Bib NOTIZIARIO ITALIANO Il 1Danlfesto della P. s. L. I al la'7oratorl Italiani ECCO H.. TESTO DELL'APP1EiLLOLANCIATO AL PAESE DALLA 01,REZIONE DEiL PARTITO: LaveMtor-i ,italiani, il gramde, aut.onomo Pa.rtilo Socialista dei Lavoratori Italia:n'i, che già da tempo esiisleva nel cuore d'i tanli di voi come u,n,a speranza, è ora una reatl.là. E&&o n•on è, come &i vorrebbe far credere, iJ ,risultalo di una gestazione arlificiosa o di una la.ce-razione nel oono della classe lavoratrice; esso è l'espressione ;naturale e consapevole delle esigen- :oo più oohiett-e e jp,rofonde di lutti i lavoratori. E!,160 è itl volto de.lla clasoo lavoratrice stessa, lo strumento neces.sario dclila sua reJenzione. Dopo tamti ,ainni di dittabura, di guerra, di dominazione slraniera, una grande .speranza !!ra nata tra voi ,al momento della liberazione- Que.,,la speranza è andata del·u&a. Noi non vogliamo ina- .spri re gli animi con accuse a gruppi o a persone: forse le difficollà e1,ano più grandi degli uomini chiramali ,a superarle. Ma abbiamo chiara coscienza che se, nel precipitare deg,li evenli, le forze migliori Jel popolo ita1iano mon riprendono il contro11o delJla isib111a1,ionep,aurose 'incog,nite si apriramno dinanzi al nos,l,ro Paese. Noo pensiamo che il problema &ociale, economico e p01lilico ila,liano possa essere risolto solo se sapremo fa.re definitiva giustizia tanto di quell'opportunismo che si risolve nella goolione degli intere&si òi lll1l moodo capiLalistico condannato dalla storia e da,g,li uomini, cruanlo di quel logoro linguaggio p.seudo-Tivoluzionario, che ha già portwto iJ pro!eta,riato ,ad altre sconfitte e cbe cr~, pe: vani .scopi demagogici eJ agitatori, problemi a cm esso ai dimo.sli~ poi incapace di dare ll!Da soluzione. Demoorazia rivoluzionaria. Il metodo che il nostro Partilo propone al popolo ilalia.no è que'llo della democrazia rivoluzionaria, 1a qurule si attua attraverso l'intervento coraggioso, conlin111◊ ed urgente deL!e forze lavoratrici i'll tutti i settori della vita nazionale, per tra&formare, gradualmoote m~ radicalmente, le vecchie slrubtu.re oooondo •nuovi disegmi, che non .siano tracciati da _un .appairato ·pooiti·co incontrollato e di igin,ota isp1·raz~on_e, ~a che sorgamo, ,si coofigur.in-0 e ,si ,a,TIDomzzmo i,n modo autonomo nel .seno &lesso de.lla cla&se lavo- -ratrice. campo ecODomico, iJ dirillo al tlavoro di tutti e la parità del comperu;o per uguale lavoro. IJ problema della pace. Il nostro Partito riafferma e intende com;ol~iare l'unità della classe laivoratrice sUJ! terreno sindaoale, &oltraendo per altro l'a,t,tiv'ità sindacale al patronato dei partili politici, che a lungo am.dare finirebbe fatalmente per compromelLere taile unità. Verso il Trallal-0 di Pace il Partilo Socialista dei Lavorrulori Italiani non intende assumere la posizione del nazionalismo insorgente contro po- ~oli stranieri, prima aizzali dalla sles!ia propaganda nazionalistica, poi combaitluti in una guerra perduta in partenza. Esso fa invece sua la posiziO'De-fol Socialismo inlernazionalisla, il quale rinnega .senza eccezione quei sistemi che già hanno causa,to lan li I u tti in pa&sato e che altri potrebbero determinarne in avvenire. Il popolo davoratoTe potrà di fallo subire lali clausole, ma non poLrà mai dare ad esse per mezzo dei suoi