L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 32 - 30 settembre 1945

Bi TECNICA .T ulti ricorderanno il grande scalpore 1negli Stati Uniti circa dieci anni or sono dei tecnocratici. E sollevato dalle tesi Secondo costoro le crisi che turbano periodicamente e tragicamente lo sviluppo de/l'economia ca- _pitalista sono dovute al fatto che mentre la produzione, valendosi della tecnica moderna, procede con incrementi fortissimi, le possibilità di consumo delle grandi masse non si sviluppano con parallela progressività. La colpa di questo squilibrio è attribuita alle inestricabili sovrastrutture che soffocano la tecnica produttiva (costi, prezzi, salari, profitti, cambi, debiti, oro, ecc.) determinando periodicamente eccedenze di produzione non smaltita e quindi disoccupazione, miseria, avventure politiche, imperialismi e guerre devastatrici. Per porre rimedio a raie situazione secondo i tecnocratici sarebbe necessario sostituire la economia liberale individualista, con una economia pianificala; sostituire la moneta a base aurea con titoli rappresentativi dell'unità di misura « energia »; far partecipare le masse ai vantaggi della tecnica e della aumentata produzione; o soprattutto affidare la cosa pubblica, non a politici, filosofi e finanzieri, ma ad esperti tecnici ed a economisti convinti della verità .del verbo tecnocratico. « Noi dobbiamo porci dinnanzi al fatto - scriveva Howard Scott - che il mondo sta attraversando una crisi che è essenzialmente tecnologica per cui nessuna soluzione è possibile se non concepita da un punto di vista tecnologico ». Questo orientamento verso una più attenta considerazione del posto che deve essere riservato ai dirigenti il processo produttivo in una nuova società collettivista trova eco notevole anche negli scritti di alcuni laburisti inglesi. Senza arrivare alle tesi estremiste dei fautori della tecnocrazia, il professor Colle, ad eesempio, in un suo lavoro sulle « Moderne teorie e forme della organizzazione industriale >> sostiene che nella /ase attuale del capitalismo l'effettiva condotta degli affari non dipende dagli azionisti ridotti al ruolo di semplici « tagliatori di cedole » m;; a dirigenti stipendiati che tendono pertanto ad acquistare sempre più coscienza del loro ruolo determinante. T aie evoluzione: 1) consente al dirigente di orientare la sua azione con prospettive sociali più libere ed umane; 2) diminuisce in esso il sentimento di essere in guerra coi lavoratori come rappresentante delle potenze del danaro; J) aiuta l'affermarsi nei dirigenti di una linea di condotta ispirata alle vedute professionali ed agli interessi generali. Sempr:e secondo il Colle, in una società socialista .come in una società capitalista i dirigenti scelti tra persone competenti, le quali saranno poste alla dipendenza dei superiori organi di controllo e di coordinamento economico. I metodi educativi sòcialisti estrarranno d'altra parte dalle masse grz.ndi energie, ora latenti, che rivoluzioneranno le possibilità organizzative e produttive dell'intero sistema economico. Il ruolo che i dirigenti sono destinati ad assumere in una società socialista non ha mancato tuttavia di creare, in certi settori, delle apprensioni presto tradotte in prospettive piuttosto paradossali. Cosi nel 1941 un autore americano, ]ames Burnham, in un suo libro sulla rivoluzione dei direttori (The Managerial Revolution) ha sostenuto la tesi che la classe rivoluzionaria destinata a sostituire i capitalisti nei posti di comando, ed a costituire l'impalcatura della nuova società collettivista, non sarebbe quella proletaria, ma bensì quella dei direttori di azienda. Le Tivoluzioni svoltesi tanto in Russia quanto in Germania non avrebbero avuto altro risultato, pur sotto la copertura di diverse ideologie, che quello di porre in primo piano un gruppo di funzionari economici che controllando il meccanismo statale e quello delle grandi aziende, venivano praticamente ad essere i dominatori -di fatto dell'ordinamento sociale. Ne risulta, secondo il Burhnam, che mentre il proletariato, avente una coscienza di classe, lotta per l'estensione dei poteri dello Stato, e la riduzione dei poteri del capitalista, non è a suo vantaggio che tale trasferimento di poteri avviene ma bensì a vantaggio di una burocrazia statale