L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 69 - 15 maggio 1947

• Anno XXXVIII (nuovaserie) N. 69 Zurigo, 15 maggio 1947 LIBERAREE FEDERARE QUINDICINALE SOCIALISTA Redazione-Amministrazione: Militarstrasse 36. Zurigo - Conto postale No. VIII 26 305; Abbonamento annuo Fr. 4.-. semestrale Fr. 2.-. sostenitore Fr. 20.-, una copia cent. 20 Telefono 23 44 75 Gli errori di Togliatti crazia e nella democrazia repubblicana, nella legalità 1·epubblicana, realizzare il socialismo. E con uno sforzo comune di lulla la democrazia e di lutti gli onesti cittadini dovremmo riuscirci, perchè la situazione internazionale è favorevole allo sviluppo della democrazia cd anche allo sviluppo del socialismo. Quello che doveva accadere è accaduto. L'ibrido governo /ripartilo non è più. L'allualità dell'articolo del compagno Emilio Lussu, scrillo qualche mese fa e che riproduciamo qu1, è eviclenle. Le cause che hanno condotto alla tragica situazione alluale sono gli errori cli lulli i partiti che hanno partecipalo al governo. Mai come adesso la democrazia e il socialismo sono in pericolo. E non vale schermirsi e accusarsi reciprocamente ciel/e responsabilità come slaru10 facendo i soci di ieri. I lavoratori non dimentichino che /'afficlarsi ai capi è uno sposarsi con la tesla nel sacco e che di un'arma profilallica potentissima dispone la classe operaia: è /'e autocritica>. E' sicuramente meglio clire a Toglialli hai sbaglialo, perchè nell'avuerlimenlo più clisinleressalo c'e sempre una possibilità cli rauuedimenlo per chi sbaglia. La cortigianeria e l' esallazione .ciel/'errore aff erma!o come machiavellica sapienza significa rafforzare e perseverare nel/' errore, il che, come dice un vecchio proverbio, è cliabolico. E noi speriamo sinceramen!e nel rauuedimenlo di lulli gli italiani, quindi ... anch,, dei comunisti. N. d. R. Sarei certamente un arrogante se pretendessi ùi dare degli insegnamenti al collega e compagno Togliatti, il quale conosce certamente molto meglio di me, che non significa nulla avere un grande partilo e che ricordandolo troppo si fa anche della non necessaria immodestia. Con un grande partito si può anche perdere una grande battaglia politica. Ed è a questo punto sufficiente chiedere al compagno Togliatti : caro Togliatti, è stato, si o no, un errore politico quello che tu commettesti quando, arrivando in Italia per la prima volta nel Sud, tu proponesl i di accettare di enlrare immediatamente nel governo, accanto al re ? E' stato un errore .::erto. E serve a poco cercare di trarre delle giustificazfoni, ultime quelle apparse sulla Rinascila, in cui si critica il libro di Bonomi su quel periodo. E' stato un errore certo : e il partito comunista e :rogliatti per parecchi mesi non hanno mai osato parlare di Repubblica. E fu consideralo un grande avvenimento, quando in una grande manifestazione popolare, il compagno Togliatti per la prima volta pronunciò la parola • Repubblica > ! E se noi con una forza politica che in quel momento era più seria ·che non in questo momento, non Iossim.o intervenuli a correggere questo errore, noi oggi avremmo e S. M. e Badoglio, e tutto quel putridume che allorno a quegli uomini si stringeva, avremmo in modo certo la monarchia, come in morlo certo oggi abbiamo l'articolo 7. E ancora è stato o no un errore avere concesso l'amnistia? E' stato un errore certamente. E il ministro proponente non ero io. n legno per la croce Ecco, è stato o no un errore l'aver contribuito a mettere nella Carla Costituzionale l'art. 7? E' stato un errore certamente. Una democrazia italiana per !e particolari condizioni storiche del nostro Paese, una democrazia veramente repubblicana, non può essere clericale. La religione qui non c'entra e non c'entra la pace religiosa che noi vogliamo non meno del P.C. La pace religiosa con questo inserimento è stata pr•)- fondamente turbata. E cc ne accorgeremo negli anni successivi, quanto sudore ci costerà, quante pene dovrà affrontare la democrazia italiana, per cancella•·e questo errore. Con questo articolo Toglialli (quale rappresentante del P. C.) ha messo sulle spalle della democrazia repubblicana il vero legno per la vera croce. E poi ancora, caro Togliatti, poichè la siluazio:ic la vediamo Lutti così, come si presenta, quali pnblemi, quali grandi problemi politici e sociali sono stati risoluti, quali dei problemi che sono slrellamente legati aJla stessa vita della nostra democrazia, alla costruzione dello stato democratico ed alla rinascil:i del Paese? Nessuno, nessun grande problema. Non il problema della disoccupazione, non il problema dei lavori pubblici, non la serietà dello Stato, non la burocrazia, non la riforma agraria, non la riforma industriale, e di più questo assillo della lira che sembra quasi un vascello vicino al naufragio. Questo è antlcomunlsmo? La siluazione politica italiana sembra ridotta ad 1111 duello fra il P. C. ed il partilo della Democrazia Cristiana; fra De Gasperi e Toglialli; e noi sembriamo tutti speltalori. Tulli speltalori impolcnli e distanti curiosi solo dei risultali. ì\la se questo due! lo c~ntinua, noi sappiamo già come andrà a finu·e. Pcrchè l'uno o l'allro dei due campioni provengono da due scuole illustri. i\fa quella di Toglialli ha appem1 10 anni, men tre quella di De Gas peri è una scuola che si avvicina a circa duemila anni. Perallro non vi è bisogno di allcndere che il duello continui. Dc Gasperi, come si dice in termini sportivi, ha già ,,into in partenza. La direzione del governo è, e ri marrà fino a quando dura questa situazione, alla democrazia cristiana. E quando la situazione italiana andr a1òilora ca eazio e dolo una asccs e non sarà eccessivamente faticosa, arriverà alla velia, è la democrazia cristiana - che è come arcinoto un partito di centro e quindi è sempre pronto a montare in sella, sia dalla staffa destra che da quella di sinistra - che monterà a cavallo con la staffa di destra e avverrà quello che tulli abbiamo preveduto : tullo andrà a carte 48, compreso il furibondo Toglialti e la democrazia italiana e la repubblica. Si può dire che facciamo i profeti di sciagure, perchè siamo troppo catastrofici. '.\la chiamo ad esprimersi sulla situazione di oggi il compagno l\enni eù il compagno Longo che ne hanno visto una simile mollo da vicino, nel 1931, ed anni successivi, :n Ispagna, nella guerra civile, e chiedo loro di fare un esame delle due situazioni. Ebbene l'Italia di oggi apparirà anche a loro come spaventosamente rassomigliante alla Spagna di allora, alla vigilia dell'insurrezione franchista; gli stessi problemi insoluti, g!i stessi problemi politici e sociali della democrazia e dello Stato, con in più per noi lo spcllro della inflazione che già ha spalancalo finestre e porle. Non è -solo questo che vogliamo evitare. Noi intendiamo aggiungere qualche cosa : realizzare la demoL'Italia è sorta nella crisi fra due blocchi. E' perfcllamenlc inutile commentare la situazione intern:1zionalc. Dobbiamo rimanere amici equidistanti e dagli uni e dagli altri; prendere dagli uni e dagli allri quello che pii1 possa servire per un risanamento della nostra economia; ma nè con gli uni, nè con gli altri. Credo che l'Italia di oggi possa essere paragonala ad una bella ragazza che pretesa da due innamorali appassionali, finchè non risponde sì nè all'uno nè all'altro, essa avrà il rispello dell'uno e dell'altro; ma se rompe la sua castità, cede all'uno anzichè all'altro, rompe l'incantesimo. Per adoperare una frase pittoresca, dirò che la sorte della sovranità e dell'indipendenza della democrazia nazionale possono pllragonarsi a questo casto nubilato. Per questo è indispensnbile un partilo socialista autonomo che sia in grado di assumere la direzione del governo e della ric,;- struzionc. EMILIO LUSSU Per salvare l'Italia Questo Qiornate 1r//Urale dell'eserdto italiano è stato -concreta.to da un grwppo di solda;/;i e ufficiali italiani. I nosrbri giovami amici <f.;e[}J,'e,migirazionietGJJ,ia:nain. Svizzera i quali ingarnnati dlhlte aut0rritd con.solari fasc'iiste, sono stati costreJJU a parrtire per la guerra mrws,soùiniana, facendo in quella la più valida e la più dolorosa delle 0.9perienze, sono invitalli a collaborarvi, propo:rumdo modificazioni o. aggiunte. 