L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 33 - 15 ottobre 1945

Bi DOPO IL l'ALLIMBNTO DI LONDRA glia.nza delle caTntpagnc sui va,r•j fronti d1 g-uerJ o, nnchc le soluzioni .di pace sono intcl'dilpenrlcnli. >-"e,~na Potenza. acconsente <fi aoce-tlnu• u·11a clctenninata .soluzione 1:,cnza srupere qualr sii:;len,azion(' sai·ù data ai prohlemi che Il' -.1·1.n110più .i cuore. ecce66o <li ore lavorative Ln uru ram.o dell'industria es-isteva la mezza occlllpaizione e la disoccupazione loiale in altri. rcon un comuni,cat-0 (li ooohe J·hrhe il. Convegno di Londra, ha. oh_iuso i' ,suoi lavori,. Dopo tre settimane ·,c1i cli out:é'.ioni, i cin.q,ue ~1ini1o;lri clJegli esteri si 1 separano ,:;eMa esisere 1·iusciti neia,nchc a trova,1·e una formula .cli clichiarazio11e per ma&chet·arc l'attrito dei Joro inleref-«i e ~l fallimento cli ogni ,.;:forzo ,pe1· conci,liarli. Sarebbe vano na.sconde1t,,i ln. ,gr:Hilà clell"in- ::;o,cccsso. Il •primo convegno •della pace ha, ml'<-- so brutalmente a nu,do ciò che <Si•nora . i c1·n cei·ca.LO cli \'eJarc sotto le facili fra. i della coo- ,pea·az..ione internazionale e clC'•lla unitù nella vittoria come ncl'a gue 1-.1. \C'ro1·Q'mC'11li clel1a {1ropao-aJ11cla q ucl I i. C{)J!l<' ~-•li al Iri che ~i nwt teranno in o,pera nei prr" -imi .:d0r11i per C-t•1·- c.a.re ,cl.i a d1 cl0r-isarc a 11·una o ,, Ira.l tra 1n z io1w la. resporn::;abilitù -<le'l"arcaduto. La pace Ò UI a CO·.! t Clll('ll l:-:111en1c•'-,('J'i,1 C non si cosl1u·,,cc ,ul nw 10 del ·1 p1cp1gan •a. Seppure a nni \·,,i è- r .110 tli\ieto .Ji 1),11·!:ue ciò non toglie chC' quello c·l1P i d;t1at01 i dcll:i terra ,dcc:ido1,o ( i 1-0 c·.i ,fn , · 1:no. Pc1 lii• ._ n gliamn 1·c.-·t,u t1anc111;'li al li ,t1 > l'1Hi,o: l' n t : o' •<>rri in !!ll<'t'i'P. nelle quali anco;a una \'cita il I O-"tlo ieri itorilQ, c06lituirchbP il C'a111po di l,att·tf!'h. La respon1:,,abilitù 110n <' rii uno p:utt<)~to c-he del.l'altrn. Atlribuil'la. ,-.eeontl > i ..:Uc"I i, a ;1IoLoit,ov, a Be vin oippurc a B~ .rJ)(', 11011ha a'lcu11 seru;o. Co.sì non i ,muta nulla alla situazione di f,a.tlo; ·perchè la re5pon abihlil risieicle ncl 1a co.n,cczione ,cli voler tagliare a fetlC' la terra a be<nefi,cio dcglj intere,.si 1<li ,pochi. Questa iclea ,funesta. ,cle'l e &ferc ,cl'irnfluenza nacque a Teheran., fu perfezionata nei tonvegni di Mo.s.cn e di Yalta, tro\·ò ,la sua realizzazione più ;palese neH'incont,ro ,di Potsdam. Vecchia sloria quella •delle s.fere d'influenza. ~he h,a sempre aJTecato lulli e roviij1e al1'1.lil11aniità. Se questo si è Ycrificalo allorquando erano in giooo tro-r.itori limitati. O\ e clue o piÌI Portcn.ze si ,contenclcYano la prevalenza, è fa. ciii.e immagimare a quali ,ri6'llltali Bi arrivi pretemidenclo ,cli stabil.irle .;u. tre dei cinque conti'.nenti. A Londra infatti si ò visto chC' co ·1 eo,miporta siffatta concezione. Di necessità, per la loro ste.ssa ragione di e6Scre. le .sfere d'jnfluenza .co:nifinano; Go,no a intimo con.tatto. E pel'- chè rrupp,rooentano interes-si oonl,rm-;lanti, offrono terTeno fa.cil,e agli attriti, agli urti, al à.iv-rum1pare 1cl_sicintille. '.