L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 36 - 1 dicembre 1945

.. STORIA RECENTE IL PATTO D'AMICIZIA BUSSO• TEDESCO H ~i.a., entusiasmare possiibilmente tutta I a Europa, gli fosse essa nel momento amica o nemica, per U'lHI. cro,eiata genera.le contro il bol• scevismo. Egli airrivava a tanto, da sperar e ohe certi ambienti dehla Franio·a e dell'Inighilterra. l'avrebbero ,phù tardi a«)p~iato in questa crociata; e.gJi era coocienle, ohe, per aggredire lai ,R'WScSiae spezzare le «sue linee di fort1'1ficazioni costruite J ungo il confine, sarebbe La V'(ffità su quello ohe è stato certamente l'avvenimento 1polili,oo e diplomatico pjù clamoroso e ipiù .~ravi1do ,di conseguenze della seooooa guer.ra mondi' aLe, 11 rpatto d'aimhcizia rl.l.660-tooeeco del 1939, la oonooceremo sol.o i I giorno cthe vierramno •pu.bbHcati. i documenti originali tedeaohi e russi ohe ad e660 si riferiB-oono. Nell'atteasa ohe ,o·ò avvenga, b'so.gna 1 OOI'care <li riicootruire quel fatto valendosi ct i butti gli elementi che su di e&;o si conoBcono. Tali ri1cootru~io111· hanno naturalmente un ca ra:ttere i•potetico, e6Se sono ipe.rò legittimate tanto dal vivissimo interesse igenera,le per il fatto storico in sè, coane ,per ,· 1 suo a&J)etto, po- ' liti,co, ohe non ha perduto nulla ,deLla sua attualità. 1 stato necessario un 111umero doppio di diviDa.:l. tempo deU.a giuerra ·civile in Spaigna con l'i'pocrita ;politica del non-intervento ipraticata dai' governi ,d,eUe poteru e occidentali, e .ctolPO la catastr<Y!e -ctel,la Società delle Nazioni la Russia •sapeva di non ,potersi •più iridare '.dei governi de.11,a Francia e dell'Inghilterra. Le due dernocrazi-e oochdemta.11·oh,e a.vevruno abb1ndonato il ,popolo sa>a.gno,lo al fa.s,cii3mo, e che più Lardi tradirono l'Austria e la Cecoslovacchia, uno dei loro m.igliori alleati, non avrebbero ea:tato a me:ncante,ggiare, se conveniva ai lOll'o interessi, aniche la libertà ,di altri popoli. Noi non potevamo, allora, rassegnazici a questa logica eooi,seguenza; saipevamo ohe, proprio nei gioIIDl.i in cud Ribbentrop stringeva con MoJotO<V il ipattoi d'rumi,cizia ru€Bo-tede,sico, si ' trovavano in Mosca i raip,preeentanti di Chamberlain e di: Daladier, ~r str~ere non solo un patto d'amicizia, ma una lega con la RUBBiia dei Sovieti. Insieme col pO(pOlo .fran.cese e cruello inglese credevamo aLla .sincerità di quell'ooferta, e fulllJillo quinct,: doppiamente delUBi daJ trattato tedesco-rUSiSo. La RUJSBiaperò non si fi,dava di Oham1berlain e di Daladier. Nel suo libro « Mosca» l'aimbasciatore ameriicano D.avioo ha.I (Più Lazidi ritCOnoeciuto ape,rtamente oh,e i rlliS<Siebbero r.aigione a diffidare del1a misaione di ,pace frainceee è ingleee. I negoziatori dt: Ohaan.berlain e di Daladier erano &ta.ti invia.ti in RUS8ia nel momento in cui La gueITa. di!pe.ndeva da un tenue filo ,per solle:v111re Ja d.ifii.denza. <li: Hitle:r. Lo si voleva a,pingere a lainc.iare le sue armate a:notoriz,zate veMo l'Ove6t. La Germania naziJSta e la RW:lBia.bo.lscevi,ea ,dovevano aicLdenta.rsi, mordersi e dilani81t'si 1:•nun modo tale, che Cha.mberla.in ipotecse l)iù taro.i, con la &Ua f.lotta e con l'aiuto dell'esencito f:ranoeae, wvere raoilmoote ragione di a.m.bedue i paesi. Allora non vol,emmo credere a tutto questo, perdh<è ,o: sean!brava trOfW)O;perii,do. QueLLa.versione ci mne confermata ora :per la sooonda volta -da. G. GaifellJCu,alloTa min.iBtro d~U esteri ruttneno, più tair<ii ambasciatore rumeno in Mosca.. Prima. di