L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVII - n. 60 - 8 dicembre 1946

( Bibl NOTIZIARIO ITALIANO Progetto socialista Per il diritto di voto agli italiani all'estero Le norme per l'organizzazione del 25.mo Congresso Nazionale del Partito ROMA: Le norme per il Congresso Nazionale. -del Partito Socialista Italiano. Ecco le norme fissate per la organizzazione del venticinquesimo Cong1,es.&o nazionale del Partito: 1) II Congresso oi terrà da:l 9 al 13 gennaio in Roma, nell'Aula Magna dell'Univer,sità; 2) Ordi,ne dél giorno : a) statuto del Partito; b) indirizzo e programma politico del Partito; c) elezione degli orga.ni diretti vi; 3) Ciascuna Federazione parteciperà con un delegato ogni duemLla iscritti. LI JJumero degli iscritti a ogni Federazione è Jato dal numero delle tessere dell'anno 1946, ritirate ,prima del 31 ottobre e pagate a tutto il 15 dicembre '46. Scaduta questa data, Ja Segretéria lel Partito compilerà·e trasmetterà a ciascuna Federazione un elenco delle Federazioni con Ll numero deì,le tessere da cia1,·cuna pagate, valide agli effetti d-ella verifica lei poteri; 4) ]'ermo restando il principio della partecipazione al Congres,so di un delegato ogni duemifa voti si precisa : a) che ogni Federazione avrà diritto all'invio di un delegato anche ,se non raggiunga il minimo dei voti; b) che Je Fed_erazioni, allo scopo di ri:lurre le spese di rapprooentanza, posson~ cumular~ su uno ste~o delegato anche urr1numero maggiore di voti non -superiore a seimila; diritto di partecipare aLla rinascita politica e moraùe della nazione, ha approvalo un odine del giorno prOpO.$tO dal compagno Livio Bottazzi nel quale è chiesto che pur lenendo conto delle difficoltà in campo inte1•nazionale, venga approntato un pro.getto nel quale sia previ,sta Ja conce.ssione del diritto cli voto a,gli italiani residenti aH'eslero. L'ordine del giorno chiede inoltre che detto progetto venga fai compagni delJa Direziooe passato a.I gruppo parlamentare ..sociali,sta perchè lo presenti e lo difenda ahla pros,,ima sessione dell'aissemblea Costituente. R01 MA : Quasi 2 milioni .di d·isoccupati. Gli uf~ fici, di collocamento hanno registralo un aumento di 88.092 disoccupati ri6petto al mese ji settembre. I disoccupati sono, a tutt'oggi, 1.346.026, cosi ripartiti: 1.050.617 lavoratori dell'industria, 382 mila 368 impiegali ed operai comuni, 352.503 la- ,·oratori agricoli, 160.538 addetti al commercio. FI RE.NZE: Il co,n,vegno•dei reduci. •Riohiesta costituzione d'un centro economico. Durante i lavori ciel Convegno interregionale dei re:luci, particolatmenle importante è .stata la decisione cli chiedere al Governo la costituzione di 'll.Il Cen lro economico dei reduci e dei combattenti col compito di accentrare e distribuire merci e «.trumenti di lavoro sottraendoli finalmente e per davvero alla specu•lazionc orgarnizzata. I Jélegati hanno richiesto l'opera del Governo a tutela dell'unità organica delle forze combattenti.sliche e hanno affermato Ja volontà democralica della massa dei reduci. ROMA : De GaS'J)ui ai ,pref·etti ,del Meri,dione. Lealtà ,r,ep.ubblicana nell'amministrazione del Sud. Trentun prefetti, alcuni deLla Emilia, gli altri delle provincie meridionali e insulari, hanno partecipalo alla terza rirunione Jei capi delle provincie. De Gasperi ha ripetuto le direttive già impartite sulla imparzialità delJ'ammini.slrazione, sulla nece&&ilà di un'opera costante di mediazione di fronte alle difficoltà più