B LIBRI Perrti F. : I CONQUISTATORI - Milano. Non tuLti sapevano Clhc « I conquistatori» sono fa ,prima opera narrativa di Francesco Perri. Le note bio-bilbliografo~he che erano state fatte sull'autore non ne parlavano. QuesLo romanzo scritto nel 1924 e pubblicato l'anrno dopo era st.ato •posto all'indice dal fascismo: le copie che erano state trovate nelle librerie erano staie 'bruciate. H rnbro era una accusa a coloro che si· erano impadroniti del ipotere, e naturalmente non ·po'teva essere tollerato. Ma, caduti i oonquislatori 1 l'o-pera, Tistampata in questi giorni da GaTZanti, può nuovamente riapparire nelle vetrine dei librai. Diciauno subito che si è fatta cosa utile a ripubblical'la : essa è ,prima di tutto un documento sul tumefarsi <lel fascismo Jra la crisi sociale italiana succeduta alla prima guerra mondiale, e testimooia pure {lel coraggio di uno scrittore che così protestava contro la prostituzione di molti inte1leltuali. I giovani, leggendo il li1 bro, avranno una compiuta ricostruzione di quegli a•nni di quadrismo immediatamente precedenti la marcia su Roma dei quali così spesso hanno udi lo 'Parlare. Perri ha ritratto in questo romanzo l'aspetto più crudo che ebbe il fascismo delle origini. La lotta accanita che, aiutato dagli agrari, foce al proletariato dei campi. Ila inquadrato la vicenda nella Lomellina che gli è molto nola, ed ha l'atto protagoni ta del romanzo la famiglia di un acca,parralore di terre, una specie di ku-lak. Sfondo in ogni pagina è la terra di Lom ba:rdia che già allora fu così martoriata: con il sole e con le nebbie, con i suoi raccolti e i suoi prati, coi suoi contadini e i suoi armenti. E l'autore ci presenta la città a cui fa capo questa vita : Milano che in quel tempo <là tante speranze agli agrari che vi aceorr.ono a riferire cd a prendere or.clini. I loro !figli vi si dànno bel tempo con le donne e col giuoco. Gli squadristi vi concertano le loro selvagge rappresaglie contro i contadini. ArtisticamenLe l'opera ha alcuni difetti, riconosciuti del resto ,dall'autore, ed è inferiore per omogeneità e cafore al succcssì vo « Emigranti ». ~fa quando l'azione si fa drammatica, ci troviamo dinanzi a belle pagine. Così è ben Teso il furore c-01 quale i contadini inferociti dell'assas-inio di alcuni mungitori di vacche, messisi in sciopero, uccidono lo squadrista autore del misfatto. Il libro, che mostra -efficacemente questo progressiY-O i-afforzaTsi del movimento, si chiude con la completa sottomissione della Lomellina « a quell'accolla di violenti». E l'autoro con tono aroaTO commenta : « Il Governo non esisteva che di nome: il potere passava alla fazione; sareibbero stati vincitori i 'Più audaci e più violenti». E, aggiungiamo noi, cominciava a maturare la seconda guerra mondiale. G. T. Sem Benelli : SCHIAVITU' - Milano. Il discorso che ci potrebbero ispimre q ueste pagine d'autobiografia è quello che spesso ci suggerisce la conversazione con la gente cbe lungamente si è adattata a un teatro fatto pTopriarnenle di alterazioni declamate o di < arzigogolo •· Anche il Benelli, evident<>- mente, è troppo abituato alla retorica usata nella confezione dei suoi personaggi, per -deporre quest'ingombrante bagaglio quando si tratta di parlare o meglio di giustificare i suoi dissensi o la sua -parteci·pazione ai fatti del ventennio fascista. E scrive, quindi, un libro di retorica, disseminato di incoerenze e di frasi spaventose e apocalittiche, per dire, in sostanza, di non e~sere stato < libero » sotto il regimo fascista. Bella scoperta !, p-0tl'à. commentare un leU.ore a questo punto. Ma, per dovere di precisione, dobbiamo anche dire che la -libertà, così come la intende Sem Benelli, è la «sua» libertà. Mentre ritalia era quella che era e tanti italiani insanguinavano le prigioni, mentre tanti altri italiani do,·evàno rinunciare al proprio Paese, mentre tutto un popo.Jo era costretto all'oprpressione che gli impediva di sviluppare storicamente la propria esistenza, e,m Benelli, questo « colosso , delle patrie lettere, pensava, tapinello lui, esclusivamente alla propria schiavitù che non gli permetteva di scrivere e di Ta:ppresentare i suoi drammoni storici e