• • Bib NOTIZIARIO ITALIANO Ledirettive del Presidente del Consiglio dei ministri, ai prefetti dell'Alta Italia ROMA: Per d'ordine ,pubblico e gli approvv1910namenti. Il Presidente del Consiglio ha parla.Lo ai prefetti delia Lombardia, del Veneto, del Piemonte e della Liguria della, situazione dell'odine pubblico e degli approvvigionamenti dei generi alimentari. De Gasperi ha rilevalo come, nella difficile situazione cl'eala dai venl'a.nni di fascismo, molle difficoltà sia.no !.late superate. • D meccanismo statale - egli ha dello - va ridestandosi. Il prestigio dell'aulorilà rinasce ed è aumentata in forza jella legge. Lo so che manca ancora mo!lo al consolidamento della disciplina nazionale, che il costume non si adegua ancora al senso del diritto. Ua anche in que!.ta direlliva si SO'Ilofalli dei PJ:Ogressi. • Il senso dello Stato democratico va -0ra sorgendo dalle fumose rov-ine d~I di.saslro nazionale causalo fatl fascismo dittatoriale ed è affidalo in notevole parte a noi, -&ignori prefelli, in quan Lo noi, come amministratori centrali o periferici, dobbiamo servire imparzialmente e coscienziosamente il popolo italiano nella sua casa comune: la Repubblica d'Italia>. slranza specializzata, _purtroppo in!.osliluibile, .jato il necessario lungo apprendistato (per alcune categorie si tratta <li selte-ollo anni) e dato che, nel ramo, non esiste <lisoccupazi<me. L'allontanamento degli specializzati può portare alla chiusura di complessi indu!.,triali non indirfferenti, con conseguente dilsoccupazione cli maestranze che allualmenle, dopo la lunga stasi im~ posta dalia crisi bellica e dalla mancanza :li mar lcrie prime, ha trovalo utile impiego. Ingaggiatori svizzeri o nazionali per conto di Case svizzere, si reca.no nei vari laboratori (!.artorie in serie e su misura, maglifici, pelliccerie, pelletterie, ecc.) e con offerte <li vistose paghe accapanano gli specializzati, trascurando Ja manovalanza che loro non interessa. Il male è duplice : da un lato industrie nazionali che non poS!.ono più funzionare e dall'altro potenziamento di industrie straniere in concorrenza con le nostre cu.i tendono sostituirsi sui mercati. Il Sindacato :iell'Abbigliamento è già intervenuto presso il Ministero, la Prefettura e la Questura. per tentare di impedire il perpetuar.si di tale spogliazione facendo delle propo!.le concrete di controllo al rilascio dei passaporti per ragioni di lavoro; ma finora nulla di nuovo si è verificato. Però è ovvio che gli organi responsabili debbano urgentemente provvedere, da evitare una crisi in industrie ohe, come già jello, solo da poco banno ripreso efficienza e sono in grado di dar lavoro ad una non indiff.erente massa di lavort1.r tori, come le.stimonia la continua ricbie!.ta di lar voraiori e lavoratrici che, purtroppo, può essere esaudita solo in minima parte. ROMA: Continua la polemica tra ,democristiani e oomunisti. La stampa romana commenta il discorso di Togliaitti a Livorno e la risposto data dal :iemocristiano on. Cappa, sollo!.egretario alla Pre.sidenza. La polemica lra comunisti e democrislia.ni si è acuita e molli giornali naturalmente parlano di crisi. Stasera la Presidenza del Consiglio ba diramalo un lungo comunicato sul ritorno dei prigionieri italiani dalla Jugoslavia; in essa ~i confuta quanto .secondo il resoconto di molti giornali e dell'• Ansa,, il •leader> comuni.sta avrebbe dello a Livorno e che cioè De Gasperi è i! responsabile jeJ mancato ritorno dei prigionieri dalla