\felle sa.le ,cli Lancaste1· House I.e scinti1le .;ono state soltanto verbali; potrelbbe avvenire purt.roppo che un giorno fos.se;ro, prodotte da bombe atomi1chc, -0 da qualohe .altro ordign-0 infernal-c. che 1&coiprirà la demoniaca mente umana. A 6congiua·are tale peri.colo ,o,ccoru-e mettersi sul serio al laYoro. chiamando 1e oose con H pro,p.rio nome, senza gingiJJLansi con i•I -palleg(Yiamento •clelle ·coJpc. Se Bevin ,proclama che gli interessi i;rruperiali britanni ci ·debbono es,sel'c ah, agua,fclaLi nel Meclliten·aneo e la vecchia bw-oorazia ·cli Withe Hal,L gua·1~cla alla Greci.a, al.l'JtalJ.ia o ali.a Spagna e mette le mMli sul.la •Libi.a. e suffEritrea, non ai &i ;può meravigliare di ciò cihe chiede Molotov. Per le stesse ra,gi·oni il Kremlino vuole sa.Jvrugu.aiidare i suoi interessi nel bacino d<1Jrnulbi.anoe nei Ba.l,cani. Se Lonclra ~( adonln per"chè Molotov mette bocca negli affari mediterranei, 'Ugu,almcnte dà ombra a Mosca che BeivilJl, ,si 1 occupi delle faccende balcaniche. La parti,ta sii sa~da, e il conto ,cle1 •dare e avere bri.l,an,cia al ·centesimo. AJ,l'a,~tro ca·po dru. globo le cose non stanno diversamente. E' esatto che la sicurezza amer.icana es·ige ,che la sfera d'influenza de.g'li Stati Uniti, si iirra,di attra\'erso iii Paci.fico sino a co,mprenid.ere il Gia,ppone, pe.r arresta,rsi, se si 11Jrre.ste.rà, ruUe coste clena Cina. Anche ,l'Uniione So,,ieti•ca ha però vitali i,nte,ressi ò.a quella parte, 1perchè ,quattro q•wnti •ciel Buo territorio son-0 in Asi,a e si estendono fino a'I Pacifico neHe vi1ci>T1tanze,del Gi,a,p,pone. "'.\1°1Qèncli cutibi1e ,perciò -0he J.a s·ua sicurezza esige •di veder chiaro negli affari girup:ponesi. che <J1on·-po&>ono essere I.a.sciati all'e.scl'tIBh·o sindacato ameri,oamo. La Rus.si,a rpro.prio è tata virttima delle ,prime agg.resisioni nipiponichc. quando un tra ttato cl:i aliteanza legava H Mika,do con il governo -di S. M. Brit.ainni,ca. E l'indul·genza cli• Washi1ngton vercso Hirohito è fat.la ,pe1· destare soSjpetti. Cooì am.ohe nel tPacifico e in Estrnmo Oriente il bB.a.n,ei,o si chi•u,cle alla ii>ari, senzn ' credi tori o debitori. Come si vede, -si:1.mu cli fronte a un giuoco ai comp,Jti. d.i tL'llJa vastit· 1m,poncnle. per cui fa me1·avjglia ia 1-c.ggerezza r-on cui e 1\°è ll'alt,nlo a Londra. Dal g1·0$So muC'- '11io cli pl'Obkmi, 'l'uno legato all'altrn <la rnillr fili. lutti aggancianli.~i1 co11 niille tcntnco!i. r.inqu(• ;1li11:,-1ri clcrli ('!Sieri. alcu11i di pic110 cli,ri(lo. altri in po,,,iz:011(' c:,ulJorclinala, hanno cc1·cnto cli prcn1tlC'l'IH' 1111 c:el'!o numero, per I i1·0Ivel'li sC'nza p:ua1cla1·si inton10 . .;e11z:;1r,u1·a,,.;i dcli.a. \'Oc-e elci n1il,ioni di uomini. cli cui clecidc,-a110 ln 5<ol'l-c. C:onie o..c il cla,1(' la pace al l\londo <' ~-i-1Pina1·r l'av,c·nil'l' di t1(' c·on1i11c!ll1. fo.,::;e l:i -,\p.