LA VOCE DEGLI ITALIANI Vita e Cronache della Emigrazione Italiana ID STlzzera Affermazione di fede e di adesione alla Repubblica Italiana La grande 111anllestazlon~ di Grencben Il compagno Antonio Greppi, Sindaco di Milano, presidente onorario della « Colonia Libera Italiana » - La partecipazione del Consigliere Nazionale on. Furrer, smdaco di Grenche - Avvertimento alle autorità consolari. .llntonlo Greppl Bandiere rosse al vento, al, centro quella ;:!ella Patria finalm·ente libera e repubblicana. Grenchen respirava un'aria di festa. Gli italiani celebravano la loro repubblica nata dal dolore, dal sacrificio, dalle sofferenze. Da Bienne, da Soletta, dai paesi circonvicini a g,ruppi, a gr~ppelli, isolati, erano affluiti numero i$simi i nostri connazionali. Avevauo risposto presente all'appeJJo delle •Colonie Libere• della Lega dei Dirilt~ dell'Uomo e del Partito Socialista Italiano. A Grenchen c'era Antonio Greppi, l'uomo, il compagno, l'amico che i fa.voratori della opero.sa Milano avevano riconf~ato sindaco della più grande città d"Italia. Jl corteo lunghissimo si è snodato lungo le strade della cittadina ridente, ingros&a•ndosi man mano si avvicinava al posto convenuto dove si sarebbe svolta la manifestazione. La grande sala era stipata fino all"inverosimile. I DISCORSI: Il compagno Angelo Boffini, presidente della «Colonia Libera Italiana• aprendo la ,riunione porge il saduto ai convenuti. La giornata d'oggi, 8 settembre 1946, egli dice, registra un avvenimento importa·nte negli annali della storia della «Colonia Libera Italiana• e della città che così cordialmente ci ospita. I compagni e gli amici delle nostre associazioni, delle «Colonie Libere• di Grenchen e di Bienne, la •Lega dei Diritti dell"Uomo• e la sezione del Parrtito Sociali la Italiano .si ricorderanno per sempre ,Ji questo giorno solenne. Il significato di que&la nostra riuscitissima manifestazione è grande. Sta a significare ai nostri amici svizzeri la fede deg,li italiani alla Repubblica nella quale credono e sperano, per una migliore giustizia sociale. E' grande, perchè sta a dimo&trare al primo cittadino della capitale lombarda che gli italiani del,là vecchia e della nuova emigrazione amano la Patria lontana, quella Patria umiliala C'he ha ,saputo però libera,rsi dal nolo traditore dei Savoia, fattore primo di tulle le sciagure. Cari compagni, egregi amici, non &pelta a me il compito di tenere un discorso storico e politico. Voglio dirvi oltanto che voi e noi possiamo essere soddisfatti di questa memorabile giornata, voi pc1 averla intensamente vis&uta. noi per averla organizzala. Il mio compito è semplice. ed è quello di porgervi il mio ringraziamento per la vostra partecipazione. A nome vostro porgo un affettuoso e cordiale saluto al compagno Adolfo Furrer consigliere nazionale, sindaco di Greno'hen. il quale per la prima volta ,partecipa a una nostra riunione. Siamo sinceramente grati .Jell'onore che ci è stato fatto: gli italiani di Grendben sapranno es::-ere riconoscenti. PARLA IL SINDACO DI GRENCHE.N Vivamente applaudilo sale sulla tribuna il compagno Furrer. Egli .saluta a nome del,la Città di Grenchen gli italiani convenuti a questa manifestazione che l'ha profondamente commosso. Saluta il Si,ndaco di Milamo, il quale con la graditissima visita ha onorato la !'