L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVII - n. 49 - 15 giugno 1946

' I . . NOTIZIARIO IT.ALIA.NO Irisoltufi nHitiuli delrelerendum istituzionale REPUBBLICA -t!l.672.787 IIIONARORIA -10.888.905 ROMA: La proclamazioneufficiale dei risultati del referendumistituzionale Il 10 giugno a Montecitorio il primo presidente della Co1;te di Cassazione -ha proceduto all'atteaa proclamazione dei ri,rnltati del referendum istituzionale, la somma rlei quali, secondo quanto attestano i verbali, dà 12.672.767 voti alla Ropubblica e 10.688.905 Y,qti alla ~fonarchia. Questo atto solenne ha sanoito ufficialmente l'estinzione dell'istituto monarchico nel nostro paese e rappresenta nella storia lo atto di nascita della Repubblica democrntica ita1iana 'Y"oluta dal ,popolo. !La lista dei risultati dei singoli collegi: COLLEGI REPUBBLICA MONARCHIA Torino ij00.772 536.594 Cuneo 412.313 380.770 Genova 611.849 275.764 Milano 1.153.027 541.827 Como 422.722 241.923 Brescia 399.986 344.637 Mantova 304.275 148.855 Trento 192.204 33.946 Verona 647.464 504.273 Venezia 403.329 252.478 Udine 339.183 198.388 Bologna 879.201 212.373 Parma 638.288 238.681 Firenze 487.133 '193.566 Pisa 456.164 194.821 Siena 338.165 119.984 Ancona 499.087 213.396 Perugia 335.835 168.610 Roma 713.875 745.845 La clausola undicesima stabilisce éhe l'attuale revisione non pregiudica le riveudicazioni delle Nazioni Unite nei confronti dell'Italia derivanti dallo òlato di· guerra che esiateva in precedenza. La clausoln. docEcesima stabilisce che la revisione entrerà in vigore a partire dal momento in cui essa verrà fwmata dal primo ministro ita!i:rn•) e dai Comandante supremo alleato in Ib)ia che rimarrà in vigore fino alla stipul:u.:ione del trattato di pace definitivo. MILANO Per l'avvento della Repubblica il Comune di )Iilano ha pubblicato il seguente manifesto : Cittadini, Il nostr-0 augurio, le nostre speranze alutano la Repubblica che rinasce, per libera. volontà ,di popolo. 'tanno dietro di noi gli anni cupi dell'oppressione, ma risplendono nelle tenebre di quei giorni le glorie della cospirazione, dei patiboli, della resistenza, del combattimento. Da tanto dolore, appunto, e da tanto eroismo la Repubblica è sorta: nel ricQrdo dei più puri sacrifici noi l'amiamo, la ,·eneriamo, la sosterr<'mo. _\.i tempi che verranrio non sorride più altro bene che la fede nel <lomani. E ,•oi lo sapete, .milanesi, che non avetl" - dubitat-0 nemmeno neJlP oro più Lragiche e sfortunate. Ora deponiamo, perchè la Patria rina.sca, tutti i rancori : la giovane Repubblica sarà sacra e invincibile sollanlo se ispirala dalla concordia. e dalla coscienza <lel dovere. 11 cammino verso il futuro può e Qere in,;idiato da oscure forze disgregatrici: opponiamo loro la pacifica e pur vigilante potenza della nostra virtù <lcmocratica. Viva la Repubblica libera di tulti gli italiani. )[ilano, 9 giugno 1946,. La Giunta municipale: Gre1lpi, indaco l\lontagnani, vice-sindaco Boccalini. Barcellona, Boriosi, Caldara. Confalonieri, Corti, Ferrari, Giambf'llini. Giani. Jori, )Ia:,;.sarenti, )fecla, Rigamooii. Roda. , anna. Vallar<li, Yenanzi, ZanchPtta. a:,, e-.- sori. · POLA·: Una delegazione della città di Pola a Parigi E' parlita per Parigi una Delegazione <leila città. dì Pola che F<i prnpone di illustrare ai sostituti dei )Iiuislri rlegli Esteri. ai circoli polilic~ ed alla stampa la , olouth della popolazion<' di Pola e dell"Istria oc- -ci-dentale cli non essere staccata palla ~fadre Patria. In -data o<1ierna sono c::.tatipuro inviati dal C.L.K. di Pola al e.~relario di • fato americano Byrne.-:, al ministro degli esteri f rancese Bidault e al PrPsidente ciel Consiglio, De Gasprri. <lei tele.grammi, nei quali si fa presente che la popolazione di Pola " deln tria meridionale nonchè delle isole del Quarnaro in\'oca un libero plebi- cito a salvaguardia dei p1·incipi etnici ti:::.