L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXII - n. 24 - 16 giugno 1928

i_·.\ VVE.NJHE DEL LA VOH,\'l~~-H.E_,_.____ --------·--------·~.-------------- ----·--------------------- Canto del cigno? del magnilico sviluppo dei giornali -.oppressi.. . Confronti comunisti francesi, fa il processo del partilo socialista francese sipecialmentc per ciò ahe riguarda il contegno di uno dei s~oi leuder : Paul Boncourt. Nelle critiche pos-siamo anche es- ~ere ,d'aooordo. Ma ciò giusHìca il contegno dei comunisti francesi? Giustifica il fallo di aver p-roYocalo la elezione di circa cinquo.nla deputali olerica1;, n:azionalisti e reaziona1·i al posto di socialisti·? Di cinqua11La deputati che voteranno: p·er la soppressione del -dliritto d'organi1.zazione. per l'aumento delle ~pese m;lilari. contro 1'a.m11i!'-lia ai detenuti 1>olitici. ,contro le leggi sociali. contro il diritto d'a·silo ai prof~hi stranieri. Sono ae<.:usalo da Frllce e ,ll arte/lo di Basilea d'aycr ,diello male di Ga- •·ibalcli. oYverossia di Lenin. A\Tci infalli, ed in perfetta mala. fede, allribuilo al partilo comu11isla delle teorie che esso non professa e ciò col proposito , di d;mo::.trare che i comunisti sono fuori del marxismo•. I:h quell'articolo, sczilto nel 1918. l"eroina dei moli sr>arlachiani, ~i elcYa contro la concezione della ditlalurc1 di Lcrnr-. e: ,d,i Trotsky e for_ mula una leor:a della libertà che mostra a qual ptmto il bolsce\·isnno ~i .,·a_ ~u questo punlo, allontanato da[ manismo. napuleoniche, ma bagnato d:al 101·0 sudore, senza urniliaziOni, e dediz:o_ ni ad enti sindacali che essi non YOgliono, ne ai quc1li sentiranno alcun allaocamento. La,-oro e libertà di organizzazione sono oggi i capi5aldi e le as.piraz:oni della nostra gente_ LaMostdreall!atamplnatilastlsta Elenchi intertminabiLi di sequestri, e copie di decreti di sop,pressione. Autogra.Lie del duce ?Tdina,11li la per· secuzione di giornali e di giornalisti Documenti suggestivi e pie,t.osi quali le con,ispondenw da Rej!gio Emilia all·A-· var:Ji! the costa.vano la vita ad Antonio P1ccinini e quella da Firenze ohe determinarono il massacro di Guslalvo Cons0le. Confesso che 11efla mia piena igno· ranza, non so di preci.so che cosa sia.' e quel che signifiohi un carosello sul hpo di q'1lello ohe si é svolto poco tempo fa a Torino per cel~bra:re le glorie di casa Savoia; ho visto però le illustrazioni S'Ji giornali itaLlani, e questa mascherata fuor di carnevale, mi ha fatto l'impres s:one di una evocazione del tutto medioevale. Nella 5ettimana prossim?. alla Camera francese si di~.culerà um propetto di Ieg~ per l'amnistia a ttLtti i <l\etenuti nolilici. presentato dal ~ru.ppo socialista. · I detenuti politid in Francia sono in gran parte or~anizzatori coimmL sii e sindacalisti colneYoli di antimilitarismo. TI progetto ,·errà quasi. certamente respinto con urn!8 ma,<.?. ~oranza di una cinquantina di voii. Saranno i cinquanta deputati reazionari eletti per medto della taltitda comunista imposta ,diaMo&ea.. Falcr e Martello è ore.gaio di S/D'ÌP- ~are: l'alta sapiem.!\ èlei dirigenti di Mosca. Le bombdeiBuenAosyres La slétmpu [ascista -- con il Popolo d'Italia in testa - tenl_a un~ nuoua ;,pecu/azione p.er colpire glt avversari clel regime. Le bombe al consolalo italiano di Buenos Aires. glie ne forniscono il pretesto. Il Popolo iò'Italia lamenta che il fascismo non s'a abbastanza severo con i suoi avversari ed invoca l'e. sempio dei bolscevichi rus.'