L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXIII - n. 22 - 1 giugno 1929

-------------- frice de/l'Avanti! scrive a nome di tulio il Partito e quindi anche a nome nostro. E' mia profonda e fondala convinzione che la grande maggioranza dei componenti il nos/10 Partito non sia d'accordo con l'articolo c,rÌlicalo; ho udili numerosi compagni disapp ·ovario vivace- , rnenle, ma non mi risulta che alcuno abbia manifestato il proprio dissenso alfa Direr:one del Partito, nè abbia chiesti provvedimenti. Penso che non giovi e non basti bron lo/are, ma occorra dirl! alto e forte che non siamu d'accurdo nè con lo scritto citalo. nè con la sistematica denigrarioni, di altri Partili, fatta allo scopo di ostacolare l'unione nazionale ed interruzzio• nale di luili i socialisti. Chiediamo cho l'org.a110 centrale del nostro Partilo noli sia umi/ iato a servire una sella, ma sia obiettivo; non semini maggirr difflden za. zizzania e discordia di quanta ve n'd fra i IMoralor,i $Ocialisli del mondo, mo si sforzi di avvicinare questi ultimi pet facili/are ed aflrellare quel/'uni/à socia. lit/a che è il presuppos/o indispensabile ed urgente di ogni azione vi/lorioso di difesa e di attacco. Bisogna infine che la Dire rione del Partilo si decida a con, vocare il promesso Congresso e dare, modo e possibilità al compagni di di· sculere liberamente, giudicare e decidere AVO. * * * le scuole italiane d llCaolonia d Ginevra Ginevra, 27 maggio. Domenica 213 magg:o. !e scuole 1lal 1ai1c d! ,,1neHa. hanno feslcggialo 11 loro liO.o anniversnria i1, nccasio. ne della Lrad1zionalc fesla delle pro. mozioni. Crediamo ulilc, per i nostri r-ornp}~uni, e.lare un bre\'iss;.i110 ccn. 110 sul!; ,·ila e :mll"aLti,·iLù Ji quesl.:i ·stiluzione che forma il g:uslo orgo. glio della massa operaia e.li Ginevra. I.e scuole della colonia. sorle nel rn89 per iniziali\'a dell'operaio lat. tonicre Biagio Rossetti - 111,embro clPlla l Internazionale - presidente della Società cli ~t S. , La :'\azionale . sono riuscite a mantenere pressocC'hr inalterato il loro carattere in:ziale: alla prima scuola di ~falagarn ~·: son aggiun.le quelle cli Carou. 1-,~·. Plainpalais, Paquis con 3 corsi regola1·i ognuna. ollrc i 2 corsi _seu~li o:g::inizzt.li nella sede sociale l:cl\, rue Verda;nc. r corsi sono un <lnpo-scuola. complem.enlari per l'in. ser1narnento dell'italiano sussidialo d:: nozioni C'lemenlari di storia e geogi-afìa ilaliana, di dizione e di re. cita7.'ion~. [n quesli 40 auni cli Yila le scuole ilal:ane di GineYra. che sono amm1. uislrate dalle società aderenti e dai dclegal~ dei solloscrillori. hanno <lo. rnlo superare diffìcollà d'ogni genere- e due gra\'i c.ris,i: la prima. quella dipendente dalla guerra; la seco1Lda. il tentatiYO di fascistizzazione impo. !-la dal go\'erno cli Mussolini atlra. , erse, il Consolate, e il Fascio di Gi. nen'a Il ao\'erno italiano. fìn dall'inizi<' contribui con un sussidio ohe andò aumentando da 400 a 3000 l'r. oro; il go,·ern.o fascista nel 1925 per far pressioni sugli amministratori soppresse il sussidio e fec~ poi loglierr anche quello di 1000 lr. oro della Panie di Roma. Erano 4000 fr. oro che venh·ano a mancare; era l'ossigeno che veniva brutalmente lcllo. Le scuole do,·e,·a. no sotloniellers;_ rnC!lniciarsi op,p~,. re perire f ·,ignori pan·ur:coni, _; l,O: s~detli nolahili della colonia. abtluall alle comode amministrazioni. aglt 1nohÌ.!1i