L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 39 - 15 gennaio 1946

B Cronache dell'emigrazione Italiana 1 servizio dell'ideale socialista e <lella classe prolet l'ia. Aibbiamo compiti di propaganda, <li educazion di organizzazione, di protezione yerso i la ,·oraton della nostra emigrazione. Xe ·un socialista potrebbe sottrar ·i a questi doYeri senza tradire se stesso. Fede,.a11lone Soolallsta .. Olindo Garni .. Per Il eonvegno Or.ti■, d«l Kler■• 1. Nomina del ipresiidEmte, nomina deUa Comm.is6ione della veriiica dei conti e de□ a commissione >Clella verifi-ca deUe deleghe. 2. ,La situazione politioa attuale. (ReJavione di un compagno della direzione <iel Partito Socialista Svizzero). 3. Relazione morale e organizzativa della Fede.razione Socialista Italiana. (Relatore un crurupagno deJla Comrn.us.sione EsecutiYa). 4. ,e L'A ..,-.,enire dei iLavoratori ». (Relatore <ttn compaigno della .Redoziaine). 5. La situazione politi-ca in Italia. (Relatore un compa.gno della Dire1,fonc del Partito Socialista Italia.no). 6. I -socialist,i italiani in Svizzera e le Colonie Libere. (Relatore un icolTljpagnO della Se-z:ioM di Zurigo). 7. [,'attività .cultw·ale. 8. Scelta della Sede Centrale della Fede.razio- 'l\e e rinvio della nomima della Com.IDÌB6ione Esecutiva alla sezione deUa località scelta. 9. Varie. Con il ipr066icrnO numero ritorneremo sull'a11gomento. La segreteria lela1leae « Herale L'ultimo convegno della nostrn Federazione che precedette la cadutu del fascismo era stato convocato a Zurigo il 23 maggio del 1937; erano state l'Wppresentate le sezioni ticinesi, quella di Ginevra, di Kreuzli.ngen, di Wlnterthur e di Zurigo. Presiede,a il compagno prof. Giovanni Valiir, ed erano pre- >-enti Rugglmenti, cbe rappresenta va la direzione del Partito, Olu ·eppe Fara velli e Carlo Pedroni. 1 Fu un convegno di :,:>reparazione al terzo congresso d'esilio tenuto dal Partito Socialista Italian<> nei giorni 26, 27, 28 giugno 1937 a Parigi. Le sezioni presenti al convegno di Zurigo, parteciparono pure al terzo congresso d'esilio al quale furono delegati i compagni: Favarelli, Lomml, Valilr, A.rmuzzi, Stefanini, Gauro, Pedrooi, Vuattolo, Armari, Gorni, Rirn, Bianchi, Lombardi e Zaozi. va e che ogni socialista clovern senlir i mobilitato per una maggiore intensificazione ùel lavOl'O di propugaodn e 11)er unn più rnlida organiziazione intesu a <.-onquitare i la,·orntori italiani non ancora organizzati nelle file del pal'tito. ln quell,l occa::;ione il compagno Ignazio Silone in una riuscilissima relnzione sriluppò alcuni eone-etti inerenti alla situazione politka del dopof1l'Ci mo e <lei do1>0guerru e i compiti dei . ocialisti. Lu relazione riuscl a (limo·lrnre com<.'re,:*rleu1.a di questi ultimi n~nti anni non eriL undntu pcnluta per i socialisti, entusiasmò i compagni prl'Sent i e tutti furono cl'accordo nelle conclusioni. L,1 delicata . ituuzione politico e i rapporti in quel momento piuttosto tesi fra la U'ede1·uzione ·ociali ·ta Ituiiarui iu SYizzenl che si era subito dichiarnt.a untifusioni.sta e la Delegazione del Pal'tito 'o<:iali ta Italiano che insiste-- Hl particolnrmente sulla necessità clella fu ione, oou ,pcrmiSE>la disc•uS!ione politica ulla situa1.ione italiana. Il .convegno intendendo onorare la memoria del compagno Olindo Gorni decise all'unanimità di denominare la Federazione Socialista Itallnna in Sviz1.ern con il nome lirl caro 8<-ompa 1~0. LE DIFFICOLTA' ,11 coo,·egoo del 3 settembre 19-IB, avrebbe don1to segnare la prima tappa di una ripresa cbe non dovern ammettere soste. Diverse e importanti ragioni hanno invece obbligato a una stasi. J,a. partenza ,er l'Italia di Sil-One, e quella del segretario della federazione per il 'l'icino, ·gravarono particolarmente sull'attività immediata della Federazione, che fu ro;;tretca a un nuo,·o ripiegamento su se stessa. li lavoro di riorganizzazione delle sezioni, di propaganda e di reclutamento fu quasi abbandonato, e le conseguenze gril vi di questo stato di cose non si fecero attendere. E' doloroso dovei' dire che il principio della crisi è 'I.alo determinato da una motivazione d'ordine finanziario in dipende111,a.della difficile situazione nella qunle era ,·enuto a trovarsi l'< A·nenire dei Lavoratori>. Xon era bastato il lavoro dislnteressato di tutti i compagni della redazione e dell'amministrazione (le sole spese del giornnle erano quelle di stampa e di spedizione), l'« An-enire dei Lavoratori> doveva cessare la pubblicazione. Momento doloroso. Fu A1·- muZ1.i che per il primo sostenne l'assoluta necessità della pubblicazione del giornale. ~[a la ricooosc.