L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXIII - n. 44 - 2 novembre 1929

_A_N_N_o_x_x_x_n_1. _ __ (A_._P._~_) _________________ ..::,Z:,:::U::_:RJ::::GO, 2 NO;v.ElMlBRE1929. Num. 44. ' Telefono 4475 (Selnau) - Conto-Chéques N. VIII . 3646 SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALI STA ITALIANO NELLA SVIZZERA Centesim~ 15 la copia. Abbonamenti per la Svizzera per l'anno 1929: REDAZIONE: -- _A_M_M_I_N_I;~~-ZI;~~-:---------- Un anno fr. 6 - sei mes; fr. 3 -tre mesi fr. 1.50 < L'Avv0 n1·redel Lavoratore > PREZZI DELLE INSERZIONI : Per linea o spazio di linea (larghezza una colonna) 20 Ceat. ~ Cammissione Esecutiva del P. S. I. -P_e_r l'_es_t_er_o_:_U_'_n_a_n_n_o_f_r_. _1 o_ s e_mi es_i fr_. 5__ 1_re:...m_..:e:.:si:...l:..:.'_2=.·:.::5..:.o _______ ___ z_u_ri_::g_o______ Zurigo . Militarstrasse 36. ------ ------ --------------·----------- Per réclame continuata, prezzi da convenirsi. La. morale di un colpo di 1--ivoltella • semina vento. raccoijlie tempesta ..._ ., e, attentato di JJruxelles davanti al quale si ·sono af)erle le porte r/elle prigioni: criminale è il litica non c-0nsente ad alc-Jr.o di espr:• merlo no'll è cer1lamente: « Chi gl ha _;nsegnailo ad uccidere?». I }L'attivitgàiornaUstdiciaFernandDoeRosa Gli aUenlati sono g/,i inconvenienti del mestiere di re. MUSSOLINI. Un giorno - <;ono ormai Ire anni - io riceuelli da Torino la lellera di uno studcnle universitario. Egli mi scriv!!vn presso a poco così: , Sono f c>lice di sapervi in Libertà dall'a/{J'f) laln delle Alpi. Voi potrete così ~ontinuare la vostra battaglia. .'fa ci vuole qualcuno che continui a /ollare> q11i. qualcuno non conosciutn e non compromc>s,<-o. lo sono a rnséra clispoc;i=ionc. llo diciotto anni. Sono cli1>c>ntatosocialisla leggencl~> i_l « Quarto Staio . ,1bhfolc ficl11cw 111 mr . Ebbi (ìrlucia. 1/ ffioPanc> sludcnl<> fu ammirevole <li =e10 e di abnl'na:,ione. illa (ìni nat11ralmenfl' per allirarc> su di lui la alt<>n=ionc della poli::.ia. Fu arrestate. poi nlnscialo. In pieno inverno cuasc per la uia clf'/lc Alpi. di Clii era nwesiru. V<>nn,• a Parigi. l ·na _mtol'a :sislen:a gli si apriva davan/1. Era ncco: avrpb/Jp cl'ora in pni conosriuta la mi.<-eria. Della vita non aPrva connsciuli che i lati buoni: gli ~i ofl'riua la <iura es:slen:a dc>/ l(f!IOI'O, . Vi si piegò. da (l;,c>lgiovane coraggioso che' <>ra, Con l' rndifleren=a cli chi n?n lvi neppure il tempo cli compzangrni pc>r i propri ma/ori. Era di11oraio dalla {c>bbrc dell'a- :ion<>. Chiuwr nel cerchio di odio e> di Piolc>n=-anel q11r1/c: uive l'Italia <li oggi, la sun giovine:=a non era arn:ata <le/la lunga pa:ienza rn'Ct>Ssana alle> grane/i )olle. Egli avrebbe> voluto, con un colpo. rompc>re que- ,10 CC'/'chio e> liberarc il popolo ilalÌCl";o.da lina situa:ion<> che> giudicaua 1111qua. - L'unità so<•ialisla lo ebbe parli. girmo accalorato. \'i cra 11c>nulo non solo per /'flfTc>llo che mi porlctvn. ma per<'hè s<>nli111e1h<>nr//a nostra piattaforma <>ra 1111 principio rii a- ;:.ione. Avc>va in odio le c:/1iacrhc>rc r /r arcademi<>. Percio. a11c>ndo appreso clui giornali ch" il pnncipc creditano elci trono r/'1/alia crn a Bru:rc>lles. c>gli è partilo p<>rcompi<'r<> un gc>.<:lcohr <'ra, per lui. di lib('rn:.ion<>. TI giouane .<;/udenlc 1111111cr.,ilario che mi .<;l'rWPVCI eia Torino p<>rchiedr-re 1tn posto di sacri(ìcio <>di lotta nellc (ìla d<>l sorialismo i>. infatti, l'italiano che, qiopedi o Brux<>llc>sha sparato un colpo di nvo/lella conlro il princip<' ['mb<>rfo. rivendicando poi, con una nobillò di fronlc> alla qual<' <:i inrhinr1 il mnndn inlc>ro. lfl sua colpa. Bruto l'ha l<'nialo. rome aveua lcnlalo. prima di lui. tanti spiri/i di avanguardia <' rii é!ile. lo avevo CPrcalo di indiri:zar<> la s11a ambi- ;;ionc> 11erso Spartaco. Oggi uaa muta osl,l<' 11rfrr ali<' ca/cagn<' cl<>lmio gioua11<' rompagno Frrtwnrlo de R.osn. .\I<' lo spi<'ljO. 1~· r·o~i di{ fiCile. quando non si conosce eh<' per .<.;<> 0nti/dir<> la silua;;ionP d,,,'/'J/alia. è c.o-'i d1{(ìcifc> l'<'ndersi ro1Llo rlei motiui che> possono w,er <:pinlo un giovone ac{ armar<> il brocrio ,oniro 11n principe, in un giorno di f c>sla. .1/a lnsogno collocar<' ogni avvP _ nimento nPI 'il/O quadro e cercar<' cli com prcwh•rp inl'<',<>r:he cli insultare. L'Italia ,, una grande> prigione. Vi si paga con la vita l'audacia di pen sare liheram<'nle. La dittatura non si sar<'hb' r1fl'c>rmala S<' la nwna1 <'hir, nnn l'm,<'.'>se sostenuta. La giusli=ia vi è ammini.~lrala da 11n in{flm,., tribunale speciale rhc. 11<'/lo c;p,i=io di una giornata, giudicr,, condanna <>fucila. I morii non ·i ronlrmo piiI. I prigionieri nc>ppu1'<>. Ci .<:ono dc>i ciltadini condannati a venti e> lr,.,nla anni di galera <>d 1/ c11i solo <l<>lilto e d'ess<>re rimasti fed<'li al loro parli/o ed alla loro c[asS<·. Il <;O/o diril/o che vi si C<'lebra, è e a quello della f or:a. Il solo cullo C/ir vi si prof ~ssa uf ficialmc>nle. è ii cullo della v10len=a. Gli uomini di Sia_ lo parl~no comc l~rigcmli. F11cili, pugna/,, bombc. plotoni di esec11- :ione; PCCo i '>imbo/1 dello Staio fascis1a. , Atlora, un gio11a11c> di 11<'11li anni, al quale la storia ha app1 cso eh<', eia secoli, <;ionora Bru/o, diuien<> f acilmc>nte la villima cli quesla i/111sionc> sublime e terribile>: che un uomn può. da solo e con 1111 '>olo gc>s/o. salvar<> un paese. E ua, va ... Voi dite, o signori: So . Voi dile: Son è giusto,. Voi _aggiu1_1gete: , Ìl principe> contro cm ha l1rato <'l'a al cli.c;opra d<>lla mi,<-chia. Può dorsi . . \'on è cerio E poi? E poi io, che cr<'do in Spartaco c non in Bruto, io che. S<' cw<'ssi potuto le99c>re nel p<'nsiero elci mio compagno il disegno che meclitctva. /'aurei trattenuto. io vi dico: - C'e. in lutto cio. ll11 uero crim ._ nale. .\'on è il mio JJ0Pero amico . , fascismo. . E sono sicuro che parla, pc>r voce m;a, non l'amici=ia, che> può er_ rare. ma la uerilà. una ed elerna. PIETRO ~S~.\l. Fernando De Rosa non aveva b:sogno d'aver aNulio prese.rute. il quad.ro cle,lla guerra e del fa'Soismo per vedere }e dure n-ec~sità della noJSl:ra vita i.ociale. l1 comJP"a,gnoDe Rosa [,u un alLivo ed Parrà a taluni eretico questo nostro at appre1Jzalo col:liahoratore della stampa teggiam~nto. Se eresia è non subire il antifascista e del nostro Avuenire del l'ascino cieco per le formule. siamo, più Lavoratore in particolare. che eretici, iconoclasti, ma santa è la noNon él!PJ>enavarcarta la frontiera i_ta- stra rivolta. Per questo non ,.