le sue commediucole contemporanee. Leggiamo a pag. 132. Dopo la sua partecipazione alla guerra d'Africa (che, come tutti po c:ono ricordare, si pTestò come molivo propagandistico ai giornali fascisti, interpretata allora come dimostrazione dello schieramento unanime del sentimento nazionale nell'impresa Rtìopica), Mussolini lo riceve. Gli chiede : « Che cosa posso fare •per voi ? ». , ero ·risponde : « Chiedo che l'opera mia, che è opera di bene, e sfido a provare il con!,rario, sia rispettata e non sia proibita, nè o tacolata, nè deformata come ora è. Kon ho altro da chiedere». Egli dice ~he in quel momento era povero, che avrebbe potuto chiedere un compenso, quindi vendersi al fascismo, ma pref eri chiedere la « libertà•, quella «sua» libertit di uomo di teatro. « &arei stato Ticco, aggiunge, perchè « ne~sun leatro in Italia -poteva rendere come il mio se non fosse stato p.-,,tacolaio ». Tutto qui? Era, ·dunque, una questione di cassella? , ì1 Lutto qui. Cioè, no. Ci sono ancora tanti altri casi persona.li, ossia la storia di tutte le ·piecole persecuzioni che il fascismo seppe inventare contro il nostro scriLtore, dipinte in uno stile ricalcalo su quello della «Vita, celliniana con in meno. naturalmente, il sapore e la -convinta ingenuità dell'orafo, P con in più il solito barocchismo benelliano e l'amore per la frase. Il quale alla fine cli tanti pettegolezzi fra lui e gli altri, vorrebbe n.nche tenere un suo discorso agli italiani. « Conclusione all'italiana», dice lui. Dove si potrà trovare tutta la parte negativa del carattere italiano : un'astratta presunzione da mezzobusto pinciano. Cronache d~ll'emigrazione italianà Relazione sull'attività dell' U. D.L di Zurigo I:l gruppo di Donne che cooperava nell'Assi<Stenza Italiana di Zurigo rfin dal 1943 e -che preS6o questa si interessò principalmente alle visite di coniforto ed aiuto dei nos,tri connazionali profughi civiJ.i ed internati militari raccolti nei vari campi di concentramento o ricoverati in ospedali, decise, imitando quanto venne •fatto in Italia, di costituire una Sezione a Zurigo dell'Associazione Unione Donne Italiane. Alt'assemhJea costitutiva del 20 giugno, con la partecipazione di un buon 'llumero di aderenti, veniva nominato il Comitaito, e venne lanciata l'iniziativa della raccolta di stoviglie ed oggetti casalinghi in 1genere da i'llviarsi in Italia. Seguiamo brevemente la cronaca dell'U.D.I. di Zurigo. Il 4 luglio 1945 in assemblea le socie esposero il risultato della loro racco.lta di stoviglie, lfilati, medicinali ecc. e venne d'issato il 30 luglio quale ,termine di raccolta e consegna dell'oiferta. La sottoscrizione diede 11n introito di franchi 639.15. Venne !issata in fr. 0.50 la quota mensile per ogni socia. 11 16 settemlbre venne deliberata l'adesione dell'U .D.I., in collaborazione a11A' ,ssistenza Italiana e aU'Associazione Donne cattoliche all'iniziativa della C.R.I., per confezionatura e distribuzione, ai deportati italiani rimpatria.udi dalla Germania, di sacchetti dono. Ogni associazione si impegnò di raccogliere il necessario ed a'Cquistare il mancante, suddividendo Ja <Spesa in parte uguali. In questo modo vennero corufezionati parecchie centinaia di sacr,hetti e -spediti all'indirizzo indicato dal delegato della C.R.I. a Mon.they. L'8 gennaio 1946 veniva accolta alJ'unanimità l'iniziativa per «!',Azione grembiulini pro Asilo infantile di Portomaggiore». Si decise di confezionare 150 grembiulini ed allo scopo si stanziava la somma di fr. 500.- ci,rca. I grembiulini verrebbero confezionati da volonterose socie. ~1ANIFESTAZIO~I Fra le poche manitfestazioni che si tennero nel breve scorcio di vita dell'U.D.I. va annoverata la Festa dell'U.D.l. che si svolse alla Casa d'Italia Ja sera del 20 ottobre. La ,festa che, per modestia e non nascondiamo per tema di un rriasco, a pr:iori la •si definiva «festicci uole», travolgendo tutti i più modesti intenti è riuscita U'll festone e rfu coronata da vero successo. Alla buona riuscita della festa concorsero tutte le Udine che chi più chi meno vanno annoverate per lo ,spirito di solidarietà ed abnegazione posto nell'adempi- ·mento del compito loro arffidato. La festa diede un introito netto di fr. 1550.