>( c!1e {~- cero fucilare venti ex-uffìcial1 zari. sii come vendetta per l'assassinio dell'ambasciatore soviettisla di Var_ savia. Ed il resto della stampa /asci_ sta si incarica di indicare più o me. no apertamente le vittime che l'odio di Mussolini designa. Quanto ai fatti <li Buenos Aires. se la bomba è slala realmente posta nel consolalo da anti{ascisl:. il go_ verho di Roma non ha che da reci_ tare il rnea ~ulpa. Esso nou ha esi_ t11lo. qualche mese fa. ad inviare a Buenos Aires in q11alitti tli console. un individuo che in qllalunque altro paese si troverebbe da molto tempo o.I bagno penale. Vera l'accusa? Vediamolo. Su lre punii io ho ,-;olloline.alo ( vedi lesi sul!' tmilà socialista) il dis. senS'o dei socialisti dai comunìsti: rnoìo del partilo, conc:ello ,a,i d'Llatura, concello di democrazia. Ed ho agg:unlo che r.u qucsli tre punti (r:i-on quindi in lin~a generale) il \e111nismo è in conlras1o col marxismo. ~on Yale la pPna di ins,i~lere sul 1 rimo punLo. Se. a di!Terenza di Marx, Lenin ed i 'illloi epigoni noo !tanno mai esitato. a prnmuo-.-cre scissioni nel campo operaio, non è stato nè per capi·icc.io. nè per sadismo. E' slalo in consegttenza ~el concello che e~si hanno <lel Partilo. Per Marx l'elemento in:-ostituibU.e del moYimenlo socialista è la e,ìa-<'e operaia, tutta la cfasse opei-aia. Per i comunisti CflLeslo elemento è ral}- pre~enlalo da coloro che Lenin cl11a. :T1~1Yai p,rofcssion.isli •della rivo- (uzioll'e •. Nel primo caso il Parll,o è concepito come una grande p:-ilestra per l'adde.\trame'nto della era.-.,. ;,e operaia P la ma prepJrazìone al ruolo di c]a., .. c dirigente. Nel seco~- do caso il Partilo è conc-epito come una spee,ie -d:i ordine monastico o mi. iitare. TI secondo f> il terzo punlo del d,s_ sidio fra sociali si i" e comtt n isli fanno tutt'uno. '\lei concello comunista dillatura tJcl prolela,:afo è l'opoo~lo. t;-la sop. r-.r-r>f:<;iondcella :d,emocra7,ia. • I socialisti 10 ho scrillo 1wn possono lrasf ormare il concello marx;sla di dil'latura del proletaria. le - cioè. del proletariato che orqa_ n.iz::.a e di{<'nde la cc,nq11ista del po_ fere claaii a.<>salficontro rivo;,1:;iona. ri - con la d[tlal11ra sisfemolica d· un partilo sulla classe operaia. • Una tafe conce::;ione è radical. mente antidemocratica. inenlre il so. ciaTismo i> lolla per lrasf ormore la rtemocrCl''1n da (ìtli::iu - . rome e - in reale•. Ho dello falso? Un caso fortuito e felke lu, voluto .'h<' nPllo sle~so numero dell'Aucm. li! che pubhlicaYa ]::i lc,i mll'u1-:il:'i.. fìm.rrnc;se un articolo mai;fislra1,.. cli Roéa Lux·emhurg. Scri,·e,·a la Luxemhourg: , La libcrla r;servula rei .,oli parli. giani clrl governo. ai soli membri di w1 parliin - siano numerosi quanto si ucal;a - non è lo • libP.rlà •. l.,a libertà è sempre la libertà. di colui eh<>pe11sa diversamenl<>. E non per fel:cismo della • giusti:ia , ma per. eh,~ tulio ci6 che c'è d' istncttivo. di snlutare. di purf(ìcalore nP.l/a libertà pofitica ha questa conrli::.ione. e la /iberici .. p<>rde la propria e{(ìcacir1 quondo diviene un pr'vileqio •. E più oltre: Sen:a ele:ioni qenerali e libere. tcl':o liberfo i/limitala di stampa. ~,·11.:a lfJ libera lolln delle opinioni. In ida muore in tulle le i<:litu::ioni nubùliche. r/iviene unn uilfl apoaren. te in cni la burocmzia é il solo ele. 1rw11/u che resta atliuo • E coucludeva: • Il prolelarialo ho il dov 0 re e /'ob. bl;qu cli dedicar.Cli alla r>ai{ìcazione del socialismo nel modo più energi. ro più inP. orobi/e. e quincfi di eser. cilare lri d;tlalura. ma dillalura di cla~se. 11011 d'un partilo o d'una crirca. di/lalura di classe. e val<> a n,r,, nella pubblicità oiù larga. con i(( niù ul/iua porlecipa:ione. senza ;,,,p{l(ci. rie/le masse popolari. :n u. l'ct rlPmorra:;ia sen::.c·rlimi/i' ..... • ...... P.' la misgion<> storica elle/ m ,)ielorialo di cren..