-ascendiamo ---~ Era su:Hiciente per lu.i di r.cod:ire le l'insanabile contrasto che ci· d 1·.. 1 ·de da 1:) l ç · / T f fu · I d liana e sfuggilo alla ga1era fa1Scista, La v os --. cnp wn. - ,a slarnpa a- o;la'te ~ate contro ui i.tesso ai ,:o- L b d LI alcuni r.,ostr1· compagni·, che del soc 1·a[1·_ · l "d i ertà, ollg,ano e a Concent~azione an• SCJSla ur a contro i pro~critli in ge'- ~1 etti mil,iti vo.lon.tairi di ;rn regime p&- f . bbLi • 1 h smo hanro soltanto aHerrato 1·1puro s1·- d ti ascista, pt~ ca.va un suo artico o o e nere, contro mc in particolai·c. :1llts- ~a ossale ohe punisce colla pena cLi mor- f 'd d f d d~'I • • "nv1·cato ester1·ore d 1' talunn formule api . · · d' u un g-r1 o i e e ... a gioventù 1ta- 1. ~ ~-o 1111 si n.1mnrnrica di non aYcrci le sul posto il citladin-0 <.he cerca I prese a memor 1·a molti· a-.~,.;fa. Non r,·n- liana nella libertà ed il ~ocialismo.' ,...,.• ;11c·ila1; nrl lY.'.L2. li gTa,·e Co1 ric>rc> sfuig~re al carcere ne.I quale ~a sua v1La neghiamo con questo l'azione di quoclcllu Sera ~,i mcra,·iglia che io non I ro.fJoca. - « Ma per far ciò - egli scriveva - ranfanni di socialismo in Italia, anzi la sia g ù arrcslnto. Il Popolo <l'J /CCl!a Sull'italiano libero che nella notte 1n- non venite a noi più ammalali di ten- r.nstra massima ambizione è di riprendemi dcnuncin. vernal~ sciwolaiva sui pendi-i delle A!pi, der:zialismo che nei giorni della sconfit- rr idealmente la tradizione di colnro che J>01 r~i I i~p~1HÌCl'C' i..:011 _un lllO 1 lo: vertiginosaanen~e, verso la libera terra di fa. Venite a noi unifi. ci precedettero rella battaglia. Che sia- , .Te lll P1ì li' l' . tr: du;'.IOllè fran- Fran.c1a voi avete 31Perlo il tuoco di fi!a « Se il Partilo Repubblicano e il Par- 110 sta/i sconfiUi, non diminuisce per , '-se c!,,I t:a11111i;,7,i,rno: :\I~ Il(' l'rc- 1 dei mooc.lietti ohe i mercenari portano a tifo Socialista (saiivo 11 Partilo Sociali- 1w!la il valore dell'opera loro. Riandiago ~- , . . , . . . . C:ife-a della vostra s~uinooa so-;,raHa- sia, perchP noi non conosciamo diversi mo col pensiero alle condizioni in cui l·rcttnsco d1rc Cli(' se ! fasc1sli Sl zione. No'll c'è bis~o quindi eh.? chie- socialismi. Per noi vi è un socialismo, iniziarono la loro azior..e e teniamo conaltePdono da ml', che io rinneghi le dele chi gli ha inse~ato 'ld •J<:G1nere quello di Matteotti e di Piccinini, quello In che 'furono al/'ai-anf;uardia della c•1l- ';!'C' nmici,:ie, si ~.b_n;.;ìiano e proYano Un'altra è la doroan,da. che oggi è riuolm:ionario, perchè in Ila tura dei loro /empi, che seppero usare <11 non conos, C'i'llL. / Si tratta di un "ioV'alll.eallevato '" ain- ia ofni opposizior.e è rivolzrzionar;a sempre spirito critico anche verso la lo- :'\on cleploro che una cos;,, che ii s Il 7 I bienti co=lelamenle borghesi, di un gio- que o e re non accetta compromessi per ro stessa azione. Ripensiamo che seppapopo o i,a!iano 11011 nhb·a aPcora ..•,.. f sinizzaio ,in il fascismo. vane che ha amalo e che a.ma !a p:iir:a chè chi ha settant'anni ed è i,;i esilio non I ro mig iorare di molto le condizioni di italia.na. di un intellelluale che dinolò è uomo· da compromessi e da rinuncic vita di gran parte del .nostro popolo. DoQuanto alle denunci<' le allenclo. T · rempre _ !o dite voi nei vostri com.men- ideali) si orgardzzeranno in Italia if/e. po av<>rripensalo, saremo convinti, una n Francia, e nC'l Belgio, i ~_;udici 1 - - ti co,mica-menle perplessi _ un 3 {!-rande ga mpnfe, in una concentrazione che qui volta di più che essi furono la parte minon ~.ono dc· !)rofe~sionali cieli as- d l d precocità d' in«e«no, tanto che or n,m sarà teoricamente ur.ione i partili, ma g iore e/ paese. ~ac;~in:o to•ne in Tlnlia fa~· i:-la. 5 5 I Il p. 11. sono molli anni (era in quinta ~mn:isie>. che ne . ·~zione pr~tica s~à superam_ent~ Ora i giouani debbono proporsi di fae doveva a,ye-re alme.no quindici anni) d'. par~ili. molto ~1 potra fare: E poi 110 '.1 re altrettanto. Nulla in più e nulla in p-rende,va premi per svolgimento di te- g'.ovan, n~n. l~ttiam.o '!er vmce_re._ N_ 0 '. I meno. Se nei giouani si ritrova qualche mi, superando di gran lu!lj~a i oom1>agn1.. siomo ottimLStz ne/I azione e pessmusti esteriore dis~ftSO va ir.ieso come maniE scri'Vevl temi inne.g~iam.do 1.l princi,pe nel~a nos~ra ig~orante, ma istintiva !i_lo- festazior.p della consapevolezza dèl prnd·i Piemonte... sofoa._ Noi lofti~mo per assoluere l _ 1m- prio dovere. Dovere di conquistarsi a 11 compagno rernando De Rosa esce stesso nella lotta colla montal!na che è datti Unners~ta tas::isia. Armi d,1 v1oien- arzitutto, come la vita, una lotta col La domanda che dovete rivol.~e~e a voi peratwo catego~·ico della noS t r~ ~oscien1 prezzo di slorzi personali il proprio p<fslessi è un'altra, ben dtYersa, hen più :_a_ e per adempiere lo ~oS t ra _miSSIOnepo I lrimonio intelleUuale, non profittando lerdbile per voi. ilt1ca: follare contr~ ,I '.asc1smo e_ pre-' delle eredità del passalo, ma rinnovan- ~ Chi l'ha fatto di,venta: e ~oc!aL:sla?,. parare la democr-0zza dei lavoratori'°· 'do sulle ruoue esperienze la critica, già za e,; d1 terrore h«nno oscurato 11 c1e10 puro oella sua pnma giovinezza. .t.glt nou lla cne vencun anni e già da quino101 anni, da quanoo "ra un bam· omo, lo spinto della strage oom!Ilava 11 mondo e mentre m1Ltoni 01 cadaveri si ammucchiavano nella lolla munane non volut.a dai popoli, gig.a,nteggia.va h-a gli uomini lo spinto d1::11asopranazione ,..:i ti culto del diritto del p1u !orte. O!!oi spirito d1 l!eneros1ta, di libertà. di f1ovan11e impulso verso le sacre nbel11001 alle inl!msliz1e sociali veniva. prima che represso, irriso. Era nata dalla infamia àeila guerra, l'infamia dei fascismo. Gli stessi maestri che avevano dello a noi, dieci anni pruna, mentendo, che dovevamo andare ad uccidere od a morire per la redenzione d Italia, pro:ponevano come hgurino morale all'italiano nuovo quello del poltziollo, come ideale alla nuova generazione il raj!