a.spre, suHa fermezza da usarsi costantemente per mantenere l'ordine pubblico; a queste direttive, diciamo così, di carattere generale, il Presidente del Consiglio ne ha a.ggiunlo alcune particolari per i prefetti JeHe provincie meridiooali, sulla nece&.sità del rafforzamento delle istituzioni repubblicane. Egli ha eletto che i rappresentanti dell'ammini- &trazione p,ubblica .sono oggi organi dello Stato republicano secondo la decisione della volontà popolare e che è 'Ilecessario che questa decisione, al di Jà di ogni posizione ,sentimentale, penetri nel popolo e si radichi come convinzione della soJifarielà nazionale. L'on. De Gasperi ha concluso parla'Ildo de!Ja necessità di intervenire preventivamente o repre&Sivamente in ogni manifestazione iole.sa a ,sovvertire l'autorità dello Stato e nei movime<nli neo-fascisti. Il mini,slro Romila ha in seguito parlato dello .sviluppo dei lavori pubblici; il ministro Segni ha ricordato Je disposizioni .sugli amma.&si sottolineando la necessilà che, dopo il 31 dicembre, vengano applicate inflessibitlmente Je dis,posizioni di legge. Sui due argomenti i presenti hanno discusso a lungo. c) che le minoi'anze avranno diritto ad essere rappresentale con un proprio delegato quando raggiungano ali:neino mi!Je voti; non raggiungendo tale cifra possono farsi rappresentare per i voti loro .spettanti, da un delegato del posto o di altre FeJerazioni; La stampa, • I giornalistie l'opinionepubblica d) che -0gn.i delegato voterà al Congresso per il numero effettivo dei voti rappresentati; 5) le Sezioni dovran'Ilo convocare le Assemblee, discutere e deliberare in merito agJi argomenti posti all'ordine dei giorno e nominaTe, sulla base delle deliberazioni, i delegati ai congressi provinciali, concedendo U'Il proporzionale numero di lelegati alle minoranze; 6) ·l'Assemblea delle sezioni è considerata valida quando siano presenti all'atto dell'apertura della seduta almeno la metà degli iscritti. In caso contrario essa .si riunis~ irn seconda convocazione non prima qi 24 ore dopo. Nelle As.semblee Ji Sezione il voto è individuale. Si ricorda che neùl' Assemblea di •una Sezione hanno diritto di parola tutti indistintamente i compagini iscritti al Partito, ma hanno diritto di volo soltanto gli iscritti alla Sezione medesima. 7) la convocazione dei Congre&si provinciali de- \'e essere comunicata alla Segreteria del Partilo; 8) i presidenti dei Congressi provinciali dovranno comunicare a.ila Segreteria lei Partito il verbale della seduta con il nome dei delegati e il numero dei voti a ciascuno attribuiti. Eventuali successive mo~ficazioni aJla formazione delle delegazioni non saranno ritenute valide se non comurnicate con •lettera della Federazione a firma del segretario; 9) durante il periodo precongr'eS>6tiaJe i quotiliani e i giornali del Partito dovranno ospitare in equa misura e con imparzialità, la voce di tutte· le correnti; 10) le Commiooioni per la verifica dei poteri sia ai Congressi provinciali, come al Congresso nazionale, saranno costituite con la rappresentanza delle varie correnti manifestate&i nel Partito. Per Ja organizzazione dei Congressi provinciali e del Congresso nazionale dovrà e.ssere co.stilui lo un Comitato in cui tutte le correnti siano del pari rappreseinta te. ,MILANO : La Mostra ,dell'« Avanti ! » è stata inaugurata. La • Mostra dell'Avanti! e del Sociali.smo •, or,ganizzata e allestita a cura deJ.l'Ufficio Propaganda, è .stata inaugura·ta solennemente