L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 36 - 1 dicembre 1945

' B A... XXXVI (IIIIOva •1trie) N. 36 : Zurigo 1• Dicembre 1945 QUINDICINALE SOCIALISTA HNZ~ I A■■IN18TRAZIONE Mllltantruse 36. Zurigo 4; - Conto postale No. VIII 26305; - Telefono: 27, 47 02 - AIBONAJUNTI: 24 ■111Hrl Fr. 4.- 12 auaul Fr. 2 - IHIA llOl"fA0tnt 20 .. A mare chiare •• • • • rn linc·1 \Iagi11ot riel far;ci~mn ihliano couc1 ta r:ue-,ta ,·olla clal rnantrllo lil,cralc. Hitornan0 i ,cechi compari a pa1·larci clella loro Patri,,, della loro libertà, <le! loro ordine. Koi sappi 1mo co.-,a t,i na.sco11dc -;otto auesto !frasario. U110 dei ncr.,;onag!:!i c·1·cati eia Leo Fcrrero. P.a.ntnln11c. 0t.a11 lo varia ,clella nrosoerità del nae1-e oenGa sotto otto a auella della f:;Ua industria di macchine ,da cucire. La fabbrica ,di Panta!()- nc e la dinastia italiana hanno la stessa necessità di coprirsi di belle fra5i Per velare il comune di caratterte d'impresa individuale. < A ma.re chiare ,ce sta na Jenc5trcllc » <licc l·a sentimentale canzone naooletana. Basandoci sulle notizie che ci arrivano daLl'Italia q,uesto verso IDOGSiamo parodittrlo: « A mare .chiare ce sta un oe calore». Il roescatore è Vittorio tEman-uelc, il re più oooolarc d'EurQlPa, che la mattina si alza di buon'ora. e Junig-i <ClaltwmuJto ,degli aJfairi nubhlici, nella idillica pace marina brandita la canna sette volte 1oiù lun._ita ,del suo corno. se r,e va ""a 1oiooi O'CI. in barchetta ad insidiare i nesci del « mare nostnl!m ». Chi ootrà 1Darlar,ci dell'esoressione del suo volto'? .Forse nemmeno Kettun-0 in per ona, forse nemmeno le sirene Tirreni,ohe. Pare ,ohe un aoou:rato servizio <.l'ordine sottrag,sza il Sire alle acclamazioni <lei roarti.e-iani ed al travolgente affetto id,el JO0oolo napoletano. Potremmo -ciiire,col Manz,oni: « Dall"Alrpi alle oiram.idi - ida.l Manzanarre a.1 Reno. di auel securo il fwla:n.in~. tenea dietro il baleno >i: intendendo :oer baleno non certo il roensiero del Sire: ma ouello del cugino annunziatesco Benito. 1oensiero dhe il •Monarca. ,oer la Ieli•cith ool 000>010 italiano realizzava con la ra;pi,ctità del razzo. « Fu veira :gloria?». « Ai oooteri l'ardua sentc,nza ». Aohi1mè! t-.el no&tro ,caso non occorre -dav, ero cari,care -sui 'l>OSteri ctiues-to ,oesante farclello. Per nostra Jortuna -sono i contemooranei ohe· sono in .gra,do di darci la solu,;,ione. Potre,mmo oorre il facile ioroblema al ,orimo ccl'ca i luoi e crea ,dei mani1ooli oe1· la 1>ro;:...,ima rivolta mona1·chico-fascista. Finito il g-iro missionario la ua cal'riera l'a,g-giungc il ouJmine ccl e-gli di\oiene il caJOosunremo dello sauacLre d'azione Mu solini IPCr tutto il PiemonLe. Un concorrente di Padre FuL.!?e11zionella c:.trriera cl'iUegale si è rivelato Pa.dre Camilla Giustiniano della Chie;;a di . Carl-0 -di Milano che orote.sise abilmente e nascose l'ex caoitano -delle S.S. Emiliani di cui fu eocellente collabot:atore 1ooliti1co. Dielro alle sauacLre numero i finanziato-rj come Errera ed i fratelli calera e +diversi industriali ,del Nord e oro- ·Prietari di terre idei Su,d. Le dira-mazfoni arrivavano dovunauc. A :-;"aooli. nelle Pu,glie a Benevento dove sono stati operati diversi arresti ed a Roma ,dove in un a,ooarlamento di Piazza Vittorio è stato rinvenuto un in11ente auantitativo <ii materiale orooa,gandistico. Mentre il oe&catore affonda l'amo nelle az- ,,urre aoaue tirireniohe i suoi emissari mescano in altri mari, reclutanrdo nelle varie regioni d'Italia semore nuovi carabinieri, eduoandoli alla fede nei Savoia e consegnando loro i moschetti ,oer le ,fu-ture imo•rese. La ,dinast.ia ,orenara i suoi co6aochi. F.' in -formazione la nuoLA POLITICA. Ma. le •oarole di libertà e ,democrazia bandite -dalla ,casa 1Savoia suonano come la rettoriica idi Pantalone ed un cittadino ohe in buona fede ,arecl.es6e al va.lore idea,l,e e coliti,co di unQ democrazia -di marca regia ed alla validità d'un alLro iriuramento alla Costituzione. ris-ohie,re.bbe O.!?-l,!di'es.sere iinternato in un man.icom io. Di regola, ai nostri temoi. in cui la democrazia viene sbandierata da tutte le parti, siamo ,costiretti .alla cautela del ,cafone abrazzese che orima -di accettare una moneta la batte dieci volte suilla nietra. Per oronunciarc1 sul lealismo -democr.atiico della ,dinastria italiana ,oerò non ,ci -oocorre nemmeno aue.sta orudenza: ci .basta oensare alle forze ohe gLi danno vita. alla _toria. dell'ultimo ve.nwnnio, a.irli uomini ohe 10·sosten,gono ed al loro elocruente nassato. L. S. SOCIA.LISTA. In an dlacorao di ■llone ,Ad. Congresso provinciale socialista, ten.uto a Salerno il 14 novembre, il compagno Ignazio SiIone ha svolto un'ampia relazione sull'attuale situazione politica, raccogliendo runanimc consenso dei presenti. una n.uova guerriglia civile, e qualsiasi governo possa nascere dalla guerriglia ciYile esso sarà una -puova forma di dittatu.ra. I prossimi tre o quat11·0 mesi saranno decisivi al riguardo. Non c'è -più tempo da iperdere per evitare la sciagura. « &cllla'niz~o » ,che i.n,contria.mo a mare -chiaro. certi d'una risoosta ra-oida e -orecisa. Il ,oescatore g,uarda i tramonti Tirreniici. •Egli non è nè nella 1001Jvere nè sull'altare e non ha nulla di .,comune coll'eroe dell'ode manzoniana. EP1ou.rc oensa.ndo il Sire ne~li •ozi oesclìereoci ,ci vien la v~lia di idire ,col tManzoni ceinsurandolo 'Per auanto riguarda lo s~uardo fulmineo -che davvero non si a,datta al nostro -caeo: « Ob. auante v-0lte. al tacito morir d'un +2"iorno inerte. chinati i rai... « sfuggenti », le bra.ccia al sen conserte. stette e dei dì ,eh~ fl:lrono_ l'~alsc il sovvenir! ,. Con l'onda dei r1cord1, affiorano, a nObtro parere, un brivido ed un sorrisetto. Partendo da un'analisi differenziale dei fattori economici, sociali e rpolilici, Silo ne ha affermato che si sta per entrare in una fase di acutizzazione generale di tutti i contrasti che sono all'origine della nostra crisi politica. li disorientamento è accresciuto dall'impreparazione dei partiti di inistra rispetto ai compiti che ad essi compe1 tono. La discussione sul cosiddetto partito unico della cl-a5se operaia è stata chiusa ed è considerata da tutti, o almeno dalla grande maggioranza dei socialisti, come inattuale. Non è__ ~ problema politico, ma un problema storico. 