B Presenetdeavvendireelldaemocrazia svizzera (Continuazione dalla I pa,gina) razione non rinunciò - anche se vi apportò rcslrizi-0ni e limiti imp-0sti dalle nuove forme della solidarietà internazionale - all-0rchè accordò la sua adesione alla 8-0cielà delle 1"azioni e ne entrò a fare pnrle. Ad essa restò fedele negli anni tra le due guerre mondiali, anche quando certe sue posizioni e certi suoi gesti polcvan-0 sembrare e embrar-0no a molti dei suoi cittadini contrari agli interessi ed alle necessità cli una più vasta collaborazione europea. Gli avvenimenti recenti, le alterne vicende di una guerra, a.lla quale è sembrato che nessun paese e nessun popolo potessero, voleti o nolenti, sottrarsi, hanno trovato ancora una volta le aut-0rilà e le popolazioni. della Confederazione concordi ed unile, in uno sforZ-Osuprem-0, in una tensione spasmodica di tulle le energie, nella volont,à di difendere, con l'indipendenza e la libertà, quella che ne appariva la condizione pregiudiziale ed e ~e!lzialc, il mantenimento della neutralità. 'Ma la neutralità non -significa nè può ignificarc per i I popolo svizzero indHfcrenza morale, astensione dall'esprimere il proprio giudizio, dal manifestare le proprie simpatie. Rigidamente neutrale nel conflitto a1,mato, pr,onto a difendere la propria indipendenza contro chiunque osasse vi-0larla od -0ffenderla1 il popolo svizzero ha rivendicato la sua liberti! d·-0pinione e di giudizi-O, pur <land-0 ad essa quelle forme roO{lerate e modeste d'espressi-0ne che la grandiosità degli eventi Ti-chiedeva. E della, siluazi-0nc di vantaggio nella quale la neutralità la poneva, la Confederazione, sfuggita, q11asi S-Ola, alla tormenta devastatrico <lella guerra, nel mezzo dell'Europa in fiamme, s'è valsa per moltiplicar-e le opere <li as$istenza e cli soccorso materiale e morale, le quali hanno valso a mantenere ed a oonfermare quelle tradizioni di larga e generosa umanità, che costituiscono la parte migliore del suo patrimonio. Essa ha Lenut-0 cosi fede a quanto la sua suprema auLorilà, il Consiglio Federale, proclamava, alla vigilia dell'inizio della guerra, il 3 l agosl-0 1939 : di volere cioè mante.nere e difendere, con lutti i mezzi a s6a disposizione, l'inviolabilità del terri tori-0 e la neutralità e, nello stesso tempo, di vole1· facilitare in ogni modo l'attività imparziale delle opere umanitarie capaci di attenuare le sofferenze dei popoli traY-Olti dal conflitto. (Fine al prossimo numero) non dev'e ere perduta in un·unità sistematica. ed accentratrice, in un'unità. cioè, nella quale un ordine generale e<l uniforme distrugga o jmpcdisca l'ordine locale ed inteso che una Jarga. autonomia è per esso condizione indispensabile ad una vita comune e concorde. La geografia e la l-0ria1 le abitudini di vita e le tendenze dello pirito, hanno impedito cd impediscono alla vizzera di essere assoggettata ad un unico g-0verno ed a leggi uniformi, come cli far prevalere le esigenze e gli in teressi ,lelle regioni e delle cillà più pop-0lose e -più ricche sulle libertà dei piccoli cantoni. Se per altri paesi, il fecleralismo può essere mezZ-O a risolvere problemi di convivenza che appaion-0 altrimenti insolubili, per la Svizzera e so è condizione essenziale e fondamentale d{'lla stessa unità. « La natura stessa ha fatto il vo tr-0 lato federale, dichiarava rapole-0ne in un suo proclama alla Deputazi-0ne svizzera del 1·0 {licembre 1 02. Volerla vilJlcere non è opera di un 11-0mosaggi-0 ». Ed egli che è stato indubbiamente