-e al po.~to della 'Ì('111 '•crn::;ia brirqlle~P ,mn democra. :ia .vwir1l1sla e 11011 d; distruggere o. q1:i <i,,m<,c.ra:;ia . ÌPrmin moci qu L Ro~a Luxembour~ altrilJuiva anr·h'1·s~« a, comLmi~li teorie che non kinnc mai profe363to? \llora, leniamoci ai falli. in ,d'ifello dc11" J-corif' conlroYerse. Ed i falli e rProno che là do,·c sono al polerc. i comunisti hanno c:ompiulo l'cr. 1 ore ( r vi pcrsisbno '\ di eserci'lare h dìlfatura cl.ella loro frazione prorrin c·,,nlro i moYimenli d~ caratle. l'{' Of)"rniri rla; uu:=tli a,Tebbero ao. ,·l'to <· r;otuto atfinr,:Pre for7e P.cl eiementì per rostruire il socjalismo. 1; ;mnrioioname11to rd il bando ,;<"i <-nriali<:t: l'r<-ilio di Troli:k_v inPWTRO ~TE :,,ì. -oSi tratta del f amigeralu Capanni, uno dei cap; del fa.«rts1Tw fiorentino. nutore e responsabile de, più effera. ti delitti èhe hanno msanyui.Jwto la To.c-cona in questi ultimi sei anni. r:apanni. Perrone.Cnmpagni ,, Du. mini, il trinomio in:,c111dibile di lutti qli orrori del fasc:·smu tc,scano. L'elemosina del Duce · Come console Capanni ha intro. dotfo a Buenos Aires i metodi delle camicie nere di Firr'•t=e: persecu::io_ ni e minaccie i11diPiduali agli cmver. sari del reqime opera costante ·di provocazio.ne. Principale ·obb;ettiuo <lella sua criminale overa erano In vedova ,, rorfa.no del nostro indi_ menticabile Pila.ti. il deputalo soria_ listo di Firenze nllltilalo ·di eruerra. orribilmente lrnc:rlalo nell' ottobr<> de? '2.5. ll rf,e[ill~ cli Buenos AirPs. anchP se c:vero cT, afllif (/<cisti. è dunque il prodotto cl· una situazione locale ben determinata lo r1ii 1·r>sponsaòi{i_ là ricade sullo pro11oca::ione fflsrisla. Lo speculazione che M,,.,,solini tenta di f ann pe,- colpire o far col. pire deqli individui che hann~ il so. lo torto di esserali avversnn rn.p. presenta un trucco ignobile che va smascherato. U due, ,aggio li duce ha pronunciato un discorso s-•~-io, al Senaito. Pairlando di poilitica estera ha detto ch'egli vuole la pace e che lavora p!!!r la [Paice. Che l'i.m.peni.aJlismo ita.Liano é una tunpe cahrnnia dei fuorusciti aintinélzn,onali. Che non si é mai sognaito di rJvencLi<careNizza, Savoia, la Cor,sioa, La Dallmazia, la TW11Sia, l' Ana;to,lia, Corfù, ~ ecc. ecc. Ohe la storiella delranno napoleonico fu u~o s,cherzo. Che le sue sp,araite sulla ,data ci·uciale del 1935 sono state maJe -irnterpri:i/1.ate. Che egli a,ma la Franci,a, la Yugoslavia, J'AustrJa, la Ger,mania, la Russi-a e tutto il mondo. E che se il'Italia si airma vert~ginosamente e si prepara alla guerra é p0r pure giuooo e passa-tempo. Twbto cio' ha detto il Duce, ed altro anooira ... Chs succede in Italia e nel mondo perché li Duce aibbia -sentito il bisogno cli abbandonare il tono bellicoso di qualche mese fa e di asswiiere così pacifici rproposit~? E' la situazione interna o quelh estera che ve lo spin1!ono? Oµpure tinge pr1opositi pacilici per megl,io pre,pa.rare il turip0 diseg,no penseguito da a,nni: Lt ~ll-ll'rl"JII,? . Cavriglia, giugno. s;amo alle