Bi IL"MOVIMENTITOALIANOIN-SVIZZERADAL1900 AL 1914 L'operat:o della Federai • ione e dile \ L'azione dell'organizzazloae edile Ualiana nella Svizzera in difesa della eategoria proresaioaale, fu naturalmente menomata dalle condizioni obbiettive In cui essa doveva svolgersi e dalle violente lotte interne Scopo principale della Federazione edile era di .tutelare mediante una comune 37,ione gl[ interessi dei singoli come della colletth·ità; eSS{l cere-ava di assolrnrlo con le agitazioni, gli scioperi e il b<>icottaggio di singole impr<'se, poi accordando ai propri .soci l'assistenza legale gratuita nelle contese industriali e in tutte quelle nelle quali potevano essere -coinvolti in seguito alla loro attività in favore dell'organizzazione, in cause concernenti as~lcurazione <:ontro gli infortuni, malattia, e per altri moti,i; -Un sussidio di viatico nell'inverno, un sussidio ai superstiti in caso di morte. Manca va tnve<:e allora ancora ogni formn di as,,;icurazioni eontro iofo11unio, malattia e vecchiaia. L'influenza della Federazione edile, un po· flut• tuante come l'elemento operaio sul quale essa pog· _glava, era più forte e continuata in talune cittit e località minori, debolis:;imo o addirittura nullo nelle campagne, malgrado gli sforzi persistenti compiuti in questa direzione. L'indifferenza degli ope. rai e la potenza delle grandi imprese coadiu\·ate .dalle autorità locali, si ri\·elarono ln'rlnc.:lbi!i. Xoo !bisogna quindi meravigliarsi se le condizioni di lavoro pe1· esempio al traforo del Lotschberg O di Frasne · Vallorbe non differiscano gran che da ,quelle cosi primitive, a noi giù note, di alt1i lavori <lei genere eseguiti Yerso la fine dello scorso secolo. Al traforo di Frasne - Yallorbe ruanca,·ano, sep· pure gli operai dovessElJ:o la rnrare tutto il giorno nel sudiciume, la rnbi e bagni: in un'impresa edilizia di quella grandezza, che impiegarn centinaia <li operai, esposti conrionaruente a grad pericoli, non esisteva neppure un ospedale o anche solo una stanza per il primo soccorso; e quando una rnlta tre operai rima ·ero mutilati e sette altri più O meno gravemente feriti, essi dovettero essere trnsportatl all'ospedale di St·Loup, distante 20 chilometri. I contratti di lavoro degli edili avevano allora in Svizzera sempre un carattere puramente locale; l'edilizia svizzera non conobbe, allora, agitazioni eondotte contemporaneamente e per i medesimi fini in più località o magari su tutto il territorio della .Federazione, come invece accade,·a in Germania e in Italia. Poteva inrnce accadere che una lotta In- .cale acquistas5e un rnlore o per più cantoni o m:igari per tutto il territorio della Confederazione. .come accadde per lo sciopero di Winterthur nel 1909. Il dissidio tra i sostenitori dei principi dell'organlzzazione libera da una parte e ~li anarchici e sindacalisti dall'altra si manifesta1·a naturalmente an- -cbe nell8' questione della tattica da seguire nellt> ag!taz:ionI e negli scioperi. I Drimi volernuo ari-i- :schiare la lotta solo quando la !':ituazione finanziaria dell'organizzazione da va la certezza di poter resistere a lungo (onde lo sforzo costante di accrescere il numero degli i critti e aumentarp 1-e quote) -e quando tutte le circo tan7,e erano fa rnre~·oli, e pensavano che anche in questi casi bisognava pro- -cedere con la massima prndenza, e1·itando pos..;ibilmente lo sciopero; gli anarchici e i sindacalisti so- -stenevano lm·ece che la potenza finanziaria dei nadronl sarehbe stata sempre superiore a quella delle <>rganlzzazioni