Bib TRIESTE et.lero. Anohe questo deYe Cl:>òerere50 noto, e non bis.ogna cLiimenl.i·cai-lo ». L'autore seml>ra i~norare che nel 1919-19'20 in Ttalia l'oJ)'po5izione cont1·0 la fohìa nazionalista contaS6e molti nomi autorevoli; olti·e· a quello di .Gaetano Salvcmini. che viene anche citato d,1 lui. ricordiamo i socialisti, il conte Sforza. 'Leonirla Crodiamo ohe la storia del '.!)eri.odo intermittente .fra le •d!ue ,guerre mondiali abbia moot,rato a Lutti con suffi,cfonl,e chiarezza, a quali peri,coli siano sempre oopo5le le minoranze nnzionafii e çuaile pericolo es.se JP◊-Sbano costituire ,per lo c:;lalo nel c;,uale sono incol'porate. Rife,rencloci a-cl alcune ll)ubblicazioni recenti della vizzera tecle ca u Trie.sle e la Venezia Giulia:), ,cercheremo di comuini.care ai Iellori a.lcuni ùat.i di fatt,o fondamentali come prima intrnduzion,e alla conoocenza ciel problema. Xella Venezia Giulia non è pc>tSsi.bile,in conseguenrza clelta me.scolanza della. popolazione, di traicoiare una linea di confine ohe sepaii·i nettamente i. due elementi eluiici che la compongono: l'italiano e Jo iSla\'o; gli italiani abitaJn-o nelle •citlà, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e aill.re località. minori e \'i formano s,pe,sso la maggioranza; gli cSla\·i pre,·ahgono nettamente delle ,campa.gne che circancla,no e t>eparano quelle. La linea di confine lascerà su~sistere semJpre, in ogni ,ca o, delle minoranze nazionali note\ oli. La Venezia Gi.ulia contarn, secondo il ceru;imento dESI. 1921, 930.10 abitanti, ,< e tJuLte le rpersone ,cli buona fede sanno ohe nella Venezia. Giulia ,gli sla\'i formano ,più della metà cl ella ;porpola,zi'One » ( al ve.mini); secondo il Dott. modlaka, dopo l'anne&sione cli Frume. Yive\·a•no entro i confini de.Ilo stato italiano 650.000 la,·i del su.d (se-1,bi e ,croati). Se ill\·ece il col1lfine don~·& e corricSpondere alle aspirazioni clella JugosLa\'ia., esislerebbe entro i suoi confini una minornnza italiana. di cli,·er e ce-ntirnaia cli migliaia di per:,;one. Le lunghe diSCUl$1Sionie polemiche ,clel Dr. Sunocllaka non po ono attenuare .menomamente tale situazione di fatto. Per lai ituazione etni,ca cSQlpra accennata. n-Olll sarebbe neppure possibile trruociare u.na linea di ,confine, torbuosa quant-0 si '-''Uole, che Lasci sussistere eta a,mbe le parti 1 delle ipiccole minoranze, a ,pa1,te \ohe runa taJe soluzione dovrebbe cli,·i,clere delle regioni che fornnano dal ip,unto di vi.sta economico una unità. IL prolblema si 1•ispecchia in forma clas&ica neL caso della.i -ciilà. di Trie te. ulla nazionalità dei &uoi abitanti Lezzi ·comuni-ca i dati seguenti: Trieste: 1 io 3,70/o di sloYeni 19:21 1,30/o di sloveni Altoipia,no :t,riooi'.~no: 18io 97,fll/o slo\·eni 1921 60,60/o slo,·eni A111ohe il Dott. SmoclJLaka è caitegorico (pagina, 33): « S~pw·e i c:Lintonvi di Trieste siano semipre stati abitati da sLa,·i, non può esse_re me,s.so in dubbio il ca,raltere ilaLiano di Trieste». In Trie6te il problema etnico si complica con cruello econo.mi,co, per :p-066edere la città delle g,ramdi industrie e un ,porto di i,mrportanza eurOIJ)ea. iAlgli inizi del XVIII secoro Trie t.e contava solo 600 ,oase e i500 aibitanti, nel 1824 50.000 a.b.itamti nel 1 40 0.000 abitanti L'ascesa del porto dr Trie te ad importanza. europea dal.a •dall'a(Pertura, del canale di ~uez (1869), la popolazione de'lla città crebbe rapida mente: 1869 1 90 1900 1913 123.000 a,bita.nti, 155.4il aiòita.nti, 176.383 aJbit31llti, 247.099 