l'artefice e-cl. il creatore delle forme più accentuato di accentramento statale, era costretto. dopo ch'era miseramente fallito il tentativo di unificazione della Repubblica Elvetica, a rispettare i governi e le libertà dei grandi e dei piccoli cantoni e quelle {lemocrazie locali che clànno il colore particolare al paese, impedendo alle sue varie stirpi di confondersi con altri tali cd incorp-0rarsi ad essi. Senza federalismo dunque, che concilii la varietà con l'unità e rispetti le pro.fonde diversità regionali, la Svizzera non può intendersi e non potrebbe vivere. )fa il federalismo non è e non può essere ooncepi to come un ri t-0rno al vecchio superato canlonalismo, a quella assoluta sovranità. dei cantoni che nelle antiche forme della Confederazione, ne ha reso, nel pa...c;;sa.toco, sì difficile una vita ed un'opera oomuni e che, nelle oondizioni del mondo moderno, sarebbe più che mai inadatta alla stessa esistenza nazionale. Più che l'-Osscquio ad una illimitata sovranità rivelatasi oggi incapace a mantenere in vita qualsiasi forma di convivenza sociale, il federalismo dev'essere concepito come il rispetto della diversità delle culture, delle tendenze, delle aspirazioni nell'unità federale, come una salvaguardia, contro un eccessivo accentramento burocratico, della ricca varietà di istituzioni e di costumi, che meglio conviene alla costiluzi-0ne googra.iica, etnica, Hnguislica, spirituale del paese. Italia • Con la democrazia ed il federalismo, la neutralità oostHuisce una terza costante della storia e della vita della Confederazione. Finiti, sui campi di Marignano e fra i contrasti religiosi, i sogni di grandezza militare e di espansi-0ne territ,oriale, una nuova politica si iniziava, alla quale, durante quattro secoìi, la Confederazione è restala, quasi senza interruzioni, ·fedele : quella dell'astensione e della neutralità nei conflitti europei. Essa fu dapprima una politica di fatto, priva di ogni forma e d'ogni contenuto giuridico, ed ebbe poi, con la pace di Vestfalia, che sanciva ufficialmente la libertà e l'indipendenza della Con!ederazione, un primo indiretto riconoscimento europeo. Assente dalle guerre che si succedetler-0 in Europa net XVII e XVIII secolo, la Confederazione non sfuggì interamente a quelle della Rivoluzione francese e dell' Impero napoleonico. ~a, anche al'lora, non fu tanl-0 la Svizzera a rinunziare alla sua politica tradizionale, quanto le necessità militari dei suoi potenti vicini e la fatalità degli eventi e delle condizioni di squilibrio ch'esse recavano che la sconvolsero e travolsero nelle guerre europee. La neutralità era violata, pe1ch~ l'indipendenza del paese non più sussisLeva. Quando, caduta la potenza na.poleonica, e ristabilitosi l'equilibrio europeo, la Confederazione ritrovò, nei trattati del 1815, l'indipendenza, la neutralità si trasformò !la un semplice fatto materiale in un principio giuridico, da un elemento di politica interna in una linea direttiva di quella europea. Assoluta e permanente, essa fu riconosciuta e garantita dalle P-0tenze dell'Europa, come un loro proprio interesse e un elemento del diritto pubblico europeo. Le guerre delle nazionalità, che sconvolsero, nel XIX secolo, l'assetto dell'Europa e e-be si combatterono, i!I grande parte, agli stessi confini del paese, non turbarono la neutralità della Confederazione. Se il popolo svizzero non fu assente, con le simpatie e la solidarietà morale, da quelle lotte, esso non scese in campo e non parteggiò con le armi per l'uno