rappresentanti un riconoscimento morale e formale che non corrisponde nè aJ suo .sentimento nè alla coscienza del &uo dirilt,o nazionaile. Lavorailori I I Pwrlili Socialisti, contrariamente a quanto avviene i1 n Italia, stanno svolgendo allualmente una grande opera costrutti va in Inghilterra, in Francia, in Belgio, in Cecoslovacchia, negli Stati Scandinavi e in a1lri paesi europei- Dappertutto le socializzazioni e altre grandi ,riforme di struttura nell'industria e nell'economia in genere .sono in C<Yrso.Gli apparati burocratici si -&tanno .svliuppamdo secondo le esigenze <I.i ogni Slalo moderno. Il sistema fiscale funziona decisamen le e non sono pos&ibi1i quegli scandailosi imboocamenl.i e fughe di capilal,i all'estero, che qui in Italia pairalizzano da nostra ripresa produttiva. Fine del compromesso. Noi conosciamo le dHficoltà obietti ve della nostra situazione, ma conosciamo anche ila volontà decisamente sabotaitrice de1 capitalismo, pronto a precipitaTe sempre più il po.polo 'llella fame, nella disoccupazione e ,nella mi.seria, e a co.str,ingerlo, a,Ltraverso l'esa,&perazione, a gesti p0ricolosi con cui ,giustificare violeni,e reazionarie. Non è possibile che 1a collaborazione tra i partili al governo con,tinui ancora a lungo a svolgersi nell'ambito di una politica di comp,rome&So, di una politica cioè che non coinciJe con de esigenze e la volontà del Paese e mon corri.sponde agli impegni p-resi dai partiti a1 potere. SOiio chi vuoLe questa politica deve assumersene le responsabilità. Lavoratori :iJtaliani I Il vostro Pa,rlito -&i è r.icosliluito col nome ,glorio.so del Pairtito di Costa, di Turali, di Lazzari, di Prampolini, di Matteotti e ,di Buozzi. Questi g;ramdi spiriti hanno guidato i,l ritorno de.1 Partito Sociali&ta. !Della vi-ta politica italiana. Con loro ci guidamo .le schiiere <lei ,giovani socialisti immolatisi nella lotta di liberazione, da Mario Fioretti a Eugenio Colorni, da Giovanni Barbera a Mari-0 Greppi, ai fratelli Vi,gorelli e ad infiniti altri, i qua.li fu.ron-0 a9SCTlori di un Sociad.i.smo rivoluzionario, libet'o, indipendenile e forte. Coloro che han•no rico&:lihtit.o il Partito seatono di rioongi,ungersi cooì a quei grandi scomparsi, sentono di .stringere un patt.o che nessu'Iia forza, nessun ostacolo potrà spezzare. Il pallo d,i vivere e di operare per il Socia,lismo, è un patto che non respinge il &acrifici-0, anzi si esalta in essoA questo richiamo r,ispondono ogni giorno operai e conladi,ni, iinsieme alle più vivaci forze dei giovani, dei :partigia,ni, dei reduci. Il Parrlilo del Socialismo libero, indi,pendentc, autonomo torna ora a far sen lire da sua voce nella vi la politica it.aJ!iana. 11 partito dei lavoratori•. Nasce così un Partito che potrà veramente aiutare i lavorralori a trarre dalle Joro esperienze e dai loro folori quella coscienza dei loro interessi e dirilli che diviene volontà concreta di liberazione. :\Tes&uno meglio di questo Partilo può difendere 'O.elio stesso tempo i dirilli <lell'llalia contro i ;pericoli degli opposti imperialismi al di fuori e contro quelli di un nuovo nazionalismo reazionario aH'interno_ •Nessuno meglio di esso può porre e .spingere innanzi, 5uJ piano concreto, !lenza paralizzanti compromessi governativi, quelle profonde riforme di slrutLura che lutti i lavoratori