aibitanti Trai il 1900 ed il 1913 Trie.ste oool.ljpava. per il suo tr.a.ffi.co, rotta ,-o -pooto tra i rporti dell'Europa. La ,città soffrì molto durain~ J~ 'Prima guerra mondiale, nel 1917 glri a,b1,tant1 erano scesi a 160.000. Lo smembraJmento -cle11amonarchia a,ustro-un,gar~ca, ohe ,co titui,va il retroterra nat.uraJe di Trieste, c.mbrò giu ti,fic_ar? il ,pessiimrismo !più nero sull·ayvenire della c1tt~ e del auo IJ)Orto. Inrnce una aiggia, ,politica dt convenzioni e trattati a.sasi,curò a Trieste la clientela d~li stati u,ocetS.Sori dell'Austria Un. glleria. l'AWS,1ria, l'Ungheria e Ja Cecoslova,c- -ohi•a. Queste nazioni e non l'It.aLia e n~pp,ure la .JU1gosla,·ia sono stati. .fino au·anne&s1on~ dell'An.11S,triaai lla iGerma•nia e al trattato ,eh ~onruco i prin-cipa,I i cl ienti ciel ,porto di Triest~; l'Itailia <L:n·a la preferenza acl alt.ri suoi porli, a Venezia e a Geno, a, 1aJ .Jugoslavia. a Swsa.k, palato e Dubro\\lnik. 1l mo,·iJi:1ent,o d~l por~~ di Trieste a \·e,·a nel 1938 rag,grnnto _<li nu~\ l'altezza ciel 1913: ancihe la popolazione ncomirn.ciò ad aumentare: 1921 238.6.35 a,bitan1.l, 1931 249.5i4 abitanti. 1936 252.23 rubitanti.. « ::---on è quin,cii esatto, come ~ è facilrrnente tentati a credeTe, ohe il :porto di Trieste _po6se,g,(Ta im-portanza vitalie IJ.>Crla Ju.goslavia. I orti di Susa'k e [Palato sono i;ufficienti per p I . Q il commercio nnarittimo della Ju,gos av1a. uest.a •constatazione non de,·e etS6ere in nessun caso tra.s,curat,a» (Lezzi). Il Dott. Imodlaka. si limita a.d afferma~e ~enerosamenle che la .Jugoslavia non può es, tere senza il porto di Td'este, evita però di en~rare nei dettagli cli questo a.spetto della quesho~e. Oramai però la oluzione del problema tl'le· stino non dipende più , olo dalla buona ,·oJon. tà dell'Italia e della Jugo lavia; ambedue que· ste regioni, ridotte in miseria clalla lunga guer~ ra, sono ora più che nel pa,..,"'6atogli strumenti di altre (Trandi potenze. p .1..,; 0 dl\J eLros en ~liLico in emado· nale <lel conflitto per Trieste, Lezzi scrive: e< PPI' il mo1nenlo si tratta meno, nel ca o di Trioole, cti un coruflitto italo-jugooJa,.,o, che cli una ,·iolenta conli1·0,·er,-,i,a, angloameri•cana-ju. g-OcSlava » cliel1·0 la quaJc ulliJna potenza si nas.conde la Ruc56ia. « F.' e\'i<lcnl~ che dietro Tito cSta la potenza della Ru-:isia ctei oviel. Tito non anebbe mai osalo <li re.i ifitere, senza una Lale proLezi<>ne, agli anglo-sassoni». « Il retro,::..cena è e,·idenle: lTnione <lei ovieli cl1e, detto tra pal'ente.r,i, segt!C le di1·etll\'e dPllcl politica eò'f)an..,ionhsta della f{u....,,ia zarista, i:,i 1 x>trà pl'e•-;to o tardi nu10\·ere libel'amente uel :\feclilcl'l'aneo. Senza basi na\ali i viaggi delle corazzate nu;se avramno i;olo il valore di er,cur- :-.ioni. E" un fallo che la Ru&-ia non posde<le anico,·a dei p,unti cl'a,ppoggio nel :\[c-rlitel'raneo ... L' In,<Thillerra, che considera ~oigi ,più olle mai il :\leclilel'raneo come il « :\fare nootnun », cerca a,d o!?'ni cooto di impedire che la Russia acquisti <le.Ile baoi nel :\fcrliterraneo. Un ca.so parallelo a c;-uello <li Trieste ci viene offerto dalla Grecia. Aniohe qui i piani rur'<Si cozzano con la. 1·esir"-lenza in,!?'l('<See. non è per i g"l'eci che Churchill è ,·olato ari Atene. Gli jugosla,.