L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 46 - 1 maggio 1946

B·ib BORGHESIA IN ~ARMI . U_n'eco, rilev-ante ha avuto nella stampa Ltali'!n~ I arresto d'un gruppo numeroso di fascz_siti che si proponevano di risollevare rii n~ov1,mento con una organizzazione illegale diramata nelle vari,e città d'Italia e collegata con mouimenN analoghi esistenti all'estero. Un funziona 1 rio -?"e·z!71ini~tero della guerra, ohe e:ra uno dei dingenti dell'impresa, ha C<Nl!jes~ato,che U suo movimento era già entrato m ,contatto col f asoismo spagnolo e colle formazioni illegali nazisf.e operanti in Germania. Una <i-Onnache si accingeva a partire per la Germ(JJJlia 1 in qualità di cor,riere è stata arrestata, un copioso materiale di propaganda è stato rinvenuto •in un bar di Roma. Non ci 1:1•eraviglia ,che uno dei dirigenti fosse anmdato. proprio in u.n minis.tero considerando la fine pietosa dell'epurazio~e ed i numerosi aderenti che il fascismo conta ancora in tutti i rami della burocrazia italiana. Puglie ed affiorando con colpi di mano in molti centri ur,bani non poteva rappresentare f?er il momento la parte predominante, ma _runanere una dinamica riserva per l'avvernre nel caso in cui dovesse presentarsi un'ora dramma.tic-a per la bo·rghesia ital.iana. I I atti ci dimostrano che alcuni settori più allarmati del capitalismo, che caste legate alla monarchJia, l'istituzi-one attualmente più minacciata, alimentano fin da o.ra questa forma attivistica ed avventurosa di ,difesa. Gli arresti e ,le perquis.fzioni hanno rivelato che tali gruppi disponevano di mezzi non ,trascurabi.fi: di una rioca stampa illegale, d,i notevoli depositi di armi, di automobili, di cospicue somme e di documenti abilmente falsi,ficati. Il recJutamento degli uomini viene fatto sia tra i fascisti che -collaborarono coi tedeschi, sia tra i reduci dalla prigionìa, sia tra i disoccupati ed i disperati, approfittando del penoso stato dell'economia .italiana. Tra tutti i partiti di destra che ora lottano sul terreno .f egafi,tario il movimento dell'Uom_o Qualunque è quello che meglio prepa'.a 1/ terre_no ad una rinasoita dello squadrism_o specwlmente nel campo psicologico. La vwlenza con cui i giornali di Giannini atta~cano la sinistra, il loro stile polemico, la rz.cerca continua dello scandalo e ciel vituperio, tutto fa ricordare il tono della stampa mussoliniana che ,in/ ervorava le camice ne.re nel 19, nel 20 e nel.21. La rapida vfsione ~1: tulle queste forze che la borghesw mobhl1ta in sua di/ esa, ci mostra come sia grave, complessa ed -as-pra la battaglia che dovrà sostenere il proletario italiano. Jltluovendosi sul piano della lotta di classe esso clovrù battersi cont,ro le due forme difensive del capitalismo: sia contro quella legalita.ria, sia contro q,uella squadristica. Obbiettivo di questa lotta è il dissolvimento •in senso socialista di quelle forze economiche che- a queste due forme di diI esa danno mez::=ie vita. Opera di grande portata storica che sarà tanto più grande se cii proletario, nel tormento della trasforma::=ione economica e polif.ica, riusci.rà a realizzare nelle nuove istituzioni socialiste quegli ideali di libertà umana che potentemente ridestati dalla Rivoluzione francese dell'89 formano ormai parte vitale ed ind.ispensabile di ogni civiltà europea. L.S. . Oggi è la volta de,/ ministe.ro della guerra mf luenzat-o dai monarchici, domani potrebbe essere q,uella del ministero degli interni nella persona d-i un capo divisione o quella del minis-tero degli esteri ne,/la persona di un ,console o di un ,corriere dipfoinatico. Tutto è possibile quando migliaia di f un-· J zionari in/ idi e ,cor.rotti da un