- Tale il risultato rmateriale, ma ben più importante e rfonte di viva soddisfazione il risultato mornle. .Si ebbero deLle nuove adesioni. Si videro in sala persone che cli certo diffidavano dei ;fini della nostra Associazione e che di presenza ne Oheeos'è poterono constatare i seri ed umanitari intenti. Le Befana della Scuola Libera e Bimbi italiani ospiti fra noi, tenuta il .giorno 20 gennaio 1946, pure nella saJa della Casa d'Italia, costituì la seconda e 1ben riuscita manifostazfone dell'U.D.I. in comunione .con la S.L.I. Nel pomeriggio del 20 ,gennaio {la ,festa er_a stata ritairdata, in attesa dell'arrivo a Zurigo dello sca.gJione di Torino dei bimbi italiani, ,giunti il 17) la sala era gremita di piccoli e grandi. Le co!IhlllOOSeparole di ,saluto, rivolte dal prof. Delogu ai piccolii e grandi, servì a 'Conrferire alla tfesta quel carattJere umanitario ohe le spettava. La festa ci procurò un introito di fr. 432.65. AIUTI EOCEZIONALI Vennero con•feziona ti ben 690 sacchetti come dono ai deportati riIDpatriandi daJla Germania. (Lniziativa della C.R.I. Ginevra) e spediti a Monthey. La spesa per questa iniziativa ffu di oltre k. 2000; a sopperire parte di tale spesa contribuirono delle offerte di privati per Jr. 420.- Alla confezionatura dei sacchetti aiutarono un buon numero di signore dell'Unione Donne Cattoli~he. Nella Svizzera si distribuiTono K. 581 capi d'abiti ed indumenti vari a connazionali i'Il.digen:ti. Ai tubercolotici italiani a Leysin, vennero inviati pacchi viveri e indumenti. Azione pro bambLni di Trieste. Aderendo ad una richiesta trasmessaci dalJa Prresidente de1la Sezione di Lugano dell'U.D.I. ,sig.na Franellicb la Sezione di Zurigo ha creduto bene ' . tfare pervenire pro bambini di Trieste, la somma clri. fr. 250.- che vennero adibiti, secondo assicurazione avuta, all'acquisto di magJiette. Azione raccolta indumenti per l'Ita,lia. La raccolta iniziata in luglio del 45 ha permesso l'invio a Milano ed altrove, di ben 17 quintali di indumenti, stoviglie e suppellettili ohe vennero consegnati alla U.D.I. Milano, la quale dispose per la distribuzione. Quanto il dono sia stato ben accetto, lo si deduce dalle Jettere •pervenuteci. Del lavoro eseguito, si deve in buona parte ringraziare a nostra volta le Sezioni di Baden, Neuhausen, Basilea, Scia,fifusa e Ginevra, ohe ha,nno largamente contribuito alla raccolta. A1bbiamo già accennato all'azione prembiulini per l'AsLlo di Portomaggiore. Azione entrata bambini dall'Italia. Qua.le altra Associazione all'infuori della nostra, avrebbe dovuto intereS6arsi della sorte della i'Il!fanzia italiana? Noi donne, noi madri, c;be per ragioni di nutura .godiamo di maggior sensibilità, abbiamo sentito il dovere di solidarietà verso le Madri Haliane, -che addolorate ed impotenti a recare loro aiuto assistevano (e purtroppo assistono ancora) al deperimento ed alla morte delle loro ·crea ture, i-Il'nocenii vittime I'« Avveniredel Lavoratori»! E' il giornale del Partito Socialista Italiano m Svizzera. ♦ E' l'unico giornale italiano che si pubblica in Svizzera. ♦ E' il solo giornale che tratti diffusamente, sul territorio della « Confederazione », i problemi della rinascita italiana. ♦ E' un giornale sinceramente democratico che esprime le speranze della moderna democrazia sociale. ♦ E' la voce più chiara che si rivolge all'emigrazione italiana. ♦ l tal i ani, amici dell'Italia, compagni, leggete e fate leggere « L'Avvenire dei Lavoratori». E' il vostro giornale: abbonatevi, appoggiatelo, diffondetelo. Abbiamo inviato a numero i compagni e connazionali diverse copie ,de.Il'« AIYvenire dei Lavora.tori». Con il numero pre ento alleghiamo un bollettino di versamento con il qualo tutti coloro che desiclerano abbonarsi possono versare l'importo del ns/ Conto postale VIII 26.305. ' Il prezzo d·abbonamento è di fr. 4.- per 24 muneri annui, fr. 2.