L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXV - n. 16 - 31 agosto 1944

Bi • Gliinizidelmovimentoperaioitaliano in Svizzera (Continuazione 3) Le prime organizzazioni giornale era legata al tentativo di creare un movimento operaio ticinese libero da tutela liberale. L ' E c o d e l l ' o p e r a i o respingeva l'anarchia e si proponeva di diffondere i principi socialisti e di illuminare la classe operaia. Il giornale voleva originariamente dedicarsi come r·1 Lavoratore, soprattutto alla politica locale, si interessò però sempre più dei problemi dell'immigrazione italiana, si avvicinò alla Unione Socialista, fondata nel 1895, e acquistato da essa, prese il nome di I I & o - c i a I i s t a, più tardi quello di L' A v v e n i r e dei Lavoratori. Il mo-vimento sindacale Accanto a questi sforzi per diffondere nella massa idee anarchiche o socialiste, sorse dalle file stesse degli operai un movimento, che non tendeva a realizzare delle riforme radicali dell'ordinamento sociale esistente, ma solo ad ottenere dei miglioramenti immediati delle condizioni di lavoro e di vita degli operai, e che trovò la sua espressione in associazioni di carattere prettamente sindacale. Tra il 1870 e il 1887 si contarono in Svizzera 9 scioperi di muratori. Essi hanno avuto tutti una importanza puramente locale: gli operai edili non erano organizzati e i loro movimenti venivano appoggiati, nella migliore delle ipotesi, dalle « Arbeiterunion » locali. Lo sciopero degli operai occupati al traforo del Gottardo nel luglio 1875, merita una menzione speciale per i tragici incidenti che lo fecero cessare. Tra i minatori di Goschenen esisteva da l~ngo tempo del malcontento per il basso salario, per le condizioni sfavorevoli della consegna del salario, per l'insufficienza, sul posto di lavoro, dei mezzi di difesa della vita e della salute, soprattuto per l'insufficiente ventilazione. Il 27 luglio si voleva costringere un reparto di minatori a riprendere il lavoro nella galleria subito dopo avvenuta un'esplosione, quando l'aria era ancora impregnata di polvere. Dopo inutili reclamazioni, gli operai dichiararono lo sciopero ponendo le seguenti richieste: 1 ° migliore ventilazione nel tunnel, 2° aumento di 50 Cent. del salario giornaliero, 3° versamento del salario ogni due settimane in moneta corrente (e non in buoni che costringevano gli operai a compiere i loro acquisti in magazzini appartenenti all'impresa), e occuparono l'ingresso del tunnel. L'imprenditore Favre rifiutò di trattare con gli operai e chiese il giorno dopo l'aiuto armato del governo di Uri. In Goschenen si trovavano allora 1600 operai addetti al tunnel, senza ogni organizzazione. Avanzarono 22 armati, guidati dalla commissione di polizia; ad essi si unirono 10 membri della guardia civica. Il sindaco di Goschenen cercò di parlare agli operai, ne fu però impedito dal loro strepito; ed allorché ad un certo momento gli armati credettero di essere minacciati dei scioperanti, incominciarono a sparare. Quattro operai rimasero uccisi, otto feriti. Una parte dei scioperanti fuggì dall'altra parte del Gottardo, i rimasti ripresero il 29 luglio il lavoro. I movimenti e gli scioperi degli edili aumentarono, dopo il 1887, di numero e di importanza, e sorsero le prime organizzazioni professionali. Itàliani residenti a Zurigo aderirono nel 1888 al circolo professionale dei muratori e manuali fondato l'anno precedente; il numero dei soci italiani aumentò, ed essi poterono costituire ben presto un proprio gruppo che si riuniva a parte. Il circolo contava nel 1890, quando sulla piazza di Zurigo erano occupati 3500 edili, 300 soci; in rapporto contrario alla situazione sulla piazza gli italiani formavano nel circolo una minoranza. Il maggiore successo di questa organizzazione fu la conquista della giornata lavorativa di 10 ore, avvenuta nel 1890-1891; crisi e conflitti interni la distrussero negli anni successivi. In Basilea esisteva