operaie e chiede1·ano quindi chE' venisse praticata l'azione diretta. Il programma immediato dell'organizzazione edi· le d'allora comprendern i seguenti punti : 1. Il diritto di cooperare nelle stipulazioni dei contratti e condizioni di la rnro (tariffe. orari ec<'. l. 2. Diminuzion<> delle ore di larnro, a. Adozione di un minimo di salario a ora. 4. Abolizione del lavoro fuori orario o festh•o, salvo nei casi di estrema necessttil, 5. Miglioramenti alariali, '3. Miglioramenti generali (igienici, trattamento per parte dei superiori ecc.). L'organizzazione padmnale mostrò sempre una .speciale riluttanza ad acrettare le richieste operaie tendenti a diminuire le ore di lavoro, introdotta pe rò la giornata lavorativa delle 10 ore, e-·sa si irrigidl, di fronte a nuoYe richieste operaie, in un atteg· giamento a ·oJutamente negatl-ro, affrontando in difesa del suo principio le lotte più lunghe e costose; .atteggiamento questo d'altronde ben comprensibile, se si tiene conto deUa bre\·ità della stagione lavorativa nell'edlllzia svizzera e quindi della necessità di ~fruttarla il più che fosse possibile. I capimastri furono egualmente ostili all'idea di fissare un minimo -di salarlo, si mostrarono in're<:e più concilianti di fronte alle occasionali richieste di numenti del 61l· larlo, ed evitarono di lasciarsi coinrnlgere per tali moti vi in lunghe lotte. Dal punto di vista degli operai ,bisogna ossenare che i modesti aumenti di salarlo che essi ottenevano di tanto in tRnto non costi• tu! vaoo un \·ero miglioramento della loro condizier ne. dato il persistente aumento del costo della vita; solo una ridu.ziooo delle ore di lavoro significa va per essi un ,·ero miglioramento, il che spiega l'accanl· mento col quale essi combatterono per questa riclliesta. La giornata lavorativa di 10 ore è stata intrer dotta nell'industria edile iD Losao.o.a, Basilea e Nenchàtel già Del 1800, in Zurigo nel 1891, nel 1909 si lavorava 10 ore al giorno lo 22 località, 11 ore In 20 località, 10 ore e mev..za io due località ; fino al lill4 la giorna.ta delle 10 ore era tata intrndo[[a Quasi ovunque. La grande meta degli edili dl\·ennP ora la giornata delle :} ore considerata come [apµa per la conquista di quella delle 8 ore. li primo attac.:- co in questa direzione fu compiuto a Basilea nrl 190-5, dore gli operai rim-cirouo ad ottenere le D oro' e ruezw; I capimastri non poterono mai darsi pa<Y per questo loro io ue<:esso. Xel medesimo anno ;.rii edili iniziavano in Zurigo uno sciopero per ottenere un minimo di salario superiore al salario medio allora pagato; al suo inizio furono coim·olti nello scio· pero 3000 operai. Esso fiul dopo 8 SE'ttimane cou la sconfitta degli operai. ~è esito migliore ebbe a Z,urigo, nell'anno succes:;ivo. uno sciopero durato 8 $iè't· timane. );el 1907 gli edili di Basilea tentarono di conquistare le!) ore: lo sciopero durò~ settlmune e non recò agli operai nessun vantaggio. LO SCIOPERO DI WINTERTHIJR Xel 1!)09 !'organizzazione edile tenta va di nnon1 la prova In una delle sue roceheforti, in Wiuterthur. Ambedue le organizzazioni, quella degli operai e quella clei capimastri, erano coscienti dell'importanza della lotta Impegnata e fe<:ero anche tutti gli sfol'zi :per vincere. Questo sciopero durò pii) cli un anno e fu il più lungo di quelli combattuti. fino !1llora in Svizzera.. Di1·erse circostanze deslgoarnno azli operai lVintenhu1· come particolarmente adatta per un·azionE> in grande stile: l'organizzazione poteva considerarsi come esemplare, gli operai avernno