L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 28 - 30 luglio 1945

I • Bi LETTURE I fondamendtiell'azionseocialista nellepubblicaziodneill',A, vanti" « Doouimenli socialisti», « Pagine socialiste»,, ~ Cultm·a socia.lista». Sono i titoli di lre co!- lane ,con le quali la rinnovata S. A. -Editrice Ava.nt i! riiprende lai sua attività, collegando la tradizione ai risultati -0eH'e€ìl)eriem.a e dell'evoluzione :Politica, ecooomica. e sociale ùi mezzo secolo (1). 1'n 1primo Luo,go, fra i documenti, si pone l'aacenio &ll/1 :Problema -0eUl'o1·a: «ILa ,Costituente, alrordine <lei giorno della nazione». salariato agricolo alJa gestiOIJle ,dell'i,InJJ)rooa nell'azienda. irri,gua lombarda» (,S.E.I., Torino, 1945). 11,a, tesi è 1piuttosto vecohio<tt.a: siarmo anCOl'aJal parl-ecijpa.zionismo ed alla ,più stretta colla-bo1·az.ione ,d-el lavoro con la ,proprfotà. E pure l'e61perienza tragi,ca del nazi-fascismo dovrebbe aver ,convinto -della sto1•i,oa inutilità degli sfot•zi intesi a mettere le daniCle al U1bero ,giooo della lotta <ii cla&.e. :In al.cune sue ipub:blioazioni il .cto-tt. ALberto Bertuzzi (« Lai libertà economiiea..,politiica ai ,con- ,fini dell'intereese collettivo:» ed « A-grico•ltura dell'avvenire». Ed. E.O.A.B., Mi,lamo, 1945), raffronta, con più a,cut.o se,ru;o di attualità, le due esperienze di riforma a,grarria ,oo.ffi!J)iutesi in Europa tra la ipt-ima e la seconda guerra mon- .ctiale: quella sovietica e quella <lei iPae.,i ,balHoi e danu1biami. Il problema è posto co:me un invito allal discu&:>ione. Quali [Premesse il Bertuzzi invoca! Ja ruralizzazione dei IJ)a;rtiti (e cioè una IJ}artecupa-2ione ;più aimipia, e coooiente dei rurali rulla vitai ,pwbblica), un maggior impu1lso all'istruzione aigrairia, l'orientaimento dei dtt.aidini verso .fo•11me,federa,lirStiohe, naziOilla-li ed internazionali. Su questi 'POStulaiti e €/Ul !Pl'Oblemai nel suo OOTn!J)lesso,La 1poeizione soo~alista risulta oltre ohe dal prog.ramma del !Partito, da.gli scritti pUJbbli1cati nell'«Avan.ti! » e in « E<li,ficaziO'Jle sociailista ». La rifooma agraria do•t.:Tà essere messa a fuoco, nei iprossimi mesi e sulle sue grand.il linee dovrà IJ)ronunici.alr&' il Paese, se si vuole a:f,fronta.rl.a con decisione e serietà di pr~positi, secondo una visione aimpia e ,precisa delle esigenze dell'agr1coltura italiana. 841rlcola. Kel discorso ipronunoiruto il 10 mrug,gio al Teatro Ba·runoa,ocio di Ro:ma <lail ,comipaigno Nenni, repu1bblica, rhl'orma agraria, nazionalizzazione dei gr.aindi coonplessi in<iustria,U, ,costituitx!ono le ·1inoo fondamentali -della rinascita, i prooupposti deUa ricoot.ruzione e di una lotta ,politka più aJmJpiaie IJ)l'Oionda nel1a quaJ~ i L !Pa1rtito .socliali&.tla 1re6terà J. 1e151pre&ione della ,cosciente volontà <lei lavoratori it.alia.ni, Losa■na La seconda ,col!a•n.a. si a,pre ,con un deru;o opuscol!o <li Mauro (,pseudoni!Ill.o •di uno dei coorupagni ipiù au1.orevoli e (Prep.a,raiti nel nord): « Idea ed azione socia.lista» .nel ,qua.le La no- &trai dottrina, ~ta con ~ingoiare e 1penetrante chiarezu., spogliata dei rami morti e dei lu~hi comlln.i, aippare nella suai luce ideale e nel suo signifiica,to -costruttivo, attuale, realistico, ,come la soluzione per eocellenza, l'uni-. ca forse 1possibile, nella .rase attuale, -di S'Viluippo e di orisi, dei consunti istituti .bo.rg.hooi. Storia di un eon ■ olato Un .part~colare rioh.iaimo merita il caipitol~tto sul metodo òemocratico, dal ,quale i ccxmpagni si ·con,fe'Mlleram.:no nell'oipin,ione che la democrazia non è tanto un sistema quanto, e sopra:ttutto, un abito morale, un costl.llIJle, un modo di vita ohe il 60cialismo, entro e J.uori dell'an1Jbito del ,partito, iha .fatto e .fa suo e del ~uale i-nten<le impregna,re la nuova società ed i nuo,v·i istitwti. ·Con «Socialismo utO'pistico e socialismo BcientiJi,co » di Federico En.gels s'inaUJgura la colla.na della ,cultura socialisLa. .Studio tfondamenta/le per intenòere il socialismo .come la !li&U!lt.a.ntedel !processo etoi-ico, coon-e il cosciente sus,citatore di :fermenti rivoluzionari, deeti<nati a.,d aigire alla loro volta sugli elementi grezzi dello svilua>po sociale. Non sono :queste le sole rpu-bblicazioni uscite d.all 'Editrice Avanti!; j compagni conoecono già. quelle <ledioa.te a Matteotti. Un'altra ci ,preme di se,gnrulare: « .Breve storia dell'«Avanti ! » di Gw;tavo ·Sacei,dote, il veoohio, caro « gen066e », ,più c:he mali sulla breccia ideale, nonostainte i suoi settantadue anni. ALFA. (1) •Maiuro: « J.dea. ed azione sociali.6ta » Ure 15; Enigels: « Sooia.lismo utopistico e socialismo. scientifico», lire 30; Uno <li aHora: <<L'a68a;SS'inio di Matteotti», lire 35; G. ·Sacerdote: « !Breve storia dell'A va.nti ! », lire 20. Puntdi ivistasullaquestionaegraria 1..a quootion-e a.graria è al -centro dei ,problemi ,che ,d01V:ra.nnoessere aif.frontati dalla Coslit.uente. L'i'Jliter~se .cteriv.a soprattutto dagli M,pe.tt.i 6inigolarissimi della nostra a.gricolturn, profondamente di versa nelle caratteristi.che e nelle forme di condu2ione da regione a regione, e, <la zona a zona, nella stessa regione. Di qui, l'estrema. caute_lS( deUe ,prese di •posizione <lei diversi partiti. Abbiaimo sott'oochio alcuni ,degli studi ,più recenti. La « riforma aigraria », del· prof. Ernesto Ro&.i, del P. <l'A. fCasa editrioe La Fiaccol.a, Milano, 19-io) scritta a. Ventotene nel 19iil e Co111jpletatai,n Svizzera <lo,po il settembl'e ·43, pl'opu,gna una equa ridistribuz.ione dei terreni non coltivati <liretta.mente daiì loro ,proprieta-. ri, ,com!Prese andh.e le rpiccole ,proprietà tenute come fonti di reddito invece che carne strumenti di la;voro. Gli espropriati otterrebbero un indennizzo in obbli,gazi0'!1Ji a,grar.ie, ammortizzabili in 20-25 anni. Le terre -dovrebbero essere suddivise tl'a i coltivatori in .base ad un piano organico, iprevio ce111:>imentopairticolareggiato della <pOIJ)Olazioneagr-i,cola. Il ,programma e.:,clude .()al ipaircellamento i ,grandi complessi aziendali .for,mamti un organismo economi,co unita1io, per .i quali fn1ggerisce la gestione. in forma cooperativa. iLa rhlorma. ·,porierebbe ad un radiicale &post.armento di ceti aigricoli ed alfa fol'mazione <li un.a classe ·preponderante di conta<lini -piocoli e me-di, ma non.. risoh·erebbe il problema nè 11el senso del progJ·eas'o agrario (industriai izzazione <le.I l'agricoltura) nè in cruello della immi66ione nella t~rra del proletariato agricolo. Il.o studio, ,pregevole e corredato di numerose La.belle statistiche, rmerilerà ;più ampi.a trattazione. Se ne fa ora cenno eoltainto ,per rilevarne lo spirito informatore, inteso a ,promuovere e diBcLplinawe il rivolgimento rurale entro i concetti tradizionali della proprietà. privaita. In Svizzera tutii riconoscono la deficenza del• le nostre rappresentanze di,plomaiiche. Da qualche 1empo la Federazione delle Colonie Libere Italiane ha fatto appello alla buona volontà delJ'autoritù governativa a Roma, perchè in