Bibl NOTIZIARIO ITALIANO Di conseguenza parecchie caserme ed altri immobili militari .sono ,<,tali ceduti alle autorità civili ,per es.sere adibiti al ricovero dei senzatetto e dei profughi. Dura battaglla per le sinistre LI numero delle caserme così smobilitale e passale a funzioni più umane e certo più apprezzabili che non siano quelle ili addeslrare soldati e luciJare armi, è dì 650 ed a migliaia aswmmano i .sinistrali ed i profughi che vi hanno potuto trovare rifugio. Alla vlgllla delle elezioni slclllane CATANIA: Le posizioni delle varie formazioni politiche neìle prMS!ime elez-ioni .saranno p1re-s.sapoco fissal:e come oogue: ai monarchico-qualunquisti, ,agli indipende.n.ti e ai democralici cristiani si opporraooo i repubblicani storici, il Blocco del Popolo ed il P. S. L. I. I repubblricani storici hanno b'rallo indubbiamente .notevole vantaggio Jall'airnmini&trazione dell'avv. Selvaggi, .del loro paTlilo, AJto Commissario peir la Sicilia, rulla oui saggezza e al cui equili1brio lutti rendono omaggio. H P. R. I. migliorerà. certamente le sue posizioni, pUT ,non rappresenla,ndo in Sici3-ia una forza ca,pace di pesare ,in maniera determinante .sul risultali compJe&&ùrj_ Il Blocco del Popolo, che ha come conlTassegno la effige di Garibaldi (effige che in que&lo casi, secondo ,Je .affermazioni di un oratore qualrunquista, no.n sairebbe che la ma.schera ili Stalin), è teoricamente costituito dal P. C. I., dal P. S. I. e dal P. :l'A.; in reallà. non irappre,senta cbe un comodo travestimento elettorale del P. C. I. Il P. ,d'A. è infalli pralicairnenle i!Ilesislenle. Quanto al P. S. I. (costituito in Sici!ia in maggioranza da socia!li-sti~democratici) è &lato collo in piena crisi di Tiorganizzazione - dopo la -sci,,sione - <lall'impo- .sizione del blocco elelloraJe coi comunisti, blocco orèinato da Roma senza previa consttltazione delle Fe::le'l'a?Jioni siciliane. Tullo questo ne ha ulteriormente diminuito la già minorala efficienz,a, I comunisti hainno indubbiamente esplicalo sino ad oggi àn Sicilia u.na inlen&a. allivilà.. In due zone banno conquistato posizioni importanti, che tengono -sa!dame,nle. Hanno lt1tlavia contro di Joro l'anima siciliana, ind•ividualisticamcnte indisciplinata ed antistalale, che intuisce nei comunisti i portatori di uno Stato onnipresente ed onn1potenle, tremendamen,te oppressivo. E' Iaci•le senliire affermare :la -popolani e da lavoralori: «I comuni&ti \9Unnu &biTri>, gi'lldlizio &i,nlelico Llpicamente siciJiano e, nei loro confronti, definitivo. Tuttavia il P. C. I. rappresenta in Sisi'lia nel momento attuale un valiitlo strumento di lolla oonb'ro gli agraTi, i monarchici e la .reazione di destra. Vi è - però d,a chiedersi se, come d-0vunque, i noti orientamenti del P. C. I. ii:n sen.so stata,Jista, totalitaTio, antidemocratico illOn abbiano contribuito a rafforzaire -Ja •reazione di de&tra più :Ii qua,nto non valga a f.renarJa e ad i,ndebolir:la l'e.fficienza org,amiii;zativa e la combaitlivilà del Par-tilo -stesso. Aflo stato degli alti è facile preved'ere che .i comunisti potra,nno con&iderarsi soddisfatti se le .Ji- .ste del Blocco riu-sciTanno ad ottenere il numero dei voti conqrui.stati hl 2 giugno falle li-&te del P. C. I. L'incognita dli queste elezioni è il P. S. L. I. RE1 GGIO ErMIUA: Squadrismo rosso. Quando l'odio rende scemi e mascalzoni. Il compagno on. Alberto Simonini s-i era Tecato a Guastal'la, ove doveva tenere un pubbJJco comizio. L'oratore non .si era