e ai bacianlémÌ. ebbero pau. ra: èome si può yivere sen7,a l'ap. poggio morale. senza l'a_iulo fìnan. ziario del go,·erno?!... Essi! non ave. ,·ano :pensalo che ... ollre 11 goYerno son·enzionalore, ,··è un altro sov. Yenx:onalore più largo. più ~uono ... E' l'operaio italiano. che risponde sern.pre presente quando la corda del scntimcnl 0 viene toccala e falla ,~ihrare. Per fortuna la maggioranza degli anmninistralori. quelli ~he cran più a e,ontallo dell'a11im.a popolare, non YOlle piegarsi. e volle au ogni coslo mantenere il carattere delle scuole al di sopra e al __di [uori. ~i ogni co1npclizione pohllca o_ religi?s~. l'.n piccolo gruppo d1 uom1111 \'~- lonlerosi assunse lre anni or sono 11 difftcile compito di reggere le scuole_ in questa sil~13:zion_eche sembra,·a :-11 più insosten1b1le sia dal punto_ <.1i.,1. sia morale, s·a dal punto dr vrsla (i11anziario. Quesli uomini cbb.P.rù _[ede ncll'al. laccamenlo della coloma alle pro- •wie ~cuole. E ·il modo come la colo- :1ia ·1·ispose fu per molli una ~·er_a 1.; \'C'lazione poichè. sah·_o p~ch1ss1me cct::ezioni, lutlc le società 1mp<;>rlanli della colon.ia mantennero e 1n. tcnsifìcarooo l'appoggio morale e ~~ nanziario; uornin,i di lulli i pa~·UL 1 si strinsero solidali per frontegg!are l'allacco fascista. · (~i sembra doYcroso citare qucsl_e IJ<:tWmrrilc società: tra le Mulue rrcorcliamo: la 1\'azionale, che nalu. rnlmenre conlinun degna1~1enle la tradizione. la Mutua. la più numerosa della colonia (350 soci) la Sle(- la d'llalia, la Lago d'Orta, la Fa:111. yf:c1 Canlurina: f1:a k allrc società rie-ordiamo l'Assocw.::wne Dc(l1le A/1ghi('l'i, che ha prefe,_-iLI'>_rompere o-_ gni Yincolo col C. 1 L. cl~ _R_o)na p~1 rii,1anerc fedele ali apol 111c1la sane,. ta · dallo staluto ma non ri~pcltala dai ,·cechi ruderi che la cl~r1,go1_10; l'Assoc. fra Veneti; la Seminal_rice, r1ucsla bella e numerosa o_rga_nru,a. r.;one operaia coli~ ~ue sez10n1, fìl~- drammalica, calcistica. es-cu1:s1~n 1i;la; lo Sporling Velo Club; l'Urnonc u ca m11sicale cli Ce.\aro. gli Amici delle <:('UOll'. La colonia italiana di Ginrna può PSSl're firra c1: qucslo suo allegg'a. nwnto che la melle all'avanguardia rl: Lutlc le colonie italiane sparse- 11e· mondo. * * * Lo .sforzo della colonia è tutt'altro d11.:inclitTrrtnlc quando ~i prnsa che il bilancio delle scuole si a!!<1ira an. 1walme11le intorno ai 5000 r'ranchi di :;pese. J .a risen·a fìnan7,iaria che era ne\ 192'.) di circa fr. 10.000. scese nell·an. no seguente. in seguilo all' allacco ronsolarc.fa cista .. a poco più cli fr. 7000. tanto che parecchi membri Cella commiss:one di Yigilanza pro. poscr.') di chiudere le scuole. }fo ~razie all'aflh-ilà degli Amici cle/lc sc11o;e che gic:ì nel 1926 riuscirnno a 1·;1ccoglicre oltre 3000 fr. col mezzo rl; una sollos:-riz;onc e di una riu. ~r;L;s~-ima festa. gra;:ie ali' alL1y1là della nuo,·a commissione di ,·i,ailan. r.a non solo riuscì a t aprire il defì. cit ma a porlare il fondo di r:~en·a a fr. 12.322 45 oltre ad assicurare il lunzioname11l0 regolare cli tulle le 1>cuole. ad aumrnlarc il numero del. le lezioni e elci corsi .. ist il ucndo aL l1·esi un doppio corso serale. :\fa la colonia non ha ~oltanto ri. ·post 0 all'appello fìnanziario dei di. rigenti: le famiglie. nonoslanle gli allaccT1i puhhl:ci e le inlimidclhioni personali. han lenulo a mandare u. t-,nalmcnle i fìglittoli a scuola. Gli allieYi che erano