\·i <Sono i pionieri de,! p.anslavi,-.mo: è pos. ibile ohe l"Ingihillerra vog-lia servirsi -cle-gli italiani per la iguardia nel :\fc.ctiterraneo, il ohe, d'altronde, rientrerebbe nella tradizione della . ua politi,ca ,,. \"oglia1J10 ancora mettere in e,·icle112a alcuni errori e contraddizioni che aibhiamo rilevato nell'op,uscolo de-1 Dl. macllaka. E,gJi ~crive a pag. 15: « Quest-0 vero ma1·tirio degli juaoola- , i i-n Il.alia è <Lurat.o un intero (J'Uarrio <li c:;ecolo, i;enzat che, 1Per quanto ne aipip.iamo. contro una sopraffazione quale non ne era mai a,,venuta una s~mile fino allora, 1-i ;;ia elernta anche una ~ola ,·oce ila-liana. sia in Ila.lia ohe nel libero Bis.solati, Bo1·gese, Borsa; egli ignora cSOprattutto che i profughi anlifa.,,ci--Li italiani hanno F>empre slli·~rnatizzal-0 pubblica,mente in modo i•nequ i\ oca bi-le la poi i t.ica fascista de Ile mi noranze. rsul'la cLibel'là.", .;u «Giustizia e Libertii)), .-;ul «'ù10,·o Avanti , r-.ull"«.\ \·anti e le altre loro pubblicazioni; r•i,corrlian,o olt1·c all"opu colo sopraicila.to edito eia Giu.;tizia e Libertà quello cli Xenni .sulle fucilazioni di Tr-ie te. L'autore sori,·e a paz. :W: La .Jug-~-la, ia non ha mai condotto una ,politi-ca \·iolenta <li f>nazionalizzazione. Lo cStato ju!!'~la,·o ha, perF-ino Bollo il \'e,oahio re!?'ime retrogado, manl<'- nuto a sue 6'pese ce-ntinaia di r;ouole tede-sohe, un,ghere i e di altre minoranze». A pag. 35: « Parimenti non dobbiamo ripetere l'errore del 191 , allorchè at,cuni na'Zionali~ti croali di co1·- ta ,·hsta ritenevano che i:rli inlere-SiSi della Croa. zia e della .Jugo,sla\'ia fo-;-iero meglio tutelati con la 1$0S'peru-ione cl e-1 l'amnn inistrazione cumu nale <li Fiume e l'esclusione della lingu,t italiana dall'amministrazione della città;>. L"a,uLore tigmatizza tali metodi, e noi ne 'Prendiamo atto, come può ee-li però allora affermar re che la .Jugo15,la\'ia non ha mai condotto una politica do~enla di nazionalizzazione? E. \'. ') O. Lezzi. Ue1· lreit um Trie.,te. in Rote ne,·ue Ri,·i"'ta ,(Jel Partilo 'ociali-,ta Svizzero ,. 11: ·Dr . .Josio modlaka. \Vas i-st mit TriecSt? 19'►5. Lite1·a Lurvelrieb der Pa rlei cler .\ rbei t. L'autore fu .cJele_g-ato iu.!?'O lavo alla conferenzn rli Ver ailles ed è mini tro r;enza ,portaf01?lio nel g-o,·erno di Tito. Faremo uso anche delro11>u colo: « Il fascismo e il marlirio delle minoraiiw,e ». a/non~mo. ma erodiamo di G. Salvemini. (',rlito ne-I 1933 da Giui:,_lizia e Libertà. DISINFETTARE • Tra i t,mfi bubboni pestiferi spuntali alla po· 1Jera lfalii.l dalla grande guerra ( 1915-1~8) ne va menzionato uno che, da ben Denlicinque anni, con alterne Dicende ne in/ esla l"organismo senza decidersi a scomparire. lnfend1anio parlare del!'« Associazione nazionale dei combF1Uenli ». Tutti gli assetali di giustiria e lulli gli onesti, che nella «Combattenti» avevano Disto, sempre, il sostegno nefando e nel as(o del {P.scismo, dopo il 25 luglio, aveDano lirato un respiro di profonda soddisfazione ed aDeDano pensato, che, finalmente, anche q11ella pioDra, che aveva succhialo a. più non posso nelle misere risorse della Patria, non aveDa. più ragione di essere e la. ingloriosa caduta del •fascismo raDeDa. trascinata seco seppellendola sotto le m.ace. rie del su,o edificio di dolore e di morte. Ma. purtroppo non fu così, chè, anzi, la. <Combattenti», solfo gli auspici cli mal consigliati nostri amici - e/agli amici ci guardi lddio ... con quel che se· gue - Si cercò e si cerca tufl'ora. di mantenere in Dita ed in nome di un patriotlism.o rancido e sorpassalo si tenta sempre - e senza alcnn risu/lafo - di conoerlire ad un ntiooo «Credo». Per la bisogna si stamburò e si sfamburra: e ~I