Bit NOTIZIARIO ITALI-ANO Italia e Francia alla Conferenza di Parigi P,ARIGI: Valida difesa •di Saragat •degli interessi italiani nella questione ,delle «reittifiilhe» oon la F_rancia. La commissione incaricala dai « Ventuno> di esaminare il progetto di .Pace con l'Italia ha ascoltato mercoledì una relazione di Saragal, _presidente della «Costituente> sul tracciato delJa frontiera franco-italiana. Saragat ha dichiarato che l'Italia farà lutto quanto è iu suo potere per riconquistare l'amicizia della Francia, e che a questo &copo è pronta a sopportare gravi sacrifici. Dopo aver dello che stù versante francese la profondità delle montagne è quattro volte maggiore che non sul versante iL_aliano e che strategicamente parlando, questo vuol due 'tma garanzia assoluta di sicurezza, ha dichiarato che il governo illaliano accetta le rivendicazioni della Francia sul Piccolo San Bernardo, le vallate della Tine e il monte Chamberton, ma re&-pinge quelle nguardanli il Moncenisio dove si trova uno sbarramento idroelellrico indispensabile all'Italia, nonchè l'annessionè alla Francia dell'alta vallata delfa Roja, con Tenda e Briga. In questa vallata la lingua universalmente parlata è l'italiana e v1 si troJ vano importanti officine idroelettriche che l'Italia non _può cedere senza compromettere il rifornimento d1 energia del Piemonte. Anche i comuni di Olivello e di San Michele, nella :bassa valle della Roja dovrebbero es&ere lasciati all'tltalia. Il governo italiano è disposto invece a ce- ~ere alla Francia la galleria Nizza-'Breglio. -Saragat ha concluso dichiarando che le rivendicazioni francesi sull'alto piano del Moncenisio e l'alta valle della Roja, non sono giustificale da alcuna con- &iderazione economica od etmca. Il ,delegato francese Mouttet sostiene il punto di vista francese. Il delegato francese rispondendo, .si è detto sinceramente contento _per il tono e lo spirito della relazione del nostro compagno Giuseppe Saragat, soggiungendo di avere la convinzione dell'utilità e dell'importanza per l'Europa se l'Italia democratica potrà ritrovare il po&to che le spetta. Moultel ha poi osservato che le nvendicazion~ .france.si nei confronti dell"Italia .sono mojeralissime; ha soggiunto ohe agli occhi della delegazione francese le considnrazio01 di ordine militare e sttatr,gico non hanno che un valore secondario poichè la Francia è convinta della necessità di coslrulre la pace &u sa:de ba.si. Varianti al preambolo del nostro 1rattato di ,pace. Il quarto capoverso del preambolo al trattalo di pace resta pertanto così definì lo : « Considerando che, dopo il dello armistizio, le forze armale italiane governative e del movimento della Resistenza hanno preso una parte attiva alla guerra contro la Germania, che l'Italia ba dichiarato la guerra alla Germania il 13 ottobre 194.-3, e che e a è perciò divenuta cobelligerante nella guerra contro la Germania•· Un'allra variante proposta dall'Australia, e questa al capoverso 5.o, nella quale si aHerma che il traltato vuole essere « conforme ai principi di giustizia• è stata approvata all'unanimità, meno la Jugoslavia che questa volta ha votato contro Un secondo emendamento australiano, che mira ~ ncordare ai Governi vittoriosi i diri lli umani delle minoranze, poichè dovrà essere introdotto in tulli i cinque trattati, sarà preso in coni,iderazione dopo che tulle le commissioni lo avranno esaminalo e approvalo. La Jugoslavia vuole anche