dal 1887 un'organizzazione di edili, in Losanna dal 1890: quest'ultima seppe ottenere con un sciopero durato 12 giorni una tariffa con la giornata lavorativa delle 10 ore; in Berna fu fondato dopo gli incidenti del 1893 un'organizzazione edile italiana sotto il nome di « Unione latina » ; le organizzazioni dei muratori e manovali di Ginevra, composte in gran parte di italiani, conquistarono nel 1893 con uno sciopero durato alcune settimane un miglioramento dei salari. Durante il congresso internazionale socialista in Zurigo nel 1893 fu fondato dopo due comizi, nei quali parlarono dei congressisti italiani, un « Circolo operaio italiano » con il compito di propagandare tra gli italiani d'idea delle organizzazioni sindacali. (Continua) E. Valar· ,,Liberare e federare" Scritti di politica economia e cultura WALTER FLIESS L'Economidaell'Europafederata La vasta visione dell'economista tedesco (antinazista) che traccia le tappe della trasforma• zione dell'economia di guerra in quella del tempo di pace; che indica gli istituti indispensabili alla ricostruzione dell'economia europea del domani, si fonda sulla concezione socialista e federalista della unità politica ed economica del continente. Con una chiarezza scientifica ed un calore avvincente ma privo di inutili polemiche, il lettore di qualunque nazione, a qualunque partito appartenga, è indotto a riconoscere, sulla base di dati statistici e di argomenti inoppugnabili che l'unica soluzione per por fine all'anarchia politica ed economica internazionalé è l'istitu• zione della unione federale dei popoli europei. Un opuscolo di 80 pag. fr. 1.- la copia Indirizzare ordinazioni a: EDIZIONI DELL'AVVENIRE DEI LAVORATORI, Casellapostale 213, ZURIGO 6. Versamentoanticipato da farsi al Conto postale Vlll/26305. Si effettuano anche le spedizioni contro rimborso. Documenti «Il pubblico è stato impreasionato dalla pub• blicazione dei risultati delfindagine fatta dal Pre• sidente della Corte dei Conti sui profitti delle costruzioni di navi di guerra tra il 1936 e il 1939. Il rapporto abbraccia 22 ditte le quali costruirono 32 navi di tutte le grandezze, da una corazzata a qualche sommergibile. In solo quattro casi i pro• / itti furono in/ eriori al dieci per cento; in due casi superarono il settanta per cento; in un ca.30 l'ottanta per cento; in nove casi furono tra il venti e il trenta per cento; in sette casi tra il trenta il quaranta per cento. Questa rivel.azione dei profitti scandalosi che i governi conservatori tolleravano nelf industria degli armamenti durante _gli ultimi anni della cosìdetta pace ci spiega in gran parte perch~ siamo entrati in questa guerra inadeguatamente preparati. E' inesatta la aolita spiegazione del nostro zelo per l'economia e per la pace. Si votavano aomme ingenti, delle quali una proporzione eccessiva andava alla marina. Adesso sappiamo che cosa è diventata buona parte di quel denaro. Esso andò in profitti /anta3tici ad un reparto privilegiato della grande indwtria.» (Dal «New Stateaman and Nation») La prima informazione di un'attività politica degli immigrati italiani appartiene ai tempi della bakuniniana Federazione del Giura. Nel giugno 1877 fu fondata in Ginevra una sua sezione italiana che dopo poco tempo contava più di 40 soci; anche in Berna esisteva una tale sezione, ed il movimento e9be un certo séguito tra gli operai italiani occupati alla costruzione della ferrovia nella Valle di Saint-Imier. Sei italiani residenti in Svizzera parteciparono al congresso della Federazione del Giura in SaintImier nell'agosto 1877, A. Costa e Gippa rappresentavano la sezione di Berna, Fiorini quella di Ginevra. Per la sua intensa attività propagandistica si distingueva A. Costa, che dopo l'insuccesso dell'insurrezione anarchica di Benevento (aprile 1876) si era rifugiato, ai primi di maggio 1877, in Svizzera, dove rimase fino al settembre dello stesso anno. Ambedue le sezioni cessarono più tardi