nel salone dell'ex Arèngario in Piazza Duomo. L'accesso a,lla cerimonia inaugurale è avvenuto per biglietto d'invito. La mostra è aperta al pubblico fino a domenica 15 ,dicembre compre.so, con orari.o: 9-12, 14.20. Dell'importanza .spirituale e politica della rassegna è superfluo accennare : delJa riuscita e della realizzazione folla mostra i compagni giudicheranno vi,sitando la sala dell'Arengario. Possiamo dire fin d'ora che comunque la Mootra è riuscita veramoote imponente e pertanto degna di essere visitata da tutti i compagni e dai nostri amici. Nella mo.stra, figura il celebre quadro e Il qua rto stato• di Pelizza da Volpedo. ROiMiA : l11 progetto cositituzionale. Definitiva la istituzione repubblicana La prima sottocomm!ssione paTlamentare ba approvato tre artico.li -sulla forma dello Stato, i beni e i mrmbri di ca.sa SaNe,ll'epoca della ·radio e della bomba atomica, potrà sembrwre a taluni una ingenuità pubblicare sotto questo titolo un'estratta da ,;:Le Menzogne Convenzionati» di Max Nordau, vecchie di... qualche anno. Noi .(tbbiamo pensa,to invece che sostanzialmervte ,la situazione, relativamente all'argomento, sia rimasta im,mutata, anzi per certi aspetti potre.mmo pensarla più grnve. Valga quindi ancora una volta. l'acuta a;naUsi sulla stampa, sui giornalisti, e sull'opinione pubblica, dell'illustre sociologo. 'l'empo fu in oui l'opinione pu,bbLloo. era qualche oOòa d'impaJp,abile; no1J1 aveva coir.po né conto1mi delermlinati, <Solìgeva .,e,n,t,a, che se ,ne saipesB>e il come; miL!e cosu.ccie la componevano; er~ no un motto fugao1:, del pr:i'11oipe •o di un ,gran signoo-e, uin silgni.fioati•vo se.rollare del capo ohe faceva un .sù,rto a,l.l'ostel'lia; le oiarle di una ;pe~tegoda in una eua vri~ita ,settin1J3ID.raleo sul mercrrto o nella €.ua ,starn~a da la1voro. L' opintlone pubblica prese cuna forma detea-minata no,n .neLle leggi .rertirtle :ma. 'Ilei ,giuri d'onoire, ~tilm.iti dalle •ll.S!IJlZt e ,che le cl.assi, ma sopir.a.tutto le cOJ"por,a,ZJioni,.prat:oo,viano nel Jo,ro <Seno e i mii gii1Ud,ici,no[l a.m.- mettE:1ndo ap.pello. rovma,~rno moralment,e ]•.accusato assai p,iù del,La. oon teM-a di ill.n vero tribuna le. Oggi eie.sa. è un,a poLen,z,a. bene oiT1ga11iz:z-ata <l pa.dToJ1a. di uno strumento. che tutto il mo,ndo l'iCO,n08'ce come SlllO ra.ppre.senta.nte -plcn1i,pot.enzia.- rio, e que.sta è I.a. sta:mpa. ITTl!IDen.saè J'impo.rianz-a dell,a stampa .nella civiltà. Le. su.a e.srisLe.nza <: il -posLo ohe e.%a oooupa ta,n,to neùtla vita priva~a qu.amto nella 'Vito. genera.le, ca.ratterizz.ano j nroslri tempri. molto più 1cihe tutte Je iruve.nzioiilli ~ecniche ohe pure hanno ra.dioa.lmente trasfoirmato le co,ndiziooi ma,tedali ed inteHetbual i del nostro vivere. Il ,grande sviluppo del gio,rnailrilSIJl1o è con- :empora.neo appunto a. quesfinvenzioni e n·è anzi cuna conseguema,a; ,ragione per 1a quale .non .,i può pen.s,are a,gLl •odierni no.;,Lri gtiioll'naJ,i, senza -p.ttr a.neo pensare a quelle ÌJ1JV€m.:ionri.Fra.cciarmone La prova; sn.1ppoq1iruno che il oostro secolo con le -s.ue ifer.rovie co' 6111.0itelegmtfi oon la Sllk'\ fot01gr~ e -coi SIUOi cannoni K1,11pp, oon ,aibbia aJliri rperiodioi che i picooli fogli settima.n,aJ.i di avvisi e .nobi1i2e.: del ,seco I o sc0trso: -0p'])'1.11'0 &U p,pon,i,a.mo che i !llo&tri tem-p.i coi loro giomali ipolilici moder.n i a.bbia:no rperò a nco\a l,a.vecchia corll'iera postale, La distanrz,a, di dieci gioJ·nii ifra. Roma e Parigi, I.a candela <lù. -sego, Je molleLle, '1a ip,ietra focaia e gti ,a,rohibugi ad aooi6ll'in·o. Onbene: queste due ipot•eari ammesse •s 1 i awebbe c1 he i J1JOO!.rt.eimpi nella pirima -ipote.si, ,r.a,ssomi,glierebbero ai tempi a,ntic.'