.Ua città. Egli dice che la Svizzen, e principalmente la social-democrazia è ben contenta del camlbiamenlo di regime avvenuto in Italia. L'oppressione fasci,,;ta non è che un ricordo, la rep-u!bblica, che l'oratore si augura sia presto sociale, è una viva realtà. L'Italia ha autenticamente difeso la democrazia con il movimento partigiano prima, con la coobelligeranza poi. Noi svizzeri ,sappiamo che molti furono gli alti di valore compiuti per la conquir,.ta della libertà e della giustizia. Abbiamo oggi il piacere di avere in mezzo a noi il compagno Greppi, abbiamo il piacere di ascoltarlo fra breve, a lui dirò il mio e il nosbro desiderio più vivo: quello de i ,rapporti fra i nostri due paesi migliorino sempre più. Grenchen è stata onorata nel passalo di offrire a Mazzini, inseguilo da tulle le polizie europee, la cittadinanza onoraria che lo ha salvalo dal,la persecuzione e ,falla morte. Oggi è onorala di salutare nel Sindaco di Milano il primo grande rapprescnla,nle dell'Italia repubJJljca -a. e n IL DISCORSO DEL COMPAGNO GREPPI Salutalo da scroscianti applausi, il compagno Greppi si accinge a dire i,! suo discorso. Compagni socialisti, f.ratelli italiani, fratelli svizzeri, è con com.mozione grande che mi appresto a parlare a voi. Sento vivissimamente tutta la vostra impatia e il vo tro affetto. Sento qui fra voi un'aria di amicizia, un·aria c11e arriva fino al cuore. E' l'aria della più grande Patria europea, che noi socialisti andiamo sperando di vedere rea,lizzata come una prima tappa cli quella Patria più grande, che caduti i confini sarà il mondo intero. E' tanto più bello parlare qui, di repubblica italia•na, in Svizzera, quella Svizzera che fra tulle le repubbliche è la più anzia•na e la più fedele ai principi della democrazia. Ma più bello ancora è parlare a Grenchen, quella Grenchen che a Giuseppe Mazzini pioniere della repubblica italiana, offrì la cittadinanza onoraria, offerta che si.g,nificava salvazione della vita. Pal'lare di repubblica ,sog,nala per anni e per anni, finalmente conquistata att.raverso sacrifici gravi; sognata, conquistata, raggiunta, ed è naturale che noi pensiamo a difenderla contro lutti i pericoli che la insidiano. La repubblica è il risultato di alcune tappe. Lotta di liberazione: vissuta da tutti, sanguinosa, pericolosa, stupenda non soltanto in questi ultimi an,ni ma in ogni momento nel qua.le gli amanti della libertà affollavano le carceri e le residenze coatte. 2D aprile Hl44, esito felice in Milano. cl1e ho l'onore troppo grande di dirigere e di rappresentare, della rivolta di tutti i cittadini che sentivano !"onta del giogo fascista e della forninazione straniera. Lotta di italiani per riconquistare la li'bertà, la dignità, l'onore della Patria. Qual~ la strada Ja percorrere? Il diìemma era inevitabile: )fonarchia o Repubblica? Due significati: il primo politico e l'altro morale caratterizzavano la necessità cli liquidare la monarchia. Si doveva so tituire la )fonarchia per· concludere fina,lmenle una storia avvilente e disonorante. In Italia la monarchia non aveva mai interpretato la volontà del popolo. L'opposizione aveva dato Garibaldi e M-azzini, lo stesso ·Cavour rivelava .Jelle gravi discordanze con la casa regna,nte. Una valida e impressionant"e prova della disarmonia che ;sisteva fra la monarcbia e il popolo l'abbiamo con il regicidio del 1;)01. Il fascismo è stato la prova del fuoco e la monarchia si rivelò incapace e traditrice. La. monarchia si era impegnata a difendere la costituzione contra la dittatura. Anno 1922, marcia. s,u Roma: i,! Parlamento domanda la difesa det;3 democrazia a qualunque costo. Il presidente del consiglio Facta, chiede al re la firma al decreto di stato d'assedio. li re ha negato la firma e ha chiamato Mussolini. Anno 1924: assas»inio di Giacomo )Ialleotli. Tutto il popolo italiano è i•n rivolta. Tutta fEuropa è scossa dall'orrendo delitto. La monarchia continua nella via del tradimento: è sorda alla voce della d igni là e del dovere. )[ussolini viene investilo dei più ampi poteri. Autunno 1926: i poteri eccezionali. la liquidazione delle libertà. il tribunale specia1e. Vent'anni. Le sentenze più mostruo e han-no condannato gli italiani migliori. Poteva bastare. Xon è bastato. Kell"anno 1.91,0 la monarchia avrebbe potuto iSalvare la pace nel nostro paese; la guerra che i,l fascismo voleva era guerra di rapina e di conquista. Il re firmava il decreto di guerra. Era naturale