un miliardo e trecento milioni rdi dollari dall'Italia La Jugoslavia ha annuncialo di voler presentare, quando si discuterà l'art. 78 del trattato, un emendamento secondo il quale l'Italia potrebbe entrare nell'O.N.U. solo dopo che il trattalo di pace che ci riguarda sarà stato ratifica lo dai Pae&1 vinci lori. .Risulta a11che dagli emendamenti presentati dalla deleg:i.zione jugoslava che a Belgrado si prelanderebbe dal!'Italia il _pagamenlo di un miliardo e 300 milioni cli dollari a titolo lt rip1razioni· cioè 300 miì10ni in più della i,omma. t:hiesta dalla. Russui ai suoi cinque ex-nemici prn.,i i!lsiE>me. All'uopo lrL Jugoslavia chiede,cbbr 11ll'Ita.lia allrez1.::1.ture i!lduslriali, f19tta mer::ant:'e e l'eccedenza delle riserve auree della Ba.'l~·:1 ù"Ita.lia.. Divergenze per lo statuio di Trieste fra la Russia e le altre tr1: grandi ,poten,ze. Dn vivo tontraslo si è mau.ft>stato lra la Ru&.sia ,Jf un !alo e le ::i.:tre \re grandi Potenze dall'altru nella reiazione presentata oggi dalla soltocommt.:lsione pE'r lo statuto .:1 Tries,f Ne risulta che la Russi?. ha re-,pinto 20 dm :u articoli dello statuto p;:oposti dagli angloamericani. mentre la Francia ne ha accEllato 28 Il dis»enso verte soprattutto sulle zone portuali speciali che i russi vorrebbero c:-eure per gli ilaliani e gli jugosla.vi, mentre gli allri reciamano una completa internazionaliuazione. Va segnalalo rnfine che il Comitato di i.iberazione della Venezia Giulia ba inviato alla. Conferen.:a un memoriale in cui propone che tutta la Venezia Giulia, incluse Fiume, Cherso, Lussmo e Zara, sia suddivisa in cantoni autonomi, sul tipo &vizzero, e che l'Italia e la Jugoslavia esercitino i diritti di sovranità su quei cantoni in cui le rispettive nazionali là siano in maggioranza. ASTI : I rPartigiani rientra-no nella le-galità. La protesta dei partigiani è fimta. Protesta, non rivolta, come hanno concordemente affermalo i capi ciel movimen lo, parlando dal balcone del :.\lunicipio di Asti. Il segretario provinciale dell'A.N.P.I. Alfredo Ros&o, ba letto un comunicato sottoscri lto da lutti i capi delle formazioni partigiane che hann<. partecipalo o aderito al movimento; questo comumcato, firmalo anzitutto da :Moscatelli a nome del Comitato nazionale dell'AJ .IP.I., dovrebbe essere considerato decisivo da lutti i partigiani che nei giorni scorsi, per solidarietà o sull'esempio di quelli di Asti, hanno ripreso le armi. Non è un allo di capilolaz.ione, p:ia un alle&lalo di fiducia al Governo. Dice : « I comandanti partigiani delle varie zone, preso allo del comunicato odierno diramalo dai rappresenlanli dell'A.N.P.I. nazionale e provinciale, mentre riconoscono pienamente giuste le richieste avanzale presso il Governo repubblicano a favore dei comballen li della libertà, dei reduci e degli ex-internali, pur sostenendo con la loro profonda fede la causa che ha provocalo iJ movimento cieli'Astigiano - che con oggi è cessalo - invitano lutti i partigiani a rientrare nella massima disciplina alle loro famiglie, nell'attesa fiduciosa di una sollecita soluzione delle rivendicazioni avanzate•· Armando Valpreda, che ba capeggialo la manifestazione di protesta, è un giovane di 23 anni . Dopo 1'8 settembre, diresse una squadra S.A.P. e _poi .si diede alla macchia svolgendo in provincia cli Cuneo compiti di alta responsabilità tra le formazioni partigiane • G. L. • (Giustizia e Libertà). Tra gli episodi che lo