.... Bi NOTIZIARIO ITALIANO io"Vocato<la Cavour nel suo discorso del 27 marzo 1864, e il principio dell'rugnostidsmo del Governo Costituzionale in tutti i problemi dello spiirito e specialmente nel problema della fede». La Repubblica si difende dalla re-azione Si può credere clle la tutela dei valori morali cr~tiani e cattolici dipenda <lai ,Concordato»? No. E&.sa dipende dall'esistenza di un paTlito politico raitlolico, Jall'esi,slenza di asSQICiazioniculturali e religiose che protette dalla «Costituzione» democratica, nell'esercizio del loro diritto hanno sempre la possibilità di di0 Iende1·e la dignità della •Chiesa, e della Religione. ROMA: la .governo iha finalmen~•evarato una legge a tutela delle istituzioni repubblicane. Il Consiglio dei Ministri ha app,rovato uno schema di decrelo per assicurare la re-pressio.ne delle manifes~ioni danno.so alle istituzioni repubblicane; questo decr<:to, ila cui approvazione, gta annunciata a parecchie riprese, si è fatta attenjere un po' troppo a lungo, riordina, aggiorna,ndole, le disposizioni già .sancite con il decreto legislativo del 25 aprile 1945, contro l'attività lasci.sta, integrantlole con altre dirette ad impedire la formazione di quaJsiasi ~artito che intende giungere, con mezzi violenti a,lla restaurazione della monarchia. Tale attività. è' stata parificata a quella fascista, quando •l'una e l'altra si svolgano impedenjo o ostacolando con alti di violenza o di minacci.a l'e&ercizio dei diritti civili o politici dei cittadiiniIl provvedimEmto, che sarà presentato aJla Costituente, .pre,·ede la •repressione deil'apoloaia del fascismo e ddlla ,prapaganda ,per la restaiur~ione della dinastia .sabaufa. Per quanto riguarda la pro- ·paganda a mezzo della &tal1llpa,le pene previste, a quanto ci risulta, variano da un minimo di cinque mesi ad un massimo di cinque anni ji reclusione; quanto alla costituzione di bande armate, per queelo reato Ie pEmep{'eviste vanno da 2 a 20 anni ,di reclusione. · Sempre ~er la difesa delle istituzioni repubblicane, ,un altro disegno di legge, che saorà anch'e&So presentato alla Costituente, reca modifiche al Codice penale, per quanto riguarda la tutela dei supremi organi costituzionali jelJo stato, eliminando qualsiasi moozione, anche formafo, degli istituti monarchici, e inserendo le nuove istituzioni repubblicane nell'ambito de!la tutela penale. ROM'A: 180 generali se ,ne vanno a casa. Era ora! Ma a quando ,tli altri? - Il Mini.&trodella Difesa a quanto ci ri.sulta, si è finalmente deciso a procedere allo sfollamento dei quadri degli ufficiali ge- .n~rali, la maggioranza <lei qua,Ji ,è stata fino ad oggi mantenuta in servizio, anche se l'entità del nostro esercito era assolutamente sproporzionata al loro numero. Con Ja firma del trattato ji p,ace, il quaJe come è noto limita le .nostre forze armate a 185.000 uomi,ni, di -cui 65.000 carabini-eri, non sussisteva evidentemente più nessuna ragione per giusiifica,re il rinvio di un provvedimento sul qu,ale Si è tliscusso anche troppo. Dopo le molte 'VOCis,mentite e anticipazioni .n6n confermlJ::te,sembra che la decisione sia stata pre.!>a.Saramno perciò allontanati di autorità 180 generali, '9ui 280 attualmente in servizio. ROMA: Il disoorso di Neooi alla Costituente: L'impostazione del di,scorso di Nenni è E-tata quella di dimostrare la necessità del passag.gio «dal governo al potere» perohè siano resi concreti e positivi i principi della nuova costituzione. «Dal governo al potere» significa, egli ha. detto testua1- ,mente: fare in modo attraverE-"omezzi legali, at- ,tra-verso l'appello alle elettrici e agli elettori, che nel Parlamento che si riunirà il ,prossimo mese di novembre ci sia una ma,gigioranza decisa a far .sì ohe ognuna jelle affermazioni teoriche