L?Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 62 - 31 gennaio 1947

e.a Voce degli Italiani Vita e Cronache della Emigrazione ltallana In Svizzera U messaggiodi EgidioRealealle collettivitàitaliane Grenchen SOCIETA' DI MUTUO SOCCORSO Egidio Reale ha rivolto agi~ italiani queste parole: Sabat.o 18 corr. si è svolta a Grenchen la assemblea generale della ocietà di Mutuo Soccorso di Lingua Italiana. Svoltesi le consuete trattative statutarie veniva confermalo in carica il Comitato scadente. E' stata raccomandata dal pres. comp. Angelo Boffini la presenza alla festa della ocietà, in occasione <lel concerto artistico con la partecipazione del compagno tenore O ermano Martelli, a,pposi tamcn te ,chiamato. Una forte partecipazione di pubblico gremirn la vasta sala del Ristorante Traube 1 gentilmente concessa dal compagno Quaclr.oni Silvi-0. Nell'assumere il posto cui la ficlucia del Governo clella nuova Italia repubblicana e democratica mi ha chianw.to, il mio primo pensiero ecl il mio saluto corcliale vanno agli italiani residenti in Svizzera. 11ol lli mi sono amici ecl alcuni mi furono comrpagni di loble, di amarezze, di speranze, nei lunghi anni dell'esilio. Spero che il mio p·assato sia per essi garanzia sufficiente dell'avvenire e della fede inalterabile che parlerò nell'adempimento clei miei nuovi doveri. Ma tutti gli italiani senza distinzioni cli opinioni, di partiti, di credenze, possono essere sicuri di trovare in me, nei m.iei collaboratori, nelle nostre rcippre entanze consolari, la più amrpia protezione e la più cordiale assistenza, se, come sono sicuro, sapranno intendere i loro doveri di lealtà verso le istituzioni che il paese si è liberamente scelte e della devozione, resa maggiore dalle recenti sventure, alla Patria comune. A tutti domando la collaborazione: nelle opere, nei consigli, nelle critiche. Più che al passalo gli italiani e maggiormente quelli fra essi che vivono all'estero, debbono guardare all'avvenire, del passato dimenticando gli cclii ed i rancori che non possono e non debbono sopravvivere alle contese e alle cause onde furono mossi. Se coloro che hanno avuto posti di maggiore responsabilita durante gli anni recenti e si sono resi particolarmente invisi con la propria azione ai loro concittadini, hanno il dovere di trarsi da parte, non vi possono e non vi debbono essere fra italiani distinzioni all'infuori di quelle create dai meriti, dalla dignità clella vita e del carattere, dalla nobiltà de·i propositi e delle azioni, dallo scrupoloso 1•ispetto delle leggi e dei Costumi del paese che ci ospita, dal fervore con cu,i ognuno compia il proprio dovere nelle grandi come nelle piccole cose. • Oggi più che mai l'Italia - pur fra le sue sventure e rovine - viva nelle inesauribili energie della sua gente ha bisogno del fervido concorso di tutti i suoi figli, nello sforzo immane deLla sua ricostruzione materiale e spirituale. Oggi p•iù che mai gli italiani residenti in Svizzera vorranno essere fra i primi e più entusiasti nella nobile gara di devozione e di affetto verso la Patria. Appena gli impegni della m,ia carica me !o consentano mi propongo di visitare le nostre Colonie per porgere loro il mio personale saluto e conoscerne i bisogni e le aspirazioni. EGIDIO REALE T.roviam.o in questo messaggio il .senso reaJi.stico del politico unito a quell'umanesimo che mon può mancare in quelli che vogliono ricostruire un'Italia migliore. Il fascismo aveva distinto gli italiani in sos,petti e privilegiati in base ad una te.ssera che spesso non era simbolo di una fede; ma Baden MANIFESTAZIONE DEL~ COLONIA LIBERA Domenica scorsa la Colonia libera di Baden ha organizzato una conferenza alla quale hanno preso parte i soci della colonia e gli operai italiani della Brown Boveri. L'oratore invitato è stato il oo:mpagno Preziosi il quale ha svolto il tema : < Dal fascismo alla libertà : Problemi economici e spirituali della nuova Italia». E' stato