• •ONDO P&SOISTA La ■pia dell'Ovra In Vatleano La notizia che mons. Umberto 13euigni ba Catto parte degli informatori del!'q; Ovra ~ con uno stipendi-O roensi le di seimila li re, e che una volta morto lui il compito di riferlre sugli uomini e sugli ar,enimeuti in Vaticano fu assolto dalla sua governante, Bianca d'A.mbrosio, la quale comparirà presto a rispondere del suo operat-0 nel primo pro- <-esso contro i collaboratori della polizia segreta fasci ta, è realmente di quelle destinate a prollurre grande impressione in Vaticano. E questo non trunto perchè il Benigni fu p1-elato che asso! e, in un certo periodo della sua Yita, compiti importanti in un :losto di grande 1·esponsabilità, quanto perchè, fin òagli ultimi anni del Pontificato di Pio X, egli ne era stato allontanato e qualche aITTno d-Opo definitivamente e ·pulso dall'ambiente . dature messe da parte. Pre:.o alla sprovvistu, Benigni non si ![)erse <l'animo e Si difese con grande abilità, ma dovette cedere dnntnti ,all'eddenza. Da quel giorno, come s'è detto. egli non rimise più piede in Vatieano, pur continuuudo a figurare sull'q;A111DuarioPontificio» con hl qualifica puramentcouorlfica <.I i protonota l"io npost()lico. Informato sa tutto La Congregazione del Concilio colpì con gravi censure i membri del « Sodalilium » che ru dichiarato disciolto, mu in realtà il Benigni deve aYer contLnuato a mantenere i contatti con i corrispon· denti che la sua organizzazione gli avern dato modo di assicurarsi in tutte le ·azioni, ::>erchè coloro che hanno avuto occa ·ione di anicinarlo sanno bene che non c'era (or ·e uomo che fos e più cli lui al corrente della situazione nei rnrii Pae>-i, i-in quella ecclesiastica sia quella politica. La sua <:apacità di prevedere gli an·enimenti avera poi del miracoloso. Basti dire che al tempo del Conclave che portò alla nomina di Pio X,I, un giornali ta di grande nome che allora ern corrispondente di un giornale argentino, andò da lui per sapere come snrebhe an·em1tn l'c•le>zionE>. « Il Conciave - disse Deuigni - durerà tre giorni. Xè Gasparri nè :\ferry del Val la spunteranno. L'eletto sarà il cardinale Ratti di l\1ilano >. Il giornalista mandò queste p1-evlsioni al suo giornale ben !onta· no dal pensare che sarebbe a nenuto proprio cos1, anche perchè nessuno pensava allora che sarebbe stato nominato Hatti. Anche nell'ambiente vaticano mons. Benigni de,·e quindi avei· conservato, almeno :>er un certo tempo, inforwatori fidati in grado di sapere tutto. Probabilmente, sebbene in disgrazia e tagliato fuori dn ogni contatto diretto, fu lui piì1 in grndo di dare precisi ragguagli sulla politica vaticana di quainto non ~la -;tal◊ in grado il fascismo di servirsene. • ·egli ultimi vent'anni della suu \"ila wons. U3eni• gni attendeva ufficialmente, nella sua casa di via Arno, a completare la « Storia sociale della Chie a> che fu edita dal Vallardi io sei Yolumi, ma tutti immaginarono che la sua atliYitù non si fermasse Il senza che per ques{o nessuno ne sa.pesse molto di più. ::\forl alcuni anni fa, dimenticato da tutti e trascurato ormai ,;ia da rnodennisti sia da antimodernisti. Le sue carte destarono l'.tppetito di molli ma il Vaticano, a quanto si seppe, si mise d'accordo con gli eredi e le trasferì in gran parte oei suoi archivi. Se si scoprl allora che mon . Benigni aveva fatto ainche l'informatore della polizia fascista, è c.-erto che gli uomini della Segreteria di Stato sono stati gli ultimi a meravigliarsenP. Cronathedtll'emigrazione Italiana Zarlgo Circolo eptralo 41 cultura Ooalerenza sa Trieste L'ing. Volli, tornato di recente da un viaggio a T riestc, fece giovedi, 17 gennaio, dinnanzi ad un folto pubblico, una relazione sulle impressioni riportate. L'oratore esordi dicendo di parlare sotto la impressione penosa del discorso di B~nomi alla Consulta e delle manifestazioni nazionaliste che lo accompagnarono. Illustrando brevemente le condizioni geografiche cd etniche della Venezia Giulia, egli confermò che la popolazione italiana si raccoglie in alcune città situate lungo i litorale e nell'Jnterno, mentre l'elemento slavo domina