L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXII - n. 16 - 21 aprile 1928

> l I -- _AN_N_o_x_x_Xd_,l_. _ _ __ A_. _P_·._______________________ _:Z:.:U:.:R,-=1GO, 2 .AiP1~E 1928. Nuan. 16. ' Tele/ano 4./75 (Selnau) - Ccnto-Chèques N. Vflf-3646 Abbonamenti per· la Svizzera per l'anno 1928: SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALI-STA ITALIANO NELLA SVIZZERA REDAZIONE: Un a~o fr. 6; sej mesi fr. 3; tre mesi fr. 1,50 Per l"este,ro: Un a'llJlO fr. 10; sei mesi fr. 5; lire mesi fr. 2 , 50 , L'Avvenire de/ Lavoratore , Zurig-0 La tragedia Milano ed'Italia lo mi mello frn quelli, e non sono poc!hi, cui è sorto il dubbio e si è fa[_ :l.l treno vuoto di Mu::.solini? la strada la col1\·inzione che l'alle.n_ Perchè in Ilalia si sono afT1·eLLal1 talo di Milano sia stato voluto e pre- a smC'nlirc subilo questa notizia, parato dai fascisti slessi mentre i giornali ticinesi insistono N · l · e riconfermano, non più l'atlenl.alo, on e, ques a, una convinzione di comod:o_ me::,_.>a,·an.li J)er Lcnlare di ma di aYere riceYLtlo dall'Italia la al da notizia dell'attentalo 'l Non era for::,e S< Y~r~ . 1 canagliesch.i lenlalivi fascisti di accumulare in Lma idenli. questa notizia, lanciala troppo preea responsabilità. se rc51Pon.sabililà sto, destinala a far credere nel caso per qualcuno esiste, lulle le correnti della morte del re, che anch~ Musso~ ostili al regime. lini era sfato preso di mira dai com_ ~a ~ual_dri_nesca s.faccialaggint plici del complotto? · de1 serv 1ton di Mussoli.ni nell'assol- In mancanza di prorn prec'..Se e vere la trisle bis.ogna è così ri,·ol- con1 rollate. che forse non .,i avrai,_ 1anle, cJ-1.enon ci si pensa nemmeno. no mai. lulli i dubbi sollo leciti e 11 dubbio nasce, è permesso, solo r,ermcssi. profes:,ione cli antifascismo Ci sia. mo /11!/i: massimalisti. unitari. re_ p11bblic.uni. comunisti, a,narchici, monarchic1. ecc. ecc. Tutti unili in 11nr specie cli cooperal:va per far scoppwre una bomba a /\,filano ci\ii_ ranle il passaggio, o quasi. cl<'l re. .1vremmo vergogna di noi se rite. nessimo opportuno di difenderci. Sulla q11csla volta. contro la Francio· che osp ·ta e .' ovven::iona PCC. ecc. L'a//acco contro la Francia 110n è più e{; moda. non conviene. • Giornalif'li fascisti. fì-no a nuouo ordine. non loccute questa corda•. Ma quello che è strano. è che non -~·è parlalo - che si sapp;a - della Jugosla11ia. (;iù che gli scriba avevano un'occasione favorevole. per_ çhè non mettere nel mucchio anche il qo11erno .iugoslavo? Perchè no/1 in<t,-car..cilulli - ora che non sarem. --- --------------------.------------------------- PREZZI DELLE INSERZIONI; AMMINISTRAZIONE: commissione EsecuJi.va del P. S. 1. ~ lin"..a, o •~-rio di linea (lar:bc:2za una C(Jlon.-ia), :ao C~ P-er récla,me c()Jl'Wlua,ta, prezzi da oenYeair-si Zurigo, Mili:ta.rstrasse 36 mo più, dunque, al soldo della Fran. eia - al soldo della Jugoslavia? L'accusa sarebbe cli. crelcunenl <' 1. elio/a ... e in carallere. *** Quc>llo che importa ad ogni mcclo i- che ci sarò la repressione. Si tro. uino o non si trovino i veri colpevo li delf"al/cnlalo. si fanno e si faran_ 110 arrC'sii, ci saranno provuC'dimen_ li, ci surcmno condanne. h: piil {li molla si comprimerà, p:ù aumenlera il malconlcnlo. la cFsposi:=ione cl'ani1110 che nella te~lu di qualche pwsiorwl<' - prende forma di al. lenta/o. Dopo cli rhe nuovo repre.~. sione. 111101'0 malcontento, nvoPi a/_ tentali ..... Chi il principale colpevole? ' x. -(\•- te la guerra. Le ventine, le tre,nlinc di del duce: tre, quallr-0, cinque anni di anni, le condanne a morte fioccavano prigione. con u.'la facilitò e un'abbondaru.a che ci A .M!ilano i giudici del :::ibunade spefacevano drizzarei ca~lli. ciale fascista san.no che devono trovare Quanti condannati a morte sfuggiti il colp0Vole o i colipevoli. Devono cioè alla esecuz.ione della pena furono poi trovare uno o più disgraziati - siano riabililat: a guerra unita! Quanti poven o non siano colpevoli - che servano dh soldati devono essere stati fucilali in- materia prima iper un esempio. Tanto - nocenti! vita più, vita meno - · · i fascisti hanno « Il tribunale speciale fascista ha pr'J· ma.odato tanta gente all'altro mondo, ceduto, procede e procederà senza mi- che ncn val proprio la pena di pensare sura, senza precauzioni, senza garanzie ai rotti. Bastano le grosse cifre tonde. come un tribunalé di guerra. La funzione di chi lo compone non è quelli dei giudici che devono appura.re con rigore di metodo la esistenza, le proporzion:, la portata di un delitto : sono dei boia. Dietro di un uomo - il duce - che è domina.lo dalla paura e che la paura fa feroce. - Condannate! - egli comanda. - Per lrallenere il nemico ho bisogn::i di dare degli esempi. Senza pielò! Senza indugio! - *** Fin da ora noi neghiamo fede alla sei;elà, alla obbiettività del giudizio ~ messo dal tnbunale d1 Mussolim Fin da ora .....:. se non venga la conlession~ degli accusali ncn strappata con la tortura - noi ci rifiutiamo di giudicare colpevoli, in ba.se a quel giudizio, quell'in• felice o quegli infelici su cui piomberà la mano greve della giustizia lascista. cl:e si _riflella un momenlo su que_ E' oramai com·inzione gr:merale sl1 falLi: la perfell.a iiruutilil.