meri<to venga.no presi dei provvedimenti. Per il passat'o a Losanna, più che altrove, siamo stati male; oggi, con i nuovi diri,genii « epurati.» stiamo peggio, e noi abbiamo ·trovata intelligente la soluzione proposta da un amico: al consolato oltre tutto il personale dovrebbero essere cambiati amche i tavoli, le sedie e i calamaj tant'è la superiore esigenza di fare ,piazz.aipulita. Ed ecco per chi n~n la conosce la triste sto.ria ùi questo couwlato; c~i la ~crive l'ha seguita passo per passo e non ha particolari motivi per rallegrarsi del risultato. Aill'inizio del ~colo, l'emigrazione italiana era composta per la più parte da muratori e da manovali. Fra questi, diversi .seppero usare ,dell'iruziativa e dell'~ntraprendenza che è propria degli ~taJiani e, approfittando delle circostanze allora faivvrevoli si i,mprovvisarono commercianti e seppero essere ucili alJa nostra economia nazionale !acend·o conoscere sul mercato svizzero i prodotti della ,penisola. Diversi assistenti ai lavori seppero diventare mipresar.i. Ma le eolonie italiane d'allora erano esclusivamente ope.raie e se qualcuno ha potuto farsi t1na -bella situazione i più rimasero alle condizioni d'origine e pur troppo bisogna tenere conto che aUora un buon terzo dell'emigrazione era composta -da elementi analfabeti e i ri'lllanenti erano insufficientemente preparati e in pessime condiizioni economiche. La cassa d'assicurazione statale venne più tardi e le compagnie di assicurazione erano allora priva te; i nostri eonnazionali operai subivano in quell'epoca, in caso d'infortunio, la disonesta spe_ culazionc degli approfittatori della miseria. Virtualmente i nostri connazionali erano senza protezione e senza difesa. Poichè la Patria non si interessava dei suoi figli, derelitti, all'estero se ne interessarono le organizzazioni religiose sindacali e ,po)i,tiche. Sorse la Bonomelh che pe.r essere cattolica, si appoggiava, come tutte le organizzazioni cattoliche, prevalentemente ai padroni e agli i,mpresari e qualthe volta si preoccupò anche a mezzo del giornale « La Patri•a » di procurare crumiri contro le agitazioni operaie intese a rivendicare per la classe la rnra trice un maggiore benessere. Le 01 1ganizzazioni sindacali fecero il possibile e qualche volta l'impos.5ibile per aiL1tare i nostri connazionali e furono larghe ùi consigli, contribuendo anche a risolve.re certe situazioni incresciose con la collaborazione di legali svizzeri. L·umanita.ria di Milooo aiutò la creazione di Uffi<:i per rEmigrazioue e vi fu a Losanna un e Ufficio l.,ajc:o ,, composto dai rappresentanti di tutte le organizzazioni i,taliane. Per iniziativa ud compagno doit. Sutter venne poi trasformato in « Ufficio Sociale,. e vi fu chiamato a diri,gerlo tl compa!;'no a, v. ! ainc di La C.:haux de J;onds. Le autorità rappresentative iituliane erano ancora assenti. A Losanna iJ consolato non esisteva; gl( i1aliani dipendevano da Ginevra e a Ginevra btSogoaxa rh·olgersii 4:>erottenere il passa,porto e per qualsias1 altra necessità. Quando il con olato cli Ginena rispondeva alle nostre richieste il fattoriino postale che ci re• capitava le lettere rideva e diceva: « E' del vostro consolato,. e poichè regolarmente dal consolato non venivano affrancate le lettere, ira gli sberleffi dei post~ni dei quali eravamo diven- . tati lo zimbello, eravamo ,costretti a pagare la doppia Lu a postale. E non credete che qui raccontiamo delle storie; il compagno avv. 1Beltrami al quale fununo cost