conte- .nute nella nuova co.stitu,.i;ione divenga una formula. di Tealizzazioni eone-rete. Democrazia Repubblicana: L'esilgenza di una democrazia repubblicana non soa.luri-sce soltan lo da! fatto che dal 28 ottobre -del '22 l'i.stituto monarchico si era costantemente compromesso con la dittatura fasC'Ì.IStma a da cause più lontane: il dissildi-o fra ,monarchia e democrazia non è nato il 28 ottobre 1922, ma esiste dal 1821, '31, '48, el è uno dei dati permanenti d'ella storia po.litica del nostro Paese. Che ci fosse inJine una aspirazione laica nel sentimento e nella volontà ,dei 12 milioni di elettoo-i republblicani del 2 giugno, Nenni la trae dalla convinzione che il fondamento della pace religio&a è nella laicità dello Stato. Il movim'0nto gari'baldino ero stato anticlerica- !e: il movimento partigiano è .stato laico sulla ba.se del rispetto lella libertà di pensiero e deHa libertà di coscienza. Infa1e, ohe la volontà predominante degli elettori re.pubblicani del 2 giugno fosse di dare vita a uno Stato sociale è nella prevalenza deUe masse lavoratrici, •negli elettori del 2 gi,ugno. Nenni è ,per fo stato un·itario oontro il federa• lismo region.ale: Il federalismo regionale, egli ha detto, led-e il princi•pio delle autonomie regionali el è un errore politico ed economico; politico, dato Io squilibrio che esiste fra Nord e Sud; economico pe-rc'hè il Sud ha il diritto di reclamare aiuti daillo Starto e non può essere aibbandona,to a sè stessoL'oratore è profondamente convinto che se la Sicilia e }a Sardegna o altre regioni dell'ltali,a meridionale soffirono oggi, non è per un legame eccessivo con altre regioni, ma perohè que&lo legame non è abbastan.i;a forte. La. soluzione del pToblema merhdionale non la si trova in una separazione legislatirva fra Nord e Suj, ma in una più stretta fusione, reclamata dallo Stato urulario. Nenni, io ciò d'accocdo con Nitti, raccomanda moli.a ;prudenza. Il problema di og.gi è quello delle autonomie locali e regionali. Un ulteriore passo aivanti ai potrà fare solo quando &ia attenuato lo squilibrio sociale che esiste da provincia a prO<Vincia, e da regione a regione. Passando al secondo punto del suo disoorso Nenni parla :lel contenuto demoorotico della costituzione. Egli loda l'articolo primo dove si dice che la sovranità emana dal popolo, l'articolo quattro dove ai afferma che l'Italia rinunzia alla guerra come strumento di conqui5ta e di <Xf,fesa lla libertà degli altri popoli; gli articoli sei e sette eh~ concernono le garanzie dei diritti essenziali agh individui e alle formazioni sociali, l'articolo cinquanta con l'affermazione che «la resistenza all'op~ pres&-ione è diritto e dov0l'e_ àel cilt~di~o.... Democratiico è runohe il riconoscLID.eniodei dmih del lavoro. e~ questo la nostra Co.stit~zio~e _fa_ u. asso avanti ~ei conir'onti de le costi uz1 m 1~1ca,te ai. principi dell'Ottocento che consideravano .sacra ed inviolabile la libertà dei cittadini ma che negavano agli operai come tali il diritto di associarsi nella difesa jei loro interessi economici. Non credo però ohe l'ordinamento della Repubblica come è pre-vislo sia conseguentemente democratico. Il viozio segreto deJ progetto di Costituzione è quello di tutta la storia del nosl-ro Paese dal Ri&orgimcnto in poi: sfitl·ucia nel popolo, paura del popolo; qualche volta: errore -del po.polo. Si è detto che funzione ài una Co.stituzione è di difendere i diritti d(}lla minoranza. E Nenni riconosce ohe una Costituzione, la quale non gétl·anlisse i diritti della minoranza, sarebbe una cattiva Costiluzionc; ma aggiunge che sarrebbe una pessima Costituzione quella ohe non consenti,s&e alla maiggioranza di atLuare il programma in base al qu,ale essa è stata mandata aJ PaTlamenlo. Ora l'ordinamento della