Jugoslavia. Il comunicato ufficiale precisa che il Governo si è fatto promotore di iniziative ufficiali in tal senso e ba appoggiato quelle ufficiose, ma è sempre mancato il nulla-osta jugoslavo. •ROMA: I capitalisti italiani hanno denaro per il B•rasille. Il generale Adolfo Infante, giunto recentemente a San Paolo, ha dichiarato al Presidente della Federazione industriale brasiliana - informa • United Press > - che alcuni capitalisti italiani desiderano effettuare cospicui investimenti in Brasiìe. Il generale Infante, che ha dichiaralo di rappresentare i grandi comples!.i ind u.slriali italiani della Fiat e della Caproni, ha aggiunto di essersi recalo nel Brasile per determinare i particolari di alcuni progetti relativi alla costruzione di stabiìimenli aeronautici ed automobilistici che dovrebbero sorgere in territorio brasiliano. Osservalo che i rapporti Tia.s.suntivi degli or~ gani di pubblica sicurezza dimostrano chiaramente che le illegalHà a.oche ,se non .s<>no&comparse, sono diminuite in modo sensibilissimo. il Pre.sidente ha detto : • Su questa linea dobbiamo continuare; l'autorità non deve diminuire la libertà, ma solo regola,rne lo sviluppo in modo che la libertà del popoio, che tenfa a -Organizzare e con.solida.re il suo regime, po--"'-Sattuar&i 'Ilei rispetto dei diri lti e dei d-0veri personali e sociali dei citladini che ora la Costituente sla per riaffermare>. Il «Dono ·svizzero» per le vittime della guerra e la sua azione in ·Italia Terminate le consideraz.i-0ni generali, ]'on.le De Gasperi ha passato ilD rassegna tutti i problemi es&enziali del momento, dall'alimentazione al prestito, da:! disarmo dei civili al problemi amministrati vi. Han'Do poi parlato il mini.stro Segni e il vice commi•s.sario alla Sa,nsone. dell'Agricoltura Alimenlazinne Sugli approvvigionamenti hanno interloquito vari prefetti ai quali ha risposto l'ispettore generale dell'Alimentazione De Marzi, tutti concorfando sulla convenienza della solidarietà .nazionale fra le varie Tegion•i e sull'ar&Solula,necessità che siano impedite le irregolarità e gli abu.si peJ tesseramento che, purtroppo, in molti Comuni si tlamentarno. MILANO: L'emigrazione danneggia 'I' rndustria dell'abbigliamen,to. E' •staio già segnalalo dall'• Ava'llti ! > il doloroso fenomeno della emigrazione clandestina cli n~lri 1avoralori in Francia. Un ben più preoccupante accapa.rramento di maestranza viene effettuato .fa imprenditori svizZ-eri i quali puntano gli occhi quasi e&clusivamenie sulla maestranza altamente .specializzala, sottratta così ad aziende nazionali lavoranti a pieno regime, e che già effettuano 1ma larga esportazione di manufatti, contim1ando ad essere le uniche fornitrici di imporlan ti mercati esteri. Si tratta delle industrie dell'abbigliamento, le quali vengono a trovarsi in gravi difficoltà per il fallo che si vedono depauperate di tutta la maeIl socialismo è internazionale di Hans Oprecht (continua dalla prima pagina) tito del lavoro ha fuso le forze del Partito socialista con ,quel-le di a,licu-nigruppi democm.. tioi di sinistra, di cattolici e protesta:nti progressisti. Nel Belgio il PaTtito socialista ed il Pairtito co:tnunista operano uno accanto all'altro. Ambedue i pa 1rtiti fanno parte della compagine governativa, ma ,la direz,ione del movi,mento operaio è -incontestabilmente nelle mani del Partito ,socialista. SuJl'Inghilterra non occorre spendere molte parole: il Partito labwrista ripudia qualsiasi cooperazione col