-ati dalla Conferenza. di Londra. AquHa 287'.322 326.267 Benevento . 103.969. 241.361 902.700 AGLI AMICI REPUBBLICANI ED AZIONISTI Napoli 341.778 Salerno 152.570 415.641 Bari 320.867 509.476 1Lecce 148.872 449.299 Potenza 104.471 153.960 Catanzaro 333.491 502.605 Catainfa 329.035 707.520 Palermo 379.951 595.488 Cag1liari 206.939 321.305' Val d'Aosta 28.630 16.506 Totali 12.672.767 10.688.905 ROMA : Le dodici clausole del nuovo armistizio Secondo informazioni attendibili il testo del nuovo armistizio comprenderebbe dodici clausole. La claUòola prima abroga le condizioni aggiuntive dell'armiòtizio del 29 ,;;ettembre 1943 che davano al Governo mi_litare alleato ampi poteri di controllo, di cui iu pratica spesso non si fece uso. La clausola seconda definisce le relazioni ufficiali tra l'Italia e i quattro· principali Governi alleati come ::;i delineano in seguito alla revisione doll'al'mi, st~io. I La,dausola terza abolisce la commissione alleata in Italia .e coatituiòCe un nuovo organo speciale alle dipendenze del Quartiere generale delle Forze alleate pres~cùub cla: Comandante supremo alleato, Cile dovra controllare le forze armate italiane e la pro· duzione bellica italiana : anche la :\farina ital,iana sarà posta alle dipenden~e di questo nuO'Vo organo. Nella Venezia Giulia e nella provincia di Udine 1,imarrit in ca· 1,ica un Governo militare alleato fino alla conclusione del trattato di pace definitivo. La clausola quarta stabilisce che l'attuale: revisione non riguarda le colonie ilaliano o i territori dipendenti per i quali deciùerà il trattato di pace. La clausola quinta contempla un nuovo accordo (che è in corso di negoziazione) relativo al disloca~ent? i~ I~ talia di for,ze alleate in baae ar piani J1 reimpiego e per la sorveglianza rlel!c lince. alleate di oomunicazione con l'Au:;trrn. La clausola sesta dispone il rapido rimpatrio dei pri,gionieri di guerra italiani che si trovano tuttora in territori alleati. La clau· sola settima invita il Governo e il I)Opolo italiano ad astenersi da atti che po~sano recare detrimento alle )fazioni Unile o ai loro sudditi. La clausola ottava invila il Governo italiano a collaborare all'arre to o al processo dei criminali di guerra, a termini dell'accordo di Londra òUi criminali di guerra del 18 agosto 1945. La clau3ola nona invita il Go1·erno italiano a collaborare nelle ricerche pei· la restituzione delle proprietà delle Nazion ~ Tìnite illegalmente trasferite in Itali:l dUiaute la guerra e a pagare le relative spe;,e._ In base alla clausola décima il Go,crno italiano dovrà rinnovare l'impegno assunto di consentire al popolo italiano mediante libere elezioni di esprimer-e la sua volontà con 1m Yoto 4i .rq,aggioranza. Egidio &a.le - caro-a tutta la emigrazione Ua.lia,na in Svizzere. - h.i precisa.io in 1.l!Ilalettera a,gli rumi<:idel Partito Repubblicano Italiano ed a · qu~lli del Parli lo ·di Aziono <le-I Salento i motivi per cui non ha credulo di partecipare col suo nome alla lotta eletto.raie. Poichè egli ha. avuto Ja corte.sia di rcomunicarei il le5to ool1a ùettera, noi <ii µrendiamo ~a libertà di pubblic*lo integralmente, non solo perchè siano note le ragioni dell'assenza, ma principa,lmente in considerazione che la lcUera ha portato un notevole contributo di .;erenilà e cli lealti~ alla lotta politica in Italia. Ecco la. lettera: Oati Amici, Da quando, nell'aprile dello scorso anno, gli avvenimenti mi hanno consentito di fare ritomo in patria, dopo i lunghi anni d'esilio, mi sono deliberatamente astenuto da ogni manifestazione politica nella città alla quale mi legano, anco1· più che la nascita e l'avervi vissuto l'adolescenca e la giovinezza, tanti ricordi e tanti af!etti. In questo atteggiamento ho creduto doveroso persistere anche quando, nelle scorse settimane, voi - e, con mag- (Jiore