1''fasformando. liberando, modernizzando l'Italiu, noi modificheremo anche le condiz.ioni di vita dei partiti e renderemo _f>Ossbilii ragg:rup,paI)'.le~ti, ora premat~i e nocivi. Il grande, libero, indipendente Partito del lavoro italiano orgerà nell'Italia rinnovata Per cui lavoriamo. IL l:>ri"i-do ,g-li viene da aueU'imma_g·ine I u~ubre ohe rievoca la ·ballata degli imoiocati di F,rançois Villon: è la visione rdel cugino B~- , nito ,ciondolante sul 1oiazzal,e Loreto. Il sornsetto è l'umana e comorensibile comoiacenzt1 di •ohi l',ha scamio.ata bella. « Parità acSGoluln nella coloa: sonore.ndente diversità -dei de6tini». L'uno finito all'uncino ,come merce <li becoaio: l'altro in bal'ohetta, pcscatoro a mar.:- ohi.a.To. . . Non vogliamo indugiar.ci sulla bizzarria della 1idu6tizia umana: ma nemmeno rimandare al ,iri-0rn-0 del giuidi2.io universale il 1orobl-emn che Ti.guarda il roe&ea.tore. +Se le sue soeiranze si l,imitaScSero ora solo alla ,credulità dei oesoi -del « m.are nostrum »; la sua innocente vita non ci oreoc~uoerebbc -oiù di -<ruanto ootre.bbe 1oreoccuoaroi la passione roer la numismatka. . Il ,Oe6catore oerò reouta fe.oondo e strategico auesto ioeriooo di vacanze e con una; tenacia degna· di una mi,glio•r cau~a co_nt1nua :1 credere alla vitalità della. s_ua d~n~st1a._ scambiando le speranze dei Iat1fond1st1, dei generali. ,dei ,cavalieri dell'inrdu.str!a, dei. comrm~n datori in Iota contro i decreti per I epurazione e que,Ue di c;ualche .gerarca latitante. oer In !S0v,ran::t \ olontà del ,po,polo italiano. . La BPeranzelln. oltreioassando auella dei comuni ve,scatori limitata alla ~hioU~ner!a e-cl all"im1>rudcnza dei •nesci. v.a_a_ Posa~1 sui ooi::- sibili successi rdi ,Ci,c,cio N1U1. sull ayvcn~ur~ del aualunauismo. sull'ira _d~i. 1pro1?r1etan d1 terra sull'immutabile a.m1c1z1a d1 qualche alto ',orelato. sulla sete di ordine d~i vecchi e dei nuovi ricchi. sull'angoscia ct~i:rli eo~randi. -ull"odio rdegli enurati. sul leal1Gmo -dc1 1ge nerali in o,ensione. . . . Le bonacce del mare. ,ohe nella 1d1ll_1ca•oacr covano l:.t tcmoesta imminente._ non 1ng~nnano i navi!!•atori. A-ccadono certi fatterelli chr coLoiscono l"u-dito. fatto sensibile eia t_ante dolorose c-sDcrienze. e costrinsrnno a ct1_-1zzareI~ orc-oohic come fanno i cani eia guardia. a ceri! lontani e mi&teriosi rumori clclla_ ca.rrrnagna. A Torino i resi•dui ,dello ,;auaclrn,;mo m~s 0 - liniano. i commendatori epurati. i gera1:ch1 Jn t ita n ti e dei .frati ·bel Iicosi formano elci gru nni monarchico-fascisti. . E' la ,·olta del buon p,clrc Fulgenzio Blandine ohe in una cella del convento clel_la ~la donna cte,gli Ang,eli orea una cent-~·ale 1l_l~i:n1lc' dove converugono i raioo1el'>cnta11l1_dcll Lo 1110 Oualunaue e rrnolii gerarchi del _P1ef:1,0!"'le. Padre Fulo-en,;,io, ohe . uona ti v1ol1110. f 1 r0a~arc i . u~i ocSoiti IOer i~nocc~ti aGcol~ator; delle ue c6ibizioni musicali cd inir,ann~ 1 colJeg•hi ciel Convento: iniziando ,co 1 ~nl_.la_ntem•cnto la o;ua nratica legale ,cta fare mv1cl1a a dei rivoluzi-onwri idi ,oroJC6sione. . . . Ma Torino è troppo Diocola oer 11 din3:m 1 s:mo del buon padre Pul.!?enzio _il auale 51 fa trasferire in miooione a Ve1~oell1. ad _Alessandria a No,._vara.dove però ·ove.ce di diffondere,,, la ~ 0 "7èi an :eliò ,cerroare le covcl i Noi siamo rimasti sul piano dell"antifascismo. se non addirittura del ,prc-fascismo, ma i nostri cc,mipiti effetti vi sono quel! i del ,post-fascismo. Il paese attraver a un periodo di profonda sfiduci.i m:}lla possibilità di un vero rinnovamento: è sempre più diffusa la convinzione che tutto finirii col ridursi nel tr<1.passoda una camorra ad ,un'altra. cambiando solo i simboli e il colore delle b,mdicrc. · Nel corso di questa lotta noi non accetteremo mai di diventare strumenti di manovre anti-comuniste, ma neppure siamo dispo ti a tollerare una limitazione dell'autonomia del nostro partito e della sua iniziativa politica. E' indispensabile per La lotta politica tende ad assumere forme em- 1 IJCC più asp:re, rozze, selvagge. La diffamazione. il paese che il socialismo dia tutto quello che può dare in un ten~tivo wpre.mo _di superare i limiti settari del fascismo e dell an!t-.fasc1smo. e minacce, i ricatti, il terrore tendo110 a prevakre sulla discussione e i contrasti leali. on è più in causa questa o quella forma rpolitica, ma la convivenza stessa tra i cittadini. Ognuno pretende dagli altri il rispetto di princi1pi ch'egli si affretta a caiLpcstarc. Ogni prevalenza di partito viene paventata come irrimed·iabilc sarpraf_fazionc: C'o ·ì. di pari pas o. ,;;i va perso il pericolo d1 IL sociRlismo deve r~ffratellare gli italiani ris1LScitando in essi la coscienza della loro dignitù umana e del comune destino. Senza una profon1 da, irresistibile on.data di entusiasmo fraterno noi non ci risolleveremo da'.ll'attuale abbiezione. Silane ha teriminato esprimendo l'augurio che gli altri partiti democratici non lascino inascoltato l'ap,pcllo socialista. ·• 1 . ~ •r I \.t,. ~- , .. ,. .... J'\\. ,,.. < .,,., t ..~. ..,.. :f ..... ;:_ .. ' neo K. KOLLWIT'l, dal ciclo "LA GU[RRADEI CONTADI » I vivi o I morti Alda Co■ta \e/lé, luce del !IRcrificio, risplende in quesiti dolorosa. rinascitél - la. figura dolce e mite di !Ilda Costa, il. cni nome si riallaccia al periodo e,oico dell'aposlolalo femminile soc-ialisla ed ai nomi éillretlanlo fulgidi di Anna Kuliscioff, f,indu Malnati, Ale1,sa11driné1Ravizza, Ersilia Mairw. Quanto carattere, quanta energia, quanta fede in quel fragile corpo di donna! Idealista senza mi- !-.lic·ismo, operosa flenz.., o::;fenlazione, prodiga dt !lélc-rifizi, avversa a tuffo ciò che è menzogna ed oppressione: tale fu Aie/ti Costa. Entusia..5{a per la oeriliì, la libertà e la giu.stizia., nemica di ogni sfrutlamenfo fu, conseguentemente, socia.lista inlelligenle e fedele. lngeg,w, che era. vivido, cultura. che era va. la, sensibilità, che era squisita, mi!le a.l .5ervizio degli umili e dei lavoratori, per . trapparli atrign-ora11za che imbestialisce; e luile le ore disponibili impiegava nell'org8;7iizzazio11e politica, nell'attivilit sindacale, nella compila· zione del suo giornale. Tenace nell'azione, temeraria n,ella lotta che non indietreggiò nemmeno quando, all'insidiosa persecuzione questurinesca, si aggiunsero la volgaritii. e la criminalità dei fascisti. f,a .5ua vita fu una continua lotta, da quando, umile maestrina di provincia, si pose alla testa delle conta.dine sciopera;,,ti di Berra per rivendicare una pane meno ingrato alle plebi rurali del Ferrarese. Si era nel 1900 ed Alda Costa TWn aveva che 26 anni. Per offre un ventennio la sua parola. porterà in ogni. ca.solare una speranza umana, i suoi scritti nella «Scintilla.» ed in allr; periodici i.nciteranno alla. propagaTUi.a, all'attivitii. s0cialista. Fin dal 1917 ella prese posizione risolutamente contro il culto della violenza, rifiu taTUi.osi,come insegnante, di coTUi.urre gli scolaretti, della sua. classe ad assistere alle scene di guerra che venivano proiettate in un cinemato4, afo cittadino. Quando i lavoratori lornaro,w dalla fangosa trincea dopo l'altra guerra mo,uliale, ella, in prima linea, a fianco di Zirardini, intraprese quella me, avigliosa azione educativa ed organizzativa che doveva condurre in breve tempo alla creazi-ane in Ferrara. di quell'imponente organismo politico e sindacale, che la delinquenza fasci sfa doveva. poi triwolgere. Rispettala ed amata nella sua Ferrara, al SO· praggiungere della reazione fasci sta tenne testa vigorosamente alle persecuzioni ed alle violenze. Incendiate le leghe, saccheggiate le cooperative, dispersi od uccisi i compagni più battaglieri. Alda Costa fece argine da sola alla mont1mte marea. dei crociati del manganello e dei caDa· lieri dell"olio di ricino. I fa.scisti la ingiuriarono