ventennio di mUiz-ia fascista sono -lasciati nei posti vitali della burocrazi,a statale. socialisti e la questionemeridionale {3:' possi-bile una delittuosa a,J.ti,vità in{ormatfoa, una facilità di lavoro illegale coperto dalla veste ,ufficiale, una per/ ida applicazio,ne delle disposizioni, un boico{aggio sistematico deUe circolari che può rendere la fati,ca del migliore ministro simile al movimento d'una .ruota che giri senza toccare la ,terra. E possibile UJl p-rocesso di para/,isi progressiva dello Stato per opera de,[ fascismo interno che masaherato, sorni<me ed insidioso, fiancheggia quel,l,o ester.no che operando per ora nella illegaUtà, si prepara a riso.rgere domani daf.la piazza. Da questi latti allarmanti si può ogg,i chiaramente dedu.rre ,come fossero giuste ,[e rivendicazioni dei partiti di sinisitra nel campo deU'epurazione e come deleteria per ./a ricostruzione democratiica italia,na sia data l'oppos-izione accanita, ed il boicotaggio che nel processo epurativo sono ·stati f at-ti ,dai par.tifi di destra. SarebiJ>e w1 grave errore ,considerare alla leggera ,questi tentat,iivi di rinascita fascista, come ,impresa di fanatici isolati corrosi da· u·na sterile nos·talgla e destinati a perire in un sogno donchisciotteseo. I centri econo,mi,ci del capitale monopoli$,f.ico <!-della grande proprietà terriera che pagarono autocarri, moschetti, pugnali e premi alle squadre di Mussolini sono ancora vivi e f eoondi nella realtà storica itaUana. Obbede.ndo ad una immanente legge d,1 conservazione essi riicor.rono a due forme llipiche di autod~fesa politica: a que.fla violènta ed a quella legaf.itariia accentuando /'.una o l'altra, a seconda del momento storico e deJ.l'imminenza del pericolo proveniente dagli sviluppi del mov-imento proletari-O. · · Oggi sono sulla ribal-ta .i.f grande partito cattolico e quello Uberale, nutriti dalla prop11ietà te>rriera del sud e da importanti -centri industriali del nord. Questi due parf.it-i che operano co.n larghi mezzi e con una -ricca stampa sotto l'insegna della democrazia, hanno g,ià reso dei servigi di primo ordine alla borghes-fa -italiana. Essi hanno raccolto, organizzato e potenziaf.o una g.rande massa di ex-f asoisti che si sono ripresentati alla vita pubblica sotto la bandiera della liibertà, hanno paralizza- ·to il processo epu.rativo conservando alla repzione la q.uas,i totaUtà de./la b.urocrazia s.tatale, hanno sapientemente frenato le rivendicazioni popolari contro /,a monarchia, hanno.favorito i.l movime-nto qualunquista, bokot-tato la leg,islazione contro i prof itf.i realizzati durante il fascismo, hanno conservato nell'apparato diplomatiico ita./iano gente compromessa e corrotta dal passato regime, hanno provocato al momento opportuno una crisi gove,rnativa quando col governo Par.r,f ,le sinistre erano in procinto di realizzare il primo intervento radicale nella reaf.tà italiana, hanno .teJ1t-atodovunque di sostitui 1 re con dei prefetti reazionari di carriera quelli nominati dai CLN locali, nell'intento di far risor,gere il ve•cchio centralismo di giolittiana memoria. Tutti q,uesti ecceUen'ti servigi sono stati resi alla borghesia italiana in nome della democrazia. Nel mQimento storico segui•to alla calaForse l'errore fondamentale di valutazione che sta alla base della politica della direzione del partito è stalo ,quello di non avere compreso come l'element.o pri•ncipale per la ri&>- luzione del pToblema ,politico italiano era costituito dalla questione meridionale. Errore tanto più imperdonabile in quanto nell'ultimo trentennio sembrava che il monopolio del mezzogioroo detenuto dagli strati intellettuali legati al blocco agrario fosse