discesi da l~'' a 1·,,i nel 1926.2, salS!ono a 189 nel UJ2i'- 28 e :i 221 nel' 1928.29. Le C'ifre indicano lo <;,·iluppo con. tinuo e le radil'i sem.pre più profonde che la no,-tra bella i~lituzione \·a -conlin11amenle meltc>ndo. [11 occasione delle p,romozion i la commissione cli yigilanza ha \'Olulo da1·e quesl'an110 un maggior litslro alla fesla del 26 m:1gg,o. l'n lungo torlf'o cl'allie,·i t· d1 rapprescnlan;r.e dclk ,;oc:iclà ddere111 i slìlò per le ,·ie principali di Ginc\Ta accompagnalo (bile musiche Unione mllsicale d1 r:esara diretta dal braYo M.o Sov..an i. e Ondine Crnevoise clirella dal \-b Gabelle .. \Ile 3 la s,,;;1 comunale delle Eaux-Yi,·es e f'umpio piazzale clC'lla scuola erano pieni cli conna. zionali e di amici che seguirono cor, e1escenle entusiasmo lo s,·olgimeu. lo del progra111111a ,·eramentc eC"ce- ,donate-. J}opo il saluto del braYo prcs;den, I<' (.'ouy11. e un'ispirata impro,"risa. zinne delt'infaticabil~ direttore pro. fessor<' Chioslergi d1e seppe ancora 11na Yolla suscitare l'cntus:asmo dcr fr.dcli interventrli. !\'ini;,;iò la cerimonia della cli:t1·ibuzione dei premi ai 119 promossi. Quello che fece maggiormente pia. cere ai con\'enuti e noi ,-cdemn1L) occhi luccicanti di ·commozione (no~ è ,·ero. o Yct·chio compagno Campa. ni !) fu eh<' il programma pei bam. />!Ili cle/fe scuole /11 ~seguilo neita quasi ioialilà do allievi delle scuole. ?. quale inlcrpreta:r,ìonc! ... °;\e sia1110 urrili. non solamenle commossi ma enllls:asti ... ed è .questo il risultalo più hrllo eh<:: k s<•,uolr p9ssano ottrnere. 1 bimbi: Denisc Scolari. 1-:Iena Dr. do, E. Holfo. Emma Hu!{a,. ,\[aria .\ rdiziu .. \. Buz7.ano recitarono nor. s'c e monologhi. E. Holfo, .\. S.:irchioni .. \ .. \lha1te. ,;1, lt ì\larchisio_ H. Desusingt:. :\f, \rcfoio, E: Dcdo. sollo la dii czio11e rlella brarn ':\La .\. Sala, recitarono cun e1n17.iae coi brio due cornmcdiC' in l;~l allo: l"no proverbio €. , Troppo Lardi . Cr\i all'c\'i ctcllc scuole dirti li dalla 1anto br:l\'a quanto moclcs 1a siQ'.na \'oiri1•r (l.o prcm;o elci '1.o corso) cseauirono il corso del 1\'abucco che ia11li ricordi nostalgici su~c..:ilò in lui. to l'uclilorio; ccl inlìnc gli allic,·1: I. .\nlonelli. D. Scolari .. \. Sarchioni C. Lucaroni, 11. Bonola .. \. e H. del H.io. T. Golay. I,. Ferraris. F. Ruhin. I. )1archisio, ì\1. nusnigo. G. Gancio!. f\. R. e }L Gerardo .. E. ~:h io_stergi, islruili e clirelli dall'1nfal1cab1lc S-- gnorina Voiric1· coad!uYala dall'ot~i_- ma .Jeanmonod. suc;c1Larono la pru 1no Ianco L'AVVENIRE 1;.~. · .A.VORATORI:<: sranc.lc ammirazione collo scherzo musicale J I lrionf o dello ::.ero del prof. Giulio Faini e il canlo e bai. letlo Lo J,iberlà, parole del prof. :\'anni, musica elci l)rof. Faini. La sig.na ~Iarzola (2.o premio 1.o 1..orso) cantò colla solita grazia le .\'o::.::.e di Figuro e l'Eglogue di Dcli. bes. La sig.a Bara ·si (al f)iano la brava :1lliern Fdosa) eniusiasmò C'On Gis_ lJWndo e la Fioraia e il prologo dei Pag/ic1c1:i canlalo dal baritono Grigi do,·etle f'S:-icre bissalo. , l .r due nrnsiche la Cesara e !'On. dina c:::l:guirouo concerti nella sala e nd p:azzale della scuola. l'na ricca lomhola. andò come al solilo. a ruba .. \l semplice banchcLLo of1ci-L0 .t!lli i11sPgna11li sc>p.ul un ~mi. mal·ssimo hallo fino alle :~ del mal. lino. \l1l,ia1110 ragione <li rre<lerc cl,o ·111d1c qu1!sla "olla glr a1n,11'11islralo1·i delle sc11ole potranno