attendono e che, pur elimina,ndo ogni prevalenza <lei singoli sui pubblici interessi, rispecchino ogni legittima esigenza dehla persona umana. Lavoratori ita,l~ani ! D Pal'llilo Socialista ora 1ricosliluilo vi farà noto tra breve il programma concreto che es.so propone al Paese e agli altri partiti democratici ,nel quadro delle e&igenze sopra pro pettale. Se voi volete seriamente, decisamente, dare inizio ad un lavoro coslrullivo, dovrete liberamente o coscientemente raccogliere attorno noi le vostre foroe per l'attuazione d'i quel :programma politico ei economico. Lavoratori italiani! Gra,ndi problemi sono dinanzi a voi e dalla loro rapida risoluzione dipende il nostro avvenire. Neltla coscienza delle nosLre responsabilità, ma pieni di certezza nell'avvenire della clas!ie lavoratrice italiana, noi esprimiamo in questo moment,o sul piano orgamizzativo e su quello ideologico una. esigenza che sarà ogni giorno più sentita non ,solo dai nuovi compagni che vengono a noi <!On impeto generoso, ma dai vecchi compagni di tante ballaglie, cairi .ad noslr-0 cuore malgraòo ogni momentanea divisione, ogni polemica ed ogni incompren.sione. Operai, contadini, intellettuaili, braccio e della mente I lavoratori del In piedi int,orno alla vecchia bandiera del < vo- &lro • glorioso PaTtilo Socialista dei Lavoratori ItaJliani; in piedi per la Mmocrazia rivoluzionaria e per l'edificazione del Socia,Iismo. ViV'a il Socialismo ! Viva la cla.sse lavorabrice italiana I Viva l'Lnlernazionale I La .politica, s<,-vol,tadai partili e.sislen.ti, ~cbe attraver.so il gove.r.no tripartito, non ha dato fmora ai lavo:raitori 3a possibilità di svilupp,a,re quella democrazia rivoouz.iooari,a ed autonoma. La politica dei :partiti e.si,steruti ba aV'llto il ri,sultato di rilaaldare Ja ricostruzione dro nostro Paese, ma non è ri'llscila ad ùnpelire la ·ricostruzione delle vecchie cricche reazionarie al servizio degli iwteres~i oapita.li.stici, e non ha oontito i:l dovere di ~f:11- ·dere .J'indipendenza dello &tato da ilnvaòen.ti m- ;flus.si coo f e-ssi onal i. La politi~a dei" par:titi esistenti :1-0n ha ~put~ creare 1a mutua fiducia tra tutte le categone de~ làvoratari italiani :nè ha sa,puto assicurare a,1 e!-'Si l'aiuto ooncreto dei popoli di -Oriente ed occidente, a fianoo dei quali :t.amti ilaliami si sono battuti e son<> morti. La politica d,ei partiti e.si-stenti, attraverso uno stato di paralisi, non è riruscHa se non a. podarizzarr-e .gli itali-ami ve~ _le _P?&fai-0ni.estr~- me, \e quali, nelle atruali cond1ziooi_ 1~ternazional,i, posraono porta,re solo -aiHa g:uerra civile, con pa,~- roee, drammatiche, incaloolabitli conooguenw per 11 nostro Paeoo. La erlsl del soclallslllo Italiano Noi ,dobbiamo a:r.gimare lo sviluppo di qu~~ 6i.tuazione. Dobbiamo chlamare a raccolta tutti 1 lavoratori aUim,cbè, intervenendo direttamente e c~ erun-gica vdlootà nel ,gi-uoco delùe forze. ~ontra.st~nti e ponen,dooi sul terreno -di :una. :po1itica dee1'6&- mente oociialisba e democratica, impediaoa,n-0 il colfa8SO spi.rittuale e anate.ria.w del Paooe e iù suo fata!e decliinare verso interessi estranei a.Ha &11a stona e alle sue con.crete nece.ssilà attuali. Paclflculone degli animi. Il prezzo della libertà futura, del noom> tobale affranoamento, sta tutto nel1a. forza oon la. qu,ale i