Partito comun1sta, ,che rappresenta del resto un'entità trascura-bile. Da questa rassegna soIDIIll.aria risulta chia: raim.enie che tutti i prurtiti -socialistli. nei paesi deltl'Europa occidentale accentuano la loro autonoo:n.i,a, perchè ,hanno riconosci~to che la unità d'azione ed :in grado rrnagg1ore la fusione coi Partiti comunisti, sarebbe deleteria per essi stessi per uutto il movimento operaio. Le clilfficoltà che .Ja politica socialista deve attualmente affrontaire si spiegano con la complessità dei problemi che sorgono in questo periodo di transiz,ione che stiamo attraversando. La democrazia puramente forwale è onm.ai superata nella ma,g.gio.r parte de1 paesi emope.i ed appartiene storicaim.ente al passato. La democrazia pol,itica deve sosta•~- ziarsi di un nuovo contenuto, ila democrazia politica deve cioè integrarsi nella democrazia economica e ,sooiaile. ,Se si vuole salvare • la democrazia e proteg,gerla contro un ritorno ,fascista ,bisogna darle una base socialista. Perciò iil Partito laibu:rista jn Inghilterra lotta per la nazionalizzazione dell'economia; perciò il movimento operaio in Francia è assillato dai medesimi problemi. Ohi non si rende conto di questa esigenza e crede di poter conservare la democrazia puramente politica e liberale, concorre a scavare la fo sa a1la democrazia. L'alternativa sarebbe fatalmente un comunismo di stato come in Russia o un nuovo fascismo. Abbiamo avuto il piacere di scorrere in questi giorni diverse pubblicgzioni italiane, .giorn.ali di tutte le tendenze, politici, economici, di divulgazione, nei quali si parla dell'aiuto sviz.zero in molte regioni d'Italia dove i bisogni della popolazione povera, sono quelli di prLma nece.sità. J)alle relazioni, che talvolta sono a·rticoli di .fondo, appare evidente il senti.mento cli riconoscenza per tutto quello che la « Svizz.era » ha fatto, specialmente nei confronti di tanti e tanti nostri piccoli connazionali.• E' quindi un nostro dovere, d-0vere di cronisti imparziali ed obbiettivi, di far conoscere alla emigrazione italiana della Sviz.zera cos'è il « Dono Svizzero» e quale è stata e ,quale ,è la sua opera, tanto meritev-0le di tutta la nostra più viva riconoscenza. CO•S'E' IL «DONO SVIZZERO» Il Dono Svizzero sorto per volontà dell'assemblea nazionale verso la fine del 1944, J,er lenire le miserie della guerra e voluto dal pop-010 svizzero, che l'ha sussidiato con una colletta che h-a fruttato ,circa 50 milioni di franchi, ha oggi -circa 2 anni di attività dietro di sè. In questi due anni di lavoro e-.c:so ha tentato di risp-0ndere ai più impellenti bisogni dei paesi duramente provati dalla guerra. Fedele alla sua divisa, esso ha dato il suo aiuto, obbedendo a .principi umanitari e secondo le sue possibilità, senza fare alcuna distinzione politica o confessionale. Ha così tentato di lenire la più nera miseria delle regioni parti- ' colarmente colpite, tenendo innanzitutto conto dei paesi vicini, con i quali la Svizzera ha sempre mantenuto rapporti d'amicizia particolare. In complesso sono state portate a compimento circa 500 azioni di soccorso in 18 paesi. O~i, i fondi messi in origine a disposizi,one del lJono Svizzero sono quasi completamente esauriti o già deslinati per azioni imminenti. Dei 100 milioni versa ti dalla Confederazione, dei circa 50 milioni donati dal popolo svizzero e dei 16 milioni di fr. votati la scorsa estate dall'assemblea nazionale per la nota orande azione contr-0 la fame che minac,ciava ~ilioni di bambini, non rimang-0no più che poche migliaia di franchi. L'AZIONE IN ITALIA L'opera del « Don-0 Svizzero » in Italia, _è stata notevole. DiretLamente, attraverso il « Soccorso Operaio », la « Caritas , e la « Croce Rossa "vizzera , una larga distribuzione di oeneri alimentari è stata effettuala nelle se- ~uenti Ìocalità dove ancora continua : b a Firenze: Distri•buzione pacchi-generi alimenta.ri a 2500 bamJb,ini. a Genova: In 30 asili e 2 dispensari vengono distribuì ti pasti supplementari a 4500 baim1 bini Inoltre a ci'l'Ca 600 mamme-gestanti viveiri e !fortificanti. Si distribuirono doni in aibiti e biancheria per neonati. a MiLa.no: O.itre 5000 ,bambini ripartiti in 33 asili .ricevono una refezione supplemen taTe e •i 100 del!' &silo Italo~Svizzero la rrnerenda. a Rimini: L'azione di Rimini, denominata «Centro Socia,le» i compone di un AS'ilo Infantile, una Casa per g,li Olìfani, un Cenbro di Cultura, e di due laboiratori, unoper falegnami, l'altro per cucitriiC'i. I 100 bambini che frequentano l'asilo ricevono il vitto completo e vi rimangono dalle 8 del mattino fiino al1le sei cli sera. Nell'orfanotrofio ci sono 20 piccoli. a Torino-V,enaria: In questa città s,i distribruscono a 1000 bambini pacchi-viveri. Ultimarrnente si distribuirono anche dei .mobili di fortuna ed ora s~ ta istituendo un coo-scuola per 500 bambini. a Livorno: iDistribuzione giornaliera di latte, lfortilficanti ecc. a 3500 ,bambini. a Carra:ra: Distribuzione di viveri (mine5tra) a 700 bamlbini. a Treviso: Vengono cli.st.riibU'iti 6000 pacchi- -viveri :rrumsi1mente a 2500 persone. ~ Verona: Distribuzione di 5000 pacchi mens111e quindicina:J.i a 1275 persone. a Trento: Assisten2a a 700 bambini dai 0-3 anni. Distribuzione latte e fortificanti. a Druogno sopra Domodossola: 400 bambfoi pretubercolotici trascorrono un periodo di 6 mesi di cura. a Be.rgamo: Si distribruscon 0 pacohi-vivel'i a 1500 barrrnbini parte dei quali ricevono anche i pasti. a Bresc.ia: DLsuribuzione di pacchi viveri a 1800 maID!IIle e brumbini, inoltre 8000 minestre al giorno. a Pontecorvo: 'Distribuzione di vestiario e scarpe. a Galla;rabe: IDistrtbuzrione di generi alimentari. Giornalmente vien prepaTata la mine.stra a 573 person~ e distribuiti ,177 litri d~ latte a VC1Jrese: Nido d':infanzia e Casa delle ciuJ.le-madtri. ,(Ospita 27 barmbini). L'AIUTO SANITARIO fanMa l'azi-0ne del « Dono Svizzero » non si è limitata esclusivamente alla distribuzione di viveri e di generi alimentari di prima necessità. Particolarmente importante è stata l'opera sanitaria e ospedaliera : a Ponte Corvo e · a Castel di Sangro furono eretti due ospedali con, rispettivamente, 60 e 40 letti. A Formia un altro ospedale è in costruzione e sarà per 100 letti. Sulla linea dei Goti (Pianoro, Marzabotto, as o Marconi, ecc.) verranno aperte con tutta probabilità, per il 15 novembre : 7 policliniche complete, 1 policlinica equipaggiata con materiale speciale, 1 p-oliclinica con laboratorio medico, 2 posti cli primo soccorso, 3 rifornimenti per ospedali. Per Rimini è in preparazione un progetto per ospedale, così per Firenze, Roma, Cuasso al Monte sopra Varese, e Sondrio in Valtellina. CONCLUDENDO Le azioni del « Dono vizzero » in Italia sono in parte terminate. Altre lo sono quasi, mentre quelle iniziate in ottobre continueran~ no Iino al mese di dicembre-gennai-o. Grazie al modeslo tenore di vita del p-opolo italiano la situazione alimentare, in linea generale, si è stabilizzata. Tuttavia