rei ti a rivolgerci 1per far ces· sarc tale scandalo, si trovò di fronte alrincredul1tà dd minisiro degli affari e:,tcsi, il quale trovò cosi enorme la faccenda. da ritenerla in,verosimile, anche perchè il mimi.stero anticipava al consolato l'importo totale delle ~ese postali. Ma anche il ministr.o dovette ricredersi, quan· do il deputato Beltrami gli presentò il corpo del reato, cioè un n II mero rilevante di buste non affrancate spedite dau·amministrazione con olare ginevrina. Cerano motivi sufficenti 'PCI' un'inchiesta, e l'inchiesla fu fatta; come iu. andata Lai ste66a. ipreoocupazione <li non uscire dai a finire non so. limiti dell'economia c:1Uf.l6i,cae,i:;,prime il dottor Per por f~11ealla baraonda e ali'insufficienza ;... Botteeini nell'opusco · · A.ssociaz.io lei dei vari uffici privati per l'emigrazione, proposi, a e in un comizio organiizzato dalle associazion~ italiane di Losanna, un ordine del giorno che venne accettato daoll'assemblea. L'or,d~ne del ,giorno chiedeva l'istituzione di un'agenzia consolare nella nostra città. In quell'occasione ebbi un voto di -biasimo dalla sezione 60Cialista proposto ·da uno di quei soliti che si intrufolano .neit ,partiti per fare i puri, ma che poi scompaiono dalle nostre OI'tgani-z.zazioni come la nebbia al sole, così eome a(X)adde a questo tizio che finì corri~ondenie del « Corriere della Sera». Insomma, la situazi'One era un poco come adesso con ii fascisti di ieri. o di avanfieri~ che calano lezioni di diri1ttura morale per farsi. perdonare l'a.ppartenenza al partito del littorio. Verso il 1912, si aprì a Losanna l'agenzia consolare e ne fu titolaire il cancelliere Zannon.i. La agenzia consolare è sta-ta allora sufficiente ai nostri bisogni e lo sarebbe tutt'ora. Venne la guer· ra. e con. la g,uerra l'agenzia fu t.rasformata i.n consolato. E fu allora una trista figura di Levantino che venne a insediairsi in mezzo a noi. Parlo del signor Guisi, che ancor oggi gir001zola per Losimna in automobile - ne ha poi i1 l diritto? - Fu il signo.r Guisi uno dei peggiori consolii che dovettero sopportare gli italini di Losanna. DenUJncie, miinaccie, tira,nneggiamenti, consigli ai. nostr,i ,compagni di cambiare nazionalità; tutto quello che poteva essere faito dii maile il signor Guisii l'ha fa.Ho. (Parlo per esperienza personale cioè per angherie subite e da me documentate e nt- assumo la res.ponsahiliità). 1''ra i consoli che si succedettero a Losanna ci fu anche qualche galantuomo, ma sempre il consolato di Losanna fu il <.:entro dello spionaggio pol~tieo confro i connaizionalL Ad esempio: nel 1931, il colonnello della milizia Zruppoli, grande squadrista, m-i chiuse nell'ufficio con una < matraque » im mano e mi, ingiu.riò volgarmente nella speranza che perdessi le staiffe; il cancelliere che tutt'ora è al consolato era presente, ma si g.uardò bene dall'usare una parola ipet· calmare quel pazzoide. Esposi il ,caso al Dipartimento politico federale a Berna, dimostrando coi f aiti! alla mano, che lè nostre autorità consolari cercavano di creare il fattaccio sensazionle per poi infierire contro i profughi politici,. Eravamo ai tempi delle bombe addomesticate, nei consolati, di Marsiglia, di Tunisi e altrove. Risul,tò poi che lo 2alJ)poli non era nuovo a questi casi di, violenza e dodiei furono quelli di cui si venne a conoscenza; fu spedito in T,urchia. Dicono che sia morto in manicomio. Ora si rende necessaria una inchiesta presso questo consolato, fatta con propositi di