eSMnina.re .:i libro idi ,Gafencu « Prelimma.ri alla g1U.eITa .nell'Ovest», dobbia,mo dire ohe Gafeniou non e:ra e non è un ami,co della RUS6ia. La RU6Sia è per lUj il granide e perhcol-OtSo vi'◊ino della 6ua patria, aJl.a. qua.le iha già inferto d-elle ,profon,oo ferite. Gaifenicu . è ,però un os&H·vatore a-cuto e compie un serio sforzo per ecs,sere giu,sto -ed o!:>- bi-ettivo. Sepipure lllOn ,si sruw>ia, q_uauta verità sta. contenuta nel suo st_ile IEWt:,gato,iPure egll ci presen,ta gli a,vven.imenti, i tratta.ti, i comunicati, le voci dclla stampa in un modo oooì plasthco e oomùi,cente, <La costringere og.ni lettore a sotto-,poir.l.'0ad Uina rev-iisione la lpTopria apinion,e iSU.1 (Patto rUE:60-tedesco. ,Gafenou -ci sonprende subito -con l'a.Jlferma• 2,i.one ohe il ,patto fu conohiu.so tant-0 dai tedeschi oome dai .rw;a: solo ,per gru.aictagnare del tea:n.po. NalluraLmente, nel momento ,della firma,, ooeo era ,coll6iderato una cosa seria, ma 0060 lll.On ,fu stretto, oome avviene ;per butti i trasttati di questo mOilld.o, per l'eternità. Es.so n1n poneva n,ea>pure, come- aiffermava Molotow, U!Il termine aUa ini!Ir:ù:izia tra. ,la, Germania e La RUl38ia, e non -areava neroiw·e, oome spiega.Na entusia.Bti,oomente La staimU)a, te<ie&ca, « il fronte u:niro id.egli sta.ti prol,e-tari giovani e 11> voluzionarl ,contro (J!Uelli sfi-uttatori del vecchio regim.e ». Queste. affemnazioni dovev·ano senire solo a tranq:uilizzare il ipopoJo •tedesco e quello iiUBSo, che, -come i.I re&to del monicto, non e.r,a,no ,poco meravigliati id.a, quest-0 trattarto. No, in realtà Hitler non aveva rhnunciato a n-eeB'l.llilO dei ,suoi piani verso l'Ovest, e anche Stalin ,cont~nuò a vedere nella German'.a socia.lnazionaJ..iBta il suo, più feroce nemirco; ambedue avevano stretto il 'Patto solo per pToc:r86tina.re l'inizio oolla lottai decit:Av°.a tra di loro ,ohe _pure doveva e.ssere comJbatbuta un gfomo. I tedesahi saipevano .ooni6simo ohe :potevano swper.are e vincere La guerra ad una sola conidiizione, e ,cioè ,ohe essa vMi.BSe <C-Omlbattuta su un solo fronte. Vatle a. dire, bi.sognava impedire -ohe uno dei due proba.bili nemi.ci situati a.a .fianchi della Germarua, o la R!USSia o il blocco ideUe Potenze ooo·.d.entali, rpa..rtec:ilp&SBe alla guerra. Le Potenze ocòd-entali ~ravruno essere, dal punto di viBta militare, le più deboli. Per quooto motivo Hitler de-ci.Bedi lanciarBi pn·.ma ,contro l'Oocidente e, a n.eutraliz2ia.re .La Rl.l.S8ia,oon un patto d'amici.zia. Oltre a ciò Flitle,r inteJlJd.ev·a ,guadagnare nel fra.t- ~o degli alleati pe1· la. guerra oontro la iani c<,~·azzaLe e squaidr.iiglie ae1 ee, ohe egli ,poteva impiegare in quel momento contro le Potenze oocLdenta11·. E' curioso noLare, ohe la Rl.l.66ia aibbia aiu lato Hitler ne,l suo enorme riarmameu:to, giaiccbè es-sa gli forni ,dm,ante la vali<lità del tratitato una gran parte delle: matel'ie prime nooe66arie, oltre a delle gra'Odi n·serve di olio e frumento. La Russia aveva ancora p1u bisogno della Germania di gurudaignare del tempo. Durante .gli anni eme seguirono alLa guerra odi Spagna, la Hu.<SSia veva ,cercato .soprattutto di intc.nsificare la produ©·one a,gra.ria e l'e,straziO'n.e delle materie 1prime necessa.rie a.Ll'inclUJSLria. Ora C&5aabbi.sognava di ogni uomo e ùi ogni m.a-cchhna pe-;r l'industria bellica. E:.cSf;a. poase<ieva bensì un'ar,mata enorme, ohe per numero dt' olcLati e anche per il lo.ro cora,ggio ,potevano soote-ne1·e il paragone con quella germanica, ma. a questi 25-30 imilion.i .cti soldati mail!Cavano le anmi, ,prindpalrrnente le armi' moderne. La Rua51ia poteva contare solo su sè al.esBa. :-fè l'lngih'ilte,rra nè ll'Alrner1ca ,pote,·ano aiutarla, essendo esse all'opera per ampliare la propJ'ia in<lUJStria beLli•ca. La Rlliì!Sia ,doveva provvedere aiC1. allonitamare la.