L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 67 - 12 aprile 1947

I socialisti davanti problemi della ricostruzione • economica Ci sentiamo di doveri-o fare senza infin,gimenti e ri.serve mentali, ,poichè consideria,mo che J,a .nostm forza di a.li.razione si·a ea-senzi-almente nella sincel'ità, nella 01Jestà e dirittura della nOòlra. condotta. Discorsopronunciato dal compagno Rodolfo Morandi,Ministro per /'Industria ed il Commercio al TeatroNuovo di Milano il I 6 marzo I 94 7 (Continuazione dalla la. pagrna) Necessità di un piano E' chiaro che un piano in base ail quale a.-egolare le no.sl,re importo.zioni, ifin-iremmo per a vero dei settori vi.forniti t111agar:ioltre il nece&:;ario e<l altri comple'.ìa.mente sguerniti, e da. qui inevitabili s1f.asamenti nella branche dolla produzfone, e arresti iporicolo&i del nostro s·i.slema economico. Non è citi non veda come vi .si.ano delle necessità primor-d,iali da ,s·oddisifa.re, quali i·l ri,attamenLo delle no.stre vie e mez2'li di comunicazioni: ponti e strade, telefoni. <Davi. Tut~o questo vuol dfre che a questi t>Copj si deve destinare Lan-lo oo.rbone, cemenlo, legname, forr-o, rame; neees&ità qui.ndi di disporre dei mezvi di pa,g,aimento relativi. Per procuraroi la valuta. neces&;uia dovremo per.tanto forzare per .il p~:Ìlbile le ffi'I)ortazioni, e que.s~ vuol pure dire che si debbono ,assicurare in vi-a p,refernn~ia.le ,allrehamte m.a,terje e mezzi di pagamento a determinale attività produttive. E' un.a 1Hlusio:ne ohe non regge ,alle. cri~ica più 5'Up,er,ficiale, quell•a di credere che valga meglio dare facolcà di agigiusta.rsi per propTio conto ai singoli sebtori 'Produttivi e magal"i alle si.Dlgole imprese. Solo una. ,percentuale infima di attività potrebbe Jn r%ltà tror va.n~aggio da quoota. ·Libertà, mentre 1 1,a.ma&:,ima. parte di oose '9i arenerebbe fatalmente perchè l,a. no.tura.le complementarità, il pr:oceaso prndultivo 01el suo oomplesso comporta l11la distribuzione e riòis',ribu.vione di attiv,ilà e di beni, ohe quando è compromessa, com~ oggi a,vviene, da un f.attore distruttivo o da una carenza. g.r:e.ve di materie e di mewi di f,i,nMJzia.mento, non può e.ssere ristabilita Olelle sue proporzioni s-e non con un.a regola.rmentazione di ca.ratlere generale e cioè da un interven:o esterno alle •impr~e .. D'altra 'Parte ,per quali viie e C01D quali mezzi, è da chiedere, dovrebbe lo Stoto e i comuni provvedere per le opere di interesse pubblico ? E' €tata acutameu',e rilevato, a ,proposito dell'opportunità di addivenire anche in ItaJ.ia, come ,;i è fubto in tutti ,gli altr,i paesi, àlla impostazione e applic-azione d•i un piano, che il nostro s'is!ema. econQmfoo si è retto dalla ifi111deella guerra non altrimenti che sulle linoo di un ,pia,no, fenomeno che pa·re sia stc1,to curioòamente ignorato perifino da. eminenti sta.tis•li e da molti economis¼ ohe v·a.nno per la magigiore. E il prof. Saraceno, che ha presieduto in tutto questo psriodo al •la.varo di progi:_ammazi,one indu.slr-ia.le, oo~rva anche come l·a riluttanza ad organizzarci con nostri mezzi per una efficiente a.ttività pianificatrice, &i sia risolta solo in una ,maggiore ingerenza degH &tra.nieri negl,i ,affari nostri. Ll. nostra impreparazione e le nostre es'itanze non hanno avuto tutti i disast.M-si effetti che 'Potevano derivamie, soltanto perchè gli uffici alleali .si sono ()()Cupati e;;òi di programmare gli arrivi cli grano, di oarbone e di a.llre materie esGenziali, e ci d1anno qua,si imposto di curarne una riparti"1ione ·programmala. Dunque, come egli dice, la que.stio,ne che si pone mon è tanto di cominciare •a de.re col 'Pia.no un ,binario di guida alla nOBtra economia, quanto se mai di cessare, qualora l'utiliti\ del piano si volesse mettere in