.hi molto più che nielLa ,seconda i;potesi cperchè J'.es,i<Stenz.ad. el gio,rnoJJismo dà i.ade fision01J11ia aJiJ.a cirvill.à. modern,a, e tan~o potentemente la distirugn.H~dalle ci-vj,J IJà amteriori che il ,giornalismo diiiventa prol])rio 1a -pi~ cairatter1stioa qualità dei tempi ,nostri. Nes.;,urno rv'•ha cil1e neghi la irnpo11:- tanw. delJ.a st,ampa. Un uomo di Sta-lo francese la. chJ.alltlò < il quarto potere deJ.io Staito •· cioè un, .poi.e.re che, raasieme agli al,tri tre poteri fa leggi e governa; ,a,lb'li.l'hanno chi,a,m.a,ta. < Ja .,e.sta po. lenza }·. E' cerl-0 che •oggi, in nessurn Stato europeo sa,rebbe po.s,si.bile i 1 ~istere a fa.r leggi o a governia.re senza la coO'perazione della Gtamp,a, voia. o ma,Dgra.do l.a -sua opposizione. Gira.r<1in 11.lnalbr-0 1) L'adozione dehla .forma repubblicana dello Ira.nce&e i.n un ,a,cce.sso chi ,bizza,r,ria pa.radoasale Stato è definitiva e non può essere oggetto di nor- negò, La potenza. della Gla.mpa. Chi .guarda la comale procedimento di revi,i,ione co st i~tizionale. . sa .superificialmente gl.i da,rà ,r.a,gione, ma ,gli vol2) La legge disporrà l'avocazione allo S t ato iei terà le sp.alle se iruvece ben arldentro la Q&Selwa. beni di casa Savoia. Certarmente 1m determinato giornale no.n. riusci-rà 3) Ai membri dj casa Savoia è proibita Ja resi- in 1u11 dato mo!ID:ento a diar p,revra,ìere la sua volondenza nei territori della :Repubblica. tà; .perlfino ril .primo foglio -ciel morndo non iriusoiIl primo articolo è ,stato approvato a maggio- rà. talora neppure a far destitu.irn <lo. un p,ubblieo ra'Ilza il secondo con 15 voti favorevoli e due con- uJNicio IUll1 u1SCiere villa.no• e. moJto meno poi, a trari (Lucifero e :Mastrojanni). il terz.o con 14 voti impedfre la ruppirovazione di una legge, la confavorevoli, uno contrario .(Lucifero) e due a st enuti. servazione o la caduta. d,i un mi.ni<5ler-o J'effottua.- VIDE,NZA: La sezione sociailisia dii Vicenza nel- zione di un oorto indiirizzo politico. Ma quando la sua ultima assemblea, consderata la situazione lutti i gtio,r,naJ•i impOO"tanti dii un paese conve11<g0" che 61 verrà. a creare in Italia co.n l'apertura del- n·o con ])€tl-Severr31llii¼l. ,a,d uno 'S'Copo deùermina.to; l'emigrazione, per cui varie centinaia cli migliaia quando ,per unesi ed a:runi iripe:o,no cerLe idee se di italiani lar.SCera'IlnO il Paese per necessità eco- anche non molto roncrele, m0, comuni: qu.a,nd10 nomiche privando co.sì la democrazia italiana dei per mesi e mesi ieostantemenle r-iconducono i loro valido ~uto del loro voto, considerato altresì che lettori -ullo st~so concetto, allo.ra non c'è C06a gli emigranti contribui.scono e contribuiranno sem- che e5'Si. non po•ssano far .a~olta.re_ e nulla pu~ a pre più col loro .sacrificio a.lJa rinascita economi- loro res1s-lcre nè governo IJle log,g1, nè costumi e ca. e~ a che perrò ven.o-ono a clea;:si fl èOno idee che pur "'iono monò:aJi. Da ohe deriva questa .i.mporliaiooa èiv.ile, quest'a,utorità rde!La.stampa ? Si tentò di m~t.rra•re che p.recipua missione della .stampa è di 01gev0Laire le relazioni oommerciali. Su ciò non apriamo neppure dn.scu&Sione perchè pensi,rumo che la amport.runiza della civiltà non 1a si debba, 6'CI'Utare nelle