Repubblica così come è stato previsto, rappresenta una minaccia della funzione legislativa e sem1 bra aveve obbetlito alla preoccupazione ài bloccare qual&iasi legge. Dello Stato laico: Nenni premette ohe i socialisti sono intere-ssali quanto i democristiani alla pace religiosa, Nes.suno desidera sollevare una lolla di caTallere religioso, senonchè que&la i,nizialiva è stata presa dalla «Democrazia Cristiana» che chiede di introdul'l'e nella «Costituzione» con una specie di sotterfugio i «Patti lateranensi». La pace religiosa non è .staia fatta con gli aocordi deI «Laterano». La pace reli,giosa esi&teva già in Italia cLa. mollo tempo. La pax:e religiosa si può dire che era già stata fatta quando nel 1905 la Chiesa rinunziò al ,non expe lit» e quando da via si formarono partiti cattoiici ~he si ponevano sul piano del riconoscimento dello Stato. La pace religiosa !'hanno fatta i nostri paidri e, dicia,molo ad onore della vecchia borghesia, l'hanno fatta i liiherali da CavouT a Giolitti &ulla base di. due principi che sono ancora intieraJIDente validi: il princLpio di libertà app!ircato ai rapp()II'li fra Ohiesa e Staio e Il p.roblema delle Scuole: Se fossi stato cattoli-co, Nenni ha detto, l'avrei pensala come Giovanni Bovio, il quale scrisse che: •Lo stato laico ha come corollario la scuola laica. I socialisti chietlono che la Costituzione taccia sui Patti del Laterano e taccia sulla scuoìa libera e confe-.~ionale e dichiarano che le &euole confessionali dividono il lavoro con quella- laica e statale, nel rispetto di tutte le idee e di tulle le cosciEmze, che le unisce». (applausi a sinistra, rumori al centro erl a destra). •Alla scuola noi non domandiamo di es&ere socialista o marxista. Il socialismo el il marxismo lo insegniamo con i mezzi molto modesti che sono a nostra di.sposi.zione. II cattolicesimo lo in&egnate voi coi mezzi immensi che sono a vostra disposizione. Lasciale ja scuola al disopra d6. ogni confessione e di ogni partito,. Il oonienuto sociale della Cosiituzione: Il progetto di costituzione dice che la Repu'bblica italiana ha per fonjamenlo il lavoro. I socialisti avirebbero preferito diices.5eche la Repubblica italiana è una Re,pubblica democralioea di lavoratori. Un tale concetto saTebbe in completa e perfetta armonia non soltanto con la realtà soci,ale italia~ na, ma con quella europea e mondiale. Infatti all'astratto cittadino si sostibuiooe dapperhrllo il concreto lavoratore coi &uoi diritti, le sue funzioni, la sua missione. Oggi non si tratta tanto di a.ssicurare il libero accesso di tutti alla proprietà, quanto il sottoporre la proprietà alla legge d'i tutti attraverso la sua collettivizzazione. In questo benso la nostra Coslituzfone e m arretrato nei confronti delle più motlerne costituzioni. La politica vaticana nel mondo • Chi è con la Chiesa nel Brasile ? Crediamo opportuno per l'attualità dell'informazione che ci perviene da un paese geograficamente, anche se non politicame.nte, assai lontano dall'Italia, presentare e discutere alcune notizie sull'atteggiamento asswnto dalla chiesa cattolica, attraverso i suoi rappresentanti, nella odierna politica brasiliana. Questione dibattutissima è quella che vuol porre una netta separazione fra l'attività politica e l'attività religiosa, o meglio fra « lo Stato » e « la Chiesa ,. In questa, coloro chi sono per la separazione, a sostegno della •pr-0pria tesi sottolineano l'assurdità di una interferenza di altro organismo nella vita dello Stato; gli altri, i confessionalisti, sostengono la impossibile rescissione dalla vita religiosa della pratica vita del citta,dino e, quindi, non possono, senza ~ravissimo scandalo, sentire coloro che vorrebbero « ridurre la religione al di fuori della vita ~ciale ~. Il discorso