dubbio, u.na attività prunirficatrice ohe, ,se pur manchevole, è stato !ifJlo a.cl og;gi lin att,o. E' in verità un po·' ardito sostenere che la no- &tra eoonomia possa ristorarai da S'è e.Uroverso lo esplic.a.rsi disordinato cLiathività e di iniziative che perseguono escluei.va.mente .il loro diretto ed jmmedi·ato mteresse. Ba,sti riflettere carne l'Italie., che è sempre stata, per &favorevoli condizioni naturali, trilbutarfa dairestero •per la quasi ,totalità delle materie prime occorrenti a,ll'indu.;tri,a. e ·per una forte parte del suo faibbisogno •granario, abbia oggi per g,iunt<1.perduto .alcune fonH di produzioni, oome le miniere deirArsa, rappresentanti un terzo del potenziale produtti'V'O di oarbone, abbia vi.sto jecurl.a.ta, con la 1)'0rdita delle miniere di bauxite, per lo meno del 75 per oonto la produzione di questo minerale, e ridotta. in •praporzioni meno gravi, ma pur 6empre sensibi·li, la produzione di legname e di mercurio. No,i ,aibbfa.mo avuto insieme un ar-resto, che ha effetti equiv-alenti, nella cos~ruziooo cli impianti idroelettrici; abbiamo oompleta.mente esaurito le scorte iper la produzione i.ndustriale; sono andati cli.;;tru~ti tutti ,gli -alti forni; semidi-strut,t;e s·ono le .r.ruflfiner:iedi •petrolio; non si sono f,ino e.d oggi potute ri.attivare che in parte le nostre cokeI'ie e cementerie; aibbiamo anoore. da ricootruire Wla serie di opere jmponeu~i per riattiv•are '1e comunicazioni, e quas.i per intero il nostro parco ferro'Vliario; abbiamo da rifare in gran parte .gli impia.nti di tele-comun,ica.zione; ,aibbiamo perduto la ·flotta mercaintile. Do 1bbiamo aggiungere ohe :l'Italia ha le sue città e numerose provincie in difif.icolt/\ estreme per ricettare le popolazioni e interi a,bitati lettera.lmente rasi. Tutto questo ri-guar<la io sfamo cui deve es:.sere e.ssoggett-ata •l'industr-ia. Ma l'!Lalie. ha oggi necessità an.o'he più pre5sa.nti da s-oddisfare -r~guardo il grono e i ,grassi nec~seari al soa'lentMl!ento, e precisamente un fabbis,ogno mini.mo di importa:mo.ni alimentari pari a mezzo miliardo di dollari. Non sia.mo d'al-tronde costretti -ad c:lpproV1Vi,gionarci cH carbone sul mercato americano, il ohe vuol dire pagare una aggiunta gravissima di noli, sollo H dupl:ice a-spetto di maggiorazio11e di prezzo e di un maggiore o.sborso va... lutario. Oou randamento attuale le noslre disponibHlà rnlutarie, già limitatissime, sono destinate a ridursi, a termine del se.condo trimestre, del 60 O/o. Trascurando !,a necessità in <-'ui siamo di ricostituire un minimo di scorte per assicurare una qualche sl'.lbilità al nostro cic.Jo produttivo, e mettendo i11 conto -s·olo il fabbisogno corron~o di derrate e di materie, noi arriviamo a dover provvedere un deficit nella bilanci.a. dei pagamenti di circa 700 mlioni di dollari. In_t.anto, ciò che caratle-- rizza la situazione paradossale dei nostri scambi, Ci troviamo a. disporre di crescenlli par~iie di sterline che non sappiamo oome utHiz?Jare, mentre operano soltanto a nostro sia vore gli acoor<li di clearing. D'altro. 'Parte, se sempre meno ,a,gevole va. diventando il collocamento dei no.stri prodotti all'es~ero, dobbiamo ,prev-edere un capovolgimento di oongiUJltura per una serie di settori, dove alla attuale oorcnza di prodotti stanno per ,succedere la s-aoturazione ed eccessi di produz1one. Per qua.nto .ri,guarda lo stato interno di bilancio, il nostro deficit, alla ~inc dell'.a.nno dii!Ilanzi.a.rio,oltrepa.sserà i 600 miliardi, con uno squilibrio di ca.ss·a di oltre 200 mili.ardi. Il gettito del prestito si trova ad e,ssere fin da oggi comp-leta.mente assoribito, menlre l'operazione, per e.lìfetto del suo congegno, si è tradotta in un aumento di circolazione di 50 miliardi. Acppare dunque ,veramente