Bi Lezione dell'espressionismo Fino a qual punto il teatro ci offra un segno di aderenza e rappresenti, attraverso il metodo rlell'arte, le aspirazioni confuse, gli slanci e gli interrogativi della folla, resta ancora da constatare con una certa probabilità di esattezza. La storia di un cammino parallelo delle «forme;i, artistiche e quelle sociali potrebbe farcene testimonianza se non avvenisse, troppo spesso, di cadere in un semplicismo critico e se non convenisse ammettere che altrettante «epoche» ci presentano, nei momenti più essenziali, uno squilibrio tra le espressioni dell'arte e l'avventura umana che le circoscrive nel tempo. Sarà, oggi, il teatro ad affidarci il metro più esatto di un decadimento avvenuto. Né sembri ciò una semplice prerogativa di importanza, a discapito delle altre arti quando per noi, è ovvio riconoscere nel teatro - anche nel più disancorato dalla facile comprensione del pubblico - un fatto innegabilmente sociale. Se l'opera drammatica acquista il suo vero valore soltanto in una «fusione» spontanea con la collettività che l'assiste e ne diviene - riconoscendosi - quasi il diretto protagonista, è inevitabile che il teatro si proietti sulla scena come una completa esperienza umana ed artistica al tempo stesso e conceda, talvolta, il mezzo per constatare la validità di tutto un mondo, proprio attraverso il grado di compenetrazione del suo quadro intellettuale con quello squisitamente politico. E' questo un equilibrio, d'altronde, sempre rintracciabile, nella sua forma drammatica, qualora in mezzo alle più tormentate ed eterogenee vicende storiche, lo stato dell'arte diventa somma evidente di una massa che si agita dietro il suo schermo. E poco importa se gli esempi - il teatro greco, il teatro medioevale soprattutti - ci appaino limitati e solitari. Non specchio, qui, di «modi» di vita - il costume, il gesto, lo stile ed il gusto retorico - ma trasfigurazione di idee, di sentimenti e di angosce, il teatro si colloca nella storia solo mediante il riconoscimento di un diverso stadio die «umanità», di una diversa impostazione dei suoi problemi spirituali, da risolvere. Smarrito questo senso antiparticolare equindi antiverista, antiborghese; dimenticatosi, poco a poco, della folla, il teatro oscilla in gran parte della storia moderna, tra gli eccessi dell'aneddoto, del caso, del carattere individuale,· sempre trattenuto, anche nei suoi voli più alti, dall'assenza di un profondo sentimento «collettivo». Ma è anche questa una delle conseguenze inevitabili dell'esclusione politica, determinata in classi di cui, l'una riesce fin dove le è possibile ad ignorare l'altra, sottomettendola ai suoi fini. Non più espressione «corale;i, il teatro lascia, ora, unicamente alle singole intuizioni - Andreief con «Re Fame» potrebbe esserne un esempio - l'illustrazione dell'avvenimento umano, invece che ad un clima d'opere svolto in continuità. E la frattura ci appare tanto più densa di conseguenze in quanto porta, giorno per giorno, all'allontanamento della folla degli irriconoscibili moduli teatrali e quindi all'abbassamento progressivo del suo indice di educazione drammatica e di sensibilità. Non può quindi meravigliarci l'incomprensione con la quale saranno accolti i radi esempi, nel teatro, che parleranno propriounlinguaggio in perfetta armonia con i moti sentimentali e le esigenze di una nuova vicenda storica. Essi si offrono ormai, in genere, ad una classe che non può accettarli, che per necessità li qualifica ripugnanti od immorali e solo talvolta, quando ne è concessa l'occasione ad una massa che - incolpevole - ha perduto gli istrumenti per un sereno giudizio estetico e si affida al soccorso della pura intuizione. Cosi, nel panorama contemporaneo, accanto alle altre arti, rifugiatesi, oltre ogni preoccupazione sociale, in una dolorante solitudine che, tuttavia, sa illuminarsi miracolosamente di valori universali, il teatro troppo legato all'uomo-massa si rapprende solitario, «diverti1919 (25 anni addietro) 16 luglio: Grande attesa in Italia per lo sciopero generale indetto per il 19-21 luglio in segno di protesta per l'intervento dell'Intesa contro le repubbliche sovietiche. - Alla Camera italiana il ministro dell'Industria e del Commercio, Dante Ferraris, ha parlato contro il protezionismo economico, ha auspicato una giusta comprensione dei problemi sociali e la cooperazione con la classe operaia. 