Bi Il ConsiglioCentrale della "DanteAlighieri,, Quando il nostro compagno Umbeirto Calosiso diresse il comit•ato provvisorio della sede Centrale d•e/la Da•nte, d,iramò una circolare che ci fece sperare in .un radicale rinnovamento. Le par-o/e d,i Calosso condannano iJ gretto spiri.f.o nazionalistico che a,nimava la Dante di un tempo, insiste sul reclutamento di soci operai, si ,ispira ad un umanesimo europeo ed invita alla collaborazione inte1lettuale di altre Nazioni. Le sedi estere che sono ora dirette dai comitati cli vecchi a,ntifascisti hanno già ag,ito e agiscono in questo spi•rl'lo. Sciolto il comitato provvisorio e fatte le elezioni ci capita sott'occhio la lista dei componenti del nuovo Consig·lio Centrale. Alla presidenz,a Vi.U0trioEmanuele Ofllando. Ci sembra cli sentire un odor di soff,itta; un tanfo di archivio. Ca/osso e la sua circolare scompaiono quasi ne/l'elenco sotto un plotone serrato di vecchi •liberaU, cli conti, di baroni e di commendatori. Su ventotto nomi, compresi i revisori ed i vice-preside,nti contiamo quattro conti, un barone, quattro senatori e ben nove co•mmenclatori della corona d'Italia. Non vog!,iamo porre in dubbio il valore in'- tellettuale di uomini come Einaudi e di va- .r,ialtri componenti; ma non abbiamo certo l'i,mpressione che un tale consiglio possa veramente esprimeire lo spirito de/Ja circolare di Umberto Ca/osso; gli ideali culturali d'una Jta!,ia rinnovata. Circa poi •la validità def.l.e elezioni dobbiamo obbiettare che le associ•azioni all'estero hanno 11icev·utole schede per la vota::ione dopo che essa aveva già avuto luogo. Esse non hanno potuto quindi partecipare alle elezioni dei! Consiglio Centrale. Bisognava quindi dispo>rre le cose •in modo da tiener conto del ritardo postale a cu-i le corrispondenze sono soggette. _ Non sappiamo ancora con precisione quale cittad•ino svizze,ro sia stato invi•tato a partecipare al Consigl,io Centrale. Era corsa la voce che si trattasse cli un gio,rnalista che in altri tempi era in ottime relaz•ioni col fascismo. Ci informeremo meglio ed in caso aff ermativo faremo ancora senti•re la nostra vooe. Un socio della Dante Ilbilancitiaolianalolaguerra Gasparotto, ministro all'Assistenza postbellica, in risposta a un gruppo di quesiti riguardanti l'assistenza ai reduei, ha fatto una ampia relazione sui danni causati dalla guerfa alle cose e alle persone, ed alle misure già prese dal Governo per assistere tutti coloro che ne sono stati le vittime: danni aUe cose, mille miliardi circa. I danni alle persone riguardano 8.350.000 individui. L'esercito ha avuto 4.200.000 chiamati alle armi di cui 220.000 caduti o dispersi e 125.000 feriti; la marina 250.000 chiamati, 25.750 caduti o dispersi e 3.928 feriti; l'aeronautica 124.00 chiamati, 6530 caduti, 2875 feriti. I prigionieri ammontano a 1.478.000; i partigiani furono 200.000, di c-ui 27.000 caduti e 17.000 feriti. In tutta la guerra i morti sono stati 297.000, di cui 90.000 dopo l'8 settembre. I sinistrali che hanno perso la casa, 2.500.000, i profughi e sfollati in Italia 469.000 di cui 56.000 giuliani e dalmati. Vi sono poi 100.000 rimpatriati dall'estero, 446.000 civili internati e deportati, 100.000 civili morti o dispersi, 100.000 minorati di guerra. Rimangono ancora da rimpatriare 371.000 prigionieri. Queste cifre sono destinate ad aumentare nel ,corso di ulteriori accertamenti. Il Ministero si è trovato di fronte alle necessità di assistere 180.000 capifamiglia, che rappresentano 3 milioni e mezzo di vittime bisognose (il Governo non interviene che per le vittime della guerra in stato di bisogno). " IlLavoratore ,, e socialisti Nel suo uNimo numero « Il Lavoratore .,,. organo del Partito opeirafo e contadino ticinese, si è occupato in diversi articoli del Partito socialista. In prima pagina si annuncia ,['accordo intervenuto a Zurigo f.ira sindacati, socialisti