e aziendale, tecnica ed amministrativa, che pur senza avere una chiara coscienza di classe finisce coll'essere investita di una forza di governo ogni giorno sempre più estesa. Siamo evidentemente di fronte a schemi storici molto arditi, che non possono certo essere accolti nella loro totalità, ma che comportano tuttavia un avvertimento degno di seria considerazione. Dal punto di vista della dottrina socialista infatti non basta risolvere il problema del « che cosa controlla lo Stato», ma è necessario risolvere anche il problema del « -chi controlla lo Stato». A nostro avviso la questione dovrebbe tuttavia essere posta nei seguenti termini: I) la figura dell'imprenditore, proprietario e condottiero di una grande industria, è destinata a perdere progressivamente di importanza nella organizzazione futura della produzione; 2) la condotta dell'economia attraverso un « piano » crea e potenzia due classi di funzionari economici e tecnici; quelli dipendenti dalle aziende produttrici, e quelli dipendenti dal sistema statale, o dalle grandi organizzazioni economiche; J) se è vero che storicamente tali funzionari sono sempre sfati l'espressione delle direttive e degli interessi dell'imprenditore, come singolo o come classe, è anche vero che tale situazione di dipendenza si va progressivamente attenuando e che i funzionari sia statali che privati tendonq sempre più a criteri tecnici o politici che si allontanano dalla linea del margior profitto aziendale. RIVOLUZIONE con la base e che tanto l'una che l'altra abbian;J una ' 1 sufficiente conoscenza della tecnica del processo economico per poter fare da freno ad ogni tendenza sa dei lavoratori e cercano di conservare una situazione di indipendenza che valga ad assicurare loro , un ruolo quasi arbitrale nella futura organizzazione sociale. E' arbitrario tuttavia trarre da ciò la deduzione che i funzionari dirigenti le aziende, o l'apparato economico statale, tendono a divenire di tanto Berna CtmU••• llberazloae Nazi••••• la Svizzera i dittatori della società nuova; 5) l'esistenza di forze politiche inquadrate nei partiti e aventi la possibilità attraverso questi e attraverso il Governo di scegliere od influenzare le grandi direttive dell'azione economica, congiuntamente alla possibilità di controllo svolta alla base dalle masse lavoratrici, può costituire un adeguato contropeso a qualsiasi pericolo di strapotere da parte dellà burocrazia; 6) perchè questo equilibrio tra alta direzione politica, direttiva tecnica (burocrazia) e controllo di base, abbia a svolgersi adeguatamente è necessario che l'alta direzione politica sia in stretto contatto esclusivista ed egemonica della burocrazia; 7) soprattutto è necessario che la burocrazia non costituisca una classe chiusa, ma che essa sia continuamente epurata dai suoi elementi incapaci o antisociali e rinsanguata con elementi aventi adeguata preparazione, maturati attraverso la lotta politica o estratti largamente anche dai settori popolari operai, contadini, impiegatizi, artigianali, attraverso una scuola di grado superiore aperta a tutti i ragazzi meritevoli e chiusa a tutte le nullità. Il problema della scuola viene cosi a porsi al centro della riforma sociale, ed esso deve essere quindi affrontato con la necessaria spregiudicatezza, rapidità ed energia rivoluzionaria, perchè dalla sua soluzione dipende in larga misura la possibilità di instaurare, inquadrare e migliorare una vera società socialista. Virgilio Dagnino. Croaaebe. dell'emigrazione Italiana Zurigo GIIaatlfasclstl alla Casadtgll Itallaal Sabato, 15 settembre, in serata. con una bella ~P semplice manifestazione gli antifascisti italiani di Zurigo, già dissidenti dalla Colon:1n libera, si sono recati alla Casa degli Italiani, rendendo così effettivo il rappacificamento dell~ due parti. E' intervenuto un <folto pubblico, la sala del teatro era quasi piena; gli antifascisti al completo. La Bandella ticinese suonò alcuni pezzi cli musica prima nel cortile della Casa. l)Oi nella sala, ri ·cuotenclo clei ,ivi applausi. A presidente di giornata ,·enne eletto per acclam,1zione il compagno Annuzzi. La nunione Yenoe aperta, con bre,·i ed appropriate parole dal compagno Armari, al quale seguì prima il compagno Buzzi che indicò la decisint importanza dell'iniziati ,·a presa