inserzioni a p.a,gamento ne.i gioirnailii. La potenza della -stampa non procede nemmeno dallo. divulgaz~one delle notizie del giorno. Come sempliice oronaca degli arvvenimenti quotidiani il giornale .non avrebbe irrupontanza maggio-re del oo.rib.iere che a quesio proposito ,almeno per le notizie locali è il ,vero emu!Jo del ,gioma,le. U.n foglio che icon-' tene-soo s-o]e notizie, in stile GeCCO e' in modo oggetl,ivo diffic.ilmenle inQuieterebbe un governo e n0,0 coowmuo:verebbe jJ pubblico. Si vuole che la stampa sia Ja me.estra della moltitrudine, la di.,.pen- .;atrice popolare dei risulta.li delle iinda,gini .scientifiche e tecniche. Ma neppure su ciò riposa la sua efficacia perchè in primo luogo, la. volgarizzaz.ione delle ooienze col mezz,o della stampa quotidiana non è g.ran cosa; in secondo luogo. rea~- rienza ci i'Il,s,egna che il mi.glior fogJi.o popolare se;ienli1fic-0 impre.,.;,;.iona la mente dei lettoiri molto meno del peggio.re ,g.azwttmo ,politico. Ko. non sono le i'fllserz.ion i, nol!l -c,ruo le notizie e nep.plhre lo articolo piopo,lnire istruttivo, che danno alla stampa la potem,a, che 0,53,a ha JJ1ello Stato e l'tlff1cacia. rhe c,,:;:.-a 0òf'roila n~Ha. civil.tà ma è ll:I tel'!ùenzJ. manifestai.a, dral po11<5iero pol;iico e ifilo~;ofico ohe es.sa ha, come p.rrnra,nco inelfo .scelta e .nella disposizione delle 1J10tizie, :nella signi,ficazione delila notizia anche la più sl·rana e nei commenti più o meno e,sipJioiti che e,;,'òc:1. fa intorno ai ,fatti di cui p,o,rla. Se 1a ,;l.ampa. fo&~e ,solt:.1J1to una, '!lair.r-atrice di avvenir.-1enti non sarebbe che Wl mezzo di comunicazione d; ~a.do a~•i bas•so e occuperebbe un·inifi010 posto ni~Ll.a,civiltù. "Mo essa ~invece è la critica, che invigila <Srugliavvenimenfij del gior- .no; ~'l c;:i a&Sttme riJ compito di giudica re. cli &tigm.atizzarie o di lodare tle azio11i, le rparole e penfi-110 le ,recondite intenzioni degli uomini, iincora,ggionidole o min.aooiandole, oifLren'Clolc come esempio .alla gc'lleralità o pre.senta.ndole come cose crrende e mJri,; €156adi 1 rnnt.a -0pinio11e ipwbblica, dù. /l sè sle~a -ciel diiritli ed e.sercit.a il 6UO pa•rere punilirvo ne.Ila fo,rm.a, più tO'l:ribile, -cioè col •oondo e <:oil',a,nn,ientamf'nto mo.raie; ~ G:i fa mrlni,stra delJ'imperrativo categorico oggettivo; •e&sa. i,rnfine si impone come co,scie-nza pu,bblica e generale. E qui un quesito .s 0 .pre-sentu. Chri è che po,ssiede rea.lmente ,gli att.riibuti più ~ti dell'opinione pubblioa.? Chi è che li .fomi-sce > Donde ,ri-ene il dliritto di com,a1lòare a, nome del pubblico, di giudioa,re, di voJer ~·boliire istJ,tuzioni esisten,Li e di in•nalz.a<l'e nuovi ideali di moratle e d-i Iegi-slazio,ne ? Da chi J-:iceve iJ .s1uo,mandato il giomal.ista? Queste dom.ande i .goJVema,nti .h.,'.liTl'Ill() fatto a $<! stes.si al -primo el])-pa.rire di 11.M Gtampo che parlav(l, a .nome delJ'opinione p,ttbbJ.ic-a; ma rnon avendo essi .potuto ~:I.are a , è medes.imi ,r:i6poste Goddisfacenti la penseguitaromo, cerca,rono di distrugger,la -od atlmeno di tenerla -sotto 1a lo,ro Gferza, di impa.stoiiar.1u, di in.catenarl.a. L",i,stinlo popoJ.are però è semp,re st..'lto avverso•a q,ueste pretensioni dei gorve.rni; e 1a lilbertà della stampa. è stata costanl·emente 'llJla delle prime e ,più tempestose domande <l'e;ip-opolri. Quest-0 i~tinto però, come del resto qurasi tutti ,gli i6tinti -popol,a.ri, .giU!Sto in sè stesso e fondato s1111,1i'interessegeneriale è un logico