impossibile contra.stare alla imprescindibile necessità del piano, quando lo s-quili,brio di tu1tto il nos:ro sisloma economico si deve misurare neHe 'Proporzion'i paurose di oui sono incl-ice le constatazion.i fatte e i dati che ho dianzi riferito. Io non ho toccato, d'altra -pa.rte, jJ problema. della riconversione, so~to la quale denominazione v,anno comunemen1e i -problemi molteplici di assestamento delle. nostra indu.stria meccanos•iderurgic<1.. Vogliamo jgnorare che queste attività. e.,istono e condizionano in buona mi-5ure. tutto il nos~ro processo ricostruttivo? E• if.aoile a1bba.ndonarsi •all'elogio deL l'inizic1ofriva privata e depreoore l'intervento e il controllo dello Sta.te, quando non si conosce ·le..situazione reale delle noo".re industrie e in -particolare di alcuni solfori di esse. Ed è comodo so.stenere che l'industria non ha ibisogno se non di essere libe.rota da una opprimente tu•tela, quando si vuole ignorare H concorso che essa ha chiesto e chiede anoora a'11o Sta.lo per regger-si jn questa delicata fase di ~ra.nsizione. A tutt'oggi sono s,tati direttamente erogtlti alle industrie 13 miliardi e vrestate gt\ranzie di Stato alle Banohe, per -pres~iti fatti ,alle industrie, per quas·i 25 milia.rdi, con un concor.;m medio del 2,5 per cento nel pa,gamento degli interessi. Vi sono operazioni in corso ohe de1bbono e.ssere CO'ID•pletate per somme imiponenti. E• certo che col .sistema seguito s.in qui non si è faHo che alimentare l'inerzia del capitale, mentre lo S~to deve trovare la. '.l)l'ima garanzia, per il denaro che .affida alle imprese, nella fiduoia ohe il capjtale vrivato climostrj di con~ervare in esse, concorrendo per prima oosa nell'aumentarne ·le dotazioni. Ma quando alcuni mesi fa ebbi a prendere energica po.sizione su questa questione, e.,igendo che si procedesse con md.ggiore cautela d-a •porte dello Sba.to, che a'Vrebbe dovuto in ogni caso coprir.si ipiù effiloaoemen~e contro i Tischi di queste operaz•oni - poichè a. difendere ~li rintere.s:si dello Stato era un Ministro sooialista - mi Gi accusò di perseguire celatamente un pia.no di spO&Sessamento dell'industria privata. e di larvata ooziona!:iz11azione. O~gi però, arrivati al limite del baratro, si vede ,bene che cli altro si tratta, -0ss·j,a del diritto incontestabile che, lo Stato !ha sopra ù singoli di saJ,yagua.re nell'impiego il denaro -pu,bblico, e del d01Vereche ha il capitale di correre i rischi di congiutur,a se vuole con.serviare titolo di pro-prietà delle imcpre.se, rinvece che starsene in cauto rifugio a specula.re sullo svilimento della moneta. E pertanto ulteriori finanziamenti industriali per decine cli miliardi si rendono comunque inevitabili, dovendonsi tra l'a.Jtro provvedere -allà. dimficile e grav%a sistemazione dell' I. R. I. Per completare il quadro della nostra situazione t' necessario accennare, si,a. :pur .fU'gacemente, a.I problema dell'a,pprovvjgioname:nto del nostro mercato interno, che si è fatto sempre più difficile. Bi- ~ogna ammette.re ohe i nostri 1-avoratori, 'Per pà.rsimo,niosi che siano, hainno a un certo momento bi-5ogno di rinnovare .gU indumenti che indoss-ano. Ora con i proventi del IOiVOO'O è un fatto inconle-- stabile che non può o~gi la ,gr<LDma&s:a.di essi a,cquistare te.:;suli e scarpe ai prezzi ctti sono offerti. Per buona sorte noi possi,amo disporre a que::.:o scopo di ingenti quantità di catene e di le.:na e di una :p,artiLa, molto più ridotta., di ·pelli, che rUNRRA da molto tempo ci ha jnviate, <lestina.ndoie preci.a·amen:c a questi bisogni. Però tutte queste m,atcrie sono rimaste a,cce.tac;ta.te.sulle banchine dei porti, fin elle non G'i è •provveduto a costituire un organismo che ne cp,recli.;;ponesse.secondo un piano la lavorazione a prezzi co,ntrollati