svolto il ,problema dell'emigrazione, quello della riforma industriale, quello della riforma agraria con speciale riferimento al meridionale ed alle condizioni di vita dei contadiniL'oratore ha poi spiegato il ,concetto di democrazia politica la quale per avere la necessaria solidità dev'essere integrata dalla democrazia economica ,che, <listruggendo i grandi monopoli e l'influenza delle caste politiche che li rappresentano, mette al sicuro le libertà popolari dagli attaoohi della reazione e da nuovi fascismi. • La classe proletaria - ha concluso l'oratore - dev'essere la vigile sentinella della libertà conquistata e deve battersi per renderla ,più profonda e più sicura perchè il fascismo italiano vive ancora in forme diverse e cerca attivamente la via della riscossa. Alla conferenza ha fatto seguito una animata discussione. Un operaio ha chiesto la parola ed ha ricordato la lotta internazionale del proletariato raccomandando ai giovani ooiigrati italiani la solidarietà con gli operai svizzeri che hanno raggiunto il livello economico in cui vivono, attraverso lunghe lotte politiche e sindacali. Dopo altre discussioni di carattere organizzativo un altro compagno o1)eraio ha chi.esto la parola ,inizian<lo un attacco a fond,o contro lo spirito fascista ancora predominante in molti consolati e contro la tendenza dei fascisti a valersi di questa situazione per riprendere l'influenza nelle colonie. Il ,presidente della colonia libera ha infine chiuso la riunione esprimendo il suo compiacimento per la recente nomina di Egidio Reale ad ambasciatore, il cui passato di antifascista militante in<lu,ce a guardare con più ottimismo molti problemi ed invitand,o gli operai presenti a scrivere direttamente alla Legazione qualora eventuali difficoltà ne richiedessero l'fo terven to. vergognoso segno di asservimento e di ipocri 1ia. Aveva fatto dei non te.s enti una classe inferiore espo ta agli arbitri polizieschi ed alla di occupazione, mutilata nell'attività .spirituale, condannata per un quarto di secolo al silenzio doloroso impos.to dalla violenza quando la constatazione di tamtc ingiustizie induceva alla protesta. ::\felle colonie quegli italiani che non rinunciarono a quei diritti che i loro comiazionali avevano perduto, quegli italiani che vollero praticare la libertà di pen.siero, ira corsero degli anni esposti al pericolo delle espulsioni cd amareggiali dall'impos.sibilità cli recarsi in Patria. Secondo lo schema littorio esisteva nelle colonie la classe dei «buoni italiani» e la .sotto-classe dei «cattivi italiani» che comprendeva tutti q ueUi che .si opponevano al dogma Ia ci ta. Uno di questi «cattivi italiani» divenuto ora amba ciatore della Repubblica ci dice che tra i nostri connazicxnali non può es ervi altra distinzione se non quelJa creata «dai meriti, dalla dignità della vita e del carattere». La sotto-classe di una volta, nella quale ci. onoriamo cli aver militaio, .so.stituisce alla distinziotne basata ull'asservimento, quella basata sui val01ri dello .spirito. A quegli italiani che sono state figure rapp,resentative d'un governo di corruzione e di violenza, non si pro-spetta nessuna per~ecuziome; ma si ricorda nel messaggio il dovere di mettersi da parte. Oppo,rtuno accenno senza il quale sarebbe mancato un lato concreto nella valutazione della fase che atti-aversa la nostra emigrazione. Vi sono istituzioni nuove a cui dar vita ed altre da trasformare. La coscienza popolare esclude che nei comitati direttivi riappaiano delle persone che per anni hanno_ rappre.sentato lo spirito ed i metodi d'una dittatura che ha causato la .sciagm,a del popolo italiano e non permette che in nome d'una idea genera!le di riconciLiazione, suUa quale tutti possono più o meno convenire, si tenti la rivalutazione di quei tre o quattro gerarcM. c~ie rappresentano una par,te infima delle colonie. Nel respingere l'influenza di questi notabili del fa.sci.smo che rappresentano