che il re Jovesse ubìre le conseguenze delle sue azioni e ne a sumesse la diretta responsabilità. Il referendum ha pronuncialo ,la condanna; il popolo •ha fallo giustizia. Cosa rappresentava la monarchia? Un potere superiore al potere del popolo (luLela). L'Italia, paese civile, non poteva, al di opra della sua maggioranza, ohe non è sollanlo arida aritmetica, ma è somma di sacrifici, di fatiche, ji esperienze e di speranze di un popolo, permettere la tutela a un potere ingiustificato. Oggi esiste una repubblica democratica e noi socialisti dobbiamo Jarle un contenuto sociale, perchè va bene la libertà di tutti i cittadini ma senza sicure garanzie economiche la libertà sarà molto difficile poterla manlen-ere. Certamente tutti i cittadini sono liberi di diventare rnae.stri amministratol"i ecc. ecc. ma se non si danno le condizioni perchè ciò possa avvenire, anche la libertà rimane una _parola vana. Per questo noi sentiamo •necessario l'intervento del sociali.smo apportatore della giustizia economica e di quella morale che trova il suo contenuto •nella scuola. Oggi, dopo un·e.sperienza di qualche ,mese, noi cS-Ociali.sti in ltiaJio., ci IJ)reii,ggiamo di· metterci .alla testa dei laivora:tori 'Per dar-e alla. r0pu1bblica. quel conten1Uto -polilioo, socia le e morale che n0111sia fatto cli vane pero le. Le forze positive della nazi-one gravifano intorno al socia,Jismo. Ma non si tl'alta .soltanto di combatteDe runa battaglia. i•ntro-- na. Esi'5tono preoccupazioni ohe .vanno a,l di là dei no tri giorni. Esi..ste un ·a.J,ternativa per lo. noslr,a sorte .fiutura ohe si sta in parte decidendo al grande consiglio della Pace. Io non conosco i modi con i quali si può giungere •al conse.sso e poa,wre la convinzione nella 'Ile• <'es.sità a.:;.solrula di vincere la Paoo. Io s·ono pro. fondamenle credente e so che tutti possono concorrere con una parola e con un -pon.siero aJ.la iereazione di una. nuova rooltà. CO on è vero che gli italiani hanno dimo-stra.to S-OJl.anto dli sa.per .sca.-ppar.e. GJ.i i Laliatni bamno saputo anche c0mibaitere e morire. Il fascismo l'a.bbiamo S'Ubito c5oprattu-tto noi italiami. Vogliamo che i sacr~fici si,a.no rùsipeU.ati e siamo per la difesa del princirpio deLJ""unità nazli,o• na.le. Vogliauno che la nootra ,patria. sia ri1Sipet!.iatacome noi intendiamo rispettare quella degli altri, poi ben veJ11ga l'Internazionale. AttrwverGo il ~ocialismo> .sarà più d'achle. Fa.re il socialismo vuol -dire so.prattut~o dare 111na s·peranza più sicura. Il compagno Giusep-pe Saragat nel suo grande discorso di Firenze ha detto che l'Italia e il Mondo non hanno che da sperare dal n06tro ideale. Idoole ohe è la. fia.ocoJa che non .Si deve la.sciar.e spegnere; 10 v.uo.le la sal•vezza del1a Pace, che sarà pos.sibile aHr-a,verso la so·lidarjetà fra tut~i gli uomini. COMM1l1ATO Il di1Scorso del compagno G!repipi vivamente a'P• plaudito è stato tra-dotto pe,r 1gli amici di ling,ua tedesca dal compa,gino do:t. prof. Ilugi. Il Presidente dell-a manifestazione com)_Xlgno Angelo Botflfini ri-volgeva 1'e c5eguenti !brevi ,paroJe di commiato a,gl-i intervenuti. ~Ringraziando il no.stro caro compa,gno Greppi che ha ..soipulo cel€Jbrrure c<XSì degnamente la nostra Rep1.11bblicllnon posso t,ralasciare di rivoJ,gera due rparole a,i ciltadi,ni italianli re.si.denti a Grencheu e nelle looolità ci,rconvicine. Da tutti voi è risap.uito il mo1Jivo per i.I quale a,bbiamo costituito le <Colonie Liibere Italian•e> e perchè così wno -state deuomin-at.e. Noi itailian.i dell'cmi.girazioo1e .sie.mo o&Servart.i oggi ,più ol1e mai dai no&tri amici svizzeri, dopo un terribile sconvolgimento militare, politico, morale. Il CO'l1l!pito delle e:Colonie libere> è quello d:i ri!f-aTe e di riunire in una U!llic.a.federar.iione tutte le com,u.nità ilaliame della Sviz-zera, tenendo sempre pre.sente la n~tà di una a,s,solruta autonomia per ogni singola oormll!llilà. Noi deLSideriamo :port.a,re a·l ma&Simo gra,do J"orge..nizzazione assistenziale e veui,re in soccorso a tut!Ji i cittadi,ni bisogno.si nel limite del '})oss.