-,-a ro-<1 cli una ,·e1u lil:t all'ai:;ta in ' ... r_~,i il h;rnclitorC' altc•rna a .... uo ~iu-<lizio O"gf'f1i (11 jlrr~io C-Oll ai11 rii .,C'dl''i;\ llll!Jl)rlan a \];1 in politi,ca tutto P ullo ~lc•,,o pi:1110, e qu:... .' (' i ....; •lo J11J11 .-op 1:or,a .trt:> I i ,·::!o, l!. Or:i1, p I e i) un 1110<•ait o. in e i og11i lc•.--c, a C'OH"l·z,oua il futlo, 1• 11~,n ;>l'Ò , Il J.rl't' .;1 1pr ' 1 <1 or llOil ,i :icl:tl l-1 a le h IJ. "\0,1 , 1 è hi,.;0~11i ,(i !llolta f}(•r,.pit 1c··, 1•cr co.,1r1 eu i<·rt' che il pi ob'enia ilaiiano richia1~1:1'fUC'Ho balcanico; i Balcani, il ;11oclio Orienle: qur.c:to il Giariponc e il Paci.fico. A sonii- ."i ll':llta invero di ,·ccclii rnclQlcli, !:>U cui . F è• aec·u111ulata la ,pohe1·e clell'er-pcrien.za. Ma dal mome11to c·!JC'Jn o,Qt.,;lanza rlcl 1lc co.-;c è rimm,,ta imn111tata. tartlo ,·rii(' balte1·e ancora le verc-!1ic ,,t1ncle. Collle .-;en1pre. r-:i t,rnUa cli cercnrC' un e<;udif>l'iO di potenza tra i ,·incitori, pe1l1ovarp il quale è in11lile <lu.1·c·mo.,,trn di affannarsi dietro nuo,·i mclofli. Percllè t.utta la no, itii corn;;i le nell·C',;clurl<.'iI'(' i vinti e i vinritori 11ii1101·iclal lavo!o clelle nco-oziazioni, e J 11r•l;in• 11p1\• di sic-urczza eollelti\'a menl1·(' P<'Jir-:i alla propri11 sicm·ezza padi101:ir. Il f,tllin,1•uto del comegno di Londra poilre'bl J . Je c-.,ere llcncfico .--oltanio se porta<"se a una rie >1hi :c•1azio1h. della conC'ezione <li pace. e e iò non fo--.. ,t•. corriamo il J'i cl1io di vc-rlel'e ri,>l di liii i trnllati di \'c•r.;•,~lia. c·o11tc 'fll"-iii 1i:1bilila1·0110 la ~anta Allc•anza. ARTURO BO,RGNONI .Le 6taLiistiche uiffi,ciali (.\nnuario, 1937, Conf. fase. clc.gl.i indu:triali) rivelano la ver·ità c;uando dicono che il ]!),10/o di un totale di 1.156.000 operai presi in ,con,$i'C.le1:·azionc, la..vo1·ava110 meno cli. 40 ore la settimana. Pare non ~•i:r .-.lato fatto neé'oun r5e1·io tentativo per 11asferi1 e gli opc1 ai clalle indu$tri.e ,:;o-ffc.rcJ1ti ill c-aur;a clclla guer1·a alle inclu.,,trie lavora11Li I11di1el1a1nente per la guerra. Se:m.bra che IP do1111esiano slale impiegate i11 grande nurnc•1·0 nc,ll'inclu'--;t1i,t; più cli 1 0.000 donne furono occupa l~ netd i a Il n i 1939-42 in fabb1·i elle cl·anni, 1,frorando in 111eclia nove o dicci ore al gioruo_ Xcll'a1 .,,enale cle!Ja Spezia, nel 1941-4;:j,500 clo1we fabbricaxano anni per il salario di fa. mc, di lire 1,90 all'ora con un Rupplcmento <lei Jj&/o per !e- ore straordinarie. fl li\·ello n1cdio del <-ula.1·io delle donne coni,-,po11de,·a al J0-70 pc,· tento ciel 1::,alario de!rli uomù1i e dei p-io- , ani. li la,·oro infanlilc• ,:;i inLen. ificò olio il fasci,srno. Secondo il Compendio, .statk;tico italiano, il numero del. l'agazzi con meno cl i 15 anni ocC1.Ipati nelle fabbriche salì <lal 1931 al 19:;5, ,per i ma chi, l(Ja 26._ O a: 2.862, quello del le rn.gazzc eia 3 .218 a 7G.603, e questo in Ldl pcr·iodo nel quale il numero degli adulti J~occup:tti su,perava di molto il milionC'. La elasse operaia sotto Il faselsmo ArHhrn<lo la guerra JJCI' le lunghe, la mi,.;cria cltlJa clai-,-c