-enza di tutti i socialisti italiani in Svizzera, ,·a particolarmente a quei com:,:>agnioperai che si sono tassati spontaneamente per una modesta cifra mensile, purcbè il giornale uscisse. E un ringraziamento particolare rn ai compagni di Wloterthur cbe so tennero il sacrificio più grave. E <.luisncrificio sorse quasi un simbolo il nostro giornale. Ln battaglia per « L'Anenire dei Lavoratori> è stata vinta. e adesso noi rivolgiamo un invito parti- ·1 cola1·e a tutte le se?.iooi e a tutu i compagni l!)erchè regolarmente inviino le relazioni sulla loro attivitù. « LA lt'EDERAZIO'.\lt,~ E L'AVVE 'IRE DEI LAVORATORI» li problemn del momento intanto è c1uello de'.ia l'iorganizza1jo11e dei quadri della federazione. No: appialllo benbsimo che difficoltà ne esistono. Sappiamo che i compagni ono dispersi io molle localitù n distan1,e do,·e i chilometri si contano a centi1rniu. ~appiurno che la distanza m11 soprattutto le s1>eSe ostac.-oltlno le possibilità di propaganda. Il cumpo d'azione di unn federazione numerlcamente ridotlu come la nostra si allarga a tutta lu Svi1r zera. 'l'utlo considerato è da ritenersi che l'< A.Trenire dei Lavoratori> dovrà diventare il me-z1.oplù valido per la p1·01>aga11dae per Il collegamento. E' per mezzo del gioroa le che i compagni devono scambiarsi le loro idee, sviluppare i propri punti di vista .. Utraverso il ~iornale i potrà trovare e tabilire l'unità necessaria del ,eosiero e dell'azione. Può un compagno socialista trascurare e non leggere il suo giornale ? Non lo può perchè fatalmente verrebbe ad isolar i e a miscono.scere la vera natura <lei suo Purtito. Con l'< Avvenire dei Lavoratori> noi dobbiamo s,·olgere un'opera di educazione che ci permetta la formazione di sicure co clenze socialiste. F<>rr-e che il fascismo non ha stroncato ogni possibilità d'educazione per la classe operaia al fine di sradicare dalla mente la grande idea del Socialismo ? Lo sruppiamo; le noslre possibilità ono minime, siamo d'accordo, bisognerebbe fare di più, ma intanto che ognuno cerchi di educare se stesso, e l'c Avvenire> lo potrà slcurameot.e aiutare. E' beo naturale che il giornale rappresenti qualche cosa di più della tessera. Questa è un simbolo e un semplice atto amministrativo ne è il suo ritiro. Il giornale Invece è l'idea del socialismo che vuole diventare realtà. Tanti sono i membri della sezione socialista e tanti devono essere gli abbonati al giornale. Di più gli abbonati al giornale dovrebbero essere òop:;ii se ogni compagno sentisse il dovere di procurarne almeno uno. Se tutti i compagni leggessero il giornale, anclle le discussioni sarebbero maggiormente frequentate. Risultato: maggior prestigio delle sezioni rlspetto agli altri lavoratori che non fanno parte del partito. La nostra pro[>OSta è questa: i gruppi, le sezioui e i compagni tutti, studino il problema che deve essere considerato il più importante d1 tutta la loro attività. PER CO~CLUDERE La Commissione g ·eculiva òecidendo la coo,·ocaziooe del Co11Yegno,ha anche dì posto che il segreta rio della Fed.ernzioue rolga un giro di propaganda agli effetti dell'orgaoizzaziooe del Convegno. Sono i !)rimi sintomi di una buona l'ip1-e·a. Poichè siamo nuoramente sulla buona strada, occorre pe1·se,·erure, occone anche che ogni compagno si 1-eoda conto di essere un centro di attrazione nell'ambiente io cui vive e larora, occorre che la parola del sociali mo corra mag~iormeote e con più frequenza sulle no tre uocche e che ognuno di noi senta l'obbligo della dirnlgazione. Perchè, ed è molto fucile