soliie. La 5;luazione dei nos,tn minatori di queslo bacino della legnite, è- sempre più graYe cd il disagio economico e conseguentemente la fame più ne1·a si fanno scnl;re ollre ogni im1naginazionc. Come abbiamo già accennalo. l'escavo ed il consumo della lignite· si fanno sempre p,:ù lenti ·odi i lw·ni di la,·oro sono appena di 10 giorni al mese per i 24 mila minalo~-i addell_i, con la paga di 18 lire al g1:irno; d_imodochè men5ilmenle ogm operaio arriYa a guadagna.re non più d~ 180 lire ... ; da ciò il disagio e la fame clhe l1a1tno ridollo queste popolazioni alla disperazione. Di queslo ne sono lulli imprcs. sionali e non si può negare che da parte dei filibustieri ,d1 el fascismo,. si lasci akunchè di inlenlalo per lenire la d;soccupazione: cioè si lcnla di far qualcosa. ma vi 50110 ragioni che 05tacolanc, ogni buon proposito particolarmente quando i mezzi sono escogilali dal fascismo. Qucslo partilo di arru!Toni dlo1)0 a,·er a!Tamalo questa noslra p1aga. ten'La di risollevarla, ma ognJ sforzo è pressochè inutile. Già altra \'Olla dalle colo11ne del ,·ostro giornale. avete dimostralo come il fa5cismo anche se promelle non può mantenere. Nessuno ormai, neppure gli industr:ali che sarebbero interessali nel consumo della l'<1nilc. p(end'ono sul scrio le n . minacci e di ·Beli uzzo e compagrna brulla. Gli echi di questa situazione sono arrivati a Roma ed il pullanis<;imo ha proYvedulo; in qual modo? • ella forma più um;lianle che ~i pos!'-.a immaginare: facendo rclcmo. :na d1 i poche lire a ciascun •ninalore. Avrete letto a questo propos1!0 i\ comunicato divulg::i.lo dalla Slefa111 (altra puttana al sen-izio dell'altro!). L'uomo più nefasto d'IlaEa ha rimesso al prefetto dj .\rezzo la somma di 100.000 lire. Oltre al fallo che mentre s.i lenla !dli gabellare queste an.liLLmane gesln. come personale co!1lr~buto del onltanis$imo. tali de. 1otecaGino 18 CO nari . ono quelli che lui rnha a man salva dalle casse dello Stato, e rappì·esentano la forma più degradante e umiliante che Yi i:,ia. Di fronlr alle necessità dei nostri minatori, la sc'.nma rim,..,, a rappref'cnla un;i gocc·a d:ac:iua ead!tla nel· mare. e distribuendo equamente r imporlo. -·i YC"rrebhe a ~.tnbilirc che lo sl:·0111bazzalo aiuto del GoYcrno, ammonta a sole 4 lire per ogni operaio. Onesto disonesto. moralmente e politicamente. tenta di gah-anizzarv l'on,inione itali.ana con i suoi ge.-li int1lili. sflruttando rr.gnoranza dei lavoratori delle altre regioni chr non cono~eono le ,orti di questi minatori. e non sarà diTfkilr che a qualcuno. non <-ap'.'ndo come stanno le cose. potrà far colpo il gesto ~-uin. di calo. Fraltanlo noi che ,:1namo diuturnamenle a conlatlo <'On que. L noslri fratelli, resi prigionieri delle <·orporazioni fasciste, poss·amo con_ testare e smentire le notizie falle rircolarr, quelle parlicolannenle :n rui si dice che la notizia apncna romunicata. ha solleYato ii· p.ù schiello compiacimP.rilo e la più ,-i_ \·a ricono:;ccn7,a per lui e per il pre, fello che alliYamente si -aÒ1 opera per la ri:..oluzione della crisi (la cenlcsi_ ma fra le lanle!) detr industr;a della lcgnitc . Come si scn le dallr sle~.se pa rolc, que, le hanno un sapore di men,zo_ gna. lontano millf' migl;a: posc;:amo per lui afTennare che l'elemosina falla dal Duce di Predappio, non ha fatto nè caldo nè freddo a questi lìlÌnatori: am~i qualcuno sdegnalo. ha eroicamente rifiutalo ogni soe. r'orso. preferendo la farne o