- 1>ei· 12 numeri seme i.rali e fr. 0,20 il numero. Gino Bianco dell'immane catastrofe che 1ha colpito iutio il Paese. E noi accogliendo J'angosciato grido di aiuto delle madr:i e dei piccoli, abbiamo postai tutta la nostra attività a disposizione di una Opera, che invero è ,solo iniziata, perc;hè in questo campo molto ci sarà da ,fare, ma che alla sua !buona riuscita dovr0ID0 dare tutta la nostra energia e buona volontà. Il problema del collocamento ~ déi~oli, che grazie all'appoggio della C.R.S. ottengono il permesso di entrare in Svizzera per essere a•fifidati a famiglie 'italiane od amiclle per un periodo di tre mesi, sarebbe ,problema di ,facile soluzione, se ogni madre italiana qui ,residente sentisse U'Il.'alfd'ettuosa solidarietà verso una <Sua consorella in ItaJia. Quante famiglie italiane potrebbero aocogliere dei piccoli o delle piccole connazionali, senza grande djsturbo. ,Se sentimenti dettati dal cuore non fossero sopraftfatti da egoismo o da un semplice assenteismo. Come vedete, è ìllel campo assistenziale che noi dobbiamo consumare la nostra energia, la nostra buona volontà e soprattutto sacrifi-care tanto tempo prezioso della :fa.miglia. Ma in Italia soffrono ancora, in Italia 'ffia!llcano ancora di tutto, le rovine sono i,mmense, incalcola-bili ed il lavoro per aiutare tutta ,questa gente è di urgente necessità e pure 'imme-nso. Se la :nostra attività per ora si è concentrata negli aiuti a ,gente nootra della Alta Italia, non dobbiamo dimentica.re che Italia è tutto lo !Stivale e che dappertutto sarà provvido e ben accetto il nostro aiuto. Zurigo, 28 rfebbrafo 1946 . • ARBON La Sezione socialista esprime gli auguri più sentiti al compagno Covini Adolfo, per il suo sessantesimo compleanno compiuto in perfetta salute di corPo e. di spirito. Al nostro carissimo compagno, che fra i tanti meriti ha anche quello di essere socio fondatore della nostra Sezione, auguriamo sinceramente di essere festeggiato come oggi, in occasione del futuro lontano centesimo complea.nno. KREUZLINGEN Lutto del compagno Da Rin Nelle prime ore del pomeriggio di domenica 10 marzo, cessava cli vivere la cara esistenza di Maria Da Rin, compagna e spos~ al nostro carissimo compagno Giovanni Da Rin. Una malattia molto lunga, ma non per questo meno crudele, ha voluto troncare poco per volta l'esistenza di una sincera amica della dasse lavoratrice della quale ci rimane oggi l'esempio di laboriosità e di rettitudine di cui fanno prova la -luminosa missione di Sposa e di Madre. I funerali che si sono svolti nel giorno ·di mercoledì 13 maTZo1 hanno visto la partecipazione di tutte le compagne di lavoro e un numeroso stuolo d'amici e di compagni della Sezione Socialista ,e d~lla Colonia Libera, a dimostrazione del tanto affetto per la povera estinta. La Sezione Socialista e la Colonia 'Libera, inviano al compagno Da Rin e alla sua famiglia l'espressione della più sentita partecipazione al loro grande dolore. In memoria di Maria Da Rin, rapita all'affetto dei suoi cari, la Coimmissione Esecutiva del P.S.I. in Svizzera, la Redazione dell'Avvenire dei Lavoratori, la Sezione Socialista di Zurigo e i compagni tutti della Federazione Socialista porgono al carissimo compagno Giovanni Da Rin e alla Sua fa.miglia le più sentite condoglianze e l'assicur&- zione del più vivo cordoglio. SCIAFFUSA Cofonia Libera Italiana Avviso ai renitenti In seguito a<l un nostTo intervento presso la locale Polizia Cantonale in favore dei renitenti, abbiamo ricevuto, in data 14 marzo la. seguente risposta che pubblichiamo affin~ chè ne sian.o a conoscenza i renitenti ed in genere i possessori di un permesso di tolleranza : 1) la Polizia degli stranieri riconosce d'ora innanzi come validi i documenti rilasciati dalle competenti autorità consolari italiane; 2) a.lla scadenza del permesso di t.olleranza si deve far domanda scritta, accompagnata da una fotografia e dai documenti vale voli, alla cancelleria comunale -del luogo di residenza onde ottenere il regolare permesso di soggiorno; 3) questa domanda sarà dal suddetto Ufficio trasmessa alla Polizia de<rli Stranieri a Berna pel dovuto esam~. :Mentre si ringrazia la Polizia Cantonale di Sciaffusa dell'interessamento avuto si raccom~1:da in special mod,o ai compagni' di mettersi 1n regola per il proprio interesse. Redattore : E rie h V a I ii r - Zurigo Tipografia: Grafica Bellinzona S. A. - Bellinzona .. '
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