1) L'Italia fuori della terza guerra atomica. e per la Federazione Europea. 2) Vince le guerre eh.i non le fa. Le guerre si vincono sol terreno demografico, salvando la gioventù. La. guerra è la vecchiaia, la pace è la giorventù del mondo. 3) Abolizione della coscrizione obbligat.or-Ia. {;./..atijiuzi.one d'un piooolo esercito di qu.adl"i, che sia una grande Commissi~ne di Studio, alla.cciata all'indusrtria e allo sport. 4) Il bilancfo delle forze armate ancorato a quello dell'istru:llione, e n01J1superiore ad esso in base ad un articoJo della Costituzione. 5) Neutralità perpetua di tipo svizzero p~oclamata dalla Oostituzione. 6) Le grandi potc,nze oggi sono oontine-nti, non nazioni. L'Itailia è grande come la Ot1ifornia (ano dei 48 Stati degli Stati Uniti) e come Ullla delle 16 repubbliche sovietiche. Essa è appena una regione dell'Europa, un « mirrlmo angolo d'Europa» come dice Dante. E' p.azzesco portarla in guerra. 7) Co'Il 5 guerre in 45 anni l'Italia è aindatai in rovina. COìn 35 anni di pace, e un piano soefaJista, può diventare il giardino d'Europa. 8) Tutti i popoli militaristi decaddero o scomparvero. La Germania ha perso tutte le guerre mondfaH, la statura dei francesi diminuì dopo le grandi guene di Lu,igi XIV e Napoleone,. 9) I capi inetti hanno condotto un paese poYero alla rovina e un esercito all'umiliazione. Il problema toonico militare consiste nel non condurre um esercito disarmato a battersi uno oontro cento. 10) L'Italia non ebbe mai 150.000 soldati in tempo di pace. Li ha ora, male armati e senza industria alle spaJle, carne da cannone mercenaria. in pote•uza. 11) Onore ai caduti ed ai reduci. I combatt~nti della prima e della seconda guerra moncliale, traditi dal militarismo e dal fascismo, meritano {)IJlOre riconoscimento uguali. Il socialismo che si realizza • 1n Inghilterra O~i la politica non è più solo clei diplomatici ma è del popolo percl1è ci si è resi conio che chi offre poi non sono i éliplomatici ma la gente 1:lellavoro. EsiRte una questione s-0ciale in InghilteTra1 Gli operai inglesi vogliono o non vogliono che sia spezzata la tremenda in.giustizia sociale che •accumula miliardi in mano cli pochi e peTmette gli. « lums » di Londra~ Ab biamo avvicinato Leslie Henson, B. Shaw, Lord Walter Citrine, Arthu1, Deakin e Edith Evan agitatori delle Trade Unions. I cinque agitatori si sono divisi il campo delle realizzazioni: il campo edilizio - cioè una casa decorosa per ogni lav-0ratore - è stato attribuito a Leslie Henson il più energico « staffilat-0r-e delle imprese di costruzioni». B. Shaw, (da non con fondersi con lo omonimo grnnde umanista) è ulla via cli realizzare due paia di scarpe e due ve ·titi annui della migliore lana del Lancashire per operai-o. Lord W. Citrine regna sulla stampa con una campagna magnifica a favore della coscienza pop-0lar•c e sociale, mai e istita in Inghilterra. Deakin pensa alle paghe, ai cottimi, ai salari in genere ed Evans a sviluppare l'organizzazione degli svaghi operai. Tre domande sono state poste a ciascun sindaca lista: - perchè all'e tcro si fa appaTire l'Inghilterra 1wcoccupata solo di po izioni imperiali e si tr,a cura la magnifica forza del movimenl-0 del laYoro ingle e? -- quali i concreti risultati raggiunti fino ad oggi dai lavoratori dell'industria e delle miniere così preminenti in Inghilten,a, - quali le mete ultime delle Ti:ade Unions arrenae? « So benissimo che all'estero l'Inghilterra viene rappresent-ata come un blocco militarista e imperialista e che i più sorridono per la scarsa coscienza sindacale inglese - ha detto Lor•d vV. Citrine. Basta qualche cifra a mentire certa stampa: le Trad0 Union raccolgono oggi dodici milioni di lavoratori, un quarto dell'intera popolazione inglese. La differenza o.stanziale fra il movimento operaio inglese e qnello di aliri paesi e chr g:i inglesi non hanno la consuetudine di ascoltare molti discorsi, ma loggono invece mollo. La stampa operaia e popolal'e in genere ha in Inghilterra tradizioni brillantissime anche se recenti e si può essere certi che un problema dibattuto solo sulla stampa si impone all'attenzione dP-1governo». Alla seconda domanda ha risposto Le.slie Hen on: « Fino a oggi trentamila famiglie operaio londine i sono state allogate in alhettante ca e prefabbricate in sel'ie. Tutti ricord-an-0 - e lo petiacol 0 è ancora visibile - {;he le mic;errime ca upole operaie della capitale furono il ber. aglio preferito dei bombardieri tedeschi. Le nuo...-e ca e sono piccole ma comode. dotate cli servizi modcr-ni, collegali con ln rete urbana. Popoleremo l'Inqhiltcrra e le praterie dei ricchi possidenti di liete e feconde città giardino in cui non ere ca più l'infanzia con l'aria r-az:onata. Il progl'amma è: entro il 1948centocinquamila famiglie operaie in altrettante case prefabbricate cli cui il goYerno Tiscuote una s-0mma annua fino all'estinzione del credito concesso agli abitanti, senza tuttavia chiedere inLeres i cli sorta. Simon Legree (Leggenda negra) La cwsa di Sim<m Le.gree eira bianca e verde. I suoi campi di cotone eirano i più rigogliosi. Aveva i cavalli robi/JJS'lie gli curmenti imglfaR- (sa;ti, e cani superbi legali a grrosse caibene. La solfilla d)eJJlasua casa era piena di cose /-strane: c'erano librii i!Ji magia, saoohi pieni d'oro, e zam1Pe di c:onigli infiJl.ale a uno srpago. ma se ne andò all'i'YlJferno col Diavolo. Legree portarva un ves,t-Uo con i bottoni d'oro, un col1~tto d4 pelle di serpente, una ()(JIJ'Y/JWia (ros-sa sa,ngue, Legiree a,ve,va una barba ohe ,sermhrava di (caqJrra, un callo grrasso e peloso, gili oe,chii,srporohi, e aveva un dente /Jungo, e sem,rpremolJto ap- /pe..tito . Quasi a ogni pasto mangklfVa carne oruda e rotmva gli oc:lJhi finchè il gOJtto strrillava. l1l suo pugno era enarme e f{JJ(;eva nwle ai p()fl)eri rregri che gli dicevano bugie. Era ceirtarnente umo stregone trav.es<tito rna. se ne a:ndò a/Jl'infe,rno col Diiavolo. Portava {fli srt,bvali aUi fino aU.e nnti,che pe,rchè ogni giorno passava r,JP-! guado per caJ[Jt;wraregli schiavi fuggiti. ma se ne condò ail'inferno col Diavolo. Bastonò a sangue il povero zio Tom e lui trrvplorrò Legree N,no all'rulrf;i,mo respiro. Poi zio T0<m se ne andò al)l'<1Jlitromondo dove ci sarno santucuri /Jumino-si. Sfonorn Legrree stetbe nsso a guardalre, di-grigrn,ò il dente, ballè a terra i talloni. e se ne andò aJlJ!