e Parl•ilo del lavoro in vista delle prossime elezioni comunali, in seconda pagina, nell'articolo « Verso l'unità d'azione e la fusione» si preannuncia come prossima la fusione tra Partito socialista e comunista in Italia, (vi si confonde cl'alLronde il Comitato centrale del nosLTo Partilo col congresso, che si riunirà in aprile), si riprende poi fa vecchia Lattica scissionistica dei comunisti, cercando di spingere le se::ioni socialiste a rompere la disciplina del partito e agire contro i deliberatori delle istanze competenti; in un altro articolo Cronache dell'emigrazione italiana I socialisti e le Colonie libere Avviare la ricostituzione, in senso democratico, delle collettività italiane in lsvizzera, era, certo, il compito principale spettante alle Colonie Libere. Attorno ai partiti politici ed alle associazioni che sostenner-0 la lotta antifascista - quale nn.clco originario - avrebbero dovuto unirsi e riunirsi tutti gli italiani di buona volontà e di sincera fede democraiica, nel riconoscimento del valore normativo degli ideali di libertà, <li giustizia e di pace che animarono il RiSO'rgimento italiano (1); le associazioni ed enti esistenti prima del fascismo e da esso conquistai-i, nonchè quelli diretti o coni.rollali da religiosi, ma la cui attività ed i cui scopi interessano l'intera collettività. Da tale nucleo originario doveva.., quindi, sorgere spontaneamente il pr.ocesso di Ticostituzione e di democTatizzazione. Sua prima tappa, la creazione di quell'organismo, la Colonia, che, essendo la libera espressione delle v-0lontà. degli organizzati e dei singoli, potes.se rappresentarli interamente di fronte alla madre-patria, esserne il tutore degli interessi ed il sostenitore delle rivendicazi-0ni, la sede, infine, dove venissero aff ront.ati e risolti i loro specifici problemi <li v·ita coloniale. !fanno potuto le Colonie Li1 bere ricostituire, in senso democratico, le collettività italiane ir, !svizzera? No. Quali sono le cause che hanno impedito loro di assolvere questo compito ? Rispon<lere al quesito significa : 1) dimostrare, nelle premesse, come le Colonie Libere non siano responsabili della profonda divisione che tuttora regna in alcune collettività italiane; 2) definire~ nella sostanza e nelle conclusioni, la nostra posizione di fr-0ntc alle Colonie Li,bere stesse. I. Nelle settimane immediatamente seguenti al colpo di stato monarchico-badogliano, approfitta.odo dello smarrimento pr.odottosi nelle sfere dirigenti del fascismo locale, nonchè del subitaneo, ma. superficiale cambiamento di . rotta delle rappresentanze diplomatiche ,e consolari, le Colonie Libere avrebbero potuto assumere 1a direzi<me delle collettività italiane, pren<lere senz'altro possesso delle associazi-0ni ed enti diretti dai fascisti. Una simile tattica significa va prescindere dalle esigenze ideali della lotta antifascista, per le quali il pr-0blema morale e quello politico sono tutt'uno. Nel far condizionare l'unifi-cazione delle collettività alla i.oro preventiva epurazione - da attuarsi sulla base di un criterio di carattere m-0rale e politico, consistente nel semplice allontanamento dalla vita delle collet• tività stesse dei responsabili - le Colonie Libere conciliavan-0 tali esigenze e davano la possibilità a tutti gli italiani unificabili di entrare a far parte della Colonia, sia direttamente attraverso le adesioni individuali, sia indiret1.amente attraverso le associazio•ni I C. L.N. fissavano, sulla base di documenti e prove, di dati di fatto e<l inchieste, l:e persone dei responsa,bili, rendendole note a tutti gli italiani del luogo. Se, <lunque, oggi alla direzione di associazioni ed enti, che amministrano e curano interessi italiani e colletti vi, stanno persone che i C.L.K., e non le Colonie Libere, hanno sanzionato quali responsabili, c'è qualcuno che, in buona fede, possa