Risorgimento, e la Democrazia, e la Libertà e -- come per gli unguenti di felice memoria - si crede che coll'amalgamare questi tre ingredienti, onde preparare un efficace cataplasma da applicare sulla troppo masturbata CO/:cienza di quelli ex, la cosa è bell'e falla e la « Combattenti» spolDerata e messa a nuoDo polriì fin.al. mente marciare non nel marciume come aveDa sin ora marcialo ma in una afmosf era più sana per la eterna grandezza e la gloria de"lle stirpi di Roma. E così fra dolci amplessi il passalo sarebbe relegalo in soffitfa nel dimenficafoio delle cose inutili. No, perdio. Il pas alo non è passalo nè potrù essere cancellato dall"anima di coloro che per ben venfi.cinque anni hanno soff erlo le più doloranti fitte ed hanno lagrimaf-0 le pitì amare fa. "rime. Questo è il momento cli fa.re i conti e la :omma - dalla quale deve risulfare giusto e léimpan.fe qua'le è il tuo e quale il mio - non è ancora. stata fatfa. Ma si farà. Oh! se si farà. E com,e... Ma. richiamiamoci per un momento al come nacque, si sDiluppò e prosperò la fungaia veleno.5a. che in principio aoeoa. scopi sani essendo che Dari gruppi disorganizzati di poveri contadini reclamarono la ferra, secondo le promesse fatte loro nelle trincee - (quando doDeoano farsi sbudellare per la. patria di 'lor signori) - e che quando, Distisi turlupinati, vollero _cli pr_opria. ini:tialiva tentarne l'occupazione si videro impediti e caccié1li fuori con tanto di moscheUi spianali contro di loro da altri contadini Deslili da soldati. Di questo stato di cose ne apppro!itlarano i più alti papaveri degli ex. In prima fila le « m~- daglie d'oro» ai quali seguivano in secondo ordine i decora/i$simi ardili che, nella guerra, ave. vano avuto agio di risvegliare nel loro lur~e cuore fufli gli i.~finfi di barbarie e di lussuria di sangue. . Quest'accoz:r,a.glia di capononi f orfi del~ en.o~e massa che spinfa dalla speranza 111cosc1a-_ mente gli seguiDa - in.cominciarono l"opera .d1 roditori assidui e {enaci rosicchiando quanto cera di rimaste dopo la guerra che ao-eoa dissanguaio la povera llalia. E fu così che incominciando d;1i residullfi di guerra - legname, acciaio baracche, automezzi e depositi alimentari - che i grandi papaveri si facevano aggiudicare a seconda, della loro avidità - si trallava di centinia di milioni di lire - si finiva arie grasse elar. gi710ni in denaro che il governo f aceoa loro allo scopo di ingraziarseli per il proprio prestigio. Con /"avDenlo del «fascismo,. per la e: Combattenti,. fu un.a Dera bazza. Mussolini aDeDa l1isv• gno di consensi. E doDe froDarli se non nef!/i <'X? A questo punto rni sia permesso con un piccolo esempio di aprire una. parentesi onde dar modo a chi legge di farsi un'idea, almeno approssimativa, della camorra organizzala ai danni dell'erario. « Gaetano Rapagnetla » - alias Gabriele D'Annunzio - che alla chetichella f aceDa parie di quella schiera di profittatori - comprò la bellissima Dilla sul Garda - la stessa era slala espropriata a un cittadino tedesco quale botfino di guerra - per la cospicua somma di « una lira " (dico una lira) per simulare che lui - D"Annun- ,10 non f'a:Jeoa aDula in dono ma l"aDeDa, in• vece, acquistata con il sudare della propria fronte. ·tùenle di più facile che quella lira, oggi an. cora, fip,uri conservala solfo un'apposita campana di cristallo in q11alche museo della « Pafria, onde significare praticamente il sudore di D"An, nunzio. La parentesi si chiude. J.,a < Combalfenli,, dunque, venne così ad essere /a spina dorsale del fascismo. I suoi aderenti o/ire che essere degli «ex» erano fasci.sii. Non c'erano manifestazioni senza che gli «ex» non f assero in prima linea nel gridare « Duce, Duce». f q11ando M11·solini concludendo i suoi b/11[/isfici discorsi domandava alla folla.: A_ di 1 rtfalia? » ... erano i combaftenfi che per 1 4 . ·, primi rispondevano: «. 