sarebbe lungo, e cercheremo soltanfo di scoprire l'equivoco originario che sta sotto questa considerazione del problema. Se per prassi religiosa si intende l'attività che discende da una particolaTe visione generale della vita, l'attività che cerca d'essere espréssione delle esigenze etiche ed opera conseguente ai .principi moraìi, la ·politica è prassi non distinta da essa, essendo attività volta a realizzare nella società forme di vita secondo giustizia e libertà, e, quindi, sooondo moralità. Su questo piano dovrebbero aocettarsi, quali religioni, anche il socialismo, il liberalismo e l'anarchismo e quali prassi religiose le socialiste, le !iterali e le anarchiche. Ma che cos'è religione? E per quale attività essa si manifesta? Religione è insoddisfazione della condizione umana, è 'Protesta contro il mondo esistente, è ·promessa salvifi.ca; e la .prassi ad essa conseguente sta solo nella pratica della umiltà e del rifiuto, nella negazione d'ogni organizzazione terrena e di ogni struttura sociale, e solo può ac-cettare una comunità pura ed a•perta, come quella degli apostoli o come quella di alcuni grnppi eretici nell'antico Medio Ev-0. Quando la prassi religiosa non è la prassi di una comunità di questo genere, ma invece prende le vie dell'organizzazione e si -costruisce per gerarchie, deve, come ogni altro organismo nella società, usare per -cementi al suo costrutto la forza, la legge, la disciplina, e diviene organismo -politico, perchè la realtà stessa la costringe nella ·competizione politiea. Il bisogno di difesa le suscita reazi.one verso gli altri, il bisogno di vita la spinge ad a-ccrescersi di entità e di forze politiche, la brama di imporsi le arma la mano. Ecco perchè la Chiesa cattolica, come espressione tipica di chiesa gerarchica, è contraffazione d·ella ,comunità religiosa e non può essere considerata se non come organizzazione .politica. I ·suoi pronunciamenti sono dichiarazioni simili a quelle dei soliti ministri di stato : infatti sono fatte come conviene, secondo il tempo ed il luogo, e solo v'è in esse un -po' più di quel vuoto linguaggio che a mala pena sopportiamo nel discorso degli uomini politici. E' quindi sotto, questa prospettiva -che_si può giudicare l'attività della Chiesa cattol1-ca nella società, nè è ,possibile distinguere lo stato vaticano dalla chiesa come comunità di fedeli, come accolta di religiosi. Se vi è semmai distinzione doverosa, essa si deve fare nelfin e no nella chiesa stessa, fra un esiguo numero di uomini rimasti religiosi .pur essendo cattoli-ci, religiosi come Io sarebbero se appartenessero ad altre conf essioni 1 e la gran massa che ben si ,conforma al tra.dizionale organismo di Roma• Seguiamo· la chiesa nella storia, essa è sempre legata ai fatti ed agli avvenimenti con legami che non si di.Iferenziano qualitativamente da quelli di ogni altra forza o potenza. Ma non è restando nella vfoenda intere&- sata della società, provocando tante volte le guerre, attendendo sempre le paci per avere un avanzo delle spartizioni, mestando politicamente come ogni altro stato o partito, solo limitandosi a gridar la pace, la fratellanza e l'amore, e anche questo quando più conviene, che Si opera di religione. Se vi fosse religione nella chiesa cattolica essa d-0vrebbe ripetere agli uomini le voci che ,pur sono nel Vangelo : non guerra, non violenza; n-0n diplomazia, non menzogna; e ripeterle nell'esempio, insegnarle -con l'opera. Esempio ed opera che si possono trovare in S. Francesco~ ma non certo in Ignazio da Lojola -0 in Domenico di Guzman. Ma, dicono, ciò significherebbe star fuori dal mondo, distruggere la chiesa nella sua organizzazione. E1 allora, mantenete l'organizzazione, difendetela; fate e lasciate che si versi sangue, mentre 'J)rcdicate