insistenza. coloto fra vot che mi sono stati compagni fedeli di aspirazioni, di speranze, di lotte nel corso di tanti anni - mi avete 1·ichiesto di accordare 1l mio nome, c01ne candidato nella prossima battaulia elettorale. .lfo ora, alla viailia della Costituente, destinata a segnare, con il trionfo della Repubblica. l'inizio di una nuova epoca nella storia d'Italia, io debbo ,i voi una parola di chiarimento, affinchè il silenzio e l'assenza dalla lotta non sembrino consigliati da inerzia o da scarso interesse alla vita del paese, e, con essa, una giustificazione del rifiuto di accogliere un'offerta, che è stata per me la piil chiara e gradita testimonianza di stima e di affetto che poteste darmi. Se le' ragioni del mio atteggiamento sono in piccola parte personali, legate ad una particolai·e concezione dei doveri della lotta politica, esse lo' sono ben più di carattere e d'ordine politico. Mi è sembrato che a chi alle proprie idee ave1:a fatto il sacrificio d'ogni tranquillità e d'ogni bene, ma che le cii-costanze avevano costretto a combattere in paesi stranieri la battaglia per la libertà che non era più possibile in patria, meglio convenissero il riserbo e la preoccupazione di 1'iprendere contatto con i suoi concittadini e con la 1·ealtà clel°paese, che il mette1·si in mostra e magari ritrovare nella sua modesta opera del passato titoli 7,e,· onori e cariche rappresentative. Avendo serbato fede sin dagli anni della prima viovinezza all'idea repubblicana e dato il ma.ggior contributo d'energie che mi fosse consentito al partito che la propugnava, in tem71i nei quali non molti erano i suoi seguaci. 1n'e1·0. riell'esilio, associato <tvecchi e nuovi compagni di lotta che avevano promosso la costituzione del Partito d'Azioni', quando sembrava non vi fossero altre forze democratiche in Italia decise a continuare attivamente la lotta contro il fascismo e la monarchia o almeno le vecchie formule ed i vecchi quadri non avessero più alcuna forza di attrazione vetso le nuove generazioni. Nel pensiero di coloro fra noi che, vivendo all'este1·0, avevano scarsi e difficili contatti con l'Italia, ma potevano. in compenso. profittare d·i più larghe e diverse esperienze, la nii:ov~ f orma::ione politica non avrebbe dovuto costituire un nuovo pai·tito che si aggiungesse a quelli già esi5te1tU, Jnr;. essere un<i larga concenlra::;ione di fo1·- ze democratiche, repubblicane e socialiste, che, accogliendo, per 1·ealizzarle, le esi_qenze politiche e sociali def nuovi tempi, avesse il compito di create e di organfr:zare la democrazia in italia. Finc;hè dura1'ono la lotta clandestina contro il fascismo e la 1·esistenza armata contro l'oppressione _esterna ed interna, il Partito d'Azione assolse il compito che s'era assegnato, dando, nella P.etsona dei suoi aderenti migliori, il ma.Q.Qio1'econtributo di opere e di sacrifici. Essere stati associati. in misw·a qualsiasi, a. quel suo tenace sforzo ed alla sua fervida attività resterà uno dei più cari ..icordi ed un titolo di onore e di merito pe1· quanti rid esso hanno dato la propria adesione. Ma, con la fine della resistenza ed il ritorno alle condi- ::;ioni notmali della lotta politica. tutti i partiti preesistenti al fascismo risorsero, e con essi riso1·se, :n forma ufficiale, anche nella nostra regione. il Partito Repubblicano Italiano. In quelle condizioni, persuaso com'eto e come continuo a.d essere che il frazionarsi ed il moltiplicarsi dei ,pa1·tili e dei grnppi costituisca uno dei maggiori impedimenti al buon funzionamento della democrazia, mi preoccupai che il Patlito d'Azione non rinunziasse alla fun::;ione che molti di noi ritenevano esso potesse assolvere anche dopo la fine della ,·esistenza. e lavo1·ai perchè. nell'attesa ohe più larghe forma::;ioni politiche si rendessero possibili. si preparasse la fusione o almeno un patio d'unione