la. percossero, la sputacchiarorw, le fecero inghiottire l'olio di ricino: a Bologna l'assalirono in trecento, ma ella non piegò. Polizia, fascio, Comu.1te si coalizzarono contro questa. tempra d'acciaio, ma restar<lrtOumiliali e sconfitti. Il Conwne la licenziò, la Questura l'assegnò al confino per cinque ,inni, doleTUi.osi - diceva il prefetto Berlini, protettore degli assassini cli Malfrolli - che il massimo della pena non fosse più elevato, !a. tormentò con continue perquisizioni con le quali le venivano periodicamente asportate le lettere degli amici e le cose ca.re, la. perseguitò con frequenti. arre. {i arbitrari - come aveva imperiosamente disposto il commissario Panebianco -, la f,orturò con gli aguzzini dell'Ovra di cui era capo il farnigerato De Roberti-~, ,na questa donna mirabile, eroica, mai fu domata. mai fu vinta. ViT1JSeanche in carcere, s11I letto di rrwrle. perchè anche allora. incusse spavento a.i bruti del na.zifa.scismo, che, a mezzo del • questore Visioli, vietarono ogni accompagnamento funebre e tennero celata perfino ai parenti la notizia della su.a. morte. Olewannl Ba•el Esule in pa.lria. /"8 ap.osfo 192,. in un.a oscuri1 clinica di Milano. moriva - 1;1ffranlo dal male e dl:lll"iniquifii della coartazione morale - Giovli11ni Bacci. coscienza pura e generosa, combattente strenuo e tenace, ch1i primordi del secolo, per /él c<1usasocialista. Scrittore efficace, oratore aooincrnte, organizzatore m.etodico, animatore i11stanu1bile tenn<! alla la bandierèl del Partito, come direttore dell'« Aoanli! » per alcuni mesi nel 1911 come ammi,vislratore ciel 110.~froquotidié1no per 1wrecchi anni sino al 1926, come deputato al Parlamento nelle legislll!ure 19ìl e 1924, come sep,rett,rio del Partilo dopo il Congresw di Livorrw. l'rooeniva eia/le file della democrazia radicr,le. e nel giornalismo democratico aoev11 iniziala /11 sua carriera, nel « Baradello » di Co711,o.l~ra pci passato al "Mentana », giornale miltinese di Cnoallotti ed alla « Prooi.ncia di Mantova». Sensibile al richiamo dei soff erenli, accolse nel s110 {{rnn cuore le idealità. di giuslizi,a sociale e si prcdigò per parecci anni nella difesa dei diritti pr<i· lefari, come segretario della Camera del f.auoro . ocialista. di Raoennn. 1~ra n11lo nel 1857 él Belf orte Alisauro (Pesaro) c/;1 {!enitori /.ombardi ed aoeva. compiulo gli sl11di 1111iversifari tl Paoin. ,11/"adorala consorte e n,asfra ottima compagw1 Cristina Bncci Pontebasso. che 11ec111,todiscenelnoslra Milano (onorato retaggio, la noslra aff elluo.~a ~olidarieli, nel ricordo per lo sfrenu,o cnvaliere dell'ideale del quale amiamo ricordare - negli ultimi èlnni di sua vita - la fiera, nobilis- -~ima opposizione.

.. STORIA RECENTE IL PATTO D'AMICIZIA BUSSO• TEDESCO H ~i.a., entusiasmare possiibilmente tutta I a Europa, gli fosse essa nel momento amica o nemica, per U'lHI. cro,eiata genera.le contro il bol• scevismo. Egli airrivava a tanto, da sperar e ohe certi ambienti dehla Franio·a e dell'Inighilterra. l'avrebbero ,phù tardi a«)p~iato in questa crociata; e.gJi era coocienle, ohe, per aggredire lai ,R'WScSiae spezzare le «sue linee di fort1'1ficazioni costruite J ungo il confine, sarebbe La V'(ffità su quello ohe è stato certamente l'avvenimento 1polili,oo e diplomatico pjù clamoroso e ipiù .~ravi1do ,di conseguenze della seooooa guer.ra mondi' aLe, 11 rpatto d'aimhcizia rl.l.660-tooeeco del 1939, la oonooceremo sol.o i I giorno cthe vierramno •pu.bbHcati. i documenti originali tedeaohi e russi ohe ad e660 si riferiB-oono. Nell'atteasa ohe ,o·ò avvenga, b'so.gna 1 OOI'care <li riicootruire quel fatto valendosi ct i butti gli elementi che su di e&;o si conoBcono. Tali ri1cootru~io111· hanno naturalmente un ca ra:ttere i•potetico, e6Se sono ipe.rò legittimate tanto dal vivissimo interesse igenera,le per il fatto storico in sè, coane ,per ,· 1 suo a&J)etto, po- ' liti,co, ohe non ha perduto nulla ,deLla sua attualità. 1 stato necessario un 111umero doppio di diviDa.:l. tempo deU.a giuerra ·civile in Spaigna con l'i'pocrita ;politica del non-intervento ipraticata dai' governi ,d,eUe poteru e occidentali, e .ctolPO la catastr<Y!e -ctel,la Società delle Nazioni la Russia •sapeva di non ,potersi •più iridare '.dei governi de.11,a Francia e dell'Inghilterra. Le due dernocrazi-e oochdemta.11·oh,e a.vevruno abb1ndonato il ,popolo sa>a.gno,lo al fa.s,cii3mo, e che più Lardi tradirono l'Austria e la Cecoslovacchia, uno dei loro m.igliori alleati, non avrebbero ea:tato a me:ncante,ggiare, se conveniva ai lOll'o interessi, aniche la libertà ,di altri popoli. Noi non potevamo, allora, rassegnazici a questa logica eooi,seguenza; saipevamo ohe, proprio nei gioIIDl.i in cud Ribbentrop stringeva con MoJotO<V il ipattoi d'rumi,cizia ru€Bo-tede,sico, si ' trovavano in Mosca i raip,preeentanti di Chamberlain e di: Daladier, ~r str~ere non solo un patto d'amicizia, ma una lega con la RUBBiia dei Sovieti. Insieme col pO(pOlo .fran.cese e cruello inglese credevamo aLla .sincerità di quell'ooferta, e fulllJillo quinct,: doppiamente delUBi daJ trattato tedesco-rUSiSo. La RUJSBiaperò non si fi,dava di Oham1berlain e di Daladier. Nel suo libro « Mosca» l'aimbasciatore ameriicano D.avioo ha.I (Più Lazidi ritCOnoeciuto ape,rtamente oh,e i rlliS<Siebbero r.aigione a diffidare del1a misaione di ,pace frainceee è ingleee. I negoziatori dt: Ohaan.berlain e di Daladier erano &ta.ti invia.ti in RUS8ia nel momento in cui La gueITa. di!pe.ndeva da un tenue filo ,per solle:v111re Ja d.ifii.denza. <li: Hitle:r. Lo si voleva a,pingere a lainc.iare le sue armate a:notoriz,zate veMo l'Ove6t. La Germania naziJSta e la RW:lBia.bo.lscevi,ea ,dovevano aicLdenta.rsi, mordersi e dilani81t'si 1:•nun modo tale, che Cha.mberla.in ipotecse l)iù taro.i, con la &Ua f.lotta e con l'aiuto dell'esencito f:ranoeae, wvere raoilmoote ragione di a.m.bedue i paesi. Allora non vol,emmo credere a tutto questo, perdh<è ,o: sean!brava trOfW)O;perii,do. QueLLa.versione ci mne confermata ora :per la sooonda volta -da. G. GaifellJCu,alloTa min.iBtro d~U esteri ruttneno, più tair<ii ambasciatore rumeno in Mosca.. Prima. di eSMnina.re .:i libro idi ,Gafencu « Prelimma.ri alla g1U.eITa .nell'Ovest», dobbia,mo dire ohe Gafeniou non e:ra e non è un ami,co della RUS6ia. La RU6Sia è per lUj il granide e perhcol-OtSo vi'◊ino della 6ua patria, aJl.a. qua.le iha già inferto d-elle ,profon,oo ferite. Gaifenicu . è ,però un os&H·vatore a-cuto e compie un serio sforzo per ecs,sere giu,sto -ed o!:>- bi-ettivo. Sepipure lllOn ,si sruw>ia, q_uauta verità sta. contenuta nel suo st_ile IEWt:,gato,iPure egll ci presen,ta gli a,vven.imenti, i tratta.ti, i comunicati, le voci dclla stampa in un modo oooì plasthco e oomùi,cente, <La costringere og.ni lettore a sotto-,poir.l.'0ad Uina rev-iisione la lpTopria apinion,e iSU.1 (Patto rUE:60-tedesco. ,Gafenou -ci sonprende subito -con l'a.Jlferma• 2,i.one ohe il ,patto fu conohiu.so tant-0 dai tedeschi oome dai .rw;a: solo ,per gru.aictagnare del tea:n.po. NalluraLmente, nel momento ,della firma,, ooeo era ,coll6iderato una cosa seria, ma 0060 lll.On ,fu stretto, oome avviene ;per butti i trasttati di questo mOilld.o, per l'eternità. Es.so n1n poneva n,ea>pure, come- aiffermava Molotow, U!Il termine aUa ini!Ir:ù:izia tra. ,la, Germania e La RUl38ia, e non -areava neroiw·e, oome spiega.Na entusia.Bti,oomente La staimU)a, te<ie&ca, « il fronte u:niro id.egli sta.ti prol,e-tari giovani e 11> voluzionarl ,contro (J!Uelli sfi-uttatori del vecchio regim.e ». Queste. affemnazioni dovev·ano senire solo a tranq:uilizzare il ipopoJo •tedesco e quello iiUBSo, che, -come i.I re&to del monicto, non e.r,a,no ,poco meravigliati id.a, quest-0 trattarto. No, in realtà Hitler non aveva rhnunciato a n-eeB'l.llilO dei ,suoi piani verso l'Ovest, e anche Stalin ,cont~nuò a vedere nella German'.a socia.lnazionaJ..iBta il suo, più feroce nemirco; ambedue avevano stretto il 'Patto solo per pToc:r86tina.re l'inizio oolla lottai decit:Av°.a tra di loro ,ohe _pure doveva e.ssere comJbatbuta un gfomo. I tedesahi saipevano .ooni6simo ohe :potevano swper.are e vincere La guerra ad una sola conidiizione, e ,cioè ,ohe essa vMi.BSe <C-Omlbattuta su un solo fronte. Vatle a. dire, bi.sognava impedire -ohe uno dei due proba.bili nemi.ci situati a.a .fianchi della Germarua, o la R!USSia o il blocco ideUe Potenze ooo·.d.entali, rpa..rtec:ilp&SBe alla guerra. Le Potenze ocòd-entali ~ravruno essere, dal punto di viBta militare, le più deboli. Per quooto motivo Hitler de-ci.Bedi lanciarBi pn·.ma ,contro l'Oocidente e, a n.eutraliz2ia.re .La Rl.l.S8ia,oon un patto d'amici.zia. Oltre a ciò Flitle,r inteJlJd.ev·a ,guadagnare nel fra.t- ~o degli alleati pe1· la. guerra oontro la iani c<,~·azzaLe e squaidr.iiglie ae1 ee, ohe egli ,poteva impiegare in quel momento contro le Potenze oocLdenta11·. E' curioso noLare, ohe la Rl.l.66ia aibbia aiu lato Hitler ne,l suo enorme riarmameu:to, giaiccbè es-sa gli forni ,dm,ante la vali<lità del tratitato una gran parte delle: matel'ie prime nooe66arie, oltre a delle gra'Odi n·serve di olio e frumento. La Russia aveva ancora p1u bisogno della Germania di gurudaignare del tempo. Durante .gli anni eme seguirono alLa guerra odi Spagna, la Hu.<SSia veva ,cercato .soprattutto di intc.nsificare la produ©·one a,gra.ria e l'e,straziO'n.e delle materie 1prime necessa.rie a.Ll'inclUJSLria. Ora C&5aabbi.sognava di ogni uomo e ùi ogni m.a-cchhna pe-;r l'industria bellica. E:.cSf;a. poase<ieva bensì un'ar,mata enorme, ohe per numero dt' olcLati e anche per il lo.ro cora,ggio ,potevano soote-ne1·e il paragone con quella germanica, ma. a questi 25-30 imilion.i .cti soldati mail!Cavano le anmi, ,prindpalrrnente le armi' moderne. La Rua51ia poteva contare solo su sè al.esBa. :-fè l'lngih'ilte,rra nè ll'Alrner1ca ,pote,·ano aiutarla, essendo esse all'opera per ampliare la propJ'ia in<lUJStria beLli•ca. La Rlliì!Sia ,doveva provvedere aiC1. allonitamare la.-suo già esistente indlll5tria beil, lica <LaU-eregioni de61.in.a,te a soste.nere il prim,0 urto dell'a.1,mata corazzata tedesca e più espoote agli attaooh.i dei [bombal'dicri pesatflti. La base per la wuo,a indU6tn·a era già staLa poota neg.Li Urali, ma erano necessari dei mesi, degli anni per realizza.re i gran,di :piani di trasfen·1menrto e di ricostruzione e prima che 1 nuovi ,giganti indootri,ali produce&;ero tante anmi moderne {['Uante ne abbisognava l'a,rmata ros.sa. Ciaisctmo dei due contraenti cercò subit-0 di realizzare ,· p.r0ipri pi.ani. L'i11:chioslro delle finme aipposte al ,patto si era appena aisdugasto, e già La flotta aerea gerrnanhca soonquassava la Polonia, menke i RUSiSiiJnva:devano la Finlandia e oocuipa vano i. Paesi batti· ci. Ga-fencu idoocri.ve quro t.empi in t,utta la loro drammaUoità. I Tedesohi occu1 pano la. Danimanca e la NO'I'vegia. La PoloJll·a vie.ne divi.sa. in una zO!lla d'inJluenza tooesca e in un'altra' russa. La Rwnenia, d,eve <'ed.e:re La Trall6ilva~ nia all'Ungheria, una parte della S,u,covin.a alla Russia. Gli a,vve.nimenti si Elu,ccedono con una •drru~at♦-òtà Ol'eSCente. Le truippe tedesohe (Pa.ssa,no il confine olandooe e belga e spezzano di li a ,poco le linee dife111Sive del Frarncesi. La linea Ma•ginot viene sca.ndinata e I giovani soelallstl e gli organismi di mas•• L'Ufficio Propaganda della Federazione Giovanile Socialista comunica: e: La Direzione nazionale della F.G.S., do,po a, er Il lungo esaminato la questione degli organismi intenpartitici de11a gioventù, ha constatato come non sia stato possibile, nonostante i suoi sforzi. realizzare, secondo le direttive dell'ultimo Consi• glio naz.tonale, alcune importanti trasformazioni, scpraltuto di carattere strutturale, del fronte della Gioventù, rimasto, a prescindere da un insignificante mutamento cl-ietichetta, sostanzialmente immutato. Pertanto è stato deciso di ritirare l'adesione della F.G.S. a tale organismo. Questa deli.berazione non impegna ad una esecuzione immediata quelle Fede.razioni provinciali che si trovano in particolari condizioni, ed i cui iscritti, consultati in Congresso provinciale, si pronuncino -per la permanenza provvisori.a del Fronte. Inoltre, in. segwto al rifiuto dei membri del Consiglio o.azionale repubblicano di accettare la proposta formulata dai socialisti, per l'ammission<::del Movimento giovanile comunista, la Direzione nazionale della F.G.S. ha deciso di ritirarsi anche da tale organismo. Tale di!Wosizione non vincolerà le sezioni giovanili. socialiste di quelk regioni ove i memb.ri del Consiglio nazionale repubblicano si dichiarano favorevoli all'ammissione di tutti i movimen li g-iovanili repubblicani (ivi compresi i comunisti) che accettino il programma del C.N.R.G. La Direzione nazionale della F.G.S. riconferma che non darà o conserverà la p.ropria adesione se non ad organismi di stmttura federativa che rag· gruppano le forze repubblicane .di sinistra. ,. Una mozione repubbllc,ana al eongresso del demoerlstlanl Sabato e domenica si è tenuto a !Palazzo Cleri· c1 il Congresso Provinciale Milanese della De· mocrazia Cristiana, al quale ha preso pa.rte anche il dee segretario del partito, avv. Piccioni. Presiedeva il sottosegretario Marazza. A conclusione delle discussioni, sono state approvate alcune deliberazioni fra le quali impor· tante I.a seguente mozione presentata dall'avvocato Luigi Meda ed approvata a grande maggioranza: o gli lngle6i debbono n'tira1•1,i r,Ull'altra riva della :VIaniica. J Francec,,.i sgombrano Parigi e capilolauo dopo lLna settinnana. ;,-,'etmedesimo Lc1n.po i RW:361 hanno fatto il potSSibile per .aiccrecs.cere i'l loro a,rmamento. I nuovi con.finì ve.ngono r·apidamente fortifioati. Si introduce il servi2io militare qua,cfriennale e tutLa l'industria pesante o po.sta al senizio delJa guerra. Hitler dichiarava anco,·a rul termine di questo settimane ,drammatiche: « X-è la Gel'lnania nò la. RU..'l6ia ha.nno finora posto u,n piede a I rlifuori della loro 1ù~pettiva zona d'influema ». Gafen,ou Lascia in so&peso, se qua;ndo fu firmato il patto d'rum.icizia rWStSo-todesco siano state {lelineate 0011 ,preci ione le zon~ <l'inHuenza; o·ò è a,nooe seconclario, in ogni ca.su si •può consideraire questa dichiarazione di lTitler -· ecs.safu f.atLa il 17 luglio 19i0 - coone il punto cui.minante nella 6toria. ciel patto .. \ incomin.o·are da questo momento a.mbed-ue i contraenti seguono con la mat,Sima diffidenza ogni pa.s<Sodeil'alleato sulla carta <lell' Europa. La, Ge1,mam.ia, se,m.iprc per sottrarsi al pericolo della ,guerra su due fronti, voleva ohe i Paesi Balcanio· divenla&;ero i suoi aUeati o neutra! izzarli con la .for-za. icoome l' Inghil ter1 a conti,nuava la guerra anohe dopo la capitola.