B Leresponsabilitàdel nazismoe l'antitedeschlsmo ~oci11/nazio11alismo e oe lo lwnno mantenuto e ci .5; renderà conio, in quale misltrll dei tedeschi abbuno cercnlo di opporsi ad esso e in quale a/trn 1ni.rnra degli elementi non tedeschi lo lrnnno aiutato. Basi-a accennare a quei settori del capilali11mo e della borghesia francese, americana, ecc. che lo aiutarono coscientemente fino allo scoppio della guerra e ancora durante la guerra, perchè vedevano in lui solo il reazionario, L'oppre11sore dei partili operai e dei sindacali liberi; e a coloro che per fanti anni furono ~peffafori indifferenti delle brnfalifà nazir;le, pere-lii> dire/le .çofo contro i tedeschi e gli ebrei, che fan/e 11impalie provarono per il fascismo e lo fc1oorirono. ' Tutti i popoli sono, in Europa, alropera per vincere le ct1larnilà immediate ed aoviare la ricosfru7.ione dei loro paesi in base èl lungimiranti piani di riforme. Unica eccezione, la Germania deve non solo affrontare irnpreparala /'irwerno col suo (emulo eguilo di freddo, fame ed epidemie, m;.1ess11 è anche priva di ogni pro.çpelfioa posifiu,1 per u11 più lonta,w aooenire. Da 1111 lato essc1 non ctispone più di quel minimo di a11lo11ornia necessaria per prendere delle ini7.iillioe oa.~te (le 11uincherebbero d'allrottde i mezzi per realizwrle); clall'allro lato manca ai vincitori, ruiche solo ullo sii.lo di abbo7.zo, un programma posifioo, come lo rlimostrè1 !a divisione della Germania in quattro wne e la contraddiforielù della politica seguila in ognuna di esse: le misure poi degli occupanti, che per li! loro conseguenze hanno 1111 c;1rtdfere rlefinifiuo, sono per lo più negafioe. Ciò vale per gli sposlanienti di frontiera in favore della Polonia, clie amputano la Germania di alcune delle sue regioni agricole più irnportanfi: per la conseguente espulsione di milioni di tedeschi da quelle sles.çe regioni; per la fem1t1 intenzione del goverM cecoslovacco di fare allreflanlo con le proprie minoranze tedesche: per la distruzione o l'asporfazione dalla Ger111ani11in America e in Russia di una p!lrte del/'alfrezZ1Jf11ra i11duslriale del paese. Vale èl dire che In riduzione delltt superficie dello Staio e l'aumento as1;0/uto e relativo della popolazione entro i nuovi confini é accompagnalo da una riduzione di 11m1 delle principah f onli cl' entrai a del paese. Qiiesli /alti debbono lasciar perplessi tutti coloro che aspirano seriamente ad una ricostruzione materiale e culturale dell' ELuopa, perchè è assurdo pensare che si possa isolare ermeticamente il mondo germanico e rendere imniuni p.li Slaì, vicini (e ariche quelli lontani) dai miasmi pesti/ eri di tutte le specie che fermenteranno in un popolo di 60-70 milioni di individui ridolli alla mserièt estrema e alla disperazione, che però non supran,w rassegnarsi al proprio a1uiientamento. Non è nostra intenzione, oggi, di esaminare il pr'Oblema nel sno aspetto politico o economico: vogliamo invece accenna.re ad un dato di fatto di natura psicologica, strettamente collegato a quello, ad uno stato d'animo profondamente radicalo in tutti gli strali della popolazione e che costituisce un ostacolo molto serio alla comprensione della necessità di una politica positiva verso la Germania: intendiamo ri[erirci a quell'animosità an· litedesca che induce molti a giudicare troppo facilmente tutti i tedeschi corresponsabili per il regime socialnazionalista ed i suoi orrori, a pronunciare contro di essi una condanna di carattere morale e ad assumere nei con/ ronli della Germania degli atteggiamenti che vanno dalla pura e semplice indifferenza per tutto ciò che la riguarda fino al ritenere giU$lificata ogni misura afta ad i11fliggere ai tedeschi, come punizione e come misura preventiva, delle sempre peggiori