21 luglio: Lo sciopero generale si è svolto in tutta Italia ordinatamente: grandi comizi ovunque. A Milano in un comizio hanno parlato Bombacci, Treves, Serrati ed altri. - Sciopero generale anche in Inghilterra, Germania, A~- stria: la Confédération Générale du Trava1l francese all'ultimo momento <per ragioni interne> non ha aderito allo sciopero internazionale. - Scontri a Berlino tra scioperanti e truppa. 22 luglio: La Repubblica Ungherese dei Sovieti ba rivolto un appello al proletariato di tutti i paesi esaltando l'atteggiamento del 19-2 luglio ed invi dolo ad aver "duda e mento;i, di una categoria ristretta, identificabile con l'ovvio ed il borghese. A questo punto gioverebbe riconoscere la parola pronunciata dall'espressionismo esauritosi in una aperta lotta contro quella società costituita che, immutata nei suoi presupposti e nella sua reazione porterà più tardi il mondo, per intimo disfacimento, alla guerra attuale. Qui il teatro ritrova il suo clima eroico e la sua voce più pura. Quella che condensa, al di fuori degli schemi consunti di una tecnica, di una estetica scaduta e di una falsa moralità, le aspirazioni di un'epoca fresca ed entusiasta in riscontro alla sgomenta incertezza di un mondo, statico di fronte all'eterno divenire dello spirito e dei rapporti sociali. L'espressionismo, infatti, si affaccia a questo secolo soprattutto reagendo contro l'annichil~ mento della volontà, la supina accettazione del naturalismo, ed esplode, sul piano politico, insieme alle idee rivoluzionarie di una nuova generazione. Logico sviluppo dei germi gettati dagli Strindberg, dai Wedekind e più indietro ancora da Ibsen. Dapprima è la concezione del dramma nella sua struttura convenzionale che viene alterata da Ibsen. iSi inizia la demolizione sistematica della menzogna organizzata politicamente, alla quale Strindberg aggiunge gli esasperati motivi della lotta fra i sessi e quindi del dissidio tra libertà morale e il circolo chiuso dell'educazione famigliare, tradizionalista. Wedekind riafferma, d'altro canto, lo studio del dramma sessuale, quasi come pretesto, per reagire contro i vincoli dell'ipocrisia e del falso pudore che faranno esclamare adHetman in «Hidalla;i, - La morale d'oggi è una morale medioevale -, ed a Maurizio in «Risveglio di primavera» - Dobbiamo compiangere la giovinezza vedendo come essa custodisce la sua ansia di idealismo e come la vecchiaia, per stoica superiorità, vuole spezzarle il cuore -. Il primo tema del dramma espressionista - annotiamolo - si rivela come un'imprescindibile esigenza morale che risolva, con la serena chiarezza dei suoi compiti futuri, i rapporti tra gli uomini. Gli altri motivi partiranno da qui, cosicché sarebbe errore considerarlo una figliazione abnorme del torbido dopoguerra, una ricerca affannosa, determinata dal crollo di antichi ideali. Sarebbe un riportarlo alla pittura di una «epoca», condannarlo al quadro oleografico. La guerra ha accelerato un processo di evoluzione - e non è stato cost anche nella coscienza del popolo? - ma le ragioni intime che l'espressionismo accentra nella p,:ova dell' arle so - radicate assai prima. Perché assai prima gi esiste quello stato di lotta per la vita delle classi sociali e quindi delle dipendenti «moralità» che ogni conflagrazione trascina, soltanto più palesemente. Non si tratta - lo ripetiamo - di copia a posteriori ma di adesione, al di fuori di ogni particolare movimento politico, ad un clima spirituale che si slancia, ad una svolta della storia, come un soffio di vita, tra le impalcature di una corrosa società. Quella società che Sternheim dissolve, con la