operaia italiana. dh·cnnc più JCUI..H. La guc1Ta co ·trin-se i;rLi operai a cambiare le loro abitazioni. <' in con.seguenza della rapicla cli111:inuzio11e dei 1nez.zi puhbliei di trnspor to e~,si <lo\'e\'ano fare <lei rhilomotri a piccli •per reca1,,i al la\'01'C. In uno stuello di Matteo Matteotti Pubblichiamo la tradu:inne di una recens;onr del libro di Matteo Matteotti appar .1 mila nota ri1•io;t,1 inglese «The Economish /· 1 a no, 1 <• d •o;1d 10 nub blicare una recensione 01 remale. del etc to 111.iìo,non siamo però ancora riusciti a procllrarcene una copia. L'articolo vuole essere un contributo alla migliore conoscenza delle condizioni della classe operaia ila- ' lfana sotto il fascismo e una presentazione ai nostri lettori del figlio di Giacomo Matteotti. :'\el no\·e01b1·c dello scorc50 :urno apparve su! mci·cato librario di Roma uno snello volume intitolalo « La ciao; e operaia sotto la rlominazione fa.scista 1921-1~31 ». Autore ne è Mat.Leo Ylaiteotti, ,figlio cli quel Giacomo Matleolti, del òi cui a a in.io è rooponsa-bilc MtIBsolini. Di tutti i numerosi libri. opuscoli, pamphlel.5 clic han.no inondato il mercato librario di Roma dopo la liberazione, questo ,piccolo scritto sem1 bra es ere l'unico che parli dil'etlamente e in 1 ,baise a. dati cli fatto delle sofferenze della ola6- &e 0iperaia italiana. dal 1921. Ponete que la classe operaia. accanto alla socldisifaita, ben pasciuta borg,hc.sia romana; accanto all'ipocrisia di Lutti quei ,gn.1,p-pi liberali-cattolici i c;ui rnemibl'i vissero tran,q-uillamente - se non ci foose Btala la paura. della Hu.s&ia - sotto la amminiBtrazione fasci ta, fin tanto che non con.venne proclamare la propria lealtà verso gli alleati; accanto al benooscrc degli industriali orgogliosi - cd è fa,cile vedere che non furono i ceti medi, non la Chiesa, non la Monarchia (quella che perseguitò i liberali) a 1:,offrire per il terrore - ma, ,gli o.pera.i e i con1adini. ,Dopo :n-e1·10 letto, chiunque ;possegga dell'esperienza sull'armala italiana in .guerra comprendel'à ipiù facilmente percl!ò il morale degli uomini era t.anto spcS6o cleiprcsso e pc1·- chò e,;,si sembra.vano inlercs.sa1si cosl rasarnen1 le se la loro pal'lc vinceva o ,perdeva. I dali statistici ono cono.~ciuli 1fino al 1935. l'anno della guerra abi~ina, CP-BC'nclofacilmente reperibili nell'annuale « Compendio Stafi1:,lico Italiano». :'\ella concl'u.:.ione, fe1-inu e co,m. plc.la ne!Ja sua a,ocusa. J"aul.arc .accuBa il fascismo a. lre titoli princi,pali: il continuo aumento •della disoccupazione (eia 156.400 nel 19?~ acl una cif,•a che clo1po il 1932 non scc.-;c mai sotto il milione); nel pr·eoccurpanlc a.umcntn degli irnJortuJ1i ne!Je inclusLr-ie (da 134.336 nel 1921 a ben più cli mezzo milione nel 1942, ma11ca una. esatta cifra comparativa). e la diminuzione egualmente C'Onlinua e allar.manlc clclla qum1lilà ,degli alimenti con tLmati rlalln. cl~·c operaia, un fenomeno .;ul •quale e~i. te mollo materiale statistico. ., \\folto più in.tcre&Santi .;ono però quelle pa1·- ti <lei \'Olume che trattano degli anni di gul'l'- ra, perchè i claii ivi contenuti non sono altrimenti ottenibili. \'lolla carta è Glafa stampata ui .prezzi che avrebbero dovuto rcsture sin.