di esistere, e per oltre un decennio non sentiamo nulla di un'organizzazione di classe tra gli immigrati italiani. Non mancò anche durante questo periodo un'attività propagandista, essa fu però solo opera di singole persone, di rivoluzionari che avevano dovuto abbandonare l'Italia per sottrarsi alle persecuzioni poliziesche. E. Malatesta fu espulso dalla Svizzera nel 1879 in relazione con un manifesto rosso attaccato per le strade di Ginevra nel quale si protestava contro la condanna a morte di Passanante. La polizia arrestava Malatesta nel giugno 1891 in Lugano; respinta un a domanda di estradizione del governo italiano, le autorità federali si limitavano a costringere l'anarchico ad abbondonare il territorio della Confederazione. L'anarchico Paolo Schicchi, residente in Ginevra dal 1 ° luglio 1891, pubblicò ivi un giornale, P e n s i e r o e d i n a m i t e , più tardi L a c r o c e d i S a v o i a ; fu espulso 1'11 settembre 1891. L'avvocato Pietro Gori, anarchico, venuto nel Ticino dopo l'assassinio del presidente della repubblica francese Carnot (24 giugno 1894), e il cui soggiorno fu accompagnato da un rinnovamento delle forze anarchiche, fu espulso nel 1895 insieme a 19 compagni di fede per aver introdotto di contrabbando in Italia un opuscolo, « Il primo passo verso l'anarchia», e un focoso appello. Il tipografo Ferdinando Germani, nato nel 1859 in Aree, Provincia di Caserta, svolse durante i 15 anni passati in Svizzera una notevole attività propagandistica tra gli immigrati italiani. Egli afferma va di non essere anarchico ma socialista progressista, aderl al Partito Socialista Italiano in Svizzera dopo la sua fondazione, e la socialista « Volksstimme » lo difese, quando nel 1892 fu colpito dall'espulsione, poi revocata, dal cantone di Vaud. Espulso nel 1882 dalla Francia per propaganda anarchica, Germani aveva preso domicilio a Losanna, dove pubblicò dal 1891 per alcuni anni L ' i t a 1 i a n o a 11 ' e s t e r o , o r g a n o d e g 1 i o p e r a i i t a 1 i a n i i n S v i z z e r a. Germani aprì più tardi in Neuchatel una tipografia, nella quale nel 1897-1898 furono stampati tre giornali sovversivi: L • a n e , dal 1 ° gennaio 1897 al 20 agosto 1898; bilingue, umoristico, satirico, politico e illustrato, né socialista né anarchico, solo rivoluzionario, esso pubblicò articoli di ambedue le correnti. 2° L ' A g i t a t o r e , dal 2 luglio al 17 settembre 1898, solo italiano, prettamente anarchico e polemico, combattè con tale accanimento i socialisti, da provocare l'intervento della « Berner Tagwacht ». « Si legga L'Agitatore, scriveva essa, le schifose, perfide e menzognere insinuazioni e le accuse indegne contro il nostro bravo compagno Vergnanini e l'Unione Socialista, si leggano gli altri articoli, e chiunque esclamerà: Cosi possono scrivere solo degli agenti provocatori! ... anche se non dovesse conoscere come noi gli stretti rapporti che corrono tra anarchici ed i provocatori polizieschi. » Il giornale fu più tardi proibito dalle autorità, non avrebbe però potuto più uscire per molto tempo per mancanza di mezzi. 3° Il settimanale illustrato I 1 P r o - f u g o , che pubblicava relazioni sui casi degli italiani emigrati in Svizzera dopo i tumulti del maggio 1896. fronadte dell'emigrazione Una posizione speciale occupa il giornale I 1 p e n si e r o i t a 1 i a n o , pubblicato dal 4 ottobre 1894 al 6 ottobre 1895 in Ginevra dallo studente repubblicano e profugo politico Giuseppe de Mi~helis. A giudicare dalla personalità del direttore, che ebbe sempre idee moderate e divenne più tardi, commissario generale per l'emigrazione e senatore I 1 P e ns i e r o i t a 1 i a n o deve essersi differenziato nel suo contenuto molto da Pensiero e d i n a m i t e e L'Agitatore ; il giornale pubblica va tra l'altro una rubrica molto interessante: Fisiologia dell'emigrazione italiana in Svizzera. Possiamo trascurare il primo giornale operaio pubblicato