essere pie. 11a111enle soddisfalli pcrcliè la fesi~ ,~ lcr111i11ala con un inC'asso lordo di 1,l i re :3(){)(1 fr. I a t·omm,,sione di ,·igilan7.a non ha fallo solamente dcli' ordinaria an11ttini,traziùn<::: ha ,·olulo in qu<: ·•1i dur anni da!'t' un impulso vera mente nole,·ole alla dill'usion,, del 1;b10 ilaliano. Tuili i 119 p1e111iaL1 hanno an1lo oltre alle medaglie-. ai r <'Chi <l'plollli, alla rncrcnda. e ai r11ilrcsehi, 1111 libro ciascuno comp<::. raì, con c;acr:fic10 no11 lieve per as. sieurnrc la co11tinnazio1,e dell'azionr i1117:-ila dalla scuola. Conciusione: successo sollo tulli l$li aspetti: la colonia italiana di Gi. nevra rimane fedele alfa sua lr-adi. r.ionc d'indipendenza. alle sue isl1lu. z:oni. I.L· scuole , i,·0110 e , .., ranuo nonos,Lanle Lullo l'aC'cani111c11Lodel. l'or·da clericale e fascista nonoslan. te la comiaccnza dei c'; Ì(;li:rno.so. c:ali gincHini. nonostante la campagna den;graloria di certa stampa prezzolala, e delle imposizioni dcf. l'uffìcio di sp;onaggio della rnc ThoL berg Esse ,·i,Tanno perchc il nopo. lo la,·oralorc v11olc che YiYano e ri. mana11no segnacolo di libertà e faro di luC'e ~ul ~rande cimil<'ro cle11e i~ti. l11zioni C'oloniali che il fascismo nel. la sua pazza e incoscic11lc bufera ha proYocato in l11llc le laboriose colonie larnrat, iri cl'ollrc .\lp-1. La stampa io Italia !M Currol Binder, un americano che ha risieduto a Roma, ha invialo al Daily News, di Chicago, le informazioni seguenti su la siluaz;one attuale della stampa inilalia. « Nel 1922, l'anno della presa del potere da parte dei fascisti, a Roma, 592 rivenditori di giornali vendevano 400.000 esemplari al giorno dei dii.ferenti quotidiani. iLa popolaz:one della città, dal 1922 ad o~i, è considerevolmente aumentala. Ella è a tutt'oggi, al disorra detli 800 mila abitanti, ma il numero ctei riven• dÙori di giornali è sceso a 420 ed il nu• mero degli esemplari venduti è apper,a di 140.000. « Il più importante quotidiano del mattino, li Messaggero tirava 150.000 e· semplari, oggi ne tira 50.000 .solamente, dei quali 15,000 per la provincia. Il Giornale d'ltalta 11lampa 90.000 esemplari, in confronto delle 500.000 del 1IJ22 l'n altro importante giornale della sera, La Tribuna, che durante quarant'anni è stato l'organo oMicioso di tutti i gover· ni, ha ddollo la sua tiratura a 10.000 es. Il Lavoro fascista, ohe è l'organo oflicia,le dei sindacati lira 40.000 esempla• ri ma perchè tulle le organizzazioni lo· ca li sono coslrellie a.d abbonarsi. La sua vendita nélla città di Roma è app<!• na di 5.000 esemplari. li Corriere d'Italia organo del centro cattolico aderente. a.I lascismo ha una liralun,. d1 S.000 e• semplari, ed Il Popolo dr Roma, secondo :,tiornale del mattino ne lira 10 mila. Quattro giornali fascisli estremisti Te, vere, Impero, Brillante t. Piccolo lir~.nv insieme 5.000 esemplari. Il Corriere del- [c.. Sera lira circa 300.000 copie, in con lronlo delle 700.000 del 1922. « D'altra parte si assicura, che l'Osse•·· valore Romano, il solo giornale che no1' è sottoposto al conlrlllo del go,erno (esso è l'organo della San!a Sede) h':i enormemente aumentala la sua d :Husione ». Ecco i 1::eirisull3.li del regime iascisla d.pplicalo alla stampa! Da Hyeres (Var) SEZIONE SOCIALISTA ti giorno 10 ma~gìo si sono riuniti 1 compagni della Sezione Socialista. Esaurito l'ordine del giorno sulla propaganda, lu deciso di organizzare