nella campagna. In T ricstc la situazione è deprimente sotto ogni punto di vista. L'incertezza sull'avvenire della città inceppa ogni iniziativa e impedisce una ripresa dell'attività economica. I venti anni di fascismo hanno annientato ogni forma di vera cultura politica; i partiti politici non dispongono di pcrsonalitl esperimentate e capaci. Tutta la vita della città e dominata, purtroppo, dalla rivalità tra italiani e slavi, i diversi partiti non sono stati capaci di reststcrc alla spinta e sono scivolati sul pendio del nazionalismo: i comunisti dalla parte slava, sociaLe ,basse qualitit morali dell'uomo, ambizio.·issimo, assetato cli potere e pri YO di ogni scrupolo, si associavano io lui ad uoa intelligenza limpidissima, a uoa cultura specialmente storica tutt'altro che comune, ad una ll)enetrazione dei temperamenti degli uomini e delle vicende politiche eccezionale e de~a di essere paragonata solamente alla capacità di intrigo. Venuto a Roma dall'Umbria, era stato in un primo tempo professore di storia all'« Apolllnare » e minutante a Propaganda Fide. :\fa egli aspirava a posti di ben maggiore rilie,·o e mons. Pietro Gas:>arri, ch'era al tempo cli Pio X segrecario della Congregazione degli Affari ecclesiastici straordinari, finì col prenderlo nel suo dicastero dove mons. Renign1 di,entò rapidamente sottosegretario. NOTIZIARIO ' listi, azionisti e democratici italiani da quella italiana. Negli atti di violenza, frequentissimi, si manifesta non solo un 'animosità politica, ma anche la volontà di approfittare dell'occasione per sfogare: delle vendette personali. Mentre nel resto dell'Italia esiste l'unità sindacale, in Trieste ci sono due sindacati rivali, che si combattono non solo sul terreno della lotta economica, ma che si pongono al servizio delle lotte politiche tra le due nazionalità. E' la passione nazionalista, intollerante e settaria alEra il tempo della lotta contro i modernisti e il Benigni, che in precedenza era stato solidale cou le figure più !Ilote tra i modernisti di Roma, a un certo punto passò armi e bagagli alla parte avversa e cll,enne uno dei più accaniti persecutori e denunciatori dei suoi ,ecchi amici. Per combattere il modernismo egli ave\·a fondato e scrive,a qua.si esch1sl\·amente lui anche una pubblicazione periodica, « La corre pondaoce de Rome », che ebbe una parte importante negh an,enimenti di quel tempo E>clera considerata -come l'organo di tlunta degli antimodernisti, la falsa riga sulla qu~le si orientavano poi nurnerosissin1i altri organi di stam1>a dello stesso colore che uscivano in diversi Paesi e anche in Italia. Fu una cam,agna fatta sulla « Correspondance , de Rorne » contro i professori delle facoltà ecclesiasti<:lte ilella G~rmania, i quali avernno rifiutato di prestare il giuramento antimoderoista, il primo pas •o falso che provocò l'allontanamento del Benigni. Il governo ba,arese del tempo ci vide infatti un• attentato alle sue prerogatirn e protestò ipresso Ja Santa Sede la quale colse volontieri quell'occasione per creare il Benigni protonotario apostolico e metterlo fuori dal dicastero politico della Curia. Erano gii.t sorti i primi sospetti sulla sua atti,ità, era risultato tra l'altro che il fantasioso uomo, per avere modo di dimostrare la sua grande capacità nel trattare gli affari, a,,e,a in qualche caso fatto nascere incidenti attraverso uomini di sua fiduc!a, unicamente per a.er modo di dimostrare con quale tatto e rapidità egli i::apern ::,oi comporli. Un'espulsione Allontanato òagli Affari ecclesia tici traordinari, do,·e gli succedette con lo stesso incarico mons. Eugenio Pacelli, oggi Pio XII, il Benigni c·ontiuuò ad essere il ca~ ,più in ,ista della campagna antimodernista che continuava a d1videre il clero e ad intere sare anche l'opinione pubblica. As,pettarn di riprenders: la sua rivincita quando ' capitò invece, io circostanze romanzesche, il fatto uuov() che do,eva perderlo òefinitivamente. Era scoppiata la guerra ed i Tedeschi stav~no già da qualche anno mel Belgio quando la loro polizia, ,;empre sulle tracce dello spionaggio, scoprì pi-esso un