L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXV - n. 10 - 30 maggio 1944

Bi Epitaffio di Giovanni Gentile Secondo una antica regola cavalleresca non si inveisce contro un morto, perché il morto non può difendersi. Quando un uomo scompare anche il più acerrimo dei suoi nemici dimentica in parte i torti subiti e qualcosa finisce sempre col perdonare. Tuttavia non si può tacere la pesante e triste eredità che certi morti lasciano dietro di sé, non si può dimenticare il male che essi commisero, quando se ne hanno ogni giorno sotto gli occhi le dolorose conseguenze. Nel caso specifico di Giovanni Gentile non si può passare sotto silenzio il perturbamento e la dissoluzione che il suo pensiero e il suo modo di agire portarono nello spirito di molti italiani. Un passo della nota no. 48 della «Corrispondenza repubblicana», dal titolo «Basta!», asserisce che gli uccisori di Gentile vollero uccidere in lui non il fascista, ma l'italiano. Prendiamo atto <li questa distinzione tra f a s c i - sta e i t a 1i ano che, per la prima volta, viene fatta in un pubblico documento e in maniera tanto esplicita, anche se, nell'intenzione del redattore, rientra nella solita propaganda sull'un i on sa c r é e, cavallo di battaglia di tutti i regimi tentennanti o caduti d'Europa. Questa distinzione l'antifascismo l'ha fatta per vent'anni rimproverando alla plutocrazia fascista, tra gli altri monopoli, quello dell'amor patrio, imputandole, tra le infinite violenze di ordine materiale, la violenza imperdonabile esercitata sulle coscienze. Ma la distinzione tra italiano e fascista non ha valore a proposito di Gentile, perché in lui ambedue erano colpevoli. hegeliano, in cui tutte le vacche sono nere. La concezione sintetica dell'Atto Puro assorbiva in sé ogni cosa e, dimostrando un appetito formidabile ed uno stomaco di struzzo, tutto assimilava e giustificava. Che bazza, per chi non cercava di meglio che argomenti, se non solidi, almeno apparentemente inattaccabili, con i quali fosse possibile abdicare di fronte alla forza senza incorrere nel rischio di vedersi tacciato di traditore della verità! - Ecco, signori miei - dicevano questi giocolieri - si può essere fascisti e nello stesso tempo custodi dei valori dello spirito, anzi, solo essendo fascisti si difendono questi valori -. Un residuo pudore rimaneva in alcune coscienze che cercavano di far digerire la dittatura come un qualche cosa di passeggero, cui sarebbe succeduta un'era felice e libera, e dicevano di considerarla una transizione necessaria. Dal linguaggio guardingo usato nell'esporre queste idee si capiva benissimo che essi in cuor loro la disapprovavano, pur appoggiandola ufficialmente, e cosi se la cavavano ricorrendo alla scappatoia della contingenza. Queste posizioni di riserva mentale divennero tanto comuni in Italia che in ogni uomo o in ogni espressione non molto chiara si cercava il consapevole pensiero nascosto, anche quan<lo . si trattava semplicemente di uomini incerti e di incapacità di esprimersi. Cosi nelle Università e nelle cosidette professioni liberali molti godettero i benefici del partito e si concessero contemporaneamente il piacevole brivido di un antifacismo lieve lieve, tenue come un velo quasi invisibile, poco impegnativo e poco pericoloso, che consisteva soprattutto nella interpretazione che altri poteva dare alle loro parole. II male che essi fecero oggi non si può ancora esattamente valutare, e nemmeno si può misurare la influenza determinante che ebbero sull'opinione pubblica italiana. Ma vi è di certo che la maggior parte furono gentiliani convinti o simpatizzanti. Anche la scuola italiana deve a quest'uomo l'ondata di indifferenza che è entrata nelle sue aule ed ha permeato gli spiriti dei giovani. Scuola di informazione, piuttosto che di