e ere dei profeti, un partito politico si mantiene soltanto se ha io sè la pos ibilitù di potersi rinnovarn e noi dobbiamo proprio sentire fortemente l'esigenza di un profondo rinnoramento. Pe1· i compagni ai quali non fa difetto la buona volootÌl, la soluzione dei problemi anche se difficili è possibile. La segreteria sollecita vi\·amente la rispos~ alla circolare di conrncazione al convegno. (.,"hetutte le sezioni rispondano nel più breve tempo e che tutti si rendano conto che il 3 febbraio è molto ,·icloo. P. Qlnevra Clrtol• operalo"La Semlaatrlté ,. Domen.i.ca, 30 dicembre, j} Circolo Operaio « La Seminatrice » ha tenuto il suo tradizionale banchetto di fine d'anno. Un abbondante e ricco pranzo, ottimamente preparato da alcuni compagni. improvvisatisi cuochi per la circostanza, ha per messo ai soci e<l alle loro famiglie di ritrovarsi io un ambiente di calda e simpatica amicizia. Il presidente, Frateschi, ha presentato il Circolo al Console generale d'Italia, dr. Rotini, ricordandone le origini e gli scopi che esso persegue, fra cui lo sviluppo dello spirito di solidarietà fra i lavoratori e la loro educazione. Dopo avere elevato un pensiero a coloro che non sono più: Olindo Corni, Pedron.i, Fava ed altri ancora, il presidente ha .riaffermato la volontà della Seminatrice di continuare a tener fede a questi ideali di libertà e di giustizia che hanno animato la sua azione in questi ultimi vent'anni, reagendo contro le manovre di chi vorrebbe ora a vvicioarsi ai lavoratori e<l esserne maestro, quando ancora poco fa li tacciava di anti-italiani. Il Console generale, ringraziando, ha incitato ciascuno, nel nome degli Scomparsi, a dare opere e lavoro alla ricostruzione dell'Italia. Numerosi altri compagni ed amici, hanno poi esposto le loro impressioni sugli avvenimenti dell'anno passato e le loro idee sull'azione da svolgere nel futuro. Questa simpatica manifestazione si è protratta fino sull'imbrunire con ballo e trattenimenti vari. Con l'inizio della seconda guerra imperialistica del 1939, l'attività politica e propagandistica della Federazione In Sviz1,era venne colpita dalle leggi speciali emanate dalle autorità federali, intese ad impedire qualsiasi attività politica 'él tutti i partiti stranieri anche se democratici. Questa stasi nell'attività della nostra federazione si prolungò fino a quando gli avvenimenti militari e politici determinal'Ono, con la caduta dell'Italia fascista e poi della Germania hitleriana, una maggiore possibilità per il movimento attivo. IL « PARTITO SOCIALISTA» E LE « COLONlE LIBERE» ATTMTA' DEI SOCIALISTI Tutto questo naturalmente non vuole significare che i socialisti italiani io Svizzera siano rimasti lnatthi dal 1939 al 19-15. Nei momenti più difficili i socialisti svolsero, tanto una proficua azione assistenziale attraverso le cooperative socialiste come quelle di Wioterthur e di Zurigo, quanto un'opera educativa, appoggiando lo ogni momento le Scuole libere, i Circoli di cultura, ed altre istituzioni similari emanazione diretta dell'emigrazione antifascista.' Ci piace particolarmente sottollooare l'importante opera svolta nel campo sociale e cooperativo dal compagno Olindo Gorni. Oltre alle leggi repressive, cootribulrooo a limitare le ipossibllltà del no- &tro lavoro Il fenomeno assenteistico della gioventù. l'esaurirsi dell'emigrazione economica e come con~- guenza di tutto ciò l'insufficienza rtei mezzi finaoidari. Xel luglio 1944 la C<nnmisslone Esecutiva si completava accettando per cooptazione i compagni Sil<>- oe Paolino provenienti dal Centro Estero del Partito Socialista. Il secondo assumeva poi, la Seg1-eteria della Federazione. SI lnlziarn da quel momento la ri:presa propagandistica e si intensifica rn il lavoro di reclutamento. I primi risultati non si fecero attendere, le sezioni già esistentl veoh·ano rafforzate e venivano fondati nuovi gruppi. IL CONVEG:-WDEL 3 SETTEMBRE 1944 Do:><>la caduta del fascismo, si convocava il primo convegno che si smise il 3 settembre 10-J4, a Zurigo con la partecipazione del compagno Han· O],Jrecht, presidente del Partito Socinlista Svizzero, e <'lei compagno Guglielmo Canevascini. Jl Partito Socialista Italiano era rappresentato da una delegazione composta dni compagni Sternuti, Santi e Luzzatto. F;rano rappresentate 14 sezioni. Presiedeva il compagno Augusto Vuattolo. 