e ne curasse la. distribuzione ai ceti meno abbienti. E• occord'a Wla RISTORANTE COOPERATIVO ZURICO Pranzi e cene a Fr. 2.10 - Sala per riunioni VINI SCELTI doso infini~,a di pazienz.a e molla energia. per indurre la noslra industria alla lavorazione di queste materie. Kè è che essa lo faccia. cerlamente i.n perdita, tanto più che .si è molto ,prudentement_e proporzionala la ut1!1zzazione degli 'impian'.ij a.i fini della lavorazione, al loro impiego per l,a produzione destinala a.JI'espo1tazione, non essendoai voluto incidere su que.;ta a costo di perdere tutta una stagiono o ridurre ,a 'Più e.slreme neces$Hà !,a pop~- lazione. Eppure ~enaci e sorde sono .state le resistenze oprposto per ogni verso •aIJ'atluazione, anche così graduala, di un :piano che per la gra.ndiosilà comporLanclo r:ifornimenli che vengono a s·ommare nel loro complesso a un và.lore oggi di un centinaio di mibardi, non potrà non avere 1 benefici erufe'Ltiper queHa. normalizzazione che !interessa come stabili~à di calcolo ai nostri industriali, in qu,anlo sarà questo per lo meno un elemento positivo di influenza, lr,a. j tanti ,negativi che operano o,a"'i sul costo della 'Vita e la mobilità incessa.nte ~o dei salari. Per ogni verso considerata aippare inoppugnabile l'opJ)Ortuni!à di avere un piano a base e con~ tenuto -della nostl'a 'Politica economica. I vanta,gg1 che possono essere assicurat-i da.I ,pi.ano dovrebbero giudieersi, da chi non sia. proprio cieco o afflitto da m()nomanie, oome le. più efficace tutela e gara,nzia dell'interesse che iJ .singolo imprendri,lore persegue, giacchè senza un ·indirizzo e una regola ogni at~ività andrebbe alla fine travolte. nE'l caos. Sarei tentato di clire che se non fossi.mo noi a Porre l'esicrenza del piano, .sorg&ebbero certamen- o . te i lirberali e i condottieri della. nostra econo.m1e. ad imporre allo Stato di attenervisi. Sarebbe ridicolo cperò che noi ne dovessimo rtacere, per il fa:t_~ di st!ne s·otto una pregiudiziale sfavorevole e.,g11 rechi dei capitali.sii che non po-.ssono rfare ,a meno di attribuirci celati intenti di eversione. Tacerne in verità non servirebbe a nulla, ma solo e.d 1 aiccrescere la diffide;nza nei no.stri conlfronti. T.an:o ,più che la questione - 1·iconos,cia1molo fra.ncamente - si pone su un'altra piano, qnello cioè di un rapporto di forna fra le correnti e i partiti po-polari e aJi interessi ohe a·limenta.no la reazione. Un pia:no delta.lo dalle organizzazioni :padronali, i.spira~o •agli interessi dei celi capitalistici, 1)0rtato ad esecuzione dallo Stato per conto di e.ssi, queato ,c;ì, .sar~bbe une. e,sjgenza oaloro.sa,mente pa.trocinata da chi grida oggi 1 a,gli attentati alla libertà. Un piano in'Vece ohe si ispiri al.J'interesse della collebv,ilà e s.ia rivolto tid equa.mente soddisfare le necoo.sità della popolazione, che risolv.a i pr•oblemi della ricostruzione in ba..se e.. criteri sociali 0 tenda ,a contemperare l'interesse delle ca.tegorie con quello deHa. generalità, un piano che venga predi~osto ed .applicaìo da uno S~ato _a!l,a.cui ~- rezione partecipino le forze ed i ;partiti popolari, da quosto Staito insomma democratico e repubblica.Tio, no; mai! E' del tutto ev-idenle per noi socialie;ti la impos.sibili!