-suo già esistente indlll5tria beil, lica <LaU-eregioni de61.in.a,te a soste.nere il prim,0 urto dell'a.1,mata corazzata tedesca e più espoote agli attaooh.i dei [bombal'dicri pesatflti. La base per la wuo,a indU6tn·a era già staLa poota neg.Li Urali, ma erano necessari dei mesi, degli anni per realizza.re i gran,di :piani di trasfen·1menrto e di ricostruzione e prima che 1 nuovi ,giganti indootri,ali produce&;ero tante anmi moderne {['Uante ne abbisognava l'a,rmata ros.sa. Ciaisctmo dei due contraenti cercò subit-0 di realizzare ,· p.r0ipri pi.ani. L'i11:chioslro delle finme aipposte al ,patto si era appena aisdugasto, e già La flotta aerea gerrnanhca soonquassava la Polonia, menke i RUSiSiiJnva:devano la Finlandia e oocuipa vano i. Paesi batti· ci. Ga-fencu idoocri.ve quro t.empi in t,utta la loro drammaUoità. I Tedesohi occu1 pano la. Danimanca e la NO'I'vegia. La PoloJll·a vie.ne divi.sa. in una zO!lla d'inJluenza tooesca e in un'altra' russa. La Rwnenia, d,eve <'ed.e:re La Trall6ilva~ nia all'Ungheria, una parte della S,u,covin.a alla Russia. Gli a,vve.nimenti si Elu,ccedono con una •drru~at♦-òtà Ol'eSCente. Le truippe tedesohe (Pa.ssa,no il confine olandooe e belga e spezzano di li a ,poco le linee dife111Sive del Frarncesi. La linea Ma•ginot viene sca.ndinata e I giovani soelallstl e gli organismi di mas•• L'Ufficio Propaganda della Federazione Giovanile Socialista comunica: e: La Direzione nazionale della F.G.S., do,po a, er Il lungo esaminato la questione degli organismi intenpartitici de11a gioventù, ha constatato come non sia stato possibile, nonostante i suoi sforzi. realizzare, secondo le direttive dell'ultimo Consi• glio naz.tonale, alcune importanti trasformazioni, scpraltuto di carattere strutturale, del fronte della Gioventù, rimasto, a prescindere da un insignificante mutamento cl-ietichetta, sostanzialmente immutato. Pertanto è stato deciso di ritirare l'adesione della F.G.S. a tale organismo. Questa deli.berazione non impegna ad una esecuzione immediata quelle Fede.razioni provinciali che si trovano in particolari condizioni, ed i cui iscritti, consultati in Congresso provinciale, si pronuncino -per la permanenza provvisori.a del Fronte. Inoltre, in. segwto al rifiuto dei membri del Consiglio o.azionale repubblicano di accettare la proposta formulata dai socialisti, per l'ammission<::del Movimento giovanile comunista, la Direzione nazionale della F.G.S. ha deciso di ritirarsi anche da tale organismo. Tale di!Wosizione non vincolerà le sezioni giovanili. socialiste di quelk regioni ove i memb.ri del Consiglio nazionale repubblicano si dichiarano favorevoli all'ammissione di tutti i movimen li g-iovanili repubblicani (ivi compresi i comunisti) che accettino il programma del C.N.R.G. La Direzione nazionale della F.G.S. riconferma che non darà o conserverà la p.ropria adesione se non ad organismi di stmttura federativa che rag· gruppano le forze repubblicane .di sinistra. ,. Una mozione repubbllc,ana al eongresso del demoerlstlanl Sabato e domenica si è tenuto a !Palazzo Cleri· c1 il Congresso Provinciale Milanese della De· mocrazia Cristiana, al quale ha preso pa.rte anche il dee