dall'antifascismo militante di Zurigo, poi il prof. Chiostergi \I quale illustrò la ituazione italiana sulla se0rta della tanta esperienza acqui ita nel recente Italia; egli si riferì anche ai c.:>mpiti pa senti e futuri dell'emigrazione. viaggio in a ti e :)reE' tata dunque anZ1onata alla Ca a degli Italiani la conciliazione tra la Colonia lìbera italiana di Zurigo e quegli antifascisti che di · entendo da certi criteri organizzati\•i e atteggiamenti di que ta a,·ernno assunto nei suoi confronti un atteggiamento di n~tta 011'.)0sizione, raccogliendosi attorno alla Scuola libera. ·01 ci rallegriamo di tutto cuore per la ristnbihtn concordia e speriamo che Si possano relegare per empre nel museo delle anticaglie gli episodi spiacevoli cbe banno accompagnato il conflitto. Ferrua rimane invece la scissione tra gli elementi che i trovano concordi in una incera condanna clel regime fascista e nella volontà di contribuire alla lotta per la nuova Italia democratica, ~ coloro che furono im·ece i complici. i sostenitori attivi e i profittatori del fascismo e gli abbietti esecutori, le spie, i provocatori ecc. I discol'si pronunciati• i! 15 settembre alla Casa degli Italiani. hanno trovato l'unanime consen ·o e non lasciano sussistere alcun dubbio sulla ferma intenzione degli italiani stretti attorno alla Colonia libera d1 mantenere anche nel ra neni re tale sC'isi::ione.Ed è hene che sia co--1. L'accordo gioverà ad ambedue le pal'ti: eh\ un lat0 gli antifa cisti militanti ritroveranno il contatto con la mai:: a, enza il quale tutta la loro azione, è conclaonata alla ·terilità; r0rganizzazi0ne del'.a colonia libera non potrà che an-antaggiar i dell'adesione di un gru:ipo di uomini cli prornta fede, •battaglieri ed t>sperimentati, che hanno dimo trato praticamente la loro capacità creando e mantenendo )n vita attra ,·erso difficoltà di ogni SJ~cie la «Scuola Libera». Quel vassato di azione, di lotta, costituì ::e però non solo un titolo d'onore per gli antifasci ·ti. ma anche un impegno di lavoro intenso e . eno. ~on mancheranno certam':!nte le occasioni agli attivisti, tra e si! In linea generale sarà nece sari') allargare la cerchia clei rpartecipanti attivi alla dta della Colonia libera e mantenere in <>s a un'atmo ·fera di cordialità e di stima reciproca col praticare rigidamente nella vita interna dell'organizzazione e nella ·ua attività esterna le regole del la democrazia. Chiarita una volta per semprt> la situazione 11e1 confronti di quelle persone con lt> qua li nes unv mole a,·ere più nulla a che fare. his0gna n nostro parere transigere con coloro che Yengono orn a noi do:>o essere stati sia in eguito a passioni, . ia per paura, per ignoranza o S<:>lpoer ind1ffereuzu i seguaci passi vi del fascismo ; non si dovrebbe più perdere troppo tempo a sezionare ognuna <li queste per one e urlare allo scandalo se dopo lunghis ime ricerche o dopo aver ruminato per chi· à quanto tempo nella propria infallibile memoria s1 riesce a scoprire che nel corso dei « venti unni " quel tale una YOlta... ecc. Vi sono degli altri comJiti concreti più degni delle nostre cure. In primo luogo quel lo della Scuola libera. Liquidata la scuola paritetica fascista, si manterrà in vita il doposcuola, runica forma di scu()la italiana che abbia una vera ragione d'e sere in Svizr.era. Si è già raccolto un buon numero d'iscrizloni, trnvat-0 il per.·onale )nsegnantc. si tratta ora di assicurare alla scuola i mezzi per funzionare. Sarà poi necessario ri:>rendere al più presto pos- .·iblle quelle lezioni di cultura quindicinale politica c·he furono una delle ~nizlatirn più felici e fortunate della Scuola libera e del prvfe sor Scbla vetti. Avvicinandoci all'Inverno ,sarà un dovere per gli Italiani di Zurigo di pensare ai loro compatrioti in lria, esP,"l>Stai lla fame, al freddo, alla cltsoccupazione. Bisognerà com'.)iere il massimo degli sforzi per lenire quelle sofferenze. Come si vede. non rnancauo le occasioni di laYoro per gli attivisti, anche al cli fuori clegh esercizi della memoria. Aldo Sampltrl informaferc dtll' Ovra r giornali Italiani hanno pubblicatv i nomi di alcuni figuri agenti della polizia segreta fascista, la Ovra; tra gli altri abbiamo letto quelli di Cassinelli, Del Re, Aspettati. Cousani, e di due che compivano la loro opera nefasta