accusare quest'ultime di mentalità settaria o mancanza di sentimenti umanitari, se esse .affermano che, in tali condizioni, la ricostituzione ,democratica è impossibile? Chi la impedisce? Le Colonie Libere o -coloro che, dopo essere stati i responsabili dell'azione, dell'organizzazione e dello spionaggio fasci ta, intendono conlinuaTe a porre i propri interessi al di sopra di quelli della collettività e rifiutano di fare il meritato sacrificio della loro persona, ritirandosi dalla vita pubblica, dando finalmente la prova. di riconoscere le proprie colpe ed i propri errori? Così agiscono per la posizione personale ed i mezzi finanziari, le protezioni ed i ri•conoscimen ti ufficiosi che godono dalle autorità diplomatiche e consolari, il privilegio economico in cui vivono rispetto ai numerosi lavoratori da loro dipendenti, le clientele che si sono formati durante i venti anni <li fascismo. Ciò permei.te l-0ro di ricattare continuamen te i posti diretti vi in determinate associazioni e dare ad esse una fisionomia nettamente ostile alle Colonie Libere; di esercitare una pressione sui lavoratori da loro dipendenti e, coi metodi ben noti, tenerli lo.ntani dalle Colonie Libere stesse; <li screditare ogni tentativo di ricostituzione democratica della collettività. 1'I. Fatte queste premesse, dobbiamo poTCi la domanda : devono le Colonie Libere continuare a ricercare la Ticostituzio11e, su basi democratiche, delle collettività italiane e la realizzazione dei postula.ti -che ne derivano ? Le due soluzioni risultanti <lalla risposta, affnmati va o negativa, permettono di uscire dalla situazione descritta. Esaminiamole. La prima soluzione risponde sì e prevede : a) una chiarificazione della posizione delle Colonie Libere di fronte alle rappresullrt mecle~ima seconda pagina in/ ine un tale vomita tutta fa sua impotente rabbia, tulli i suoi risentimenti e rancori contro i socinlisli in due colonne cli volgarità, stupid(lggini e ipocrisie. on è il caso cli enLrrtre in dettagli, ci /•imitiamo a mettere in rilievo le contracldi::ioni e l'assenza di ogni criterio nel « Lavoratore » documentare questa manifesla:::.ione di incoscienza. sentanze consolari epurate, dicendo loro : il vostro contributo alla ricostituzione democratica delle ,collettività ed alla risoluzione dei loro problemi. è da noi bene aocetto a condizione che esso non sia <liretto a valorizza.re i responsabili, riconoscendo in loro i Ta.ppresen tanti <li interessi italiani collettivi. P-0ichè ciò significa negare quelle esigenze ideali della lotta antifascista, che si traducono nel principio secondo il quale l'epurazione condiziona l'unilicazione. b) una modificazione di struttura ·della Colonia, diretta.. a sottrarre a.i responsabili il corpo delle associazi-0ni. Esperienze recenti hanno .di.mostrato, infatti, -che allorchè comila ti interi si sono separati dai responsabili, passando in blocco alla Colonia, questi, ageoòo rapidament,e e sing-0larmente sui componenti i comitali stessi, li hanno ricondotti alla situazione primitiva. D'altra parte, le adesioni individua·li non hanno potuto risolvere il problema : l'elemento isolato e non responsabile, ma che ha appartenuto ad associazioni fasciste, quello che si è lasciato trascinare nell'inganno od ha subito la violenza, esita, per svariali motivi, ad· aderire alla Colonia. Bisogna, allora, una volta allontanati i responabili, aff.idare la direzione dell'associazione ad un comitato di compagni, .per spezzare le manovre dai ranghi; porre la candidaitura dell'associazione alla Colonia. Quest'ultima deve, però, modificare la sua costituzione, sì da assumere il carattere di sola e legittima rappresentante della •collettività italiana organizzala. In tal modo le associazioni epurate e candidate alia Colonia, si veng-ono a trovare di fronte al <lilemroa : o aderire o perdere il carattere di associazioni