- bili: ,però malpTaclo ciò i •prezzi sono sa;ili &misuratamente senza mai rica,dcre. I salari, riaiuralme11le, non .;ono aumentali pei-chè c'era una guerra, e ognuno doveva mosiral'c -dello 1 .s1pirito di sacrificio. . « Il Balario della ma 0 ~iornnz.a as.solula d1 tutta quanla la .clati ·e OiflCl'aia ,(induBtriale ecl 1 a.gricola) {ICI 1105tro pac.se, è salito durante c;:uesli qualtt·o anni di guerra r-olo del 40 fino alt' 00/o; anche 1-;e um1 minorr~nza di -parCCC',hiC' centinaia di migliaia {li operai. ò riur:icila a far salire il livello ,elci r;uoi , alari a 120-150 lire il giorno, ha ottenuto u11 n.umcnlo non ..superiore a 150-2000/o. meni re che nel pcriorlo 1939.4;3 i .prezzi ,i ~ono clecuplicnti ». J salari reali carldero a.cl un livello appc11t1 conce,pibilc. Vengono citati -diversi ,casi indiYiduali. L'An.sa.J,clo ,di Genova accrebbe il ~9 marzo 1943 il ,proprio capitale ,da 250 a 500 milioni, tra il 1939 e il 191-3 J'intereSòc ,per azione sa lì da 3 .25 l i1·c a 2.5-/4- li re; i IJ)rezzi i;ono aumentati, in Genova, in -genera.le per !'8000/o: il livello medio dei salari clell'Ansalcto ,-..ali invece durante i quatl1·0 anni di gucua ci1·ca. ciel 200/o. ~cl cantiere navale Vi , 'di i sala1·i ..;a.Iirono eia lire 3,05 all·ora 11el n: 9 n lire :3,'i-0 nel 1943. Opeo-•ai ,pc <1-lizza i d Ila {;allieni-Viganò in :V[ilano ottennero <1u ante la. guerra un aumento del ,salario dei 300/o, menLrc C[Uel~lo ,cloi prezzi su,pcrò n·soo 0/o.:'\ei C'anticri navali Odero Terni Orlando della pc- :i.ia gli operai s1>cci,,lizzali scelti da un totale di oirca 4000 operai, videro i loro sala1i 'lUmentare da. lire 2,47 all'ora nel 1939, a lire 3,42 nel HH:~, mentre il salario degli altri operai salì nel 1110uesimo periodo di lem,po da lire 2,H a i.9t all'ora. Il mede.simo fatto si -può coru;talarc in Torino e in altri centri industriali. Peggiore fu il .(le,stino dei contadini. Le indui.-;il ·<' furono sottoposic nel 1940-42, per· ragioni cli difc&t ·naz1onale, acl uno i;pecia:( regolan1c11lo. Le multe furono aggravate. li primo giorno cli n~enz.a dal lavoro . .se uon ' ne era .-,lata fat(a -...ubito comunicazione, veniva 111 u Italo con la e.attrazione clel i:,ala rio cl i mezz.a giornuta; il secondo giorno <li .as.senza veni, a ,punito con l'arresto. L'autore arrotoo1 da il qua,dro mostra•ndo come i .;a.lari degli opel'ai, per qu.anto meschini fo acro, venivano si tc.mati•camente fia..!,cidilat i in forma ,dJ asGiicurazion i sociali, oontro gli infortuni e Ja. •di.Boccu,pazione per accrescere le enll'atc della ger.arch.ia. Fino ai g,rancli scioperi •di Ylilano, Torino e Genova ciel marzo e novembre 191-3 non si può l'ilevare uno s,Jorz.o qual iaGi per rimediare a 1 questo spaventoi:;o st.ato di cose. Ambedue gli scioperi provocarono un aumento generale dei salari: nel primo caso eis.si