•imenw col Diavolo. Attraversò il cortile sotto un'oscwra tempesia 1 anilVò nella srua sbamza e disse: «L'ho ucciso, non me ne ~porta». Dette wn ~cio al <Xl!ne, comi'l7!Ctiò a bestem- [miare, Si s't~nse la cin,f:wra, prese in mano una flWYYIIJJada, s.ce<-se nella cantJiq'ia piena di ragna:tele e m mezzo aiZpa·vfonento ao1'lfYYIJUlfiJto s<Jhbevòuna tavola, rup,pe una porta, e se ne andò aJJl'inferno col Diavolo. La lwm,pada si spegneva, i suOi occhi (brillavano, Simon Legree scendeva ne!Jla notte ail'imf erno, CJ!li'inferno col Diawolo, Si1non Legree fi1nalmente currivò dove c'era una nzetd di tutto iJ, genere umano. Vide il Diavolo seduto su 'Wn tJrono che ro8icchiava un osso di proS(filuUo. Aiblo,ra dwse al s¾}nor Diavow: « Vedo che hai parecchio da mamgiarre. Un osso clti pro'8ciwtto è uma cosa rrwUo d<>l,c-e. Vedo che hai i piedi di leone, vedo che sei mtJUo grasso e distinto, vedo che bevi il vrirno avveùmato fatto di f;rementima e di sangue». E iJl Diavolo diisse a Silmon Legiree: « Il tuo modo di pmrlare mri piace. Vieni a sederrlJi e dividiamoci il trono: ur,le,remo e faremo boldo<ria». Così si sedef;f;eiroe diigrrbgnarono i denti e si mi.,sero in teista wna corona di vitwci. ~so gioc<1Jn0a sol.di, si diveirtono ai poker, e il vecchio Legrree è nwUo glf{)$SOe distinto: rnamgiia fuoco e beve vimo fatto cbi trermentina e d4 sa11J{Jue. Allfl'infeww, aJfl'inferno col Diavolo. AiU'inf MnO, aJ)l'inle.rno rol Dw:volo. Aili'inferrw, o.J;l'inlerno col Dixr:volo. VACHEL LINDSAY Deakin ci intrattiene invece sulle ultime mete delle, Trade Unions: « Voi sapete - egli dice - che l'istanza operaia e del mondo che lavora è concretabile nei termini se.- guenti: perchè un uom-0 che, produce non può mangiare come vuole, vestirsi decentemente, svagarsi onestamente? Ecco dunque, !,a mèta dei sindacati inglesi. Un cibo vario, ano e abbondante; disponibilità di beni di consumo, in una parola l'a.giatezza economica, quell'agiatezza che è una speranza non realizzata. Se i pensa che chi ha vinto la battaglia della Gran Bretagna è stato il popolo minuto che ha dormilo nella metropolitana per mesi ed ha lavorato ugualmente per produrre armi e mezzi. si deve gaTaU7 tiro a questo popolo una vita migliore. Le Trade Unions raggiungeranno lo scopo e-ntro pochi anni. Si badi ohe i profitti della vita economica inglese si vann-0 a poco accumuland-0 nelle mani governative. Il goYerno distribuisce questi profitti al mondo del lavoro sotto foTma di ca e, vesti, scar,pe, cibo a prezzi onesti e giu ti. In pochi anni io vedo sorgere, la nuova entusiasmante, Inghilterra del lavoro che vincerà le guerre col non farle mai, perchè il cuore generoso del minatore del Galles si intende1,à di1·ettamente, coi lavoratol'i contro i quali dovrebbe forse combattere. Si badi a questa potente funzione delle Trade Unions. Oggi la politica non è più solo dei dipl-0matiei ma è del popolo perchè ci si è re.sj noto che chi offre, poi, non sono i diplomatici ma la gente del lavoro. Il mondo non, cono ce questa Inghilterra pr-oletaria - continua ArthuT Deakin - questa Inghilterra che risolve, in se stessa il travagli-o delle cla ·si sofferenti perc,hè il capitalismo cella finalmente le armi. L'Europa ha paura di una nuova guerra? Questa guerra non vi saT,i se al potere inglese rimaPranno i laYoratori autentici che hanno sofferto più degli stessi soldati al fronte. Le Trado Uni-0ns non lo permetteranno mai. H. Dònald

BiL NOTIZ·IARIO ITALIANO toralc; b) si prcscriYc l'indicazione nelle liste della professione degli elettori, data l'importanza e la delicatezza delle !unzioni di presidente di seggio e degli scrutatori; c) è prevista l'iscrizione nelle liste elettorali <lei cittadini emigrati all'estero; d) è modificala la composizione della commissione comunale per la formazione delle liste; e) sono deferite al sindaco in luogo della commissione taluni adempimenti (pubblicazione di manifesti, notificazioni ccc.); f) è stabilito che il ('Ongegno della revisione delle liste a,·,·enga d'ufficio e non soltanto su domanda. La fine poco gloriosa del governo tripartito Le gravi 1 responsabilità del fallimento coinvolgono tutti e tre i pariiti al potere. ROMA: lii terzo gabine,tto De Ga~peri è morto, e oon ~o è sotl01,raito mche i:! lri'Pa.,r,IJi'to. Nel iarrne r aITltllll.lnCio iallil' Assemblea Costi,buenibe, 00D, una fl)'l'Oooclnm:a lif!)iicannente diegaspm-iama, i,i oapo dall'ex ,gwb.inobt.o Lriwarli!li()O, ha aperto runa orisi che tuLti P1'€vedono luirnga la.boriosa e ,dii difficile soliuzionie. E oome se ciò rion, baLStalSlse, eooo dhe i 'ire più grandi :respoousa,biùi cli quelila clirtitaitu.ra IIlegélltiva del non faire che è ,stata il'uJli,mo ,governo di De Ga6!))01.i, .si Jarnci'élllilol'umo oo'llllro l',ailttro a1ma11i le 11J1vebli ve più ,aJt,roci, pailleggiaJll!doo:i v i.tcffiltdevolmerule le responsabiJLità della aril.9i :minii\SILeliaile,!P1'0!I)rio oome a.a igove1'll!()essi 19i -sono iPaaleg,giale ile re.sponswbi.Litlà della manoarba ,rupplica.zione del [)rog,ramma economiico-finalll.mari o. Come s,i è giunti alla crisi. J,n '9ede di ConJ&iglio dei l\ii111ii~ 0bri ,gli 001. :.\foranidi e Caicciiaiore i!Il.SQ(rgevaino contro ila iJJTooeduNL ,adotbaita da De GéllSperi per J'wllangaimITT11t.doel :Ministero e quesla iloro presa cli posiziono veniva ribaiclilia e Tesa 11ffircliale da una ri olruziomo dell'e.seoulivo del Pao.·tiilo Sociali5ta. D'allb:a paa.,Lc, vea\,;O die 10 di -slamaine, &i liffondie-vaino fo pTime voci ci.rea una idoorti,ca presa di posi2ionie da parte dei com'l.lrn,i-sti,i quruli tl.n. vero si SOIOO ] imi1.ati ia irutrod'Uru.·e quasi cùi ooppiaibto 'Il.cl ipa.sotone dieltl' • Urui'là• aiLcu!n.e frasi tendeooiose, di cui era a,gevo1e desumere che im via deLle Botteghe OS'Cllre la IIlolite aveva, ipoo,lélJLo omsigilio éllllche a TogliaLti. De Gasperi dail Presiden~e ,della Repubblica De Nirola. PoLeva J'on. De Grusu:>er:pi a 1 11Lair.e in que9te condii-z,icmi ailil '.A.s9eanhlea i.Jn n01me dii, tutto ~·L Govenno? Que'9lo era il quesito, che tiubli si sono pomi a i\fon looirtorio, e 1J1lall:uralmenrt.e[,Jr.imi .fra tu.tii i demoor.ilSt.iami, i quali -s,pedivamo tma prima staffatrt,a, a Paaaa.zo Gi'll&ii,niam,i nehla persona tde'Lfon. Tupin:i iJ.)er chiedere o~i,g,lio aJ Ca!l_)o dello Slalo. Mezz'ora do<po De Gasperi 'l"<ltglgium,geva il suo collega Tupil!ld, fa.oonrdo ,prasen'lo al CéllPO dello Stato ~•a meoesasiità i11 cui egili si. ,t.rovav a di <ra:SSegmrur.e le cli.missil()lli dcl Gahinet.to, stanle a'atteggiaan8Ilto ulfiòa•le Ji ais.solrulo oonrt.rasto del Pa:rliito Socia:lri~ta I11.aJJi~o. D Ca!l_)odieilo Sia!Lo, fedel,i,ssi,mo ahla vecchia prrussi pa'I11ament.aire, ba !l_)iregatod'on. De Gaspe:ri di cleoor:i•re ~a su.a, decisione e d!i omwooaTe tm·goo1.ememite itl. Cons-iigtl:io dei Mful.istri, aùilo ooo,po di p,rovo.ca1 re '1.l!I1a eosrpl!ici1a obiarificaziooe di ra!l_)- porli. Le d,imiissioni,di De Gas.periicomunioaite al),a Costituente. AJ teru:nine ,del Jrum,gocohloquio con !Ììl Oapo dello &t.alio, a•on. De Gaspe-ri ha,. ooruvoca1~0 m seduta s;traoriil!lruria hl Corusiigtl.io diei Mil!l~tr:i per fo OTe 12,30. Dopo ll.Ila sedru!ta rnovimem,lwla, 'Ilei coo-oo dielila quaJe il'o.n.. De GaspeTi e i mi'nistri del P. S. I . .si 0000 trovail,ii ai11e prese, vis-le le -:li.veroo i,n,lea.-p,retazioni che essi dravam.o, ad. fil111Ì deilila -re1;;pomsabilliità d,alila crisi, 'élJLcomU1IJicaito ,dcl Prurtit-0 SocilélJLisla I1,a!héllll'◊', iil Presid101Dite del C,otn,9iJgoli dichia.ra va, che l'~"!gioan:oonto .soci,atlista ,gli impedàva di vrawrutar-si aùil'As,oomhlea .a!lrtrimenti clhe fa dimiooi om,arrio, e eh e perciò egili, 'l.lLSOefll.