ancora affacc,ia,to al balcone del Mlu.nicipio che già &i fecero oontire j pTimi fiochi. Senza i'Iltimoriro&i' i~ compagno Simonrini pTese ·la parola, ma una tTentina di facinorosi cominciò ,la gazzarra, evidentemente orga10izzata, con grida ili «fo..scisla•, «tiradilore•, •vigliacco•. Per ci,rca mezz'ora il compagno Simonini continuò -sotto gli insulti a parlare: poi fovette troncare, rientrando nel Mu.nfoipio. A questo punto il g.ruppo dei facinorosi, che si era nel frattempo ingrosooto, tentò di invadere il MThllicipio, re.spinto da,i ca•rahinieri ili servizio che dovettero sbarrare il portone di ingires.so e telefonare a Reggio per chiama,re Tinfoni. I facinoros-i non erano troppo spaventali e conti-nuava'Ilo a .stazionaire minacciosi ,nei l)Tess-i del Muniicipio. Solo due ore e mezza dopo. al .sopravvenire dei carabinieri da Reggio Emil,ia, ii.I compagno SimO'Dini e gli altri compagni potevano usciTe e Tiprendere ia .strafa per Reggio. 1ROMA .U «Consiglio dei ministri» ha finalmente approv,ato il decreto legge relativo aJU'impostastra- • ordinaria sul patrimonio. La legge ha caTattere per.sonaJe e progressivo. Colpisce le per.sone fisiche e grava .sul patrimomio a partire dai 3 milioni con una aliq'llota che va dal 6 per cento Jino aJ 41 per cento con una .deduzione rulla base di 2 milioni. E' -stato escluso il cambio della moneta: le altivilà mobiliari ooriliD.no accer.tate in base a dichiarazioni del contribuente. I patrimoni da dichiarare &O'Doquelli esistenti aJ 28 marzo 1947. L'accertamento d~i beni jmmobilri verrà fatto sulla ba.se .ii tabelle predl.sposte daile commissioni censuaa-fo. Le aziende verranno accertate sulla ba&e dei valori del 1946; i titoli quotati in borsa su!Ja media dei pTezvi <li consumo degli ullimi 6 mesi; gli ailtri cespiti mobiliari al valore :IlOmi'Ilale. Le aziende dovranno dichiarare analiticamente i loro ce-sp:iti e.i in particolare presenlaire l'inventario delle scorte ili magazzino esistenti alla data del 28 marw 1947. Per J'ome.ssa o infedele dichia,razione wno contempiate gravissime sanzioni. Il D. L. verrà l-resmesso all'As.scmble.a Costituente. I1 decreto ,pTevede inollirè l'ohbligo del pagamento cLl, una imposta proporzionale .sui patrimoni arretrati ai fini dell'imposta ordinaria .sul patrJmonio per iJ 1947. 1:1 provvedimento reca foollre l'abolizione dell'imposta orJinaria -sul patrimonio dal D48. Come dice il comunicato ufficiale che abbiamo riportato, per i patrimoni più piccoli .si fa una deduzione di 2 milioni. Il che, in aJtTe parole, o&igmifica che chi ha un patrimonio di 3 milioni paga la imposta -su 1; cbi ne ha 4 paga su 2; chi ne ha 5 su 3 e chi 10 .s,u 8. Le aliquote maggiori, qua'le ad esempio quella del 41 per cento, vengono applicate sui patrLmoni superiori ai 200 milioni. ROMjA: l.a sentenza al processo Matteotti. Dumi1ni Poveromo e Viola condannati .all'er,gastolo. Assolti per insufficenza dr prove Rossi e Giunta, Filippeff assolto per amni ti:a. .n processo . ~eolti si è con uso. e~e opo un~ ~ ra LJ d r t~ qua'Ltiro ore ha emanalo la .sentenza che ritiene AmeTigo Durmi'Ili, Amleto Poveromo ed il lalilante Giu&eppe Viola colpevoli di sequestro ::li per-sona e di omicidio volontario premeditato in persona di Giacomo Matteotti e, come urli, li condamna alla pena del1'erga5/tolo, tramutata in trenta anni di ireelusione in virtù JeU'ultimo decreto di amnistia. Ritiene Filippo FLlippelli colpevole di complicità, anzichè di correità, nell'omicidio e