distinguono, si ricorda l'eroico salvataggio di un Francese • maquis•, caduto ferito nelle linee tedesche. Armando ha parlato nobihnenle: e ~oi rienlriamo nella legalità ba esclamato, e la sua voce era piena di commozione - non per paura cli rappresaglie, ma per coscienza. Abbiamo capito ohe la nostra insistenza sarebbe stata scambiala per un tentalivo di comballere il Governo democratico, di sabotare cioè la villoria del popolo. Noi rientriamo disciplinali alle nostre case, nella certezza che il Governo manterrà le sue promesse. Il nostro non è stato un gesto di sedizione, ma un appassionato appello dvolto a chi ha il dovere di soddisfare le nostre legittime richieste •· Moullel difende l'opinione del go,·erno di Parigi per quanto riguarda il Moncenisio, o~ervando che per quello che concerne lo sbarramen lo idroelettrico la Francia si ò accordala con l'Italia per il controllo tecnico e la ripartizione dell'energia. I! .governo di Francia. che non vuol privare l'Italia dell'energia che le spelta, ha d'altra parle l'inlenzione di costruì re in quesla zona un altro sbarramento ohe utilizzerà le acque del versante francese. Rltornia1Do allo spirito di Marx Nuovo riconoscimento all'Italia oonfrastato dalla sola Ju;goslavia. La «Resìsten.-zaitaliana è un ,fatto» dice Viscinski. La commissione politica lerrilonale per il trattato di pace con l'Jtalia. ha ripreso a discutere sul preambolo del noslro trallalo. L"Olanda proponeva due vananti: primo, che fosse reso omaggio alle forze italiane delia re.sislenza, ciò che invece nel te.slo originale era sollaciulo; secondo, che fosse ricordalo ohe l'Italia il 15 luglio 1945 ha pure dichiarato guerra al Giappone. Viscinski, per l'Unione Sovietica, ha dichiarato di riconoscere l'opportunità di ricordare la partecipazione delle forze volon lari e e popolari alla lotta di lil:ieraz.ione, e cli associarsi quindi alla prima parle della proposta olandese; ma di ritenere inutile la seconda aggrnnta, perchè l'Italia nulla Ieee contro il Giappone. Poichè anche il rappresentante della Francia si è dichiarato della. sle&sa opinione, il delegato dell'Olanda ha conservalo il primo emendamento e ha ritirato il secondo. Anche la Gran Bretagna e gli Stati Unili hanno approvalo quindi l'aggiunta proposta dall"Olanda. Non così la Jugoslavia, alla quale pareva ohe, con l'emendamento olandese, la responsabilità dell'Italia nella guerra di aggressione reslas&e un poco troppo ammorbidita o soffocata da altre benemerenze. Ma Viscinski si alzò a questo punlo a dire che la verità è una sola, e che siccome il contributo della Resistenza italiana alla guerra è un fallo mcontrovertibile, ò neces,,ario riconoscerlo; la iRussia, egli disse, è •ben decisa a metter in rilievo così i meriti come ìe responsabilità dell'Italia. E quindi, lo jugoslavo essendo ammutolito, la prima parte della proposta olandese venne àpprovata alla unammilà, a&lenuta la Jugoslavia. Cultura piccolo-borghese (Continuazione dalla 1 1pag.) Questa deboLezza ha agevolato molti a non essere fa:&cisti. Alouni di essi hanno visto così il fascis-uw come 4:Un m(]Jlemorale», i migliori riuscivano a ,condannare ,borghesia e fascismo come malattia morale. E' ,chiaro che questo è un limite di posizione ( che il fascismo sia un male morale I o a,f!erm,ano anCJhe cattoli.ci e idealisti). Gli intelLettuali piccoli ·borghesi sentono ohe ,la loro opera fallisce: credevano che si possa cambiare il mondo