o per l'altro dei oontendent.i. La prima guerra mondiak trovò sì gli animi discordi e divisi tra i due gruppi di P-0tenze belligeranti, ma tutto il popolo, in tutti i suoi ceti ed in tutti i suoi ~anioni, Iu concorde nel ritenere il manlPnimcnto cd il rispett-0 della neutralità come una. condizione essenziale alla propria esistenza. Quella <lecisa volontà di restare fedele ad una politica che aveva .fallo le sue prove. volontà a presi<Jio della quale sta, con il 1 ispelto dei contendenti, la forza armata dei suoi figli, vigilanti alle frontiere, rim,cì a trarre la Confederazione fuori da tutte le difficoltà, a permetterle di superare lutti gli ostacoli, a farle attraversare incolume quella formidabile crisi. Alla ne,rr liià la Conf'fA "" Ai Sacerdoti è vietataogni propagandapolitica A/ila «C.ons,ulta» è stato confermato a grande maggioranza l'arf>icolo 66 della legge elettorale che vieta ai sacerdo,ti ogni propaganda politica. N punto di vista del Partito Sooiali•sta è stato il'lustrato dal compag,no Malagugi,ni. «La qu~tione -in esame - ha detto l'oratore - è stata ingrandita, de[ armata e d•rammatizzata 1/ uori luogo. Noi socialisti non abbaiamo nessun interesse a fa,r resusci,tare veccbie polemiche e nessuna intenzione di ritornare ,a •situazfoni storiche oggi s-uperate. Per- noi l'ant,iclericalismo è morto e sepo•lf.o. Siamo i primi a riconosce-re i meriti acquisiti nella ,fotta cmt,ifascista specialmenf!e dal p,roletariato ecclesiasNco (qualche democristiano si scandaJizza per l'espressione) ma non ,si pretenda di rinfaccia,rci i benefici o di presentarci il conto» «E' doveroso per altro ri1evare - continua 111<:rlagugini - che subito dopo il 25 c1prN,e 1945 si è prodotto un brusco cambiamento neU'atteggicfmento del clero verso i movimenti e i partiti con ,i quali aveva collaboralo la guerra partigiana. Comunque nessun sacerdote che isia vercnmente aWalte::.za defila sua mi1ssione deve rite-nersi offeso dalle disposizioni di un arl'f.colo che lungi dal preitendere di i•nterferire nell'attività ref i,giosa, vuole •invece rappresentare un espf.icito ricono.scimento dell'af.ta f,unz-ione spiirituale del clero cattolico». Poichè -la ref.igfone deve - od almeno dovrebbe - riguardare il soprannaturale, mentre la poWi,ca è ,['ar-te de,[ terreno e del contingente. Del resto un articolo d•ello statuto della Democrazia oristiana vieta ai sacerdoN di entrare nel partilo. «Lasciate dunque o amici democristiani - ha conduso •tra vivi applausi il compagno Malagugini - lasciate i sacerdoti fuori dalla mischia poli<tka». Per i,/ Partito comunista sono quindi •intervenuti nel dibattilo il compagno PAJETTA e, ,moHo ·brevemente, TERRACINI. Ent-rambi hanno preso recisamente posizione contro il tentativo c/.i spostare fo cf.iscussione dal campo politico al campo religioso, per condannare come atei e nemici della chiesa ca,N,olica, i parNti favorevoli -al mantenimento dell'ar-ticolo 66. «N provvedimento è diretto contro i sacer,doti dimentichi del loro sacerdozio» ha affermalo Pajetta «non contro la Chiesa cattolica, che si erge al disopra di ogni discordia poliNca» ha ri1b-ad.itoTerracini. Attivitàelettoralein Italia Come in tutte le località d'Italia ove S-Ono prossime le elezioni amministrative, anche nella provincia di Savona l'attività è intensa. Si respira nell'aria qualcosa di insolito e le discussioni sull'arg-0menfo sono vivaci e acC-Orate.Tutti si entusiasmano a quest-0 inizio della nostra vita rlem-0cratica, e si attendono da esso qualcosa