- giungimenlo del privilegio, come le~~e di vita sociale lo sfruttamento dei diseredati. l pretacci accorrevano al potere appena annusali della reazione sanguinosa e sulle Tilorle che iaigliaivano i polsi al popolo italiano gettarono I aceto della loro perfidia. Nacque fra i giovani italiani ~ incredibile! - il cullo della spia. Quello che sin l'ultimo delinquente respin~e con orrore da sè, I accusa d'aver carpito aLia fiducia di un proprio simile un sel!relo per farne un mezzo di delazione, divenne in Italia il compito palese di onorale società ufficialmente riconosciute dalle autorità e dal governo. Nelle aule dell Università, sacre un lempo a tutte le li.bertà della vita esuberante e del pensiero gioioso della propria giovinezza, nelle aule dei TJiù gelosi centri della vita nazionale si. appollaiò un G. U. F., l'associazione universitaria fascista, che ha come scopo confessali, fra gli altri, quello di sorvei:;liare ~I-i elementi « antinazionali» nelle Uni,versr.là italiane. Il Corriere del!a Sera, nel momento di grande stupefazione causato in Italia dalla rivelazione della nobile figura del comp. De Rosa, si lascia andare a pre- :dose confessioni. Le g.ovani spie del fascismo umvers;- tario avevano «indagalo, sulla vita del compagno De Rosa, ci racconta il giornale ufficioso, ed avevano scoperto che egli non nutriva sentimenti favorevoli alla dittatura fascista. ..Alvevano scoperto questi gio1Vani eroi da « Bocca del Leone ,, che il nostro De Rosa si era recato una volta su una difficile vetta. una delle tante che serviva· no al gagliardo a.Lpinista per addestrarsi ad un continuo insegnamento di sè o anca proprio io. Su, in ci1r..a, di fronte al cielo puro. ~ulla croce <li sasso una mano i~nola a· veva scritto un evviva al nome di un ur,mo che ha riconosciuto di fronte al mondo l'assassinio di Giacomo Matteotti come fatto del Quale il suo partilo assumeva la responsabilità storica. Fernando De Rosa aveva scritto sotlo sollo quel nome, giustamente odiato da tanti italiani, la risposta di un animo puro. di una fresca giovinezza ardimenosa: « Non contaminale le vette!-.. Il mott-o, che vuol si.gniiicare che almeno m allo, do,ve non è che c1elo, le passioni umaine dO"Vrebber~·a~ri:lre 1-i,bero lo spirito di s:paviare nel'1. '!)U~ezza delle conle,mip1azioni, ques'.e ;:,ar,,le di u,n giovane che, allOTa, non e1 a :.irçora ritrellç d~li s,vilu!W)i de.I' od:o, per-chè il suo amore ,per la libertà non aYeYa ass,tm/to una concreta co5c;e.1n di ~è, (11- , cl' rono mterpreotatc come un geslo I protesta e di smda. De Rnsa h.t re-:laq?mlo, ~or ,eJ!liato, mir2cciato. •Dai suoi com,p.a.gni di st:1di,J, da giovan.-icome Lui, da p0rso<1c che •- a venl'ar.ni! - fan.no la ~j>ia e si prepar:mo cosi a d-ive.ntarn i ca-pi delle ,, be'ile 1'1· irigHe italiane"· Da cinque anni (dal 3 genna=o 1Q25) La ,profonda corwinzione de1la necei;si- altra volta, da altri condotta . la parola rociali..smo i11 Itali"!. è tac:ula. tà dell'unità socialisla, che affiora :i.a Più che vociare di condurre u,na nuoNella scuoola, sui giornali, :1e:h Ch!esa queste su.e parole, egli l'ave-va recala ua critica occorre conc/.urla. Ed allora s1 parla ai gi01Vanidi Easoismo col libro dalL'Il.atlia ove nell'iaizione clandestilna ci si conuincerà che il programma di uCi! col moschebto. per,segui/1,a per a,nni, ave.va con.slatat,o i na sislematiica e realistica costruzione Quan.do 001 fummo cost-et!i al silen- disastrosi ,postumi di quella li,,rnb-ile ma· non dissente di molto da quello, che fu zio e poi aLl'eisilio, De Rosa ~1 ;i.ccom;>a lallia che aveva logorallo l'organi:smo de! slorzo della vecchia generazione soda- !!nava a~O'?'a col Prin.ci-pe ereditario stes proletariato italiano: la maJ?.ltia dellP lista. Non abbiamo accetJato come acqµiso ne\,le ,gite sciatorie do"e r,oa cn~do si S<'issioni. sito ciò che hz esperimento altrrui, ma discutesse d 1 Carlo Mar:x.. Collahorò all'Avanti! d1 Parigi in tut- esaminando ci siamo trovali nelle ideni,iTutta la leLlerailura s,ocialt;ta è aboìila ln il periodo in cui il gio.r.n.ale fu diret- che posizioni di coloro, di cui esaminada Quanido Feruramlo De lZe,sa v:de ii tn da,I coqp~no COiQCia.puhbLican<h vamo l'opera. mondo anche cogJ,j ooohi -:I~ po.J,itico. cie: nOllevolli articoli sul problema dei La soluzione del «decenJramer.fo» non « Cdooig•lio d,i fabbrica » oh.e mO'S'lraao discorda c/.i molto, da quella propudnaChi dil.lJlque l'ha fatto dLventare :,oci.a- .s lista 7 la ,nnlurLià d-i pensiero e la cu.ltura po- ta dal Partito soc-ialisia in anni ed anni litica di questo ragazzo d1 diciamnov<> di lotte. Formalmente è cosi. />Tatic:a~ anni mente il contrario. Perchè? La diversi- .E. badale bene, un soc1ahl:l rivohrionairio, con.v.into, pre.prurat,1, tenace, anoirrnaitoda uno !ij>iri,tom1ov0, più agi'.e. più combattivo, me,no porlab all'•miversale. ohe vede l'inlernaz1vnale sorl!e1e dalle libertà d1 sviLuppo delle singole nazionli, cilie non crede già d1 p3.1lar male cii Gairjoo.l·di gri<lanodo« Vi~a i'Italia », perchè sa che l'Italia è de-I ;,:ipolo che l'ha fat-ta e ,non di eh.i se la sta rr:;-,ni!!ando. N~\i sc-r,itli, nella propagand'<l Nale, nel la,voro d'i organizza,zione, r.elio ste:.- 1:0 .!UO ait~..,giame.nto in favore dell'Unità sooialista. F~nando De Rosa da,·:i ;,er mille segni prO!Vadel nuo-v-0 s,pinlo. dell'a1nima mutata che ispirava i r,11n-ovato- ,i del mO'Vimen!losocialista italiano. Voi prnparavate, Mussolini, l' Ita!i:mo r.•;ovo, ~,pia e bacia,pi.le. ador·atore del!.1 r.:o::hezz3. e del1a prepole'llza. Da ohe parte vi son.o ~9ah fuOTi dei socialisti di questo genere, che voi non conoscete? Perchè, a pall'le \,a grandezv.i morale, come mentahLtà sono buth ormai fail: cosl i mJigliori anc.he &e più vecchi di De lwsa, p,iù giO'Van,idi voi quindici o venti anni e la pensaino in una man.iera di cui non ,pot01.e farrvi un'a.rma lrade-ndoli, pe'!'