L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 27 - 15 luglio 1945

Bil Ricostruzione Venti. anni di dittatura fascista non sono passati invano u l dorso del ·popo-lo. Il pro!b.lema della riedirncazione ,poliUca imp,U1ca una visione ooatta del.la <leva&tazione o,perat a nei caratteri.. Lo scarso interesse •per la cosa! pubblica e,·a un fenomcoo difiUiSo in larghi strati ,della po- -pol.azione italiana anche nel!' Italia jprefasci- ,:;ta. Questo inidi,Me.renti.Bmo tradizionale J1a faci.litato il com1Pito a.I J,ascismo clhe ;prese ipiede r~vpidam.c.nte con le sue due armi classi,c.he: la corruzione e I.a violenza. Davanti a laTgihe masse di non militanti il rasciS1J110si presentò da una l})arte come il simboJo del ,pan.e quoti.diano e d'altra !parie come rl pericoloso avventurtero che col pugnale levato renicle dHJicile ogni o,pposizione. Milioni d'Ha.liani già af,fetti ,dia un t.ra1dizionale indi!- ferentismo hanno :facilmen\e rinunci,ato aHa perico1ooa idea della resistenza e-d hanno dooi1mente ,a.scottato la .retorica dei d01IDinatori dietro la qu,aJe il buonteimipone ,;-edeva i suoi mteressi vitali, la pagnotta e il quieto vivere. Chi ha assaiporato i fatti da vi,cino sa che cosa signifiClhi vivere iper un ventennio del p.ane -cru.n ;paidrone armato ed intol1era.nte, quali s.iano i sentimenti che si svilwppano, I: defo1mazioni che si operano nel carattere d1 un ,poipolo. presto ,ai movimenti, illegali mi S(piegava i 1>rimi .moti del suo spirito verso l'i,dea de1Ja liberi à J)olitiica. In un·a.ula d'una 1:,1cuolalombarda un insegnante praponeva a dei Pa,gazzi, quindicenni J,a elezione di un capo ,classe lasciando agli allievi I.a piena liberi,à di scelta. Si fonn,arono dei ,gr,llJP'Pi J)er l'uno o •per l'altro candi,dato e si fecero le e.lezioni dopo un flenido dlibait.1ito. Qu~o innocente e1pi,sodio, promosso ,d1 a un insegnante inteilligente Ju il . Emte gettato nel cuore cli quel gi-Ovanc in pie-• no clima faBcista. ,,o Q11ell'e[pi~odi.o ,flu 1deai1:1ivonel~o aviJ'.Ulp,po cl~llu mia ,personalità - ~gli mi clfoeva pcrohò da aJlo1~a incominciai a crit~care lo stato tota,litario, a ipensare a.lla ,possibilità di un coniflitt.o de!lie idee aJ11ohenella vita tpu!bblira cd a sentirre in me il primo arrnoJ·e ,per la I ilbe,rtà ». iRotto il ra'J),'porto tra dominatore a.rimato ed incensurabile e servo inerme, tipico nella dittatura fascista, la nuovai democrazia, creando tra ,citta1di.no e ,cittadino un r.aW,Po•rtobasato sul <iiJ·itto e la libertà, e'li1minerà le cirrcostanze di fatto che inducevano gli i I.a.I iani al servilismo ed. aJl'a,dUtlaziooe. Rionosse le caiuse aimbientali, l'o,pera ~ucaliva non saJ'à solo quella ,della scuola ri.formaita, dei nuovi .giornalist.i, degli scrittori dell'Itailfa libera; ma ancJhe 1a prfltica della democrazia. .Nelle arperte discu5Sioni, ne!Je libere a&;errnbl,ee, il aittadino, ooe non teme1·à ,più nè il delatore, nè il poliziotto, educherà nell'azione ,:.-estesso, vedrà risorgere la ,propria ipersona1 ità,,a:bbandonerà l'abito a I servii ismo ed al1 ·arctulazione e non e66endo più neceSBa1·ia la tecnica ,d'ella finzione ri.aioçui&terà il cora,ggio gio della veriJtà, l'unità e l'immedfata e,spres- ~ione della Ema vita interiore. Uno ,dei fini educativi essenziali della nuova era è quello <li ,f,a.r risorgere la fede nei valori mor·ali dell'uomo aJfievolita dal :periodo fascista •e ,dalle crUJdelt.