satira del mondo borghese e dell'alta finanza, avida di mercati e di imperialismo politico, tra il 1910 ed il 1914. Ed H asenclever e Kaiser tra il 1905 ed il 1918. Il catalogo delle date assume, in questo caso, un preciso significato per consegnarci nel 1919 il dramma espressionista nella pienezza dei suoi mezzi e nello sviluppo più attento dei suoi concetti. Necessariamente la tragica esperienza di una guerra matura l'espressionismo- e le masse - di colpo, aggiungendo una nota di disperazione sorda ai suoi problemi spirituali, d'accusa e di rivolta a quelli politici. Non a caso Toller avrà guidato, nel '18, le sommosse di Monaco e scritto in carcere gran parte dei suoi drammi. E' allora che, portato al limite estremo della sua metafisica, il teatro nell'avvenire del movimento proletario ed a scuotere il giogo capitalista. 23 luglio: Alla Camera francese viene confermata la fiducia nel gabinetto Clemenceau con 289 voti contro 176. - Sciopero dei minatori inglesi. 25 luglio: In un'intervista al corrispondente del Daily News, Bela Kun ha notalo con rammarico che mentre la Repubblica Ungherese ha risposto all'appello dell'Intesa ritirando le proprie truppe dalla Slovacchia, i rumeni non hanno affatlo ritirato le proprie truppe dall'Ungheria. - Il governo controrivoluzionario ungherese di Szegedi.no ha aperto uffici di arruolamento per guardie bianche a Vienna ed a Berlino. - In Olanda è stata approvata la legge che stabilisce le 45 ore settimanali di lavoro. - Vivaci discussioni alla Camera italiana sulla legge elettorale. I socialisti auspicano il sistema proporzionale con scrutinio di lista. 26 luglio: In Italia la commissione d'inchiesta per i fatti di Caporetto, presieduta dal generale Caneva, ha conchiuso i propri lavori. Risulta da essi la schiacciante incapacità e negligenza di molti alti comandi. - Forte discorso di Turati alla Camera italiana per la riforma elettorale e in pro della rappresentanza proporzionale. - CO espressionista si trasforma in teatro di puri concetti. Si getta addentro, nell'animo delle masse - soppresso ogni tradizionalismo formale - ne oggettiva le suggestioni, i sogni, le fedi, il fondo comune di angoscia. Negli schemi consunti, rifluisce l'universale. Il personaggio, non più caso clinico, non più simbolo, si tramuta nella stessa «umanità», carne e sangue pulsante con il precipitoso ritmo delle macchine, e dei congegni, che la stritolano. Ecco perché, il dramma espressionista, accostatosi nel dopo guerra, coraggiosamente ai problemi dei rapporti sociali fra collettività ed individuo, e non solo, addentratosi a scrutare anche i dissidi più intimi ed astratti della personalità umana, li somma, alla fine, in un inevitabile, lacerante grido d'orrore. Ohe è condanna di tutto un «sistema» incapace di ritrovare la misura delle sue leggi e delle sue ragioni per esistere. Proprio dinnanzi alla provvisorietà di un mondo che ha spezzato i suoi ormeggi, in cui un pugno di carta monetata, un'occasione scolpitasi nell'eterno, possono travolgere una vita, il Miliardario del «Corallo» griderà - La frenesi della vita ci infrange. Spinti alla deriva, siamo. Tutti. Allontanati dal nostro paradiso pieno di pace. Frammenti strappati al corallo crepuscolare. Oon una piaga, dal primo giorno. Ohe non si chiude, che brucia, che ci spinge - terribilmente dolorosa - nella nostra corsa. - E si ucciderà il Cassiere di «Dal mattino a mezzanotte». Ma è una corsa che non si conclude, come potrebbe sembrare, nel vuoto, nell'evasione eterna. Si tratta, anche qui, per il teatro di riassumere tutta la sua «missione» educativa, toccando si il fondo delle coscienze, esplorandole nelle pieghe più segrete, ma soprattutto chiarificando, in tal modo, gli impeti ciechi delle folle, portandoli alla luce, nell'essenza più ideale - catarsi che è guida e al tempo stesso aiuto e verità. - Cosi il teatro espressionista concede, al vortice delle passioni, un altro senso. Se si slancia nel vuoto, se precipita e dissolve è per tentare il 1·impasto di una