- chè non li conQIS'.Cet.e. Dii.e, dite, ohi l'ha fallo soc:a:ista a quel modo il De Rosa ? Mu,s,soLiruvioi non v'accorgete che siete stato voi perchè state .neLle.nd:>panQuando morì Giolitti, l'Avanti! recò là sostanziale è che noi non ccmsideriaun articolo ohe fu tra i m•gliori che sia- mo il nostro compilo meramente negatino aPIParsi i.n .prQposilto su tutta la sta,m. vo. Parrà str-0no tale linguauio in bocca pa am.tiiascista: De Ro:sa, il giovane di- a doeg/i esuli. Si pensi che il -~oc.ialismo scepolo di Gobetli, coJpì co;;/ ohia,rezza non è più in Europa il moto di 11na mie precisione l'essenza del fenomeno gio- noranza sprovuisla di capacità coslrutlilliano in Italia. tiva, ma che esso è entralo nena lase Alloi<:,hè il compa,gno Co<;c1a aibba:1donò la dir0'1Jione deLJ'Avanti! pe,; distenso cOIDl.'Esecutivo del PaorLito sul pro blem·a de~l'un.ità socialista, De Rosa d1- 'V€,nne' l'assiduo co:llaboralore de.1 ne>- slro gior.nale. I letto.ri dell'Avvenire non dimenticheramno gli articoli a firma «Ju. n1or», «G1a.n Corrao» e «F. De RO'Sa». Ci piace riesuma'l'e taluni brani ch'e dimo-strano la CO:Scienza sO'diaLisla, profC!Ildae matura, del nostro giovane compa~no. A,ppena venne a.perla ìa di.!cus.siOllle per il prossLmo Co,n,gresso del Pa1 lito, e fu pubblicafo iJ progetto di programma ,per il P. S. I. del Comitaito dell'Uni. là Social,ista - deL quale egli è me.mbrn - De Rosa scrisse in questo nostro g:ornale, un articotlo sull'Autonomismo per i.UustraTe uno dei problemi trattati dal prQgTaunma stesso. Scrisse: del trapasso della società dalla econQmia capilalisia a quella socialista. Allora si comprenderà che il compito del nostro partito sia per noi, debba ess'> incomir.ci~Te fra due o tra cent'anni, di realizzazioni demoic,r<1:tu:he socia/Jsfe. Per questo il problema tecnico dello stato è da noi più sentilo, e con quello dello stato quello delle autonomie locali, c:he ne è parte. Domandiamo che esso sia accetto al Partilo come parte della costruzione ideale della Repubb/.ica dernocralica, che sarà democratica, s9/o sJ a potere dec:enlraio. Il partilo deue rispondere ad un quesito più osMco, deve pronunciarsi per lo staio democratico e sociaList-a o per lo staio comUJtiSfa. Se esso opterà per il secondo lo staio Fascista, borghese e rea. zior:ario, 01,'Tàdi fallo aumentati i suoi sos/Qrzifori. Se opterà per il primo, riconoscerà che il problema di libertà e del- !' avuento al potere deile classi lavoralrici non è risolvibile e/re sul terreno repubblicano e socialista, democratico nel fine>e rivoluzionario nel mezzo . Ou0Sll0 e n(ln altro è 1'nnive:•1ti r.a- eia. FRA.Neo CLERICJ. " Ecco il nostro autonomismo che non lede la sovranità dello stato, che si limita a dare giuste funzioni al comune e a creare l'entità nuova: la regione. Esso si collega ad una più ampia concezione dei diritti individuali e collettivi di fronte allo stato. Si è peTduta ogni Teda nel mi, raco/ismo stalolatra, che prospero allignava nelle sFe-re di più superata cultura del mouimenfo socialista; non con un de<Yelo si crea una nuova situazione politica o tanto meno economica, lo staio può darp soltanfo riconoscimento giuridico a ciò che l'iniziatwa individuale od associala ha precedentemente creato. Non si crede nell'efficacia pec/.agogica della li/,ertà, garantita dallo staio. V gdremo se il partito deve restare parte dell,a vecchia Italia, forza conservatrice e confusionaria o se i nostri compagni hanno sofferto abbastanza per perdere ogni traccia di demagoaia " di aridilà intellettuale». scisla. la domanda che dO<V'ele I ivo\~e1e a vOci stessi o esterefatti gazze:tier; deil'I4'.!ia [asci.sta che non sa-pote r;trovare lo stile de.Ila rn.liLa canèa u: lan;e coniro l'ooeraio che c-o:mipieil ~esl.o d:spetato di fton-te ad un De Rosa, :nle.l!etl113.Jee vissul-0 in ambiente borgnese; la domanda che dovete ripetere a vo1 ~lessi ed a chi vi circonda e che non ;>uò non esser nmaslo 1lT!J)re.osiona,l,oriel la vostra inc;uiet1tJine di fronte al•la figura del giovane che si è sacrifiica,o; b domanda che freme nella mente di tult: anche se il livello african-o della vostra vita po- ==· m z z~=,rw -------- Untruccofascista Bruxelles, 30. - L'Agenzia Belga ha da Lussembu.ngo che su una finesl'l'a di quel Pafazzo di Giust,i~ia è stat.o trovato un ordii,gno cairico di esplosivo e mtmdo di U/ll.ac<>Q)iad.el giornale «Humanilé». Si crede che si Lrail.t,idi un tentativo faiscista per ~ndluenzare il T.ribunale che doiv.rà _proSSlimamenle gfo.dd.ca,re l'ia.ssa.rnino del ca,n.ce.lhere cle1la Le.ga,. zi-one d'J,ta1ia, Aa-ena. Domr:IJtdiamo ciò che in Italia il movimento operaio, forse con non sempre certa coscienza della domanda, ha richiesto: la libera lotta politica, Rile!!:~ano i nostri leltoTi l'articolo di De Rosa - a firma Gian Corrao - a proiposito delJa condanna dell 'oipe.ra-ioam,rchico Fran'cesco Ghezzi da parie dfdl'auiorilà bolsoevic:i m R*isia. L'articolo terminava coi-l: « Francesco Ghezzi è oggi moribondo in carcere. I profittatori della rivoluzione stanno per assassinare un rivoluzionario di più. Ghezzi avrebbe amato cadere di lronle al nemico, sotto i colpi della reazione.

lr.i:ece 4e-ue mo1•ire nelle prigioni del primo stato qperaio del mondo. Sappiamo che i comunisti dell'ultima ora, i burocnaii, clte ora gove.,.nano la Russia, non haMlo nulla di comune colla rivo/uziione, ma ci è strazio riconoscere clre essi oramai sono dei reazionari. Ci è strazio perchè dietro di essi sta la gloria di mille e mille morti operai, sia la iame la guerra, la sofferenza di un popolo per dieci anni Dietro queSti meschini tesserali sta ic memoria di un Lenin. La rwoluzione russa resta per noi la prima rivoJuzicme ooeraia. Bisogna di: Tendere la prima rivoluzione operaia r.011 solo contro le potenze bor&lresi eh~ la minacciano, ma ar.c-he contro gli us.urpatori che la rovinano. Difendere questa grande allermazione del prole-tariato è difendere gli anarchioi, i menscevichi, i trotzkisti, i socza1isti riuoJuzionari tutti gli oppositori operai, è difender Francesco Ghezzi. Ghezzi è ben.e il simbolo di opposizione alla r..uoi'Clclasse dJ oppressoni, qual"è attualmente il partilo comunista russo. Il proletariaio deve salvarlo dalla morte, che lo minaccia, colla protesta vigorosa. Salvarlo dalla reazione boUscevica, come deve Sa/V<Ue Terraciini dallo reazi-0ne fasci.liba». E quando in r~tét a queslo arlict>- lo la canèa comun1sta gli si sca,~liò conlro con vituperi ed insulti, De Rosa, n- ~-POS4>• « •••• noi non lottiamo per una libertg pCIJii.J;iana,ma per la Ubertà. Non per una /.ib11r!