italiane. all'estero. La seconda solu:i;i-0ne risponde no, ossia, basandoci sulla situazione di fatto, considera impossibile la Ticost.ituzione democratica e. prevede : a) una maggiore coesione nella Colonia Libera, per porla in una posizione di opposi• zione aperta <li fronte al restante <lella Collettività; b) una modificazione sostanziale della linea politica della Colonia Libera, spostandola dal piano di antifascismo generico al piano particolare di partito e, <l-0po a vere constatato il fallimento delle politiche di cosidette unioni nazionali, che han servito solta.nto a screditare i partiti di sinistra, fare <l'i essa l'elemento di ra.ccolta di tutte le forze che lott~no per l'instaurazione della Repubblica : darle il netto carattere di colonia di sinistra. La prima soluzione presenta il grave pericolo <li vedere il nucleo originario sommerso dagli individui e ,dalle associazi-0ni che vi confluiscono; il peri,colo, cioè, che la Colonia Libera, una volta ·raggiunta la. prima fase di ricostituzione democratica, non abbia le forze sufficienti per assumere il governo della collettività. In tali condizioni es.sa si troverebbe obbligata, scendendo da compromesso in compromesso, ad abbandonare qualcosa di quelle tra<lizi-0ni e di quei principi ,che costituiscono la sua ragion d'essere. La seconda soluzione darebbe alle Colonie Libere scopi completamente diversi da quelli che esse si sono proposti. E' evidente, ad esempio, che una consulta consolare non può essere che l'espressione di una colonia unitaria. Nè la oolonia di sinistra, nè la sua inevitabile opposta colonia di destra,, potrebbero pretendere di rappresentare la collettività italiana. In funzione di chi esisterebbe allora il segretariat-0 <legli italiani all'estero? Noi siamo - è il caso di dMo ? - per una colonia di sinistra. Ma una colonia legittima, ossia risultante dalla predominanza liberamente manifestatasi in seno a tutta la oollet• tività, delle correnti di pensiero e dei partiti politici di sinistra. E' qui che sta ·la. funzione della Sezione socialista. in seno alla collettività. Qui all'estero non possiamo, certo, compiere un'azione decisiva sulle so-rti del n-0stro paese. Ma possiamo e dobbiamo fare un'-0pera di ,educazione dei lavoratori, dando ad essi il senso dell'organizzazione professionale, esaltaO'(lo in essi il sentimento della solidarietà di cl.asse, formando una coscienza sindacale· possiamo e dobbiamo scuotere gli spi.riti a.bi: tuati alla sonnolenza della dittatura, mostrando ad essi il dovere <li occuparsi della cosa pubblica; possiamo e d,obbiamo persua<lere i lavoratori ca.ttoli•ci dell'identità di interessi rhe a loro ci unisce e sottrarli al dominio delle alte sfere della Chiesa; possiamo e dobbiamo divulgare il verbo di un socialismo costruttivo. Le Sezioni socialiste pos._c-0nocompiere meglio quest'opera spaziando in colonie italiano democraLicamen te ricostituite o trincerandosi in •colonie di sinistra? Cesare Sacordote (1) Cfr. art. 1 Statuto Fed. Col. Ila!. Libere. ZURIGO Conferenza Canevascini ~·,1bato sera 16 marzo allo ore 20. avremo il piacere di sentire il comp. on. Ca~eva~cini, con. igliere di lafo, il quale, invitato dalla consorella sez. socialista ticinese parlerà sul tema.: « L·inwortanza di Zurigo per i lavor;ttori di lingua italiana ». Alla Casa del Popolo, ~ala bleu. i sa che Cancvascini è oratore che ha 1no 1anco semrpre del nuov-0 da dire e certo tratterà il tema con maestria. Chi non ha interesse a sapere le relazioni economiche-politi-che socia-li fra questa n-ostra attuale dimora ed àl paese delle nostre origini? A ,CanevascÌ!ni rispondiamo- : presente ! Cinema « Casa d'Italia » Zurigo, Erismanostrasse 6 (tram 1 e 8) presenta sa.ba.lo 16 marzo 1946, ore 20,15, « La statua vivente», capolavor-0 cinematografico ifalian-0, con Fosco Gia.chetti, Laura Solari, Camillo Pilotto, Lauro