à di cerca.re un chiarimento con chi tiene tali posiz:ioni. Ma poichè aibbia.mo pn buooia fortuna, come foterlocutori la stragrande ma,gaioranza della popolazione noi riteniMllo indispen:d,bi!e di precisare le nostre vedute e tutto H nostro pensie:r-o ,su questa quesiione, ohe raP'Presenta. oggi il criterio cardinale della noc5tM azione e il postulato fondamentale del no.stra iprogra,mma. Il piano Jl0!l è co1:cepito per nullia. de. noi, _come da.i no.stri avrversari si inòinua, alla stregua d1 uno strumento di dominio. r on Ci proponri,amo -a:fifa:to di stendere con esso una rete che stringa vie. via nelle sue maglie rinizia.li<Va jndividua-le, limita~- dola pro.o-res,sivamente nella sua libertà di movimento lfir~oad ,annullarla.. E' argomento assai gofifo sostenere chenoi si cerchi di apTirci, attraverso il piano, il rvarco alla collc'.livizzazione, ed è del re.sto una madornale sciocchezzQ. ritenere che sempli.cemcmte ci si :pos&a l)er q uest,a. via. arrivare. La pianificazione dell'attività economica, cosi come è attuabile nelle :nostre condizioni di oggi e come noi la ipostuliamo, non è un tentati'Vo di eversione. E ques~o lo vogliamo franca/Olente dire, non perchè noi non si ,a,bb~a, secondo .Ja nostra. ideologia, proptmsione .a muLazioni ra.dicali nell'ordin~ economico, ma perchè non possiamo a meno d1 fissa.re alla nostra. azione i limiti ohe iad es&a debbono oaai roolisticomente es.sere posti -nell'foter&Soo t . se stesso del proletaria.to e della ma.86a. •lavora nce. La politica inLat~i non Si fa sulla 'ba.S'e degli impul.si e di .motivi sentimentali, è realtà troppo greve (.p,erchè contiene nel ,suo grembo le insopprimibili esigenze materiali della vita) per esse~ trasporLata a troppa distanza dalùa terre.. sulle ah dell'ideale. / I f.ini del pian-o, come vuole essere portato ,ad es·ecuzione da noi, costitui,scono per questo rigue...rdo un obiettivo ,a.ssai rmoderato. Essi rispondono essenzfalmente ad una esigenza di equili 1brio, che nella situazione attuale 'è preminente su tutte, fino a limita.re ogni altre. rivendicazione d'ordine sociale ed economico, pCYiohèin qu~to equilibrio è per il popolo jbaha.no la sola gar.anzia di ipace e di lavoro. Il piano deve assicurare la utilizzazione più •proficua delle nostre risol"5e, di quanto si può cav,are cioè dalla terrà. e dall,a. nostr.a attrezza.turo jndustriale, e ins~erne la più r,aziona.le app-licazione dellti nostra forza di lavoro, che è il nostro grande ma solo pa.trimonio. E&so è inteso a dare un indirizzo alle iniziative e all',atti'Vità pri'Va.lo, per evitare che, esJ)licandosi caotwa.mente, volgano a erwnei ed illusori fini. E così, nonch.è coa.rtazione e.I .proficuo eoito di esse, ne diventa la ;più efficace condizione. Esso deve evitare a un tempo stesso J'foswfficienza e !'-eccesso degli interventi statali, prevenendo 'il danno che :ne deriv,a. qura.ndo s·ono precipito"Si o tardi,vi. Il <pia.noè diretto sostanzialmente .a mettere !'imprese. nelle condi:moni. più favorevoli di a,mbiente, nè c'e ironia :nel fatto ohe noi ci si preoccupi di una tutelia. dell'dntere.sse aziendale, poicthè questo si•gnifica l'obbligo che 6i fa. ,al.J'impresa di roco.re per iproprio conto ta,pporto ma.ssimo di attività al compimento dei programmi di produzione, non consentendole di ricercai:e profitti per vie che confligigano con gli in~ressi genero.li della ricstruzio:ne. Il pi,ano non può essere che una regolamentazione a ,grandi linee secondo certe direttrici date 1 alla produ:m.one ed agli scambi. E&so non deve osta.colare con discipline troppo minuziose l'espansione delle nostre forze economiche, <Jhe è necess·a.rio venga favorita Gotto ogni riguardo ai fini ,genera.li di esso, i quali, è utile ri•badirlo, altro •non sono se non quelli di fornire àlla. ipopolazio:ne, per il .Joro ut.i'le impieg·o, la mag,gior copia di beni. Pianificazioni e consigli di gestione In questo ,non è però tutto il no.stra pensiero. E veniamo dunque tid una ulteriore preoisazione delle nostre vedute sotto un aspetto, che chiarisce lo specifico intere.s:se polittico che :noi socie.listi annettiamo .all'esi,genza. del :piano. Il piaJ10, così come noi lo vedi-amo non può e,ssere un documento redatto in tba.se a -semplici criterj tecnici, nè la su.a ap,plicazione è considero-La. da