prete belga un Yasto carteggio cifrato. Fu sequestrato, studiato e letto mentre il ::,rete starn in prigione. :Ma risultò che il carteggio non ave.a niente a che fare con lo spionaggio politico e mili· tare, che riguardava esclusivamente faccende ecclesiastiche incomprensibili per i militari i quali perciò lo donarono ad un loro cappellano, assieme al cifrario che essi a veYano ricavato iper leggere i documenti. Il cappellamo. che era una delle vittime nella campagna antimodernista, capì subito di avere in mano un documento di eccezionale importanza e se 10 portò con sè. Egli cadde ammalato e fu manòato in Olanda per curarsi; qui \'eone a morte, ma pri· ma òi spirnre chiamò la superiora delle suore e 1 le affidò il carteggio, facendosi promettere elle l'avrebbe tatto ,ervenlre con una sua lettera a un 1 sacerdote di Parigi anche lui perseguitato per lo stesso motivo. Dopo molte peripezie la cassetta contenente i documenti arrivò finalmente al destinatario il quale, appena l'ebbe in mano. corse a Roma. In quei documenti. c'era la prova dell'esistenza di una societi'l segreta tra ecclesiastici costituita cou n pretesto di combattere il modernismo, in realtà per colpire con campagne ùi stampa coloro che non erano graditi e far loro perdere le cariche che occupavano o impedire che fossero nominati n posti di responsabilità. La società si chiamava Sodalitium pianum, dal nome di Pio X: il capo era m-0ns. Benlgmi. Benigni fu chiamato a ris:;>ondere, e la sua colpa era tanto più grave in quanto dall'avvento di Benedetto XV al soglio pontificio la campagna antisa e tutte le su barLO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI L'accordo raggiunto. ROMA, gennaio - L'accordo è stato raggiunto in merito al problenw dello sbocco dei licenzi amen ti nelle regioni settentrionali. La Con/ ederazione Generale del L,aooro ha acceffafo lo sblocco. La. situazione obiellioa indica, come ha rileoalo alla Con.sulla il consuJtore Gavinato che, fino ad oggi, a 60 miliardi ammonta, complessivamente, l'onere derivante dal peso della mano d'opera im-- ' produttiva ciel/e aziende ,:ndu.slriali. D'altra parie, il necessario ti;ufo alle industrie vitali non può , essere off erfo, nelrafl11ale grave situazione di bilancio, dallo Stato: lo Staio potrebbe, invece. garantire gli Lstilufi di credito che provvedono a tali finanziamenti, ma. questi sono condizionali a.l/a possibilità che le aziende siano messe in condizione di produrre. Di qui la necessilà di provoedere a un alleggerimento delle aziende industriali della mano d'opera improclutfioa. Parlando delle trattative l'on. Di Vittorio ha • delt-o che la situ.azione dell'industria. e in particolare della metalmeccanica gonfiatasi per le esigenze belliche è tale che nessuno può ragione~lmen !e pensare di mantenere in piedi questa impalcatura. Ciò vuol dire che presto o tardi la mano d'opera esuberante deve essere eliminata, dato che mantenendo il blocco si rischia di far fallire tra due mesi aziende salvabili. Bisogna quindi accefiare lo sblocco, ha detto Di Vittorio, e salvare il salvabile. Abbiamo due milioni di disoccupati e i licenziamenti aumenteranno tale ci/ra prima di 150 mila unità e poi gradatamente di circa 650 mila. Vi è possibilità di impiegare circs 20 miliardi in laoori pubblici, che diano direttamente o indirettamente lavoro alla mano d"opera disoccu.paia. E· poco, ma non è possibile fare di più. Le categorie dei licenziandi sono sfate fissate nel modo seguente: debbono essere licenziati: primo gli appartenenti all'Oora: secondo, tut.ti coloro che Si sono poi iticamenle compromessi; terzo, quelli assunti dopo il 10 giugno 1940; quarto, tuffi quelli che abbiano dimostrala scarsa operosità e disciplina Sono slale pure inserite d1ie clausole relative ,1/l'applicazione dei turni di lavoro che saranno attuali nei limiti del possibile e quella della obbligatoriel,ì delln settimana lavorativa di ore 40. La C.G.l.L. ha llltfavia chiesto al ministro del laooro, G. Barbareschi, di voler promuovere una riunione dei ministri dei lavori pubbUci, delrindusfria, dell'agricoltura, dei