condizioni di vita e ad impedire che si risollevino dallo stato miserando in cui sono caduti. Da. mesi si susseguono gli allarmi, lanciali dalle più alte personalità responsabili degli stati vincitori, e innumerevoli sono oramai le testimonianze di ex 11emici e di neutrali sulla tragedia che si sta .wolgendo sul territorio tedesco, anche sulle violenze di cui si sono rese responsabili le truppe ci, occupazione; ma quell'ostacolo non sembra essere rimpiccolito, quell'aninwsità si eleva come 111tc1 muraglia insuperabile contro i tedeschi. Il pun.to di vista di una. responsabi/itù monile collettiva dei tedeschi per il regime nazista è 1,lato sostenuto recentemente in Svizzera, lra gli c1Uri dal nolo psichiatra prof. J ung, in base a consetti psicologici e psicoanalitici che ci sembrano troppo vaghi ed incerti per giustificare delle conclusioni così gravi; da un collaboratore della Nation, il quale è arrivato a costruire una corresponsabilità dei socialisli tedeschi niente di nie110 che in base ai loro (oeri o pretesi) errori politici e tattici, come se errori del genere non siano, caso mai, solo la conseguenza della scarsa 1 esperienza e cultura politica del popolo, ma non ei;pressione della volontà di aiutare i socialnazio- , nalisti a conquistare il potere e approvazione delle loro malefatte. Infine dai comunisti per favori re la politica russa. Per comprendere tutta la gravità del fenomeno bisogna renderli conto che quell'anirnosità antitedesca non è improvvisata e quindi wperficiale, passeggiera, ma che in essa si riflettono lirrwri, N,icori, ri,entimenti, adii contro reali o presunti difetti dei lede.schi, accumulatisi nel corso dt generazioni; gli orrori del regime nazista, il timore dell'invasione, le umiliazioni patite nell'ora del trionfo di quel regime, la u;operta delle atrocità comrnesse negli altri paesi durante l'occupazione e quelle dei campi di concentramento, il Mn essere inwrti mai i te.deschi, neppure durante gli ultimissimi istanti di vita del regime, in una forma qualsiasi contro di esso, la sconfitta Lullo ciò ha solo fatto esplodere un sentimento già da lungo tempo esistente. Eppure a quali ingiuste e politicamente pericolose illazioni non dà origine questo troppo comodo, troppo semplice metodo di giudicare, malgrado tutto il suo apparente moralisnwl A noi sembra che quando ci si lascia trascinare da quelfanimosità e si coinvolge in una condanna oenerale indistintamente la totalità dei o tedeschi, le vittime e i camef ici, si pronuncia un fiu.dizio che quanto ~ ~ontenuto_ p~ò sostenere il par~one c n l ge_,ggwntj'raz ul lo a - léirismo nazista. Come possono osare delle persone che non si sono mai trovate nella necessità dt sostenere la prova delle loro convinzioni contro In violenza di un governo bestiale come quello 80cialrl-8zionalisla, di scagliare una pietra anche <:oniro quei tedeschi che, nelle circostanze più cliffici/i, più tragiche, dimosfn1rono coi falli la 1010 fedelt,ì agli ideali della liberfii e per essi .wf- /1 ,ro11c pene indicibili 11elresilio, nei reclusori, 1,ei c,wtpi di concenlramenlo. e ,1/frontarono la morie: e c:o11froil numero 110/evole di quelli che /ure,110 avoersari del regime, seppure quesfél loro r-uposizio11e 1111 abbiano pofufo mani(esfare in forme rumoro:;e e pubbliche: contro i bambini che 11011sanno anc-ora cosa sia un partilo politico. L;1 questione delle re ponsabililà può essere po- !-lu solo in quesli termini che lii cerca di idenlif i care quei fede.