à aJLa comunista, per i soli tesserali di partilo, ma per la libertà di lutti i la voraiori. N-on ci siCZILCheremomai di ripetere che consideriamo i conw.nistii nemici deUa libertà e q11in.di della emancipazione operaia. Noi lavoriamo per la repubbJica e per la democrazia operaia, per l'emancipazioTU?economica dei lavoraiori, opera dei lavoratoni stessi. · I comUJtisii baitono invece ben altro cammino. Varuw verso la diUatura d,i alcuni frmz.iwnanidi parJito, tirarmi al partilo, al proleiar.iato, al popo/.o tulio. Eppure difendiamo Terracini. Terracini come il bon~hese generale Cappello; e [11" nostre idee non hanno nulla in comune con quelle di questo massone. Ma lo d,i}e,ndiamo per l'irr!amia commessa ai suo{ danni, per il diritto violato in suo favore e ben sappiamo che domani, se non Cappello, i suoi seguaci sarannn contro di noi .. In occasione dell 'e'ipuLsione di Angelo Tasca dal partito comunista, sulle colonne del nostro gionnale, si esprimeva CC/Sl : « Ci sia permesso di augurare a Tasca di trovar presto la sua via, anche se ben sappiamo che essa difficilmente sarà la nostra, perchè residui di polemiche e di lotte dividono più gli uomini di quanto li unisca la costumanza del pensiero. Al difuori del caso Tasca ui è quello di un partilo, che si è logorato in 11na tattica suicfc/a, che muore perchè da11nalosi alla eguaglanza delle esigenze che, in pratica, si traduce nel livellamento degli spiriti. Tullo ciò ci è di conferma nella nosf,ra credenza che nel partito di classe debbor.o esser rapprese11late tutte le correnti del pensiero socialista. O il partito di tuita la clasre o la sella. E le sette sempre in defini!i,va esercitano funzione reazionaria». E questo CO'noetto della necessità de-ll'ur.ilà socialista per la r~p.resa· del moovi- :nento ~oeraio e per una più intensa azione a.ntif~<icisl.a un Ila.olia, domma tulli i suoi aTlicoli nel noslro gior.nale. Il settar1,91Tloe la democrazia dei cn.nlrari all'umlà lo esa~avano. Per eS:i: ~li aveva trovata un.a definii:ione: « TI wc-ialismo dai .:::on:s::11valoridelle ipoteche». ,Ri,leggano ainche i nostri COl'I\Pagru la lettera di De R!osa. pu.bbilicala rn queste colonne: ali'« Amico in/rans1genle ». Alla fiigw,a cio-è del rivoil,uziona.n~ •'. ,rarole, al rivoltu.i~io delle n;~uo~_1 e dei cot;gn:.siS:, che si oppone a,ll uni.a per oss2qu,io alle fonmule e più anoosa per raJn.cori e le Jit,j di un !Passato superato. Quell"articolo è un piccolo capol:ivoro che merita,va di essere r'l.pTodotle: in'.•~<fra1menie. In ~cso è tutto il noslr :o De Rosa che irride al rirvo<luzionarismo wrba.k alla... Bombacci, ail drv-01uzion-arismo che ancora ~~a le file del nostro paattito e che è l'ostacolo al1a realizzazione deLl'unità sociailisla. Dell'unilà sooiali.sla ohe De Ro.sa delmiva: ~ iJ pl'iimo gesto della rivofozicxn.e italia.'la '· E' unagenerazionueova li Duee hn mtrialo allr camiòe /1('re in occa.\iÒne clell'a1111iuer:.Qrio <lel/r, marcia su Homr,. [Jri rie/lo-: • Abb·anio commesso l'errore_ cli non f11cilarr lui/i gli nppos!/ori ne//'otlol>re di>I 1!:J2.2.. ' . . 1:,cla qu,~sto err~re lw_a~/nbwlo la persistenza d; 11nopposI::,1011e nl fnscimo. li duce ~baglia. DC' Ros~ n<'I 192'2 non era nel movimento. E,_·au_n rcrga::::o che sciarn sulle Alpi lllsIemc <ti Principe Umberto. . Vuol co11v.ncersi il Juce che I op1,o~izione che .,ch{anlerà il suo regime . nrà quella d1 urw_ 11uova generazione: della qenera::,1011Pche au<:1PO 12 anni al niomC'11/o della marr1C! su Roma? La genera:ione di D<• Roso. Ciòchedeploro F<'rnando De Ho~a non è mai sla- !o nè un c~allalo nè un irresponi-:abilc. In altra parte del giornale- rechiamo alcuni saggi della -;ua alliYilù gior11n.lislic:1 che climoslrano la sua malurilù politica. la rcrmcz1a e la chiarr•zza dt'llr sue idee. :'\oi - clte ~li ~'amo amici ollrcc-l1è compagni:_ lo abbiamo sempre '·on-..iclcrato come una gioYanc pro1ncssa per la rinascila del 1110\·imcnlo sociafo,La ilaJiano. E sia.mc slali sempre orgog-liosi clclln su:\ collahora;,.ionc su queste colonne. De Hosa fece pai-lc -- in pieno fasei-..1110 - di quel gruppo di gio- ,·:-ini ~·tud<'nli c·he <;; strinsero intorno al mo,·imcnto liberal<' di éì\"anguar<lia cli Pirlro Cobclli. ~Iorio Gobrl li (rei A !eoillimo stabilire' un rapporto tra ro~li~rno gcslo di Dc Il.osa e la morlc del s110 fi-atello spirilnal<>, ordi.n.ala eia :\fussolini con il nolo Lelearamrna al prefetto di Torino: Rcnd<>lc impossihil<' \·it·1 a Gob.-lli ) Dc Ro~a si Yoh,c. insieme a moli i allri gio,·ani suoi compa~ni. Yerso il sociali~,1110. Il passaggio. -per chi ,:-o,1osc<' i motivi di liberalismo opcrai0 del movimento gobclliano. fu quasi nalurale. Oi> R.os~ divenne socialista col cuore <' col cervello. Enl rò i II rnla.zi onc con noi prof ugh i P. fn tra i niù alli,·i elemenli che condussero J'azione di ~lampa clandestina durante il 1927. Fu aneslalo e poi rilascialo. Ma le maglie della rcle poliziP,sca si sti-in.gcvano. f d llll malli no la polizia fu a rasa sua con un mandalo di call11ra c<l un decrelo di relegazione al domicilio coallo .. \~senlc d,a casa. per fo1iunala combinazione fu ,wvei-tilo .. \ll'audace sciatore no'n fu <liffìrilc eludere h sor,eglianza dei n1iliti cli fronlir>:·a ': superare l'inclcmcnz:, dcli? ~tag1one. Venne lra noi a Parigi e noi t ull i lo slu<licammo un acquisto nre7-ioso 11cr l'emiPrazione politica. Lo amammo subilo. Il suo sorriso gioYanile, la sua bella intelligenza. la solida cultura. il suo cora/l;~io riflessiYo recarono la gioia nelle noslrc fila. 'L, nuorn giovcnlà d'Italia ci inYiava il suo me5saggero. Due prnblcmi sopralullo lo _assorb:rnn.o all'eslero: i rapoorl1 co11 ]'llalia e l'un ilà socialista. Per il primo dicrlc pro,·a di una audacia senza pari. Per il secondo della maggiore fcm1ez7,a di ner,i. Il Yeleno della demagogia, la baYa ciel sci iarismo. lo rcseÌ·o lrisle qualche islanlc, Pia lo la9::iaron0 sereno cd enlu- ,i-1!-la della nobile causa. 11/ quc li ulliini l<'mpi egli si era :,ssunlo il comnil o della propaganda Mr l'unitù socialist:l lra le masS0 emigrate della bcmll('tle p1.rigina: e< E' colpa nostra se Lallln; operai rnno ancora sollo l'influenza della prop:yrnnd,, holscHic·a. Biso12na parlar loro e con,·inccrli'. Tulle le Yolle che lo tentiamo ci riusciamo. Occorre s,;cn l:ire questo grossolano cqui,·o,::o clic Yuol rlabilire ,~n impo~- sih:Ir diYorzio tra proletanalo e libertà, ira :-.ocialismo e democrazia. Ri"ogna con, inccrc i l_a,oi·àlori che il socialismo italiano 111 quc!>Lo periodo clC'YC cs~cre rirnluz;rmario nei mc-ui e dcrnocralico nel fìnc. E dopo il comiz·o cli ,\rgenlcuil, dopo quello di Cl~a11_1pigny.slaYa or: g:rnizzanclo quelli r\1 Boulognc e di Drancy. .. :\fa dilcc: pctchè D:> Rosa ha ·sna:-alo'! De- Rosa l'ha già dello e· non c·è nulla da arrniungerc. - ~[a YOi suoi amici e suoi <'O;;~pa,Qni, denlor'atr il geslo? • lo dcnlo,·o il [allo che Dc Hosa amico e- compagno. non mi ~ia &ncora accanto con il suo sotTiso e la sua fede>. Ugo COCCI\. L'attentato nellediohiarazidoinDie-Rosa .\._ppena tra~cinalo_ al ~?m1_nissarialo da una mula d1 poln:1oll1 rabb:o< i ed imbcslialili. Dc Hosa, yeslo e sanQuinanle ebbe lai for1.a d1 fcJre la seguente: dichiarazionP.: Sono yenulo da Parigi ver uccidere i! principe crcclilario del n1io pac~c. Ilo agito da ~olo. , . !,"indomani rcncleYa il suo mtcrroc;alorio al magistrato : '.:..