<lo ,clatL V i - milll!alle, avn:ebbe ,rassegnwto le dimi&sioni ail Ca!l.)o d<ello SiLa•to. De G~eri i'Illfatbi ha 0001,fmil'.llilJ!o iJ suo proposi1,o •reoamdosi a Palazzo Gi'llsti'Diélllli. lmmediirutarnen:be ir:iceV1UJloda De Nicooia, ha tpTesenitaito ile dli.m:issi.OIIl!di iel ,governo e ~V'a.rnelillte dava oomtllllica~i0Ilt0 d81 frutto adtl'.Alssam.blea Costi:l1101Dte oon Je seguenti iPatroile: «.1'Ii O'IlWO diiJ woo-maire Ja Mserrnhlrea ohe il G()IVm"UO ha craasegmallo Je climi-9- &io'nii. <ail Caipo .~1110 Sta-tio, che ~ è lrioorva.Lo di deliberà-re. TI Governo ire.sta in caTica p~r l'ordimari 1 a aimmimri-sb'aZlJOOle>. Violenta reazione idi Nenni e di Togliatti: Sospesa la seduta per un'ora, i vari gruppi parlamentari si sono precipitali alle rispellive sedi per esaminare la situazione. Dopo una breve riunione dei rispellivi gruppi, Nenni da una parte e Toglialli dall'allra, hanno diramalo due violentissimi comunicali contro De Gasperi, in cui si prende partilo della sua mania crisaiola e del suo gesto anliparlamcntarc. Va sottolineata soprallullo la violenza verbale del gruppo comunista, che pur avendo fatto come si suol dire il pesce in barile durante lullo il periodo precrisi, e pur avendo per bocca di Sereni dichiaralo in Consiglio dei Ministri che esso non ha mai avuto un atteggiamento aprioristico contrario alh iniziativa del Presidente di allargare la base del Governo, è uscito bruscamente dalla sua indefinibile riserva, riversando su De Gasperi, con la responsabilità della crisi, quella più scollante della situazione generale, in cui il malgoverno e l'inazione del Tripartito hanno messo il Paese. La ,posizione ,del gnuppo panlamentare del Parti<to Socialista d'ei Liavora1ori !italiani: Conlt,ro questa tortuosità politica e parlamentare che, infirmando il principio del Parlamento, falsa il gioco della democrazia, il gruppo parlamentare del P.S.L.I. ha preso una nella posizione con la seguente dichiarazione : e Il gruppo parlamentare del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, posto dinanzi alle dimissioni del Governo che non ha' voluto affrontare dinanzi all'Assemblea Costituente, supremo organo rappresentativo della nazione, quell'ampia e doverosa discussione sulla situazione e sulla politica economico-finanziaria che il P.S.L.I. aveYa da ollrc un mese reiteratamente invocata, e che tutta l'opinione pubblica era in dirillo di attendersi, eleva la propria vibrata protesta. e La dichiarazione di dimissioni, fatta dal Governo in quattro parole, senza una spiegazione e senza un dibattilo, non sollanlo è una foga di fronte al paese, ma un allo che gella il discredito sulle istituzioni repubblicane democratiche, e rende più difficile la soluzione della crisi. « E' la prima volta che un simile allo è compiuto, a Parlamento aperto, di fronte ai rappresentanti del popolo, che, come nelle vecchie monarchie assolute, vengono invitati semplicemente ad ascoltare un ordine e a sciogliersi. e Il tripartito vissuto al buio, si scioglie al buio e in modo tale che il popolo italiano non abbia nemmeno gli clementi per esaminare il bilancio fallimentare e giudicarlo. Siamo di fronte all'ullirno allo di quella e ngiura del tripartito che ha sollralto al giu- c dizio del paese lulli gli atti importanti, dal trattato di pace al piano economico. • ì\'cssuno dei tre partiti di Governo si sottrae a questa responsabilità >. • Di fronte ad una situazione densa di incognite e gravemente compromessa, come quella in cui il tripartito ha abbandonato il paese, il gruppo parlamentare socialista dei lavoratori è deciso ad opporsi a che anche questa crisi si risolva nei consueti compromessi di corridoio, apportatori di disastri irrimediabili>. Una ,dichiarazione di Vittorio Emanuele Orlando: Nel Transatlantico e nei corridoi di ~lonlecilorio si sono incrociati i primi commenti sul carattere extra parlamentare della crisi. Sulla procedura seguila dall'on. De Gaspcri sintomatica è l'opinione espressa dall'on. \'itlorio Emanuele Orlando il quale ha dichiarato : • L'Assemblea è rimasta perplessa. Secondo la consuetudine parlamentare, un cenno delle cause che hanno determinato la crisi doveva essere fatto dall'on. De Gaspcri. Egli lo ha evitalo, perchè temeva forse che da ciò potesse scaturire la discussione che, invece, non vi sarebbe stata in n,cssun caso. Dopo la comunicazione, infalli, il Presidente doYeva, come ha fatto, sospendere la seduta,. Quanto al carattere extra parlamentare della crisi, negli ambienti vicino all'on. De Gaspcri si diceva che egli ha agito nel modo piìt regolare perchè l'Assemblea Costituente non è un vero e proprio Parlamento. ;\la chi oserebbe contestare al capo dei cattolici it:iliani i precedenti della casistica politica? Chi può ormai prcnàcrc in considerazione la professione di fede dei maggiori responsabili del marasma economico e sociale in cui è stato gellalo il paese dalle malefatte del tripartito? E' questo il quesito che i lavoratori di tulle le tendenze cominciano a porsi e che dovranno porsi soprattutto nelle prossime elezioni. ROMA: Nuove norme per ile elezioni. Gli emi· g,rianH all'estero ,saranno elettori. E' 19Laitodistribuito alla Costituente il disegno di legge contenente le norme per la disciplina dell'elettorato altiYo e per la tenuta e la revisione annuale delle liste. Con tale disegno di legge viene regolala • ex novo,, la revisione annuale delle liste. Circa la èala alla quale la maggiore età deve essere raggiunta, lo schema l'ha determinala al 30 aprile dell'anno successivo a quello in cui hanno inizio le operazioni di revisione delle liste. Le linee generali della procedura di revisione annuale delle liste sono di regola quelle stesse della legge elettorale del 1919, le disposizioni tuttavia contengono notevoli innovazioni tra le quali le seguenti : a) si istituisce presso ogni comune lo schedario cielSarà limitalo di regola ad 800 - com'ern nella legge del 1919 - il numero massimo di clellori che possono essere assegnati a ciascuna sezione. Sono state inserite le norme relative alla esclusione dalle liste clellorali di coloro che abbiano ricoperto determinate cariche o svollo determinate attività sotto il fascismo e nel periodo dell'occupazione tedesca. Si è pertanto provveduto : 1) ad elencare le cause di esclusione dall'elclloralo per determinati motivi politici; 2) a determinare la durata della privazione del diritto clelloralc per tutti i casi in cui non sia stato fissalo nella procedura il periodo di tempo della esclusione del diritto in parola. Come norma di carattere transitorio Yiene prevista l'iscrizione dei profughi della \'cnezia Giulia, àella Dalmazia e dei rimpatriati dalle colonie italiane d'Africa nelle liste elettorali del comune di temporanea dimora. MILANO: l1I disoors,o di Nenni al Castetlo Sforzes-co. Ha avuto auo,go al Ca.stello l'amnuncialo comizio di :'\cnni. Dopo aver polemizzato all'esordio sul P.S.L.l., l'oratore ha tracciato un quadro delle difficoltà economiche e finanziarie in cui si diballc il Paese, ha accennato alla situazione politica interna, affermando che il Paese è posto in crisi pcrchè è in crisi la democrazia cristiana, cd ha concluso con un rapido esame dei problemi di natura internazionale nei confronti dei quali si è dichiarato ottimista. MILANO: La conferenza di Guglielmo Canevas~ini ai!l'università proletaria Kella Sala del Gonfélllcme 3) Castello Sforzesco, Guglielmo Cancvascini ha tenuto per l'Cnivcrsilà proletaria, l'annunciata conferenza sul tema : • Per