çchi, socialru1zionalisfi, appartenert I i alla l?eichsrveh r, civili, grandi e piccoli, ecc. cl,e si sono resi personalmenfe responsabili delle malefc1ffe del regime per punirli poi ai termini della legge per omicidio. sevizie, (urlo, falso, ecc. come si sfa anche facendo in processi che 1,ono un ,nodello di correttezza procednrale. Quel verdello fotalilaro pse11domorale impedi- -~ce poi di vedere, o di giudicare al giuslo valore tuffi gli altri fattori storici, economici, politici e wlfurali che hanno contribuito a quel risultato in misura mollo più rileo1:1nfeche i veri o pretesi di- (ef li dei tedeschi. Si ana/izzitw un po· obiettivamente le forze che hanno condotto al potere il on .5i tratta, ripetiamo, di itnornre, di dimenficare, di negare o attenuare con dei sofismi o con degli e_1;pedienti da ,wvocato la. veriltì di quanto è accaduto, ma .~emplicemenfe di rico110.~cerla tuffo infera, di vedere 'le vere cause dl!l male per poterle colpire. Gi,i una volta, dopo la prima guerra mondiale, di fronte ,1/ fascismo, l'atfeggiamenlo di vasti strati della popolazione è sl-afo deferminafo da idee rislrelfe, me"chine, e{1oistic!1e, che hanno im- 1 pedi/o di vedere la oera natura di quel rnovime11- {o, di interpretare bene gli aUi politici che ne ercompagnarono l'ascesa, e di 114ire di conse- {luenza. Evifiamo quindi che si ripe/a il medesi1110errore, eleoimno la nostra oisullle, cerc-!1fomo di comprendere il problema dellit ricoslrnzione europea in tutta la sua vastifii, anche geo~raf,ca, e opponimnoci ad una politica che nelle sue 11/lillle conseguenze finirii coll',111nienf11re non solo la C:ermunia, ma l'Europa tulfil. E. V. Prevlslo■I di Bl■m La naova Costltuzlo ■ e franeese avrà carattere Internazionale 1l <·t1po del socinli mo fntn<-E'S<'e<l <'X priD10 ministro Lé-On Blum in un 11 rticolo puhhli<'Hto dull:t rivi ta « [;'ree \Vorlrl, pre\·Nle che l.t 11uon1 <·ostitu1,ione france,-e. c-h<' •i stn attualmente pre:)arnnrlo. rederìt una 1>art(' clella ,-.on·,1nità clel paese ,llhi orgnni;,;7,azìone interna;,;ionnlP. IA'Olt Blum ,;('l'i\'(': « La nuC1\'<1c·ostilt17.i011(' franC'e,;(' 11011 (!('n' e,;:serP solamente una C'h111'l~tl)Oliti<·a, ma 11llr!'sì unn ('hurta economica E' sodale e unc-he iotern11zion11le. La <:OStituzione natunilmente non farìt c-lH' 1rucciare i principi cli orcline genen1ie. ma que,;t;i .;;tl':-s.t cliC'hinrazione ,.:nr,ì ugualmf'nte UDu co,.:n grande .. « Per quanto mi C'on;-;tanon esiste nulla di simile in nessun paese ciel mondo. ~e la Fra nei.i da rù qu<'- sto e;;empio, la nuo\·a ('hnrta ciella no;;f t·a repubblica ,1ssumerìt 11er tutte I€' clemo<:nizi<' dPi rnonrlo un \·alot·e paragonabile alla dichiarazione francoamericana clei diritti ciel secolo X\' r r I. ],j,;,;a restituirà alla l!'rancla il posto C'lw e. sn ti·,t<lizionnlmen_ te occupa v11 nella a vanguardiu del lu clemoC'rn7.iil ♦ universale. Questo ri,ultato ;;ar:\ c1.ncor piìt evidente ..,e, {'Oli una ini7.ia[i1·a dPl pii1 gi-andP <·•>rng-g-i",1wi o~r('mo dare alla Charta della llepuhblic·1t, :1lli1 c·nsti tuzione ciella nazione fn, n('es(' u11 c·ar;1t IC'n' inL<'rnnzionn IP. « Quale incitamenlo. qualp l<'zione pPr llttli i po- :ioli del mondo - che cl(';;idernno la lhlCP, 111;1 ri fintano i mez7,i alla c·onse1Tazione <li qui>sta. 1rnt·<' ne• ces. a rin - $(> la fi'rancia. '!>€1' 1t1e1.zoclPlln :-:ua prop1·ill c·o;:titu1,ione dich ia rerù pre\·enli va men1e la sua YOlonrìt di <lil'E.,,nireuna parte della comunitit inter- .__1:ia1,ionali>: p J)J'OClamenì pure pren'mivamente In sua \'Olontìt cli cNlere all'organizr.a7.ione internazio- ~ale quelle frazioni di sovranitit c-11<<>l<'YOnoe-;:-:<'rP ,. nhbandouate e per assicurare un effirientp fun7,iom11nento delli! romuoitù internazionale. Questo imJ)E>!!"n,;ool('nne da assumere da parte della l•'raneia, mentre i>sistooo i «veti» e i « tre nranfli ~ puiJ far risol\·erp la co cienza internazionale C'O. ì ri1wluta111enti> ri{'hiesta dagli internazionalisti profondamente sc·o1·nggi11ti clall(' continue delusioni. lBCC'>il ruolo C'he il nostro 1>artito propone allu Franda ». &I OOMUlll .. La sovranità del slngoll Stati è prlnelplo ■orpassato e anaeronlstlee .. .