-zione d-eLla. ,Francia, la Ge1mania. prese pe1\Sino in oonBi<ierM.l·one il f1iano di invadere la iria o dalla 1Grecia o attraverso la Tur,ohia e ta,glia.re ,così la via delle Indie. La Ru!S6ia però considerava da tem1 pi i,mmemora.bt·Ji i Bailica.ni come sua zona ,ct 'infl uenz.a, e ogno paJSso tedooco lungo il Danubio doveva trovarla ooUle. La lotta ,cominciò ,con un'azione della Germania ohe garanll i ruUJOviconfi'ni della Rumenia e i,n,viò, per dare ma.ggio1· valore alla sua garanzia, le proprie truppe in c;uel paese. La Ruooia 1P-Ortestò-contro una. tale garanzia, e le sue proteste divennero rpiù ù,·e alLorohè i soldati tedooohi Bi schi-erarono lungo il confine 1·1..ù'3S0-1"llJmeenomi.nacciarono OcLe.ssa.A comindare da queisto m,1mento i coli:f, diretti contro la Russia dei Sovjet si succedettero qua.Bi senza interruzione. Il 23 settembre viene finmato il 1patto tr~pa.rti'to tra Germania, Italia e Gi•?Jroione, diretto evidentemente contro la Ruooia, per quanto Ribbentrop cerchi di tranquiJllizz,are in proposito i RWS6i.La tensiolle crooce e La guerra mina,ocia LaJora di scoppiare, ma la HU6.sia cede e si igiustifi.ca di fronte al pmpn·,0 J)Opolo con l'utilità del ,patto di non a,ggre&Sione con la Germania, a.l quale esaa inte.nide ree tare fec:Lele « per quanto d~pen.<le dalla 61Ua.volontà». In ogni caso ec;sa LMciava di,ohia.rare dal m..aresciaLlo Tirrnosce,nko ohe solo la f-0rza dell'aiimata. rossa terrà la guerra . lontana òai confini dell'Unione Sovjeti,ca; s:rooon.e i ,capi tedesohi s'accorgono che biaog.n.a ra.ssiiourare la Russia, invita,no il signor MoloLow a Berli',no « per rafforzare e prolunga.re la fiduci06la ,collalboraizione dei due giovani tatl rivoluzionari, ,ohe haruno dinami a sè un gran. de avvenire». R. R. (Continuazione al prossimo numero) « 11 Congre so Provinciale della Democrazia Cri Liana, mentre riafferma la sua d~isa volontà che tutte le forze ane del Paese abbiano ad unirsi nella rinascita spirituale del popolo italiano. invoca una sempre maggiore autorità da parte dei poteri statali, presidi della difesa dei diritli della riconqui tata democrazia e della dignità nazionale e nell'attesa dell'Assemblea Costituente fa voli che il partilo prenda definitiva posizione in ordine al problema istituzionale da risolvere in una forma repubblicana democratica a struttura regionalistica tale da garantire perciò f!1tte !1: libertà proclamale e rivendicate a difesa della civiltà cri liana». r· interessante rilevare come nel Lungo rendiconto del congresso pubblicato dal giornale demo-cristiano « (1 po.polo», neanche una parola ci si.a del voto relativo al problema istituzionale. Il eandldato naturale L'Uomo qualunque ha ragione. li 1·ero autore della crisi è lui. Cattani, butta{ uori della compagnia reazionaria che si annida nel partito così detto liberale, De Gasperi e Ruini, associati nella furbissima impresa di cavar dal fuoco le castagne della crisi con le zampe del gatto Cattani ( un gatto che, a giudicare del suo furore bellico, è anche un leone, di nome e di fatto), tutti costoro non sono se non mosche cocchiere. E l'Uomo qualunque che ha sparso il buon seme e l'ha fecondato, è lui che ha coltivato con ogni cura la pianticella germogliata da quel seme sino a f aria diventare un arbusto vigoroso. Cattani, De Gasperi e Ruini non hanno fatto se non sfruttare l'opera indefessa e sapiente dell'Uomo qualunque il quale, se al mondo c'è giustizia, deve lui, e non altri, cogliere il frutto prelibato del potere. Si sa che in ogni buon regime parlamentare, quando si verifica una crisi ministeriale, candidato naturale alla successione è quel partito o quell'uomo politico che ha saputo determinate la crisi. L'Italia, oggi, non ha un vero e proprio parlamento, ma ha la fortuna di possedere la Consulta che può farne benissimo le veci. Dunque, per analogia, la successione al governo spetta per diritto consuetudinario a chi è stato il vero autore della crisi. Cosi Cattani, De Gasperi, Ruini, fautori di un'autocandidatura o Mondo , .. al•ta Il aaso Sampierl Una lettera del compagno Nenni. Ci è giunta, da Roma, una lettera del compagno Pietro Nenni, Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri e Alto Commissario per l'Epurazione. E' una chiara precisazione circa i rapporti tra l'Ovra e la famigerata spia Sampieri. ~~~~z,-/4~,Z,~;;, • ----,..,, ~ ~ + "-V1U"•it•'4t-ot1-.. , ... ~ ?" ~ •., ·, ..,_J'\ :fi B<l!t&, 10 nn , 56 V . >;. .,-., y. 'ljJ ,f•,,:;. , vfr ~ -~~~r.t. Z~+'. ½fl· Cuot 4-? i M._..._•,...,., , _ ;tjf•\ , 1"J' quento ai Mftr,iao•'' · \Pier! . f."" . ua.o riso.Ha in '""4o irnf'otoUi dai !~nU ~ll'Qfll cba ~i è•~ e&r ùinthir WI ÙllOl;'ll&tore ~11 :<:rtN,, atea~, dai,do f1lt3 4 ce i11,ie conoarwm!i h. aoalu a;intf.à.• ~ r.«l,t • ~zj,no a1 tt'1eWì uil.'Ot"ll -_~ollj ii o. b8Z e éoo:il (:Uudo:>ia.o ~- l! ~~ 11ft llld'id~-,!la14el>ftru .. 68 U-, a( 15 !ic"'~;• lffl e 11('1 l'i'4l.r.l.aw 35 a ,PCtire da! 1~~ ,,;"" °-',.,,, Cfll:diall ai,hlti f'!< 'i "-\#' 'O k'~~'4,c , . ~~-)' ......../,,.+ .~; , f('fil ., . \1;('1 L'archivio dell'Ovra Le famose casse dell 'Ovra hanno cominciato a rivelare i loro segreti. Da un po' di tempo in qua se ne è iniziata l'apertura ed i primi cumuli di documenti vengono ordinati e selezionati. Si prevedono dunque sorprese d'ogni genere. Non si tratta in realtà del solo archivio dell'Ovra ma di quello dell'intera direzione generale di Pubblica Sicurezza che rinchiuso in 560 casse fu trasferito al Nord nel novembre '43 dal capo della polizia repubblichina Tamburini d'accordo col direttore della polizia politica Guido Leto. L'interesse del pubblico ed anche naturalmente dei magistrati si rivolgerà soprattutto ai fascicoli personali di tutti coloro che all'Ovra appartennero o comunque ebbero a che fare con essa. E' già risaputo che le ramificazioni dell'Ovra erano suddivise in zone regionali ciascuna diretta d.1 un ispettore di poli~ia. Per la zona lombarda, la prima in ordine di tempo, funzionava il famosissimo Nuti. Dalla zona laziale-campano erano escluse le città di Roma e di Napoli ove il più complesso servizio di polizia politica era affidato da appositi organi delle rispettive questure. Tutte le notizie importanti facevano capo direttamente da lui. All'estero l'organizzazione variava secondo le diverse condizioni dei vari paesi. Oltre all'organizzazione interna ed estera vi era quella centrale, con seicento informatori retribuiti per le loro confidenze con assegni mensili ad un