à dell'ultima ,guerra, questa fede che è alimento vitale e propulso.re di ogni opera di ricoc:.truzione sociale. L'indifferentismo tradizionale 1per I a cosa .pulbblica. ,c-he il fascismo avev-a aggravato, è stato notevo1m.ente ri,dotlo dall'am:piezza &tessa del.la tragedi,a storica che abbiamo visauta. Una tor·menta irrei;istibile ha stra.pipato milioni di individui .ctal calore ,del pro:JJrio nido po.l'tandoli brutalmente, (volenti o nolenti), alla rifle.;, ione .sugli eventi sociali. QuesLa violenta. spinta ,della storia e le -possibilità ,d'un libero esercizio delle fa.coltà aritiahe offerte eia una soli 1da democrazia .finiranno coll'att.ivare ed anicrhirc la vita i,deolo.gica del cittaJdino italiano. L'oopcrienza ,del dolore, tanto nena vita indi..,itCluale come in quelJa <Li un rpopolo è spesso cosa Jeconcla per lo Sipirito. Da tutto questo Ti- &u lt.a che la ,preme&Sa essenziale 'J)er I.a rkostruzione ò quel!.a di fare della libertà UtDa soli,d1are:iJ tà. storica. Com1pito fondamentale (lei socialismo è quello ·di oper.are nei ·rarpporti e,conomki delle trns.fo,r.mazioni tali .da rendere mater·ia.J;mente i.mpos,sibile una riscossa offen i va conitro le libertà rpO!poLari. La nostra battaglia è anahe quella idi òifooclere nella libertà umana lia vita ste&sa del 60cialismo, di tentare la re.aLlzui.zitme d:i questa libertà in o,gni mome'Tlto tdtel conflitto sodale, cli invocar]~ non come esrpe<liente da còm.izio, non come esca .per il reclutamento de!Je masse o come pon ti,cello per le alleanze, non come strumento machiavellico ,per arrivar·e al potere; bensì come la nostra méta e la prati,ca costante, senza la quale non sarebbe poosibile nè restare uomini liiberi nel proprio :pa1,tito, 11è operare un Yero Risorgimento. L. S. Oltre all'esercizio costante de.I servilismo e delra,clulazione si. è verificato uno sdoPfPiarrnento della v·ita interiore. •Costretto s,pesso a quella critica :pas6iva a ,cui ogni eSBere 1pensante non può sottrarsi, a queUa ,critica quasi imooGita da tante ingiustizie oosl evjdenti, cosl ~-icine e groSBolane, il citta,clino ha ,clovuto costant,cmente s~arare le cose che si potevano cl ire da que1Je dhe non si potevano dire. Ogni italiano ,portava ra,cohiuso in sè un moncio nai:;costo di idee, di ,dubbi, cli sentimenti, una i'ìpecie di ghetto i;pirituale in cui confinava le O&Servazioni ,proibite, menti-e si rpresenta,;·a nella Yita ufJiciale ,e nel moTbd-0degli rufiari con un'altra peTSonalità cercando ruccuratamente le 1parole perme6Se ect il contegno a,clatto. Chiarezza Lo sforzo :per sostenere questa parte protratto pe1· un ventennio. sviJU1p1Pandouna ·tecni-ca della finzione. ri-cca e raffinata ha falsato ,profondamente il ,carattre del cittadino indebo• \endo in lui il cora,ggio della verità. Inoltre ],a rpossiliilità di trovare un delatore anche ne11a persona ,più vicina ha creato un n•bito di ,diJfidenza un'attitudine 8Jd intuire rapidamente i lati negativi e malevoli <della natura UJmana ed una certa ottusità nella iperce1.ione cJ.elle sue riserve morali. L'esperienza assillante e continua di questo atteggia;m.ento si è generalizzafa in molti in una concezione scetti,oa e negativa del1e caipacità uma,ne alla costruzione di. una s.ocietà ipiù ,!?uusta e ,più civile. ·perchè ha inde.boJito la fede nell'uomo, la fode nelle sue forze mora'li, nei valo1i social,mente positivi del suo spirito. In questo ventennio il toccare i iprobJemi