~1bhleL. a legazione di Berna e que..s'i tutti i con.solati della Svizzera tentano 'Cli impol'Je ,a,lla noobra emigrazione una tutela parternali-shica. çJ1e noi rifiutiamo e a.lla quale ci ribelliamo. ~oi it,).lia.ni emi•grati in Svizzera abbiamo delle rivendi.ce..zi,oni e dei diritti da far valere. Le nostre m-ainifeLSlazioni da qruella di Gin& vr-a, a queHa di Zro:ri1go,da quelle.. di Kreuzlìngen a quella deL!a nostra qUli di Grendhen. sono la. dimost.razione più chiara e evidente ohe tutte.. 1a emigrazione è oon noi Noi •albbi-amo sU!fficienli motiivi per "dirci non soddisfatti delle nostre autorità conso.la,ri. Per un ca.so che riguarda me peroonalmente, posso dirvi che d-a due mooi non ho ricevuto risposta a tre mie co-rrispondenze invi.a.te ,al Conso·lato di Berna, per un intel'Vento in favore di l\lJI nostro cannazionale qui emLgrato rper / i Ja,vo:ri sta,giona,li. Pa..ssa-ta la p.ni.rna nrulbe -di ,qruella che avrebbe dovuto e1.5s-ere la tempo.sta puri.d'icatrice del 1943, siamo come rprima, in qualche ca.,m potremrrno di-re ;peggio di prima. Pos.si1bile che -proprio non sii voglia capire che i temp-i sono ca..mlbi-ati ? SO!llo passati i tempi nei quali venivamo messi alla berlina dal le nostre c5t~e autorità rrup'J)J"es€/Ilta-tivecon argomenti .;mlidi come questi: tacete perchè voi si-ete soltanto Jei sudditi. Ci '5iamo libera:ti dalla umili-ante sudditanza. · e ora siaomo e vogliMno e.;;sere degli rucxmimi liberi, dei Ji~Jeri oittadini. Lo sa{ppiano i si!gno.ri consoli c1rn .svolgono dietro le quinte ll!lla sulbdola attiività contro ,Je <Colonie Libare Italiane>. Noi siamo fieri di es-sere nelle <Colonie Libere Italiane> aippll!lllo rperchè &<mo «libere» e ci opporremo sempre a qua,hesi manovra che tenderà al saibotaggio. Siamo moHo ·vicini ad aivere •la simpatia completa e generale di tutte, J"emi,gr-azlione e non pai3serà mollo tempo che le n01Stre rirvendicazioni saranno nuovarrnenle -po61e e nel modo più chiaro, e, come dice un vecchio adagio, se sarà del caso, le canteremo in mL1S1<x1. Italiani, amici. compagni, approfitto cli questa occa.siooe -per ,porgere un co.r.diale invito a. tutti voi, sostenete, awoggiate, iscrivetevi ail,J.e <Colonie Libere Italiame>; sono le vostre na•turali istitllZioni, in esse trovere la po.s:siibi.lità della di.fesa solidale dei vo&tri sacrosanti diritti contro i residui della reazione italiana in Svizzera. •Cari amici, sortendo da questa .nostra semplice ma importante cerimonia manterrete, ne sono certo un "1ivo ricordo di quanto il compagno Greppi, sindaco socialista di Milano, ha detto. Andate fra i vostri parenti, f.ra i v0o--tri .conoscenti, fra tutti gli ibalia.ni che ,aggi erano troppo lontani iper intervenire e dite che l'Ita,Iia è libera, repUJbblicana e degna <1·essere -armrut:a.Vi Jaacio co-1 desiderio più vivo di .rivejervi tutti insieme, mollo presto, forse quando l'Italia sarà sociali.sta, e tempreremo le nuove e salderemo le vecchie nostre amicizie. Arrivederci. P. Sottoscrizione per l' A vvenlre dei Lavoratori «L'emam;iJpazti,one dei ·lavoratori sm·à <>pera,dei /.avQrato-,·istes,si». Zuriigo: Armuzzi Giiuliato Soh,oldelli Lezzi Ghila,rdi Bia.gini Dezza. Schena Somma CA.RLO MARX prooedenle fr. 1987.30 fr. 30.- fr. 2.- f.r. 5.- fr. 5.- Wintertlwr: Sezione Socia·lista .fr. fr. fr. fr. fr. 5.- 8.- 18.- 5.- 45.