à ai fini nei socialisti che il regime fascista di qualunque antifascismo, <l'i un al- non può c~sJrc combaÙulo e abbaL lcnlalo anche riuscito sulla persona t1,:o. a meno non inle1 venf!an0 midel re nell'allualc sil.u.azione ilalia- rat:rJli. che su) terreno della vio1 ·d· lenza. Xon è colpa elci soc:ialis,Li e na; a st up, ità e la pazzes.ca fero- degli antifasci:-:ti. se il fasèismo ha eia dell'allentalo: probabilità mollo ipotetica di riuscire nello scopo pre- stretto il popolo italiano nelle morTra la farsae la tragediB I giudici ub~disc-ono. I giornali ogni tanto annunciano condanne sproporzionate, feroci. Ch; ha un giornaletto clandestino fra le sue e-arte v;.t in gal•era ,per otto o dieci anni. Chi è stato trovato a prendere parte a una riunione fra anlifasc'sli si r-iglia una ven.tina d'anni di prigione; complotto ! Chi ha sparlato Essi saranno vittime aggiunte a quelle dell'attentalo orrendo di Milano: aggiunte col semplice scopo ài terrqrizza. re il paese. AooogliCTemo la sentenza del tribunale di Mussolini al grido : ,Abbasso i tribunali speciali! Abbassso la ditfo- fìsso e certezza assolula di una stra- se di un dilemma bieco e infame. ge di innocenti; infme la slraordi- Xon sarà da impular.:,i al popolo i- . f 1 taliano. se per ritornare ad avere nana a.ci ità e.on cui gli allentatori cl"i·;llo di darsi e cli modificare le avrebbero potuto. !">enza fani s.cor- leggi che lo devono goYernare, sarà gere, passeggiare per Milano con li- costrelto di abbattere dolenl.emenna bomba sollo braccio e porla nel- ll il rnnn, eh,~ chiucl(; l'uscii:;,. del J"anteQna di ghisa, con relaU,-a aper- ,·'colo cieco in cui il fascismo lo Trn lma d'elio sporiello, proprio in una 1 al ·t· d . 1 costretto. oc 1 a es1gnala 1~r i passaggio del corteo reale, e proprio nei gior- TI tp1-reno di. lolla su cui i socialini che, per la presenza cli Mussolini sLi, urnanita1i, sono obbligati a scene l'allesa del re, la sorveglianza deL clerc colla morie nell'animo. non la polizia doveva essere rigoTos:s- può essere però - è appena ne~- ~ima. !'ario ricordarlo quello delle Oh per.chè .. e lanta slupiclità, se bombe Yilmenle na~coste, rhe fanno tanta fero::ia si rnpponc possib"le strage fra il popolo ste~so che rnnegli ilaliani anlifa~cisLi, non deve gliono liberare. essere permesso di supporla egu.aL E però se fo~se anche' rnro che la mente po,sibilc ne!Jli italiani fasci- esasperazione del p-opolo italiano è sti? già tale da spingere a questi alti Xon bisogna dimenticare, in ma- paurosamente disperali. la rrsponteria <l'ihombr> e di allentali. che il -;abiì"Là tutta inlera rir-adc :-:ulla 'dlefa.,cismo non ha mai inclielreggialo linqucnza fa~cista r-hc ha brucialo, cli rro~1te al più atroce dei dclilli rna~rncralo, distrutto e ucciso senza pe: ram:(ungcre un ~,uo f,~opo. ~on pielà; r-he scn7~ p;elà. come !,.; lratbi:ogna. dimcnùarc che :i capo, lasse cli iloti o di paria. tiene in M11~,;0lini, nel 1919 spedì una hom- schiaY:tù il foilc e g"C'neroso popolo ha all'arciYe~coYo di ~filano per d'Italia. lcnlarc poi di fare ricad•::re la colpa Comunque sliano le cose, nel giorrlell'atto !Pnoristieo sui social'sli. no del giudiz:o f;ìnalc iJ fascismo do Non bisogna dimenlican· che Yrà pure rendere conto a11-::hcdelle :\fu,;so!ini - yeclC're le ri,·clazioni cli ,·ilfi111e innor-<'nli d.i piazza Giulio Carlo Dazzi e d; Cc. ar;no Rossi - Cci "rr r~ra in rela7io11i intimo con uno aL C.\RLO PEDRO>l"I. meno dei d:namilardi ciel Dian.a. Ì\on bisogna dimcntican:- .Malleolli e .-\mendola. ::--.:onb·sogna dimenlicare il massacro. a Dologi1a. ,del giornnc avanguardisla fa. ;cisla Zambuni, p2r un misleriosissimo allentato al duce forse non mai aYYenulo ed; cui il disgraz:alo Zamho11.i, :n ogni modo. non era P'Cr nienlc colpevole. Gente che può gloriarsi cl i un s· - milc passalo è capa.ce cli qualunque mostruo·ilà pur cli ragr·iungcr0 un :;uo inteuto. Cn conflillo profondo C'sisle fra mon~1 eh· a e fosci-,rno. Che ceri i an1 ifasc· s•; - pon riu~'.'Pndo a capire che, ~e C' qua1do una solu1.ionc - ci sarà, sarà a Lutto ,·anlaggio del fa_ scismo - ci contino sopra. è- stupido e fa pena. Sarebbe però C'gnalmentc stupido n<>garc il conflitto. Orlwnc fC è p-ermesso p~nsarc ehc gli anlifasci,li. per i