Javoratori italiani accettQ1'&11.,ndoi combattere la battaglia che noi proponiamo :nel nome del Sociruliamo risor4o• Sol-0 nel nome di questo Socia.Li.smo può essere rifatia l'ltaiia.. Dobbiamo ireaJ.izzaTe 4a .pacificazione degli alllimi. e l'iin.9erimento dei .giovani, dei reduci, dei pa,rtigiani, µegli ex-1),rigionieri nella vita :politica_ italiana. m Wl.a atmoo.fera di profonda compremmone. Questo ;risultato :non &i ottiene ait.traver~ cerianonie oon oui gli opposti ;par.liti cercano di aocap~TMll\9Ì simpatie e ooguaci. Si ottiene invece chiamando a lottare .giorno per giorno, in-&ieme ai lavorato-Ti, per Ja Repubblica e per il Soci,aù~o: aJI1checol.oro che in buona fode si erano foroo 1llus1 di eervire questi ideali .salto altra bandiera. E' neooosa,ri-0 'Sottrarre fina,lme.nte iJ1 pirdblema del Mezzogiorno alla f.a,cile demagogJa e aille affermazioni ,generiche• iper iIDJPoslarlo in mod-0 oon•cre: t-0 e .sulla !balse Òli una I)'Tecisa reonoscenza deg,h aspelti fondamentali del piroblema _st~o: . LI Partito Sooiali.s.ta dei LaivoTatari !Jtali,am n~1e,ne c~e eolo una profonda trasformazione detl ec?n?mia "d'o.nale foodwta -su ,una vasta indootrial1zzamerJJ i ' dell' ,,.,.; lt a zione e eu una raziO'Druliz~i,ione . a? ••co _u~ , pobrà eJev.wre il tono di vita delle ~egiom :merid10nali e garamiire l'equilibrio e Jo aviluppo in senso ·,a1· ta dell'eoonomia nazionale. Solo attraveirs<> :C:.St.a.IB tr~formazione delle condizioni ma~~i delle popolazioni del Mezwgi-0rno, che tanto s1 d1stin,guono .per vivaciilà d'in,ielligenza, per ap~ eionata opero&ilà e -salda struttu:r,a m?~ale, .sara poo.sibile la formazione di una_ lor~ prn -~ta coscienza po'.litica e sociale e sa.Ta cosi -P~l'biJe ~e.- terminare 'U!ILél, più ip-rofonda e &o.sta.nziale umta nel Paese. Il Partito Sociali-sta dei Lavoraito~ _litaliam.i. non intende imipootare il problema fetnml'lll•!e _-sudi un piano eletta,:-alietico, ma su quello soc~ruli~_a <le!Ja pvoo,<lioarione della · -rtà e della d1ig,~1~ della personai IUllil na, èbe ,a con-dfa1-0ne ~ di Ignazio Silane (Oorntinuazione della 1.a pagina) de m8cwm del perfetto centrista? Riunite in un solo volume i dati dell'opera di Pietro Nenni al governo {<la Alto Commissario per l'epurazione a Ministro degli Esteri) e fateli seguire dai suoi discorsi nei congressi socialisti. &ulla copertina del volum(i),naturalmente rossa, potete mettere senza esitazione il motto di Lenin. Ma non è, purtroppo, solo il caso di Pietro Nenni. E' invece una vecchia malattia del socialismo italiano, è la vecchia, cronica infermità del massimalismo : il distacco tra l'intelligenza e la volontà, è una specie di schizofrenia che il socialismo italiano si porta nel sangue. Che valore conserva in queste condizioni la chiassosa e astratta sehermaglia congressuale delle mo• zioni? A che servirebbe ora un'analisi critica della mozione <li sinistra approvata al congresso ? Il difetto del P-S.I. non è nelle mozioni, non è nelle formule, non è nelle parole; è nel <!arattere, ed è un antico <l_ifeti:.