formazione, essa non ha potuto assolvere né l'uno né l'altro compito. Le concessioni superficiali strappate alla cultura liberale non permettevano che i problemi più importanti potessero essere esposti nella loro completezza e trattati a fondo, e tanto meno permettevano che si .potesse dimostrarne la vitalità e le relazioni strettissime col mondo reale. Naturalmente la gioventù non si sentiva attratta da cose che, per il modo ambiguo della esposizione, le sembravano campate in aria e perfettamente inutili. I giovani più ardenti si rivolgevano con impeto alla vita che li circondava da ogni parte, nella quale non trovavano certo ispirazione per nobili e disinteressati ideali, e molti finirono col lasciarsi trascinare dalla corrente dell'arrivismo. I più meditativi si attaccarono alla scienza, intrapresero il cammino che ha come traguardo irraggiungibile la Verità, e si isolarono dalla realtà, cui non potevano portare il loro contributo che venendo meno all'onestà del loro pensiero. Tutti gli altri, la maggior parte purtroppo, caddero in una placida apatia e vegetarono inconsci. A nessuno la scuola portò aiuto o consiglio. Nonostante l'infausta opera da lui svolta restava a Giovanni Gentile la possibilità di tirarsi in disparte e salvare quel poco che gli era ancora rimasto, e che egli doveva alle sue innegabili qualità di uomo di studio. Non volle farlo ed ha pagato. In Italia e all'estero molti si sbracciano a tracciare profili dell'uomo scomparso, e, a seconda della loro posizione, prorompono in aperte lodi o in guardinghe distinzioni tra l'uomo e lo studioso. OgnW10 di loro difendendo Gentile difende sé stesso, difende il suo personale equivoco, la propria disonestà intellettuale e morale. Tutti costoro sono nemici palesi o nascosti dell'Italia che soffre e lotta per la sua risurrezione, che reagisce finalmente a quel falso mondo di cui il filosofo siciliano fu uno dei principali responsabili. At. Per anni Gentile ha esercitato una dittatura spirituale, ha avallato col suo contegno il più ambiguo degli atteggiamenti, ha permesso a migliaia di coscienze deboli di ostentare quasi con orgoglio un sudicio compromesso morale. All'infuori di ogni intenzione critica dal punto di vista filosofico, diciamo che il pensiero di Gentile offriva immense possibilità a tutti gli intellettuali per mettere d'accordo a loro vantaggio personale i postulati della scienza con quelli della propria vigliaccheria o disonestà. Non per nulla tutto il frasario roboante e semi-ermetico dei difensori teorici del fascismo, di quelli appunto che parlavano di realtà dinamica, di spirito attuantesi nel mondo, ecc. ecc., Tre lettere di un condannato a morte Un militante del Partito d'azione, recentemente fucilato a Torino, ha scritto, prima dell'esecuzione, le tre lettere che qui riportiamo: ha una impronta più o meno gentiliana. Si può rispondere che questo fu il cattivo uso fatto di una dottrina in sé non errata, e che le parole non portano colpa, potendosi usare sia in bene ' sia in male. E' una obiezione giusta, ma non tiene conto del fatto che Gentile stesso per primo diede l'esempio di questo cattivo uso della sua dottrina, per primo circondò di scoppiettanti acrobazie verbali, quasi si trattasse ALLA FIGLIA Figlia mia adorata, è la prima e ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te. Sarò fucilato all'alba per un ideale, per una fede che tu, figlia mia, un giorno capirai appieno. di una festa, l'interminabile rito del sacrificio della libertà celebrato dalla dittatura mussoliniana. Egli fece vedere come si potevano mettere insieme il fascismo e la libertà, come, mediatrice la sua filosofia, si poteva dimostrare questa mostruosa equazione. Sin dal 1923, quando tra gli stessi fascisti molti gli imputavano la malafede ( e non capivano