loro scop;, abbiano rnluto intimidire; e uccidere il n:. pcrehè 11011 dovrebbe essere pcrmcs~o cli pensare che a intimidirlo, a Yolerlo ucc·dere, pe1· i loro scopi, s."ano slati i ra~cisli: quelli cli :'>1ussolini o cli qualche altra corrente? Ilaliani lulli ! Figli tullL in ogni ca$O. della . les-a male educazione politica ! Perchè i fascisti non 'l.Vrcbbero tcnlato cii intimidire il re. per indurlo ad abbandonare ogni piì.t minima ,·olonlà di resistenza allo sfrenato lotalilarismo del fascismo <li s:n;stra? Perche non aHcbbero Lenlalo, approfillando dell'assenza del principe ereditario, di toglierlo di mez. zo, per soddisfare fìnal men le i sogni pazzeschi del fosco , duce•? Perchè il fascismo, coslrelto nelle acque s:agnanli che I~ doHanno affogare. non sarebbe ne.orso al mostruoso delitto pur <lti potere galvanizzare ancora per qualche lempo le sue folle? Perchè, ad esempio, donlemporaneamente alla nolizia dell'allenta. lo aJ re, è giunta d.aJl'ILal.i.a i gior, nali ticinesi la noli7ia dell'attentato o a Dopl'aott~erroristico di Milano Lo noltzia dell'alto terroristico cii .li i/ano a11<'vauna coda: un allenta_ lo ma,wa:r, a .ifusscl ni. La /)reve de.•:cri::io1w (Ìel monca lo allentalo e. ra cosi irnw: os:mile che. malgmclo la lcrr, buona uolonlà di non far di. ."piacere> agli i11fornwtori italiani. 1 gionw/r <',,u•ri honno clovulo puùbltcarla con un punio interrogativo, il quei/e !<:.-eia ;nirovueclerc> il sorriso incrc>du/o dC'l redattore. o confinw1clola nei!n Jjiccola UQnaca slampala in cr,rodrrc> pidocchino. Crrn ballo. euidentemente ! Fors" qualrhe or9r,no fasci.sta ha uoluto far<' al du:,e il complimento di por_ /, crcan/n al re nell'aureola elci morlirio. lnfoili è 1m po' seccante questo ollenlato o/ re. Se cloveva i-ater, meglio ,wrebbe stato che l'a. vC'ssero preparalo contro il rlucr:. Pen.,;nfe che gloria ! * * * ,lfa che nP dile di quei due pelardi - innocui alla umanilà - posti sopra i binari dello linea che, altra. verso il Gcl/rr.rdo, mena in /lalia? t·n giorno[<' si e ofl·retlalo a spiega_ re - clrweua p:;sere ben<' iniormalo do p<'r.snne bene in{ or male ! - che si Ira/lavo cli un allentalo contro un treno che conduceva italiani a ;W i_ /ano. Attentalo preparalo dunque da a nlina::~ o no I i. Troppo presto, diamine! Aspella_ le o/mene un po' cli inchiesta; pre. parale almC'no w1 poco di blu!Y, q1wlche lellera anonima postuma. o qualche cosa del genere'. Ma cosi, su. bilo, una spiegazione tanto arti(ì.- ciosa ! * * * I nlercs.~anle è leggere le conchtsion i della stampa fascista sugli au. lori dell'allentalo di Milano. I colpe_ voli siamo, naturalmente, noi ilalia_ ni all'estero f accnli aperta e leai<' anca Prospefraitsàcista li r-itornello ordi.na::o di tuffi i reazJonari d'Europa quando lenta.no dJ giustificare il fascismo, è: " 11 fu.iscismo ha sc,ppresso ila 1l~bett,tà iiai. iJ!,aJIJia, è vero; ·in orunipeinoo u,erò ha irestaiwr-iaita J' e.conom~a oo.zxi()(llaile Oo SNU['wp,po rcLi '11u,ttele ilniZliaWl~ ne1l carmpo 1deilla ,pro,dt.12liion.e ». Nulla di più falso. Sono le si esse cllie [-a:sc-..siLe, che snumtisccmo l'a!fermaz.ioll€. Spigoliamn dalla relaz,ione del Bièancio per il dicastero della Giustizia la seguente s/ati.sJica che rJguarda i T-alnmentoi: Dichiaraz,Doni Fal/imen./li liquidCIJti dV Ja/11.'menti , A(,Nvo P.assivo 1922 3.607 L. 101.742.688 274.292.141 1923 5.352 » 122.735.141 426.189.901 1924 6.949 » 387.480.358 874.700.229 1925 7.C95 186.724.243 709.650.366 1926 7.631 ~ 224,590.906 818.823.937 19?:7 10.609 ? ? Queste cifre appaiono ancora p-iù e/o. guenfi se si considera l'aumento costainte del pass.:vo netto (~isultanie da/la diJ!eren:ta fra 'li passivo e l'at flivo) che procede di pari passo con l'aumento del numero dei fallimenti. Questo passivo netto che fu d'i 173 milioni nell"<»mtodella marcia su Roma, è staio di 304 487 523 594 miJl~onri " " ~ neil 1923 ,) 19.24 » 1925 » 1926 TenL1/o corrlo d-e~lapro,porrxme col numero dei fallimenN, bisogna prevedere un passivo ,da 800 a 900 mil,ion,i per le cifre dei:nitive del 1927. Ala galere Un tempo nella presentazione del Bilcmcio della Giustizi.a, Jl mini,stro competente accludeva tu-tfiigli cmni urca stafiisfica dei detenuti nelle prig:oni del regno, Ques/'a.nno tale staf:stica manca. E le ra, ;;ioni del si[enrio si intuiscono facilmente In mancanra del numero dei delenuri possiamo però servirci della statistica per il man/er.imertfo dei carcerali ,i,1 ]ta/i,a. Malgrado la ridurio11e degli sti,pendi e dei salari al personate di custodia e delle spese per forniture, le previsioni del bilancfo di quesf'a.n110 superano d,i 14 milioni le previsioni dell'anno precedente. · ltcco le cifre ufficiali: 19?:7-28 1928-29 Spese ordinarie 153.185.000 17J.800.000 Spese straordin. 