con uno slan,cio morale e trovano così un mondo che di poco è .cambiato da quello che era. Moltissf1n_i di essi sono trascinati all'estremo di questa deriva: si pensi ai poeti u1Niciali italiani. Si ,pensi che questa culburn raggiunge ,/orme di sottile raffinatezza sino ai ra,cconti e romanzi di Ahberto lvloravia. Ma la cu,llura piccolo..,borighese presenta soltanto squallore e disfacimento. Questa cultura «in crisi» è solo il turbamento del piccolo borghese: non ra,p.presenta la ,crisi italiana. La sua «crisi cronica» è solo una crisi a,pparente: è solo la consegf.nza d,eUa crisi del[~ società italiana che i $VÒJ-. e r11 Ua Lotta tr( b~·g]i!fsyi,re pro~ ·i.{1,{.(r. Vent'anni fa, 6ulle colonne di questa Rivista, io lanciavo rappello per un ritorno a. Marx. Ero allora molto giovane e parlava in me l'enlusia&mo per gli orizzonti nuovi che il pensiero di :.\Iad!--é C11il):l,OdiO ,sdhi1tdere ne.J.le menti dei giovani, per i moti che SI.IS<)ita nell'animo di chi si volge olla reallà storica e sociale con il proiposilo di pénelrarla. :.\la quell"enlwsiasmo non rawre.sentarva il 6egno dell"ine.speri<::nza dei miei ventidue anni, ern al contrar io il frutto di osservazioni e di esperienze }Jel'l5ona.li: era la. rjrbellione contro la outltu,r.a rpura. monle letteraria delle no.slre souole medie e degli ambienti inlelletluali dello. provincia, era la· reazione naturale e consaipevole contro coloro che parlano di politica e ohe fanno la ·polilica, senza un9, adegualù 11)1'€\parazioneeco.nomiica, SIO'Ciologica e "&torica. -:Kell'amtbiente in -cui vivevo fiamlmeggiava di luci ancor vive la grande tradizione classica dei nostri mruggiori e nobili mae.stri. che focevan risuonare nei noslri spirili la poe.sia di Grecia e di Roma. :.\Ia la storia era filologia ed agiogr.'.llfia, la. filosofia (a IJ)'arte qualche eccezione) ,si esa,uriva in definizioni e in imparaticci .sen7At ardore <li fode e lrnce <li pensiero; diritto, economia, soc.iologi,1, erano assenti. ~ulla della "Vita che ,pulsava intorno penclra"Va nelle aiule gelide che non fo&<Sepalriotli- ,smo (il patriotti,smo a buon mercato degli zelatori della patria e del re) e cattolicismo farisaico, intollerante, setta.rio, ohe con,sacrava ,a Dio l'ordine costituito della iproprietà e dello Stato. Parlare di ,s-Oienze sociali in quest'ambiente ,significa'Va parlare una lingua sconosciuta. Io a,vovo d()IVUlOrompere violentemente parecchi veli, abbattere idoli e pregiudizi, rper av,rirmi la via a <:apire gli uomini, la ..-,ocielà, la storia. S'intende che avevo 'Potuto valutare da vicino le forze antiprogressive della nostra cultura. Le panune roloric.he della roonanilà, le elegie della pace ,sociale, della famiglia, <lolle tradizioni civili e domestiche non 6ono runa praiva invenzione del fascismo, ma Jc espressioni spontanee di un •popo. lo economicamente arretralo, in cui vi•vono ancora le memorie di un ,grande passv.to ed i ricordi di un.a .sublLme poesia. :©ppure quosle cose nobili e gentili hanno contribuilo a preparare l'atmosfera inlelletluale del fascismo e continuano ad annebbiare le menli degli italiani delle nuove genenzioni. tKon si interpretino a roves,cio queste mie parole. Io non voglio escludere i ,poeti e i letterati dalla mia repubblica. Tlo grando rispetto ed amore per c0,:,loro, quando mi danno dell'arte <Vera, della 'Poesia vera, ma li ,slill11o<lanno-si, quando •pretendono di risolvere i problemi jpolilici