serieti1. La collettiviità italiana vuole che sia fatta luce su tanti retroscena. Al processo Roatta risultò che un vice <·onsole di Losanna era implicato tDello spionaggio. Venne Ja guerra, e il marchese Chiavar~ (che in altro giornale già illustrammo) come dap,per· tutto negli altri consolati d'Italia, creò un minisiero coi vari « Tucci" e altri Tomarel/i uncora in fu.nzione, più un vice brigadiere dei carabinieri (s~ dice) - ma che sta a farci? -. Cc lo potrebbe dire il ministro Berio, poichè pare che dipenda proprio dulla legazione. li sigmor Magistrati affidò il consolato per ragioni <li economia al signor vice console .Bellia, mà nel dicembre de! 1944, venne da Roma il sig11or Console Comm., Barone, Dottor « CarboMlli », il quale, spero, r,iconoscerà allo scrivente « plebeo» di JlO'D aver dirmenticato nessun tifolu. Il si,gnor Console, Commendato.re, Barone, Dottor Carbonelli informò la collettività italiana di Losanna che lui era epurato, ma noi però crediamo che il meno adatto a reggere ic sorti di questo consolato sia proprio hù. La sua mentalità è quella del recente 1passato, e subito sono sorti gli ·screzi fra le nuove autorità consolari con i dirigenti le nostre organizzazio• ni. Doonmenteremo. J l signor ministro Berio, persona cort~ e dal sorriso buono. ,pieno di buona volontà, come lo si vede dai s.uoi discorsi, avrebbe dovuio capire che a Losanna ci voleva una persona competente, che collaborasse armonicamente con il governo per la risoluzione del problema della Valle d'Aosta, che.stabilisse i rapporti con la Colonia francese, perchè nulla deve essere trascurato, come nulla trascura la Colonia Libera Italiana di Losanna, per avvicinare i francesi e far opera cli rappacifi,cazione ;poli1tica. Per questo compito. si calJ)isoe, cj vuole una mente adatta, ci vuole anche dell'attività; e il console giunge illl ufficio alle undici e se ne va alle 12,30 e fa dire dal suo personale che è assente per evitare le seccature inerenti al suo lavoro, e rimanda quei-connazionali che :per neces- •sità rn,nno da lui e che virtualmente ma,ntenendogli lo stipendio, - si perchè lo st.iipendio ,glie lo manteniamo noi - gli mantengono la, broda. Aria nu.ova ci vuole al consolato, via fotti i funzionari dipendenti dal ministero dell'interno, via q ueJ cancelliere che da diciotto anni, per nostra vergogna è staito ed è ancora in funzione. E' ora di finirla; alle nostre .riunioni mandano come da vecchie abitudini - il lwpo iper.de il pelo ma non il vi2io - certi rifiuti .umani, al solo scopo di provocare incidenti. Si usa 11 mate1·iale dei dossier creati ad arte dalle passa.te autori-tà fasciste per ingenerare la confusione. SuccedOII1.Qcose dell'altro mondo: si paga a una signorina uno stipendio di fr. 250,-, per distribuire all'ufficio assistenza la somma di fr. 700800 mensili. Con. gli stessi siste.m,.i nell'attività privata si finirebbe in fallimento e in tribunale per bamcarolta. I consoli non vogliono cambiare hl personale subaJteruo, ,perd1è diconÒ, le .praiticlie con le autorità svizzere sarebbero molto d~fficili. La verità è che non se ne v,uole fai: nulla. Signor Console, come contribuenti - e non come sudditi - per Losanna domandiamo quanto segue: 1. licenziamento di tutto il .personale, al quale sarà corrisposta l'indennità che gli spetta di di1ritto se non avrà commesso atti .che possono aver danneggiato la <:ollettività italiana. 