17.800.000 13.000.000 Totale 170.985.000 184.800.000 Ma si tratta d'i cifre desNnat-e ad aume-nlare nei corso dell'annata !,inanziaria. Per esempio quattro deoreti.-ll-z@ge emanati nel dicembre 1927 e in Febbraio 1928, hanno aumenta.fa di più di 20 milioni le pre1/isioni per l'anno 1927-28! Quanctostla Milizia ? ]I comm. Melchiorri, vice ,segretario del Parfilo fascista ha dicltiaralo rece,n/emente· che le somme stanziale ,per la Milizia nazionale fascrtia, sono assolutamente insulficienbi. I giornali del regime hanno fatto eco. Ma quanto costa la MJ!iz,ia Fascista? E' impOssilflle precisarlo. li bilancio del mi.nislPro delle fw":_(IJ!lzeche dovrebbe provvedere e questa ,partita, contiene solo le s,pese vi.ibil!i. Ma queste rapprese-nlCNto una minima parie. Per eS,em~o. le spese per i servizi di po-Litia affidali alla Mili~i.a. so.no conglobale nelle spese di ,poli~ia ordinaria del Bilancio del mmistero degli Inferni. E si traila di pCITecchie d/.ecine di miUoni! Ii minisfaro della Guerra si incanica del!e spese per l'islrurio,ne e per l,e manovre della mil,iria; quello- della Marina provvede alla Milizia porituarJa; quello dei lavori pubblici paga la MiNzia Fer.rov;aria e s/radale, quello dell'Economia Nazionale è rncaricalo del manleriiimenio dellrz Milizia Forestale e della Milizia peschereccia. Le spese ,per l-e caserme e per le ermi swio conglobate in parie con le spe,:e per i' esercito. Non bisogna mfine dimenticare un accordo concluso :l 26 offobre 1927 tra il pc;rlilo Tascisla e le cor,porazioru simdacali, in ufrlù d eJ quale i 'padrO'Tli,sono obbligati G ,pagare ,i due ferzi del salario o deg!i stipendi agli operai ed •impzegati appc:rlene-nti alla Miifrfo, all,orchè queslt f]Oro eh 'amn,Ji in servÌZJio. Quanlo costa la Milizia? Il consenso Giampa-Oli - l'ex fallori,no telegrafiico condannato per rapfoa, attualmente padr;one di Milcrno - vuole ad ogni costo organizzare un pe-llegrinaggio di operai rri/anesi che dovrebbero recarsi a Roma p-rr rendere omaggio al Duce. Gli operai nafirralmente r.on ne vogliono sc;pere. E Giampao/,i allora ha indetto dei collll:zi obblll:1g,aitcrii negl,i stabiJ.im-enti per propagandare la sua ,iniziativa. Alla « ls:ofta ,Fraschinri, » dopo /.a concione del!'ex-fallorino ~apm.atore, su parecchie miglriai.a d·i ascoltatori forzati, solo d'e1dioi si sono ùtscr,i-Ui per il pellegrinaggio. Allora Giampao/i è saJ,ifo sulle furie ed ha ordiinafo alla d,iifa il licenziamento di 150 operai tirati a sorte se non si trovCD110subilo duecenlo iscrizioni. Atle officine Marelli gli operai non volevano scollarlo. Cinque o seicento pe-rò furono ri.nchiusi ,in uno stanzone d-ello stahi/imenlo ed obbUgat.i a gustare l'oraloria di Giamp.aoli. Lo stanzone aveva però una porta secondaria che, forzata, perm:se agli opera.j di squagù.iair~lia. L'ora.fare a metà concione, si trovò qua si solo, c(?nlornato dai dirigenti dello sfa.. bi/imenio. Lagiustizia f asclsta all'opera Quando la notizia dell'allentalo di Milano arrivò a Roma, i membri del Tribunale speciale fascista si misero immediatamente a fare le valigie per aod1re a stabilirsi a Milano. A far giustizia. A Milano essi dirigeranno le ricerche del colpevole o dei colpevoli - e ln fa. ranno senza le pedanterie solite dell.t normale magistratura. Retate di antina :o:onal,i, di so,vversi.vi. Qu.allou.no dci G)reparatori dell"atlenta:to ci saTà pure, in mezzo ad essi! Ci dovri, essere! Qu,1.nd0 si ha !'ani.mo disposto a :.rovare il colpevole a qualunque cosLo, per dare un esempio, ogni più supe1ficiale indizio parrò una prova. L'eser.,pio sarà dato: uno, due o più malcapitati saranno incollati al muro dai moschetti di un plotone di militi. Diciamo subilo che questa forma di giustizia urm offre nessuna garanzia di obbiettività, di serie-là, di caipacilà. La giustizia al servizio di una ristretta oligarchia di uomini crudeli e senza scrupoli, la giustizia amministrala cl.a uommi che non hanno l'attitudine tecnica e mora.le ne,cessairla. i.n quella d.el~canssima funzione che è la giuslizfa. Noi pensiamo a.Ila giustizia 1,ommaria, sp1cciativa dei tribunali militari durantura ! » E. L-0. La Santa Alleanza .\Il" indomani delle guei.Te napoleoniche, la coni rorivoluzione impcrYersa,·a un po' dovunque all'ombra della Santa Alleanza. Melleroich, i Borboni di Francia, gli Hohcn7,ollcrn e lo 7,ar AJessan.dro III, se ne erano costituiti dirigenti. Era il momento in cui i corpi dei libe_ rali veniYano appesi aUe forche in ogni canto <lFEuropa, nel!' rnusione cL soffocare le idee che la Ri.voluzione francese ~n-crn diffuse in lullo il mondo. .\Il' indomani della guerra del Hll-!