segretario del partito, avv. Piccioni. Presiedeva il sottosegretario Marazza. A conclusione delle discussioni, sono state approvate alcune deliberazioni fra le quali impor· tante I.a seguente mozione presentata dall'avvocato Luigi Meda ed approvata a grande maggioranza: o gli lngle6i debbono n'tira1•1,i r,Ull'altra riva della :VIaniica. J Francec,,.i sgombrano Parigi e capilolauo dopo lLna settinnana. ;,-,'etmedesimo Lc1n.po i RW:361 hanno fatto il potSSibile per .aiccrecs.cere i'l loro a,rmamento. I nuovi con.finì ve.ngono r·apidamente fortifioati. Si introduce il servi2io militare qua,cfriennale e tutLa l'industria pesante o po.sta al senizio delJa guerra. Hitler dichiarava anco,·a rul termine di questo settimane ,drammatiche: « X-è la Gel'lnania nò la. RU..'l6ia ha.nno finora posto u,n piede a I rlifuori della loro 1ù~pettiva zona d'influema ». Gafen,ou Lascia in so&peso, se qua;ndo fu firmato il patto d'rum.icizia rWStSo-todesco siano state {lelineate 0011 ,preci ione le zon~ <l'inHuenza; o·ò è a,nooe seconclario, in ogni ca.su si •può consideraire questa dichiarazione di lTitler -· ecs.safu f.atLa il 17 luglio 19i0 - coone il punto cui.minante nella 6toria. ciel patto .. \ incomin.o·are da questo momento a.mbed-ue i contraenti seguono con la mat,Sima diffidenza ogni pa.s<Sodeil'alleato sulla carta <lell' Europa. La, Ge1,mam.ia, se,m.iprc per sottrarsi al pericolo della ,guerra su due fronti, voleva ohe i Paesi Balcanio· divenla&;ero i suoi aUeati o neutra! izzarli con la .for-za. icoome l' Inghil ter1 a conti,nuava la guerra anohe dopo la capitola.-zione d-eLla. ,Francia, la Ge1mania. prese pe1\Sino in oonBi<ierM.l·one il f1iano di invadere la iria o dalla 1Grecia o attraverso la Tur,ohia e ta,glia.re ,così la via delle Indie. La Ru!S6ia però considerava da tem1 pi i,mmemora.bt·Ji i Bailica.ni come sua zona ,ct 'infl uenz.a, e ogno paJSso tedooco lungo il Danubio doveva trovarla ooUle. La lotta ,cominciò ,con un'azione della Germania ohe garanll i ruUJOviconfi'ni della Rumenia e i,n,viò, per dare ma.ggio1· valore alla sua garanzia, le proprie truppe in c;uel paese. La Ruooia 1P-Ortestò-contro una. tale garanzia, e le sue proteste divennero rpiù ù,·e alLorohè i soldati tedooohi Bi schi-erarono lungo il confine 1·1..ù'3S0-1"llJmeenomi.nacciarono OcLe.ssa.A comindare da queisto m,1mento i coli:f, diretti contro la Russia dei Sovjet si succedettero qua.Bi senza interruzione. Il 23 settembre viene finmato il 1patto tr~pa.rti'to tra Germania, Italia e Gi•?Jroione, diretto evidentemente contro la Ruooia, per quanto Ribbentrop cerchi di tranquiJllizz,are in proposito i RWS6i.La tensiolle crooce e La guerra mina,ocia LaJora di scoppiare, ma la HU6.sia cede e si igiustifi.ca di fronte al pmpn·,0 J)Opolo con l'utilità del ,patto di non a,ggre&Sione con la Germania, a.l quale esaa inte.nide ree tare fec:Lele « per quanto d~pen.<le dalla 61Ua.volontà». In ogni caso ec;sa LMciava di,ohia.rare dal m..aresciaLlo Tirrnosce,nko ohe solo la f-0rza dell'aiimata. rossa terrà la guerra . lontana òai confini dell'Unione Sovjeti,ca; s:rooon.e i ,capi tedesohi s'accorgono che biaog.n.a ra.ssiiourare la Russia, invita,no il signor MoloLow a Berli',no « per rafforzare e prolunga.re la fiduci06la ,collalboraizione dei due giovani tatl rivoluzionari, ,ohe haruno dinami a sè un gran. de avvenire». R. R. (Continuazione al prossimo numero) « 11 Congre so Provinciale della Democrazia Cri Liana, mentre riafferma la sua d~isa volontà che tutte le