èol risotto Partito Repubblicano. E, quando quell'opeta, che trovai·a molti consensi anche tra voi. fu 1·esa 1:ana da· incomprensioni e da inesatte valutazioni della situazione politica, ancor più che da errori e dissensi personali, mi adope,•ai perchè almeno le f 01·::;e1·epubblicane fossero unite nella battaglia, elettomle pe,· la Costituente. Avendo rifiutalo alt1·e candidature. J)er una vecchia tenden::;a del mio spirito che mi fa preferire i •posti di battaglia alla cariche rappresentative. avrei ceduto alle vostre insisten::;e o almeno avrei partecipato attivamente alla cam1!agna elP/lorale anche sen::;a essere candidato come ;in sempli.ce gregario, se l'acco,·do, fallito sul piano nazionale. si fosse e.ffettualo nella nostta 1·egione, ove sembrava più facile e più largamente sentito. Voi sapete come ciò non sia stato possibile, pei· ragioni che non è il caso di rico1'dare per non acuire dolorosi e dannosi dissensi p sia mancatà. perciò. non solo quella lm·ga formazione di forze democratiche repubblicane e socialtste, che mi ostino a l'itenei-e essere una necessità vitale per il paese, ma anche un'unione elettorale tra due pa1·- titi, che si ticoliegano, f onclamentalmente, all,a stes- • se idee e propugnano. nelle linee essenziali, gli stessi progtammi. In queste condizioni. non potevo, senza essere costretto a transigere con le mie idee e con la mfo coscienza e senza p1·egiudi:::io dello sf ~r::;odi 1·eali::::;arettna larga concentrazione politica, cui l'esto fedele, partecipare od una lotta che ti·ova amici. ai quali sono legalo da vecchie solidarietà di pensieri e di lotte in campi opposti. divisi e discordi. Sono certo che la Repubblica, divenuta otmai aspira::;ione comune al popolo italiano, dopo la dolorosa espei-ien::;a degli anni 1·ecenti, sarà. con le P/ezioni, una 1·ealtcì, e, finalmente, pottà inizia1·si. vm· nelle condizioni ardue e dolorose che non è difficile ptevedere, la costru::;ione di una vera e salda democrazia in Italia, 1ma democmzici che contemperi le ragioni della libertà con quelle della giustizia sociale. Il nostro compito 'T!Onsarà allo1·a esau1'ito. Dovtemo ancora lavorare e lottare forse in nuovi e più larghi schiemmenti di forze politiche, che transigendo sulle concezioni particolal'i e lasciando da varie le ideologie che non han- . 110 possibilità di 1'ealizzazioni immediate. si accordino su soluzioni ragionevoli dei problemi più gravi ed urgenti, per difendere la nostra Repubblica dai nemici e dai falsi amici, per farla progredire, per renderla quaie l'abbiamo sognata e voluta nei lunghi anni dell'attesa. Se voi me lo consentirete, votrò allora essere anco1·a con voi, per continuare o consacrar·e qit-el che mi resta di energie alla causa comune ed ai comuni ideali, che sono stati lo causa e gli ideali di tutta la mia vita. Per ora, e se il 1:oslro affetto e la stima che Mi aule attestato me lo pe,·meltono, vi prego di accogliPte un fe,·vido invito, che vi ri1:olgo con animo alieno da ogni passione che, nella campagna elettorale che s'è aperta dimentichiate i 1'ancori, i perso1!(1/i.rn1i.lo spirito d'intolleranza e di fazione, e sulle ragioni dri dissensi che 1;i dividono facriate prPValere quelle ben più importanti dei pensieri e 'delle aspirazioni ohe vi uniscono, e, pteocru pali più delle sorti del paese che di quelle dei pa1·iiti, scegliate, a vostri rappresentanti alla Co- -~tiluente coloro che, prr le prove date nel passato. pet la tenace f edellà alle proprie convinzioni, ]}Pr la fierezza schiva d'ogni compromesso e di ogni debolezza. conserrata negli anni dPll'oppressione. per la maturità della preparazione e degli studi, meglio e con maggior decoro ed onore _POSsono rapp1·esentare il nostro Balenio in un'assemblea chiamata a determinar" P forgiare per decenni la stotia d'Italia. E, con la vostra azione ed il vostro voto. smentiate