-18, si assiste ad un f,enomeno che è, nelle grandi linee. analo_go. Lr, Ri,-oluzione russa ha lerrorizzalo dete1ì11inalc classi sociali ed' i go- ,-erni c!t,c le rappresentano. Ed è sollo ,I pretesto di combatterne le influenze, ma con l'obbiel.livo ben chiaro di spezzare lo sforzo cli emancipazione dei la,·oralori, che doYunque so1gono dei regimi di dillatura. Necessariamente quresli regimi segnano un regrP.sso violento, sopprimendo libertà e modi di \rila che ~embravan defìnilirnmenlc acquisiti alla coscienza moderna. Colpendo il socialismo ed il comunismo es'Si anniei.1tano il vecchio lih'eral ismo, la democrazia borghese, ed instaurano mollo spesso tUl potere personale cbc è la riproduzione cleU'autoc-razia d'altri tempi. Più esatlamente, si oltrepassa e -dli mollo, la viol·enz~ sangttinaria cd i me lodi clegli anni che segui1~ono il 1815. · F' in Finlandia, con :Vfanncrheirn, che ha luogo il primo mass.acro dì operai nel dopo-guerra. Poi lTngheria con Horty. J?Cr ,·endica re i magnati spossessati nel brc,-c regime della Comune cl.i Buclape':>l, è stato il lcalro 1cJli selYaggc reprc$sioni. ~fussolini 4.uindi si presenta come' un maestro in. tal genere di impres{!_ La reazione fino aJlora, non era slala che w1 fallo episodico che lri0nfa in circostan.zEJ eccezionali. :\[ussolini la µresenl.a come un sistema, come un dogma. Qui è la sua or:iginalilà. Egli non l1an~ige nemmeno con la democrazia e 11.onha il pLtdo1·e delle parol0.: , Sono potsato e tornerò a passare sul corpu della Libertà • egli sentenz.ia. E passa anche su altri cadaveri, cd a migìiaia cadono gli uomini che s'oppongono alla sua criminalità. "Comini di lutti i campi: del campo pi olclar:o e del campo democra[ico borghese. ~lusso! in i va olli-e Metternich ed i Borboni della Santa Alleanza ... F,... gJi pone in allo, ::.u w1.piedcstallo di misticismo, lo Stato che non è che il presta.nome del clispotismo pro- [)rio e della casta plulocralica e militare che lo attornia. L'as~a:ssi,nio di Slato diivicnc il procedimento ordinario del suo dominio. Dalla stampa libera ai sindacati, dai pa1·lili polilici ai consigli mw1icipali, alle Camere elettive, egli annienta Lutto ciò che può oslacolarlo. Egli lrova degli emtùi nei paesi più disparali: Primo de Rivera in (spagna, ZankoIT in Rnlgaria, Voldémars in Lituania. Laddove sussfatono deUe •assemblee di controllo popolari, vengono man mano privale di ogni mezzo d'azioroo. La giustizia diviene sempre più un i- ~lrumento di go,·cn10 contro le opposizioni. Horty cd il suo presidente ciel Consigl:o l3ethlen, che graziano i falsari, <l.opo averli incoraggiali nel loro delitto, trattengono in galera centinaia <lì avversa.1i politici; altre migliaia son costretti a vivere all'estero. In RLtmcnia, in Jugoslavia, in Bul. garia, in Grecia, funzionano delle leggi d'eccezione in Yirl.ù delle quali il potere scioglie e perseguila, le or-- ganizzazioni di estrema "in.islra. ProC!eS'si ormai famosi illu.s,tran.o questi metodi di governo. Si uccidon-0 i delenuli nelle celle o si massacrano td!urantc i trasferimenti sollo il pretesto di fughe fìtlizie. Tutta la regione balcanica ristwna delle grida dei suppli,;?:iali. Pildsusky in Polonia non è anco ra giunlo all-e prodezze di Ho-rly o di Liaptcheff, ma vi si incammina con passu sempre più deciso e di- . chi.arato. * * * Se ben ~i conta, il regime fa...-<:eisla - vale a ,d'irt! il regime che abolisce i dirilli del cittadino - pesa or, mai su HO m.ilioni di uomini in Europa. Senza terrer calcolo dei lenta !ivi di reazione che si disegn,ano i1ì altri paesi e che per ora restano dei mah·agi desideri dli. Lahmi ceti ca pitalis tic i. Non solo un forle numero di pae· si giace già sollo il giogo di dittatu. re C"rudeli cd obbrobriose, ma quc. sle dill.atw'e lendono al(}1 avvicinarSJ le une alle altre per costituire un blocco internazionale. Quando Mussolini convoca a Ro ma od a Milamo i minis-tri degli af fari esteri di Ungheria, cli Polonia, di Lituania, di Btùgaria, cli Grooia, d'i Turchia. quando rinnova i suoi legami con Primo de Rivera, senza· dubbio egli si preoccupa di creare delle combinazioni diplomatiche destinate a s~rvire il proprio imperialismo. Ma innanzi lullo egli raccoglie sollo la sua direzione le forze rea- :r.ionarie d'Europa. Le forze operaie org311.lz.zat.e. le forze clernocralic-he dei paesi ainicora liberi, non s'avvedono e non provvedono a sufficienza a parare il pericolo che Mus.s:olini incarna e clic ormai più non nasconde .. Il blocco della rlea.zione antiope~ raia, antisocialista ed an,lidemocraL'ca si sta elaborando a Roma nelle trattali,·e diplomalichc di questi. giorni. A quando il blocco della 1dJif-esa democratica e pTolelaria? Per esserci arrivalo a gfomale già impagina/o, dobbiamo rimandare al prossimo nurriero un'interesr.~mle articolo della compagna Balabanolf mll'attentalo di Mrlano.