forze ane del Paese abbiano ad unirsi nella rinascita spirituale del popolo italiano. invoca una sempre maggiore autorità da parte dei poteri statali, presidi della difesa dei diritli della riconqui tata democrazia e della dignità nazionale e nell'attesa dell'Assemblea Costituente fa voli che il partilo prenda definitiva posizione in ordine al problema istituzionale da risolvere in una forma repubblicana democratica a struttura regionalistica tale da garantire perciò f!1tte !1: libertà proclamale e rivendicate a difesa della civiltà cri liana». r· interessante rilevare come nel Lungo rendiconto del congresso pubblicato dal giornale demo-cristiano « (1 po.polo», neanche una parola ci si.a del voto relativo al problema istituzionale. Il eandldato naturale L'Uomo qualunque ha ragione. li 1·ero autore della crisi è lui. Cattani, butta{ uori della compagnia reazionaria che si annida nel partito così detto liberale, De Gasperi e Ruini, associati nella furbissima impresa di cavar dal fuoco le castagne della crisi con le zampe del gatto Cattani ( un gatto che, a giudicare del suo furore bellico, è anche un leone, di nome e di fatto), tutti costoro non sono se non mosche cocchiere. E l'Uomo qualunque che ha sparso il buon seme e l'ha fecondato, è lui che ha coltivato con ogni cura la pianticella germogliata da quel seme sino a f aria diventare un arbusto vigoroso. Cattani, De Gasperi e Ruini non hanno fatto se non sfruttare l'opera indefessa e sapiente dell'Uomo qualunque il quale, se al mondo c'è giustizia, deve lui, e non altri, cogliere il frutto prelibato del potere. Si sa che in ogni buon regime parlamentare, quando si verifica una crisi ministeriale, candidato naturale alla successione è quel partito o quell'uomo politico che ha saputo determinate la crisi. L'Italia, oggi, non ha un vero e proprio parlamento, ma ha la fortuna di possedere la Consulta che può farne benissimo le veci. Dunque, per analogia, la successione al governo spetta per diritto consuetudinario a chi è stato il vero autore della crisi. Cosi Cattani, De Gasperi, Ruini, fautori di un'autocandidatura o Mondo , .. al•ta Il aaso Sampierl Una lettera del compagno Nenni. Ci è giunta, da Roma, una lettera del compagno Pietro Nenni, Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri e Alto Commissario per l'Epurazione. E' una chiara precisazione circa i rapporti tra l'Ovra e la famigerata spia Sampieri. ~~~~z,-/4~,Z,~;;, • ----,..,, ~ ~ + "-V1U"•it•'4t-ot1-.. , ... ~ ?" ~ •., ·, ..,_J'\ :fi B<l!t&, 10 nn , 56 V . >;. .,-., y. 'ljJ ,f•,,:;. , vfr ~ -~~~r.t. Z~+'. ½fl· Cuot 4-? i M._..._•,...,., , _ ;tjf•\ , 1"J' quento ai Mftr,iao•'' · \Pier! . f."" . ua.o riso.Ha in '""4o irnf'otoUi dai !~nU ~ll'Qfll cba ~i è•~ e&r ùinthir WI ÙllOl;'ll&tore ~11 :<:rtN,, atea~, dai,do f1lt3 4 ce i11,ie conoarwm!i h. aoalu a;intf.à.• ~ r.«l,t • ~zj,no a1 tt'1eWì uil.'Ot"ll -_~ollj ii o. b8Z e éoo:il (:Uudo:>ia.o ~- l! ~~ 11ft llld'id~-,!la14el>ftru .. 68 U-, a( 15 !ic"'~;• lffl e 11('1 l'i'4l.r.l.aw 35 a ,PCtire da! 1~~ ,,;"" °-',.,,, Cfll:diall ai,hlti f'!< 'i "-\#' 'O k'~~'4,c , . ~~-)' ......../,,.+ .