r~ìt..lo di un boccone d1: pane di qualche <·onladino delle vicine C'ampagne. Lo sanpiano i fascisli: anche i mi. •wlori del \'aldarno - i quali ormai manlcngono integra nel loro animo la coscienza classisfa, data dalle or- !Janizzazioni operaie negli anni 1d'el. la libertà :-indacalc -- al parì di lutti cr]i altri 1lavoratori ilaliani. reclamà'no il diritto alla vita che scaLm·;_ sce dalle loro fatiche cd un tozzo di pa11.e n"ri. -~so amaro dalle offerte a eolonla li 10 giugno - anniversario del martirio <li G-ia.como MaLliotli - &i é inaugu:-ata ufiioialme-nte a Colonia. la Mos{ra della Stampa anlifascist.a italiana. I tentati,vi più criminosi messi in open dal gov:,rno fascista per impedire che la rassegna della slraziio con.~uraato dii-I reg:.me in danno delui lLbera stampa del nostro paese, avesse luogo, s1 sono ir;;ranti nella tenacia degli amici profu- @hi del I· Associa.zi.one GiornalisL1 Giovanni Amendola. Dalle proteste diplomatiche ver-se le 'l.'1.ltoritiitedesche, allo acca.pa-rramento degli slam.d.sentro l·aMostra lnrernazionak, dalle intimazioni e maniccie fir.o al furto di una parle del materiale, tutto É; stato adoperato dal governo fa-scista per :mp~dire la nostra Mo$lra. La quale, ad onta di tutto, si i ina:ugurala il dieci corrente. 'E milioai di visit-'llori da 01,sni parte del mondo constatarono de visu cio· ohe fu la libera sta,mca italiana, di quali persecuz-ioni fu r;ggetto, a quali violenze resistei· te, a che cosa é o~gi ridotta. F otograifie di li.pograJie devastale, di giornalisti ucci~i, insieme alle prove del Un'int.era parete dodicata al m-1gnilic1, e<l erc-ico sforzo di stampa dande• stina espresso da,] nostro popolo. Ed intorno i cartelloni di diecine di quotidiiani e di centinaia -:I.i seUirP..anali so,pp-rd&l, Tutto il marhio di 8 anmi del ,popolo itali.ano, attraver>so il mairlirio de!!~ s1:calibera stampa E, ipre.sente in ogni m:t· r.:fesla~ione liberticida, la mano del giornalista Benito Mussolini. Il if.ascismo ha caipito r1!1Tl/pOrtanza della Mostr.a che la ~Giovanni Amendo, la» ha prepa,rafo. Ma é slaJto .impotente ad ,j,mpedirl a. Uoa prova in anticipo -:lell·etticacia di essa ti: for.se contenuta nel telegramma giunto da poche ore dl3. New-York a,lla Concentrazfone Antifasc:.sla di Parigi. Il tel~gramma dice: L'Assoc!azior.e dei Giornalisti americani ha respinto all'unanimita la d1Jmanda d·ammissione a socio di Benito Mussolini, presentata d.-:;,,ff'ambasciatore italian!J a Washingthon.» E' la prvma vendetta della stam.pa it1- \ia.na r.oHocata umiliata, imbavaig!iata. Mia. la Mostra di Colonia ne offirira del- !.? alti·e e pili importanti! Fatti e chiacchiere La polit.ica e la diplomazia del gon•rno Russo di fr.on,te a quello di M'\.ISsc,lini iascia s◊rtire di tanto in tanto certe s, umatu1 e antipartiche e si poco internazionali nel .sensc- nostro della pz.ro!a che non s.i puo' fare a meno di r~marcarle ed ele.n::arle al passivo suo. Ultimamente a Mi.lano una ventma di corr.unisli delres(;culivo vengono c:onè.a.nnati a pene te1oci, mostruose per il solo delittQ di avere Qbbedito agli ordéni di Jvl.