e q)ralici con un canto di Virgilio o ,con una .slrod:a di Omero; quando credono, con lborio6a aria di sufificienza, di po. ter dettar legge nelle prosaiche co~e di questo mondo sol perchè si ,sentono ndbililali dal bacio delle ~Illòe. Un~ delle piaghe d"Italia è stata ed è la retorica, il trattar da retori la Bloria. l'economia, la politica; la 'Prele.;a di risolvere i ,problemi pratici con le ideologie. senza ,cono.sceme i dati concreti. La retorica in politica. ò faciloneria, ollimi.6mo ingiustificato, ignoranza dei fatti; si traduce in inerzia '1 ce 1 in impotenza 'Pratica. Tutti i movimenti reazionari e conservatori hanno intere-se ad incoraggiare la retorica, pe1chè questa prezenla ai ;;udditi run mondo fa,lso ed immaginario o alloniana dallo stiudio delle condizioni reali, ~tudio generatore di critica SlJiperalrice. Il consel'vatore non 1 vuole che si 6ap,pia che il popolo soffre e perohè sotfifre, non vuoJe che appariscano i delilli, gli errori, le colpe dei celi dirigenti, .non vuole che ,si dimostri l'inumanità delle istituzioni prc.;,enli. Il conserv~tore sa ohe il suo regno non è saicro, ma dooidera ohe il 'Popolo creda che lo sia. Per que,sto protegge, aiula, sovvenziona i retori, che oscurano la visione effettua.le delle coòe. ~Ia, ,purlroa>po, anche dalla parte oppo,sta, dalla parte democratica, non mancano gli incoraggiamenti alla relori<:a menzognera. Le ideologie politiche divengono veramente costruttive solo negli uomini che sanno anima1,le con la conoscenza dei problemi concreti. Per lo grandi ma&Se le ideologie hanno avuto rfinora il compilo di portarle alla ri1balla della 6loria, su.sciiando nel loro animo un ifermento in.so. !ilo di interessi, di passi on i, di as•pirazioni. Ma la volontà di ascendere deve tra&formarsi, ad un certo punto, in -capacità di ri·olvere i rp-roblemi concreti della eua rviLa.a..;;sooialla. ~fon ,brus~a la passione e la fede, occorrono l'intelligenza o la pre.parazione. Il eocialisia che rimane nel campo della pura ideologia, c11e si limita a criticare il mondo a.lluale e od aiflfersmare tla nooe..~ilà della r.iivoLu.zione, ri- .sohia di diventare un retore qruando astrae della reallà concreta o dai sruoi vitali problemi. Oggi i popoli non attendono dai socialisli soltanto il ,verbo nuovo. Quel ve1ibo nuovo è ormai diffuso. Oggi si tratta di dare prove di ,ea,pa,cità. Se la.li prove mancheranno, ci saranno ancora delfe sosle o dei ritorni reazionari. Di fronte a tale imipellenle richiamo de.Ile cose io pen·o cl-lo tsia necos.;;a:rio, per i l5ocirulisli di Lutte le ,gradazioni e tendenze, •UJl riaooostamen1o ,aJ.J,ospirito di :.\farx. Xon .si tratta di ri,prendere quoolo o quello c.hema, di sce1,vellar- i per dimostrare la correttezza <li queak-i o quella proifezia, ma si trat. la di impadroni1\si di un metodo peouliare, di formar-si ,una determinata menlalilà, di 1Lbbidire ad un dato orientamento, di darsi una particolare ClllLura. Si lralta di intendere la, reallà storico-sociale, senza lasciar.si fuorviare <l,aquelli ohe il Pareto chiamava i residui e le derivazioni. Si tratta di in. trodurre la c0Jl.611pevolezz:\ pacala, fredda, serena, disinteressala dello scienziato accanto alla. calda passionalità del credente. Bisogna diffidare del mondo nel quale viviamo, occorre armar i ,contro le .sue IMing:he e le sue mu ioni, bandire i facili ottimismi, considerare come nemiche le idee di S-uccc.s.::;iottenuti a. buon