una serie di riunioni in iulle le I razioni della circo• scrizione onde divenire alla creazione di nuclei nostri di propaganda in lutti 1 centri d'emigrazione italiana del dipartimento. EifetLula la la distribuzione di .nuove lesse.re, i presenii presero impe~no di mtensi:ficare la propa~anda per l'abbonameni.o aei giornali nostri. Rispoasdtuanalettearanonima n-0 non potere loro molestare « dei pac1 !:,ci cittadini milanesi in gita di piace re • - tanto insistemmo e urlammo che si decisero alJne a enlrare nel caffè a Pon:a po11:a. liii/lo /1til/a, la Jet. della Bassa Ossola. Ullinio, restava il compiere la perquisizione. l<'rn ape!rlt, e anonim(( al • 11rnssinw. mandamento d' Inlra. )lei caffè entrammo pure io, Luigi iisla Carlo Pedroni _ al .\olioscrillo Tullo si era svolto, fino aliora, nella Zappelli e altri clie sono in [lalia e che - i> finalmenle apparsa .ml/e degne p'ù assoluta tranquillità, tanto che il non intendo norrunare. <' capaci colonne cli Palce r :\farlello. Comitato federale - io ero se~retario La perquisizione, eseguila in nostra E ques/(l /ellc>ra. fil gcsla:ione da elio delia Federazione socialista - non ere• presenza, ebbe esito negativo. Sui fasci- •'0 <111w1/oi<'mpo. che f(I lu s11aappu. delle necessaria la mia presenza a In- st: non si bovò neppu;e l'ombra di un ri:io1ne 'll1 giorno/e comunista, tra e aveva deciso che io partecipassi a temperino. 1nw1<lala .... da Basilea, cunlempora. un conve~110 di consi~lieri comunali ne0 Scornali stavamo per uscire, quando 11er1menle a una r·o1 risponden.::a <la c!el1i nel Cusio, e ciò anche in con~ide• I io _ pro;rio io _ non persuaso, passai Gineura rhe pure mi nguarda e nella razione che a Intra per dir;g,-re la lotta • • 1 d li I pri·nci'pal~ · · I ( · b' ' ' improvvisamene a a sa u ~ (fll<li<' 'iO!lO J'IJ)<'lll e ma che /llr 1!) vi erano val;di compagn' e i dirigenti d I 11 · • I li /a · · · / I · · I • • e ca e ove eravamo in una sa e a - IC' .\ICS.\(' /ras, e• e' s <'S.\e <'.'"j)J'<'.\SI0/1I, del mo\·imenlo sindacale I I I ·t d 1 1 1· ·1· · I · erae,ecopio aunasuacogisporassom,q 1<1.,franamcn/e o re."I<' IC'Uc. L,, domenica delle elezioni - C"edo 1 ,,. 1 - h b • • d' · · 11 I 1· j e,.,.raper i c e sem ravano pieni i veci'(' onon:mc> e a J io.~ an::a rre IIU'. <'hr- fosse il 24 ottobre - stavo per partire h' . 1· · 1· · d t I · I · I d • /· c , g,orna i. vI IccaI en ro e maru, E: vw o ncevenc o a 1111 po < 1 wmpu da Pallanza per Ome<1na quan:lo un ci- • d b b s· h' · I I I I li I I I ~ ' /rovai: ue om e ipe,, e parecc ie ria (JIIC.' a por <'. n u <' (Jlll'S <' e i<'rt cli-~la rosso mi avvertiva che a !nlra col / Il · h bi l . I , .· I , . r . ' uo le e eone e. - J,11 ) '' l< o_ P. 11~,a <. n~a sempre p•roscafo proveniente da La veno. erano l I l lo ricordo ancora come fosse ura, !a cmo11Imc - m, S/ rtcor< Cl I passa O; sbarcall un:.i trentina di fascisti mi]ane n~i si rinfaccia il p1:<''enl~:. l!7Ì ,\/ /u ~i. cui 51 erano aggiunti elementi del tremarnlla del sotlo-prefello Negri cui r,mpro1)('ro d<'lle rnIP am,cIzIe, e 111. luogo. che, lino allora. si :.~norava fos- pongevo le bombe e ohe dovelli Lran.quilfì11e - Si è pregali di non ne/ere - sero fascisti. lizzare - non aveva fallo la g,uerra lu;1 mi .~i (ICC/t.