-osca: di mantenere in vita 1! pa1 Lito malgra-:io :I decreto di scioght~ient◊ da.to dal regime fascista. Credete voi che il governo russo abbia protestato che abbia fallo ?assi dlplomatici che puhblicamente come governo di stato operaio abbia fabto sentire il suo peso contro queste inique sentenze? iente ru&atto. Non solo, ma qui s1 1iipete il caso s:mile dopo rassassinio d1 Matteotti. Ricordate lavor.iiori, set4: giorni dopo che il martire venne assassinato, quando il mon:io unanime di ogni 11azza e classe imprecava contro il mandanrte, mentre i diplomati stessi con sede a Roma evitavam.o ogni contatto col governo assassino, l"ambasciatore russo, e comuni.sta puro, l:r:tnchellava con Mussolini, e:i in1,endlamoci: ncn che Mussolini ave~ invitaito a banchetto l'amLascialore, m'l fu l'amba.sciaiore che invito· il Duce dei fascisti. Ebbene ?roprio mentre a Mik:no si fucinava Ja senltnz.a certamente giu dettai.a da Roma, mentre si condannava alla ,gaiera e per qualcuno l:i morte a l re\·e d:s,tam.a, una venlina di çol,d,al1 ubb1d1::mt1 a Mosca, il governo Russo stiva ~acendc, e conducendo a termine con spese non co,muni un piaao di salYalaggio di chi? -:lei generale Nobil~. ·oi non desider:=o b morte di Nobil<: e compagr.i, ma quando un nemico sta per minacciare i nostri soldati, per- -:iio prima di ,-alvare i suoi dobbiamo pabtc1g,giàre assieme, e cosi dovrebbe essere a fine di logica. Tutti al l'opposto. Contro il regime fascista l'esacrai;io• ne mondiale del proletariato ed anche della borghesia. pur evol,uta si accanisce con tutti i modi, con tutti i mezzi; qui e!-plosioni cli odio conho i consolaL1 e diplomati, 16 proteste violenti nei pairla· ment;, da allrE: parti lotte individuali contro i cimiciati. L'unico paes~ dove i cimi.oiabi e loro rappresentanti s0no ris,petlati c01 guanti é in R•ussia. UltLma.mer.te a Berlmo i comunisti ebbero odinE: di rompere i vetri all'ambasC:.ala italiana in segno di prol~,ta per le concla.nr.e, e lo fec~ro e hene. Ma percl-e ncn si fa cosi anthe in Russia do.-e r L:re esisitono ambasciate e consoli ecc ecc.? . oi ricc,rdiamc ancor'l un fatto che ia:-ilmenlo non si .puo· dimentic1re, Quando cadde la re;3Ubclica dei soviet in Un6h-eria e e he subentro' il terrore bianco~ chi dei commissa1 i del popolo r.c n riuscì a svignarsela all'e.shro com~ fc.ce Bela Kum fu arresiato e minacciaLo di fucibz.icne. Il governo Russo allora ncn fe:::e che sempEcemente arrestar~ altrettanti ufficiali nobili dello eserc>ito Ungherese prigionieri m Russia, e pose al gonrno di Horty questo di·· lcmma: O liberate i nostri compa~ni e le loro famiglie e li lasciate venire in Russia o fuciliarr.o i vostri uficia li. Il governo U!l•gherese dovette cedere ed i comunisti furono liberati. Ora se a proposito delle condanne di Milano inv::-:::edi da·r dei braditorri a destra e a sinistra ~li stipendiati dri Mosca ponessero ai loro padroni questa domanda non sarebbe logica? Ma La critica in casa d'altd e· faoi:le, in casa propria non si vuol fare. Il fatto é che in t:ul1.i i partiti vi é Lra i dirigenti chi sbaglia e chi tradisce, m;,, negli stessi vi sono anche i gregari che reagi-scon-0 e toccano il male; roenlre invee.e a Mosca si puo' fare qualunque errore di fatt-o di diretrliva, si puo' anche fare del reazionaris:nc invece che dell'int.ernazicmaLismo, si possono ricev0re i regnanti pranzl!'e con loro, far loro regali -coi soldti del popolo, ma nessuno puo· iparlare. Gia; gli operai s1 i:;a.rlano e ,protestano ma gli attolocat.i non vogLiono perché, e lo stipen<l.io che coni.a. Così che mandare a fare a111mazza.re dei compagni é u.., conto, e sal:vare é m, altro. Così che ordinare la rivoluzione alla distanza di 1.000 kilometri nnn diventa d.ili icile. E lutto questo e' coerenza, rivoluzionaria. Andate