massimo di novemila, cifre allora ragguardevoli. Ma il denaro non mancava nell'ambiente dell'Ovra; basti pensare che il patrimonio personale di Bocchini attualmente sotto sequestro è valutato ad alcune diecine di milioni. Gli agenti segreti oltre che con un numero erano contrassegnati con una sigla creata con le due prime lettere del nome unite alle prime due lettere del cognome; così per esempio se Niccolo Macchiavelli fosse stato agente dell'Ovra sarebbe stato contrassegnato con la sigla « Nima ». Mentre gl a~enti periferici erano e restano ignoti in quanto responsabile per essi l'ispettore che li assoldava, gli informatori centrali sono idl!ntificabili mediante gli atti dell'archivio dell'Ovra. L'identificazione degli agenti sarebbe possibile in quanto nell'archivio sono conservate le pratiche personali degli in.formatori; per ciascuno di essi esistono dei fascicoli intestati però allo pseudonimo. Nel primo, rosso, è contenuta tutta la produzione informativa degli agenti: nel secondo è contenuta la documentazione delle sue competenze amministrative con l'indicazione di tutti compensi percepiti; nel terzo sono contenute tutte le richieste più varie di raccomandazioni e di favori che l'agente faceva - e sempre otteneva - per sè e per gli altri nominativamente indicati al f.jne di avere agevolato il suo compito e spesso anche per ragioni private. L'identificazione degli agenti è d'altronde facilitata dal fatto che esistono nelle casse due esemplari di un chiaro elenco nominativo con la rispondenza degli pseudonimi e generalità degli informatori segreti. I due esemplari in parola sono gli unici esistenti; si tratta perciò di due registri veramente preziosi. Di essi, il primo con un tempo tenuto dal capo della divisione di polizia politica che spesso poteva avere bisogno di consultare l'elenco per avere subito, specie se richiesti dall'alto, dati nominativi precisi; il secondo era riservatamente custodito dal capo dell'archivio. di una candidatura di altra « persona grata » così Nitti, Orlando, Bonomi, De Nicola, tutti questi signori devono trarsi in disparte e lasciare il passo a chi solo ha il diritto di salire al Viminale a preferenza di chiunque altro. Il candidato naturale alla presidenza del Consiglio dei ministri del/' Italia luogotenenziale, il più degno della fiducia del Luogotenente, è una solo: L'Uomo qualunque ..

B Leresponsabilitàdel nazismoe l'antitedeschlsmo ~oci11/nazio11alismo e oe lo lwnno mantenuto e ci .5; renderà conio, in quale misltrll dei tedeschi abbuno cercnlo di opporsi ad esso e in quale a/trn 1ni.rnra degli elementi non tedeschi lo lrnnno aiutato. Basi-a accennare a quei settori del capilali11mo e della borghesia francese, americana, ecc. che lo aiutarono coscientemente fino allo scoppio della guerra e ancora durante la guerra, perchè vedevano in lui solo il reazionario, L'oppre11sore dei partili operai e dei sindacali liberi; e a coloro che per fanti anni furono ~peffafori indifferenti delle brnfalifà nazir;le, pere-lii> dire/le .çofo contro i tedeschi e gli ebrei, che fan/e 11impalie provarono per il fascismo e lo fc1oorirono. ' Tutti i popoli sono, in Europa, alropera per vincere le ct1larnilà immediate ed aoviare la ricosfru7.ione dei loro paesi in base èl lungimiranti piani di riforme. Unica eccezione, la Germania deve non solo affrontare irnpreparala /'irwerno col suo (emulo eguilo di freddo, fame ed epidemie, m;.1ess11 è anche priva di ogni pro.çpelfioa posifiu,1 per u11 più lonta,w aooenire. Da 1111 lato essc1 non ctispone più di quel minimo di a11lo11ornia necessaria per prendere delle ini7.iillioe oa.~te (le 11uincherebbero d'allrottde i mezzi per realizwrle); clall'allro lato manca ai vincitori, ruiche solo ullo sii.lo di abbo7.zo, un programma posifioo, come lo rlimostrè1 !a divisione della Germania in quattro wne e la contraddiforielù della politica seguila in ognuna di esse: le misure poi degli occupanti, che per li! loro conseguenze hanno 1111 c;1rtdfere rlefinifiuo, sono per lo più negafioe. Ciò vale per gli sposlanienti di frontiera in favore della Polonia, clie amputano la Germania di alcune delle sue regioni agricole più irnportanfi: per la conseguente espulsione di milioni di tedeschi da quelle sles.çe regioni; per la fem1t1 intenzione del goverM cecoslovacco di fare allreflanlo con le proprie minoranze tedesche: per la distruzione o l'asporfazione dalla Ger111ani11in America e in Russia di una p!lrte del/'alfrezZ1Jf11ra i11duslriale del paese. Vale èl dire che In riduzione delltt superficie dello Staio e l'aumento as1;0/uto e relativo della popolazione entro i nuovi confini é accompagnalo da una riduzione di 11m1 delle principah f onli cl' entrai a del paese. Qiiesli /alti debbono lasciar perplessi tutti coloro che aspirano seriamente ad una ricostruzione materiale e culturale dell' ELuopa, perchè è assurdo pensare che si possa isolare ermeticamente il mondo germanico e rendere imniuni p.li Slaì, vicini (e ariche quelli lontani) dai miasmi pesti/ eri di tutte le specie che fermenteranno in un popolo di 60-70 milioni di individui ridolli alla mserièt estrema e alla disperazione, che però non supran,w rassegnarsi al proprio a1uiientamento. Non è nostra intenzione, oggi, di esaminare il pr'Oblema nel sno aspetto politico o economico: vogliamo invece accenna.re ad un dato di fatto di natura psicologica, strettamente collegato a quello, ad uno stato d'animo profondamente radicalo in tutti gli strali della popolazione e che costituisce un ostacolo molto serio alla comprensione della necessità di una politica positiva verso la Germania: intendiamo ri[erirci a quell'animosità an· litedesca che induce molti a giudicare troppo facilmente tutti i tedeschi corresponsabili per il regime socialnazionalista ed i suoi orrori, a pronunciare contro di essi una condanna di carattere morale e ad assumere nei con/ ronli della Germania degli atteggiamenti che vanno dalla pura e semplice indifferenza per tutto ciò che la riguarda fino al ritenere giU$lificata ogni misura afta ad i11fliggere ai tedeschi, come punizione e come misura preventiva, delle sempre peggiori condizioni di vita e ad impedire che si risollevino dallo stato miserando in cui sono caduti. Da. mesi si susseguono gli allarmi, lanciali dalle più alte personalità responsabili degli stati vincitori, e innumerevoli sono oramai le testimonianze di ex 11emici e di neutrali sulla tragedia che si sta .wolgendo sul territorio tedesco, anche sulle violenze di cui si sono rese responsabili le truppe ci, occupazione; ma quell'ostacolo non sembra essere rimpiccolito, quell'aninwsità si eleva come 111tc1 muraglia insuperabile contro i tedeschi. Il pun.to di vista di una. responsabi/itù monile collettiva dei tedeschi per il regime nazista è 1,lato sostenuto recentemente in Svizzera, lra gli c1Uri dal nolo psichiatra prof. J ung, in base a consetti psicologici e psicoanalitici che ci sembrano troppo vaghi ed incerti per giustificare delle conclusioni così gravi; da un collaboratore della Nation, il quale è arrivato a