stato decisa,. mente inla,ccato da alcuni pionieri meridionalisti del movimento socialista. Vittime di un persiste,nte astrattismo noi abbiamo ignorato l'essenza stessa del problema politico italiano assumendo dati eterogenei con il risultato di diffondere e perpetuare un totale equivoco. Il fondo della questione meridioinale è dato d_alla assenza delle grandi masse del sud come soggetti attivi della politica ita 1 liana; oiò che può spiegarsi attraverso alrcuni elementi fondamentali che condizionano la struttUl'a · politi-co - sociale del mezzogiorno e che possiamo sommariamente elencar~ come segue : ..,, 1) i contadini che oostituiscono la grapde maggioranza della 'POpQllazi{)IIlneon hanno nessuna coesione tra loro mli, sono una ma~ amorfa e disgregata, in continuo fermento ma i-ncapace di dare una espres.sione centralizzata alle loro aspirazioni ed ai loro bisogni; 2) il blocco degli agrari, rigidame.nte conservatore quasi totalmente privo di capitali mobili è strettamente an~rato aJ sistema dei privilegi Ieu~ali, strutturalmente legato ad una certa situazione po·li-tico-economica; ' 3) manca un ,prol-etariato altamente qualiifica to, cosl come un diffuso ceto artigianale o pi-ccolo imprenditore; cosl non vi è nessun fronte sociale tra il proletariato conta.dino ed H blocco agrario; 4) l'unica forzà che tecnicamente potrebbe collegare i due blocchi, lo strato degli intellettuali, è in realtà, anche se riceve dalla base contadina gli impulsi per fa sua attività. politica ed ideologica, al -servizio della classe dominante <iella cui società è l'elemento organizzatore. Questa situa:zion-e è particolarJ'!lente evide,nte in Sicili_a. dove, il blocco agrarfo è particolarmente omogeneo e deciso nonosta~te lo sporadico sviluppo nella zona costiera di una -certa attività commerciale ed industriale. A questi elementi - clhe sono gli stessi della situazione <lescT-itta da Ant.onio Gramsci - altri se n·e, sono aggiunti in seguito modificando la ,prospettiva. In primo- h1ogo lllil certo impulso nel processo di modificazione molecola re che aveva portato alla distruzione del partit-0 conservatore di Sonnino e che era ~orrelativo aUa sostituzione delralleanza borghesi-operai con l'alleanza borghesi-cattolici. In parte durante il fascismo questo processo si è accelerato andando verso il suo compimento. Una larga penetrazione è stata errettuata dalle organizzazioni -cattoliche di massa in tutto il mezzogforno. Queste ultime strettamen te alleate al fascismo hanno contribuito a disso•lvere in gran parte quell.a organizzazione nello studio intellettua.l,e che aveva fat.to capo a Giustino Fortunato ed a Benedetto Croce. Il fascismo ha -O!ffertouna nuova forma , strol e fascista, con le masse popolari radicalizzate, l,a .fotta suJ terreno legale, condotta dai partiti storici di destra sotto la bandiera del ,fi,beralismo era l'uni-ca fdrma ef- organfazativa al blocco agrarjo ed ha infine ficace d·i difesa che pote.rre sceglie.re il ca- consolidat~ questo tipo di alleanza cattolicipitalismo italiano. borghesi -che _era stata inaugurata da Giolitti. !:'rJ_tra fo,rma, que./1:' vio~enta e .2!1....uadri- Il crollo del fas_cismo ·ha trav9lto le sovrastr l f!,UT (:°endo qua e la a.po/mo ~a nttture ed ha rntaccato - in parte per l'incidenza delle vicende belliche - l'equilibrio dei rapporti della società meridiO'llale. Ma abbiamo pertanto visto l'espansione d-el fermento del'le masse meridionali ohe ha assunto in oreve forme notevoli tanto da oltre-, passare i•n qualche -punto i limiti delle tradizionali jacqueries del mezzogiorno. In realtà il -crollo deN'apparaLo statale fascista aveva se-0sso pr-0fon<lamente anche il