocchiarsi e di baciMgli, i ,piedi. P<Yi menbre il feàe,le si china1va v-e-rso di flui, egli ro,pidissimw aff,errò un sasso e -lo-coipì a-lla testa fra,cassandogliela. La folla guatr.d.,ava mwta e te>rrorizzal!a. Il Cia.nnuddu ,a;ffe,nròun frucile e C017111,'-naciòsparare su d4, essa; iil ,patto di sangue l!na -l'invasato e i S<U<>i f eàeVi e,ra crami concluso. La sua atUtorità awm.ent,a,va ogni giòr.no, guai a metter,la in duhbio. Dopo fu il ,oa,so dti una donna, che, ,su esor- fC'Qel Ciannaddu, sgozzò il ,maa·ito all'alba, mentre era am,coro in letto per ottemperare a,d a,lCU71ti, c-ornpUooti riti. P<Yi dti 1.m'dUira. donna che, s,ennpre esor1ia.ta da,l tauma,turgo, Si suicidò gettandosi nel pozzo. Ciononostam,te, qwamdo i cara,bi- -nrieri riuscirono finalmente a.d arrest,a,re l'uomo, tutto il pa.es,e insorse, ,e voleva da1· fruoco aUa prigione (int,anto San Oi8111Duddu avrebbe ftrovaw modo di sfuggire alla fiamme) e assali,re la caserma dei carabimeri: si t-ranqu'lll,Uzzò soltanto allor.ohè ri,l prigioniero .fece -sapyre ohe presto la Mado-nna sarebbe ve'rllUtaa liberarlo. Ora l,a popolazione aspetta iJl 'miracolo eà è in runo ,sta;to di tens1Joneisterico colleUiva.. Il ccmLa-dJIJlo cCi,a1111Duddtu•o, he ha uma vi.sione de]!J,a,M:-adoillila, fa dei miira.coli . viJSi.bili, ei amm~z.a un uomo per propizi,aire Ila dritvini,tà, potrebbe e.ssere beaii,ssiano un volgare truffatore ohe oohi-a ideaJto 1a cosa per ottener.ne dei va.nita@gi economi.ci. M:a questo a noi mon. importa.. I111teressa iì11vece molti&Siano lo 81,ato <là, sug.gootione collettivo che ,ne è d-ea-:i,vato in molrt.i 81,rait.i del!la pop-0U ,eo,,npagno France.s·co Semerarro è un gi,O'l)(Jtrl,e l·a.zione, ISJ)ecie mei oonrt.a:dini. Quelle ,i.n.finrute pa-ormedfoo, sosUbuto ,ndl.la ,oondotta dti Cisternino. Gli cessioni reJri fodelà. di.le <Si Teca'Vam.o ,d,aJ] 19él.Dto a a.bbiaimo chiesto il su,o q>airere ,su,g/i st,raordinari , cllieiere aa ,g-ra.zi-a,,quello ♦stato dii. <tensione, emotiva fatti ,che abbiamo t1UJ,-nraJ.i -e siamo l'ielli di pubbLi- ohe si p1rodruceva rD.e'Lla fo1ilrai ogDJi qu.ailvolta pamlaoare La sua ,risposta>. va l'ispiraito, i!>ono U'Ill sinwmo ohiruri&Sil!IlO-di 'l.llla L'episodrio ,di, paT-a.n.oi,a; rel,i,giooa •iiffusa ohe .si d,iffooia9ima e p,rofonda wgmoram.z,a, ohe è proprri-o è verificaJto nei ,gjoroi. \SICOTSÌ. a Gi~o .n<>n J:n.- a. .favore di cJbiunque riesca a imporgli il ;proprio rtro-essa tam,t,o per il .suo J-a.to ipa,tologi.co, q;u,a,Jlito:per aooend,ente, anche mostruoso. Così ~•ne-ruso ascen- ~1 su-o ~-ato -soci,aàe. A'VVenimenti m.orbooi dii queato de:nt.e di •Ci,amniu-d,dlll> imponeva -a un,a, don1I1a <li gooare, iirufarot.i, oono foci~menrte ricondrucirbiili a caro.