mercato, Gonza soilerenze. senza lotte, onza sacrifici. Questo significa anche armarni contro 6e &lessi, aiprire un proce.sso di critica e di 1evi-ione della pr01)ria mentalità e della propria cultura. Il fa- .scismo ha lascialo una triste eredità che è slata una delle cause mag,giori della rovina. del pae.;e: J"improvvi.sazione. Gerarchi improV'Vi6ati, podestà improvvisali, generali improvvisati, prefetti, professori, tecnici improvvisati. Un abito e 1Ln titolo che, da un momento all'a.llro, creava una competenza. Il giornalismo italiano <lei ventennio ha ra'Ppresent.alo l'espre.s;ione pjù lang~bile di questa degenerazio11e del costume, di quoolo prevalere della retorica. inteoa come falsa o poetica ra,ppresenlazione della vita. Ed ora? Distruggei e il co,slume d"un colpo è impos-:,ibile. Bisognerebbe almeno non alimentare la. mala pianta. Invece il concime per que.;ta si getta a mo.nate. Ricordo benissimo c0c5a signiificas.se parlare e scrivere di ,;;ocialismo durante il ventennio lrascorbO. Ricordo le difficoltà ohe incontravano quei pochl&oimi giovani, che intendevano ,,ludi.are seriamente, per trovare il materiale ed orientarsi. Ricordo come il .socialismo affiorasse attraverso le stavaganze delle teoriche corporativistiche, in. farcito, .sviMlo, o.s<:uN1lo da queste. Ora J"Itolia ri-,;uona di mille voci professanti e in.segnanti il socialismo. Ma è p0c5sibile, mi domando, che in <lue anni \Si sia format.a tanla. cultura? Bi.;,ognerebbe concludere che il fascismo ha .saputo "Produrre un miracolo (benefico nello spirito dogli italiani. La verità è un'allra. La delusione e il risveglio amaro hanno .provocato una reazione che fa oscillare il pendolo verso il polo opposto. ~folti giovani educali dal fasci,;;mo si son.o -,,vegliali un giorno democratici e socialisti inco1IBUpovoli. ~fa quanto corporativismo c·è ancora. dentro di loro! Perchè il movimento a onda non continui occor- .re che si realizzino almeno due condizioni: da una parte ohe si formi la ,vera cultura 6ocialislico; dall'altro che i sociali li diano una prova di capacità effettiva nella soluzione dei problemi ,pratici che assillano O paese. Ci ri'llòciranno? Certo oggi ei trovano di lronle a,d alcuni ostacoli poderosi: primo ifra tutti il ,permanere della veoohia improntitudine, ùlimentala dalla smania di arrivare e dalla facilità di trovar credilo per mezzo di una qualsia.csi tes.sera. Ecco il motivo primo del nostro richiamo a :.\farx, all'amore per la vita dura, a!La disciplina interiore, alla fatica ,pers0Verante, alla pazienza. di chi sa aspe!la.re. Ecco la r.aigione delres,ame di coscienza cbe ,gli inlellettuali soci.alisli dovrebbero imporsi <:on il proposito <li diventare ,severi con se stes.si e con ,gli allri. E' domandare troppo? Fo,r,se. ~fa è indispensabile -per vincere, i])er proseguire la marcia ascendente ,senza nuove cadute. Oggi cozwno nel mondo 60cialistico due mentalità op-poste: una vede tutti i problemi in funzio . ne della politica, orede che dal gioco delle ar:i politiche possa usci,re la magica soluzione dei problemi concreti della vita; un'altra chiede la preparazione 1tooni<:aiper ai.&r.vcmtaretoli iproblemi. La, rprima è la legittima, erede del c1·edo del fa.;cismo; la 6cconda discende dallo spirito vero dei grandi fondatori del socialismo <5'Cientifi'co. Coloro che ammellono una -totale palingenesi della -società dopo un calao1isma di oaratlere cala- -strofico, possono anohe pensare che, a poco a poco, dopo sacrifici immensi. i nuovi abitatori de] mondo potranno aver modo di formal'6i tranquilla.