socia! i, ·era •peir i più come l'a,acostare il dito a dei co!'doni ruccesi. Divenuta ipericolosa la discu66ione ll)Olitica, il cittaidino si era ritirato nel suo guscio e liun- ~i dal cmbattito, viviJ'icatore de.De idee, ne't cu'llo detlla prap6a rami.glia e dei •propri. a,frari. era caduto in uno stato di :p1grizia e di pO'Vertà spirituale. Ualla marucan~a dell'esercizio critico è sori.a quella desolante ,pa.ssidià mentale, queila tragica faciloneria in cui le ,parole d'or,dine della dittatura, j rettori ,ed i penlflivendoli della casta dorojnante, S()Sti1eurudosi ai cervelli ed a•lle coscienze soDJ1olent i, orienta,vano e gu i,dava no l•argihi strati delln 01pinione pubblica. Tulti questi ma1i, sia detto a nostro conforto, sono deformazioni e ferite inferte da un ventennio <li ,dittatura; ma sotto queste piaghe per,mangono quelle forze "ive e sane de11a natura u.mana. ,che neooun goYerno -può di1-truggere ed in c-ui ogni iPOipolo ed OigTli secolo può tròvare le fonti dceUa prOIJ)ria .ri.1118.Bcita. Quelle eroiche ,minoTanze illegali •Clheha.nno lottato nella notte più ,pro<fonida della storia italiana già oip.-ponevano al senrili.s,mo dilagante la ,propria dignità, alla retori.ca il culto della verità nuda, ali.a viglia,coheria politioo il 1p1·01rH·iocoraggio, a,ll'in<lolenza il ,fervore delle iclcc, alle fraBi fatte l1 a critica e l1 a IJ)el'SOnalità, allo scettici ·mo denigratore tLDa sana d'e,de neLruomo, nei suoi va,Jori e1pirituiali e nelle sue 108lJ)acità creative. Il dittatore, il superuomo dallo scudiscio Jevato, poteva causare la morte e 1.aBCJhiavitù; ma ,giammai annientare la ri,cchezza ,e le indomHe riserve della natura umana. In tale ricchezza ddbbiamo ritrovare l'ottimismo neceBBario per la ricosLruz.ione ohe dovrà a1p,profondire e realizzare quel monido ohe in :piena decadenza ed in pieno ten-ol'e già ,.iveva nel pensiero e nell'azione dei gru.ppi illegali. Il seme era Gotto la neve, neLJ.a glruciale indifferenza delle moltituidin di allora; ma era affondato nella terra mrudre ed aspettava il so.le. In una commovente convernazione un giovarfe cr1ciuto ·n clim~cista ()assat bea Giorni or sono un .giornale della Svizzer·a fwancese in un suo editoriale sulla crisi governativa italiana, ne ,comimentava as:praanentc i,1 !J)e1 1du1·ai·e qualifican.dol,a un reoo,r,d nella stor·ia del ,par1amentarismo. Noi riteniamo cbe la ragion~ 1prima del :prolurngars,i 'Clelia crisi non si1 a da ricercare sulla carenza cli pen,onalità atte al ,governo, nè nei dissidi ipoliti-Ci fra i :partiti, &1..1 cui, in !buona e in cattiva fede, ,pongono l'f!>Ocento vari ,commentatori, ma si•a stretta.mente connes6a. ai rapporti fra le a1 utorità 1politiohe itali,a_ne ed alleate, ra,Ppo.rti c:he sono .ben lungi da queHa Clhiawez~a neoe.ss-aria •aid una. frutt,uoea col,labor.aziorne. E ciò andhe se gli Alleati r~etu_tamente hanno ,dLohiarato cl i d:isintere&Sar&i. allia crisi politica _itaUa.na. Le relazioni italo-alleate suiperato il ,periodo di entusiasmo :per la liberazione, sono entrate nella .fase !J)ÌÙI ,critiiiaa di ,diuturna colla!bo;razione fonte <li inev-ita:biili alt.riti, ,quando colJ.aborazione non è fra ,pari, ma tra vincitori e vinti. Questo 6ta.to idi cose è stato aggravato daHa reciproca incomip.rensione dei ris,pettivi obiettivi ,politi-ci, incoml})rensione che ha avuto il più sfortunato dei risultati ,provando un'incertezza della :politi,ca alleata nei