realtà. Nuda forse, ma più «vera». Lungi dallo spegnersi nel nichilismo e nell'anarchia, gli scarti, le contorsioni spasmodiche dei suoi diagrammi, segnano, tra i cupi bagliori del presente, la ricerca di una sillaba di verità, di un mondo dolcemente pacificato. Dove altri troveranno l'immorale, il perverso, lo scatenamento delle forze morbose della folla, noi scopriremo, invece, un supremo bisogno di luce, di pace, di giustizia, di fratellanza, senza confini. Questo il senso, questo il tema che, come un .basso,pedale ritorna eternamente ed assolve il dramma espressionista: l'infinita pietà del popolo, calpestato e trascinato ciecamente alle catastrofi storiche e che riconosce nell'Eugen Ingemann una sua triste figura, a compendiare, in un panorama vastissimo ove tutte le oscurità si sciolgono, ove tutti i problemi si compongono armonicamente, il suo diritto alla vita. All'altezza del tema, all'aderenza meravigliosa del teatro espressionista con il dramma dell' aff anata umanità, allo spirito, alla vibrazione sincera - anche se talvolta conculsa - che tutto lo pervade, in ogni sua opera e in ogni sua battuta, ben poco possiamo aggiungere. Se non trovò il suo «genio», trovò il cuore dei suoi poeti che seppero cercare nello sfacelo della storia contemporanea, la ragione di un viaggio sulla terra, forse tristissimo, ma virilmente sofferto, ma aderente all'anima delle folle. Per rappresentarla, con un supremo gesto di solidarietà. Più tardi, già nel 1926, l'espressionismo si esaurirà in una «maniera» ogni giorno più affettuosa. Le masse, ormai, faticosamente si acquietano. I pubblici che l'avevano seguito, con il gusto del pacifico borghese domenicale dinnanzi alle sbarre di un serraglio, forse per sentirsi investiti, in un brivido, del suo acre calore o per morbosa curiosità, si rivolgono altrove. E mentre il mondo si precipita, per la Penuria di carbone in Italia. - La fiducia nel ministero Nitti confermata al Senato italiano all'unanimità. - La Francia vieta il passaggio sul proprio territorio ai delegati italiani per la Conferenza sindacale di Amsterdam. 28 luglio: Interpellanza vivace alla Camera italiana in merito a violenze commesse dalla forza pubblica in occasione dell'ultimo sciopero generale. - Dimissioni del ministro austriaco degli Esteri, Bauer. Viene additata come pretesto la politica imperialista dell'Italia e della Francia. Il dicastero viene assunto dal cancelliere Renner. 29 luglio: Il governo sovietico reclama da quello germanico la scarcerazione di Radek e di Axelrod. - Preparativi militari dell'Intesa contro l'esercito rosso ungherese. - Nella seduta preparatoria al Congresso Internazionale dei sindacati di Amsterdam è stata sollevata la questione della responsabilità della socialdemocrazia tedesca nella guerra. - Alla Camera italiana il primo ministro Nitti ha dichiarato che l'Italia non intende intervenire in Russia o in Ungheria. - Discussioni per la pace all'Assemblea Nazionale Austriaca. La delegazione austriaca per la pace ha chiesto una proroga per la risposta alle condizioni di pace. seconda volta, nell'abisso, il teatro - ritornato da tempo alla sua assurda posizione di «assenza» - si rifugia nel mito, nel gioco di fantasia o più banalmente nel fatto di cronaca. * L'orientamento di domani ci è ignoto. O meglio, è racchiuso nelle risorse spirituali della nostra desolata generazione. E si matura. In silenzio. Ma saprà l'arte, finalmente, regalarci la trama della nostra tragedia, so!f erta senza finire? In tal caso non sarà, forse, inutile, ricordare l'espressionismo e la sua generosa lezione. L'Italinaperioddoitransizione (Continuazione della I pagina) Il Consiglio direttivo della sezione combattenti di Bari ha con voto unanime proposto al cqmm.issario della associazione, medaglia d'oro Ettore Viola, che il diritto di iscrizione sia esteso a tutti quei patrioti che potranno dimostrare di aver partecipato ad azioni belliche nei territori testé liberati ed in quelli ancora occupati, contro orde naziste. Le