bl-0cco agrario ed aveva schiuso determinati orizzonti che corrispondevano alle esigenze ed a.spirazioni del proletariato contadino. La stessa rete delle istituzioni cattoliche è stata insuffi.ciente ad imbrigliarne lo slancio. La Sicilia per prima sin dall'ottobre 1943 era entrata in una fase obiettivamente rivoluzionaria. Nell'inverno 1944 nuclei comunisti per la prima volta organizzati nell'isola penetravano in ·profondità e si diffond-evano in una misura nuova p·er un'isola che pure nel mezzogiorno rapprese'Iltava una eccezione notevoile per una certa tradizione di un socialismo di massa. Qua.le è stata in questa situazione la politica del •partito socialista nei confronti della questiooe meridionale, nei confronti cioè di quella esigenza di immettere le masse del sud nella politica italiana che condiziona la soluzione dei principali problemi 'nazionali? Noi dobbiamo purtroippo riconoscere che non vi è stata ne.ssuna politica, che questo problema non è stato nemmeno prospettato con la dovuta serietà. Quando ci si prospettava l'onda democratica che l'iiniziativa comunista riteneva di pot-er diffondere nel nord attraverso il C.L.N. nell'ambito di una politica di unità nazionale, ci si dimenticava della esistenza stessa del mezzogiorno, ove infatti sin dal principio si incontravano delle resist~nze relative alla. struttura dei rapporti eoonomico-sociali. La formula dei C.L.N. era anzitutto incomprensibile per 1-e masse contadine che h~nno visto sorgere i comitati dopo la liberazione sul piano caratteristico delle composizioni e scomposizioni dei partiti locali il cui personale è costituito dagli intellettuali, ma -che sono -controllati· dai grandi proprietari e dai loro uomini di fiducia. L'organizzazione dei C.L.N. è venuta dal nord e si è p_resentata al proletariaio meridionale esclusivamente come una nuova forma sotto la quale si ripresentava il vecchio stato, strumento dello sfruttamento capitalistico. fo ogni m-0do la formula unitaTia su•l tipo C.L.N. avrebbe dovuto naufragare nel sud per la mancanza di quella piccola democrazia progressiva, alleata naturale del proletariato, su cui diffondere nniziativa democratica e proletaria. · Mentre una situazione nuova organizzava i fermenti di riv~lta. de,JJe masse cpntadine e poteva sembrare minacciare il domi,nio stesso del blocco agrario, noi abbiamo lasciat-0 i contadini a se sLessi ed abbiamo non soltanto concesso ai centri conservatori il tempo di riorganizzarsi, ma siamo giunti al punt-0 di fornire loro inconsa•pevolmente lo strumento per il consolidamento del loro dominio. A1 riparo dell'unità nazio'Ilale il blocco si è Ti-Organizzato; attraverso la presunta pariteticità dei C.L.N. noi abbiamo rinunciato alla possibilità di far sentire nel sud il peso de1 l movimooto insurrezionale pop.olare, mentre abbiamo dato i mezzi alla Democrazia Cristiana per organizzare il suo dominio sulla base di 11uelle organizzazioni cattoliohe che si erano così sviluppate nel venten'Ilio fascista. Il rafforzamento delle destre Cosi oggi assistiamo ad uno straordinario rafforzamento <le+lla-destra in tutto il mezzogiorno, all'estendersi delle nuove clientele elettorali, mentre quelli che erano stati i nuclei d'avanguardia della penetrazi-0ne comunista perdono continuamente tetreno nonostante ogni sforzo. La sopravvivenza del vecchio stato borghese, burocratico ed accentratore ha permesso il ricostituirsi deU'alleanza tra il capitalismo industriale del nord e i latifondisti del su<l, ed ha rovesciato la formula .che noi dobbiamo ricavare dagli insegnamenti di Antonio Gramsci, che solo una più stretta in tesa tra il proletariato operaio settentrionale e le masse