aliro110 <lei H-20 per cen'to P,er gli. impiegati e ciel 20-300/o per gli oiperai, e nel secondo vi fu un aumento generale del 200/o sulla media esistenlc, ,comprese certe' provisioni per la r~parazione dei dam1i deri\lanLi dai, bombardamenti, perGeguenclo i lo scopo di stabilire un minimo cli salario settimanale. ,(Vedi il « Corriere rte!la Sera» ,ciel 26 novembre 1943, .cJo\'c son0 indicati i Beguenli minimi: operai .cta 14-16 anni, lirr 110 alla settLmana; eia 16-1 anni, 150 lire; eia 18-20 anni, lire 200; al cli sopra •dei 20 anni. 230 lire. Donne <la Jlt-16 anni, 100 lire; -eia 16-1 anni, 120 lire; oltre i 18 ,anni, 150 lire). Da 1 1920 al 191-0 la. di.ffe1·cwA1J twa le entra lee le uscite nel bilan,cio clcll'IstiLUto di p1·eviclenza , oc.ialo l'aggiun e la cif1·a coloè6alc <11 15 mi I ia,rcl i. li numero degli ìJ1JforLuni .,ul lavoro inden-. 11izzati <lalJ"JGtituto Infortuni sul la\·oro salì: tra H 1922 e il 1932, ,per mantene-r;,i negli a,nni:' f>UCCC&Si\'i:..l mede. imo li\·elJo, se!)pUJ·c ·il n1.1;- mero dcirli infortuni aumenl.as l' tra. il 1932 e il 1939 <li circa il flJO/o. .L'autenlic.ità cli que,ste affermi1zioni non )!lllÒ C&5e1·emessa, nella maggior parte dei casi, in dubbio, basandosi J'nutore sulle caulisisime sta. Listi che ,pwbblicale <.I allo slc!::60 rn.gime .fa-scist.:l; manoa la pl'O\'a per i casi nei quali l'autore si ricJ1ia.ma ali.a propria testimonianza Jlersonalc, noi non \'e-diamo ,però un moti\ o p~r dubitare- della so lanzialc con·ettczza della medesima. Il libro è uscito c0'11una in.trocluzìone di Pietro I\enni, .se-gret.al'io ,generale <lel Partito sociali-sta italiano, e non ci sembra fuori luogo citare, a mo· <l•i conclusione, i sogu-enti ,penGieri tolti ad un opu.scolo edito dal Pa1·tito comunil3ln italiano, l'alleato dei socia.listi: T prezzi pertanto, crebbero tra il marzo e il novembre ciel 191-3 per più del 10000/o in confronto al 1939, annullando co.sì il più del vantaggio ottenuto. Bombardamenti alleati e l'occupazione tc•cle. ca causava.no una grave di60C'· .eu,pn zione. Maneanza di protezione Jncliipendentemente òalla questione dei &alal'i ,·cali, bisogna ricorda1·e che sotto il fasci- ' r;n10 el:>bC'luogo un "cneraJe ccl evidente pcgg!ornmento di lutto il curriculum vitae della moclia degli operai. :'>:on , olo furono ridotti continua,mcnle gli indennizzi per le ore straordinarie, ma fu anche ,distrutto l'edificio della leg:slazionc sociale e al suo posto eretta la <liltatu1·a clcll'oligarchia ria-clronalc e governativa. Fu abolito il diritto allo sciopero, le cor- -pora.zioni si in6tallarono in atrocità arcJ1itettoruchc nelle quiete slrrucle di Roma. Tutte le c;uc fioni riguardanti la limitazione ,delle ore di l,noro furono risolte solo negli uf.fici. econclo cifre ufficiali nel settembre elci 1925, !'J00.!)'i-5 operai u un lolale cli 1 milione 798.429 (occupati in 22.096 Jabbrirhc) lavoral'ono più <li 48 ore In. settimana. :--;;e1 1928 secon<lo un·a1lrn, f-,eric ,cli tati~tiche. 