di nuov-0 che sia per il nostro paese il via per 'Percorrere la faticosa strada della, ricostruzi-0ne. Fra i partiti di sinistra si è formata la Unione Repubblicana Democratica Popolare che prevede un accordo fra i partit.i 8-0c. Com. Rep. e d'A.z. con presentazione di lista unica nei comuni della pr-0vincia ove la legge prevede le elezioni a sistema maggioritario. Intanto, preceduto dall'Assemblea generale della sezione del parWo di Sav~ma, si è tenut-0 nei giorni 9 e 10 febbrai-0 il Congresso Provinciale del Partito. In un ambiente simpatico e sereno si son-0 svolte le discussioni derivanti dall'O. d. G., e gli argomenti rpiù interessanti che hanno sollevato le maggiori discussi-0ni1 sono sta-li due, e cioè la -0pportuni'là o meno della costituzi-One di lista. unica derivante dalla U.R.D.P. e la grave posizione delle pr-0vincie di Sav-0na, Imperia e La Spezia in seguiLo alla costituzione del Collegi-0 unico eletLorale a Genova per l'intera regione ligure. Il primo problema è stato ampiamente dibattuto, e non pochi erano i dissensi, volendo alcuni, e non erano pochi, che il partit-0 agisse in queste prime elezi-Oni da solo, in piena indipendenza, abbandonando qualsiasi com- . promesso al di fuori e nel sen-0 dei O. L. N. Qualche &ezi-0ne si è anche lamentata ool Comitafo esecutivo della Federazi-0ne di aver presentato a loro le cose a fatto compiuto, ma il Comitato, adducendo l'urgenza del caso, si è liberat-0 dall'accusa, mettendo poi in luce la opp-0rtunità dell'accord-0 concluso nei comuni in cui le elezioni si svolgono a sistema maggioritario, sistema che avrebbe p-O'tuto eventualmente porre il partito al di fuori dell'amministrazi-0ne comunale. Il second-0 problema è stato illustralo dal compagno Pera in tutta la sua gravità, e i congressisti hanno molto applaudito l'esposizione, sottolineando in ta·l modo il pericolo che dal collegi-0 unico regionale può venire alle provincie non capiluogo di regione di n-0n essere rappresentaie convenientemente in seno alla ·Costituente, per il vantaggio del Capoluogo di un maggior numer-0 di elettori e dei mezzi di propaganda a sua disposizi-0ne. In conclusione questo Congresso ha messo in luce una elevata 'Preparazione politica dei compagni, ed una volontà. di fare e di fare bene da parte di tutti, e i risultati n-0n potramno che coronare g1li sforzi per u'na bella aJfermazione del nostro partito. E' quello che attendiamo. Leelezioanmi ministrative diMilano fissatpeer il 7 aprile Le ele~ioni amministrative ,in Milano si svolgeranno il 7 aprile prossimo. Dai risultati quasi d'e<f,initivi dell'esame delle liste , gli e,/ettoni a Milano sono 822.489 di cui 436.670 donne. Bevlne la paceconl'Italia U mi:nistro •inglese degili affari esteri, Ernesto Bevin, ha pro.n,unciato alla Camera dei Comuni parole che certo giungono care al cuou degli italiani: «Io vorrei ripetere ora ciò che df1 ss.f nell'uiltimo dibaUito e cioè che il principio al quale R Governo deve attenersi per quanto riguarda •l'ltaf.ia è ,che questo pae,se no1n deve essere trattato al tavolo deHa pace come se Mussolini fosse ancora vivo. Io so che ,i paesi ,che sono stati sotto '1a di-ttat-ura hanno perso le loro «gambe pofi,tfrhe». In Italia si sta operando un sensibilissimo processo di guarigione. E-sso dovrà f rontegg,iwe grandi ,difficoltà. Io non le sot-lovaf.uto; tutto ciò che il Governo britannico potrà fare per contrib,uire a ridare aH'Italia, la sua antica posizione - non quella imperial,istica voluta erroneamente raggiungere