jichiara di non dove-rsi procedere nei suoi confronti per &nnistia. Dichiara estinto, anche per amnistia, il reato ascritto a Filippo Panzeri, mentre per Augu.sto Malacria l'azione penale è dichiairata estinta peT effetto di morte. La sentenza, infi.ne, as olve per inwfficenza di prove, Ce.saTe R.ossi dall'imputazione di concorso in omicidio e ne-Ila costituzione della Ceka e applica nei suoi confron li, l'amnistia per gli altri reati minori: aSGOlve anche :Eìrancesco Giunta dall'imputazione di conco-rw nclla costituzione .ielJa Ceka pruinsufficenza di prove. Cesare Rossi sarà immedialamenle 1imesso in libe-rtà, mentre France.sco Giunta sarà. tTattenuto, pendendo a suo carico un altro procooso per alti Tileva1Dli. ROMA: Una ,leale dichfarazione di Silone. Il compagno Silone che aderi5iee al gruppo parlamentare del PSLI -senz'essere per a:llro iscri llo al Partito, interrogato da un redattore del «:;\fomento-Sera• sulla calunnia .a nostro danno insinuata Ja Lasky, e compiacentemente riportata dal giornale l' «Avanti!•, ha ri posto: «In realLa è una montatura grotle.sca. Anch'io mi sono recentemente riferito alle diceTie che corrono sugli aiuti che filalo-americano Antonini preo&terebbe al P. S. L. I. e le mie parole sono .!'-'ate riportale in modo da Jasciare il dubbio che io volessi avvalora·re quei sospetti. « Il P. S. I. e • l' Av,tnti • hanno reso nel<, Ji aver fallo ,appello ne'. p,~ssa lo aJla .,olidarielà dt>gli operai itaio-americani: ma si traila di somme t>-Sigue, <l'impcrtanza più che a.ilr:J morale. « La povertà dei mezzi del P.S.L.I. è notoria•. ROMA: Caserme trasformate in oase. I! ministro della Difesa ha <la tempo compresa la neces3ità d; soddisfare le richie1:-te dei sinistrati e degli sfollali, ,avanzale a mezzo dei comuni, a,ssegnanJo a questo scopo quella. parte del patrimonio immobiliare delle forze armate che era esuberante alle ristrette esigenze di que.sle. ROMA: All'ammasso sono stati 1 conferiti 22 milioni di quintali di g,rano. ~ella prima quindicina ili marzo, secondo inforrnazi-0ni dell'istituto centralP di slalislica, risultano conferili all'ammasso quintali 47.570 di grano e dal 10 al 7 maTzo quintali 2.688 di or,;o e q. 1993 di &egale. In totale, alle date sudJetle, ri.sullano conferiti ai granai del popolo 22.412.295 q. ili grano, 374.4 6 di orzo e 125 mila 587 di segale. Si tratta ormai -soltanto delle piccole parti le che possono ancora pervenire agli ammassi. Il confe-rimento del granoturco continua lentamente; ne.Ila prima quindicina di maTzo ne .sono stati ammassati q. 83,7 O, portando il totale a q. 2.437.673; q. 103.706 di risone &ono .slali conieriti dal 1.o al 10 marzo, raggiungendo il totale di q, 3.033,706. Discreto è ora il ritmo del confe-rimento dell'-0lio, ad eccezione di qualche provincia. Nella prima quindicina di marzo ne sono stati ammassali quinta li l11.995. ROMA: Le oontrovers,ie per i~ patrimonio dell'ex P. S. I. U. P. E' nolo il dis dio sorto 1.ra il P. S. I. ed H P. S. L. I. circa il patrimonio del vecchio partilo, con particolare riferimen lo a quelle .