tra gli italiani residenti in Snzzera, Baldacci in Ginevra e Aldo Sampieri in Zurigo. A. Sampieri è conosciutissimo negli ambienti antifascisti di Zurigo, nella quale città risiede da decenni esercendo,·i un negoz10 di generi alimenta1·i. Ha un pa sato politico as ai variopinto: repubblicano prima ,aderì poi al Partito re~ubbllcano socialP, poi a « Giustizia e Libertà », ultimamente s1 era iscritto al Partito Comunista. ::\!oralmente egli era già squalif:icato presso tutt.:>un settore dell'antifascismo per alcune sue indegne azioni ; la Scuola L11 beru Italiana lo a ,·eva espulso. :\folto invadente per carattere, ora sappiamo che lo era anche per assolvere meglio il suo triste compito, e grande lavoratore, eglt riesclva empre a intrufolarsi in una delle tante associazioni italiane di Zurigo, e ad emergere. L'ultima volta tale giuoco gli era riuscito nella Colonia Libera, della quale era diventat'.> il segretario . Il Partito Comunista e la Colonia Libera hanno subito delibernto l'espulsi.:>ne della spia, la Colonia compirà poi anche una inchiesta ~)er ap:)llrare con precisione tutti i fatti relativi al caso e per lnd:- Ylduare ~ventuali altri informatori. CemltatoCentraleColoaleLibereltallaat li Comitato centrale della Federazione Colonie Libe1·e italiane è stato e0nvocato in sPduta straordinaria domenica 16 settembre. • Erano pre enti i rappresentanti della Colonia di Zurigo, cli quella di Ginevra, Basilea, Sclaffusa e il delegato p':lr la Svizzera orientale. Era rappresentat'> l'e ecutivo federale. 1I C'.L.N. di Zurigo e il C.L.N. in Sv. Le trattande all'ordine del giorno erano le se- .g~1enti: 1) Ricostituzione ùell'Es~cutiYO. 2) Pagina dell'F,migraziooe italiana. 3) Varie. Pre idente di givrnata era stato nominato l'amico prof. Chiostergi. Tutti i compagni intervennero nella discussione po1tand'> ognuno il proprio contributo al fine di raggiungere una int':lsa armo111ca e fattiYa. Le trattande furono svolte con lo spirit.:> di compren ione e cli serietà che contraddistinguono oramai tutte le nostr<' riunioni. Le conclusioni furono le segu<:?nti: La nuova costituzione dell'esecutivv è Jrov,·isoria e i delega Ginevra ad a sumere l'esecutivo, la presidenza e la segreteria della Federazione. Si decide la con,·ocazione del convegno delle Colonie Libere italiane in data fissata per il 14 <:>ttobre a Lugano. Per il e0nvegno cli Lugano è tato accettato il seguente ordine del giorno: 1) Verifica dei poteri e nomina della presidenza. 2) Relazione sull'opera svolta dalla Federazione. 3) Epurazione nelle collettiYità italiane in Svizzera, per raggiungere l'unitù delle nostre colo111e. -!) Rappresentanza clegli italiani all'e tero e loro partecipazione alla Con ulta e alle elezioni della C0stituente. 3) Rappresentanza diplomatica e con ·oJure italiana in s,•izzera e proposta di istituire un se1·- vizio ~ociale presso ogni consolato generale. G) Organizzazivne della Federazione (Statuto) e nomina del Comitato Il'ederale. Pubblicazione dell'organo uffic-iale delle t Colonie Libere» (Federazione). 7) Varie. Coaf ereaza 'fr•■rhet su Mollntlla Invitiamo a partecipare alla riunione elle a\'l'tt luogo il giorno 3 nttobre alle ore 20 nella sala bianca del Volk._haus. Il compagno TMnchet dl Ginevra 'J)arle1•à in francese illu trando il plano dell'opera di soccorso In favore ciel Comune agricolo di ì\Iolinella, che 11 Socevrso Operaio svlz1.ero (Schweizerisches ArbeiterHilfswerl,) sta organizzando. Il compagno Tronchet, che si è recato or è poco In Italia. riferirà inoltre f:Ulle sue impressioni di viaggio. Si è riunito domenica nel pomeriggio a Berna, tempestivamente conYocato, il C. L. N. in Svizzera. Erano presenti I delegati ciel Partitv Democristiano, riel Partito ·comunista, del Partito Repubblicano e del Partito Socialista. Dopo una discussione preliminare di chiarificar.ione, è :;tato .1crettato l'ordine del giorno stabillto dal Comitato C'entrale della Federazione delle Colonie Libere, per 11 convegno che avr,\ luogo a Lugano il 14 di ottobre. 11 C. L. K. iu Svizzera ha pure ùeci:;o di invitare il C. L. N. Alta Italia ad im•iare un suo rappresent,tnte al con,·egno di Lugano. SaJpiamo che il C.