2. TJ·a~formazione del consolato in ,•ice consolato, COID'posizione dei nuovi quadri d~ ipersonale in questo modo: gerenza a un vice console il quale avrà alle sue dipendenze: ,un cancelliere, una dattilografa, una telefonista. 11 consolato ,potrà così funzionare con mezzi ,propri. Potrà assistere i nostr~ connazionali con una riorganizzazione dell'ufficio assistenza senza .ricorrere alle opere svizzere. Avrà termine così la beffa di mettere a contributo l'antifascismo di Losanna per dare a qttesti funzionari,, responsabili del defunto regime, gli sti,pendi che non haruno mati guadagnato. Vulpera, Luglio Luigi Zappelli Zarlge Il proletarlate feateggla la rt■a■elta della Fraaela Le piccole -bandiere rHucevano rosse sotto il denso fogliame dei bei vecchi a,beri del g.i.a,rdino,della Ct•operaUva e risuonavano le marcie e le .spigliate melodie suonate dalla Anbeiter-Knabenmusik di Zurigo. 11 P<a,rtitoSociali,sta della dttò, di Zurigo, lu. S~tion sociali,ste romande e la Sezione ticinese aveva1n9 iDJvitato il proletariato a ,festeggiare l'an• niversario della Rivol.uzione Imn.oese, e numerosi ftLrono i compagni e le compa,gne che risposero all'appello. u .piacevole calda se-rata esti,va del QualNze Juillet 1ilunì come in un,a •grande f,ami,glia uomini e donne, ,giov;ani e vecchi, in quel gia,rdino della Cooperativa che forma un'isola verde in mezzo al mare di ca-se di A-u<&Sersihplroletario. Già il .commovente saluto del .presidente della ~ection soci~liste J·omande, compagno tPaul Biinzl~ che ricordò il s~gnifi'cato ,del 14 luglio 1789, il giorno della presa della SasU.glia, riscosse appla,usi entusiastici. Dopo una snella marcia prese la parula il compagno J,ules Humbert-Droz. Le ,s11e parole sono dei coLpi di martello. La tborghesia. ha tradito il gronde programma implieito a-Ile tre 1):1role « Ubertà, Ugiuruglian.za,tFratellanza ». Ma i popoli non hanno mai subito l'oppressione e lo sfrut,.. t:ltmento enza reagire. Jl po.polo lavorotore rimame fedele a quei :fini. Malgrado Gesta:.1)0e campi cli ct•ncent,ramento esso ha riportato la vittoria sulle forze del fasci5Jno e del socialnaziono.lismo. Koi socialisti continuiamo questa lotta. 1 tir-egrandi iideali dell'umanità .sa.ramno rea.lim;ati solo quando sarà infr,a,nta la potenza, <lei capitalismo. Jl compa,gno Giornnni Al-bertini mostrò come le rivol,u1-ioni borg,hesi si imipi,s-Jia.sseronena cont,radclizione t,ra produzione sociale di merci e l'a,ppro- · priazione ,privata dei prodotti. Ma questa stessa contraddizione fa sorgere q•uellemasse di proletairi chr un giorno concl,ul'ranno a termine l'opera cli li1.>er,azioneinizia t,a dalla -Rivoluzione <fl'lancese. Prende quindi la parola il compa,gno .Ferdinando Hau.ser. Allorchè la marea bruna incominciò a dila.gare sull'Europa. taluni elementi sperarono che Hùertà e tdom,x:raziia appartenessero deJ'initivamente alh storia. Però, mentre nel nostro paese i rea• zionari guardia.vano ver o Vichy, il cuore del proJe;ta,riato.s,·izwro battè per gli eroi della. resi.stenu. \'0i salutiamo og,gi, nel 14 lu.glio, il proleta.riato frn,nce'e che combatte per il sociialismo e proonetti1,mo olennemente nelranniversairio della Gran. de Ri,·olu1.i0ne,.francese di ~ontiouare la lotta -per la libertà e la ,gi,u tizi{!. ociale. I tre disco:i,si riscossero applausi proLungati. Poi tutti si alzaror.o e ri uonarono le frementi melodie d<'lla " Mat igliese ». Redattore: Er I e h Va 11 r - Zurigo Tipografia: 8. A. Arti ;rallohe già Veladlnl & C.-Lu1a111 ....

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