<? italiano. Quelli che conoscono la stona d1 don Abbondio e <li Fra Cristoforo sanno che essi recitavano ogni giorno lo stesso c,re<lo, ch'essi erano, in un certo senso, « firmatari della stessa mozione», eppure rappresentavano due diversi cristianesimi, e perfine due diverse umanità. Ma è anc-he un sintomo della gravità della situazione odierna se l'ambigua posizione politica del centrismo si trova irn permanenza minacciata da un impulso centriifugo delle ali. E non a caso, da quando cioè il Partito socialista sotto Ja direzione di Pietro Nenni ha dimostrato ai lavoratori la sua organica incapacità costruttiva, la sua vita imterna si è polarizzata in due opposte_ tendenz~ s8cessionistiche una per l'immecliata adesione al P.C.I. e l'~ltra per la fondazione di un nuovo, litbero e indipendente Partito socialista. Il recente congresso di Roma dev'essere giudicato perciò come l'inizio di un processo di completa riorganizzazione delle forze politiche· del socialismo italiano. Il processo resta aperto. Esso non si è affatto concluso con la fondazione del P.S.L.I. Esso si è, anzi, appena iniziato. E si è iniz_iato, ci sia consentito dirlo, sotto una pessima steU~, es~end? coinciso cocnun piano politico reaz10nario rivolto a scacciare i comumisti dal Gover~o. e a costrino-erli all'avventura della guerra civile e con altre manovre dirette ad aggravare le condizioni della nostra servitù nazionale nei confronti di alcune potenze vincitrici. Se al nuovo P.S.L.I. non riuscisse, in un tempo assai breve di allontanare da sè il sospetto dell'antic;munismo e d~ll'ant_isov!e}ismo, e s~ non <limo.strasse con 1 fatti, c10e anche ai sor~ai ciechi, la sua effettiva indipendenza dalle forze dell'imperialismo straniero e dei moderati di casa nostra, ciò costituirebbe la ripetizione di un errore simile, anzi peg: giore di quello che tra il 1941-1943 condanno · all'impotenza e alla sterilità il P.S.I.U.P. ora im meritata decomposizione. Poichè il contrario di un errore è quasi sempre anch'esso un errore. Dopo tutto quello che precede, non c'è fors_e bisogno di ulteri?ri spiegazioni_ s~ qui ~pllcitamente si dichiara che per gmdicare 11carattere del nuovo Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (come, d'altronde, di qualsiasi altro Partito, presente o futuro) è d'importanza secondaria leggere i discorsi dei fondatori e i loro manifesti e programmi, alla stessa guisa che ogni ~omo prudente usa wudicare le persone indipendentemente da c10 che esse preferiscono raccontare di sè. Riuscirà il nuovo Partito a liberarsi dalle contraddizioni, daHe debole~ze, dalle ~~lattie infantili ereditate dal vecchio~ Apparira esso diverso dal P.S.I. solo per una diversa eloquenza, per una diversa 11:1itologiae, masch~- rerà una pratica sostanzialmente opportumsta, passiva e riiormistic3:, in tutto. simile a quella finora seguita da Pietro Nenni, ma c~m declamazioni umanistiche, con eleganti vanazioni sui diritti sacri della persona? Sarà esso capa·ce di. promuovere la mobiilitazione delle forze lavoratrici, e non per sterili e demagogiche agitazioni, ma per conqu~t~ durature? Si libererà esso dal ma[ldanrusmo, dal sistema cioè del ca,po e dei capi che si servono del Partito, invece di onestamente servirlo? Questi interrogativi, di cui nessuno può negare la fondatezza, sono all'origine della_ posizione di i[ldipendenza e di attesa da noi assunta verso il P.S.L.I. Alcuni di noi sono usciti dal vecchio Partito, mentre numerosi a,ltri in pieno accordo con noi, vi sono resta ti; come pure vi è rimasta, in attesa ~ella immaincabile liquidazione finale, la fraz10ne filocomunista, di «Compiti nuovi». Nessuno di noi intende ora sminuire il significato e l'importanza della fondazione del P.S.L.I. 1 ~a i coraggiosi e volonterosi amici che lo dmgooo non possono ignorare il !att~ fon?3:ID-enta!e che il socialismo democratico e oggi m Italia una nozione assai più vasta di qualsiasi delle organizzazioni esistenti e pertanto, n~la migliore delle ipotesi, il P.