rigu,ar,cli deLl'ltaHa, ,che 1è la ,oa,usa ,prima ,del disorientamento nell,a :pratiica e negli Sl!)iriti. Per !l)one ,fine a tale dii;ori,entamento non vi è che una possibilità: ohiarificazione -delle rispettive competenze dei riSl!)e~tiv"iscopi, e chiarifi,cazione iplllhblica non esolel'Ìcamente limitata ad un ristretto ambiente. Intendiamo con <1uesto a.ccennare al famoso armistizio del.1'8 settembre le cui claiusole perman,golllo un mistero :per r«uom.o de.11astra.da". La pUJbbhcazione dei temnini deU'armiBtizio, all'entrata in funzione del nuovo ministero, ne avrebbe rinJorzato la. pooizione, de.limitando.ne chiaramente le responsabilità cli .f,ronte al Paese. E' evidente che le claUf,oJe d'armistizio debbono eseere ootremamente dure, ed è comjprens~bile ,che in un -primo tem1po si volesse evitare da parte alleata, di da,re degli eisem,pi cli precedenti .atti a spaventare <r·uegli stati sateILiti de1l'asse dhe si g:uar-cìavano d'attorno ansiosamente alla ricerca della •prima ·buonà ocOO&ione per sta:ccarsi da.1 temibile alleato, la cui corsa ,al disastro era :Palese a tutti. :Vfa, a « resa senza ,condizioni ... avv,enuta », pur non vole.odo ritenere ahe gli alleati &i prestino a caprire degli ambienti italiani screditati òi h·onte all'orp,inione ,d,el Paese, non si può fare a meno di ascrivere u.na ·cos·l strana reticenza all'esistenza di •clausole ,politiohe ohe gravano come un'inalienabile i!poteca su'lla vita ,politica italiana. Ma una volta di ,più è inconcepibile un'incertezza che prolungatanto disagio: è venuto il momento idi rpreteilidere una IPOOizione,ohia1·a, ovvero S!ia, o -l'abolizione di deter1mina.te clausdle ohe potrebbero coffijpromettere in futuro l'amicizia italo-alleata o una netta 86sunzione cl i responsalbiUtà. !Noi riteniaro comunque ohe un.a 1 ohiarifi-cazionc su questo punto sia estremamente neceBCQ sa1·ia ed avrernnno vivamenle dcsiclerato ohe i dirtgenti italiani di tutti i 1Pflrliti clcmocratici insistessero a quest.o scorpo, ·prima cli assumert5i l'irucarico ,di fo11ma.1·e il nuovo govel'Tlo. Su un·a1tro punto Jondamentale sareb.be necessario meditare, tr.aenido le dovute conc'l:usioni, ed adatt.anido aid esse le direttive IJ)Olitiahe nel comune interesse degli Allea.ti e della It.alia. Xonootante la &penanza c'he i'l ,ct01p•o• guerra avrebbe portato l'assoluta inldipenidenza dei tpOlpoli, è un dato idi fatto, del qu.ale non si può tener -conto, ,che r Europa di oggi è divisa in sfere <lii influenza e che la :politi,ca ester~ dei vincitori consiBte nel rafforzare la propl"ia posizione nelile rispetti ve sJere. O,ra 1.a 1politi.ca di un rpa1·tjto itflli·ano nei rigua1,di della questione di Trieste ·ha e,-iidentemente rpl'eoccu1 pato gli a.ngl-0-a,mericani oh<i hanno creduto vedere in quest'atto, non vo-. glia1mo .qui discutere se a torto od a r,aigione, u'!1a p1·ooa di posizione in politica eistera i;uscet,tibi'Je di BViJUlppi,contr-ari ai loro intereSBi. 