&omme e ai beni rima.sii :nelle mani dei compagni del P. S. L. I. o presso terzi oppure nelle edi dell'uno o dell'altro partito. Fino a questo momento .sono .state emesse due decisioni giudiziarie .su istanz,e di seque&tro: la prima del Presidente iel Tribunale ili nfilano, che non concesse il sequestro, motivando che le .somme in contestazione si trovano a mani di compagni del P. S. L. I., i quaJi danno ogni affidamento per la custodia e conservazione delle somme .sles.se; la &econda del Pre.sidenLe del Tribunale di Bologna, il quale invece ha orJinato il sequestro in .seguito all'avvenuta invasione della Federazione da parte del nomina.lo Tolloy e dai suoi ;;;egu.aci, con evidente pericolo di di.Bpersione e sottrazione delle atti vi tà con le.sta te. e&.suna decisione ili merito è .stata fin qui emessa da nessuna magi.stiratura italiana: sicchè fa controversia è aperta ed insoluta. Abbiamo ragione :Ii credere, che - trattandosi di beni comuni a tutti gli appartEiTle.nti del cessato P. S. I. U. P. (-associazione di fatto non ancora neppure regolata da uno statuto legalmente approvato) i Magi&trati OTdineranno la giusta divi.sione dei beni, secondo il diTitto e l'indi-scutibile moralila delle rispettive fomande. Per la formazione di un grande partito socialista di Ivan Matteo Lombardo A•lla base del 111ostrodramma si è ila ,lotta itra libertà e dittatu11a, tra socialismo e totalitarismo. Con il fatto compiuto della scissione (ch'io credo';" anzi spero, non definitivo) l'alluale ripartizione delle forze socialiste italiane è insoddisfacente cd ingiustificata. La scissione non ha risolto nulla cd anche se ha tentato di apportare un elemento di chiarificazione, il ri• sultalo obielliYo (come ci appare oggi) è che si è avuto un indebolimento dello schieramento socialista in un momento particolarmente delicato. Esaminando freddamente le cose, vi è da dolersi che, se la scissione attuale era un fatto inevitabile, questa non sia avvenuta a Firenze anzichè a Roma. Alla base del nostro dramma vi è la lolla Ira libertà e dittatura, tra sociali~mo e totalitarismo. Se il partilo fosse stato abbandonalo dai cultori dello statalismo oltranzista, dagli ammiratori della concezione totalitaria, dai dervisci urlanti di un inconcludente massimalismo, allora si che si sarebbe aYula una chiarificazione, e non solo per gli iniziati, ma anche per il grande pubblico. :'Ila ciò non è aYvcnulo e, anzi, nel vecchio P.S.I.U.P. il peso specifico di quegli clementi tende ad accrescer- .si, in rapporto appunto alla fortemente diminuita funzione di contrappeso che vi esercitava, prima della scissione, una forte schiera di compagni che personificavano il tradizionale socialismo democratico. Il nuoYo Partilo dei LaYoralori, costretto a dover combattere in condizioni di difficoltà per l'etichetta elle gli è stata appiccicala, tendente a farlo apparire anticomunista e di «destra,, ha dovuto inquadrarsi in uno schematismo marxista di maniera cbc, appunto perchè quanto più ortodosso possibile, è anche largamente inattuabile nel quadro sociale e politico italiano. Il P. S. L. I. costretto a scansare i punii di dissenso e di frizione con il P.C., finisce con il doYer incappare nei punti di attrito con il P.S,I.; bella confusione agli occhi dei non iniziati! :S:cl Yecchio partilo sono rimasti numerosissimi compagni fermamente «autonomisti, e pertanto l'etichell:i. di «fusionista, appiccicata al P.S.L è altrettanto gratuita quanto lo è quella di «destra, affibbiata al P.S.L.l. Senonchè, sino a quando nel nido del P.S.I. i cuculi aulcnlicamcntc fusionisti continueranno a far coYarc le loro uo\·a avYclcnatc, vi sai-à una situazione di costante contraddizione, difficile a sanare e che potrebbe porl:ire alla paralisi o quanto meno alla confusione, sia nel campo sindacale che in quello della consultazione del corpo elettorale. T partili socialisti