un'economia coordinata >. Il Presidente della Repubblica del Ticino ha accuratamente esaminato la situazione dell'economia nell'epoca moderna e le trasformazioni che i sistemi economici hanno subilo in seguito all'industrializzazione, alle scoperte geografiche e scientifiche. ~resse in rilie\'O le cause della decadenza del sistema liberista e spiegate le ragioni delle crisi che hanno determinato le guerre e che queste, a loro volta, hanno determinato, egli ha affermalo l'esigenza di una nuoYa impostazione economica su basi cooperativistiche della quale ha illustrato, insieme alla complessità della struttura e all'efficacia dei risullali pratici, i vantaggi dal punto di vista politico, sociale e psicologico e le garanzie che essa può dare per la sah'aguardi3 della libertà e della inizialiYa individuale. La conferenza è stata seguila dal folto uditorio che riempiva la sala con molta attenzione e alla fine calorosamente applaudita. VS/I paese de11e posslbl111à llUmUate Tecnicapropagandisticadei sindacati • • amer1can1 di 1'1eltonS. Davis Nella lotta condotta oggi 1n America dalle organizzazioni sindacali, ·la strategia ha un ruolo di primissima importanza. Come nella arte militare, la strategia consiste nel tracciare i piani e i progetti, mentre i vari mezzi di mandarli ad elìfett.o costituisoono la lattica. Fra questi mezzi, uno dei più diretLi è la propaganda, che si può anche definire oome l'arte di creare l'ambiente favorevole aill'attuazione dei propri soopi. E' appunto la propaganda una deHe prindpali attività delle organizzazioni dei lavoratori americruni. Spinoza ha detto: « Nei funerali la musica è utile alla melanconia, dannosa ai piagnoni e completamente indifferente al defunto». Ne.Il-Ostesso modo si può dire che questa propaganda è vam.taggiosa per gli industriaH, dannosa per il consumatore e inutile per i lavoratori. II parere •del grosso pubblico :Ma, a proposito, che cosa pensa il pubblioo americano delle organizzazioni sindacali? Ci sono due modi per arrivare a saperlo: attraverso le norme di legge emanate pro o contro le organizzazioni slesse. Anche la stampa e la radio tentano di farsi auettare -come .possibili barometri; ma non c'è da fidarsene, dato che oggi è costume della maggior parte dei commentatori alla radio di tentare d'influenzaTe l'opinione pubblica, anzichè di informarla. In conclusi-0ne1 stando alle statistiche, sembra che la maggior parte del p<>poloamericano non sia oggi troppo favorevole alle organizzazioni sindacali. In un suo articolo pubblicato nel numero di « Fortune• del no,embre '46 Elmo Roper affermava che « una buona metà dei cittadini degli Stati Uniti, e precisamente il 49,2 per cento è dell'opinione che le organizzazioni siindacali siano ,più dannose che utili e che, in definitiva il paese starebbe molto meglio senza di esse ». Per quanto riguarda invece le norme di legge, H partito repubblicano ba considerato la vitlioria da esso ottenuta nelle elezioni del 'Il·Ovembre, come un'autorizzazione a porre mano ad una legislazione sindacale. Nel passato, tre erano le armi usate c001 successo dalle organizzazioni sindacali; la prima, gli scioperi; la seconda {sott.o la presidenza <li Roosevelt), le elezioni; la terza (che ha però oggi per.duto di efficacia), l'opinione pubblica. I grandi scioperi industriali, ad esempio, datano dal 18771 e lo sciopero stesso dal 1876, è conside.rato negli Stati Uniti una vera e propria istituzione; anche il cosididetto sistema del « picchettamento >1 per impedire ai crumiri di 'lavorare, viene usato in America da oltre 150 anni. Alla domanda: < Perchè i sindacati non impiegano un personale specializzato nel lavoCQ ro di pubblicità e propaganda » rispondiamo che, si, potrebbero anche farlo, ma non su larga scala, e ciò ,per Yarie ragioni. Prima di LuL to, i sindacati non hanno troppa fiducia in questi specialisti del mestiere che banno già lavoralo alle dipendenw dell'industria; mentre poi, dal canto loro, mancano di teonici ed esperti cui affi<lare questo genere di lavoro. In secondo luog,01 l'esperienza ha loro insegnalo come una persona che nutra per il movimenLo sindacale impatia e comprensione, riesce di solito a dare .un rem:limento assai maggiore di un qualsiasi altro esperto o specialista, le cui opinioni siano invece troppo obbiettive. Il lavoro di propaganda sindacale richiede una abilità e una pratica quali non si possono certo ottenere nelle apposite scuole preparatorie. Negli ultimi quindici anni in relazione allo sviiluppo assunto dal movimento sindacale stesso, le pro.porz,ioni e le responsabilità di questo lavoro sono enormemente aumentate. Uu buon propagandista deve avere nozioni di so-ciologia, economia, commercio, lègge o politica; deve sapere come trattare con le agenzie statali; come svolgere il lavoro nella propria wna; come infrluenzare l'opinione pubblica. Tutli gli aspetti della vita economica, sociale e politica del paese debbono interessarlo. Questi sono i fuori-classe I sindacati degli Stati Uniti conta.no circa 250.000 funzionari, i quali dedicano al servizio in tutto o in ,parte il loro tempo. In molti casi il lavoro di propaganda è svolto in<liilerentemenle da uno qualsiasi dei funzionari_ del sindacato, dal presidente al semplice scrivano. FTa i propagandisti sindaca-Ii più noti citiamo: Joe Gear, membro del O.O.O.- P.A.C. (Comitato di azione politica de.11'Unione dei sindacati industriali); Len de CalL'..: ed Helen Gould dell'ufficio esecutivo del O.I.O.; Morris Watson, l'uomo di Ilarry Bridges; Philip Pearl dell' A.F.L. (Federazione americana del 'lavoro) e Leo Huberman, che ha recentemente lascialo il sindacato nazionale marittimo per dirigere la « Pamphlet Press > di Reynal & Hilchoock. crivere è la cosa che questi propagandisti sanno far meglio di ogni al tra: i loro brani sono vivaci, suocosi e istrutttvi. E' inoltre grazie a loro se i sindacati approiittano di ogni occasione per accaparrarsi i vari programmi di audizione radio; ed è sempre grazie a loro se non c'è riunione o discussione su controversie industriali, in cui non sia presente il bravo sindacalista pronto a difendere 'la causa dei lavoratori. (Continu;o; ,in IV ~agima) Il Tamburo Willy Popow, s'odi del twmburo aJ, rullo la forte peble d1asi,no suonare, pensa ohe sei la tua -chiwmato a datre. vecchio citruUo. Gli arrivisti Ohi ha !retta vada admgio! odi ridir da twnM, che vogUon aver agio di correr soli avanti. C.' economia· borg.fjese Or vo' spieg/JJr l'econO'Yliia bor,ghese. Af eroe son le tue braccia e il lor prodotto ne vendi, a ciò da povertà ridoUo. Afa se il ricco ai nwrcar guada[Jillo chiese e sempre n'ebbe più de le swe spese, perchè non venga l'equilribrio rotto, resta il sawrio tuo stmtpre al disotto di quwnto dài pe.r Leggi bene intese. Il m,eno e iL più son scienza el<m1.e,ntare, chè se vobesse ogrnun più che non dia, Si veà!rebbe l'un l'altro divorare. Il dire poi: Nessun rubi! - è utopia di chi vuol tutti 8'abbi.ano a sfamare in odlio a la più sana econ01nia. Luigi Berloni. Pensare e lavorare I lavoratori spesso guardJano agbi intellettuali come a una repubblica stra,n,ie.1·a,con La qu1JJLenon sono possibiJbi i o·apporti e i contabti. In pratica i contarUi sono scarsissimi, turba/ti da una diffidenza os.cw·a .se no,n propnio ostile. Gbi intellettuali, si dice, non Si rr.ivolgcmo al popolo, non pa1'/ia,no al popolo. Si pada di dlista,cchi, di froJtm·e, dii i.sol.amenti. Lavorat-Ori dri. u,na