1Ne è con&eiguita una diffidenza, -erroneamente a,ppliicata a ttttta una zona politica o11eha 'POl'- tato da :p•arte alleata ad un atteggia.mento negativo, fatto ,di divieti, ,di larvate .rninaccie, di tem{PO•reg;giarrnento, là dove ancora una vol;ta sareb!be sLata necessaria l'azione. E l'azione ,più logi,ca sarebbe tuttora, mettere in mo,·i_mento -La maiachina <le.gli aiuti, e creando lavoro, creare un·oiPinione •pubrbli,ca fa\,orevolc od un·atmoiS.Jera di fi,cluda e di tran~ quililità. · D'altra ,parte, ritenia1mo che ottenere quacSta fiducia, sia ,per l'Italia buona politica e,€,ltera. contform.e ,al'l'interesse naziona.le. E' questo un f:>Utnlofisso cihe ,penmetter:'l di giudica1·e {!,agli atti La sincerità delle •prome,:; e. Una chiar-ificazione sui due µunti 01·.a,eoiposti 31prircbbe la via ad un risana.mento della situazione generale. Fi,dwoia, fr.a gli Al~eati ed i Comitati ,cli Li1berazione :---Jazionale ,permetterehbe a questi u.ltirmi di dedi.carsi ill'tegralmente ai com.piti iPer cui sono sta ti -creati. Una coaliziorne cli. jpartiti, ,di idee, non ipuò limitartSi a,ct esser·e .organo cons11ltativo, la sua rSlgionc cl'e,'>Sere è l'azione, la 1·isoluzione di problClllli concreti cli ricostruzione. E' soltanto in vis,ta della realiz1,azione ,pratica di un comune inlere..sse che le op.posLe idee possono parzialmente rinunciare fllla -lotta. L'azione pratica d'altra ,parte necessita òi competenze efiettive e f,avorisce la creazione di un'élite ,dirigente ohe ahbia .per m8.66ima « l'uomo .giu-sto a1 posto giwsto ». Si iPUÒ cosi. Slperare di ·s~pp~llire definitivamente ,nel 1Pa&Sa'to il malvezzo fasci1Sta d'infausLa memoril'J-, di rico111Jpensare con cariahc direttive nell'A.mministrazione del Paiese chi vanti meriti esdu- ,sivamentc politici o militari, malvezzo, che dobbiamo riconoscere a ma.lin.c11ore, non è totalmente scomiparso. 1E' que6to, paraJrnsa.nclo Nenni, per una .più oculata amministrazione ,della nost1,a miseria. p. s. L'articolo è stato scritto circa un mese fa e nel frattempo sono aumentate le ooci e le speranze per una anunissi.one de/l'Italia nel novero delle Nazioni Unite: ma se ,questo rinforzerà ·1a posizione dell'Italia nei confronti dell'estero, non riteniamo ci si debbano {tire eccessive ilfusioni per quel che riguarda la politica interna, che verrà come prima anchilosala dal mai pubblicalo armi. sfizio. E oggi più che mai gli italiani hanrw bisogno cli sapere a che punto son<Jper poter riprendere il lavoro con onestà, con serieti1, senga false i111!sioni e speranze. Vita ltallana A MILANO i f ascisfi cercano un motivo di agitazione ed essendo a. corfo di argomenti se la prendono con i meridionali che risiedono nella capitale lombarda. Lo scopo è quello cli creare disordini. Giorni fa è stato distribuito un manifestino intitdlato « Ultimatum », che incominciaDa con le seguenti parole: « Viste le tristi condizioni a cui è avviata. l'Italia settentrionale la D.A.I. decreta. qu,8Jl,to segue: ,JJ Per le ore 0.00 del primo lugli.o 1945 non dovrà. essere presente in Alta Italia nessun Terrone. 2) Sono considerati Terroni i naf-i e vissuti a'l di sotto della linea che congiunge Speziti con Rimini». * * * SI ATTENDE a Milano la. venuta. del maestr0 Toscanini per inaugurare l'apertura. della Scafo che aortì luogo il 26 dicembre. Si preoeclorw intensi lavori per la restaurazioni del grande teatro milanese. A questo scopo il governo militare alleato ha. autorizzato zm. prestito per affrontare la spesa. di 80 milioni previsti per la restaurazione che il comune di Milano non potrebbe wstenere. Un anonimo ha fatto dono di un milione che si aggiunge alla già avvenuta donazione di To. scanini. * * * SUL MERCATO DEL lJAiVORO si producono in Lombardia dei fatti che hanno suscitato le proteste di num,erosi operai. Secondo wrn disposizione presa fin dall'era fasci sta l'operaio con famiglia. ha diritto a 20 lire