costruire una corresponsabilità dei socialisli tedeschi niente di nie110 che in base ai loro (oeri o pretesi) errori politici e tattici, come se errori del genere non siano, caso mai, solo la conseguenza della scarsa 1 esperienza e cultura politica del popolo, ma non ei;pressione della volontà di aiutare i socialnazio- , nalisti a conquistare il potere e approvazione delle loro malefatte. Infine dai comunisti per favori re la politica russa. Per comprendere tutta la gravità del fenomeno bisogna renderli conto che quell'anirnosità antitedesca non è improvvisata e quindi wperficiale, passeggiera, ma che in essa si riflettono lirrwri, N,icori, ri,entimenti, adii contro reali o presunti difetti dei lede.schi, accumulatisi nel corso dt generazioni; gli orrori del regime nazista, il timore dell'invasione, le umiliazioni patite nell'ora del trionfo di quel regime, la u;operta delle atrocità comrnesse negli altri paesi durante l'occupazione e quelle dei campi di concentramento, il Mn essere inwrti mai i te.deschi, neppure durante gli ultimissimi istanti di vita del regime, in una forma qualsiasi contro di esso, la sconfitta Lullo ciò ha solo fatto esplodere un sentimento già da lungo tempo esistente. Eppure a quali ingiuste e politicamente pericolose illazioni non dà origine questo troppo comodo, troppo semplice metodo di giudicare, malgrado tutto il suo apparente moralisnwl A noi sembra che quando ci si lascia trascinare da quelfanimosità e si coinvolge in una condanna oenerale indistintamente la totalità dei o tedeschi, le vittime e i camef ici, si pronuncia un fiu.dizio che quanto ~ ~ontenuto_ p~ò sostenere il par~one c n l ge_,ggwntj'raz ul lo a - léirismo nazista. Come possono osare delle persone che non si sono mai trovate nella necessità dt sostenere la prova delle loro convinzioni contro In violenza di un governo bestiale come quello 80cialrl-8zionalisla, di scagliare una pietra anche <:oniro quei tedeschi che, nelle circostanze più cliffici/i, più tragiche, dimosfn1rono coi falli la 1010 fedelt,ì agli ideali della liberfii e per essi .wf- /1 ,ro11c pene indicibili 11elresilio, nei reclusori, 1,ei c,wtpi di concenlramenlo. e ,1/frontarono la morie: e c:o11froil numero 110/evole di quelli che /ure,110 avoersari del regime, seppure quesfél loro r-uposizio11e 1111 abbiano pofufo mani(esfare in forme rumoro:;e e pubbliche: contro i bambini che 11011sanno anc-ora cosa sia un partilo politico. L;1 questione delle re ponsabililà può essere po- !-lu solo in quesli termini che lii cerca di idenlif i care quei fede.çchi, socialru1zionalisfi, appartenert I i alla l?eichsrveh r, civili, grandi e piccoli, ecc. cl,e si sono resi personalmenfe responsabili delle malefc1ffe del regime per punirli poi ai termini della legge per omicidio. sevizie, (urlo, falso, ecc. come si sfa anche facendo in processi che 1,ono un ,nodello di correttezza procednrale. Quel verdello fotalilaro pse11domorale impedi- -~ce poi di vedere, o di giudicare al giuslo valore tuffi gli altri fattori storici, economici, politici e wlfurali che hanno contribuito a quel risultato in misura mollo più rileo1:1nfeche i veri o pretesi di- (ef li dei tedeschi. Si ana/izzitw un po· obiettivamente le forze che hanno condotto al potere il on .5i tratta, ripetiamo, di itnornre, di dimenficare, di negare o attenuare con dei sofismi o con degli e_1;pedienti da ,wvocato la. veriltì di quanto è accaduto, ma .~emplicemenfe di rico110.~cerla tuffo infera, di vedere 'le vere cause dl!l male per poterle colpire. Gi,i una volta, dopo la prima guerra mondiale, di fronte ,1/ fascismo, l'atfeggiamenlo di vasti strati della popolazione è sl-afo deferminafo da idee rislrelfe, me"chine, e{1oistic!1e, che hanno im- 1 pedi/o di vedere la oera natura di quel rnovime11- {o, di interpretare bene gli aUi politici che ne ercompagnarono l'ascesa, e di 114ire di conse- {luenza. Evifiamo quindi che si ripe/a il medesi1110errore, eleoimno la nostra oisullle, cerc-!1fomo di comprendere il problema dellit ricoslrnzione europea in tutta la sua vastifii, anche geo~raf,ca, e opponimnoci ad una politica che nelle sue 11/lillle conseguenze finirii coll',111nienf11re non solo la C:ermunia, ma l'Europa tulfil. E. V. Prevlslo■I di Bl■m La naova Costltuzlo ■ e franeese avrà carattere Internazionale 1l <·t1po del socinli mo fntn<-E'S<'e<l <'X priD10 ministro Lé-On Blum in un 11 rticolo puhhli<'Hto dull:t rivi ta « [;'ree \Vorlrl, pre\·Nle che l.t 11uon1 <·ostitu1,ione france,-e. c-h<' •i stn attualmente pre:)arnnrlo. rederìt una 1>art(' clella ,-.on·,1nità clel paese ,llhi orgnni;,;7,azìone interna;,;ionnlP. IA'Olt Blum ,;('l'i\'(': « La nuC1\'<1c·ostilt17.i011(' franC'e,;(' 11011 (!('n' e,;:serP solamente una C'h111'l~tl)Oliti<·a, ma 11llr!'sì unn ('hurta economica E' sodale e unc-he iotern11zion11le. La <:OStituzione natunilmente non farìt c-lH' 1rucciare i principi cli orcline genen1ie. ma que,;t;i .;;tl':-s.t cliC'hinrazione ,.:nr,ì ugualmf'nte UDu co,.:n grande .. « Per quanto mi C'on;-;tanon esiste nulla di simile in nessun paese ciel mondo. ~e la Fra nei.i da rù qu<'- sto e;;empio, la nuo\·a ('hnrta ciella no;;f t·a repubblica ,1ssumerìt 11er tutte I€' clemo<:nizi<' dPi rnonrlo un \·alot·e paragonabile alla dichiarazione francoamericana clei diritti ciel secolo X\' r r I. ],j,;,;a restituirà alla l!'rancla il posto C'lw e. sn ti·,t<lizionnlmen_ te occupa v11 nella a vanguardiu del lu clemoC'rn7.iil ♦ universale. Questo ri,ultato ;;ar:\ c1.ncor piìt evidente ..,e, {'Oli una ini7.ia[i1·a dPl pii1 gi-andP <·•>rng-g-i",1wi o~r('mo dare alla Charta della llepuhblic·1t, :1lli1 c·nsti tuzione ciella nazione fn, n('es(' u11 c·ar;1t IC'n' inL<'rnnzionn IP. « Quale incitamenlo. qualp l<'zione pPr llttli i po- :ioli del mondo - che cl(';;idernno la lhlCP, 111;1 ri fintano i mez7,i alla c·onse1Tazione <li qui>sta. 1rnt·<' ne• ces. a rin - $(> la fi'rancia. '!>€1' 1t1e1.zoclPlln :-:ua prop1·ill c·o;:titu1,ione dich ia rerù pre\·enli va men1e la sua YOlonrìt di <lil'E.,,nireuna parte della comunitit inter- .__1:ia1,ionali>: p J)J'OClamenì pure pren'mivamente In sua \'Olontìt cli cNlere all'organizr.a7.ione internazio- ~ale quelle frazioni di sovranitit c-11<<>l<'YOnoe-;:-:<'rP ,. nhbandouate e per assicurare un effirientp fun7,iom11nento delli! romuoitù internazionale. Questo imJ)E>!!"n,;ool('nne da assumere da parte della l•'raneia, mentre i>sistooo i «veti» e i « tre nranfli ~ puiJ far risol\·erp la co cienza internazionale C'O. ì ri1wluta111enti> ri{'hiesta dagli internazionalisti profondamente sc·o1·nggi11ti clall(' continue delusioni. lBCC'>il ruolo C'he il nostro 1>artito propone allu Franda ». &I OOMUlll .. La sovranità del slngoll Stati è prlnelplo ■orpassato e anaeronlstlee .. .\.Ila ('aroern dei Comuni i,a aruto luogo 1·ec·c11tpuii>nle un dibattito sulla politica e-;lera del Governo laburista, '.)r('.·eoti .\ttil"<•, f'jden, <'ù altri> pNson11litì1 politiche di rprimo piano (l('J <;o\·eruo P <l<>li.1 oppo;.;izionP. Aprendo· la discussione, .