il servigio immenso che egli rendeva loro), egli aveva compiuto l'opera che a suo tempo Federico Barbarossa commise ai giuristi bolognesi, i quali dovevano ratificare col crisma del diritto le sue rapine: ossia, aveva dimostrato la legittimità storica del fascismo e la sua validità, come momento necessario della coscienza italiana nel suo incessante sviluppo. Se è vero che l'atteggiamento monistico è fondamentale nel pensiero filosofico e rappresenta un'esigenza che ricorre continuamente nella sua storia, tale che ogni onesto intelletto non ne può negare l'alto valbre speculativo, è altrettanto vero che, nelle abili mani del filosofo siciliano, esso divenne come la famosa notte dell'aforisma 1919 (25 anni addietro) 1 giugno: Consegna delle condizioni di pace alla delegazione austriaca a Parigi. - Gli stati nuovi o ingranditi dell'Europacentro-orientale, avuto conoscenza che il trattato di pace con l'Austria prevede che le minoranze etniche siano poste sotto controllo della S. d. N., hanno protestato allegando «manomissione della loro sovranità». -In Austria la mortalità per tubercolosi è in continuo aumento. - Inizio a Bologna del processo contro il comp. Massarenti, sindaco di Molinella, per allegate «malversazioni». 2 giugno: Grande congresso socialista a Milano con l'intervento di Macdonald, del francese Longuet, di Turati ecc.: tra l'altro si è votata una mozione bollante la politica intesista dei blocchi affamatori e delle spedizioni militari contro la Russia e l'Ungheria. - Gli czechi sono in ritirata in più punti di fronte agli ungheresi. - A Berlino è stato ritrovato in un canale il cadavere di Rosa Luxemburg. - Congresso socialista per la scuola popolare a Bologna. - Continua in Inghilterra l'opposizione dei ferrovieri, minatori e addetti ai trasporti contro l'invio di materiale bellico contro la Russia e contro i blocchi affamatori. 1 giugno: Si è riunito a Pietrogrado il Comitato Geptrale Esecutico So ietico: si è rile ata Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo babbo non morrà mai. Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l'infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti senti vivere nelle viscere di tua madre. So di non morire, anche perché la tua mamma sarà per te anche il tuo babbo: quel tuo babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa. Riversa sii tua madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorrà anche tutto il mio bene, ti curerà anche per me, ti coprirà dei miei baci e delle mie tenerezze. Sapessi quante cose vorrei dirti, ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sarà, deve essere felice. Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo dirò sempre, di volta in volta, con la bocca di tua madre nel cui cuore entrerà la mia anima intiera, quando lascerà il mio cuore. Tua madre resti sempre per te al di sopra di tutto. la necessità dell'indipendenza e dell'intima alleanza tra le varie repubbliche sovietiche. - II Partito Socialista Francese ha rivolto un appello ai lavoratori contro l'intervento in Russia e Ungheria. - II tribunale statario di Monaco ha condannato a morte Levine, che capeggiò a Monaco la rivolta degli spartachiani.-L'Assemblea nazionale germanica ha ammesso i consigli operai nella costituzione della repubblica. - E' avvenuta la proclamazione di una repubblica renana indipendente sotto la presidenza di Dorpen. Protesta del governo germanico. - Sciopero tramviario a Roma diretto a trasferire l'esercizio dei tram dalla «Romana», colpevole di gravi negligenze, al municipio. 