il cinque o il sei per mille degli italiani, noi sentiamo di compiere un atto doveroso e nel rinconformare la nostra volomtà di riconciliazfone con la grande massa degli italiani condanniamo implicitamente ogni cieco e sterile settarismo. A.P. Il tenore veronese Germano )Iartclli ha cantalo brani d'opera di Vcnli e Puccini e melodie cli Tosti e Dc Curtis, facendo sfoggio alla sua robusta e ben educata Yoce meritandosi cal,orosi applausi e varie richieste di repbca. · Tutti i membri della )I. S- augurano al compagno )fartclli una 1 unga perman_enza in lsvizzera affinchè posaa ottenere nc1 centn della Conf e<lcrazionc maggiori e ben meritati successi. Bienne COLONIA LIBERA ITALIANA Domenica, 26 gennaio, nella grande sala della «Cooperativa Proletaria», ha avuto luogo l'assemblea generale della «Colonia Libera Italiana». Xumerosi membri erano presenti e i pochi assenti si er-ano giu.stifi<'ati causa impegni cli famiglia e alcuni per malattia. Alle ore 15.15 precise, il 1Jresiden te ha aperto la seduta. Ringrazia il compagno Buz~i, segretario della Federazione delle «Colonie Libere Italiane» in Svizzera, per la sua gradita parte-cipazionc, e legge 1'01,cline del giorno, che propone all'approvazione dei compagni. L'ordine del giorno è accettato, e il segretario Gri.soni può dare lettura dei verbali precedenti che sono stati accettati all'unanimità. Il com1)agno Bcrnasconi, con parole ben appropriate dice la sua relazione anuuaJ.e con la quale ha illustrato con semplfoità e chiarezza l'attività che si è svolta sotto la sua presidenza. Vivi applausi hanno voluto significare al solerte 'Presidente l'a1)provazi0ne di tutti i compagni. Una bella e.sposizione sulla riunione della «Giunta Federale» a Zurigo è stata fatta dal segretario compagno Gri.soni. Il compagno Buzzi ha poi paTlato con molta precisione dell'attuale situazione delle «Colonie Libere Italiane» e dell'imon,._ tanza e degli. sco'Pi del prossimo congresso della «Federazione». All'unanimità è .stato eletto il nuovo «Comitato» che è risultato così composto: Presidente: Lodovico Bernasconi; cassiere: Bella- .si Federico; segretario: Gri.soni Ercole; mero_ bl'i: De-Agostin.i, Leni e Bettinelli. La GiuntaFederaledelle ColonieLiberesi è rinnitaa Znr_igo IL VECCHIO ESE,CUTIVO E' STATO SCIOLTO. E' STATO ELETTO AU.'UNANIMH.A, IL NUOVO COMITATO CON SEDE A ZURl,GO. La Segreteria delila Federazione comunica: La. Giunta Federale delle «Colonie Libere», nella riunione tenuta a Zurigo il 22 dicembre 194ti, alla quale hanno partecipato anche i delegati delle «Coloni.e Libere» di Zurigo, Sciaf fusa, Basilea, Lucerna, San Gallo, Bienne, Ginevra, Grenchen Baden, Kreuzlingen, Rorchaoh, Kradolf e. Mendrisio, in corudderazione dell'assoluta inattività dello esecutivo con .sede a Basilea, tenendo conto del fatto che detto «Esecutivo» non era un mandato del «Congresso» ha deciso di .scioglierlo. All'unanimità, doipo una chiara discu'36ione, è stata poi decisa 1a nomina di un nuovo «Esecutivo» con sede ai Zurigo. Il nuovo «e.secutivo» che è provvi.sorio, è stato incaricato della convocazione del pro'36imo «Congre.sso». Come suo primo atto, !'«esecutivo» ha inviato a Roma un del,egaito con compLti ben preciai, intesi a concretizzare i la:vori presparatori del congresso, al fine di asaicurare allo .stesso validi risultati. Sono stati presi accordi con il Ministero degli Esteri, con il MinisteTo del Lavoro e con il Mini.stero de.gli Interni. Tutti i deputati awartenenti all'emigl"azione italiana della Svizzera hanno assicurato il loro più largo appog.gio. LaColoniaLiberaItaliana di Ginevraperla ricostruzione democraticadellecollettivitàitaliane La Colonia Libera di Ginevra rmie11Jeopp~tuno di fissar.e qui - i,n breve - quelle che dovrebbero essere la limea politica ed i mezzi di azione più appropriati, per la vita avvenire della Fedeirazione deble Colonie Libere in lsvi.z~ra. • • • iLa CoLo;nia.L~bera di Ginevra. ha semrpre