~.L-~. non puo_esser_e considerato che un Partito m formazione, 11 primo nucleo di un raggruppamento socialista più ampio. IGNAZIO SILONE Gerente 1resp.: Pietro Biani:hi, Zurigo Tipogr.afia « Grafica Bellinzona » S. A. LETTERATURA • Solitudine e compagnia Tra le varie defliJnfaioni che da tutte ie parti si-..f.anno del romanzo, una .mi c-olpì per la sua onesta ansia di c-hiarificazione: quella di Antonio Russi, apparso suLJ' Avam.bi !. Oi sono due modd, egli diceva, di scrivere il a·omanzo e, sic-c-ome il romanzo è scritto da un uomo, ci sono due modi di essere uomini: essere soli ed essere non soli; e per «solo» s'intende colui che pettina e spettina in tutte le maniere più aggraziate o capricciose i suoi lunghi sentimenti: in Stendhal egli giustamente addita il capostipite. Per «non solo» colui che ha idee, larghe: che sa di esserci e .che altri e-i sono e debbono esse1·ci. Questo secondo modo sta sboccando nella convinz-ione artistica dell'uomo che sa che siamo tutti fratelli e che su questo vive bene. L'espressione più in voga è Saroyan. Ma 1ni perme mettere in ?'ilievo il carattere di augurio impa.cciato, ti-oppo impacciato che ha Saroyan: cioè, anche pe1· Sarovan, L'uomo che si muove, il personaggio, e l'autore che gli sta dentro sono soli, soli co,n l'affermazione gratuita di essere con tutti, in una superiore atmosfera pan.- umana. Vediamo quali sono Le conclusioni che si possono trari·e dall'atteggiamento del protagonista di una delle opere più caratteristiche di Sm·oyan: «Giorni nella vita». Le conclusioni logiche sono due: o si dice che Joe è un ana1·chico, oppure che il suo bisogno di pultizia è un bisogno di puJizia pasquale nella casa di un piccolo borghese: va a fondo delle cose una volta all'anno: e tutlo si ricondv ce così all'iniziativa assonnata della elemosina cristiana. Del 1·esto, in mezzo a tan le contraddizioni, J oe vede anche questo e lo dice: «m'è rima.sta una coscienza cristiana». La quale poi non impedisce di ce1·care di ammazzare il «bruno cattivo» debla commedia. E allora, in mezzo a tutte queste ondate, da questa creazione pe1· il bene e per il male, una cosa accenna ad emergere come un ice-berg, un pericolo: l'indifferenza, un pratico qualu-nquismo di vita. Nella finale della sua opera più impegnativa, il romanzo «commedia umana», Saroyan una soludone e precisamente e solamente c1·isUana trova, ma non è quella che cerca. Per persuadersi ch,e sia possibile a una madre acc-ogliere come proprio figlio l'amico a lei sconosciuto del figlio morto in guerra. Sm·ovan promette all'u/Jtimo minuto al soldato di fargli sposare la sorella del morto. dove il suo sentimento panteista e panumano si riduce a una sagace mediazione di matrimonio e iil suo sentimento socialista non vede niente più in là della famiglia. E questo non è il verbo nuovo che fa per noi, per noi che t?