non uocisioni; non perdonate a chi vi osteggia (perchè vi è ormai impossibile come organismo affondato nel mondo), mentre predicate pietà; badate alla forza nel tempo stesso -che predicate non violenza ! Questo è il tragico equivoco dell'antica chiesa di Roma, che ha visto regni ed imperatori perire per essa in difesa di interessi, irreligiosi, di quegli interessi che l'organizzazione, la gerarchia, la società hanno creato attorno ad essa, e contro quei valori etici ed umani ·che non si difendono con le guerre e con le stragi, ma solo mostrando che esistono in noi e nella nostra opera. L'opera della chiesa s'è fatta quindi sola difesa di interessi irreligiosi, interessi che essa è andata legando agli interessi di altri organismi politici, e sempre a quelli dei ,più forti fra essi, perchè la difesa dej propri fosse più si-cura. Sopra l'intimo bisogno di difesa e di conservazione, che ,è il motivo, rimasto unico, dell'attività cattolica, si è costruita quell'opera, meravigliosa per abilità, di snodamento che ha permesso la continuità della chiesa attraverso tutti i periodi della storia : cosicchè, mentre cadeva la feudalità la chiesa passava a fianco dei grandi stati nazionali, e mentre crollavano le monarchie assolute la chiesa si acquietava con lo stato borghese, e ieri dopo il manifesto dei comunisti si avanzava la « Rerum Novarum ,, preparando i passi per l'ennesimo « scivolamento::,. Ma la struttura della chiesa è divenuta sempre più dura a mutarsi, la sua gloria, il massimo suo splendore stanno là nel Medio Evo; poi le crepe si sono fatte irrimediabili : ribellione nella riforma, rivoluzione francese, conquista liberale, e da ultimo rivoluzione socialista. Dinnanzi al ca,povolgimento 1 promosso ed auspi-cato da quest'ultima, è difficile e sarà 1 unghissim-0 · il processo di adattamento; oggi poi la reazione al socialismo è ancora fortissima e la chiesa, quindi, può rimanere antisocialista. Dopo aver celato la pr()l!)ria mano sotto la reazione fascista, oggi l'azione cattolica ha i propri partiti e si muove in gran parte del mondo. In queste azioni all'interno degli stati nazionali, la chiesa non ricorda di essere anch'essa un-0 stato,.. stato vati-cano, ma rivendica il diritto al suo intervento, come maestra degli uomini; proprio perchè maestra di tutti gli uomini, avvertono i cattolici, è in errore chi vede in quesLo comportamento della chiesa ingerenza -di uno stato stranier-0 nei fatti interni di un altro stato• Chi mai li convincerà del contrario ? :f. A quest.o proposito riportiamo le parti più sign if i-cative del messaggio del cardinal Mota arcivescov-0 di S. Paolo del Brasile, così come appaiono sul quotidiano di S. Paolo « Foglio della notte» del 7 gennaio 1947. « A proposito delle prossime elezioni statali che si effettueranno il 19 c. m., il cardinale arcivescov-0 di S. Paolo ha diretto ai cattolici del nostro stato il seguente messaggio. « Sventuratamente si realizzeranno le previsioni dell'Epiecopato Paolino, contenute in una nota ufficiale della Curia e in una circolare collettiva, rese pubblkhe, il primo dello scorso mese dalla stam,pa di S. Paolo. Si tratta dell'alleanza di un partito supposto cristiano e brasiliano (partito socialista braspiano) con un altro, certamente anticristiano e antinazionale, per il fatto stesso -che è contro Dio ed internazionale (partito comunista brasiliano). Pertanto come avvertiranno i sacerdoti di S. Paolo, i ,cattolici non possono concorrere con i loro voti a beneficio di questa congiura di lesa divinità e di lesa patria.