noi come azione che possa essere esercitata sui raipporti economici, per conto dello Sta~o, dagli or,gani norma.li di a.mmini~trazione, o anche da altri organi qualsia.si che operino alla stregua di quel·li. Per questa via è certo che il pi.ano riuscirebbe solo un costrutto mMohinoso di regolc:lmenti e di controlli burocratici, ohe incepperebbero l'allività economica., causando una dispersiOJJe enorme di ener,gie. La :politica del ,pi.ano, ossi.a il piano in atto, in quanto es·so comporla. una inces.sante revisione e un continuo aggiornamento di programmi ed una regolazione viva e mobile permeante !,a. dine.mioa economica, richiede per prima cosa ohe ,si porti nelle forze oiperanti della produzione I.a coru;a,pevolezza dei fini ohe ,ad e6se. sono assegnati. Que- ~lo vuol lire che allo svolgimento del piano è indisp,en6(lbile sia as.s'icur.ata nelle forme più efficaci la. p,arteci,pazione otti'Va e diretta della classe lavoratrice, '1a quale è anche in definitive. chiamata a soste.nere lo sforzo massimo e il ma,ggior 'Peso nella sua ~ecuzione. Le forme in cui può attuarsi U:na tale inte~razione delle forze produttive sono state espresse da uno ,stato di necessità, prima ancora ohe ne diventassimo consci per l"iflesòione: sono i Consi,gli di ge.stione. Essi si presenl,ano inJatti come l'istiluzrione ;più alta ad impegnare solidalmente le forze concorrenti nel <processo produttivo, per a.s- ;,icurare -l'esecuzione del pia.no nel vivo di esso, cioè l'.a,pplicazione delle :programmazioni e regolazioni economiohe come sua intimd. dinamica e disciplina. Attraverso il riconoscimento e la estensione entro ponderoti limiti dei Consigli di ,gestione, si ve<le du:nque come noi miri,amo a qualche cOGa che non è solo la -soddisfazione da dMsi ad un.a rivendicazione dei la.voratori, fondata sul titolo di ,benemerenza. che es-si hanno a-oquist<1.~o pre6'.idiando con i loro pelli i :nostri stabilimenti e le IIIBOOhine nella .guerra di litberozione. Si tratte. per noi socia.listi di risolvere per questa via. con modernità di v-edute il <problema soci-ale della ricos~ruzione, quale è rappresentato dallo sforz.o gige..nte.sco che a.I P.aese si cl1iede per ridare vita e vigore al suo sistema economico, mettendo a oontri 1 buto tutte le riswse di la'V•Oroe di iintelligen:z,a. di cui diepone. Mi avvedo di aver mes-so a. -prova la pazienza del mio uditorio nel seguir-mi in un esame 6'bozzato e.. tratti tropJ)O ra,pidi e densi. Mi a.vve<lo anche di ,aver })a.rla.to in troppa. liibertà, se mai ,giudiice.,ste ohe tanta. franchezza .non convenga a un e,sponenle di partito, finchè riveste ipe.nni di Ministro. Peraltro io :penso che, propri-o da ,pat:e di un membr-o del governo, la sincerità poSlS,a tWrvire meglio di ogni altrn accorgimento ad aprire le vie di una ooll.aborazio:ne, che esige lee..ltà ed onestà di intenti, e dove deve essere per necessità di oose e per il bene comune tronsa.zione, non può €:Ssere mai transazione di co,;;cienze. Se 1a migliore co:noscenza oogli uomini c,he s·ono preposti al ,governo può comunque essere utile a.I paese, io non mi pentirò certa.mente di e.vere con questa liibertà parlato. Rodolfo •Mcmmdi Tipografia « Grafica Bellinzona » S. A. Gerente resp. : Pietro Bianchi, Zurigo SocieCtàooperativa / Winterthur NEGODZIIGOENEARLIMENTARI EVINI Recapito delle Sezioni Soelallsfe: Italiane e Ticinese Scopodella Cooperativa: La Società Cooperativadi Zurigo è un istituto creato allo scopo di fornire agli operai uncibosanoe nutriente,al prezzopiù favorevole. Automatico • secondi al centro • impenetrnblle all'acqua · nntl scosse RISTORANTE COOPERATIVO SALMEN Vini italiani, ticinesi e tirolesi Cucina it.aliana rinomata IBibl o~ Gino

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==