giornaliere di indennità. In pratica si verifica ora il fatto che il datore d;, lavoro per non paga.re l'in.denniltì assume di preferenza l'operaio celibe. Gli operai con famiglia. quindi rimango1l0 disoccupati molto facilmente. Con numerose lettere al?a. stampa mi'ianese essi hanno reso pubblica questa loro situazione reclamando in merito le necessarie disposizioni. * * * ALLA CAMERA DEL LA,VORO DI MllJANO fuve l'attività per il miglioramento delle condizioni economiche della classe operaia.. In un importante convegno a cui hanno preso parte i segretari dr!lla Confederazione generale del lavoro ed i segretari delle Camere del Lavoro dell'Alta Italia. si sono discussi i problemi dell'ora. I segretari confederali Lizzadri, Giannitelli e Di Vittori_o han.no sottolineato 'l'operéf. della Confederazione degli ultimi mesi e specialrnente il successo da essa ottenuto nell'evitare il rialzo degli affitti che avrebbe peggiorato notevolmente le condizioroi dei lavoratori. Ultima lettera del eonapagno Pedronl (Continuazione t.a pag. ,.a colonna) le ho detto con abbastanza fermezza - che il periodo rivoluzi.onario era momentaneamente chiuso, che occorreva cambiare tattica, preparare tutte le forze a difesa, fare insomma quel che tentano di fare oggi, in ritardo ed alquanto male gli stessi comunisti. Un simile atteggiamento avrebbe forse impedito il Fascismo in Italia e il Nazismo in Germania, tanto più che eravamo ancora lontani dalla crisi economica che consigliò ormai ovunque certi ceti della borghesia a cercare saloez7.a nei regimi totalitari. Ma la Terza Internazionale giocava, ha. giocato fino al 1934 al sociali ascismo, a dividere il prole( arìato, e questo ragionevole atteggiamento è stato impossibile fino al 6 febbraio parigino. ., Nella lotta contro il fascismo ho subito due t1ggressioni e tre processi tutti e tre finiti con condanne. Uno per il solito vilipendio alle istituz'ioni, ecc. ecc., ·te altre due per porto di armi nbusioo. Aggredito ooleoo difendermi, e mi si negò il porto d'armi. All'estero ho ripreso il mio vecchio mestiere di costruttore navale ed ho con zuniltù contin:ialo a lottare come in Italia. Sono stato designato a fare parte della direzione del partito, quando il pa.rtit~ è sfato sciolto in Italia. Da/l'invito ho sempre fatto parte del Consiglio Nazionale del Partito in rappresentanza alla Federazione svizzera. Sono stato per la unità socièilisla e per la concentrazione antifascista. Sono per la unitit di azione con i comunisti e per i I partito runico del pro'lelariato. A Ginevra M coperto qualche carica nelle associazioni politiche culturali e mutu~listiclre della colonia italiana. ln tutta questa azione non lw cercato mai il mio interesse persona'le e credo di non avere mai fatto - di proposito - male ad alcuno. Involontariamente è più che possibile. Ho cercato sempre di agire il più cristianamente possibile, e per fare ciò fin dall'adolescenza non ho sentito il bisogno di credere nel soprannaturale. Ma in questo campo la parola vera 'la dice forse « Pane e vino,. don Benedello a don Piccirelli - giovane curato che conosce l'arte di f a.r cclfriera - : e Chi non oioe secondo le cirwstaiize, nè secondo le convenienze, nè secondo la materia chi oioe per la giustizia e La verità, senza curarsi delle conseguenze, egli non è un ateo, egli è nell'Eterno e l'Eter1l0 è in lui ». E-così sia.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==