contadine meTidionali può costituire la garanzia effeJ.tiva, dell'edificazione socialista. Vi era vi-cev-ersa una impostazione politica ch_e ci avrebbe consentit.o di sfruttare al massimo gra<lo la situazione determinatasi a seguito della disfatta fascista e di sviluppare ordinatamente il movimento contadino. La repubblica era l'unico elemento sostanzialmente unitario di collegamento tra il on-0rd ed il sud, tra gli operai -ed i oontadini, era il punto effettivo di unione di interessi µon omogenei, a patLo che fosse stata presenta1a come una bandiera <li lotta contro l'apparato statale oppressivo. Noi abbiamo -commesso il fondamentale errore di non dare alla repubblica quel valore organizzativo delle grandi masse che avrebbe potuto e <l.ovuto aver-e, di lasciarla su di un piano elevato che se era ancora in comprensibi 1le per il proletariato opera.io, diveniva per i contadi 1ni meridionali un elemento marginale. Attraverso i blocchi repul>- blicani essa avrebbe potuto realizzare sul pia.no di lotta l'unità organica delle masse contadine. Soprattutto la direzione politica della cila.s- .se operaia non ha compreso come combattere la battaglia per la repu~blica sul piano del baratto o della tattica ministeriale, significava pr.ivare H m<rvimento socia.lista di un'arma di U'Ila efficacia enorme, partioolarmente nel sud. Oggi noi abbiamo nel sud la. ri-costituzione della intelaiatura dello sta.to -borghese ed un sostanziale arretrament-0 di posizione. Il problema -dell'autonomia regionale Ma questa garanzia appare ancora ~nsufficiente ai ceti ·conservatori del sud. Di qui il grande sviluppo nella campagna regionalistica ed autonomistica nel m~zzogiorno da due anni a questa parte. L'au_tonomia regionale è sentita. anche profondamente dai -contadini siciliani e di tutt-0 il mezzogiorno; ma per essi la lotta 'Per la autonomia si identifica -con la batta(7Lia oon- o tro lo 9tato accentratore negli aspetti elementari <le'll'oppressione borghese : fiscalismo, leva miiitare, prepotere poliziesco ecc., e nella possibilità di uscire dalle secolari condizioni di miseria. Per il blocco agrario tautonom.ia è invece un obiettivo coeroot-emente perseguito sulla· via ·che conduce al rafforzamento della di visione e della antitesi nord-sud, al mantenimen 1 to dell'isolamento del proletariato contadino, Il nostro partit-0 ha assunto una responsabilità veramente gra,nde quando è _rimasto spettatore ·passivo di fronte alla manovra autonomistica dei reazionari meridionali. E' mancato nei compagni della direzione quel forte sentimento unita.rio dello stato che dovrebbe accompagnare ogni socialista. Il nostro compito I problemi deil sud si risolvono solo sul piano di una convergenza tra il movimento organizzato <lei contadini e del grande piano economico dello stato socialista. Il nostro compito oggi è di trovare gli elementi per ricavare quella formula comprensibile •per le masse meridionali ed atta a coordinarne gli sforzi sulla stessa linea di marcia de'lla classe operai.a, •ponendo su di un pia,no popolare il problema di un nuovo stato ed il suo contenuto economico. Il Congresso e la nuova direzione debbono proporsi intero il problema meridiona-le, come la chiave di volta di tutto il problema 'POiiti~ italiano, non come un elemento ma,rginale del quale ci si occupa solo qua,ndo le jacqueris contadine sembrano pTeparare una vandea meridiona'le che mette le ma...~e contadine contro i partiti ide·ntificati ~n gli aspetti più. visi·bili -della macchina dell'oppressione statale borghese. Se il mczwgiorno è una grande disg,re<7azione sociale, spett~ ad un grande partito

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