debbono sprofondare le loro radiri nell'humus sociale costiluito dalla grande famiglia dei laYoralori (che formano l'enorme maggioranza degli esseri umani) sia pcrchè lo scopo del socialismo è la loro elevazione e questa deYe essere il fruito del loro costante tenace sforzo di conquista, sia perchè dai lavora lori devono scaturire - istruiti economicamente e tecnicamente c<l educati socialislicamente - le dirigenze ed i quadri della società socialista in formazione. Sembra che l'opera di proselitismo Ira le masse dei la\·oratori vada a rilento per il P.S.L.I., almeno per quanto concerne quelli che appartenevano al vccçhio P.S.I.U.P .. e ciò si può spiegare con vari motivi: sentimentali, pcrchè molli sono riluttanti a lasciare il vecchio partito; politici, perchè l'clichella di «destr:1> è efficace per tener lontano i lavoratori inclini a preferire la «sinistra,; contingenti, cli Yario ordine piì1 o meno spiegabili. Ed ecco come lo schieramento socialista appare fran- co spesso contraditlorio, sempre comunque insod• disfacente anche percbè fanno gruppo a parte i liberalsocialisli e le forze giellisle. Io ritengo che il moYimento socialista debba riorg.1· nizzarsi. :\[a non penso che per tale riorganizzazione si debba fondare sull'azione di una classe (a me110 che non se ne delimitino i confini esatti) e basarsi solo su una dottrina od ideologia, e ciò per considerazioni di Yario genere: storiche, politiche, sociali. cconomicll'", psicologiche. Semplifichiamo oggi l'indagine con la constatazione preliminare che tanto le contraddizioni quanto le magagne interne del movimento socialista italiano, cosi come io le ho rav\·isalc nei moliYi che hanno condollo alla scissione, non possono tutte scomparire di colpo. Si riproporrebbero come giustificazione di urlo e ji dissenso se la ricostruzione fosse impastata di schietto cemento dollrinario. Del resto l'ideologia non sarebbe, come non è oggi, assimilata dalla grande massa dei militanti che si proclamano socialisti. :S:è d'altra parte, nell'attuale situazione politica italiana, è possibile pensare ad un piccolo partito costituito da una sola élile comballiYa e addottorala: esso scomparirebbe. schiaccialo dal peso specifico degli altri partili di massa. LA SOCIETA' SOCIALISTA SI COSTITUISCE MATTONE SU MATTONE La rigidezza dell'ideologia continuerebbe ad alienare strali di la\·oratori, immaturi politicamente o dissenzienti da alcune istanze di una dollrina, ma lullavia per\'asi da un anelito di giustizia sociale da conquistare senza rinuncia alle libertà indiYiduali. Sono pcrfellamcnle d'accordo con Silonc: filosofia e religione sono affari pri\'ali. Per mc. il socialismo è !·1 costante di\'enirc e noi Yi siamo potenzialmente dentro. Dico che ave\'a ragione Jaurès quando osser\'a\'a -- credo nei primi anni di questo secolo - che •Ira cinquant'anni vi sarà mollo socialismo realizzalo e, chi sa, forse gli ullimi ad accorgersene saranno i socialisti•. La Città Socialista non si realizza tirando su - oplà! - uno scenario e quinlc di cartone, ma costruendola mattone per mattone. Finora il socialismo - e particolarmenlc in llalia - è stato più mito che scienza ed ha prevalso pii1 1:i tendenza ad CYadcrc dalla reall:'l che non lo sforzo ,li adeguarvisi. L'estremismo, questa malattia senile dello schem:1lismo conformista di certe tendenze elci socialismo italiano, ha ostacolato mollo la costruzione della città socialista, prima facendo solo del ballage reclamistico allo spettacolo coreografico della Grande Sera,, ora immaginando di poter presentare la costruzione bell'e finita, instaurandola per decreto! Noi non siamo più una sella, siamo dei costrullori: il socialismo è solidarietà, tecnica e Yolonlà. Le PREMESSE PER LA FORMAZIONE DI UN GRANDE PARTITO SOCIALISTA Progresso tecnico e conoscenza esatta dei fenomeni economici sfocano i mili cd imponendo correzioni <li dati di tratto e di pensiero sbiadiscono le dottrine. :'Ifa non per questo può venir meno - anzi!