1 lavori furono caratterl1.zati dalla più fraterna solidarietà ,·err-o i compagnl che in quel momento lotta rnoo in Italia contro le barbarie nazl-fascistn e della fiduciosa ce1tezza che il nostro partito in Italia sarebbe tato all'altezza del compito al quale <>rastato 11aturalmente chiamato. Il convegno trattò la questione dei rapporti fra la Federazione Socl.a1istn e la comunità italiana In Svi.Zzera rendendo-JI conto che oramai iii era tni,ziata un'epoc-a n l,a situazione :><>liticache si è creata io seno alla collettività italiana. delln Svizzera, come dlretta , conseguenza del crollo del fasci mo e della miseremie fine della guerra voluta dalla. monarchia italiana, p1ima complice del fascismo, e il permanere dei funzionari fasciHti, sah·o qualche lodevole caso, nell'apparato consolare, ba posto sul tappeto un grave problema che noi come sociali ti non dobbiamo e non possiamo eludere. Xoi siamo entra.ti nelle « Colonie Libere> per collaborarvi fraternamente, non solo, ma anche e o- {)rattutto pe1· mantenerle sul terreno della digoill"\ e per evitare alle !-tesse qualsiasi pericolcwo compromesso. Noi, che non di.Ipeotlchiamo mai d'es!"er<' prima, e sopra ogni cosa socialisti dobbiamo dire e ben chiaro, anche a quelli che non a,·essero orecchie per intendere che l'ubollzione a parole, del fascismo, assolutamente non :,:>uòbastare. Slamo rimasti sgrade,-olmente sorpresi di leggere sull'organo ufficiale della Federazione delle « Colonie Libere> e La pagina dell'emigrazione italiana> del 22 dicembre, una equiToca interpretazione sulle forze italiane in Svizzera. Esplicitamente si riconosce che le < C-0Iooie Libere> sono molto lontane dal rapreseotare la « Collettività Italiana in S\'izzera > e abilmente si propone che agli effetti delle < Consulte con...'"-Olari> l'autodtà consolare potrebbe far parte<:ipnre qualche elemento indipendente non compromesso (leggi fascista opportunista) in rappresentanza della co 1 detta massa amorfa cbe non partecipa alla attività polltica e a quella delle varie organizzazione italiane. :Xoi richlnmiamo l'attenzione di tutti i compagni su questo tentulivo di sminuire l'antifasci mo militante italiano in vizzera, <' affermando la n<>Stra assoluta indipendenza dai consolati, diciamo fio dn questo momento la oostl'a avrnrsione al com:,:>rome so fra le e Colonie Libere> e i «Consolati> per un rlconoscimeuto che riteni.amo umiliante. La Federazione delle Colonie Libere lndlpendeotemente dal numero più o meno rilevante dei suol aderenti è la naturale rappresentanza della collettlvilà italiana in Svi1.zera. T1llto U resto è discussione òi1.antina, che conduce l'acqua al mulino della reazione. Con quale diritto si verrebbe ad attribuire ai «consolati> la facoltà cll com·ocare come rappresentanti... della mas,;a amorfa, I co'<l detti indipendenti che poi all'ultima ragion veduta risultano ~ere del fasclstls.-;lrni llberalooi? La massa amorfa è la massa amorfa, e per quella ltall.aoa 10 Sv17.zera non c'è Legazione o Coosolato che la possa rappresentare. E' assurdo ,·oler attribuire facoltà e possibilità di decisione a delle autorità che doHebbet'◊ essere !Puramente ra[)presentatl\-e, che non hanno nessun diritto all'intervento diretto in qualità di dirigenti della e Collettività italiann>. La < Consulta consolai-e> è una. cosa molto utile, ma sarebbe ridicola se io nome della e ma - sa amorfa> i Consolati delegassero all'organo che sarebbe preposto anche per chia1-e funzioni di controllo, elementi cli loro com:,:>letafiducia, che rid:i1·- 1·ebbero il controllo a una commedia. Non dobbiamo dimenticare che numerosi nostri compagni operai hanno sofferto moltissimo per la caccia dei consolati, ai lav<watori antifascisti. Oggi ancora le così dette nostre autorità che ci !'appresentaoo sono rimaste io gran pal'te