\ttl<'e hn dichiarato che la Grnn Breta_gna è <lisp~ta a condi- \'idere i segreti ùel l'<'nergiu nucleare e d<'lle a Itre armi di guerra con qualsiasi Xazione che <'<H-rispo11du <:oo pari flduc-ia al buon \'Oiere britunnic·o. « Le dichiarazioni di \\'ashi11~ton - ha dNto il Primo ministro - c•o,;titui,;<·ono un leale e<.I effelt..irn tentativo di d1iariCiC',lzio11p c-irc·a il piit ur~enl<> pro• hlema cli que ·to nostro dopoguerra. J•1' ora c·o111pito <lei Paesi non firmatari delle clichi11ra7,io11i t 1·ipartite di eorrisponrtNP allo !;pirito dei pr\nc-ipi m<>ssi in luce a Washington. l'oichè è fuori cli <luhhio clic la C:rnn Bretagna, gli , tati Uniti e il ('nn,11lil non possonCJ risolYere <la ,;oli una q11estioni> cli :)01·Lata mondiale,. Il Primo ministro ha quindi in ·i,;tito lii ,nuorn :-;ul desiderio cli>lla Grao Dretagoa, pNd1i> si ,tclcli\·C'nga allo scambio internazionale dei segreti <li ~ucrra. Un esi)lieito appello ad una sincera re<:ipn)(·itìt npllo scambio dei brevetli bellici è stato rivolto all'l'nio- , ne sovietica. A ttlee ha poi ricono ciulo <:he t rn i po· poi i <leile clemocraziP oc·C'idenlali esi ~te effNti va• mente un e-erto ~n ·o di so [)('tto <' di . fiducia n<'i riguardi del potente , tato ,;o,·ietico. « Perchè questi vaghi e for.:;e ingiu ·tifi<'ati timori abbiano seompari1·e - ha osservato il Primo 1oioistro brilannic·o - i:• n<'<."CSSarioche dalla Russia sia fatto . empre più largo posto ttgli o-:-;ervatori slntniNi in territorio .\Ila lunga c,po,;izion(' di .\ltlep ha rih,1(tuto. :1 nome della np•)osi?.ione. l'ex-mi.ni,;;tt·o cleirli E;;tNi .\nthony !•Men.« 1<1' an;,;ìtutto nec:<'~·nrio - ha esordi I o 8d<'u - proc·e<.lere al la re\'i ion<' <le Ilo Carta ctelle Xazioni Coile. elahorat,1 molti me,-i prima <l<'lla :,;c-opert,1 e clell'impiego dei!<' i>omlw ,1tollliC'he. La c·arru cl<'ile .\'a?.ioni l'nite i> ispirata al J>rinc·ipio lllela .,;onunitìt cli>isingoli Stati. prin<·ipio C-hCa' lla luci> cl<'ila S{'Operta n11c·lea1·<s>i 1·i\·ela ,-orpas;-:,1[0 e annrroni,.:tic•o ». Sottoscrizione per l'Avveniredei lavoratori Somma precedente: Fr. 1024.- Tomaselli, \Vcinfcldcn » 4.- Sacerdote, Ginevra )) Giuliato, Zurigo, pagando abbonamento » Dozio, Ginevra, pagando abbonamento >) Sezione Arbon, quota luglio, agosto, settembre » De Clementi, pagando abbonamento Amici sezione Ginevra Zappelli Armuzzi Lezzi Bianchi Schena Gilardi )) )) )) )) )) )) )) 5.- 1.- J.- 15.- 1.- 10.- 20.- 20.- 8.- 14.- 4.- 2.- Totale >) 1129.- CRONACHE DELL'EMIGRAZIONE TALIANA Selaffu11a ColoalaUaliaoaLlbtra Per sabato sera, 17 corrente, nella sala del Ristorante Felsenkeller era stata convocata l'assemblea ordinaria annuale della Colonia Libera di Sciaffusa e dintorni. Una numerosa partecipazione di soci ha voluto premiare il comitato direttivo il quale presentò alla assemblea un importante ordine del giorno. La riunione aperta con appropriate parole dal presidente compagno Colognati, è continuata con un'ampia e chiara relazione del segretario sull'attività svolta dal comitato nell'interesse della colonia sessa. L'intervento di diversi soci, ha significato che l'aspirazione democratica in seno alla comunità italiana di Sciaffusa e dintorni è viva cd operante. La discussione è continuata poi su un argomento della massima importanza quale è stato quello delle proposte portate dai due delegati al convegno delle Colonie Libere a Lugano il 21 ottobre scorso, ed anche qui i presenti hanno dato un contributo sostanziale sia con la richiesta di opportune chiarificazioni, sia con nuove proposte che ~aranno studiate dal comitato. Ai connazionali è stata data ampia assicurazione che gli interessi della collettività di Sciaffusa, saranno validamente difesi. Per una maggiore propaganda culturale ha parlato il compagno Buzzi di Zurigo della natura e sugli scopi della e< Ghilda del Libro ». Egli ha indicato l'importanza della diffusione del libro italiano fra la nostra collettività ed ha riferito che, la « Ghild,1 del Libro », è un 'associazione cooperativa senza scopi di lucro e che vuole portare, particolarmente alla classe lavoratrice, un contributo fattivo e concreto per una maggior elevazione culturale creando le possibilità dell'acquisto di ottimi libri nella veste migliore e dal prezzo accessibile anche al più modesto operaio. I presenti hanno seguito, con particolare interesse ed attenzione, l'attraente relazione con la quale è stata fatta la cronistoria della Buchergilde Gutemberg, dalle sue origini ai giorni nostri. Alla conclusione, parecchie adesioni sono state ·date alla Ghilda del Libro e noi, pensiamo, che riunioni e conferenze sullo stesso argomento, dovrebbero trovare una maggiore diffusione anche nelle altre lo- :alità. L'o. d. g. veniva esaurito con la relazione sulla r.!ccolta degli indumenti e denaro effettuata dal-- 1 ·u. D. I. Rinnoviamo un particolare ringraziamento a· tutti rnloro che hanno contribuito all'opera buona sia con il paziente lavoro di raccolta, sia con le offerte :hc saranno, anche in avvenire, ben accette. Ginevra Per Il e••p•g•• Berf•~ll• La .'e,don(> Soeialista ha salut~to, giorni frt. il compagno Battista Bertoglio, che ritorna clefinitiv11me11te in lt::tlia. :\folto conosciuto negli ambienti anLifascìsti italiani della Svizzera, Battista Bertoglio lasciò l'Ttalia agli albori della dittatura fascistn per continua 1·(', in terra d'esilio, la lotta per il s0c-ialisruo e la democrazia. Tanto nella Se21ion<> 80dalista, c-he seppe mantenere un vita nonostante IP diffic·oltà eò i pericoli e dove apportò fervore <li Yiln p cli opere. quanto uelle organizzazioni della Colonia Italiana Libera, egli era generalmente app1·ez7,ato e stimato. C;on po<:he e semplici parnle, il &-egretario Fangazio gli ha portato il saluto della Sezione ed ha dato il bem·enuto al compagno dr. Rotini, nuovo ('onsole Generale d'Italia. Il com:;:iagno Foglia ha esl)Osto brevemente la storia dell'emigrazione socia1 ista in rs\·izzera ed il eompagno Sacerdote la comunione di ideali dei socialisti di ieri e di oggi e la necessità cli rlsoh·ere i problemi della ricostruzione in ·en o :socialista. li dr. Rotini ba e,;posto la fun1,ione de\'Oluta al socialismo nella vita politica italiana, affermando l'e ·igenza di un ritonno alla teoria classica del marxismo. punto di confluenza del ·ocialismo e ciel comunismo: egli ha c·oncluso il suo dire auspicando ad una Re1.io11e !)iò forle e più uuruerosa, òo1·e i la\·oratori italiam si possano organizzare e difendere le loro rivendic·azioni. lì.id infine, Battista RE>rtoglio e la sua gentile compagna, hanno risposto a tutti, ringraziando Pd as.·irurnnflo di continua1·i>, io Italia, l'azione e In lotta pi>r pnrt:u·<' alta la parola e la fNle socia lista. La apla a7a ROMA, 27 nov. - Il mistero di PitigriUi è finalmente chiarito in modo sicuro. Egli apparteneva all'Ovra da molti anni. Nel gran libro della vergogna informa l'c< Avanti!», il suo nome di matricola era il 373. Redattore: E r I eh V a I li r . Zurigo Tipografia: S A. Arti Grafiche ai• Veladlnl & e - Lugan,

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