- quell'afflato quasi religioso in questa suprema idea cli giustizia sociale che addita la strada per le più alle speranze delle civillà. Per uscire dall'impotenza realizzatrice che si tradisce nella mancata impostazione e soluzione dei problemi concreti, per la concentrazione e l'unificazione delle forze socialiste s'impone un programma la cui ampiezza cd i cui tempi non prescindano dalla obirttiva realtà del popolo italiano. Per la realizzazione di un tale programma, io ritengo non solo augurabile ma indispensabile, l'unific.1zionc organizzativa in un grande partito socialista delle attuali formazioni politiche del P.S.I. della P.S.L.I., del P.D.A. che - attraverso processi di decantazione e di assestamento - avranno perduto gli elementi di estraneità (è perciò di contraddizione) che in essi albergano. E non vedo perchè alcuni demo-laburisti, cristianosociali cd appartenenti a partili democratici rcpubbli· cani che sentano le istanze sociali, non possano partecipare allo sforzo cli realizzazione del programma di costruzione della società socialista. Le forme intese ad ollencrc quest'unità organica dell'idea socialista potranno essere considerale e soppc• sale in prosieguo cli tempo, ma già sin da ora - a mio giudizio - la situazione politica e sociale italiana impone a quei partili e raggruppamenti di collegarsi con accordi sia pur limitali per determinale azioni politiche, accordi che potranno costituire le premesse sulle quali potrebbe innestarsi il processo di unificazione. li constatare o l'ostacolare la ncccssil:'l e,·idenle li tali accordi potrà scr\'ire forse al prestigio delle varie parrocchie dottrinarie, ma costituirà una gra\'e mina,'• eia alla sopra\'\'i\·cnza del socialismo in llalia. E quando, come io mi auguro, il fronte socialista unificalo fosse di\'enuto una concreta realtà politica, si potrebbero a\·crc rapporti di più efficace e cordiale collaborazione con il P.C. per raggiungere determinali obiclli\·i politici, il che non può prescindere dal consenso e dall'appoggio da parte dello stesso al raggiungimento degli obietti\'i economici e sociali. Ycnendo meno quel complesso d'inferiorità caratlcrislico dei P.S. nei riguardi del P.C. ((causa fondamentale di molte confusioni e contraddizioni che hanno ostacolalo o deformato la linea socialista) per manie· nere cordiale la collaborazione, si renderanno inutili certi strumenti che, nell'attuale palio d'unità d'azione, servono solo agli effetti del grignolage e dello staio di succube ser\'ilismo che hanno avuto luogo ai danni del P.S.I.U.P. L'unil:ì dell'idea socialista sarà di estrema imp.Jrlanza per svolgere una politica seria. Infatli, qucsla deve aYere per compilo essenziale di realizzare le conquiste socialiste, educare tecnici cd organizzalo:i, preparare dirigenze e quadri, partecipare attivamente al processo produlliYo - con una visione d'assieme dei bisogni delle classi lavoratrici su un piano politico e sociale - con sforzi intesi ad ollcnere