trasporli e del tesoro: riunione che dovrebbe essere presieduta dal presidente del Consiglio on. De Gasperi. per esaminare con tufle le possibiliftì immediafe di la· rJoro nelle di/f erenli amministrazioni, al fine di attenuare la disoccupazione derivante parficolarmenfe dai licenziamenti che saranno effettuati nelle aziende dell'Alta Italia nel prossimo mese di febbraio e seguenti. n seguito del deciso sbocco dei licenzia men li. CHIARIFICAZIONE LIBERALE Brosio per la chiarificazione. - Nel discorso pronuncialo al Comitato nazionple del Partito libe· raie, Manlio Brosio, attualmente ministro della Guerra, ha spezzalo una lancia in favore di una chinra presa di posizione del partito in merito al problema islituzionale. Questa iniziativa di Brosio può essere definita onesta e coraggidsa per un rMlioo facilmente comprensibile: sollecitando il Partilo liberale a schierarsi apertamente per la monarchia o per 18 repubblica, essa contribuisce ad accelerare il processo di chiarificazione deffequivoco liberale e costringe le correnti retrive e conservatrici di quel partito a rivelarsi, e, rivelandosi, a distinguersi senza ulteriori possibili là di compromesso degli elementi più moderni e consapevoli. Lo stesso mod.o in cui il Brosio ha posto il priblema. della chiarificazione testimonia una sana preoccupazione di one.<Jtàp0lifica. « O noi libe- c rali, egli hu dello. riteniamo che la monarchia l'estremo, che avvelena l'ambiente e impedisce che si formi un'atmosfera di reciproca comprensione necessaria per avviare una soluzione dell'intricato problema. Decisivi per la formazione di tali tensioni sono stati gli avvenimenti di maggio dello scorso anno, durante la breve occupazione della città per parte e per monarchia 1wn intendo l'astratto problema giuridico, ma la dinasliu di Casa Savoia, perchè questo è il problema oggi in llaliu possa essere ancora compatibile, malgrado le sue indiscutibili responsabilità, con la difesa delle liberféì che ci stanno ,1 cuore, e allora non abbiamo ' soltanto il diritto, mn il dovere di cli/ enderla. O ciò non -~i ritiene, e alloru è inutile tergiversare: meglio andare decisamente oerso lél costruzione di una repubblict1 liberale, senzti riserve e sen7.ll rinipianli, cercando di costruire 1111arepubblica democratica e liberale•. T,a chiarificazione liberale servir;ì a rendere più intelliggibile agli italiani il problema stesso della monarchia e della repubblica, mostrando una volta di più che non si fratta di un problema di forma, ma della distribuzione e del pofenziamenfo di effettive forze politiclie Quando infatti si 1 vedranno certi agrari del Mezzogiorno e certi industriali del Nord prendere parte per la monarchia dei Savoia, sartì pilÌ facile capire che questa ha cosfiluilo e costituisce tuttora il centro di raccolta e di org1mizz,1zi-011e delle forze 1 delle truppe di Tito; allora si verificarono delle gravi Yiolcnzc, e circa 5000 triestini di parte itailan11 furono deportati, dei quali solo un quinto circa erano fascisti, gli altri avversari politici del partito in quel momento dominante, o rimasero semplicemente reazionarie del paese. Cattani per la repubblica P;,rlando al cornilato nazionale del partilo liberale, il ministro Catlani si è occupato, fra l'altro, della questione istituzionale che il prossimo congresso del partilo dovrà porsi. Egli lui espresso l'opinione che « un partilo liberale e profondamente democratico come il nostro sin ideologicamente orientalo vers-o la repubblic,1. 