-oviamo onesto, commovente quando dice Pietro Spina rnel <Seme sotto la. neve>: «Oh, nonna, come ti vien in mente che io non ti voglia bene? Ma, ecco, ad essere franco, voler bene a te mi semb1·a .come di volerlo a me stesso, come una forma di egoismo» e più tardi ancora: «la famiglia, sempre e solo la famiglia». Comunque un progresso di civiltà, di compagnia dalla soiuzione individua,l,e di Stendhal a quella famigliare di Saroyan c'è. Un ulteriore 'progr,esso tenta Vittorini: egli parte dal presupposto nervoso, tagliente che ci sono gli uomini e i non-uo1nini e che la ·compagnia deve essere tra gli uomini contro i non uomini; è una soluzione che non s'imbroglia nella nella logie-a, che si concreta neLla vita, ma rnon è ancora una soluzione umana, perchè, a prescinder.e dai non uomini, no,n serve che a una parie dd quelli stessi che sono uomini : ag,li operai; e N2, l'intellettuale che ha corvtribuito a rendere possibile questa soluzione, ne trova un'altra persa:nale e solitaria .per s,è nella morte. E quando, aUa fine, anche tra i bruti tedeschi Vittorini scorge un uomo e il suo operaio ,neofiJtagli risparmia la vita, i suoi compagni -lo disapprovano e L'operaio neo,fita .cçnclude iil romanzo con le parole: « imparerò megli,o ». Dove Vittorini in sosostanza preddca il militarismo, la disciplina e basta. Individuo, famiglia olasse. La prossima tappa nella ricerca di una comp~ pagna potrebbe ess.ere la razza: e Knu.t Hamsun sarebbe ,l'e,sempio a,rtistiJco. Kinut Ha,msun, il quale dice che -la solitudine, iil marcio è in noi stessi e che da noi -stessi non ,è possibile fuggire in nessun luogo e c-he perciò .ci conviene stare dove la natura ci ha ,posto. Oon Hamsun il conrcetto di Dio e dii patria diventano una cosa sola e il naz.ismo è a portata di mano. La soluzione .compagnia .quando più si allarga, quando più coinvolge uomini, ,tanto più consiglia la prudenza e la ,rif:lessione, a meno che la compagnia :non sia totale, a scadenza mondiale. Questo ultimo ,augurio viene .portato il più recisamente possibile da Ignazio Silone. La speranza più bella di Silone è iil .cafone. Infatti, il più t·remendamewte solo, perchè sordo e muto e intellige.nte. E Inf.ante impara ,come prima ma,- lerna parola da Pietro Spina « cumpagnia » e la dice, la scandisce proprio .come un uomo normale, a Venanzio e Simone: « cumpa.gni ». Poi ha voluto dare dei :tozzi di pane anche al cane e aill'asino e indicando noi cinque .tutti insieme ha ripetuto ridendo: « cumpagni ». Nella vita c'è più di una solitudine e Silane le ha considerate tutte: c',è la solitudine dell'uomo a cui fa difetto d:irettamente se stesso: e questo è ,i,l mala.lo, il menomato fisico: e questo è Infanbe; c'è •la solitudine debl'iwmo nella famiglia; e questo è Piebro Spina; c'è La solitudine deLl'uomo nella sua classe: e questi sono i caJfoni: c'è, sì, anche la solitudine deLl'uomo della razza: e questo è ,l'uomo farneticante, grotJesco, ma sempre uomo: don Marcantonio, pi-ofessore di mistica fascista. C'è invece una sola compagnia: dell'uomo con gli uomini nel Lavoro; e in arte l'ha realizzaJa suone. L'uomo è in ,tanti modi, ,come il mare. Il mare è azzurro, verde, grigio, violetto; ltutto questo e qualcosa di più: il mare e ,la sua libertà, più il sale che esiste in lui. ALBERTO BOCCONI \
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