·. Ohi si sente -cattolico e brasiliano compia il suo dovere elettorale; i voti dei fedeli cristiani devono essere per i cristiani fedeli ...». In queste parole •Ci sarà facile rintrac-ciare quella sostanza che pure in Italia traspare, rimanendo dietro il velo· imposto dalla situazione politica differente. Quello che può dire ape1·tamente il cardinale Mota a &. Paolo, non può, oggi, che far intendere il cardinale Schuster a Milano; ma per chi ha buona memoria, in tempi non da molto trascorsi, discorsi come questi erano frequenti ed immancabili fra i gagliardetti della « Patria fascista», e gli emblemi della « Religione di Roma», e tutto lascia supporre che ,presto li potremo risentire. Le parole di questo « buon , patriarca del lontano B:i:.asile, sono le stesse -che abbiamo sentito da tanti « buoni» sacerdoti comizianti alle nostre elezioni, e l'imperativo, che sta al termine della locuzione del primate d'oltre oceano, è assai vicino a quello risuonato dal balcone di S. Pietro per bocca del vescovo di Roma: « O con la chiesa o contro la chiesa ! ». E ·Chi è contro la chiesa in Brasile ? o, meglio, con chi è la chiesa in Brasile ? Al di fuori del partito socialista brasilia:10 non v'è che il fascismo di Vargas.- Dietro a questo Si celano gli interessi di una ristretta. pa.rte del popolo : quella che abita neJle grandi città, a capo di grandi aziende, in mezz,o a grandi ri-cchezze, mentre, nell'interno del paese, la lebbra e la fame mietono le popolazioni. Non son certo alcuni missionari, -del resto unici religiosi nel cattolicesimo, -che possono mutare la l,oro miseria in vita s,opportabile, ma soltanto nuove strutture per il governo dell'intero paese. Oggi in Brasile vincono le sinistre: il cardinale Mota si arrenderà a questo « delitto di lesa divinità e di lesa Patria» ? Noi crediamo di sì, proprio perchè è un uomo politico. S. P. ' Re di Sicilia I movimenti reaziona1•i finiti, che guardano indietro al passato, agisco,no sempre come un germe mortuario avverso alla coesione nazionale e, anche quando si presentano come nazionalisti ad oltranza, sono antinazionali perchè negano organicamente la vitalùà di un popolo. La monarchia di Savoia è entrata da parecchio tempo in questa fase, pe1· forza di cose forse più che per una precisa volontà. L'on. Gallo, i.ndipendentista siciliano, ha :riveJato ieri alla Costituente che prima del referendum, quando egli si trovava in prigione, g.ti emis.sari del re lo avvicinarono per suggerirgli di fare la proposta di nominare Umberto II, re di Sicilia: al che gli indipendentisti risposero con un rifiuto. E• sintomatico dello sfacelo di una ·casa che aveva un passato di orgoglio dinastico non volgare,questo esser pronta a regnare su una parte del paese che fu già tutto sotto la sua corona, e a infrange1·e quell'unità d'Italia che fu per tre secoli il suo sogno politico e che costituisce certamente la sua massima gloria ,storica. Quando una dinastia compie aUi di ques.to genere, ha cessato di esiste-re moralmente e non la-, scia dietro di sè nulla che abbia un valore. Non è nel nostro stile di vita di gettar sassi contro chi è stato vinto, e riteniamo che sarebbe interesse comune che un italiano qualsiasi - anche il signor Umberto di Savoia - fosse caàuCo con nobiltà, in una specie di tragedia alfieria,na e non in una mezza fa-rsa avvocatesca di cui, a quanto pare, il sig. Pilotti è uno dei pochi ammiratori. L'episodio rivelato oggi dall'on. Gallo aggiunge una nota comica ad un finale di regno che tutti avremmo desiderato più decoroso: Umberto che fu secondo il suo nome come re d'Italia, aspirò all'ultimo momento ad essere primo come re di Sicilia: e la storia probooilmente lo rico-rde1·à col numero zero. Esiste anzi su questo soggetto un vecchio epigramma di alcuni secoli fa che può venir adaUato al caso nuovo: Cominciò come .secondo Poi divenne il re primiero: Ma ee dura questo scherzo Finirà con l'eS'Ser zero. I
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