inflessibilmente le meditale, tempestive (sia pur graduali) riforme cli sl1 ullura. Ivan Matteo Lombardo Lettere dall'Italia Milano, 29 marzo 19¼7. Carissimi Compagni, Sono slato parecchi giorni senza andare ali'• Avanli ! •• e così, sollanto ieri, ho ricevuto i due numeri del/'• Avvenire•· Li ho vis/i con piacere e ve ne ringrazio. Com'è naturale, nel numero del quindici marzo mi sono imballuto in un nome, a me caro, ora passalo al partilo saragaliano, ,1/essandro Schiavi, e in un articolo saragalissimo. Come sono gli umori nella Svizzera ? Spero di vedere nel prossimo numero del giornale qualche cosa di diverso : cioè, a clire cli meglio. lo sono rimasto in/al/i, quello di prima. Aspello di vedere l'esito del voslro congresso e di sentire che ne pensale voi. Poi vi manderò qualche articolo. Ditemi sollanlo se preferile robn storico-socialista o roba attuale sull'andamen/o del nostro partilo. Per ora vi dirò sollanlo che ho già udilo alcuni domandare: • Quando si farà di mtovo la fusione Ira i due partili socialisli? •· Tanto inopportuna è sia/a la scissione ! Aspetto vostre lei/ere e giornali che vi prego però di indiri,:zare sempre alla mia casa : Via Tibaldi 51. E vi abbraccio tu/ti fralernamente. ,·oslro Gusla\'o Sacerdote * • • Ventimiglia, 4 aprile 19',7 Caro Compagno, Da mollo lempo non ho tue nolizie, ma punlualmenle ricevo l'« At1vcnire ,, che mi esprime :1 lua gentile ricordo e mi porla l'eco della vostra attiv:là. 1'i sono mollo gralo per questo invio e li prometto che appena verrò in possesso di una piccola sommetta in frnnchi sviz.:eri che mi è dovuta dall'Amministrazione di Chiasso, sarrì mia premura di pagare l'abbonamenlo. lnlanto Lu spedendomi il giornale compi un allo non solo gentile verso di me, ma anche meritorio e 11/ile per il Partilo che, in questo momenlo di disorientamento e di crisi, ha bisogno in Italia di U11abuona propaganda. E' inutile dirli quanto mi abbia lasciato perplcss') la • scissione , . So che tu hai già scelta la t1ia che hai rilenula migliore. lo invece li con{ esso, non so trovarla. Forse non so vederci chiaro, appU11to perchè 11011 sono un illuminalo ... Ma vedo che anche allri compagni fra i più au/orevoli del socialismo italiano si trovruio un po' nelle mie acque. Anche Silone, che seguo allentamenle, è rimasto fuori e al disopra delle due correnti, e ciò mi con/orla. Spero anzi che da queslo suo atteggiamento - condiviso da allri compagni di indubbia fede cd intelligenza - possa scaturire la ricoslituzione del vero grande Partilo Socialista rinnovalo e rinvigorito dalla dolorosa esperienza. In questo senso dovreste lavorare voi in Sviz.:era e cominciare a far si che dal vostro prossimo Congresso venga fuori una decisione di unilà che superi i vecchi mo/ivi che hanno crealo le f ra.:ioni e serva di orientamento per noi in llalia. Purtroppo, invece, ho /elio sul/'• Avvenire • che le varie Se.:ioni, nelle assemblee pre-congressuali. con spirito alquanlo parlicolarislico, si sono schierate ul di qua e al di là della barricala. Il mio modesto parere è condiviso da Ingegno e cla Dato e lui/i e Ire siamo spiacenti cli non essere più a Chiasso e di non polcr dare il nos/ro leale contributo alla voslra opera. Caro Compagno, se li è possibile, rispondimi pres/o, perchè gradirei conoscere il tuo parere in merito agli avvenimenli in corso. Salutami cordialmente lui/i gli amici, affclluosamenle tuo Roberto Gradilonr
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