- , Non sono stalo consiglial? da nessuno_ e nessuno_ conosceYa 1I mio propo~ .lo. Sono disceso ac~ .\nYers3 per c,·ilare la sorYrghanza nelle slazioni di Brnxcllcs .. \d _.\n- ,·crsa ho acquistalo dei gio~·nah cd ho studialo il programm": dei fesleg_ giamcnli. Ilo deciso di agire ~uranle la ,·isila principesca alla Colonna del Conr,res ·o. Bo ncnsalo che durante qu~sla Yisila, il princioe arcbbc slalo distaccalo dal resto del co~- lco e aYrei polulo colpirlo senza ri: sch;a.rc cli colpire altre persone. E l )er questa ragione che h~ sc~rlala 'idea di Lira1·c durante il ncev1menlo all'.\rnbasciala d'llalia d~YC pure mi sarebbe riuscilo più facile. Appena il principe è ap~rs? sui gradini, mi s-ono apcrlo un vaiiotecaGin•oBianco L1 AVVENrRE DEL LAVORATORE to lra i soldati. ho fallo un balzo innanzi ccl ho sparalo gridando : \"in1 ~Ialtcolli ! Poi mi sono scnlilo lra, olto da una Yalan,~a cli colpi e 11011 ricordo più nulla. Debbo es-- se-re ~, ~n,1Lo. - .\cl una inlcrroga1.ione del giudice islnillorc che gli facern notare conic i\ ~.110 piano di allrnlalo non comoortassc alcuna possibililù di fuga, Dc nosa ha risposto : Son llVC'llO previsto alcuna possib:lilò cli fuaa. Aveuo {allo .\c,- cri(icio cleiln mia Pila. Ero convinto che .•ar<>i.,toto ucciso sul po.sto, <' mi meraviglio di <'S,S('r(a' ncore in Pila. • li comunicalo uffìeiale e lulla la stampa belga, concordemente a1Tcr111ano che Dc Rosa ha reso il suo interrogatorio rispo11drndo alle domande con ,nnlilczza, calma e i'c1·- lllCZZa. LA !\I; <'ro prcftsso di dare {)<'r lcri11i11ala !a collabora:~ionc alla discussione sull,1 spinosa qucslionr della Coilù sorialis!a pcrchè credevo di aYere ben dcfìnilo la mia posizione ed il rn'n .i.tlcgQiamento ncll'Avuenir(' c/PI l.anoro/orc del G luglio u. s. La impron·isa com·orazionP d<'l < :01w<'gno generak del Parli lo, e le 1110;,ioni approvale dalla maggioranza dC'lla dirc-1.ione, mi obbligano anrora una Yolla cl' inlcncnirc nella <liseuss·onc per nmpliarc con maggior<' chiarezza il mio pcnsirrci. nc,·o subilo dic-hi:lrar<', che ho subilo unn pf'nosa impressione del l"<'SOconlo dell'ullima riunione dell::i Dire1,ione. n<'lla cruale fu rc5'0inla la !l?Ozionc> cki ~ompagni C:occia e .'-- mcdco. per la rnila. Crede forc;<' la Direzione clel Par- lftbrulaldileallaPOiizbiealna t;!o di. ::'\'f'I'(' i·irnllo l::i penosa :,iluay zione? E' ron'-ane,·ole che la sua 'folli gli uomini ci,·ili - di qual- :-.ia~·iopinioiw oolil:ca - son rimasti indignali alla visla delle [olografie clell'arteslo di Dc Hosa. ruhblic:nlc dai giornali. Su questo rar>:t;,.zo cli '.Hl a1rni <·adulo in l<'rra 9,·cn11lo dierinc e dic- (·inc di poL1.iotli si so;10 accaniti pci;lnnclolo. rrrcndolo, martirizzando-- lo_ Poi l'hanno lra~cinalo per 1crra nrso il commis!'acialo cli pol!zia. .\I commissarialo egli c1·a ridollo ·11 lai <;lato eh<' ne è ~lata Yiclala la (ol ograJia. r,Ji a, ,·oca li che hanno pol11lo Ycdcrlo e parlargli in questi iporni e-i hanno rif<'rilo: DP Hosa i• di mora]<' altissimo. Egli è forte-. calmo e sereno. Jfa fisicamente è in uno c;lalo p:elo!-o. Ila il petto laceralo dal pestaggio degli ,~enti cd il ,·isn è quasi irriconoscibile. Il rnN1;~~ che lo ha \·is·lalo teme rhe abhia anCh<' una mascella frattural:J. , La \)oli.zia belga ha Yol ul0 mostrare aq i alli fun1,ionari (l,,11,, oolizia (;1s, isla prc~nli n Bnnelles. che Pssa non è seconda in 1,rulalilà r ·:i_Qliacche1·ia... \fa la popo)a;,,ionc beJga allo spellacolo di l~nt::i stupida eri inulilP frrocia ha prolest:1l0 n1anik<lando la s11a più ,·i,·a simpatia pe1: que~lo <1ioYane Yolalo al sacrifìc.io, deciso a far~i ucc·clcr<' oiù che ad uccidere, prr 1··chinm·1re l'allC'nzionc del mond,i ~11lla lra0edi::i del popolo ilAliano oJ'prcsso dal fascismo. _______ ...,........,..,.,..,,.==,,,.._- ... Legestadellaoolizita liana aeruHelles Dr Hosn ,., al ::ornmissarialo cli poli.,-ia :t \\n· c·ll<'s. Impron·ic..amenlr f'nlra un ~!~~nore aC'compas..nalo c1n du<' fì••uri con il Ò:<;liP!",0 0 fasc1~la al\'orr•hi<'llo. Si prt>tipila 'li Dr Hos;1.. lo prende per il p<'llo e !. !i cli<·r : Tu sei Dc Hq<a. T)i111111; il nome· dri luoi comnliC'i. E. inlltilr ç1H' tu ncpJli poirhè io li c0nosc0 De nma ri~pondc : .\"on J,c, complic·. • .\llorn i tre energumeni si prcc.p - lano sul gioYane, lo calpeslono, lo colpiscono. I a ~cena è cl11rata fHll'"CC'hi minuti in presell7..a. dei polizio!li h<'l:~ impassibili. Fortunalamcnlc orri, a di corsa nn maai~lralo del Parquet di Bru- ,cllcs i1w alla ,·isla di l::rnlo scempio s'indigna e rirnllo ai poliziotti italiani grida: tattica settaria rei int1-ansigenlc 001tPrà i;icuramc11li> nd un nuoYo disasb·o? Si fa nrC'slo a parlare di tma nll(,- ,·a scis-,i0ne r c;pezzare ancora una ,·olla in due narli. aucsln nostro Do,·ero parlil0 r0·-ì lanlo deriso. cal1mnialo. mnrlirizzalo. C:i Yt10lc pronrio una inc;cnsibilì1:'I scn7.;1 nome.· ron11' cri1i>lla <leali rilt11ali dirir1C'nli elci Partilo. a non riflcllerr c:;11lb c;il11a1,;on<' !ragie:, in r,11i Yersa un popolo che da anni ::ispetl:-' in\'ano 1111;1liherazionP. menlr<' all'estero. ci ç,i dilania a Yicrnda P si prosoellan() nuon· diYisioni. n110vr infami<'. l n Direzionr drl Pai-lil0 si r :issuntn if <'Om11ilo cl' imitnrr. il rlill::it0r" St:ilin :illa enne-'>inin polrnza ! Con narolp oo,·Pr<' i comna!!ni d<'lln Dircv,ione "i f::inno comnrrnrl<'rr: noi c-.i:imo la n;,·ezione e1Tetr1- ,·n 110111inala n<'l 19?'fì r SP :rnche il C:onYCQ'.no<li Grcnobl<' ci dovrssc c:confps<,arf'. rin,::irrcmo lo stesso alla trsln <lrl Pa,·lito. J)i ,o-razi::i: si oolrl'hbc> sa l)Prf' se l'allual<' Direzione. è- proprio la <;t<'sc.anominala nrl H)26, op1~ure v1 çono slali dri ramhiami>nti racli,::ali? T,a c01110Mna nalabanofT, Marchisio_ \ n,PdPo e cr11alche allro. non sono !'tali f0rsf' nomin:ili dal ConvcQ:no di ~.f:,r~'crli::i in soc;lilu7ione di>i comm1gni della S,·'zz<'ra. eh<' si dimisero ~pontanram<'nlc? F:rl nllo1·n se 1111 ConYr{1no all'i>- slr1·r, può :iulorizzare :m camhiamenlo c;imilr. nerchè l'allwik Dir<'- zioni> rlr,·<' es rrc <'lrrnamrnl<' inso- <·! itu·l,ilc '! :\fi S<'mh1··\ che i c0moagni della l irPzi,rn<' h;1nno niù il oensi<'ro rii c:nddisf:ir<' 1":11nhi1.ione personale del pol<'r<'. che r :nlerc!