dimostrato in ài1·el'se occasioni grande diseiplina; non solo ave,·ano ott<>nuto un minimo di tariffa, ma con un'abile agitazione era loro riuscito di ottenere un salario su- [)('l'iore di 5 cent. a quello stablito net contratto: il <:o:;ciente e sicuro agire degli operai a,·ern catth·ura loro il rispetto dei capimastri. Gli edili di Winrerthur presentarnno il 2."'i apl'ile 1909 le lol'o richiC1,te ai capimastri. fa;,;i c.:hieùernno: la giornata delle nove ore. per il sabato e tutti i eiomi pre<:edenti un giorno festh·o un·ora ùi meno di la,oro sen7~'1riduzione di salario, un minimo di salario di s:; cent. per i muratori, superiore quindi di 7 cent. al salarlo .medio pazato quell'anno. I capima:;tri re.;:pin ·ero tali richieste, e il 1 giugno 1!)09 a,·ern inizio lo sdopero. acl eccez"ione di 3 muratori e 4 ruano,ali, tutti gli edili abbandonarono il la"rnro . La Federazione E>dilesi mise in relazione con le br· ~anizzazioni edili dezli altri pa~I PE'l' cercare di impedire con un'azione comune l'afflusso dei crumiri. Gn ottimo sistema di ,·igili dello sciopero fu 01ganlzzato nelle stazioni situate lun~o le linee ferro- ,·iarie che couducernno a ,nnterthur. in quella di Winterthur e sui posti di larnro. 11 si -tema fUil'✓.ionò perfettamente e riu, ci a trattenere oltre 2000 oper:ii dal compiere opel'a di crumiraggio. Quanto più si prolungarn lo sciopero. r,rnto più ,·iolente si fecero le forme della lotta. e Giuseppe Bianchi poteva ,:crii·ere più tardi che gli operai di WinterUwr. che ·ouo cliffaruati quali riformisti, si sérvirono di tutti i mezzi, legali e illegali, r,er \·in· cere. Una prima propo tu di comprarne:--:·o fu re-:pinta dagli operai, una seconda da un'assemblea generale dei delegati di tutta la .·vir.zera della Le;!a dei capimastri, alla quale la f.e,-Jooe di ,Yioterthur ayeYa rimesso la decisione, perchè in quella propostu veni\·a intaccato il principio della giornata delle 10 ore. Col tempo il rapporto delle forze tra le due parti Si spostò a fa ,·ore dei capima,;tri. Con· es.si solidarizzò la irrnnde impresa industriale cli Wioterthur Sulzer-Ziegler. la quale. affermando che in c·onsi6ruenza dello sciopero non era ·tata condotta a termine la costruzione di un suo fabbricato. dichiararn la serrata dei propri operai. "Gna grande errata di muratori in Germania e un grande sciopero di edili nell'Italia del nord fayorirono l'andata a Wiuterthur di crumit•i. Gli imprenditori. per sottrarre i « volontari del larnro » al vigili dello sciopero. li facevano !'\rendere dal treno alcune stazioni prima di Winterthur, e li trasponan100 poi in automobile sul posto di laYoro; anche gli operai ,wernno a loro disposizione un'automobile. non potevano però sorvegliare con essa tutte le strade che conducernno a Winterthur. Il colpo più grave fo inferto ag:li operai dal deliberato delle autorità di Wfaterthur deli' marzo 1910 che proibiva I 1·igili di sciopero E' raffot·· za,a la polizia. Da questo momento gli scio1>eranti non poterono ~ù lottare contro l'afflusso dei crumiri, e rorganlzzazione edile do1·ette cedere. Un'altt·o sciopero per la conquista delle 9 ore fu condotto dagli edili di Zurigo nel 1911 : e~·o ebbe un inizio e uno ·volgimento un po' tumultuoso e fin! dopa 2 settlman.e con la scon.fi tta degli operai. Solo la situazione eccezionale proctotta dalla prima guerra mondiale permetterà alla Federuz.ione edile dl rompere la dura resistenza padronale nella questione della glorna ta la ,ora ti Ya. L'AZIONE CONTRO IL CRU!.