\.Ila ('aroern dei Comuni i,a aruto luogo 1·ec·c11tpuii>nle un dibattito sulla politica e-;lera del Governo laburista, '.)r('.·eoti .\ttil"<•, f'jden, <'ù altri> pNson11litì1 politiche di rprimo piano (l('J <;o\·eruo P <l<>li.1 oppo;.;izionP. Aprendo· la discussione, .\ttl<'e hn dichiarato che la Grnn Breta_gna è <lisp~ta a condi- \'idere i segreti ùel l'<'nergiu nucleare e d<'lle a Itre armi di guerra con qualsiasi Xazione che <'<H-rispo11du <:oo pari flduc-ia al buon \'Oiere britunnic·o. « Le dichiarazioni di \\'ashi11~ton - ha dNto il Primo ministro - c•o,;titui,;<·ono un leale e<.I effelt..irn tentativo di d1iariCiC',lzio11p c-irc·a il piit ur~enl<> pro• hlema cli que ·to nostro dopoguerra. J•1' ora c·o111pito <lei Paesi non firmatari delle clichi11ra7,io11i t 1·ipartite di eorrisponrtNP allo !;pirito dei pr\nc-ipi m<>ssi in luce a Washington. l'oichè è fuori cli <luhhio clic la C:rnn Bretagna, gli , tati Uniti e il ('nn,11lil non possonCJ risolYere <la ,;oli una q11estioni> cli :)01·Lata mondiale,. Il Primo ministro ha quindi in ·i,;tito lii ,nuorn :-;ul desiderio cli>lla Grao Dretagoa, pNd1i> si ,tclcli\·C'nga allo scambio internazionale dei segreti <li ~ucrra. Un esi)lieito appello ad una sincera re<:ipn)(·itìt npllo scambio dei brevetli bellici è stato rivolto all'l'nio- , ne sovietica. A ttlee ha poi ricono ciulo <:he t rn i po· poi i <leile clemocraziP oc·C'idenlali esi ~te effNti va• mente un e-erto ~n ·o di so [)('tto <' di . fiducia n<'i riguardi del potente , tato ,;o,·ietico. « Perchè questi vaghi e for.:;e ingiu ·tifi<'ati timori abbiano seompari1·e - ha osservato il Primo 1oioistro brilannic·o - i:• n<'<."CSSarioche dalla Russia sia fatto . empre più largo posto ttgli o-:-;ervatori slntniNi in territorio .\Ila lunga c,po,;izion(' di .\ltlep ha rih,1(tuto. :1 nome della np•)osi?.ione. l'ex-mi.ni,;;tt·o cleirli E;;tNi .\nthony !•Men.« 1<1' an;,;ìtutto nec:<'~·nrio - ha esordi I o 8d<'u - proc·e<.lere al la re\'i ion<' <le Ilo Carta ctelle Xazioni Coile. elahorat,1 molti me,-i prima <l<'lla :,;c-opert,1 e clell'impiego dei!<' i>omlw ,1tollliC'he. La c·arru cl<'ile .\'a?.ioni l'nite i> ispirata al J>rinc·ipio lllela .,;onunitìt cli>isingoli Stati. prin<·ipio C-hCa' lla luci> cl<'ila S{'Operta n11c·lea1·<s>i 1·i\·ela ,-orpas;-:,1[0 e annrroni,.:tic•o ». Sottoscrizione per l'Avveniredei lavoratori Somma precedente: Fr. 1024.- Tomaselli, \Vcinfcldcn » 4.- Sacerdote, Ginevra )) Giuliato, Zurigo, pagando abbonamento » Dozio, Ginevra, pagando abbonamento >) Sezione Arbon, quota luglio, agosto, settembre » De Clementi, pagando abbonamento Amici sezione Ginevra Zappelli Armuzzi Lezzi Bianchi Schena Gilardi )) )) )) )) )) )) )) 5.- 1.- J.- 15.- 1.- 10.- 20.- 20.- 8.- 14.- 4.- 2.- Totale >) 1129.- CRONACHE DELL'EMIGRAZIONE TALIANA Selaffu11a ColoalaUaliaoaLlbtra Per sabato sera, 17 corrente, nella sala del Ristorante Felsenkeller era stata convocata l'assemblea ordinaria annuale della Colonia Libera di Sciaffusa e dintorni. Una numerosa partecipazione di soci ha voluto premiare il comitato direttivo il quale presentò alla assemblea un importante ordine del giorno. La riunione aperta con appropriate parole dal presidente compagno Colognati, è continuata con un'ampia e chiara relazione del segretario sull'attività svolta dal comitato nell'interesse della colonia sessa. L'intervento di diversi soci, ha significato che l'aspirazione democratica in seno alla comunità italiana di Sciaffusa e dintorni è viva cd operante. La discussione è continuata poi su un argomento della massima importanza quale è stato quello delle proposte portate