\(l .. t/i cliPen/ore bor~il<'S( - spiegandogli che le bombe «Sipe• non :, lo presi subilo questa decisione: una Ora <1 i11t/n queste a/le_11reporC/1C'. erano a percussione ed esplodeva-no solo :1 telefonala ad Omi,:gna per sp,egare t ne. rl1e - r:pcdule <' pulii,' - han òcusare la mia assenza, e un salto in bi- se accese. no fì11al1n<'11lc tro11alo it prJslo actauc Jler apporire alla lltc<', io in/en<to clur<'. 11110 Polla 1,er sempre. una n. "JJOsla nef/11 d1iarn e categorica. I: la ri.·-po\lCI t- questa: 11011 .,0110. nè sarò mai. wn f un_::.ionario, 0 un sou. uen:ionalo <lr>lla Ter:a /11/ernazionu. le: non ho quindi conli da r('ncl<'rc' ne ai romunisli nè al l'urlilo cormc nisla. lo traggo q11cmlo m; occorre pe, uiuere e per fare fronte alle esiqe11. :e della lotto anli/ascisfa <? sociali. sta. unicamente dal mio lei/loro d1 operaio. Ciò mi pone. p11r profugo e' povero. nella fortunata condi:ionc di fare. n<'lla uila polilico e privala q1ll"llo che 11oglio. Inteso que\lo q11el che voglio. nel seiiso che ~1<'lf'a.ssu. mere 1111qualsin.\i alleggiamen/u - r·ome nrl sceglier<' 1111 ami<:o ... u un 11n paio <li scarpe - io ascc,l/o .,or. trmlo io PO,<' clel,a mia roscie11::,a <' i consigli che mi passa ... la fuco/.(i che anc,,ra po . :;segyo in pil'no di pen ~are. riflellere e decidei e col m1<1 cer11dlo. Sofo al Parli/o in cui milito <' del qual<' accetto la disciplina -- vale r1 dire il Pnrtilo .,ocia,'isla ilc1/iano - io riconosco il diritio cl; censurr, < richinmo sii /11/lo quanto io c/;c•, t fa cci o 11e/ln Pila pul,blica e: pri11a-'u Tutto cii> è o dovrebbe ess<'r, chiaro rome ia /11ce del . o/e Liberissimo q11el lai<' della /('/t('r,1 r;per:a - ma anonima - rii rlr>fìl! 1 e conlra<lc/i::,òonc•. incoerenza o m'l~a: tradimento. quel ch'allro 11011 ,; v· 11011 lo sfor:o ,con/111110. di (111/i 1 giorni. cli S<'gwre e cap·re i' clifl'e. rcnfi avuenimcnli. di correyger<' pos sibilmenle in tempo g,'i errori e cli aggiornare fili olleygiamenfi alle 11111. lai<' possibilità e alle capo1Jolt<' sil11a. :;ioni. Ammesso, concesso. pacifico che io - che lnvbro come 11n negro. eia operaio. colle paghe che rorrono 11ove nre 111giorno - sono ... 11n bor. ghese. e cli-e certi ,;om111,isfi - ,m·s_ sis: a [or<' il padrone u i/ riuendu_ q/ic,Jo. sfrntlt1fori quindi rii operai e dei consumatori. che guadagnano cicAella fino a lntra. Qui i lascist;, ll.rmati. ave,·ano già commesso qualche allo di intimidazione e dr minaccia sui porla-ordini e sulle donne socialiste che distr·buivano ìe schede alf'enlrata delle sezioni elellora.tr. La scoperU>.delle anni decise le au.lo rità di polizia 11. dioh1arare 111 arresta tutta la banda. E l'arresto venne eseguilo dai CbJ'l1Jbin.ierei da un plotone di Alpini che erano di picchetto alla caserma $1monela e che -vennero chiamali tele fonicamente sul luogo. Non voglio dii ungarm\ a raccontare La sera stessa i fascisti furono trastulli gfi episodi accaduti. Dirò solo che portati in autocarro alle carceri giudiziapoco dopo mezzo,( orno i fascisti, che rie, ove resta.rono rinoh.iusi per due giornella matli.nala si enno sparpai(Uati per ni. Messi in l'bertà provvisoria, vel!'ilerO la città, si lasciarono sorprendere unili processai; qualche mese dopo e, natural al Caffè Verbano da una folla di circa I mente, assolti perohè - così argomencrn:iuecenlo persone. fc,lla raccoglilicc:a, larono i g.iu~ici del Tribunale di Pallan, riunita lì per caso o µer curiosità; fra za - non es1sleva una sola prova oh.e le questa un picco!" gruppo di giovani mi- armi, che io scoprii nella