J.'.\VVE.XUIE DE.L LAVOR:\1'0RE Fervore di discussione in tem·a di unità UnaprotesdteallaDireziodneelPartito L'articolo dal l:tolo • Per la ricoslru.zione del Partito nell'unità e ne/_ la luce àella verita • apparso sul1 'Avvenire del Lavoratore della sel1 im.ana scorsa, obblig.a qll'esl.a Se.. grcteria ad tuia risposi.a che rislabL li&~a la Yerilà dei fatti alterata e respinga gli apJ)l·ezzamenli in.gin.sli conlenuli 11elrarlicolo stesso. LA \'0L0NT;\' DEL CONVEGNO Dl MARSIGLIA. - L'o. "O. g. votalo a Marsiglia stù lema è.ell'unilà socialista, dice: • Il convegno ... decide ... di rivolgere. a tutti i lavoratori italiani 1.m appello per l'11J1ità >. La direz~onc del Partito nella sua prima riunione ha pro,,,·eduto tt l:~nciai-e queslo appello col quale si invitano i socialisti di tulle le scuole a ricostituire l'unii à entro il Parli lo ~o'.':alisla Italian.o .. unita basata su u11arigida disciplina nell'azione e su una 1tivi(ccatrice libertà di espres- <'1unedel pensiero socialista>. linilà quindi, senza esclusioni cli correnti o di indirizzo. La tesi più unitaria che si potesse concepire ! I'c-si che corregge il principio della • unità di azione e di pensiero ~ prc- ,·dso nel partito negli wtimi amù. .\ Vualtolo - autore 1 cDell'arlicolo - questa lesri non va. E per combu tlerla. scopre nientemeno che lo app-ello non doveya esser ri\'olto ai socialisti che son fuor-i del Partilo, organizzati in altre formazioni politiche e, magari disorganizzali, ma ai soc.:alisti del Partito Socialista L taliano I Capite: i socialisti ritto.ili a Con. Y<'~o che decidono di invi.are a sè stessi un appello per l'ullità ! La troYata :.arebhe allep;t'a ~--e Vu.altolo non ne derivasse degli apprezzamenti ohe olTendono, non Ja Dire7ione, ma il giornale ove han- troYnlo o!>pitalifà ed il Partilo tutto int C'l"O. Il Convegno di Marsiglia esp-resse nnche .. l'augurio che un.a maturata discussione in seno alle Sezioni ed organi del Partito, riesca a f acililare l'avvicinamento delle forze proleta_ rie appartate o militanti ai margini del vecchio P. S. I. ecc. >. Rispondendo a questo augurio. la 1wstra Direzione ha aperto la diSC'Usgfone sull'Avanti! - senza limiti che non siano quelli dello spa7. io - la quale si preannUl1jcìia vivace e seria. Vi pren:a~ono parha i migliori nostri compagni e :;i conclu,.. derà nella presentaziol1'e di mozioni in materia di programma e di LattiC"l che UJl futuro congresso del parlito esaminerà e vaglierà. Cosi operando la Direzione ha esattamente e fedelmente inlerprelato la volontà del Convegno. MANOVnE A,NTI-UNITARIE. - L'articolo dell'Avanti! in r.isposla ~1 Bollettino dei dformisli che lo accusava di falso, ha suscitato lo sdegno del Vuattolo. Si doveva provare la buona fede dell'Avanti! - dice Vu.altolo - con tutti i riguardi per ohi l'aveva messa in dubbio. E' slrana questa teoria in boocia. al Vualtolo, il quale non si oerita di scaravenl:aTe insolenze ed ingiurie contro la Direzione colp~- vole ,di avere delle opinioni <l.iv~rse dalle sue! Vuatt~o a.ff erma che la sua lra- :.hz:one dell'articolo di Bauer che diede origine alla nostra risposta al Bollellino ri formisla - è più ei:atta di quella di Berthe Fougère pabblicata dalla Nouvelle Revue Sor·aliste e che serYÌ alla nostra lraduzione. Nessuna difficoltà a crederlo. Pe· rò s.iccome la Nouvelle Revue Socia_ liste non è un foglietto clandestino, ma è la riYista teorie.a la più firande rivista - del socialismo r'rancese, affidala alla direzione di Jean Longuel, non se l'abbia a male Vuattolo, se noi attendiamo che OL lo Bauer stesso chiarisca e ristab.ili- >•ca il suo ,·ero pe.nsiern deformato da una delle tribune della Seconda Internazionale. Ciò che non mancherà certamente di fare, se de/or_ mazione c'è slala. Lasciamo dunque che Bauer parli. COME LE INTERN.\ZIONALl UFFICIALI SABOTANO, ecc.... - r\. Vu.attolo non vanno a genio i: liloli dell'Avanti! Pazien7..a ! Dunque .\dler ingiungendo al compagno Brocikway, segretario dell' I. L. P.! di desistere dalla sua inizialiYa d1 creazione di un comitato per la propaganda in fayore dell'unità inLei·- ,,azionalc ha compiulo - secondo Vual.tolo .:__un gesto spiegabilissimo, logico e naturale. E' un'opÌlnione anch.e quesla :Ma non poteva essere l'opinione del nostro Partilo ohe nel secondo accapo del proprio ordine d_elgiorno _per_la unità, ha ctato incarico alla direz.10ne • di perseverare nell' iniziativa del Bureau lnlemazionale e dell'Jn_ dipendenl Labour Party. intesa ad unificare le f or::;e proletarie mon_ dia/i >. Adler con le sue scomuniche lenta di far naufragare l' inizialiva. Lo Avanti! dem111lcia il lenlalivo e lo definir.ce • sabotaggio dell'unità >. • Settari ! . grida indignalo, VuaL Lolo. .