par.te, rinrell8itua/i daJ,l,'altra. Uomirvi 7'1e.aUà, i pnimli, uomà,ni spiril,o, gJi altri. I lav<n·alori f.atioano, glti intel/,ebtuaLi sognanw. Chi Si nutre di pane e chi si mutne dii parole, chi vive in te,-ra e chi vive nelle nuvole. Tui,t-0 questo è assolutamente failso, come è ovvio, e -oggi è inoUre paradossale. L'int,eUige,nza è un fatto umano, .a,l di sopra deU,e classi, cnon è popol.are o borghese. Non è wn prodoUp <ambientate». I problemi materiali esistono ,con iwUo il Loro tragico peso nella mia deglti riJnteUett,ua,/dc, osì come i problemi spiritua/ti esistono con tutte •le 1,oro profonde esigente cneLLav1Jta dei lavoratori. Uomini di-e hanno faJto grandissimo -01'ùore al pensiero sono espressione del popolo. Aiitisti vivano La stessa du1·a vita del popolo. Gra1Wti statisti sono essi il popolo stesso. Gli intellettuali, i c,reatori, gli ar'lJistJi,oieLLa a,ttiuaLe sbruttura sociale sono essi stessi sfruttati anche se oor.tegg4,ati. La b<Yrghesia capita.Usta finge di capire le ,oper.e deU'<inieLLigenza per conservar-ne il domtinio. Jt posto degU in/Je,llettuaibi, degli ar/Jisti, dei pensa;tori è acoonto ad Lavorator.i, perchè pensaa·e, produrne, dare aLl'um,(IJnfià il frrutto del proprio .ce·rveJ.1,o, è ,lavora,,re, riJnfa'bicabìlmente per il progresso, per il cammino dell,a oiviUà. Tutte il resfo è giooo d,;, parrole pe-r imbroglia,re /.e C'<u·te. V. Uomini e genii La pobemica, .se così può dilrsi, ri.ntomo (lll wstume degli ita,/Ji;amJi è uno d.ei motivi jire,quenU e più costanJi deLl,a nostra pubbLicisbica polwica e le.Uera,rriaad ogni svolta dieciS'iva della Slioria d'lta./ri:a. Anche a.desso, col fascismo e la guerra fri,nita ma non a,noo1rascont<rbi, questa esigenza di rieducazione e dJi 1·isa111X1mentoè a"v-vertita dai migliori ,come .condizti01'be essert0Ùlil1e dli ,un awenire 111/igli<Yre. La veriià è sempre <J;/,q,u,antaomhlra: ed è che pur facendosi ila dovuta part;e al moslr.u.oso organismo lwerUcida e oorruttor.e creato d,a,lla dlittatum, ,lwrghiss-i?nii s/JraU del popofo itailiwn,o ven,.. r1,e1·Odal fascis11w .f.avomiJìine,i loro difatli peggio1'i, incoraggi,ait,i nelle •Loro tare moraili e psicologiche bradi:rliorliLLi. Il senbime-niabismo pa,triottaa-do pe-r cui ,l•rit,a,ltiammo edio orede d,;, appa.rt,enere al popolo più inrtellti,ge-nte della 'ieirra e oiò m<J;lgrado anzi pr.op1'io ,in mgiio,ne di -ciò, 11on si peiriia di esse1·ne amiche wno dei più tignoranli 1wn soia di tutto quello che avmene fuoni dlltalia, ma anche dii quel ,che dovrebbe costitwire ,la propria super.iorità rispetto agU a,Uni.E' ,a d:i,lett.a71itismoeh.e, figltio ba.sta1rdo del «ge:nio iialico» è, a .sua volta, il padme ,legittima àJell'im,prowisazione e della fac,U,aneria, epperò delil,a supe,~fici,aliità e deU'appros11w.zione nebla vita pobiJbica e non solo pobwica. E' infi:ne, La ret-Orica, «mXlgna pa:rems» d'ogni ar,bitraria supeirf.ew.zione debba realità, vele71i0 più pericoloso e deleterio dii qu,a,lsùi,Si stupefa,c:enl!e che ilnqui:na aLLe radi.ci la 1/Wstra vita ,e la nosbra sitess-a ci1,•iittà e a cui principalmimte si deve se una gram pa,rbe deglti ita,liam,i ha .sma,ri-rfito-il s.e.nso del ?'\/!(//lein moli.i campi. Dal senti:mentalismo, dal dti,lettarvtismo e &a.lLa i·e/Jorica insienue nasoe amche qu,el modo, flipi,CYI,- 1ne,nte ita,biano, d.ri nvisurair.e la 'l)i;fu, rrwraile e civile di un popolo qua.si esolusivamenite- dalle sue fiigure più 1·apprese:nta4iv.e ne.l camipo àJell'Mte o de.LLa pi,losofia,, delLa Le.trteratwra o de.Ola s,cùmza, diment.tioondosi chie i genii, di qu,a1lsiasi spe.cie non ha,nn,o, purbroppo .e in quaint-0 ge111Ìi,nuLba a ,che vedere wi pregi e i dif,etti di un popolo nel campo del costume e de/,La vita civile. Il cosided,lo ge,nio iinterprete della stipe, amm,e,sso .che Vi sia e quando vi .sia è una cosa aff a'JJlodiversa ,ed ha tu,tt'a,lt?-o sign:ificato, mentre ,la ~ua di un popolo è fatta di rapporti ard.rinaini, intessuta d4, relazioni qu.otid.riane, f01uL<N.a su problemri a risolve.e i quali non occorJ·ono ge1nii ma se1npM,oem.erruteuomini, 11,on quailità e,ccezi01wbi ma memi.e, vale a &i:re ,carattene, dtigndtà, serietà. Quelle qwalà,tà i,nsomm,a, che semb1·a1io tailvolt.a, così rrare ,in queslo rwstro pme&e che per ess-e.re o per orede:rsi ,lastricato di genìi perde così .spesso di vista l'uomo ed i suoi alitnibu,ti più eLemenla:ni. TULLIO DiE iLUCA. ..

B e.a Voce degli Italiani Vita e Cronache della Emigrazione Italiana In S-vlzzera Il Primo maggio a Zurigo del la-voratorl di lingua Italiana ,pitale a disposizione e ~n demagogia ifine e •velenosa. A noi lavoral-Ori lo sforz-0 per il suc- ,cesso, non fidiamoci <lei parli ti borghesi. e per<liamo queste <lue batlaglie e non a- •vremo succe so nelle elezioni al ~.azionale in ottobre può cominciare per i lavoratori una -erie di regressi sociali cihe occuperanno tutte le nostre forw nrlla dif e~a invece di avere il piano sicuro per continuare la nostra marcia. E' da molti anni che la mattina del Primo Maggio, noi lavoratori di lingua italiana ci troviamo riuniti per una manife tazi,onc <con oratori no.,:;tri per affermare la più completa adesione alla grande fe ta del laYoro. "'aranno -lati circa 400 i .presenti quando il compagno Rcgolini, presidente de1 1la czione socialLta ticine-e aprì, alle ore 10, il comizio, salutando i presenti. e gli oratori ufficiali. Per il prirno ebbe la parola il compagno CamponoYo, per rioor<larc una nobillissima persona che eraYamo olili ad avere fra noi e che l'anno .scorso, con voce un po' stanca, ma piena di fede, per l'ultima Yolta Ci ha parlato: Luigi Bcrtoni. Gli ucces e alla tribuna il compagno comunista Barizzi. il quale ha apulo parlare come noi ameremmo parla se emprc. Bariznuasa.1d TTHn:} o ~➔ uamuT.8.81:1& 01u1.rnd Bl{ ~z lo hanno a coltato volentieri accordandogli le generale approvazione. Ha fatto peI'Ò una certa jmpre.ssionc sentire dalla sua bocca, abituala ."o]ilamcnlc ad altro linguaggio lo appello all'unità della eia e lavoratrice. Desideriamo sinceramente che Barizzi rimanga fedele per l'avvenire alle affermazioni di Primo :'.\faggio. I I d,iscorso del compagno Visani Il compagno Visani: Vi è nel mondo una dinr i tà di evoluzioni, dapperlu tlo vi è però una esigenza che viene <lal basso e che vuol fare dell'uomo una co-a cosciente. Eppure que-t.a coscienza di classe man-ca ancora in gran parte del cet-0 -0peraio, che se non fo-::c così il progresso sociale sarebbe molto più avanti. Kel Ticino si vedono le coscienze in con tratto di pochi soldi e cedono l'arma della democrazia che è Ja scheda, a co1'oro che poi abusano contro gli operai lutti. e la lotta impo ta agli edili oggi va per una più giusta soluzione economica non bisogna perder di vista che la nostra mela non si ferma a<l e\·entuali successi momentanei, ma bisogna tener pre~enle che noi tendiamo a una soluzione più radicale. a una legge che ci garantisca non solo il diritto al larnro ma pure i dirilti del laY-Oroqua•li prevediamo nel progetto di legge che voteremo il 18 maggio. Per il cpopolo lavor~t_ore questa votazione ha un vailore capitale. Us1amola questa arma, tutti, e saremo vincitori una volta per sempre. Wlntertbar BENVENUTI Ospiti graditissimi della Società Cooperativa di vVinterthur saranno dal 15 al 28 maggio i nostri vecchi compagni di lavoro e di fede Valeriani Giacomo e la consorte 'l'eresa. Chi non li ricorda fra i più an~iani di noi? Egli è stato il pre idente del