stufa, apparlenaccioso ed· osliTe. nessero ai fascisti. ln latto i Jascisti erano assediali. Questo, narralo :;enza fronzoli, è quan Avvertili, io; Ballista Ma~lione, allo- lo è accaduto a Intra verso la fine di otr.. segrelario della Camera del Lavoro e tobre - credo - del 1920. direttore de L'Aurora; Luigi Zappelli, Luig,i Za,ppelli, che è a Losanna. può che doveva poi diventare sindaco d' In- dire se questa è o non è la pura e semlra e che è, ora. profugo a Losanna, e! plice venilà. Ed essendo questa la pura portammo sul posto. e sempl:-ce verità, io capirei la critica e li momento era critico. Da una parte la discussione sul noslro modo di agire. cin::iuecenlo persone d,isarmale e colle Se cioè, ad esempio, non era più ... rivomani , uole. Dall'altra quaranta del in- luu.onario spll'l€0re i più entusiasti - i quenti armali di bombe ~ di rivoHeUe, capi comunisti sono i soliLi eroi. deLl'ardisposti a lutto. miamoci e partite - a a.Mronlare, disarChe un sasso volasse, <.he qualcuno mati, le ri,vollelle e le bombe fasciste. lenla.sse di [orzare l'entrata del caffè o ,Ma Lutto ciò è ~uo.r.idi di~ussione. che i fascisti tentassero ci.i sortire, ed era ,Essendo quanto io ho raccontato la la tr~edia. Ed erano morti e feriti.... pura e semplice ,ve,nilà, solo un cialtrone dalla parte dei disarmati. poteva sori-vere ohe io ho nascosto le anni dei fascisti, i fascisti stessi, conlribuend-0 a fanli parl,ire sani e salvi. Allora noi prendemmo la decisione che ci pal've. ne momento, la più sag-gia: costringere le autorità a disarmare e a far pori ire i fascisti. E col capilano dei carabinieri e col sollo-1>refello - venuti loro trure da Pallanza sul posto, e che ci' opponev:1.- iM.a perc:hè non scrivere addirittura che ,i fascisti, a intra, ce li ,ho falli venire 10? 1.MenzQgnap1ù, menzogna m~c, • c. p. I pPobleml della· pace La situazione Jugoslava I. {ìor di qua/'lrini e metlon su pancia - sono ... <i<'i pro/dari aitlenlici. RL :\'on è 11cllc mie inlcnzioni di ren- $Ogno p11r<' eh<' q,wlchr lmfTonP. ci dcre q11i in llll quadro pcrtello, qucL lenga ai/egri in que~'/a r,mara 1111/e la d1c fu ccl è atlualmcnle la siluacli lagrimef' 7.ioue delle di,·ersc regioni c:ongloE però qminclo dalla rrilica seJ·<'na li famoso ,governatore di Croazia, Jellachtoh ebbe una grande parie nelle repressioni esercitale allora conlro l'Cngheria. Qualche anno più tardi_ dopo 1111 transitorio periodo di assolutismo e di centraliz1..azione, aJlorquando la .\uslria si trasformò in 11npero dualista. lr ~gilazioni appaiono. Nel nuovo slalo di cose i Croali ehbcro e onesta si il1lcnde pa ..)(Ire a/l'acc.:11 _ bai e fb dal no,·cm bre 1918-nello sia. sa. q11cmclo .,i imole assumere post lo jugoslavo. Rilengo però elle esac/a accusa/ere. quando si i11cominc1a minando so111111ariamc11le gli a,·,·enic, gel/are i ptm[in; -~O.\pe,uiu1 riel rncnli della storia Serbo,Lroala si c/1,bbio s11·lla sincerità e la /)1101111 r~ I I . le 10 e Ilo l ,· 1 .1 ,,0 può riuscire con sufficiente chiare7- < e ( I qua (Il ; 1 /' I 8/ W / U V<;. /'('. prinw· cli ogn; altra cusc1. cli pru za a spiegare l'atlu.:ilc sl:.uo di cose. riconfermale le loro antiche prete. Se'. Essi poterono concludere nel 1868 co1 governo ungherese un compro. messo ~hc loro garanlh·a 11n:i larg:1 a11lono111ia amminislraliYa e politica. vare la propriu buona fede (1) <' lo l precedenti storici. aiutano. in buo. propria sinccriiò. E per farl/J urcor. 