r-ostanzialmente fasciste. Per questo non dobbiamo la clarci sviare da scopi illusori e secondari. E' a ·solutameote necessario per noi capire il fascismo anche nelle sue forme più velate e non dobbiamo ar-solutamente dimenticare che, dalla Legazione di Berna fino alle rappresentanze consolari e ai raggruppamenti fascisti I più in ignificaoU, il fa ·ci~mo è stato uno stmmento del grande crupltalismo. L'opinione pubblica italiana in s,·iz1,era è tata giu tamente indignata dalle losche atti,•itit degli agenti deli'Ovra e dei giornalisti prezzolati dalla stam:,:>afascista, ma ancbe qui non dobbiamo assolutamente dimenticare l'opera della < Camera cli Commercio> e delle banche Italia.ne in Svizzera, nè dobbiamo dimenticare le ingenti fortune ruhute al popolo italiano, mentre lo si manda,·u a morire in Africa, io , 'pagna, In Francia, in Grecia, dalia banda fasclsto-mooarchlca dirigente la politica e bl finanza italiana. Queste fortune sono sin te t rn:;fugate io . 'vizzera. L'a petto reazionu1•io dell'azione fascista ull'estfrro, assolutamente non deve essere lasciato nell'ombra ma bisogna ioYece denunciarlo c-ome il faltore principale del vecchio e corrotto <:lc;tema c·he, condannato, non vuol morire. Il Pa rllto Socialista natu raie rnppre.<:.entante degli interessi dei lavoratori itnliani in s,·ìzzera, rivolge l'invito ai compagni i ·crilli nelle ezionl delle e Colonie Libere> di loteru;•ificare la loro azione a fine d'ottenere una influenza determinante atta a sventare la manovra rea,-.ionaria iuteRa a p<>-rtarele « Colonle Lib(>ro> al senl7.IO dei Consolali. Raccomandiamo pert> c-he rutti i compagni non si lascino assorbire completam<'nte dalle varie attiriti1 delle «Colonie> a scapito del nostro Parli lo. Intanto ogni compagno ricordi c-he il nostro Partito, non è floe a s.?! stesso, ma ben.'31a un'organizzazione al E' morta nella città natale di Chieti (Abruzzi) la Mamma adorata del nostro amico e compagno Alberto prof. Preziosi. L'.ullimo suo pensiero è stato per il figlio intensamente amato e che non ha poiuto rivedere, dopo una vana attesa di oltre 12 anni, prima della fatale partenza. Al noslro caro Alberto, collaboratore attiYO e stimato del nostro giornale, la Redazione dell'« A,venire dei Lavoratori» porge con le scu e più sincere per l'involontario ritardo le più vi,·e c-ondoglianze. LA COSTITUENTE La preparazione per le elezioni. - // « Bollettino> che il Ministero della Cosliluenle ha pubblicato in data 31 dicembre non dà elementi con/ orlanti sulla preparazione ciel Paese alle elezioni. 1 comuni nei quali la lista maschile è sfa/a gitì pubblicata sono 22 iS, cioè poco meno cli un ferzo, e quelli nei quali essa è -~tata anche approoata si riducono n un nono. Gli stessi rapporti si verificano, press·a poco, nei riguardi delle liste femm.i1tili, anclie .~e que.sfullime sono tanfo più spedite perchè, per le donne, non c·~ /"obbligaforietii del1 la consultazione del casellario penale. NBfuralmenfe, le regioni meridionali si avvanfaggeraruw su quelle sellenlriorwli. perchè il /11ooro di preparazione delle lisfe è sfato inizialo nel meria,one nel gennaio scorso. Solo nella provincia di UaguM oglli preparazione è staia ultimata, co- -~icchè la popolazione infiera potrebbe essere chiarruiln subilo a votare: in tutte le altre la situazione è 111più disparata, .\enza dire che vi sono èmcora 27 provincie nelle qnali nessuna lista elellorale ha ancon1 aoulo approvazione. il «Bolletlino,. precisa che quesli dati si riferiscono a/l'ottobre scorso, ma aggiunge che da allora la .5ifuazione non è mutala gran che, e questo induce a pessimistiche previsioni, chè, se le cose continuerétn110 ad andare di questo passo. anche [1;1 consultazione di mag!tio per la Cos/1tuenfe è tutt'altro che certa. Errata corrige r ell'ullimo nume,o, sono incorsi errori di tampa ... pi11 numero i del olito. Ci teniamo a c-orrcggere che l'autrice del nec..rologio per L<!onhard Ragaz. è la ignora El a Pavoni-w.zi. e non Pavolini. R•-•tter, : Er I e h V a Il r - Zurigo

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