- mente una capacità e una competenza, 6eoza pericolo che la reazione tragga vantaggio dalla loro inesperienza iniziale. :.\fa. in una rappresent.azione realistica della storia. quale ~Iarx la intendeva, le cose appaiono molto più comple.sse e difficili. Oggi 'P0i che q,uasi lutti i socialisti (dico sempre in sen.so generico, comprendendovi anche i comunisti) hanno accet~oto la lattica legalitaria, oggi •bisogna rendersi ben conto che, se i socialisti "Vorranno "Vincere, dovran. no dimostrare almeno tanta capacità quan~a ne hanno i loro avversari. Gli eventi dolla 6loria recente "dimostrano, in mcxlo inequivocabile, che lo masse, a lungo anda,re, abbandonano i partili che non sanno risolvere j prohlemi pratici della vita quo'idiana. Quindi la lolla fra i partili diventa lolla di capacità, lolla di qualità, non solo di numero. I partiti socialisti soggiacciono ancora all"illusione quar.anlotlesca dell'azione di piazza e quindi pen6ano che i.I numero costiLui-sca runica forza. L"osp-0rienz.a ha dimostrato che pochi scienziati chiu.si in un gabinetto possono 'Produrre for:z,e incommensurabili. Bisogna dunque unire la mas-sa ,all'intelligenza. ~fa l'intelligenza è qua-si sempre, in maggioran. za, dalla pa,rle dei potenti. Bi6ognerà che i 'Partiti di ma~sa cerchino di creare nuove oop.acilà e di attrarre quelle esistenti. Ecco perchè anche da queslo lato. io auspico i.I 1·iaccostamento allo spirito di 1farx. Uno dei p.rincipali meriti di !,ui consi-le nell'aver rovesciato la comune opinione dei valori sociali: nell'aver posto la società innanzi allo Stato, l'economia avanli .a.Ila politica. La conoscenza delle materie economiche è indispensabile per i ·ocialisli. Rapp,re.senta un·arma di combattimento, di cui non si può f.a,re a meno, anche dal punto di vista strettamente politico. Vincere sul terreno economico signitfica conqui6lare o mantenere il ,potere. Queste cose io dicevo in breve dopo la liberazione ad un amico che occupa un posto eminente nel P.S, Le stc.s.se idee vedo ora nobilmente illustrato da Corrado Barbag.allo nel <Corriere d"Tnformazione> del 30 gennaio. di paradosso di un partilo a fondo iprincipalmente cconomico~ociale, nel q,u.ile .a6sai .arretrata è la maturità in fatto di prdblemi di lal natura, è palese - lamenta il Bar1ba•gallo - anc.'he nella formul.azione dei programmi relativi, che i .suoi dirigenti ~ogliono preparare per la di.scu&Sione nei convegni nazionali, i quali per allro finiscono por non di~correrne affalto. La sgradevole conseguenza è sempre quella: il contrasto fra ciò che l'opinione 'Pubblica. si .aspettava, di cui a<Veva,ed ha, a•ssol,ulo bi.sogno, e la pover:à di quello che è stato ipos·ibilo Olfifrire in ,pasto alla sua fame>. Il Partito Soci<llista annovera nelle ue file molti braivi empirici, capaci di reggere one·tamenle UJ1a piccola ammin;,:;trozione coi erilori di un buon -pacl.re idi lfamùglia, entro indil'izzi dati. Questo non ba. sla a funzioni di governo o a compili di rinnovamento economico. Ci V11olouna preparaziono scienlufica e tecnico. Per un 1Socialista non ba,slu ancora. Bi·ogna che tale preparazione s"inquadri in una visione torico-economica, che solo il marxismo, nella 6Ua genuina e·pre6Sione, ·può dare. LUIGI DAL P A~E \
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