- ucoiide:re irl mruriito ne1 sonno, e. J-a ·:iOOllllai ao fece a -se ohe, ,gen0'riorumen<te, poo.si,amo di.re ambienlta!li: colipi di m-a.rit.elilo .sllil, cr.amio; ,a, ìl.l!ll'ailtra -donna ed è qui ,a!lìora o'be ocoone pol-a.ri.zzrure J'iim.<l,a,gin.e,di ammazzarsi. PeT 6-0ddi,sf.a,re .La divi!Jl,i•tà, e 4a robtroond~i ,a;Ba sug,gestiom-e dcl cca:ratteristico>, -donna isi. suicidò ,pTooiJpita.noo ii.n un poozo pTodel ccolm,e, per rica,vrure druhl'esame quallohe con- fon-do. Epàisodi questi -dri, feroci-a, 1l ·ii bairha,rie, ma creta. in.dica.zione. silutom-a.tiOi di !\lilla. •si.tua.zione aissurda di questa E' difrficille a.ooo.r,ger.si. •lel, vero amano di. un popolazione ooh.ieU,ameairt.e moo-i,dicxn.aJe, irn predia paese come Ci.ster,n,iln:o. A.ppa:renrt.emenlt.e e<mSer- a 'l.lll-a. d-isedu.cazi.one morale -allti.ssim-a.. La qu.aile va -d<efile tradiziOIIli &a.niis.sime, UJDJ p-airimonio -di poi Ìlil gran p,au1.e po11,a a 1llll riti~ ,n,e11!,o ~ ,u.is,a,nze mol'to ~<la forunat08i e trrum·anda.to in eoon,oonico, ra volte veramente prirmirt.i-vo: così Civruri, oocdli -di ooili.1ienza. La ;prima. impTeSSi()(Ile è s-t.emino è urn. p-a.ese' Ìil1 oui mon. ci 60no fognatUJre, qu€1lla dri u:n,a. popolaa:iooe tranquitlfla, serena im. i-n, oui ffe -str-adie lSO'Il -rumnnaiss,i. d fan.go nellrl'invermo qu.e!J'a1ita.ccamen to a,J tJ.,a,voroe ial que!J-a ac.cetia- e C\lJD11JJli ,di pdlvere !lle1Festate, im, cui -g.la uomizi-on.e ded.Oa 1eg~ come 'lllil, tatto Ì!llIDl'tlt.aih'illle ie ni ♦aibi:tamo m cootruzioni airca.iche el ,a1rutii,gieruiobe ineilutLrubi~e. •1mica estirirnsooa,zfoue dello stato, ca- a[ ma.ssi.mo, • i rt.iru~Ji•.>E' 'lllil.raJ con-dri:mone deoolanra"bleri.stiohe dii ogni popo1a.zione meri-d.io:ruale. Ed te di vila, questa. Ma 'IlOD• è 6"o'ltanfo .d,i Ci,steimino. occorre p·enetrare a! cuore ::Li qu-€:191.uesamze, ailda Vi oono rne.1 M~zogi,orno miJ,le, due milla Oisterrrud~ce del .semp,licismo ohe oo'lo ,rupparan.temen.te nino in prtd,a ,a llln rdilsaigio pToJon<lo di ~stanza. è un- eilemen.to dii txrluie, per cOIIllJ)ren•dere ira por- Que.sto dis!lgio n◊'n si sana .agi:tando dema,gogicata.ta negart.iva -di. q;ueJ primitivo, il peso ohe esso menite i( probi-ama del M:~zogiorno, ma reailizTappres,enta nelfo svot!gianento .di Ulil:a ord,im.art.a.vi- z.an·:io u.na vera rivdlruzione meridiomralle. ta 1 sooia.le. E' un circolo chiooo dii esperienze di (dra «<Erurop:aSoctali&tai.).

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