~; , f('fil ., . \1;('1 L'archivio dell'Ovra Le famose casse dell 'Ovra hanno cominciato a rivelare i loro segreti. Da un po' di tempo in qua se ne è iniziata l'apertura ed i primi cumuli di documenti vengono ordinati e selezionati. Si prevedono dunque sorprese d'ogni genere. Non si tratta in realtà del solo archivio dell'Ovra ma di quello dell'intera direzione generale di Pubblica Sicurezza che rinchiuso in 560 casse fu trasferito al Nord nel novembre '43 dal capo della polizia repubblichina Tamburini d'accordo col direttore della polizia politica Guido Leto. L'interesse del pubblico ed anche naturalmente dei magistrati si rivolgerà soprattutto ai fascicoli personali di tutti coloro che all'Ovra appartennero o comunque ebbero a che fare con essa. E' già risaputo che le ramificazioni dell'Ovra erano suddivise in zone regionali ciascuna diretta d.1 un ispettore di poli~ia. Per la zona lombarda, la prima in ordine di tempo, funzionava il famosissimo Nuti. Dalla zona laziale-campano erano escluse le città di Roma e di Napoli ove il più complesso servizio di polizia politica era affidato da appositi organi delle rispettive questure. Tutte le notizie importanti facevano capo direttamente da lui. All'estero l'organizzazione variava secondo le diverse condizioni dei vari paesi. Oltre all'organizzazione interna ed estera vi era quella centrale, con seicento informatori retribuiti per le loro confidenze con assegni mensili ad un massimo di novemila, cifre allora ragguardevoli. Ma il denaro non mancava nell'ambiente dell'Ovra; basti pensare che il patrimonio personale di Bocchini attualmente sotto sequestro è valutato ad alcune diecine di milioni. Gli agenti segreti oltre che con un numero erano contrassegnati con una sigla creata con le due prime lettere del nome unite alle prime due lettere del cognome; così per esempio se Niccolo Macchiavelli fosse stato agente dell'Ovra sarebbe stato contrassegnato con la sigla « Nima ». Mentre gl a~enti periferici erano e restano ignoti in quanto responsabile per essi l'ispettore che li assoldava, gli informatori centrali sono idl!ntificabili mediante gli atti dell'archivio dell'Ovra. L'identificazione degli agenti sarebbe possibile in quanto nell'archivio sono conservate le pratiche personali degli in.formatori; per ciascuno di essi esistono dei fascicoli intestati però allo pseudonimo. Nel primo, rosso, è contenuta tutta la produzione informativa degli agenti: nel secondo è contenuta la documentazione delle sue competenze amministrative con l'indicazione di tutti compensi percepiti; nel terzo sono contenute tutte le richieste più varie di raccomandazioni e di favori che l'agente faceva - e sempre otteneva - per sè e per gli altri nominativamente indicati al f.jne di avere agevolato il suo compito e spesso anche per ragioni private. L'identificazione degli agenti è d'altronde facilitata dal fatto che esistono nelle casse due esemplari di un chiaro elenco nominativo con la rispondenza degli pseudonimi e generalità degli informatori segreti. I due esemplari in parola sono gli unici esistenti; si tratta perciò di due registri veramente preziosi. Di essi, il primo con un tempo tenuto dal capo della divisione di polizia politica che spesso poteva avere bisogno di consultare l'elenco per avere subito, specie se richiesti dall'alto, dati nominativi precisi; il secondo era riservatamente custodito dal capo dell'archivio. di una candidatura di altra « persona grata » così Nitti, Orlando, Bonomi, De Nicola, tutti questi signori devono trarsi in disparte e lasciare il passo a chi solo ha il diritto di salire al Viminale a preferenza di chiunque altro. Il candidato naturale alla presidenza del Consiglio dei ministri del/' Italia luogotenenziale, il più degno della fiducia del Luogotenente, è una solo: L'Uomo qualunque ..

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