da Mussolini, ma quella culturaie ,c.Nmembro utile della comunità delle '!Vaz,ioni - ,esso cei,cherà di farlo. La Gran Bretagna è pronta a callaborare con ogni paese •che •vog/iia aiutare l'Uafia in ogni tentativo di restaurare .fa sua economia». La limitazionedella sovranità nazionalealla Costituente francese Forse per la prima volta nella storia, il Corpo {egislativo di un Paese ha pr-oposto l'accettazione di una limitazione costii'uzionale della sov·rcrnilà nazionale per permettere « la organizzaziÒne e la di[ e.sa della, pace ». Questa è la sostanza dell'articolo 3 di una dichicvra=ione in q,uattro articoli, adottata oggi dabla ,competente Commis-; sione della Costituente france se e che sarà ora presentata per l'approvazione prima' alla Assemb,/ea e poi al ,po,pol-0 francese. I quattro arti,col,i de!Ja dichiarazione da in,serirsi nella nuova Costituzione dicono: « 1) La Franicia è una ·repuibblica indivi-• sibJ~le,democratica e sociale. « 2) La sovranità nazionale a,ppartiene aJ' popolo francese ed è esercitata in confo,rmità -afla Costituzione. « 3) Il rispetto delle leggi internazionali• rappresenta ,un obbligo per la Nazione f ran-: cese e per i suoi capi. A condizione di reci-'. procità, la Francia è pronta ad accet-tare limitazioni di sov.ranità che clove-ssero render.si necessarie per ,permettere la o,rganiz-' zazione e la difesa della pace. ; « 4) /,! popolo francese eserc-il'a la ,sua so-1 vrcmità per mezzo de.i rappresentanti che esso ,elegge con su[ f rag io universa,le, di,retto: e segreto ». La did1iarazi,011e aggiunge: « La forma di Costituzione adottata dal: popolo francese non può e.ssere modificata; se non in seguito a referend,um ». Cronadchelel'emigrazione italia ai GINEVRA La Sezione di Ginevra, recentemente riunita in assemblea, dopo avere asoolt.ato la relazione del compagno Jacchia 1 delegato al, congresso della Federazi-One, ha approvato le. decisioni ivi prese e la mozione v-0taia. E': stata vivamente raccomandata la diffusione; del giornale fra i lavoratori italiani e la soV toscrizi-0ne dell'abbonament-0 ai compagni che ancora non l'hanno fatto. ARBON Sezione Socialista Italiana Domenica 10 marzo, alle ore 14, nella ,sal~ del ristorante Weissen Scht>fli, il compagno! Piero Pellegrini, Direttore di « Libera Stam~ pa » e segretario del Partito Socialista Tici-: nese, terrà un'importante conferenza sul te7 ma : " La situazione 'J)Olitica in Hali~ ». Il compagno Pellegrini, che ha vissuto per; tanti anni a T-0rino e che è un perietio cono~ scitore della psicologia del popolo italiano, è stato in questi ul1imi mesi a Milano, a Varese e in tante altre città. Egli ci dirà con: la sua chia.ra e convincente parola l'opera e, gli scopi del Partito Socialista in Italia. Siamd. certi che saprà convincere tutti i compagni, che ancora non hanno sapu'l-0 decidersi, a<l' entrare nella nostra Sezione. A tutti i compagni lavoratori, di lingua: italiana, ·è rivolt-0 il più cordiale invito di partecipazione. Auguri La sezione tubta, invia gli auguri migliori' al compagno Lana Clemente il quale dopo. aver sublto una difficile -0perazione all'ospedale di :M:i.isterlingen è rit-0rnato a casa sua .. Al nostro caro compagno Clementino, socio fondat-0re e frequentatore assiduo delle riuni-0ni della nostra sezione, esprimiamo il più vivo desideri-0 di rivederlo presto fra noi. Italo Redattore : E rie h V ,a, I a r - Zurigo Tipografia: Grafica Bellinzona S. A. - Bellinzona
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