01. ». E mui come in quel momento erano sinceri µerchè in Derifà l Ualia .•C' la mangiavano, ma- /:{icando a quallro ga,w~ce. 1 combaflenli divennero così come il prezzemolo che .~i nda((a a 1111/ele minestre e a folle le .~al.5e. E .alarnelecchi sLLlf'allare della Patria. e genufles.5ioni e inginocchiamenli alla tomba del milite ignofo, e sbandieramenti e mangianze, e niaggi {!rnfuili s11lle ferrovie dello Sfato e succose prebende e s11cchiafe da non si dire alfe dolorose piaghe della poDera llalia. - E a chi /"Italia? ... - A Noi! ... Mi.1g1rn le che magno me. Ma questo aDveniDa nei periodi di relaliDa calma. Biso{lna tener conio che i così del/i ardili, gli squadristi e simili criminali simi soggelfi. erano parfe in{egranfe della « Combalfenfi » e questi insieme ai « ,olontero i,. reclutali in q11elle cloache di delinquenza che erano i fasci di combalfirnenfo fu;ono appunto quelli che incendiarono le nostre Camere del Laooro, 'le no. ire tnblioleche popolari, che melleDano a sacco le 1wsf re fiorenti cooperaliDe, che massacravano i nostri bnoni compagni rei soUanfo di tener fede al proprio ideale di speranza in 11nmondo di Giu. sfizia, di /iberflÌ e di Amore. . 1'11ffi quelli che cooperarono a.tla soppressione del nostro MAT1 f:OTTI dal primo alrullimo apparteneva.no alla , Combaftenli ». fio nominato Matteotti per compendiare lutti i nostri Martiri a1 qua.li rivo'lgo un riDerente e mesto pensiero sicuro di interpretare il sentimento di milioni di compag,u nostri. Ma andiamo aDanli. Delle nullilit qualificale salirorw, come per ma.. gico potere ai sommi (a.stigi dellc1 ricchezza e degli cnori. [,e dmbasciate, i consolali, il pa.rlamr,,11(0 le bw1che, i {!ionutli, le [dbbriche, le industri~, i commerci furono in.oasi da simili rer dtlori. trwio combaflenfi. f, questo andazzo di cose si trascinò fino agli ullimi giorni del fascismo . .\la non si deve ere. dere che fuffo questo succedeoc1 soltdnlo in llalia. [,"Associazione !\'azionale Combattenti, com.e 1111agiganlescé1 piovra aDeDa esteso i suoi terir taco/i anche atrestero formando delle sezio,u nei centri della nosfra emigrazione. E a/l"esfero 110n e;;sendoDi i residuali di g11errd da up.giudicare si specu!clva su q11a11w er<1 o poteva essere motivo di profiffo, e simlli traffici. Il commercio avallalo dalfo qualifu di «ex», sollo la santa e paterna proiezione del fascismo, divenne un monopolio in mano della camorra organizwfa. La scalala agli impieghi nei consolali, nelle ,unbi.l.~ciale, nelle le;zazwn1, nelle succursali bancarie, ne/le 11genzie furisfiche, nelle missioni nazionali, divenne 'lo scopo degli « ex » alreslero. DoDe non c·era110 più posli disponibili q11esli si creao;111n al {111P ti, o<·cup1-irP rhi a spintoni e a spallale aveDa sapufo farsi aDanfi. Gli uffici italiani atrestero furono addirittura inDasi dagli «ex"· I portieri, i nella-cessi, i f a.fiorini. i commessi, t1/i agenti de'lrOT'R.1, le spie pagate ad un fan(o per denuncia, e salendo man mano sino ai più alti gradini impiegufizi.: consoli, oice consoli, ecc. erano, combatfenti. C!talia si van(àoano d'aDerla falla loro e lrovaDano I.o· g,co ~co, ti caria e man{!iarla con sempre maggiore appetito. E fo .