cons1iderato e considera tuttora ohe ,la Ti,◊O&tituzione democr.a.tica delle colLet!.ività ita!Jirune in Isvizz.erra, si,a lo SC0'P0'l)rinciJpale che la. Federaizione debb.i. perseguire, mediamte iù contri1buto attiivo e coordi- ;na,todi ogni Go'lonia. Essa ritiene, inoltre ohe tale rico,stibuzione democratica Jl.0n -poS6a e no,n debba ,avvenire se IIl0D nalla Colorniia. Liibera, se non faoendo, cioè, de~Laistessa il n'lloleo origi;n,ario, .nel qurule conver,go,no tutte le forze realmente e sinooraimente democratiche - sia iso'1ate, sia organiz7.61.e -, per giungere, inlfine e come ultima fa.se del .-processo,.alla Colonia Halia'lla. La nootra conoozione sulla funzione del llJUCJ1e-0o,rrginario, non p,roviene da una ,sterile intra.n&iigenza, me. dalla femna ooruvinzione ohe è eooltanto neille esigenze ipolitiohe e morali di u.n ventennaJe di iJo~ta antifasoieia, che si trovano le premesse e ~e condizioni al sor,g,ere di un.e. reaile democràzia. • • • Da qu~te -premesGe, ,risulta come cons:e~enza logica cho le istituzioni ed assooiaizioni italirune - ,per le quaM si -possa dimostrare Li '1oirovolo.ntà d'i mOJ1tenersi lontane datlila Coloill.iaLibera - sono da considerarsi come isti~uzio'ILied associrazioni rette &U:lla base di '.I}rin.ciJpaintdennooratici. E come tali es~ '11.0ndovr,ebbero venire rico- .nosoiute dalle autorità diJplounaitichee consolari qu.a:li ,ra.ppre.sen~ti di i.nteres&i itai1iirune1 collettivi, se de suddette autorità intendono• a1gire nellò spirito deHa IIJ.U0iVItaa,liia,demooratica e repu:bblicame.. • • • Il riconoscimento delle Colonie Libere dO'Vrebbe essere basato 1 S1U que,;ti 'P,rincri!pi,su1'1a.base delile documentazioni ohe ogni Colonia è in graJClodi fornire. T,a,Ie rico.n06Cimento compor~erebbe, a,utomaticamente, Je. ra,prpresentrunza,deHa massa amorfa, come si euol ohiamare, ,poichè un gover.n.o ,legJittimo ba il diritto di tutelare gl'i i.n!iere%i, non soltanto dei cittad:iru ohe ·lo -oppongono, ma pure di quel,li che non as6'1lmo.nopos"izione di fronte a.i ,problemi politici e sooiali. • • • La Co10Jlia Liibera di Ginevra :ritiene ohe se la Federazione delle Colonie Libere 'llO'D v-orrà isterilLirsi ed esaiurirsi nella sua funzione di rico- ,struttrioo de!lileco,Jlettività nella democrazia, dovrà pensa.re s-eriaimen,te a ireailizzare qualcosa che oostitui'sica un reale inbere6Se 'Per tutti ,gli italiani in Svizzera. Poichè soltd.nto,, cosl, essa potrà esercitare la sua i'Illfluenza suJ•la masso. e dimo.,trare agli avversari le sue caip,a.cità. AJI'uopo oo.;:a IJ)'ensaohe debba. essere convoca'!.o un congresso, co1Lsuo sooipo di realizzare ailmeno due delle rivendicazioni delle Colonie. T,aile congres.so dov.r,ebbe essere preceduto da una seria propaganda di slolm,pa in Italia, sui migliori quotidiani di Milaoo e di Romra. Ad ~so dovrebbero interrvenire coloro ohe IS'0DOsf·ati, ancO'ra, ,recentemente, fr.a i anaggioiri e51J)onenti del movimento e che a.ttu.aJ,mentesiedono Oll,goivenno o aJl11aC. os:ituenrte. Bib oteca ino Bianco Essi do,v11ebiberoesercita.re un'aizione &111governo, si da indurlo a prendere quei provvedimenti ohe possa.no facilitare la rea.lizzazione delle rivendicazioni delle Colo.n.ie. F.re di esc3e la più faci'le ad ottenere è la ConsUJltaco'lloo,lare. Poichè il voto degli italiani alrestero richiede, già, una legge spooiale dello s:ato, che solo la Costituente può promulgare. La. pr,epa,razione {lei congresso richiede almeno due mesi e perciò es,so non potrebbe aver luogo che ver.so Ja fi<ne di marno. Ma il lavo,ro dovrebbe es.sere cominciato subilo. Dal congres.so 'P0i dovrebbe sorgere, quale i.n:iziativa spontanea delle Colonie, i1 segretariato degli italiani all'estC>ro,con sede a Roma, ed i nos:ri comp:igni i,n Italia dovrebbero adoperarsi wffincbè esso sia riconosciuto dal governo qua 1le rap,pre-- sentante l'emigrazione it.alia.na, in ente a.utonomi oo i•ndipon<lenle. In tal modo, le Calonie ed, in