la leggenda che hµ coi·so nel paese ed ha lro1:ato un'eco in un congresso i·ec-ente, la leggenda che addita la nostra terra come quella più monarchica d'Italia. Spella a voi, ed a tutti coloro che. pur militando in partiti diversi o contrastanti. hanno raccolto le aspirazioni repubbliwne del popolo italiano. di mostrare che il 11osl1'0Salento, che non fu mai inferiore ad alcuna altra regione, nell'amore della libertà e. neanche negli anni più difficili e più deserti di speranza, piegò dinan:::i alla violenza e<lalla frode della reazone monarchiia e fascista. non ~ e non vuol essere la nuova Vandea italiana, ma è e vuol restm·e all'a1:angua1·dia. nPlla marcia sen:::a soste e senza termini ter:,,o le più alte espressioni e le più ardile conquiste della libPr/à. della democra:::ia, della giusti#a. E' con questa certe::::::a.più che con questa speranza, che 1'i rinnovo il T'ingrnziamento ed il saluto più cordiali. Egidio Reale L'investituradel potere (Continuazione dal.la 1.a pagina) Al contrario. Terminata la dizione, egli non balzerà ubit-0 in piedi, lieto di aYcr supexato la prova del riscaldament<), ìna l'Ìmar.l'à ancora un bel po' seduto, per far capire che non intende di fuggire per nLh'arsi alle sofferenze che gli potrà procurare lo esercizio delle funzioni goYernative. Spesso egli si prende per.sino il gusto di fare deile spiritosaggini. Ciò aocre-sce il di,·ertimento degli uomini che lo gua1,dano o aspettan,J a- ,·idamente ého egli dia un segno cli sofferenza, per poterlo deridere. Però quanto p:ù divertenti 3ono i suoi acherzi, e quant0 più a lungo egli rimane seduto, di tant,1 egli guadagna in• stima e fiducia tra gli uomini. I i:;uoi motteggi tendono a rendere ndie!oli gli altri uomiui. Egli dice ad uno: "Debole, non tSei neppure capace di avYivare il fuoco t:;Otto i,l mio deretano, perchè esso si ri1->c:.1ldi finalmente un po·. Rei, Eliz~o. a,vi-~inaJi e gr,atta via la crosta di ghia-ccio che si forma sul mio J1udo ». Nel frattempo il fuo-co si Ya speguen:lo lentamente. Il capo si alza lentamente. )la il ghi;:iccio, di cui hil parlalo, non è così inn•Jcente. La pelle è tutta coperta di ve3ciche e qua e là si è formala una croòta cli bruciato che odora abbastanza lontano. Viene u-n runico, che g-li spalma il cli dietro con dell'olio e gli applica una fa.:5ciatura di foglie ammorbidite, mentre un'altro gli dà da bere dei grandi bicchieri di Tequila. Il nuovo ~apo non dimenticherà per delle settimane, opra che cosa egli sedettP. Quel ricol'clo gli faéilite.rà noteYolmente durante i primi mesi it compito di esercitare le sue funzioni llella maniera desiderata ùalla nazione al momento dell'elezione. ~ella maggior parte dei casi rimane in quella parte riposta del corpo umano un numero sufficiente di cicatrici, perchè egli possa dimo3trare fin nella più tarda et:ì con un documento imperituro, l'alto onore avuto cli essere stato eletto a capo della nazione, poi anche che egli non ha nessuna intenzione di far i eleggere, in ,contrasto con i costumi del popolo, una econda volta a quella. carica. Bisognerebbe consigliare seriamente ai proletari di praticare anche éssi i metodi elettorali indiani, sopratutto nei con fron li ùei funzionari delle loro 01,ganizzazioni polifa;hc e sindacali. In tutti i paesi del mond0, do,·c 1.liarx e Lenin vengono considerati quasi dei santi. i combattenti proletari otterrebbero più icuramente dei successi, se ponc:-;scro ogni anno oU-0 il deretano dei loro 1>api un fuoco. Ne.ssun capo è insostitn.ibile. E quan10 più di frequente un nuovo capo clovrà edersi sopra una òedia con sotto un fn-0co, tanto più vivo rimamà il movime11to. PNletari, non siate troppo timidi. E soprattutto non sentimentali. B. Traven Gerente resp. PIETRO BIANCHI, Zurigo Tipografia « Grafica Bellinzona » S. A. r •

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