\"azione profondeva e profondeDa spremendo dalle sue misere risorse i milioni che dovevano .e.oc/disfare il vampirismo combaflenfi.5fico. - E a chi /"Italia? ... - A noi, Eia Eia alalà! ... Anche in SDizzera la fun!{aia Delenosa piglio piede e o'ltre la pioggia di decorazioni e caDa[ierali e commende della traballante corona d'Italia pwvDe anche qualche residualo di guerra. on.de chetare la. malalingua della bassa plebe degli .. C'X,. che per f!iusto motivo era parte integrante del[' Associazione"· ·aturalmente le elargizioni arresfero non Den-, nero sollo forma di residuali in legname, in materiale metallico, ecc. ma in più modeste proporzioni sollo forma. di ir1dumenli, derrate alimen- !&ri, denaro. A Zurigo, per esempio, gli «ex» d'alto bordo come negli altri cenfri d'Europa - si riservarono i più succo/enti bocconi. I{ basso bordo si tacitaDa di tanto in tanfo con il dare sommette di denaro, corpetti di lana, altri indumenti e scatole di carne in conserDa.. Le scatole di carne furono il boccone più abbon. dante del quale beneficò il basso bordo. Munife di franchigia dogana'le, a migliaia queste scatole entrarono in Svizzera per mezzo della Yaligia diplomatica e vennero diDise fra gli «ex,. di umili condizioni, i quali poi, oenuli a nausea, le Dendetlero a prezzi irrisor; a certi « resta.urantes,. di secondo ordine che ne fecero una larga, incetta Il curioso è che la fungaia oelenosa anzichè diminuire aumenta sempre più di DOlume. Quelli che in Spagna andarono ad assassinare la re. pubblica e massacrare ben 15.000 bambini sono combaftenfi. Quelli che sono andati in Etiopia abbondantemente prooDisli di gas Delenosi e d"iprite onde portare la cioilfà di Roma imperiale" sono combattenti. Quelli che sono anelali in Al. bania allo scopo di schiaDizzarla, sono combattenti. Sono combattenti quelli che hanno ilwaso la Francia, la Grecia, la ]ugoslaDia. Mio Dio quale plelora di roditori aff a.mali si prepar11 a rosicchiare /'Italia. · E dire che il goDenw italiano che avrebbe dol}ll fo cli già estirpare la mala' pianta, cerca e !-òlu-_ dia come innaffiarla per mantenerla in Difa. E di ieri che q11è/ buon uomo dell'onoreDole Gasparoflo, per rendersi utile alla Patria Trn nominato per fa SDizzera un Commissario straordinario» per la « Combaftenti ». E guarda lo strano caso, la scelta cade sopra un'alfro onesto e buon uomo quale è Odoardo Masini, il quale conscio délla missione che glt è stata affidala si arroDella a redigere paterna~ lisfici appelli a destra e a sinistra, i11farcili di pafriotfiche ci/azioni e di luoghi comuni che ora.- mai hanno {alto il loro tempo. Scioglimento, scioglimento ci DtWle e serie in. chieste per accertare alla « Giustizia » lufti e?• loro che del «combattentismo» hanno approfittato per crearsi le colossali illecite fortune. Nè Da dimenticato che quelli che in questi momen· fi di bassa marea cercano con ogni solterfugio far dimenticare il loro passato fruff aldino bi. sogna. siano sf er7ali con l'invettiva di Padre Da.n. te: « .. via costà con _gli altri cani"· F'RALE. Ai lefteri: RIDUZIONDEI PREZZO Avvertiamo i nostri lettori che l'Ammini~trazion_e ha potuto, malgrado il rincaro generale, ridurre. 1/ prezzo d'abbonamento e ~i rive~ita dell'« Avvenire dei Lavoratori». 1 nuovi prezzi sono: 24 numeri: Fr. 4.- 12 numeri: Fr. 2.- Una copia: cent. 20 L'AMMINISTRAZIONE
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