famoso sciopero del 1909-l!H0 e lei fu attivissima compagna della sezione ocialista e delle organizzazioni femminili di lingua italiana. che in quel tempo fiorivano in questa località. ViYono attualmente a Genova. Lui ha 72 anni, lei 68. Da noi avranno tutte le cure più affettuose he si meritano due socialisti, che mai in nessun momento hanno abbas ata la bandiera della fede. Benvenuti! FESTA FAMIUARE Sabato, 17 maggio nella sala della Volkshaus, la Filodrammatica italiana « Studio e Diletto» di Winterthur terrà una festa familiare con teatro, ballo e lotteria sino alle ore 4 del mattino. Dato lo .scopo della fe ta, invitiamo i membri della colonia italiana e ticinese a partecipare e passare alcune ore di famigliare di ve1,tim en to. Ginevra PRIMO MAGGIO La fe.sta del Primo Maggio è stata commemorata a Ginevra sotto il segno dell'unità, organizzata dall'unione dei sindacati ebbe un grandioso successo, malgrado l'jmperversare della pioggia ohe non cessò di cadere tutto il dopo-pranzo. L'interminabile corteo che sfilò nelle principali arterie della città in presenza di decine di migliaia di cittadini, comprendeva per la pr~ma volta dei carri allegorici 1,appre.sen tanti il simbolo di certe federazioni, doveva riunirsi nel vasto piazzale di Plaimpalais, ma dato l'incessante pioggia dovette riunirsi nella sala omonima, ove parlarono, Toaub e Tronchet per i sindacati, il prof. Oltramare per il Partito socialista e Nicole per il Partito operaio. SEZIONE SOCIALISTA ITALIANA Sulla tomba del compagnl mor1l La sezione socia! i ta seguendo una sua tradizione aveva deliberato che la mattina del Primo ::.Waggio alle 10, i compagni si trovassero nei cimiteri di San Giorgio, e di Chatelaine per portare i garofani rossi sulla tomba dei nostri scomparsi. Ricordiamo Losi-0 Pietro, Buri Salvatore, Carlo Pedron i ed Olindo Gorni, scomparsi indimenticabili che resteranno sempre spiritualmente fra noi, per la loro fede e per il contributo che portarono all'ideale comune. i dice che il popolo svizzero è sovrano in riuesta più vecchia democrazia (lel mondo. In effelt-0 il popolo svizzero deve soUoslarc alla oligarchia <lcl capitale in questa dcmo,crazia troppo Yecchia, <Che ha bisogno di un forte ringiovanimento. Per intimorire i cittadini si \·entola lo spauracchio degli 11 miliardi di debito e la svalutazione del franco e le paghe crescono ancora. In verità il dcbil,o vizzer-0 non è ,che il trapasso da una la ca all'allra dei grandi borsoni perchè non \·i è pre tilo sviz.ze- •ro all'eslero. Xon sono le paghe cho fanno la 'Più parte del rincaro della vita ma bensì i margini troppo larghi de1 commercio, nelle industrie e nelle imprese bancarie. I bilanci ce ne dann-0 la conferma. In alt-0 i guadagna troppo. Jia finchè gli -0pcrai leggono e credono ai giornali borghesi, non Yi sarà cambiamento deUa situazione. La rif-0rma coonomica in Yizzera -i impone tanlo quanl-0 l'a -icurazionc ,·ecchiaia e uperstiti che va maturando dopo trenfan11i di progelli, postulali e lolle politiche. Anche quc-la leggo che embrava voluta da, qua i lutti ha molti aYvcrsari, tanto più temibili pcrchè lavoranti con enorme caQuesto primo <li maggio è la vigilia delle lotte di cui abbiamo accennato. ia ognuno ooscienle della ua forza e 'impegni a far trionfare i diritti {lella nostra cla:<::se.Troviamoci uniti cffctlivamcnle e non solo a par-0le, e l'avvenire sarà no lro. Questo è in su,ccinto il riepilogo del discorso Visani, tenuto in forma chiara e lilisticamenle elevala, ,che fu non olo un'orn di ottima scuola ma anche un godimento spirituale. Nel pomeriggio Con alla testa la filarmonica ticinese il gruppo dei sociali li di lingua italiana s'inquadrò nel corteo dei sindacali che a bandiere rosse spiegate altr::ivcrsò le vie principali di Zurigo e' Si fermò al ~Iusterhof a sentire i discorsi uffi.ciali. ~ el corte.o 15 mila persone al comizio più di 20 mila. Fu questa la manif eslazione più imponente che vide• finora Zurigo. Primo· Maggio ad Arbon Totale parteci,pazione dei &avorafori italiani stagionati. - Il compagno Bar,carioJ ha commemorato i martiri 1 di Chicago, - Il discorso del compai.no Cesare Sacerdote. Anche ~n que.sLa piccola. e in<lus:re ciltaclinlla, la manifo.sk'l¾iome del I ~faggio è riuscita, deUa massima importanza :per il ni1meroso illliervento dei larvoratori. Allo ore 6 del rnailino, sveglia, ,rul rullo dei tamburi.; ore 9, Co'llcerto della, musioa cittadin.a; o.re 13, Tiuni001.e sulla piazza pro.sso jJ lego; ore 13,30, paTlenza. del c-orteo a1l quale p,arlocipaTono ol:re 1500 per.;;one, coo1 l'crnigraziome iLa.Jiana oil compJeto, percorrendo le vie pu-imcipali di Arbon. Kumerose le 'I'ap;p,reaentanze e le baindiere. Doipo il corteo gli itahacni di riunirono nelùo. 1,;ala, al primo piano dell'IIotel Baer. Alle ore 14,45 alla presenza. di olbre un cem.t.inaio di italiani, il :vecchio e sempre ,giornne compagno J3a.rc.ari01! .ap,r,e il Comizio -piegando il signiJfioato del I. maggio. L'oraLo'l'e si è riferi~o a,i mairiiTi di Cicago i quali 1'11 no,emhre 1887 cons.1cN111·ono nel oongue Ja loro vita. a questo gio1rno <Sacro ,a tutti i Ja,vo.r,atori. Diede poi '1,a, :pa1r0Ja. ,all'oralore ufficia.le, compagno Cesa.Te Sacerdote, iù quale ha fatto un npido e<S(.nnede!La, .;;it.uaziooe imternazionaJe, con parole chi.a.re e con,v,;ncenli. Eìg,li iha toccato efficaoomroite i divens,i p.roblemi politici ohe ass.illa,no il popolo ita.li,a:no e li:i. au-ipoic.a.to l'unità di tutti i buoni e veri -ociaclisii iliali-ani rioostruendo, un forte PMtito Soci-alisLa suJ.la base del SoC'i,aùismo, demooratico rivol'UZioma,rio. Un caloroso ,appello h,a rivoHo poi ai compagni devi.a 'llUO'\'U- ernigw1zione invitandola. a ifroterni,zw.re con i compa,gm.i indi,gen'i, partecipando, ia.1 Smd,a.. Lo di me.siiere, J11eitendo illl. rilievo l'utilità delle Col-omie Liibere Je quaJi rappre.s·enr..ano J•a comunità ariche per gili iiali,ani a.ll'estero. iL.'.t fine del be1li&simo di-corso del comp. Saicerdote intorrollo -;pe&Se volte dalle apµr,o,vooioni dei numero-i qm?i.Senii, è stata caJorosaimente 0.ppl.audiia. Seguì poi uma beli.a. di.;;cusa-io'Tle; il coonp. Hemmy, P.res.idente del Siindacato Muma.ior,i spiegò 1a iloozio1ne attuale della. oalegoTia e il memoriaJe pre.seinLato dalla Federa,zione EdiJi .a.i signo.ri impresari, dal quale si può dedune la possi,biliià di un oonfrlitto tra. oapiitaJe e 1avoro. Il comp. Hemmy invitò i i))~·esenti alla eoJida,rietà moira.le e maite.rialc se lo sivilu,ppo della situazione 1 !0 richied€SSe. La bel.Jirisim:i. riunione di ottima propaga,nda si è ohiu~o v<JIBo,Je ore 17 rul oanto degli ~nn,i sociali: B~mdiera roSISa, imio dei La,vorato.ri e quello di ~Iameli. Com une. &'Olt0'5c.rizione voJonflari,a ,forono iraccolti ffir. 16.50 a favore dell'Avvenire dei Larvoratori. Lagrandepartecipazionedei lavoratori talianidi Sciatrusa alla Festa del Lavoro I discorsi del Cons. Naz. W. Bringolf e del comp,ag.noDomenico Annuzzi. Dopo una ,enti.na d'anni, nei quali, salvo casi isolati, gli italiani non parte-cipavano alla festa del lavoro, quest'anno, .sotto l'egida della locale Colonia Libera ed al seguito di un imponente corteo, oltre cento lavoratori italiani hanno sfilato compatti a fianco dei compagni svizzeri, tra le approvazioni e gli applausi degli spettatori. Ha scritto il locale giornale borghese che e si hanno portato una nota primaverile colle 101'0 canzoni amorose, ma :più esatto è che l'avvenimento è stato un auspicio per una sempre maggiore fraternità tra i lavoratori delle due nazioni, ed i canti (che sono parsi al cronista, amorosi, giacchè non avrà ?apito rita)iano) furono quelli dei proletari, mnegg1anti alla rossa bandiera, simbolo di fratellanza internazionale. Al comizio, do-po le parole del segretario c!ei metallurgici e prima del potente discorso del cornp. Walter Bringolf, tc:indaco rl.i se:affn.5a, ha parlato. a 1JJ.'