genore, l'emigrazione potrebbero ave.re a Roma uno o parecchi rappro.sentanti, che siano in gra.do di ·.rallare col governo, direltarnente ed in assoluta indipendenza, tutte le quc.stio,ni cho i'llteressano l'emigrazione, anzichè passaJ·e attraverso le legazioni e la DIE. * * * Senza vo,Jcrci dilungare tro'P'P'0,poichè aibbiamo già avuto occatSione di C$porre il nostro pensiero, crediamo che sia giunto il momento di fare un'azione costrut~iva, os.sia realizzare qualouno dei postulati da tem'Po fissati. Il congresso dovrebbe essere convocato solta.nto quando sia pressochè a.scSicurato il suo successo, ed. è per questo che è necessario agire fin a·ora. Anohe i•l problema della stampa dovrebbe es.se• re esaminato seriamente, '.-anlopiù che che cominciano a sorgere e svilruppa•rsi 01·gani c.he ~umono pos'iziMi contraista.nti 0CJ1llenostre. Invece il 'Problema degli uifici soci11li è, secondo noi, 'l)'if\lttostodi competenza delle singole Coloni-e. Luigi Bertonl * Mila.no, febbr. 1872 t Ginevra, genn. 1947 Luigi Bertollli è morto, ma rivivrà nel ricordo affettuoso dei tanti che hanno avuto il bene di conoscerlo e di amarlo. I lavoratori hanno perduto in lui un amico .sicuro e sincero, la società un galantuomo. Partito 8oeialista Italiano VITA DEL PARTITO Nell'ultima riunione della Commissione esecutiva il compagno segretario· Luigi Buzzi riferì sullo sv-0lgimento del Congresso nazionale del Partito tenuto a Roma recentemente, al quale era stato delegato. Dalla sua relazione emerse che diversi O()lffi,pagni della destra, del centro ed aniche alcuni della sinistra fecero tutto quanto poterono per scongiurare la dolor,osa scissione. Ma i loro sforzi s'infransero contro la volontà risoluta di quei compagni -della destra cihe considerarono impossibile un'ulterfore collaborazione entro il Partito e •contro le mene di certi compagni <lella sinistra i quali, di fatto, -desideravano l'allontanamento dei gruppi della Critica Sociale e dell'Iniziativa Socialista, per acquistare maggiore libertà di perseguire i loro fini particolari. Il nostro delegato al Congresso aveva l'inca.rico di propugnare il mantenimento della unità nel Partito. Trovatosi di fronte al fatto compiuto della scissione, si associò personalmente ai compagni che costituirono il nuovo Partito, nel programma del quale egli vide la continuazione della grande tradizione del veochio Partito socialista italiano. · La Commissione esecutiva prese atto della relazione del delegato, deplorò vivamente la avvenuta scissione nel Partito, che indebolisce .quest'ultimo, sconforta e sconcerta i lavoratori. Essa ritiene che nella Federazione socialista italiana della Svizzera si deibba mantenere l'unità in qualche mo<l.o - perchè una scissione sarebbe dannosa non soltanto alla Federazione stessa, ma pure agli operai italiani residenti ed a quelli che verranno in questo paese. La Commissione esecul,iva si propone <li convocare un Congress,o federale prossimamente, al fine di stabilire la linea di condotta da seguire. Intanto raccomanda ai comP¾(}"Jlie.d alle sezioni di esaminare per conto proprio pa•catamente gli avvenimenti e la situazione e di evitare dannosi eccitamenti, contrasti e decisioni precipitate ed inconsulte. Wlnterthar S,EZIO,NE SOCIAUSTA UALltAN•A Domenica 2 .febbrai-o, alle ore 14,30, nel sol.ilt-0 focaie aVTà luogo l'assemblea mensile -della &ezione. Turi.ti i oompaigni oono cor.dialmente oin'Vitati.Data l'iIDlportanza del['o1,jine del giorno, &i pirega di non mamcaire- lrl comitato Sottoscrizione per l'AVTenlre dei Lavoratori L'emancipazione dei lavoratori sard opera dei lavoratori .stessi». Zurigo: Carlo Man. Tra compagini ,l,a se.ra ,di S. Silve1,,i,roFr. 32.- H. M. in memoria di M. M. • 50.- Winter:l!hur: Sezione Socialista • 52.- B-ienne: RicaivaJt,ofesta <Pro Avvenire• • 50.- Vevey: Pairlamento pa,gmdo aibbO'Iloamento• 13.- Totale Fa.-. 197.- I

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