\DLER .\NTIUN[T.\IUO . - \'uallolo se l'ha anche a male perchè l'Avanti! non ha ripo1·Lato inlegralmenle la lellera di .\dler. Potremmo rispondere: ragioni di sp~io. E diremmo la Yerilà. i\Ia per Vuallolo, che diffida di noi, la ,·crilà è u1i'aL lra: « ,\ vete soppresso proprio il punlo in cui ,\dler si professa amico dell'unità e si dichiara pronlo a l utli i sac1·ifici per ollc,;1erla . Anche i comunisli hanno sempre !--Ullabocca le parole uhita e fronte unico e sono im·cce i più grandi seminatori di discordia. .\dler ntolc l'unità ma enlro la sua Internazionale di Zurigo; come i comuni::;ti la vogliono entro quella di Mosca. L'uno e gli a\Lri sabotano tutte le iniziative che mirano alla fusione delle due Intema=:ionali, cioè alla sola 1mità vera e possibile. La :,confessione dcli' iniziali va dcll'I. J .. P. l! un episodio di questa azioni! sostanziuJmenle antiunilaria. E' ben vero eh-e .\dler tollerò che i f>ocialdemocratici di Non·egia llscis~ero dalla !:>Ualnlernazionale p~r tondersi con il Parlito Opera~o di Norvegia: ma fece ciò con l'espressa speranza che il Partilo unifrcalo tulio intero entrasse nella Tnternazionale. L'esperimento riusi 1né,k cd .\dlcr non è disp9sto a rilenlarlo in allri paesi. Ciò che pn·mcva sta.ì1ilire all'Avanti !, e;ra il fallo seguente: che il scgrel.uio delltt Second;, fnlernazio11ale minaccia pron·cdimenli disc·- plinari conl1·0 un parlito affiglialo che prende I' it1iziativ.1 della creazion~ -e}j un Coh'lilalo cli 1>ropaganda per la w1ità delle due Internazionali. Denuncia1·e que,slo fatto e definirlo come si merita, cr:1 Uh no~I ro diritto ed -un nostro dovere. Tra i tanli delitti di cui Vu.a.llolo accusa l'Avanti!. c'è anr;:ihe quello di aver tradotto - nella lettera •do Adler - la parola anèantissemenl t·on schiacciamento. Consoliamoci compagni: .\dler non vuole schiacciarG il nostro partito, ma semplicemente annientarlo! DUE MERLI AD UNA BACCA. - L'Avanti I - sempre secomdo VuaL lolo - aYrebbe inga.n.nalo i lettori c,mellendo nel resoconto della riu• nìone di Parigi ove ve1L11econore~- ta l' iniziativa per la propaganda m favore dell'unità -di far cel1!llo d:ella dichiarazione c~n la quale Brock- ,vay invitava i partili presenli _ad entrar~ nella Seconda Inlernaz10nale. L'araomenlo è delicalo. Ed a noi dispi.a.;e - per evidenti ragioni cli riQUardo verso terzi - idJi non poter ra~conlare ai lei.lori la genesi cli quella dichiarazione che non a~·eva - -e non ebbe -- nessuna relazione eon gli scopi della 1"iunio1~e. I ~ellori apprenderebbero dell~ cos~ OO!flcanti sugli usi e 1costum1 unitari della Seconda Inlernazionale ! Ad ogni mdd,o affmchè non resli dubbio sulla buona fede e correL tez:::,adell'Avanti !, dichiariamo che il resoconto della riunione apparso sul nostro giornale è sla_lo scrill0r - così come è - di proprio pugno dal Brockway stesso. E - cosi come e - è slato pubblicalo da lulti gli organi ufficiali dei partiti raippresenl2tli ana riunione •dliParigi. Vuallolo, che difftda di noi. è pregato di consultare il New Leader. oraano dell' Jnclipendent Labour Par_ t', ly. Quesla è la nostra ... reticenza in.. gann.alrice ! RETICENZA INGA.1~N.\TRICE. -- Vttallolo troYa strano eh~ nella riuuione di Parigi &i sia incaricalo di coor<l::nare le azioni in fa\'ore della unilà precisamente il segretario deL l'I. L. P. che era in procinto di partire per le Ind:e . E su questa inlelligenlissima lrovata, ricama i fiori del proprio spirito. Il viaggio alle Indie del compagno Brockway non doveva essere quello di Ma.reo Polo; dovev~ durare poco più 'Ciii. un mese. Ed 11 gra\·e incidente sopravvenuto al compagno 13rockway laggiù, non è stato organizzalo - rne sia oerlO" Vuatlolo - tlalla nostra Direzione d'accordo col Bureau Internazionale. 1otecaGino Bianco Il molirn per il quale veru1c affidalo a Brockway i1wece che ad altri dei presenti l'incarico di predispor1e e coo1dinare le azioni in favore dell'unità, è -e,·idente. Chi dei pre- :-cnti poleYa parlare con m:tggiorn aulorilà del Segretario dell'I. L. P .. il parLito che raccoglie nel wo seno i due terzi dei componenti il Grup. po parlamentare laburista inglese? Il no~lrn Partito non 11aripugnan- ✓.e ad associarsi a qualunque altra forza prolelaria allo ~opo del raggiungi111C'nlodi uno dei ~uo· nni p u 1101/t:: l'unità i11lernazionalc. CO ·smER.