.1'Jll dez]i '~-::liani, il comp. D~menico Armuzzi, prc"den.a cl~ìla C-uloni.'.lr..:bera di Zurigo. Con !a kga e la veemenza di un g10vane, egii ha ricordato ai nostri lavoratori che il loro doYerc è d'iscriversi ai sindacitti cd alla colonia libera, per la di fe.sa dei loro in ter~.,r,i roate:·i,di e morali. Ha in')lt:·➔ accennab alla offensiva della reazione ,3 del clericalismo politico, auspicando che l'unione dei la,orat-Ori sbarazzi la via pec, un:i m~- gEJre giustizia so<!iale, da queGti parassiti della società. I calorosi aJ)plausi hanno testimoniato chegli operai italiani di Sciaffusa, non saranno certamente gli ultimi a mettersi in linea. Wredenswll ECHI DEL PRIMO MAGGIO In occasione della Festa <lel Lavoro è venuto a parlare ai oompa,gni <li lingua italiana di '\V~denswil, il oompagno Buzzi Luigi, segretano della Federazione socialista italiana in Svizzera, e r.edatt-0re dell' «Avvenire dei Lavoral-Ori ». Il conferenziere ha illustrato alcuni aspetti della situazione attuale <lell'Italia, ha trattato il problema dell'immigrazione in _Svizzera ~ messo in 1·isalto l'importanza del Pnmo Maggio come festa <lel lavoro e di solidarietà internazionale. Fece seguito alla conferenza una serena <liscussione alla quale pres~ro _parte i compagni Signoroni, Rigatti, Gian1 Pietro e Petrocchi. Venne in definitiva votata una risoluzione riguardante l'agitazione dei lavoratori edili nella quale si afferma: « I <X>mJpagni ·Oli lfingua rita,liana di W adenswil, Horgen e 'fJ'hdlwU, a-iuni,ti in assemblea I noti e assortiti locali della ,, ribreria :uin Elsii.sser 11 Limmatquai 18 (vicino alla Wasserkirche) Zuri"o aspettano tutti gli amici della letteratura italiana e ticinese ! Il nostro reparto speciale: ,,El €ibro Etalialio•• al 1 ° piano / Tel. 32 16 34 è finora l'unica libreria di lingua italiana e istente nella Svizzera Tedesca Il nostro ricco assortimento include: LIBRI CLAS ICI, SCIE TIFICI, TEC ICI, D'ARTE, per BAMBINI, ROM ZI, GRAMMATICHE, RIVISTE, ecc. Su richiesta siamo ben volontieri disposti a mandarvi a casa qualsiasi libro desiderato, anche a scelta. teca Gino 1anco 'hl P1·inw A1O!ggio a W éi.den.swil dopo wn praf L cuo esame delle rive,ndioaziooi ,poste dalla Federa?Jione svizzera dei lavoratori iedlili e del legno e dopo aver !Considerato la situazione ,economica presente ritengono tali richieste com.e neoossarie e ,gius,tifiicate e ideoidnno di dare iil loro totale Q(JJJJOgginoeilia lotta iw c()(J'&O, imtpegnandosi a portwre lo spirito di dette rivendicazioni rin seno aJi grru'P'J)i ~ ,iiJ,e <Sezooidi cui fanno parbe ». Questa decisione dei oompagni di lingua italiana è di particolare valore. Insieme a una risoluzione analoga, recentemente adottata in occa ione di una conferenza per gli stagionali tenuta a Tbalwil, essa sta a signitficare la volonlà dei lavorat-0ri ticinesi ed italiap.i di solidarizzare con gli indigeni per il conseguimento di migliori condizioni di vita. Greneben LA CELEBRAZIONE DEL PRIMO MAGGIO La celebrazione del P1,imo Maggio nella nostra località è riuscita magnificamente bene. Nella mattinata un gruppo cli organizzati ha proceduto al controllo dei cantieri che trovarono completamente deseTti, eccettuato uno solo, nel quale vi lavoravan-0 4 o 5 incoscienti muratori i quali fm'Ono in-vitati a smettere, il che fu ottenuto dopo una lun,ga ed ,alquanto vivace disputa. I nostri compagni non abbandonarono il posto fino a quando l'ultimo dei muratori non ebbe abbandonato il oantiere. Nel rpomeriggio presero parte al convegno oltre 2000 persone. L'elemento italiano e ticinese era rappresentato da una Tagguardevole percentuale, il che torna a tutto onor-e della nostra emigTazione. Il oompagno Ezio Canonica (segretario della Federazione degli edili) tenne il suo discorso per gli italiani e i ti<!inesi nella sala del ristorante Traube. Presentato dal campagno Altoè, egli ha I'iscosso la unanime simpatia dei nume-rosi presenti che lo applaudirono a più riprese. Dopo il discoTso del nostro .g'iovane oratore, un compagno di Bienne, che era in sua compagnia, fece circo1are una lista di sottoscrizione in fav-01-e cli « Libera Stampa». Tutti i presenti diedero il loro contributo a questo giornale che tanto coraggiosamente difende la cam;a e i diritti della classe lavoratrice. Il risultato di questa bella manifestazione è di buon auspicio per gli anni venturi. Bravi o,mpagni italiani e ticinesi! Sempre avanti! Ago. VITA DELLA ,COLONIA LIBERIA ITALIANA Sabato 10 maggio corr. la C. L. I. si riuniva in assemblea generale, e possiamo affermare senza esagerazione alcuna che questa :tssemblea farà epoc:t negli annali della nostra Colonia, per il numero veramente straordinario dei soci che vi presero parte (vecchi e nuovi soci); infatti all'appello risposero presente una novantina di compagni, mentre 34 erano assenti per moli\·i ed impegni diversi. Venne sbrigato un ordine del giorno eccezionalmente interessante che riflelleva fra gli altri accapi, una bella relazione dP.1 Prcs. Boffini sulla nuova emigrazione, sul programma dei lavori della Colonia per l'anno in corso, ecc. ecc. Yennc quindi nominalo il delegalo al Convegno della Giunta Federale che avrà luogo a Zurigo domenica 18 corr. nella persona del socio Altoè e quale sostituto (in caso di imprevisti) il socio Volpini. \"cnnero poi sbrigate altre faccende di ordine interno, e da ultimo il Presidente rilevava la urgente necessità di intensificare la propaganda di reclutamento di parlecipanli alla gita in comitiva alla Fiera Campionaria di \1ilano, e faceva rimarcare che il compagno Greppi, Sindaco di Milano, ha promesso per iscritto che organizzerà uno spellacolo di gala al teatro della Scala in onore dei concomitanti svizzeri ed italiani in questa eccezionale occasione. Si procedellc quindi alla distribuzione delle tessere sociali. E' allo studio un progetto di distintivo sociale. AGO. Sottoscrizione per l'Avvenire dei Lavoratori SOIIll!I1al precedente: fT. 474,40 Zurigo: Sezi.JonieSociia.lista • 40.- Malriami, il)a,gamdo iaibb001.amlenlio 2.- Bercret.La Sa!llJru'<> • 5._ Allbei.il'Ì.!IlG'Ìiovamm,i e oomp. • 2.- QuoLa a .favore de1J'Avven:i'I-e, ISOIUma t1.i.mooltt,a, rul oo~io di 1 maggio a Ziu.~·i,go > 12,50 San Gallo: Za.IDu>ese > 2.- A,rbon: Raiccoliti iJL 1 ma,g1gio a; ffi%W B rurca:riot > 16,50 Sciaffusa: Lazzer-0 Cruooioo > 1.- Totruloe fr. 555,40 AV'Vlso al lettori I lettori, gli amici e i compagni che ricevono regolarmente il giornale e che ancora non hanno rimesso l'importo dell',abbonamen1o sono cortesemente pregati di ,rimettercelo al più presto. Non è necess~~io indicare che abbiamo bisogno del foro aiuto pru concreio. P,reghiamo <di versare l'importo sul lflOs~ro Conto C~èques postale VI 11 26.305 Zurigo. Abbramo pure incominciato ad inviare i primi rimborsi. Facciamo viva preghiera a chi Il ,riceverà di accoglierli benevolmente. Grazie a tutti. Tipog,raia e Grafica Belllnzona » S. A. Gerente resp. : Pietro Bianchi, Zurigo

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