- Totale fr. 2110.30 Partito Soelallsta Italiano Comunicato alle Sezioni ai _gruppi, al compagni. isolat.l Si è riunita a Zurigo la Commis6ione Esecutiva della nostra Federazione, per discutere il problema delle organizzazioni, d-elle società i tailiane in Svizzera con particolal'e riferimento aille « Colonie Libere Italiane». Dopo un'ampia discussione, durante la ·quale i compagni della C. E, banno potmto prendere visione di una Jarga doowmentazione, venne stabilito e deciso che sarà convocato a Zur.irgo, il Comitato 'centrale allargato connposto dalla C. E. più i fiduciairi delle varie zone. Per l'oocac;;ione ricev-eranno l'invito di convocazione alcuni compagni i quali partiwlarmente info1,mati sulle più importanti situazioni locali potranno dar-e quel contributo di capacità e di serietà ohe ha ,sempre contraddistinto il nostro partito. La data della riunione pur non essendo ancora sta1bfilita definiitivamente, è molto proba/bile venga fissata 1Per la prima oppure pe1, la seconda domenica di ottobre. Tutti i OO'Jll)l)a•gni,tutte le sezioni, tutti i gruppi, sono .invitati a far precedere alfa riunione del Comitato centraùe allargato riunioni di studio sulle situazioni locali della nostra e.migrazione, e inviare rapporti alla Segreteria Federale. Le istruzioni definitive verranno inviate a :mezzo circolare. La Commissione Esecutiva 6renchea Echi della manifestazione / Gli -organizzat;ori .ringraziano iil corpo musica- «EilntrwcJit», la corale <Veroi> e J'Orcheetria. <Aurora> -per Ja ,bella, ,gradiita e ,artistica -partecipazio, alle. no.stria manifestazi,one>. Nel corso della mani1fos-tazione sono giun:i e sono s-tati letti i seguenti te'le.gr-arrnmi: : Sezione Italiana Fooernziooe Sociali.sta Bienne, porge <fraterno sa.lruto eompaigno on. Antonio Greppi sindaco di Milano. Auguri virvissimi .rina.;;eiita città Milano e Italia tutta. • Pan-tito .So,ciaJdst·aJta.Uano U. P. Sez4one BIENNE. Il Partito &ocialista Svizzero· ringrazia, Sezione Grenoben, Sezione «1Lidu• e P.iS.I.. Porge i suoi più co,rdiali saiLUJti al COJIIJPa.gnoAntonio Greppi, sindaco in Milano, deputato Costituente, Italia repulbblicana. Augruriamo gr-a.nde Mi-lano ootto sua intelligente direzione risorga nuvo vita riprenda euo posto meritevole g,ran<li cit!à dlEuropa. Bvviva la Repubblica Italiana. Partito SocialriS'ta Svizzero Sez4one Chenc.he.n 1(E-&c,himann). Il Partito del Lavoro ringrazia vivamente invito <C. L. L> e L. I. D. U. Grencben. POII'.ge migliori saluti rappresentante Repubblica Italiana, On. Antonio Greppi. Compagno Greppi, auguriamo a te buon successo rico.struzi01ne Italia; a:ugruriamo a te per popolo ito,li-ano tutto. Evviva la giwane Repubblica Italiana. Il Pa11lito del Lavoro, Sezione Grenohen. Posta reda,zionale Ferrari Angelo, Pfungen - (Ha.i pagato l'aJbbonamento anticipato p-er que--,fanno. Il tuo .indirizzo deve essere andato smal'- rito con la 1,istanpa dell'indirizzario. Ti spediremo igli arretrati .. Saluti fraterni. Zecchini Umberto, Pfungen. - Non hai pagato l'abbonamento 1946. Con 4 franchi sarai in pe,1,fetta regola fino alla fine delJ'anno. Cordialissimi saluti. Don Enrico Larcher, Ginevra.. Le ~bbiamo spedito per sei mesi N giornale che Lei nO'Il.ha mai respinto. Ha recspinto però il rimborso che le abbiamo inviato. Abbiamo - pensato esse1·e nostro dovel'e oontiuuare lo invio in omaggio. Gradiremo in cambio il bollettino « Il Vincolo». Grazie e ùi'3t:.nti saluti. Avvertenza ai lettori Per motivi d'ordine tecnico e redazionale il prossimo numero del giornale uscirà il giorno 6 ottobre. ,La ireda.zione A-v-vl■o al lettori lettori, gli amici e i compagni che rk:evono regolarmente il gior.nale e che ancora non hanno rimesso ,l'importo dell'abbonamento sono cortesemente pregati di ,rimettercelo al più presto. Non è necessario indicare che abbiamo bisogno del foro aiuto più concreto. Preghiamo di versare l'importo sul nostro C1>n-toChèques postale VI Il 26.305 Zuriilo. Abbiamo pure incominciato ad inviare i primi rimborsi. Facciamo viva preghiera a chi I-i iriceverà di aocoglierli benevolmente. Grazie a tutti. Gerente resp, : Pietro Bianchi, Zurigo npografia « Grafica BelJinzona » S. A. I
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