\llRAGOIO !La Federauone edile svizzera, superate le sue prime crisi interne e rassodatasi un poco, partecipò attivamente ad un lavoro rendente ad influenzane gli emigranti italiani nei loro paesi d'origine durante l'lnverno, lavoro già tentato senza suc~o dall'Unione Sociallsta italiani in I.svizzera al suo[ ca o a tempi. che fu p(){ l'Lpre.so du altre organiu.azioni dotate di mezzi ma,g-g-iorLCorcheremo di tracciarE' uu quadro completo di quest'opera dl .sanamentn dell'emigrazione italian.'l. Una delle prime ini1.luti ve spetta alla Federazione edile tedesca, che fu costretta ad intervenire dai tristi effetti del crun1iraggio degli emigranti italiani :sulle lotte eia lei condotte. Come la SviZ2.era. anchE> la ~rmunia era una delle mete preferite dall'emi· graziane stagfona le edile italiana. Ne!J'eruigrazioue dirett.i ~-erso la ~rruania esb-te\·aoo i rudimenti di uua orgn niZ7,azione, :-:i int<'nde sul le basi dell'lniziatl rn priv,na. I desiderosi <li emigrare che non pos- ~edevano i denari per il ,·i aggio, potevano entrare a I ser1'izio di un irupti>~ario c-he anticipa va le S[)eS(', procurava pet' di pitl ciel laroro, trattenendo poi, come indennizzo, una percentuale del salario. Le CO· lonue cli erulgrunti si compone"rano di 20, 30, 40 e più persone.Degli impresa1i furbi e ·pregiudlc.:ati $i erano ~pecializwti nel trnspo1to degli operai da loro as::;oldatl io loc.:alitù clo1·e :11·ern luogo uno ·cJo· pero per fare compiere ad essi opera di crumiraggio, pei-chè in que.,;to ca ·o il loro guadagno era maggiore. )iè questi trumi ri, che spesso erano al l'oscuro della funzione nefanda c!1e dovevano as··olvere, dopo che• E'.s~aera stata loro spiegata, poternno libernrsi dal contratto, annuale, che li le_ga va, perchè a nebbero cor:;o il rischio cli pel'dere tutto il loro guadagno. (Là .Uura.ria, 1910, Xr. H, Art.: Contro il crumiraggio; L'Operaio italiano, Amburgo, VI, Xr. 7, Articolo: Propaganda nel Friuli). Dei 7ù.OOO editi ita• liani emigrati nel 1003 in Gi'rruania si poternuo considerare <:irca 2000 quali trumirl. (L'Operaio italia· no, .\rnburgo, vrrr, 100-1, ~r. 3). Alcune gra1·i s<:onfitte degli edili te~chi sono da attribuirsi esclusi- ,·arnente al crnrniraggio degli italiani. cosl quella nello sciopero di Lipsia del 1897, nello sciopero durato 9 mesi, di Halle del 1000, io quello di Kiel ciel 1002. L'irritazione degli edili tedeschi non si sfogò runi in forme co ·j 1·iolente come in Francia e iu S,izrer:1., essi odiavuno però e disprezzavano nclrani.ma l'italiano, lo evira vano e lo boicotta rano . ., la loro organizzazione critic.:ò dh·erse Yolte aspramente il malcostumt!, sia :,ul suo organo che ,--u con-- gressi edili internazionali. Allora, ,·ero il lù00. non c.:·ern da asr>ettarsi molto dall'Italia nella lotta e:ontrn il crumiraggio; il _governo resta,·a indlffernnte di .fronte al problemi ciel la\·oro, il ruoyiru,euto operai era troppo giovane e debole per poter prendere e:sso un'iniziatiYa; l'organizzazione sindacale più interessata. quella edilP, si era ricostituita >-0lo nel 1900, dopo es;;,ere !':tah sciolta nel 1898, e do,·ern raccogliere le sue forze. La Commls ·Ione generale dell'Unione Sindacale tE'· aesca iniziò nel 1897 in Ambur~o la pubblicazio11P <.li un giornale quindicinale, « L'Operaio italiano~. il cui prime, redattore Osk:n \\'o)f fu sostituito agli inizi del lf>'OO da G. ,-alar. a noi giù noto dal suo :;aggiorno In Sriz-lel'a dop0 i fatti del 1 9 . Compito <le! reda~tore era cli fare la propaganda. sc1itta e orale, tra gli italiani. di assisterli durante gli :cio· peri e di indurre i crumiri a desi~te.1:e dalla loro n<'- fastfl atti,·it:1. G. ,·aliir occupò tale carica fino :11 l<l0ì. L'organizzazione edile tedesca p1~ anchE> l:i iniziatirn di srnlgere nei paesi d'origine degli emigrami, durante l'im·erno, della propaganda, e a que· sto seopo inviò nel ~<>nnaio ciel ]901 l'operaio YitW· r'\o Buttis pe1· tre mesi n<>lFriuli. (L'Operalo italia· no, .