fanno ancora eccezione le grandi città. Qui l'opera del « Dono vizzero » p-0trebbe essere ancora utile. E' noto che della mancanza di alimenti soffrono particolarmente alcune categorie di persone : bambini, in tenera età (che soffrono della mancanza di latte), i vecchi, e tutte le per~ sone a reddito modesto. Certamente non è il compit-0 di una organizzazione di soccorso traniera il rimediare a questo stato di cose: l'equa distribuzione dei beni di cui l'Italia dispone è compito dello stato e delle organizzazioni nazionali. Il compito del « Dono vizzero, è stato quello di introdurre nel momento utile i generi di prima necessità. La mancanza di indumenti e di alloggi è ancora vivamente sentita e i medicinali purtroppo sono sempre Tari. L'opera del « Dono Yizzero » potrebbe trovare il motivo di una necc. saria continuazione, con preziosi interventi là dove maggiore è l'esigenza e il bisogno. Ìlfa continui ancora o abbia termine in questi mesi, una cosa è certa : l'opera del « Dono uvizzero > arà. lungamente ricordata da tutti a;li italiani anche nel futuro e nrrà a consolidare sempre più i già stretti vincoli di amicizia fra il popolo italiano e quello svizz<'ro. B. I libri GIULIO C0LA~fARL\'0: Il fantasma liberale. Ed. Ilompiani, ù::. 8°, p. VllI-342 fr. 7.- pres~o «Lega degli amici del Libro», Zurigo, MjJitiirstrasse 36. Il cfanlasma liberale, è il liberalismo italiano che l'a;utore <;er,e,a, e non lrova nel corso di un secolo di storia italiana dagli inizi del Risorgimento al fascismo. Il libro è dunque un processo alla rivoluzione borghese italiana, come già ne esi.stono altri. Recente e ~oslanziaJmenle concordante con questo, quell-0 dell'inglese Ceci! Sprigge (di dramma politico dell'Italia,, lrad. il., Roma, 1945). Sprigge arriva alla conclusione che in Italia la democrazia parlamentare fu sempre corrollo parlamentarismo. Colamarino insegue un fantasma di liberalismo ohe sempre ,gli sfug,ge fasciando il luogo alla iira.nnia di cort.e e di classe. Libro amaro, amarissim-0 l~tamento di un uomo che subì tutto il fascismo e viJe appena J"alba della liberazione. Eccessivamente pessimi la, lalYol'.ias, enza a'V'Vedersene,la in.soddisia'llione e il biwgno gli si mutano in sprezzo: pericolo insilo in un alteggiamen lo moralistico che è fondamentalmente n-0bile,ma che per la sua astrattezza rischia di diventare ,aristocratico nel senso deteriore, in in virtù dell"equivoco che è alla base del libro. 1·equivoco è nella ricerca di un liberalismo irreale, ossia, nella piena adesione iniziale all'ingenua equazione Leorica Ji liberali1,mo e libertà e nella con-eguente delusione dei La,tti ohe sinentis:cono con dwra evidenza la legittimità di quella equazione. Completano la solitudine dell'autore la spregiudicata insofferenza dell'irrazionale ideologia piccolo-b-Orghesemazziniana e diffidenza veroo il movimento operaio: Le -sue simpatie vanno all'intelligenza positiva di un Cattaneo e si estendono poi al &ocialismo riformista. Questa di Colamarino, cosi riassunta, è una p0sizione tanto inaccettabile quanto -sintomatica. Il •vero, liberalismo! Che vi sia ciascun lo dice, dove sia .nes un lo sa: probabilmente esi!.te solo nei libri degli storici liberali. Si legge invece in Colamarino: •se il Risorgimento fosse -st•atomovimen· lo schiettarrumte liberale», e poi l'eter,n,o slogan: <il liberalismo è forma dello 6pirit-0 umano e non già contenuto,. Che il movimento liberale italiano sia stato moz:io e retrivo, è