in chiesa ! e purila X. Panceattivo e caro· Nel 1925 ebbe fine ~ulle mcn~e del popolo italiano il pane bianco. Un decreto venuto nell·escat.e di quell'anno or<linava il rilom◊ al pane ~i:ro d. infausta memoria del period-0 bellico. L·abburatameto delle farine venne così portate dal 75 per cento allora in vigt-re, alla media de!l'85 per cento. Furono così 10 kg. di crusca e tndello, cascami usati per il nutrimento ctei maiali che sono passa.ti al nutrin,ento del popolo. I medici ad un tanto al soldo, s1 sono impegnati a propagandare suLl·a stampa, eh~ i! pane nero é miigliore, più s:.lubre, digestivo e nutriente del pane bianco. Questi barbugi, pro~anatcri per una manciata di danaro, della scienza., sapevano di dire e sostenere il falso, ma lo loro parte la dovevano pure svolgere e sostcn<-re anche se i,l popolo protesta va e gli rideva sul grugno. Furon0 così tante le proteste del p0ipolo che nel 1926 "il decreto venne modificato, ,portando l'abb~alamc-nto dalr85 &Ilo 82 ,per cento, resti1ue!11do così 3 kg. ,Li cascami agli abitatori dei porcili. Ma se queso d-::cret◊ é rimasto iu v1•· gore, é pero' pur vero che d ie-tro le non su.pile proteste e laimen!,0le del popol•J, i mugnai ed i panificator: si sono essi stessi impegnali a modiiicare il tasso d'abburatamento, ri-:lucendolo a poco per volta, in barba al decreto ancora in vigore, all'80 e perfino al 78 per cento. Ma la finanza e l'e~onomia italiana che non accenna a migliorare, anzi in 111esli due ultimi anni é fortemente peg- <iiorata in b.rba a tuUc le slromba,zza. te l::attaglie da qu,~lla del grano a quella dei cappelli di ~-agli.a, ha deciso ril• luminato gov<~rno <l'Italia di imporr.:!, nella speranza con cio' di avere trovato il rim<'d'o alle finanze i-talian,~, che s1 ritorn.i r:.gid.a.rnenle al rane nero. Così colla seconda quinuicina de! M.a-~gio passalq, in Italia a ricomincioato a fare la comparsa sulle mens~ del popolo, il pane nero, e nei po11cih a sc,\rsertfare il nutrimento agli al::itatori. E perché l'atroce bel.fa fosse com,pleta si <? provveduto ad aumentare il prezzo di oosto. Nell'Italia. fascisrt.a, meni-re il p0ipoilo e mal nutrilo, viene derubato dal suo magro guadagno. Ma il fascismo continuera a drire che la sua polLtica i nvolta esclusivamente alla elevazione ed al benessere delle cl-assi lavoratrici, e qualche imbecille dalla z-ucca quadrata ripren<lera ad applaudire. L!OTI • Il che significa a parer mio che: coi p:edi ben rasenti terra, nel felice impero fascista, si cammina a ritroso colla stessa velocità con cui gli altri popoli vanno a'Vanti nel progresso. Può darsi IJX"rò ohe anche questo sia un sintomo. Basta riferirci a.t.travers.o la sto:ria, agli anni che iprecedeltero in Francia il 1789. Anche là, se non i caroselli, in quell'~poca si correvano gioslre e si ammanivano fostini. Sfolgora• va di luce e di suoni il «Trianon,. a Parigi e, con in testa Maria Antonietta, la aristocrazia, ed il clero, ed i feudatari, organizz.a'Vano ca.valcate, caccie, banchetti, mentre il popolo lavoratore bas'i:va nella fa 11·.e, le caJsse del tesoro vuotate dalle orgie diurne e notturne imponevano nuovi, a5jpri balzelli. e la borghesia mail si accon.ciaiva abl'and.azzo. Risultato? La rivoluzione delr89. Re e Regina vennero ghigliottinaiti per volontà di popolo, e dalle macerie di tanta rovina, nacque la Repubblica francese e vennero fi<SSatele legg~ dei Diritti dell'Uomo; leggi sacrosante che