• ·. L. A. 1. ha accettato l'inYito e iud1chiamo che li cvmpagno Rodolfo Morandi presidente del C. L. X A. 1. sarù presente fra noi a Lugano il 14 ottobre. Baallea Assembleadella Coloala Libera Sabato 22 ha avuto luogo a Basilea un'assemblea con l'intervento del -console Vie!. Si sono discussi Yari problemi come quello della costituzi.:>ne d'un omitato di Liberazione Nazionale locale che donebbe es ere eletto non nell'ambito d~lla colonia libera ma da un'assemblea composta <la tutti gli italiani re ideati a ,Basilea. Il procedimento sarebbe quindi diverso <la quello di Zurigo dove il comitato nazionale locale è composto da nlppresentanti dei rnri partiti aggiunti a. quelli delle associazioni esistenti nella colonia. Si è inoltre discusso l'invio di delegati al convegn0 delle colonie libere di Lugano, l'amm1ssione di nuovi soci ed infine il problema dell'epurazione. Da tutta la discussione abbiamo avuto l'impressione che in quanto concerne l'epurazione è decisivo lo sviluppo della s1,tuaziooe italiana. Finora aV\·engono fatti sorprendenti. Il consvle Yl.1tale prima a Basilea era stato sospeso dalle sue funzivni. Egli che proveniva dallo squadrismo non pote,·a aspettarsi altro. Tornato a Roma però lo attende,·a una heta sorpresa: venl,rt pienamente 1-eintegrato nelle sue funzioni ed otteneva persino un po to di fiducia. Se in Italia le iose stanno ancora a questo punto molti fatti che avvengon0 all'estero trovano la loro spiegazioM. Solo la lotta dei partiti proletari condotta felicemente a termine, l'abbattirpento della monarchia e la creazione d'una repubblica solidamente sorretta dall~ correnti progressiste, potrà ris.:>lvere a fondo il problema dell'epurazione. Esso non va inteso come sterile ed incivile atto di vendetta; ma deve a,·ere i suoi limiti ed i suoi sco!)I. Esso deve allontanare dai posti politici delicati persone che potrebbero sab.:>tare e minare le basi del nuorn Stato. Bisogna evitare in Italia Il ripetersi del dramma spagnolo. Il co)po d1 mano di Franco fu dovuto appunto alla mancata epurazione oolla prima repubblica spagnuola che lasciò uomini pericolvsi negli alti uffici dell'esercito e della burocrazia statale. Noi/zia rio Trenta milioni sequestrati all'ex presidente del Tribunale Speciale. - Rom.a, settembre. Guido Cristini, ex presidente del Tribunale speciale, di cui è stato più vdlte erroneamente annunciato l'arresto, continua a rimanere ucce1 di bosco. Si apprende che le operazioni di sequestro condotte ora a termine su tutti i beni immobili di sua proprietà. consentono di stabilire che l'ammontare complessivo di essi supera i 30 milioni. Le ulti1me truppe brasiliane hanno lasciato l'Italia. - NlpoJi, settembre. L'ultimo scaglione delle truppe del corpo di spedizione brasiliano, composto di 133 ufficiali e 2647 uomini di truppa, è partito ieri da Napoli diretto a Rio de Janeiro a bordo di una ruwe-lraspor.to nordamericana. L'emigrazione italian,a nel Sud-America. - Roma, settembre. Sono stati iniziati da parte italia. na, secondo quanto apprende l'« Ansa », scambi di dati e di notizie e prese di contatto con glt organi cornpelenli del Brasile, Argentina e Perù, allo scopo di studiare le possibilità. di avviare corr~nli migratorie verso tali Paesi. Si tratta tuttavia di conversazioni del lutto preliminari. Si a,pprende irwltre che il Governo italiano solleciterebbe a I avore dei lavoratori che emigreranno un insieme di provvidenze, già. in corso di ela.- borazione, afte a garantire loro u.n trattamento che li equipari, per quanto è possibile, alla mano d'opera loca·te. Parla Pacciardi - A Terracinia, il glorioso comandante della Brigata Garibaldi, ha tenuto un comizio davanti a migliaia di ascoltatori. Pacciardi, ora segretario generale del Partito Repubblicano, contin1U1 la sua energica campa• 6na propagandistica contro ·1a Monarchia. L·oratore, dopo aver affermato che la monarchia è responsabile della disonorevole situazione iffllia.na, ha aggiunto che i nostri diritti devono essere di/ esi dai democratici e dagli antifascisti e non da monarchici o da nazionalisti. Pacciardi, dopo aver sottolineato l'indispensabilità della costituente, ha espresso il desiderio che tl pwssimo convegno di Londra non crei falsi imperialismi. " Poco ci importa delle colonie di prestigio - ha concluso Pacciardi. - Ci interessa l'integrità ILazionale e Trieste italiana. ,,

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