6 giugno: Nota di protesta di BrockdorffRantzau, capo della delegazione tedesca a Versailles, contro la proclamazione della repubblica renana. - Fucilazione di Levine a Monaco. - Agitazioni marinare in Italia contro la spedizione di materiale bellico contro la Russia. - I giornali italiani si preoccupano della estrema lentezza e negligenza con cui vengono sbrigate le pratiche nei tribunali militari: si auspica una rapida soluzione dei processi e una sollecita applicazione delle amnistie. - Continuano a verificarsi soprusi da parte di arditi in varie città d'Italia. 7 giugno: Convegno del primo ministro Orlando con altri ministri italiani ad Oulx per discutere di questioni interne. - Alla Camera de· Coll;!uni Churchill ha dichiarato che l'aiuto Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo padre. Ti benedico, tuo babbo. ALLA MOGLIE Mia cara, ho finito ora di scrivere alla A, ed eccomi a te. Ma non ho scritto prima a lei e poi a te: materialmente, con la penna, si: ma con il cuore, con il pensiero, con l'animo, no, perché ora più che sempre non mi è possibile vedere lei senza vedere te e viceversa: per me siete sempre state un tutto unico inscindibile, come quando te la tenevi dentro. Ricordi? Non ti dirò gran cose: non occorre: fra poco sarò tutto dentro il tuo animo e pm·lerò al tuo cuore ancor più profondamente, totalmente. Tu sai perché muoio. Tienilo ~empre presente e fallo sempre presenti a tutti. Specialmente alla nostra bambina, il nostro sangue, la nostra vita. Non devi piangere per la mia fine: io non ho avuto un attimo di rammarico: vanne a fronte alta. Non ho perso la vita incoscientemente: ho cercato di salvarmela ver te, per la mia bambina, per la mia fede. Per quest'ultima occorreva la mia vita. L'ho data con gioia. Tu e la bambina mi perdonerete. Beneditemi sempre e vogliatemi sempre bene, ne ho tanto bisogno. Educa la bambina come lo puoi soltanto tu: avrai in lei anche tutto l'appoggio niorale e spirituale che non avrai più da me. Siate sempre serene, se pur non sempre felici. Io non vi mancherò: mi sentirete vicino a voi a Kolciak, capo delle forze russe antibolscevike, si limita all'invio di munizioni. - Continua a Zurigo il processo delle bombe contro Bertoni e compagni. - Sciopero generale a ·Berlino di protesta contro la fucilazione di Levine. 8 giugno: L'«Avanti» in Italia pubblica un appello del Partito Socialista Italiano esaltante l'unione dei partiti di tutti i paesi e per l'intervento in favore dei lavoratori dei paesi vinti e contro i movimenti reazionari di Russia ed Ungheria. - Fermento e costernazione a Vienna per le condizioni di pace. - Klagenfurt occupata dai serbi. - Grave incidente tra giovani socialisti ed arditi a Milano-Bovisa. 9 giugno: Imperversa in Germania il militarismo reazionario: censura preventiva, processi e conaanne a morte. - Clemenceau impone agli ungheresi di non difendersi contro i czeco-slovacchi. - Disoccupazione e conflitti in Inghilterra. - Al processo di Bologna il P. M. chiede la condanna di Massarenti a 2 anni di reclusione. - Vittoria dei lavoratori del mare italiani che si rifiutarono di caricare materiale di guerra diretto contro la Russia. 11 giugno: Persecuzioni degli ebrei da parte dei legionari polacchi nella Polonia «liberata». - Minaccia di crisi ministeriale italiana. - A Milano: sciopero dei maestri per protestare contro i loro stipendi da fame. - Successi dell'esercito sovietico sui vari fronti. - Piena assoluzione di Massarenti al processo di Bologna. più di quanto vi possa sembrare al primo momento. Non so se ti sarà' possibile avere il mio cadavere. Se si, mettilo dove vuoi, in una modestissima tomba dove tu e la bambina possiate deporvi un fiore. Mia cara, smetto, non per me ma per te, non voglio addolorarti. Tanto io resto con te. Perdonami, tesoro mio e abbiti per tutta l'eternità i miei baci. Tuo marito. L'esecuzione venne, all'ultimo differita di un giorno; e il condannato potè aggiungere queste righe: ALLA MOGLIE ED ALLA FIGLIA Angeli miei, ci hanno allungato la