11a rnisura. a far copirc ed a giuslirc mosirw e i; gmgno e firmare> con lì care l'atliludine elci Croa.ti nei con. ncme r· cognome. f t cl s h d Il I' · ct· Or son due a,1111 L'.\n·cnire del ron i ci er i e e a po rtrca , La,·oralore move11a CIPJ)UILLO (.t Fa.I. Belgrado; scn·ono antlw a precisare cc e ~Inl'lrl!o di au<'rmi rlenu11.::1alv. l'origine cli queslc lolle e a precisare r•ui suoj uilucchi peno,rnlì. e come> i Lerminj cli un affare parl:colarmen. aulor(' dey/ I seri/li (ìrma,i refr,11. te C'onfuso. Ecr 0 i IC'rmini di rodesia a11lono. 1) Il regno cli Croazia e 'loYcnia lr,rio e come segretario della S<>. :ione socialista gi11<'1>ri11a. I ç,alan. /uomini cli Falce e Mart1•ilo. euiden. tenwnlc imliara.::::.aii. rispose, o: , ch<' wI buon riuo/ri:ionario non si nCT. .,conde:, Perchè mai Si nasconde il n"o/11. :ir,nario di Falce e ~farLC'llo? C..\RLO PEDRO~, .. (I) Io voglio dare llna prova, una soltanto, sulla mala feci_, dei mio - ahiamiamolo cosi - accus"'ore. Egli scrive: E quando una squadra di fascisti venuti ad [nlra da Laveno per una spedizione punitiva slavano per ricevere ciò che merita vano, /11 hai nascosto le loro rivoltelle nella stufa di un caffè ed hai nasco~/o i fascisti stessi in ima sala sa[vc,ndo/i cosi dalla gius/a ira popolare, conlribuendo dopo a farli parlire sani e salvi. scortali dagli alpini"· Ora l'episodio di lnlra cui accenna quel tale ohe non dimentica , si è svolio cost: Si era sul finire del la lolla elellorale a01mini6traliva. Il nostro Partilo ave- ,·a g~à conquistalo i più imporlanli Comuni del Lago Maggiore, del Cusio e -o-. ebbe un governatore (ban) resi. La Croazia a datare dal \.li scco. 1 dente nella capitale Zagabria. lo. fu sollom~ssa allTn,qheria che se 2) La li~gua Croa~a fu ricono~, i11la incorporò. Ec;sa .però, riusci non la come lingua uffìc1ale; Sl·nza ~ for1.o a stra pf)arr nt'I corso 3) La Diela (Camera Cro'ala) cser . dei sccol i al go\'crno di Budapest, e·tu, a i I polc1 e lc~islal i,·o <> un pri 11_ lh·l!c auloaomic a111minislralive ect eiJ)io cli controllo sulle male1·ic alti. a11.·he polil!che. nenli alla giustizia. all'islrnzionc eci r l:roali. chl' ollrt· l:1 C:n,azia abi. al cullo. !:t\'an 0 anche' la Serbia. clipcnclcrnno 4) Gli affari comuni, dC'llTnghcrra prr c-onscgut'nza dalla l'nµllcr:a. Gli e della Croaz·a Cl'ano lrallali con ,.;ìo, eni (C:,wnioh, parie' drlla Stiria e larghezza a B11claprsl. T Croati aw. clcll'fslria e i Croal 1 della J)almn·a) rnno clirillo ad. un 111inislro :wl ga- <'rnno in,·ece <Onf:lobati nrllo Stato hinelto ungherese e ad 1111 cerio nu. C'rcditario auslrraco r c-adr\'allo mero di r1pprcscnlanli alla Ca. quindi $Ollo la giuris<lizione cli Virn. mera. n;1. ~fa la politiC'a cli nudape-;t Ycrso Socldi:-.facr\'a Lulloeiò ( :roati '1 le regioni annesse era ben lungi dal- '.\on parc. l't•ssrre coslanlemcnlr lilH'rak Dopo l'occupazione a11sll·i,1ca dclDnranle i moli insurrc-7.ionali un. la Bornia-l~r7.cg0Yina (18,8). la Die. ghrrcsi àcl 1848. i Croati. che sop. La di Zagabria indiriu;ò un rccla1m, porla\'ano malamente i rudi metodi all'[rnpcralore, proponendo insiem.e cli :\[ag~ars nei confronti cle!!li allo. al dislac00 della Croazia dall'Gn. geni, aiularono il govern0 auslriac-o [!hcria. un nuo,·o asscllo. Ln Croazi:1 ncllr repressioni. sareblw rimasla nrll' impero austro-

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