assai catti<vo. Ogni volta ohe i :popoli chiesero la liibertà di .;;tamp,a vi im'!OO,gi 1narono, di eBprimere queisti co111~,etti: < La orpinione pubblka cioè il pensiero ,genera;le, il sentimento generale, l'equa,nimi,t,à e la cosci-enza. del ipopiolo sono, in 1lllt:e le q1Uestio:ni la >a1.1Jto.rilàsuprema. SOJIO l'ltlltima. istanza de!Ja ,gilllrisclizione po,polaJ·e; è cosa most.ruo.sa. il toglie.re ,o il limita.re a cotesta aJtiS'- ;;ima ,a,utori-là la libertà di p·a.rola; tal cosa equìv.arrebbe ad 't1lla ooazione generale, sat1.·ebbe la pretesa di una .,ola per ona, o di una iminoranza a voler porre Ja :pù'Opriiarvolo,ntà al punto della volo,ntà ,generale; ciò non può essere loller.ato d.a una comruna.n~a di gente, i di cui mc<mhri sono uOlJllin; liberi. i quali intendono regoLa,re da sè i p.ropri destini >. Ratgi·onanclo in tal gui-s;a, i ipopoJi commi ero jl gr.ave errore ill-0,gico, dti l.rat'r-O le Joro illazioni I libri presso « ,LEGA DEGLI A1M1CIl 1 DEL LI BR·O » ZUR.100 - tMiilitarstrasse 36 DI DONATO: Cristo fra i muratori. Edizione Bompiani, pag. 256. ,Prezzo fr. 3.60 presso Lega de11HAmici del Libro, Mili tii.rstra6.Se 36, Zu·rigo. Rude come un ([Jezzodi granito non ancora squadraf;o, «Cristo Ira i muratori» è un libro potente e una creatura viva, piena di sangue e di passione da scorpp'iare. Non è soltanto il fascino dello stile che attira, il periodare spoglio di qualsiasi tecnica, nato dalla vita dura, dai silenzi contenuti e dal discorrere denso dell'operaio, ma è la vitalità calda, pre,potente, monumentale del,la materia. «Cristo Ira i murawri» è un popolo di muratori che lottano contro la materia e contro la tirannia del salario e del mestiere - il «job» elevato a personaggio da tragedia greca e da dramma moderno - sostenuti dalle forze elementari della loro stessa primitività ,e della I ede in Dio lino al giorno in cui sentiranno se stessi in figure di Crist;o: «Cristo fra i muratori» è questo 1nondo os<:Uro, sordo, umile, nascosto, ignorato, che tenta di es.primersi e fatica a trovare un'espressione. E' u:n libro se-ritto con mani callose. Pochi libri sono teneri e amari, delicati e violenti, tragici e sereni come questo. STEINBECK: La battaglia. Versione di Eugenio Montale. Edizione Bompiani. Volume di pagine 408, •presso « Leija rde-gli Amici del Li1bro», Zurigo, 'Militarstra.s.se 36. Fr. 5.- Nella carriera letteraria dello Steinbeck, questa «Batta.glia», che segue cronologicamente «Pian della Tortilla» e precede «Furore», rappresenta. non solo una tappa considerevole ma un punto di arrivo che per alcuni crUici resta il più equilibrato dello scrittore americano. «La /Jattaglia» è in apparenza la descrizione di uno sciopero I aUito; in realtà è un libro che mostra le incognite psicologiche della lotta sociale, le contradittorie reazioni dell'animo umano di fronte ai problemi del lavoro e degli uomini considerati come «gruppo»; un libro che solleva molte domande •e lascia aperte molte risposte. Segni, questi, che ci assicurano dei carattere londamentalmente artistico dell'opera qui presentata e in genere di tutti gli altri romanzi di quest;o scrittore al ,quale un immenso successo di pubblico non ha mai tolt;o il gusto di battere vie difficili e di rinnovarsi di anno in anno. JOH:'.