\mburgo, IV, Sr. 5 e !), Y, Xr. 7). CampaguE' propa~andic;;tlche del genel'e furnno ripetutte nei tl"e inwmi :--:ucce:·:h.:·i nella medesima regione da G. Yalii1·. Il succes,:o di tali azioni, compiute nel cuorr <IE>ll'in1·ernocon grandi ;;acrifici per parte dei propagandisti, lndus~e "li or/!anizzatori a ripererlp E' int<>n:,:Lfiearlenegli anni suc.:cessi\·i, Dando seguito ad un con iglio del congre~ o del Partito :-,ocialista Italiano del 1901 fu fondato in "Gdine il 20 gennaio 1001 in un comizio al quale parteciparono J."'iOv operai. un .'egretariato [)E'1·l'emigrazione col compito di sana re J'emig:raziouE' combattendo si:;tematicamente il crumira"gio, organir.- r.ando un uff1cio di colloèaruento, trasmettendo dellP. informazioni, a .·istendo legalmente_ gli erui.zrnnti. Il succe,;so di questo primo segrnta riato inc.:oragg:iii ad aprirne degli altri in Intra, Biella. Belluno. :.\Iaptnnt1 l{eggio Rmilia e Dologua . Sotto gli auspic.:ii del!' Cmanitaria di :.\Iilano fu fondato nel 100-! il <! Consorzio per la protezio1w dell'emigrazione stagionale in Europa». il cui pri· mo direttore, iI deputato sociali.sta Dino Rondtllli, fu sostituito nel rn10 da G. \"al:ir che occupò tale carica fino al 1:>19. Il Consorzio centralizzò oellE' sue manl le di\·erS€' iniziatiYe per la lotta contro il crumiraggio. ~otto il suo patronato furono fonda ti molti nun,i segreta1'iati in Italia e all'estero <>fissate del!~ direttive uniche per la loro attiYitù. I sindacati teùesclli, austriaci, svi27,eri aiutarono tali sfor~i finanziariamente e stringendo degli ~,ccordi speciali in fa rnre clegli emigranti. li coogres so IoternazionalE' di Stoccarda degli operai edili ( 1907) istitul una « te:-sera unica» che doYeYa faci· litare il passaggio degli organizzati dal sindacato di un p~ese in quello di un altro paese, e stabill un trattato di reciprocità, in base al quale gli organizzati godevano io tutti i r>aesi i medesimi dlritti degli Indigeni. Quando lu Federaziotl': edile ltallao.a elaborò un grand(> piano d'azione di propaganda per l'inverno 1908-09, le orgaxpz7.az.ioni edili della Germania, dell'Olanda, della Svizzera e dei paesi scandinavi si impegnarono di assicurarne il finanziamento. Allora e durante gli anni successh·i la campagna Invernale fu estesa a tutta l'Italia settentrionale; in autunno aveva luogo regolarmente in Milano un convegno per l'emigrazione continentale, sul quale venivano discussi tutti i problemi ad essa relativi e fissato il piano d'azione per l'i~verno. I propagan• disti si mettevano poi in cammino, raggiungevano le località più distanti delle regioni alpine e della pianura padana per svegliare Begli emigranti il sentimento della solidarietà e insegua re ad essi come dovevano comportarsi all'estero. Tra i nomi dei propagandisti leggiamo quelli di Paveslo, Fior, Cane,ari, Bossi. Cabrini, Vuattolo. Piemonte, Valar, Leroa, Bianchi, Rigo. Per l'inverno 1912-13 erano preYiste 200 conferenze. La Feder:i.zione edile svizzera partecipò atti,·amente a tutto questo lavorio e durante la sua scissione ambedue le federnzioni inviarono l loro conferenzieri in Italia. L' t:manitarla svolgern inoltre una vasta attività di carattere culturale organizzando dei corsi per .i:U emigranti, pubblicano dei libri e favot-endo iD tutti i modi le istituzioni culturali per gli emi1:Tnnti, scuole e biblioteche. :-.essun mezzo fu trascurato per richiamare l'attenzione delle autorità e dell'opinione pubblica sul problemi dell'emigrazione continentale e per eombattere le sue tare. A tanti sforzi arrise il successo. Io un conve.,<>-no internazionale ver l'emigrazione continentale. riunitosi a :.