nel Ticino, I 1 L a v o r a t o r e , perché dedicato esclusivamente alla politica locale ticinese. Non cosi L'Eco de I I' op e - r a i o, foglio indipendente che per iniziativa del maestro Laghi incominiciò ad uscire il 111 gennaio 1896 a Luga o. La fondazione del Il eonTegno dei soeialisti della STizzera orieniale a Romanshorn Domenica 12 Agosto si è riundto a Romanshorn il Convegno dei socialisti della Svizzera orientale. La partecipazione è stata numerosa; le località rappresentate erano le seguenti: Rorschach, Arbon, Kreuzlingen, Kradolf, Amriswil. Assenti ingiustificati i compagni di San Gallo. Il convegno è stato presieduto dal fiduciario Antonio Barcariol il quale con il segretario federale ha illustrato i vari punti dell'ordine del giorno. Ha insistito sopratutto sulla necessità della riorganizzazione del movimento socialista nella Svizzera orientale. Tutti i compagni si sono trovati d'accordo e la discussione che ne seguì ha dato dei buoni risultati. Sull'argomento ha portato la sua giudiziosa parola il nostro caro e vecchio compagno Gaetano Sgarbi, di ottanta e un anno, dei quali una sessantina di sicura militanza socialista, egli ha parlato con l'entusiasmo e con la sicurezza dei giovani, il suo intervento è stato decisamente a favore della ricostruzione delle Sezioni Socialiste. «Oggi più che mai, ha detto, questa necessità esiste, gli sforzi di tutti i socialisti siano dunque intesi ad una concreta collaborazione al lavoro di riorganizzazione.» L'ordine del giorno era il seguente: 1) Relazione politica; 2) Per una riorganizza:mone socialista nella Svizzera orientale; 3) Le sezioni socialiste e le colonie libere; 4) Varie. Tutti questi punti sono stati ampiamente discussi e le varie relazioni attentamente ascoltate; particolarmente la questione delle Colonie libere fu lungamente trattata ed i compagni approvarono l'interpretazione data sull'importante problema dall' «A v ve Il! ire de i La - v o r a t o r i» con la pubblicazione dell'articolo «Necessità del Partito». Il successo di questo Convegno 'ha superato le più ottimistiche previsioni ed è stato caratterizzato, dall'inizio alla fine, da una sincera e fraterna cordialità. Il merito di tanto 1 buon risultato va al compagno Antonio Barcariol, infaticabile pioniere del socialismo nella Svizzera orientale, al quale diciamo tutta la nostra gratitudine é la nostra affettuosa ammirazione. Losanna (Ritardata} Sezione soclallsta di lingua Italiana Anche a Losanna la Sezione socialista si è rinnovata e si ripresenta con un programma d'azione che fa onore alla vecchia e alla nuova guardia. La discussione ha portato alle seguenti conclusioni: poiché la federazione socialista non è un partito chiuso ed esclusivista che si riferisca alla rigidità di una particolare disciplina crediamo di poter invitare tutti i compagni e i simpatizzanti a venire a noi. Essi avranno la certezza di essere compresi e rispettati, perché noi siamo per la libera discussione e perché crediamo che soltanto attraverso questa libertà si formano le coscienze migliori. I socialisti che aderiscono alle colonie• devono esercitare nelle stesse un'influenza socialista· i benefici che potranno risultare da una cert~ azione in questo senso, saranno benefici per i lavoratori. Il contributo dei socialisti deve essere sostanzialmente rivoluzionario. Nel caso delle colonie libere, essere assenti significa per noi avere torto; da questo, la necessità della presenza per potervi ottenere un'influenza che sia decisiva, siccome il posto attuale dei socialisti deve essere quello all'avanguardia di ogni attività che miri alla valorizzazione delle organizzazioni operaie. Il circolo tooperatho di Ungua Italiana In Glneua Questo circolo è stato fondato un anno fa per iniziativa di compagni e simpatizzanti ed è diretto dal Prof. Manlio Sancisi, storido e teorico del movimento cooperativo italiano e internazionale. Gli scopi principali che il circolo