dai due delegati al convegno delle Colonie Libere a Lugano il 21 ottobre scorso, ed anche qui i presenti hanno dato un contributo sostanziale sia con la richiesta di opportune chiarificazioni, sia con nuove proposte che ~aranno studiate dal comitato. Ai connazionali è stata data ampia assicurazione che gli interessi della collettività di Sciaffusa, saranno validamente difesi. Per una maggiore propaganda culturale ha parlato il compagno Buzzi di Zurigo della natura e sugli scopi della e< Ghilda del Libro ». Egli ha indicato l'importanza della diffusione del libro italiano fra la nostra collettività ed ha riferito che, la « Ghild,1 del Libro », è un 'associazione cooperativa senza scopi di lucro e che vuole portare, particolarmente alla classe lavoratrice, un contributo fattivo e concreto per una maggior elevazione culturale creando le possibilità dell'acquisto di ottimi libri nella veste migliore e dal prezzo accessibile anche al più modesto operaio. I presenti hanno seguito, con particolare interesse ed attenzione, l'attraente relazione con la quale è stata fatta la cronistoria della Buchergilde Gutemberg, dalle sue origini ai giorni nostri. Alla conclusione, parecchie adesioni sono state ·date alla Ghilda del Libro e noi, pensiamo, che riunioni e conferenze sullo stesso argomento, dovrebbero trovare una maggiore diffusione anche nelle altre lo- :alità. L'o. d. g. veniva esaurito con la relazione sulla r.!ccolta degli indumenti e denaro effettuata dal-- 1 ·u. D. I. Rinnoviamo un particolare ringraziamento a· tutti rnloro che hanno contribuito all'opera buona sia con il paziente lavoro di raccolta, sia con le offerte :hc saranno, anche in avvenire, ben accette. Ginevra Per Il e••p•g•• Berf•~ll• La .'e,don(> Soeialista ha salut~to, giorni frt. il compagno Battista Bertoglio, che ritorna clefinitiv11me11te in lt::tlia. :\folto conosciuto negli ambienti anLifascìsti italiani della Svizzera, Battista Bertoglio lasciò l'Ttalia agli albori della dittatura fascistn per continua 1·(', in terra d'esilio, la lotta per il s0c-ialisruo e la democrazia. Tanto nella Se21ion<> 80dalista, c-he seppe mantenere un vita nonostante IP diffic·oltà eò i pericoli e dove apportò fervore <li Yiln p cli opere. quanto uelle organizzazioni della Colonia Italiana Libera, egli era generalmente app1·ez7,ato e stimato. C;on po<:he e semplici parnle, il &-egretario Fangazio gli ha portato il saluto della Sezione ed ha dato il bem·enuto al compagno dr. Rotini, nuovo ('onsole Generale d'Italia. Il com:;:iagno Foglia ha esl)Osto brevemente la storia dell'emigrazione socia1 ista in rs\·izzera ed il eompagno Sacerdote la comunione di ideali dei socialisti di ieri e di oggi e la necessità cli rlsoh·ere i problemi della ricostruzione in ·en o :socialista. li dr. Rotini ba e,;posto la fun1,ione de\'Oluta al socialismo nella vita politica italiana, affermando l'e ·igenza di un ritonno alla teoria classica del marxismo. punto di confluenza del ·ocialismo e ciel comunismo: egli ha c·oncluso il suo dire auspicando ad una Re1.io11e !)iò forle e più uuruerosa, òo1·e i la\·oratori italiam si possano organizzare e difendere le loro rivendic·azioni. lì.id infine, Battista RE>rtoglio e la sua gentile compagna, hanno risposto a tutti, ringraziando Pd as.·irurnnflo di continua1·i>, io Italia, l'azione e In lotta pi>r pnrt:u·<' alta la parola e la fNle socia lista. La apla a7a ROMA, 27 nov. - Il mistero di PitigriUi è finalmente chiarito in modo sicuro. Egli apparteneva all'Ovra da molti anni. Nel gran libro della vergogna informa l'c< Avanti!», il suo nome di matricola era il 373. Redattore: E r I eh V a I li r . Zurigo Tipografia: S A. Arti Grafiche ai• Veladlnl & e - Lugan,
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