1/ probtema che r.oi dobbiamo risolvere è: nel 1946 esistono in Italia le condizioni per creare lu repubblica democr:1lica italiana o dobbiamo ancora dar sosle[Jno all'istituzione monarchica fino ;1 quando ci saranno veramente le condizioni per 1111libero reggimento repubblicano?». [.'avo. Caltani ha detto quindi cli ave, sempre coltivato la grande speranza che una 1,ofidn democrazia, una solida repubblica democratica potesse costituirsi in Italia .mlla base dei ire grandi partiti denwcratici italiani: il partilo li/,erule, il partito democrafico cristiww e il parfifu socialista. PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE Stretta collaborazione tra comunisti e socialisti - Roma, gennaio - Si è riunita, la Giunta d"intesa fra il Partilo comunista e il Partito socialista e, dopo ampia di1,c11ssione. llél ('()ncluso con l"approvazione del seguente comunicalo: « Esami,uile le ultime deliberazioni prese dalle Direzioni dei due Partili sul problema della lattica per le prossime elezioni amminislralive, consfatata la concordanza co11 lt1 dichiar;izione comune ciel febbraio 19-55, decide cli: presentare nelle prossime elezioni amminisfrafive, in futli i Comuni nei quali verrù applicata la lista mnggioratoria, una lista comime con rap· presenfanza paritetica . . Vei 111aggiori Comuni do· ne si applicherà il sislemél proporzionale e si presenteranno in linell generale liste separate, s1 dovrù realizzare l'accordo preventivo circ,1 la I vittime di vendetta privata. Quale sarà l 'avvcnirc di T ricstc? Nessuno del nazionalismi è in grado di mostrare una soluzione veramente atta a dare pace e sicurezza alla città. Esiste un partito che combatte per l'auto~omia di tutta la Venezia Giulia, ma esso è debole e non ha un avvenire. Non è da escludersi che si tenterà di fare di Trieste una seconda Tangeri, con uno statuto internazionale e un Consiglio governativo nel quale siederanno i rappresentanti delle diverse nazioni interessate; tale soluzione assicurerebbe ecrumente il benessere della città, questa però non sarebbe poi altro che un centro commerciale, nel quale le altre fonti di vita civile e culturale sarebbero cssicatc e sterili. Corale La corale dcll '« Api » ha ripreso a funzionare regolarmente sotto la guida dello stimato maestro Pietro Schmid. Le prove hanno luogo ogni lunedì alla casa d'Italia dalle ore 20.15 precise alle 22. Avvertiamo che i locali sono riscaldati. Passeggiata Domenica, 27 gennaio, !'API organizza una passeggiata sull'Uctliberg. Partendo dall'Albisgiitli si salirà fino all'Annaburg per recarsi poi alla BaIdern e scendere di là a Wollishofcn. Appuntamento alle 7,30 del mattino all'Albisgi.itli. Coaftrenza Schlavttli Sabato sera, alle ore 20,30, il prof. Schiavetti, in visita a Zurigo proveniente direttamente da Roma, terrà alla Casa d'Italia una conferenza, parlando della situazione politica in I tali a. L -,ala rato Sezlo■e socialista ltalfa■a avvertono i compagni che domenica n.c!Ltt u peri ore della Coopera ti va, è sta la con voJ' assemblea sezionaJe. Inizio OrC' 9.30 del mattino. Preghiera di non manc,rrc. Lugano Se1l••e so~lallsfa Ualfa■a condotta della lotta eleflorale, il proJirllll!ma. e I i\forcoledì se.:ra alle ore 20,30 la sezione sociacirca la fonnazione dellt1 Gi1111fecom11nali ,,. I lista di Lugano è· tata convocala alla Camera , del Lavoro, per di ·tdere l'or<line <lei giorno del Il voto obbligatorio respinto dalla Oommlaalene elettorale ROMA, gennaio - La commissione per la legge elettorale politica ha continuato i suoi lavori. Dopo la discussione, l'emendamento proponente il voto obbligatorio non è stato approvato avendo avuto sette voti favorevoli e sette contrari. L'on. Di Nicola si è astenuto. Il demolaburista Mancini ha dichiarato di votare favorevolmente per disciplina di partito, ma di essere personalmente contrario. In conclusione il voto obbligatorio non sarà incluso nel progetto di legge che la Commissione sottoporrà all'assemblea plenaria della Consulta. convegno presentato dalla Commissione Esecutiva alle sezioni. Era presente il compagno segretario della Federazione. il quale ha esposto in una diffusa relazione i motivi del convegno. La discussione è stata molto interessante, in qualche momento perfino un po· Lroppo vivace. Hanno parlato i compagni J~arclli. Lommi, Zanzi, Colli. Balzanelli e Bassi. e tutti hanno portato un contributo fattivo e intelligente alla chiarificazione dei nostri problemi politici ed org,rnizuitivi. La sezione di Lugano si è promtnciata per un'ind~ rizzo politico che! affermi l'esigenza democratica della struttura del partito e l'inattualità della fusione con il Partito comunista.
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