138.376 operai, su un totale cli 90 .790 · (occu,pali in 51-56 fabbriche) la.\'Qravano più cli ,18 Ol'C la settimana. Do,po la guerra ab:,..,sina lr stati tichè furono falsificale. Però 0110 •e-itali <livel',~i rn'ii inclivicluali che mostwa·no come I<' cose k'>i,nao sempre peg-- 1Ziornlr. L'auto1·C' afferma elle' in Milano, nel pc1·ioclo dnl 1937 al 19/42. una fO'rle percentuale cli o,pcrai della Palk. della Pirclli, ~larelli, Gallieni. l,:;ot(a-Fra,-,r,l!ini l' cli diverse tùt.l'e impl'l'M :l\TC'bbcro l,1,·ora(o rcgolarnnenlc dalle 10 alle 12 ore .il giorno. I.e restl'izioni per il Ja- \'Oro <lornenicnle furono ignorate. li dil'itlo cli sei giorni 1cJi fel'i~ ,pag-ate 1]1(',1o·!!Jli operaio fu annullato dnlla p,-a!ica 1101·male di licenziare p-li operai poco ,prima rii<' l'anno cli lavoro fo:,'l';c compie lato. 1·ia. ;;umcncloli u~1 poco più 1ardi. Alla n alclo. in Geno\ a, nel 1943. centinaia <li operai occupati nella costruzione cli carri armali. ccc .. non avevano avuto durant<' 18 mesi Ulll solo giorno libero. Accanto ad un « ~on si tratta .rii off.rire quesLo o quel •f){Jriafoglio a questo o ,quel raippresentaintc clei ,partiti proletari. i tratta di dare maggiore influenza alle organizzazioni operaie in ogni luogo e in oi;rni istante es.se veng:rno a conlt.1tto con I.a ,-ocielà: tanto nella ricostruzione in1 dusiriale e aga·al'ia c,he ne-gli affari govc,rn.ati- ,·i, nell'amm:inislrazione cenlrale e locale che nell'eèe1·cilo. Si tratta sopratl\Jtlo cli far ,prevale1·c L'idea che l'Italia non è un'entità astratta m.a una ,realtà conierela; che si a-iuta l'It.alia olo quando si aiuta il popolo d"Hal'ia, ìl che .signiifica nella .s0'3la11za, gli operai itali~- nii... ~e.gli ultimi anni si ò mostra.to ovunque che un.a ,politica. di reazione ooiale ò necesEaria,men.lc anLinazionale i,n c;_uanto che CSl:>H.. conduce alla decadenza della cultura. nazionale e ~ll"annicnlamcnto clell'indìpe111clenza ... ». 1l libro di Matteotti è una eloque.11te testimonianza di quc,slo •pen iel'O e cli cruesla conclusione. Ciane dtnunciato per collaborazionismo. L'Orh1 · a.prende c11e il commissario tlflti Gi1u;/izia, del C.L.N. regionale lombardo, tlVD. Becc,1, ha de11111u:iafoal:a11/oritii gi11dizi,1ria, per il rea/o dì wllaborazicnisrnc, il prof. Edmoru:lo Ciane, fond,,tore del 1?,aggmppamenlo nazionalsocialista re· 11ubblica11-o e direi/ore del qu.oticlfono « L'lla.lia del Popolo»· li Cione, .~orpreso dal/'in6urrezione n Milano, dopo q11alche tempo riuscioa a fuggire nell'Italia 111cridionale ed a ragµiungere . apoli, ove circo- ' f11oa lr-anquillamente. ROMA. ottobri!. - i upprendc che. per ini1ialirn dei eon. ultori nazionali Emilio Canc,·nri, CioYunni Gua,·ino .'\•mella, Giulio Bergmann e Cipriano Facchinclli, si t' co tit11ito il gru,ppo dei ron ultori studiosi della cooperazione. ullo scopo di aggiornare Je esperienze e di promuovere cd a!'!'i tcrc il ri orgcnle 1110,·imento cooperati,vo. qua le cl irei lo a.pporto dei In vorn tori aIla ricostruz;onc-.

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