Gazwlo, Guido Cel-ano. Regìa: Camillo Mastrocinque. Un film drammatico e pass.ionale. Versione OTiginal-e italiana. La Corale dell'A.P'.I. canterà : Canzoni m0<lcrnc. IDntrala fr. 1.10 (tassa cantonale compresa. ARBON Sezione socialista D-0menica 24 febbraio la Sezione tenne ila sua consueta riunione mensile al Ristora:nte Harmonie, alla presenza di quasi tuthi i compagni. Il segretario comp. Bolgiani leggeva l'ordine del giorno; si passava quindi alla votazione per l'ammissio 1 ne dei due nuovi -comp. Peromezza Bruno e Camponovo Feli,ce, ai qua:li diamo< il nostro ben vem1to. In<li il comp. Ba rcari-ol, quale delegat.o al Congresso di Zurigo, faceva ,una .ampia relazione, •per la quale la Sezfone lo ringraziava. Conferenza Pellegrini Domenica 10 u. se. il corrupagn-0 Pellegrini ' teneva al Rist. V\T ei.ssen Schafli davanti .a numerosi compagni -la sua bella confeTenza sul tema « La situazione politica italiana ». A.ll'inizio della conferenza q oomp. Bolgiani, segretario della Sezione, h~ portat-0 il suo saluto ai c-onvénuti. Il comp., Pe-Ilegrini seppe interessare vivamente i comp. presenti. La conferenza è stata calorosamente applaudita. Alla discussione intervenivano il compag,no Barcariol e il cornp. Zampese di S. Gal.lo. Tutti so•no stati vivamente soddisfatti dell'esito <li questa giornata pro,pagandistica. Assemblea Si rammenta a tutti i compagni della Sezione che <lomenica 24 c. m. si terrà l'assemblea mensile. Gl'invi1.i saranno spediti in settima'lla. Italo WINTERTHUR Conferenza Pellegrini I compagni <li lingua italia. alla pubblica coruerenza. che gri'lli, direttore di « Libera sabato sera 16 corr. alle o suiperiore ·del Ristorante Coo Parlerà sulle prossime elezf-0 \Vinterthur, esponendo il lito socialista. I compagni della sezione socialista italiana non devon-0 dimenti-care che la ·pwssima as- .;;emblea avrà luogo d-0me,nica 31 corr. nel solito locale. SCIAFFUSA Colonia Libera Italiana (Ritardata). - Sabato 23 febbraio scorso, nonostante il pessimo tempo, numerosi furono i soci che presenziarono all'assemblea generale. Diretta <lai presidente com p. Colognati si svolse in un clima di sempre crescente interesse da parte dei presenti e finalmente si può ben dire ,che la ripresa, dopo tanti anni di dittatura: di un pensare democratico si è realizzata. 1 Le relazioni fur-0no attentamente seouite b ed acclamate. Il vecchi-0 comitato venne rieletto all'unanimità e con l'aggiunta di quattro nuovi membri, aggiunta Tesa-si necessaria per il crescente numero degli iscritti. Ben 58 furono i nu-0vi soci nel 1945. Ai compagni Col-0gnah, Lazzero e Franceschini, rispettivamente presidente, seoretario e bibliotecario vadino i nostri auguri ; l'incitamento <li ben operare da buoni socialisti. Lutto nella Colonia All'età di 69 anni è m-0rto il nostro compagno Primo Brand-olini. Oriundo del -Cese. natico, seguen<lo -la sorte di tanti proletari, dovette percorrere le dure Yie dell'estero per guadagnarsi il sudato pane. Fissatosi a Sciaffusa, allevò la numerosa prole con animo virile e nonostante questo orav'e peso ma.1· ' bb O ' sa assò a seguire una linea che non fosse di ~iJf~sa di . chi lavora, facend-0si ovunque v~tllif ero. dt una lotta a<l oltranza per il nscatto det lavoratori. N-0i, suoi compagni, dando con animo mesto il triste annuncio della Sua. dipartita, volgiamo a. Lui il pensiero riconoscente per la lotta sostenuta e per l'esempio che costantemente ci ha dato. Addio caro Brandolini, serberemo nel nostro cuore il Tuo ricor.cJo e continueremo su qu~lla via che ci hai tracciata a<l operare affrnchè spunti finalmente il giorno in cui, spezzate Je_catene, i proletari isseranno quella rossa bandiera che fu il simbolo di tutta la Tua vita. Redattore : E rie h V a I a r - Zurigo Tipo-grafia: Grafica Bellinzona S. A. - Bellinzona
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