\lilnno il 1.1 no,-embre 1009. si constata,a " che dopo sette anni il vero crum"iraggio era quasi seomparso ». Rimangono ~nco!'a due comoiti difficili: indurre gli emigranti a rispettare le conquiste del proletariato eurooeo. invece che abbandonarsi ad una concorrenza dannosa per la classe e per sè stessi, e indurli ad aderire ai sindacati. (R~pporto di Quaglin~ in <! La lluraria :P, I, ~r. 34). G. Bianchi conferma: <! Il crumiraggio italiano nelle sue forme più appariscenti e \·iolenti è pur esso un ricordo>. (L'Operalo, I, Xr. 21) . La rasse~n• settimaaale GERltA.NIA: Malgrado l'esistenza di un goYerno militare alìeato in Germania per l'occupazione, si manifestano molco chiaramente le divergenze di metodo e trattamento. Mentre da una parte abbiamo la proibizione di « fratellanza•» nei riguardi della pGpolazione germanica dall'altra possilo ~- sfere, come risulta da riviste illustrate. . o spet.. t.acolo che dei soldati russi ballano nelle pubbliche Yie colle ragazze tedesche. Pure 200 cinematografi sono di nuovo aperti. Così pure sono riammessi tutti i culti. Il sindaco di Berlino ba inoltre comunicato che il maresciaJlo &hukov ha dichiarato che le autorità so.. detiche desiderano che tutti i bambini tedeschi ~-engano allevati nel " fimor cli Dio». In Ba\·iera si è orpresi dal fatto che persone che s1a,·a.no ben ,·icine al nazionals<><:ialismo vengano ora chiamate a far parle del governo nella continuazione della politica di fJ110nte alla Fran, da. Italia e Jugoslavia. dove•vennero preferiti. e 1n parte ancora (Darlan, ·Badoglio, Plastiras, Mihailovitsch) i reazionari. Nelle zone occupate dai russi inYece, si prerisce il sorgere di sin.dacatj e partiti antinazisti. Ci si ricorda invece che gli alleati al loro arriYo a Tunisi ed in Sicilia, come prima cosa. proibirono ogni attività antifa.scist~. ITALIA: Il ~o,erno Bonom i ha - non troppo presto - dimissionato. Pare che gli alleati yoglia.no dire la loro. nella formazione del uuoYo governo, e loprattu tto JCV1~Ile 'U~aig.ijiatz:ione ct:>ntro Oasa Sa~oia. Trieste e Gorizia saranno sgomberate dai soldati jugoslavi ed il destino di queste città e della Venezia Giulia. sarà regolato dalla conferenza della Pace. POLONIA: A MOS<:asi tiene attualmente u.na conCerenza sotto l'egida degli americani, inglesi e russi, per La formazione di un governo polacco: faranno parte di C[llesto governo membri dell'attuale governo provvisorio di Varsavia, membri della resistenza e polacchi democratici di Londra. SAN FIRAN'CllSCO: la conferenza volge alla fine: il coraggi.00o mj. nistro australiano Ewatt, rappresentante dei pie_ coli stati, ha nuovamente protestato contro Je tendenze delle gra.ndi potenze ad avere delle preferenze. IENIDIA: Per iniziativa dei vice-re maresciallo WaweU, vengono fatti degli approcci colle popolazioni e caPi indiani per indire una conferenza dei diTCT- ~ ~ti. I capi stessi - dopo tre anni di prigionia, - verarnno rilasciati, senza luogo a pro.. cedere.
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