forze di conser-vazione Ha avuto luogo in Taranto, con l'intervento dei delegati della provincia di Bari, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Matera, e Potenza e con l'adesione di numerose altre provincie dell'Italia liberata, una riunione per decidere la costituzione dell'associazione nazionale degli agricoltori per la tutela degli interessi dell'agricoltura italiana e per la soluzione di molteplici problemi che investono l'economia nazionale. E' stato votato a conclusione un ordine del giorno in cui l'associazione nazionale degli agricoltori ha affermato di voler concorrere, al di fuori di ogni tendenza politica, all'opera di ricostruzione dell'economia nazionale e in cui specifica una serie di provvedimenti sui problemi basilari per la valorizzazione al massimo dell'agricoltura nazionale. In un assemblea tenuta a Palermo il 4 giugno i sindaci della Sicilia e i presidenti delle deputazioni provinciali siciliane hanno discusso problemi di ricostruzione e rinascita dell'isola. Il primo problema esaminato in seguito a relazione del sindaco di Canicattì, On. Guarino, è stato quello della sicurezza pubblica. Al riguardo l'assemblea ha fatto voti per un miglioramento delle condizioni morali e materiali del personale di polizia e soprattutto per l'eliminazione del mercato nero «causa principale del rifiorire della delinquenza», mediante l'adeguazione delle razioni ai bisogni alimentari. In seguito è stata trattata la questione dei contratti stipulati dalle amministrazioni fasciste e sono stati fatti voti affinché si dichiarino a discrezione degli enti locali nulle le donazioni e i contratti onerosi conclusi dalle dette amministrazioni. Altro problema vitale trattato dal sindaco di Catania A vv. Ardizzoni, è stato quello degli scambi e trasporti. In conseguenza delle conclusioni del relatore, l'assemblea ha adottato le determinazioni di dare il massimo impulso ai lavori di ricostruzione della rete ferroviaria e di ricostruzione e manutenzione della rete stradale per provvedere al necessario riallacciamento tra i centri più importanti. Ai comuni dovrà essere pertanto assicurata una congrua, disponibilità di mezzi per il funzionamento dei pubblici servizi. Anche i trasporti marittimi devono essere favoriti con ogni mezzo e la libertà di commercio fra provincia e provincia, regione e regione, ripristinata. Questo eviterà speculaziom a danno dei produttori e consumatori. Ultimo problema. è stato quello relativo ai danni di guerra e principalmente alla situazione della città di Messina, la cui ricostruzione ed il cui potenziamento industriale sono urgentemente imposti dalla sua posi.zii.onegeografica e quindi dall'importanza del suo porto nell'interesse dell'intera Sicilia. 30 lu.glio: Alla Camera dei Comuni il ministro della guerra Churchill ha dichiarato: <L'onore e l'interesse ci obbligano a sostenere Denikin e Kolcialo (i generali russi anti-rivoluzionari). - Polemiche in Francia contro i dirigenti della C. G. T. colpevoli di aver fatto mancare lo s,ciopero generale all'ultimo momento. - In Germania un'ordinanza del Ministro della Guerra dispone che l'appartenenza dei soldati ai partili socialista indipendente e comunista è incompatibile con gli obblighi dell'esercito. - Disastrosa situazione finanziaria nell'Austria tedesca. - Alla Camera dei Comuni il ministro Bonar Law ha dichiarato che è allo studio il progetto per la nazionalizzazione delle miniere. 31 luglio: La Carnera italiana ha approvato alla quasi unanimità la riforma elettorale basata sulla proporzionale. - In un'intervista al rappresentante dell'United Press, Lenin ha dichiarato che il programma del governo sovietico non è riformista, bensi rivoluzionario. - Numerosi treni sospesi per mancanza di carbone in Italia. - In Italia lo sciopero di Molinella si è conchiuso vittoriosamente: la Federazione provinciale della terra ha firmato un concordato che riconosce, tra altro, gli uifici di collocamen lo di classe.
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