cosa nota, ma non è una questione dj forma e di contenuto. Simile pastoie cultu.raJisciche legano tulle le J.elici i,ntuizicmi (ce ne sono molte nel libro) di quest'uomo colto e siegnoso, fino a fargli pronunciare giudizi paradossali e ad involgerlo in contraddizioni stridenti. Quale coerenza ira la critica spietata al liberalismo conservatore e il senso di «accorata simpatia, (p. 114) verso i D'Azegli-0 e compagni che non avrebbero mai lollo R,oma ai papa e •che non ci avrebbero mai fatto tanto male perchè erano mode ti e umani>. Questo capitolo su Roma è uno dei più .sconcer'lanti del libro: comincia con la critica della retorica di Roma del Ri!.orgimento e Jel fascismo, per .arrivare a dire: •sarebbe stato pur bello e conveniente sotto molli riguardi che sul fianco della Penisola unificata in spirito di libertà, fosse rimasto uno Stato indipendente della Chiesa,. Xon si capisce -'>eabbia pesalo di più, nella determinazione di questo giudizio, l'innegabile gusto jeJl'autore per il paradosso. o quaJche gravosa tradizione famigliare di quelle che ogni tanto spuntano fuori prepotenti e ostinate di fronte ad ogni evidenza. Indubbiamente molte remore di questo tipo (anche se questa specificamente è solo una 001,tra infondata supposizione) concorrono a spingere l'autore verso lo scetticismo più doloroso (non lo celtici mo sui principì, ma lo scetticismo suUa possibilità di realizzazione di principi creduti), e in que.sto ,senso Il fantasma liberale può essere un documento molto notevole dell'oiierno dissidio di quella parte dell"intelletlualilà italiana, staccata ormai dalla borghesia, dopo che questa. col parlo del f~mo. ha. perduto ogni ,prestigio politico (si veda a p. 306-309. ecc. per il giudizio di Colamarino assai esplicito .!>U questo pu.nlo). ma ancora legata all'ideologia liberale e piena di ubìe nei confronti del movimento operaio. Appunto così volevamo concludere: questo libro ha valore Ji testimonianza per il momento in cui è nato e per la penna che lo ha scrilto. Scarso è invece il suo valore come s.'.lggio di ripen·amcnlo della storia d'Italia. ebbene sia notevole in que!.to enso l'impegno morale dell"autore, che lo porla ad abbattere con pari in offerenza idoli posti finora u altari e contraltari. :.Ionarchia, desl,ra. cri-spi.smo: ,n,o. :.Iazzini: no Garibaldi: nulla politicamente (,anche qui, ipa.Jes~ !"equivoco culluralistico). E allora? Allora: •inesi- !.lenza del Risorgimento, (p. 51), il Ri orgimenlo deve ancora cominciare. E' un continuo richiamarsi a un «vero, liberal.i.smo, a un •vero» Risorgimento. )Ia si può respingere un ecolo di storia, sol perchè non i adegua al metro ide-0lo!!'icocon cui i pretende misurarlo? O non bisognerebbe scavarci ienlro per capire? •E' .sempre meglio capire che illuder.:-i> (p. 53), ma non è dello che la mass>imacompren ione coincida con l'e tremo scettici~mo. Molli po sono condividere l'amarezza di cruesto libro, oggi. :.Ia la ua sterilità è anche un monito. G.:U. AVVISO Al LETTORI I lettori, gli amici, e i compagni, che ricevono regolarmente il giornale e che finora non hanno rimesso l'importo dell'abbonamento sono cortesemente pregati di rimettercelo al più presto. Non è ncc.3s ario indicare che abbiamo bisogn-0 del loro tangibile aiuto. Preghiera di versare l'importo ul nostro conto chèques poatale VIII26.305 Zurigo. Gerente resp. : Pietro Bianchi, Zurigo Tipografia « Grafica Bellinzona » S. A.
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