\f STEINB!EGK : Furore - Prezzo fr. 6.20 In questi ultimi dieci anni Steinbeck ha pubblicat;o sei romanzi, una commedi,a e un libro di novelle, libri che gli assicurano una posizione .prerninente nel cam,po delle lettere del XX secolo. Ma con la pubblicazione di questo libro, che è il suo (J)rimo lungo romanzo, Steinibeck interrompe il ritmo del suo progresso per fare un salto da gigante. Il libro a.ppassiona. Già qualche giovane scrittore americano aveva resa familiare la visione di una America agricola, quale è qui tratteggiata., ancora selvaggia e dura ed arsa slica e razionale• comincia solo a penetrare, dal sole, un'America dove la civiltà capitalie soltanto ora, per sostituire il trattore allo uomo e per caociare il contadino dalla zolla. .lf a COSÌ disperatamente viva, così palpabile, cosi tragicamente e ineluttabilm,ente martoriata, l' A1nerica degli Stati Uniiti del Sud non et era apparsa. Il libro è un franimento di vi ta, un ,poderoso grido di angoscia, di condanna e insieme di esalta.zimie del lavoro. Rornanzo e paesia si intrecciano in ambienti, episodi ed espressioni nuovissimi. Un autentico capolavoro. da una premessa, clhe &"Si credev.a.no già provata, mentre che ,si doveva invece i;,rova.r.ne la giustezza. Il conoeLlo i.n virtù del qua,\e scorse la domanda delira llilberlà di stampa è che opinione pubblica e stampa siano una oosa sola. Ed è appunto ciò che i governi hanno sempre 1iSl()Juta.mente contestato e senza dubbio co•n llln 11·.agtr0n811TleJaltso.sai più logioo cli quello usa.to dai poipoli a -sostegno della lo,ro preles.a. Dinanzi .aJJ'opi.n:ione pwbblica 6li. inchiJ1a'!lo tanfo i governi qu.anto i ,pO'poli, pmich.è esaa Si manifesti in modo genumo e senza eqttivioci. O.ribene: la stampa .i.nteirpreta essa dav-vero i'll modo genuino e -sen,z,a. equif\70C1 J'oipiniollle IJ)UJbblica? Colui che vuol rispondere ,a qll.e8ta doma.oda si ffiguri che cosa sia un ,giorna.le, come lo si crei e come lo si allestis-ca. Il p11·jmo venuto, -s·e ha de.nari, o se eredita, o se t.rova .,oci accomaJ1da.nti, può fondare un .g.ronde giornale, circon<l,a,r.si di un rn,umeroso s'.ato- ma,ggiore di p11bblici-s~i e diventare da,lJ'og,gi al domani. diciamo cosi. un.a potenza, ohe esercita una forte irufluenza sui mini.sl.ri e S'U! pa.rlamento, sull'a,rte e sulla letterafu,r,a, sulla Bor,s,a, e sul coonmercio. Si può però far qui una co.n.,sideraz.i,one. Il giornale non può diventare una potenza ohe in un &olo modo, oioè d.i.f:fonderucl08:i,Largamente; la qual cosa pres-uppone c!he esso .sia ,scri:to da pers-0na di talento e che esprima. idee le quali piacei.ano a.I pubblico. !\lo'!l è '})e.rò proba,bile che persone di talen;to subisca.no la direzjone e l'a,utoirità dominante di una persona. pregi-avole. E ciò sarebbe una garanzia di mor-alilà n~l fondatore d,i un giornaJe. D'altra pa,rtc .non si può amP1el.t0re che il pu1 bblieo .;; abbandonerebbe a mas,-e a.d 1rn giornale se non avesse con;;o'!lm1za di opfoionu co' suoi r€'da~ori. E ciò c-c'lù."P,hbuena gc.ran0ia ohe il gio,rnale eeprime <Ì!WveN, l'opiJJior,_e 1)'Ubblica. Ll leltor-e, abbonandosi, ~i può dire che eleg,gu j] ,giornal~sta. a suo •oraio.rr; il mandato è la ,;:,chooa di abbonamento; ogni ,rin'!lovaz.i,ona di abbonamento ;vuol dire rinnov.azio.ne della fooollà dal'<l. a1i redattori cli -p,arla.re a. nome dei lo.Po J.eUori. T-u~lo ciò e moJto chiarr0 ma e falso dalla. pri,ma, all'uJLima parola. L'e;s.perien12.:a mo;,fra che col dena,ro si '})ttò ~empre ,a. da])'])ertutlo oompera,re la. cooperazi,one di persone che non banno cair.attcre, ma hanno bensl ·talento. (Continua)

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