si propone sono : preparazione teorica e pratica dei lavoratori in vista della ricostruzione cooperativa nel dopo-guerra in concerto con il movimento sindacale. Nel primo periodo in cui vennero indette le riunioni settimanali, durante le quali è stato ammesso il contradditorio, vari furono i soggetti studiati, come: il principio teorico delle squadre di operai cooperatori (impresa per « equipe operaia »). Con la partecipazione di alcuni studenti universitari internati nel campo di Ginevra, il circolo ha preso un lodevole sviluppo; le discussioni hanno ottenuto per la natura dei problemi svolti un carattere di cultura generale. Rileviamo per esempio dalle circolari settimanali il programma di lavoro: Lo studio su « Il settore cooperativo » del Dr. Frauquet, ed altre pubblicazioni sindacali e cooperative; storia della cooperazione nei diversi paesi, problemi sindacali nell'Italia di ieri e di domani, problemi cooperativi nell'Italia di ieri e di domani, problemi della libertà e della sicurezza sociale (es., il piano Beveridge e l'Italia), della libertà e dell'economia diretta della responsabilità nel lavoro, organizzazion; sindacale e cooperativa del lavoro. (mile) Italiani di Zurigo, inviate i vostri figli alla Scuola Libera Italiana P_er informazioni rivolgersi al segretario, Sig. Armari G., Zurigo 4, Stauffacherstr. 27 IJn circolo eooperatbo a Illlsenalp Gli amici del Campo di lavoro di Jffigenalp s?pra ~nk .hanno fondato un Circolo cooperativo di studi. Leloroprimesedutehannoportato su argomenti diversi: legislazione relativa ai Consigli di fa:bbrica; rapporti fra sindacati e c~pe~ativ~; sto?a del movimento cooperativo nei diversi paeS1. Il Circolo eea.minerà anche il problema agrario della Nuova Italia. Quando potremo registrare la creazione di altri Circoli di studi e nuovi sviluppi del nostro movimento? Non abbiamo che a perseverare poiché il momento è favorevole. Ad azione sindacale unitaria corrisponda un'azione cooperativa. unitaria. L'integrazione dei due movimenti e l'unità ~'azione ~ostituiscono la base granitica per la ncostruzione economica e sociale del dopoguerra! Basilea Omaggio a, Luigi Ri11a In Luigi Riva si è spento uno dei più vecchi e fedeli militanti del socialismo italiano. In ogni comitato, in ogni iniziativa antifascista dell'emigrazione politica di Basilea Riva era socio fondatore; per tutto il ventennio della propaganda mussoliniana all'estero è stato il fiero e tenace assertore della libertà del popolo italiano. Riva era il tipo del militante che dedicava la sua vita al lavoro organizzativo che diffondeva la sua fede parlando nel suo dialetto a tutti gli operai italiani che accostava. Con l'esempio educava i caratteri dei giovani e degli indecisi, creava in loro una coscienza di classe ed aumentava cosi nell'ambiente in cui viveva la capacità di resistenza all'attiva propaganda consolare. Egli era uno di quei militanti che non scrivono né articoli, né fanno discorsi; ma che propagano la lor.o fede ~land~ a quattrocchi col compgno di lav?ro, m una lingua semplice, con esempi elementan e con quel tono confidenziale e forza di convinzione che toccano direttamente il cuore dell'operaio. L'esistenza di migliaia di questi militanti che conducano con tenacia questo paziente ed individuale lavoro di propaganda, rappresenta il nucleo vitale di un partito operaio. Luigi Riva conta al ,suo attivo migliaia e migliaia di conversazioni a «quattr'occhi» in cui con fare •bonario e confidenziale diffondeva tesori di saggezza pratica e morale insieme a certe verità politiche che dette in dialetto spesso con l'arguzia dell'uomo della strada sl inoide_van? p~ofo~damente nello spirito d~li operai. L antifascismo di Basilea rende omaggio al vecchio compagno scomparso additando!~ come e~mpio di attività e di fede ai giovam compagru che per l'avvenire del socialismo dovranno battersi e creare. \

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