>~C dr! partilo, P<'t·ehè allrimrnti non f;Ì romprenclono !r ni~ioni cli certi alle.w~ia1nrnli. T11tlo questo nerò. hn un Yalore r<'lnli\'n cli [ronle ::illa srcondn di1·hinrarionc JH·ono-.,t:i clal cnrnpagno ~!asini. rn rl<'ll:1 ,i·chi'lraz·on<' menlrc• ,i r<'spingono le affrrn~azioni cli ]'.re: '1·si ah11,i rlell'csec-utl\·o denunciali <'(,n mille ra,_ioni. dai c-on1pagni C.oc _ ci:1 <' \mNl<'n. pongono ·n :·idicolo iP1ila11rlo i nostri C'tH.!ini comunisti. I,, spirilo ri,0\uzionario che nnima i '"ompagn· d'ft:,Ea. 11! rl<'lla dic·hin: r:>7.ionr ll<'.L'ano ,Pl lari a men le chr 1 <'nmpa-gni cl'Tlalia hanno re:iliuato in un con,·c•!!no :--J:mde~lino. la l'ni1-\ ,oc i a I isl:i. Qui non ri cli qui! Percì. o ironia del c:1so, in 110 s11rcessivo pc1<odo di dt>ll;1 dichiar 17ionc. si ammrlle che i compagni rl"llalia ~i son0 rcalnwnlc riunili clanc\,,slina.menli>. e si dicltiara che S(' è ,·ero chr i comoagni cl'Ilal;n. sia:no i1: Tl:1lia. Fuo- hannn co~liltiito la Unità. sono auln Ed allontana i lrc cannibali. li s'gnorc prol_agonisl~ clrlle belle oe:,la è il comm. ~1azza, 1speltore ge- ~crale della polizia italiana. I veriresponsabili La \lampa fascisla ifn/ianu è pa,- :umenle imbeslialil<t. Chied(' /'estradizione di De_ Hosa perché u<>ngafLLCilalo in_ JLalw. Ed annun::,ia che se non sara consegnato al carnefice f ascisla, De Rosa .~arà almeno condannalo e furilato in effigie dal Tribunale spec_iale.. Hil:(lCcia la guerra alla Francw pcrche lo ha ospila/0 ollre un anno. E •'f ~rra :/ più ferocP- atl<;1-Cccoo. ntro _la r.011cenlrn:irme _\nl:fasc,sla ed I fuorusrili. Adc/ilri in PiC'lro1 \'rnni. Pcrllanle Rugginenli. C/a!1dio !reucs ed l"go Coccir1. gli isl19alori c/('/l'allen_lato. In Jult 0 /'antifascismo profu_go._1I responsabile mornl<>. Denuncw il Comilaln dell'[;nilà Sorialisla - del quale De Rom fa J)ar/(' - rom e un orgon 0 /erroristico. . . . . tc1 stampa fascislu 9r1da. :" 1_11cl1911a. fa fracass? perche l'.OPll'.!O~l" pubblica non s accorga dei_ tJCI i 1 eponsabill clel/'allenlalo <li Bruxelles. f veI i respon~abili: il fa. ci,~mo <' la monarchia. cic-111'-idal p,11·tilo (testuali). I componenti In nostra DirPzionc, sono cfTe!li,amenle della gente alle~ ara r se in qneslo momcnlo non si h • . . allravcrsas!-JP una s1luaz1one lra.a1ca ci ~arebbi> c\:i. ridere a crrna pelle. Se noi <;fogliamo l'Auanli ! da cluc ~nni a quèsl:i parte, possi:uno kggerc a più ripre!-.e qu<'sti ritornelli: qneslo non possiamo farlo pcrchè J cornpAgn; d'ftalia non l<? pcnnellono: nucsl'allro non possiamo or<'J1ckrlo0 in con<iderazionc perché i c-ompaqni d'Tlalia non lo dc~icl~1·an?. O~!!i, che i romp:>iJnt d Jlal1a hanno J)al"lalo rei hanno indicalo ai rompag-ni re,idenli a\l'e<:lc-ro. come clo\Tebhero conlrnersi, la Direzione li sconfC':-sa. Quindi lttlli i rilor_ nclli del pns'-nto sono una mrnzos:rn:i Pd 11na falsità! · P<'r In noslrn Direzione. quei comp-agni, non sono dei rivolu1,io11ari. pcrchè hanno proclama_lo la l'nilà Socialista: e dir<' che 11 lcnlarc o~i un C'OnYegno clandestino _in Tlalia c;i ,1ffronlano. sr ,coperl1. d1<'- rine di anni di qalera o per lo meno il domicio c-onllo. La noli7,i;i cl<!} Co1wegno clandrslino portò in lullo il mondo un mom'enlo di solliC',·o e di speranza. anche rra coloro che erano. o sono Lull'ora contrari alla l'nilà. Solo la 1toslra Dirc7ione rimase fredda ed in~ensibilc di fronte al grande an'C, nimenlo. \ ,-ranno pensalo in qurl momento i nostri conrlollieri: che in1\)orlanza m:ò aserc ·rn con,egno c andeslino? \'alé più esscrr imbo.-,cali (malgrado le p1·iya.zioni ed i sacrifici dcll'cdio) nelle lri11c-cc Parigin<', ,\mrricanc o cli allri luo_!~hi, che rimanere sulla brcctia a !ollare in llalia ira la \ila e la rno1ic, fra la galera cd il dom·cilio coatto. Confido d1c quella dichiarazione i;mà licnz'allrn ritirala per il decoro del partilo e per rispetto agli eroici compagni d'llalia. Però se la Direzione Yolesse ancora r; mane re ~o i-- da all:i rnte d! protesta per l'insulto recalo. noi yi dichiariamo ehci ci rendiamo complelamenle ~,,Jidaii con i compagni d'llali:1. .\n.-he in questo Convegno è sorto i! comitato di Difc·sa Soç.ialisla. F.' 1m l itolo rhc - i aclalla a l ullc le piel:rnzc nr-r turlupinar<' il prossimo e per Ul:calappiare i più ingenui e i più buoni. \"P lo i1111m1i"~inatr. o compag1!i, nn c-omilalo cli Difesa ronnalo m seguilo ad un indecente palerac.clùo f:illo a scop-o di calcolo elclloralc. d!>g"no ~,ilo dei narlili borghesi'! 1:01ne ~ po sihile che i compagni della fh·czionr. n<'mici acerrimi <lrll~1 politica cli :\losca, possono a.- vere combinalo un accordo sincero con elc.nenli drlla ex se.zion" inlrnn~igcnlc cli Parigi, che fìno a ieri li ho.1111 0 calunniati. d<'1isi e dilia~ mali? Ho la con,·inzione che certi pale.. racchj 1100 da.ranno un frullo buono e p1·c,·edo clic dopo il Com·egno cli Grc11oblc, nuo,·c discordie si prcsenlerann0 all'or;;.,_zonle. lanciare il grido d'allam1c pc•rchè prcveùo che non passera mollo Lempo e-he i falli d<'l Hl2'.3 e '.21 si ripclcranno. l'na parola anehc· agli amici e compagni dcli;.. Fede razione Sviucra drJ,TÒ ri, olg<'re, per rimproverar. li rii non a,·c>r ,·olulo asc-ollarc i miei modesti consigli e suggrrimenti. ( co111pagni d'Italia apprcl\·anclo IT11ilà. di111cnlic:1rono 111011wnlatleame11lc lullr le considc1·azioni lc·oriche e cloltrinaric ripe I 11lc cenlo Yollc in d1ilomclrithc mozioni. ~on perdettero il tempo 11è prr la '.2.a 11è per la :3.a c· ne111mcno per la 20.a internazionale. Prorlamarono ITnilà fra i due partili sociali5li, e l.!ellarono le basi della fnlura a1,ione rin>luzionaria. ):oi dohbi:11110 f;i_ r<' !o :,lesso. fnlanlo noti1,ie pri,:atc ~ unlrmi dalln S,·izzcra mi an·erlon0 d1C' per la adesione ali~ 2.n inl<'rnazionalc, dichiarano di non in- "istere. cd appomeranno tulle le loro for7,c alla mozione sulla l'nità soC'ialista a carattere nazionale. 1.n Direzione del Partilo de,·e abb:rndonarc la sua rigida intransigenza. per lnware una formula che si pos~a rcaliz.1,are la fusione dei due Dattili socialisti con un programma ben chiaro, e ben defìnilo. Or.corrE' abbirndonar<' tult<' le frai;i che hanno un conlenulo demagogico. per preparare un piano con- ~ret0 di azione rivoluzionaria per l',1l1ballimenlo del fascismo. .\li' infuori di questo, tulio è ciarla, è dernagogia ! OcMrre intendersi per impt'dire una nuoy::i délrncle l l.Tnilà ciel P:irlito dPve essere manlenula ad ogni coslo ! Bueno., Ayres, <;('tlC'mbrc>1929. .