vita di 24 ore per sottoporci ad un interrogatorio. E' stata una giornata densa di pensieri. Tutta la vita mi è passata innanzi, ma più di tutto, sopra a tutto, tu moglie mia, tu figlia mia. Il capellano che ci assiste, e col quale ho avuto anche un cordiale colloquio, mi ha detto che svolgendo certe pratiche è possibile avere il cavadere. Fatelo, a me non importa nulla, ma so che per voi, può e potrà essere un conforto: se, poi, tu facessi la tomba in un posto ove un giorno (molto lontano) ti potessi riavere vicino a nanna con me, allora ne sarei contento. Attenderò quel giorno con tutta la passione mia, ma che veng'a lontano, tanto lontano. Il mondo migliorerà, siatene certe, e, se per questo è stata necessaria la mia vita, sarete benedette. Io vi benedico per il grande conforto, per il grande sostegno che la certezza di essere da voi due ricordato e amato mi dà e che mi fa andare sereno innanzi al plotone di esecuzione. La mia fede mi ci fa andare sorridendo. Tenetemi nel vostro cuore per tutta la vita, come io per tutta la eternità. Tuo marito, tuo babbo. Documenti «E' tutta colpa del cervello umano che è diviso in due lobi, dei quali solo uno è capace di pensare... Quelli che sanno vincere una guerra, raramente sono capaci di fare una buona pace, e quelli che sarebbero in grado di fare una buona pace, non avrebbero mai vinto la guerra.» Winston Churchill ( «A Roving Oommission», 1919, p. 321) «Lady Montgomery, madre del gen. Montgomery, ha raccontato ieri a Brixton che, l'ultima volta che suo figlio era stato a Londra in licenza, andò a farsi tagliare i capelli. Quando il parrucchiere ebbe finito, tutti i clienti e gli impiegati presenti nella bottega si precipitarono per raccogliere dal pavimento le sforbiciature dei capelli del generale.» (Dal «New Ohronicle», di Londra) La superiorità degli imbecilli «Gli imbecilli ebbero allora il sopravvento, come spesso succede. Infatti, temendo la propria insufficenza e l'intelligenza degli avver- , sari, temendo anche di non essere molto abili nel ragionare e di essere preceduti nell'attacco dalla superiorità intellettuale degli avversari, essi ricorsero immediamente all'azione. Invece gli uomini intelligenti, pensando, in modo piuttosto presuntuoso, che le intenzioni degli imbecilli sarebbero state facilmente prevedibili e che non bisognasse procurarsi con lo sforzo quello che si può raggiÙngere con lo spirito, furono battuti alla sprovvista.» Tucidide («Guerra del Pelopponneso», III, 83.) 12 giugno: Alla Camera francese discussione sui fatti di Odessa ove marinai francesi si ribellarono ai loro ufficiali. - Sciopero alla Spezia per protesta contro l'azione degli intermediari che determinano la corsa al rialzo dei generi di prima necessità, mediante incette ecc. - Dimostrazione a Genova contro il carovita. 13 giugno: Ritorno del primo ministro Orlando a Roma. - Negoziati tra l'Intesa e l'ammiraglio Kolciak per soffocare la Repubblica dei Soviets. - Inaugurazione del congresso socialista tedesco a Weimar. - E' finito a Zurigo il processo delle bombe: su 18 imputati quattro soli sono stati condannati a pene moderate. 14 giugno: Primi colloqui di Orlando a Roma. - I fiumani creano un esercito. - Scambio di note tra il primo ministro Clemenceau ed il capo del governo sovietico ungherese Bela Kun. - Avanzata delle truppe italiane in Carinzia. 15 giugno: Imponente folla a Berlino ai funerali di Rosa Luxemburg. - Congresso nazionale dei lavoratori della terra a Bologna: mozione per la socializzazione della terra ecc. - Viene consegnato alla Germania il trattato di pace definitivo. - L'Intesa ostacola in tutti i modi il progetto di legislazione del lavoro preparato dalla Commissione Internazionale, da essa stessa nominata.

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