anche oggi fan testo. Avanti <lunque coi caroselli; uno per città e vengano spesso, amche se all'erarjo costano milioni a palate, costano cioé il pane e gli alimenti ohe potrebbero servire a Tendere un po· milgliore, aippena un po·, la vita, a chi ,suda e fatica lavorando; a'Vanti coi caroselli, coi pennacchi, colile medaglie, col/la vita larga e comoda, colla cocai• na, colle 1)arate militari e della milizia, coi contratti <l~compera di ville sontuose e di palazzi ecc. ecc. avanti avanti; noi anzi che ddlercene, cz ne rallegriamo. Tante più son· le maschere e le ma• scheraite foor di cairnovale; lauto più il poipollo italiano stringe la cinghia e soffre, pena, ringhia, quanto più siam certi che si aipprossima 1'89. E quel che soffrono di miseria morale e materiale i lavoratori in Italia, lo dice una lettera p€rven'1.lta ad un com• p«gno nostro in data 3. 6. 28 dalla quale stralciamo l'ultimo brano; « .... ora lavo1·0 a Milano ma bisogna stringere la cinghia, la paga é ~ficente e biso· na sgobbare come negri per tenere il por.lo, tainti sono i clisoc(.upati; aggiungo che siamo tornati al bel ,pan nero come in tempo di guerra. !Siamo arrivali ad un punto che ,j sacrifici fatti in tcm.po di guerra sono nulla nzi confronti di quelli dell'altra ~ponda, la maggior iparte imboscati, tanto che rifletkndo penso che sarebbe stato me• glio assai o disertare o morire in guerre.....,. EccoLl i caroselli della povera gente! Oh Italia, lt<1/ia! Fin a quando? Cresciano, il dì del Martirio di Matkotti. IV Anniversario. UN MURATORE. Figure del regime Il Grande UHiciale AriuTo Bocchini, ilirelitore ,generale del.la PubbUca Sicure2.za, Anche la funzione del ,poliziotto, mai gnadevol~, puo' essere a,de.rnpiula con quailche d-ignito. Ma il gramde u:lficiale Bowhini iriesce a rendere riipugnante quello ohe potrebbe essere soltanto anti'j>éllhico.Questo miserabile frodatore elerotorale a Bologna - ricordate il sistema Bocchini cl-enunciato da MaUeotti alla Caimera? - fa itl p0liziotto con gio:a, ha il gusto dello spionaggio, la volut1:a della tortura. Come altri nasce per essie.re artista o scienziaito, egl'i é nalto sbir.ro. In compenso, ol!l:re jl lautio53imo sl:ipe,ndio, ha a sua disposizione diecine e diecme di nulioni pE:r paigare le canaglie come lui. Le spie, gli agenti provocatori, a,i su0i ondini, si l<annentano della sua avarizia. Egli é aivaro per il suo profitto. 1;:: s'é fotta una posizione: é cLivenuto milion-ario. *** Nudi alla meta. L'oa. Volpi ha guudagnalo 22 m1l-ioni soltanto con i AÒoereti suUe case; l'on. F edcrzoni intasca r<·golarm~nte i fondi sc-grebi messi a sua disposizione... per co!·rompere gli arabi; l'on. Michcltno Bianchi, pidocchio caJabrese 6fatno, h,'l i pro~ri agenli i.. borsa; !'on. Ro.ssoni, ;x,chi anni o,· sono poverissLmo, ,pos-sicde ogii due lussucse automobili ed un pailazzo; l'on. Giunta, che inizio' la propria carriera fascista estorcendo due mi. !ioni agli annatori triestini, ha una po- ~.izione economica <li prim'ordine; l'on. Galbo che nel 1921 mendicava uno stipendio mensile, oggi ia volare nelle sue ta.sche i fondi per raviazione. Ecc. ecc. * * * L'on. De!croix nel 1924 laceva i\ fron· dista e fu propri-O lui a d.ivu\gare il memoriaile di Go1·golini conA.ro S. E. De Vecchi. Adesso la di nuovo il fa.sci.si.a.. Bi.sogna compati.nlo. Si puo' vi.vere sen2'~ vederç,, ma non si vive senza mangiare.

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