\M.\ nEo TTC.CIATI. li residuo dei cnsì delli tcrzinlcrna1.ionalis~i. prepara, e con ragjone. In sua ri~ossa ! --- Il paler!l.cchio di oggi mi ne.orda iRed. - Questo articolo 1u dall'autoIn -..iluazione del parlllo ciel 1922 e re - che è segretarlo della FederazioM 1023. ~ el 1922 crnl risli e lPrzini ~i dell'Argentina - spedilo a/l'Avanti! mist>10 d'accordo n Roma per cspel- n-ella prima metà di settembre. L'Ava:n~ lc~re raia destra, nel 1923 al Cr,n- li! ne è in possesso da oltre tre setgrrsso di Milano, i terzini agirnuo limane, ma non si sogna di pubblrcarlo. pc 1 .conio di :\fosca p2 1- l'abballi- Non sono soltanto gli articoii dei comlll<'nlo del parlito. pagni della Svizzera dunque che vanno La situazione odierna è ideulic.:a ! a finire rre[ cestino. ma pure quelU dei li Centro <'hicdc aopogQi all'ala si- compagni dell'Argentina, quelii dei laxnislrn per- smanlell::ire h con-ente ,tori dell'unità in generale. L'A:van.t1! vuofusionisla. denominala fahamcnle le nascondere ai lei/ori il pcnsivo gerleslr,l. T)opo. incon1incicnì la lolla nuino di chi propugna l'unità d, tuHi i fra ?li amici di op,~i. nc>lla stessa socialisti; per la redazione dell'A,yan1if forma •~be 3\"Yenne nel 1924 cpot.a e per l'Esecutivo i fautori de!l'unità soin c11i i faulo1·i dc,lla LCt"za interna- no compagni ... fuori legge, hann, Jei dozionalc abhandonarono il partilo in veri ma non dei dirilli. pi,•na lolla clelloralc. per unirsi a L"uguagUanza nel Partilo è un' iroma, tolnr 0 c·lw hanno nel loro program- une, scherzo atroce. . mi\ l;i. di~lru;.,io11e dc>) nnslro narlilo. I il 14 ottobre noi inviammo al/'Aivan.ti! \lct1ni po!rchbrro rimpr0,·erarmi l~ letter~ d~ Spe~lia coi relativi com~enc-h1• cc-•·tc co<:e s; pe11sano ,,,.1 non i, pubbl,catc nel/ Avvenire della set/zmasi 1•os~onn ;ifTcrmarC'. P11?1chr'-i che ra sc_orsa,_ma l'A\'ant~! non la pub_blicò. mi tro,-~ in errore. per,•110 non YO- Continuò u;vece a chcedere che gli unz- !.'I io !'<'.'.!8 re a ne'istmo I·• ~i11~eril:1 r, tari rispondessero alle domande di Sal- \f, huonn fecl", iwrò ho il clirilln di vi. Onestà polemica! osservazioni suu a nroteS1a ciclosma1 /,e s. :ir ni ,.,/ : com1111q;1hi anno 1·iC<>Ullh, (J rir, uerunno 1i1 srllima11((. w1 Of,u~colo con il loclo <'messo clul {'r1'11ilnl ') r1e/l'/t \S()( iu-ion<' gior_ iwlisli (,ic:1•11111.1~imenilolu nella l'eI lrn~r; sorta tr" il rlirellorc c/('l 11ostro çriu•·nr•le ccl i rom1,ayni ,1ntlrich , .Sull'i, ed a/rune chiose della C. E. <le/In nnslrn Fedrrn::ion<>. Era 11n\lro 1nopo.,;i/o di non /Afflar<' elci /oc/0 w•/ giornale. J><'rrarità e/i par~ /i/0 NL in ,1muc1c(o n/1(1 rolnn/à cli ww par'c dei compaqni i q11ali riie11qono rhe .\i esaqeri nC'/la polemica Ì)rrron9ressio! 1air' . .lfa uisio che la cii co:ai ,, riclostilrtlrr di Sc:ft•i. cli cu · si fa .,olo renno 11c•/l'op11sc0lo, è siala cliflll•u fargruw•nle anche /rn i 11011 iscrilli nl Prll'lilo. siamo coslr<'lli (I f ore le segu<>ntios\erpa:doni. (,iorgio Sall'i hn J,<'rclula una buona occasion,, per lacere. La sua_pr:ol<>sln. i ,;uoi nuovi fal.•i, le sve ingwrie chi> <>uidcnlerm:n/e 11011 toccano i galantuomini che hanno r,iudicalo, aggrauano la wa posi:rione. E non ~cal(ìscono il /oc/o. Ecco: 1. Terzo falso, ,, cli 9ra11 l"nqa il più oraP<'. 1wrc/1<'• \/ace alam<'nle asserito rom·;, ,. int'<'\lrnr/o il Pun/o ('sscn:iaic~ (/e>! </wli:io, potrebbe essere cr<>duto <' ch<>qllali(ìChere/lbC' come 11eri munior1lrli i coml'nnenli ciel Com1laln. -:,.;,./ (,odo si accenna a un inquircnlc•. incaricalo da T <>mbardo. Sf'rondn il Q11r1/,. !' secondo un f('.\/ 0 chr> per buone ragioni 11nn vuole rnmDromf'/lere. Salvi aurebbc' saputo della paiernilà Andrich dell'crrlirolo-lnine/lo fin dal primo momento. Ciii uniramen/(' et .c;p:i>gare come T ri111hardo potè rin<>ler(' in buona [C'dr q11el/'acr11~c•. li Lnrlo r/ì_ rhiarr, (.\"um. 12) che trattando. i cli semplici impressioni in?tllliuc e so~- gellivr> r non noleJHlo rnterrog(lre 1f [('S/e unnnimo, il Comitaìo non può fondnn-i il prop1';0 ~il,di.zio. e. - 1Ier CJUC'!.locapo - rit_ien(' douer.~i ni11Uo•ln escluclerc ogrn responsab,- lilà ciel Salvi. La 1,1ole.,tc1 aff<>i ma che e in base a quelle• clir-ltir1ra::ioni eh<>si e colp.'f o il Salvi!!! • .. .1. Qnarlo falso. TA1 prolesln r1 1. La ••rol<>.\iaC'CC<>f)isce la incom- rimprovera c/1 non aver dato alto a pele11::,Hdei giurliri. Ecre:ione a.'"sur- Sal11i della dichiara:ione che - .'i(' do 'n sè (V. S1•m. '> ,t,,J Lodo). ma aves.•e conos,~iulo <'~sere Andri~h cli evidenlC' mn1ur,,c1,, in chi non la autore d<>l trucco. - cwrebbe rim- : ol/C'tJ:ì nè ,,rima nè c/111 c,n/c il cli- pro11<'ralo aprh(' fui nel Cnmmc,1/0 I 111/ilo. F.' T('rOJ;Pa rh 0 , rondc,nna- '11 l'.\v,rnli. In ... , non ucc<>tla ! Di aue/1,, ,r:r 1, ·,,;·wi,inc r•l contra- ?. Si len!a su/Tragarlo asserendo rio qli ;, dato allo <'S/;/icitamC'nle due rhe non vi e aiudic<> .,cn:a appello. E uolie (,\'. :! <' ,\'. ->). E ciò sebbene si e/ice ch('. n<>ll'.\111cndola non Ci è quella rlichiorri:i~11<'. appo_riss<' tarappcllo possibil<>. perchc• manca o I cliua ed inueros,mile e rnlr?do_lla non fun-ionn /'A.'s<'mh/en. Primo medila/amenle e• solo rcopo d1 drfefoho. L'Ass<>mbfea si è radunata più sa, /antochi> non ,e ne parlaua Il('[/a 110//e,<' c/(1e'<SCilI ,..0mi/otn <>bbedr.li prececle11/~ sua lettera. __Sen::,a ~ire <' ronfermali i suoi poi<'ri_ E lo do- che il nmprov('ro ~li 1mbroglw11~ urà esser(' di m10110 fra breve per <,ulore cl<>itranello si doveva a lw slc1/Jilire il programma dei lauori. imporre cmche s1' r111esli gli fosse compl<>laff il r.omilalo, <>C..Cecc. stato sconosciuto. . . .3. Secondo falso. 1f Comi/alo a- 6. Di tulle /(' argome11la::;1one li~- pr<>bb<' qiustifìcatn Lombardo di l<>sP a rend_erf eslr('ma~11enle_dubbia aver ,mbbliralo rarticolo_/ranello la pretesa ignoranze, c/1 Salvi ~I modi ;\ndrich « sen:a guardarlo . Il 1".1enlo cl('/ ,<Jl!O commen_to nel/ .\.vanf,nc/o dir<> c•I contrario che. aven- ti, la pro/es/a no~ ne r_ilc:vache _un~ dolo lello. era facilissimo cascar nel sola, ~ 11011 _ la pw dec1swa: (' cioè. tranello. Ma giova a Sa!Yi. fa_r ere- l?erche Sal1J1.cl~e 11(' sospelt~va, _non clcr(' i suoi giudici :itrumenl1 d1 Lom- 111terpellò Andnch (' 110:1 cm ò d~ asbardo che poi egli slesso - ora - sumer(' . la rr:icnor!1~ 111ofrma.z.1one accarèzza nella siia prot<>sla. presso I tan/1 amIc1 eh<> sapeuano

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