\ZIO(\l. -- 1..:articolc, apparso sul! Avvenire è un brullo documento di passione tcnclen7.iaiuo. la. Conlro gli uomini ai quali il Par- rispello reciproco lra i compagni i; Pediron:i ne aooeillllò w un aa,taoolo oomlilo ha 'lffidato la clirezionP- del no• ,·enulo meno. E non lo sarà in a,·_ pairso iru:,ll'Avvenire ,dei! 10 ~o; ma la ~lro moYimenlo e dell'Avanti 1, il venire. D.:.rez:ione e (l'Avanti! ccmbiawarono a tacomp::tfUlv Vualtoìo, non ha P-silalo Pron·edano i compagni che han- cere. NelO'Avvenire ,d.el 17 anarzo a..o scri-sa lanciare lC' offese più al roci. no la responsabilità della Federazio- si, ta-a. ['ailitro: La loro .1z:one viene delmil.a: l!C della Svizzera, affìnchè allrellan- « San-ellcurilotso ,dì ~e perchè 111 no- $C01Teltr1, sleale. r<'licente men:.o. Lo an-enga sulle colonne dell'Avve. 6tr0 Ufilici'O Jln'~iioolaJle ci fece oregnera. calunnialrice. ge.<uil1N1.umi. nire del Lavoratore. .cl.ere ohe ail Piaa-tito ~tlentl.e inglese lionl('. E che lo sconcio che ogg· deplo- fosse d'a.coo-r<l.o di nostro; rperohè ci naTuiloc-iò è inlollerabilt. ì. lerz.ir.. riamo 11011abbia a ripelers-i. scose la tdi,ohiaramcat2 r-Jtaisci.a'l.agli fin dai lernazionalisli indisciplinati della La Direzione del Partilo e dello ,µrumi dehlo se0trso dicembre da-I suo iralpSczionc cli 1-'arigi, fnrono <'spul~i per Avanti!, chiedono di e:·-sei-c crit:ca- presentain.t.e. d.idhiMiaz-.i0tnenebtament.e fa.- mollo m~no. te e disc.usse. :\fa con <lig,ùà e<.::o- vorewo'le <é!.ltl'miilà llle1.l' lMernazionall.e d; Da due mesi sulle colon.ne dello n_esl~ di forma. L'ollraggio e l' i~1- Zuri1<> e comitraria ad rult.ra formazi.one 1vonti ! ,i :>Yolgcuna serena e pro- g1una non <le?bono_ l_ro,ar po.,LO ?re.suippom.e:n.~e ;,;i .dista.c.co dail.la med.esilicua d..seussio11c su argomenti scot- neplle n 1 ?stre d1 1 scuss1?nà1. I _ 1 ma. Perchè ii memhr~ ,deJl'J.a Di:tez.i.onedel tanti. ed appa!:>s1011anli,quali l'unità, er onore, a s~nel e o s,·1 up- no.stro Pairi:ll.o che fanno ,pa,rte dehl'Uffila revisione programmalioa, l'auto_ po del noslro partilo. ci-o si.esso, non ci cfusero ùa .veriiit.à e ci critica del pas.•ato. )fai una ,·olla il La SE(;RETERIA del PARTITO. m&e:ro ne& m.Olnbrilla!rute siluamicxne di . • 1&1#91 dover1a aiµprende-re dai dcoumen.ti pub,- P recisaz i on i, spiegazionei complementi ~:;i;i::7.A:~ o:-.ou,pò .del-le ipu..bblkazioni del!' I. O. S.; SP. fa pi~liò con IJle due Jnternaz.ion.ai!a.,che accusò di ,sah~io, ma nOlll ,cl,isse nulla .de'lil,a d6cl6aTazio.n~ di ,Brockway, non la ,smentì, crioo. la mi.se .iin ,dubbio, IIIOD fece ail.ouna Ti-.sea-va.su di essa. ·La Segreteria dcl P8.I'lj:Jtosi è scam.dalizzaia di quanto scri:ssi due seU.i.mane fa coin.rLro fa Direz~one ,del PairLiilo e la Re-- da.z.!ICnle dell'Avanti! ipe.r ila loro opera oonLrairoa,.aill 'uru,:à socia,Lisla nel senso VOIUilo dall Conveigno Ji. IMa.rts~li.a. Dicz di vcf.er i.ist,ab:.l:ire.la verità, nù 11100Usa di clfese iall' « Aiviain:lW », ail Paa-- b;lo, <l4 é.n.sulhl, a.n.gin.uu-e, o!Lra.gg.i,, edc., a1 d.::r,~g,>..n-L e irCILeala frus,la de,]l'espU!ls:,one. Nel:1:asegr~erila1 del .Paa-uiit.o vi sono da~~i accusati ed è ,uro.ano che tr-incino ~udn.z.i severi e calitlivi cOilltTo gli acousaibori. Riitengo che la ~eleria nOll1 araci.a a ,lutto quainLo dice; SUiP,po1!1go che usi ,pan-dle mrAli.o grosse per <irma>res~- rlialre non anè, che conosce lroppo bene per \Slj)Elr1'.l.Jzil.o, ma i 1:0Uoa-:i. d.elir«A'V!Venia-e,. Comunque ho Ila cO<Scienza & a,ver clife,so ~I buo nome e la cEgnità del Partiito, checchè n-e pensi il.a Segreierwa; nei riguairdi CÙ!li. dil1iigemita- iche .non so.no i,l Pairta.lo - usa.i termilru sch.iebti e, se vole',e, runohe rudi; 1110tlnl.anoimii tinsuilti., <11è ingiurj,e, nè ol'J~~- lllissi ifroln.03lmem te delle dure e idolo.rose ,vel:11.eà se d.i quest.e i dia-igen.Li si sentirG(llo onfesi, ~ colllpa ,non è propr~o mia . ..A,ggj,ungo ohe nOill Uo feci volon.tieti; i!\ mesbiiesre del censore non è d.i mio graidimelI!ito; m:i ne fui oos!irebto - \lisio ohe un a111teri-0a-e ri:clt:amo ed un indto a .rt:mlllte!re ne11l'alliveo ,de.1la vedà non. vailse - dalfi•l aimore ,all. ,P a,r,ti,~ o, a,lla ve,rd,là ed a'1La.caiusa. idell'uniil.à. socia.11.sla. Mi auguro ohe :la Segret.erria dteilPan--Lilo, ,pas~~o il pr.:,:no mOl!ll~o di iirr~Lamone, ,modi.fichi iil IJ)r<>iprio giudiz.1o e non m~a ipiù \l!llO «SCCtllOO» le mie orilti-che dlila D.?irezione ~ al1Jl'«Asvain.ti!,,_ 1n ogni mc,do i fa:tti. ire'Slia,noe il.a Segreil.~la può prendere nota abe II!O!n ho IIlllllia, a,s,sOQutann.en.tenuhl<é!. da to~li.ere e dia,rettiificatre. Questo ,par sta:b.:ili-re Ja rispebl~va pooi2:ione ne]!la ~siidn."e. Discutiamopacatamente La Se~el:eri.a cerca idi present-arei! una Dir~e alsseo<Xllidruof.e '1lai vo!llootà -del Co!llVegno, faivanwd\e >al11 'runiilà, ed all',uqpo ciitia allcuci b:ra!ni dElLI' oro• del ~iio-I1llK> dlel G®vegno e quall.tcu.no del manifesto dmre:z,iian.a.Je. Se 1a Dlrezi'Ollle foose ed ~.i.sce cosi CO!lllecerca di &tt-ci credere llia. Segreteria, ilo sarei il am,mo a ral!lfu.g:riairmene; ma (PW"'la-O(AJ)oc, osl non è e non fa. Devo trait:La.r-e -alnoOlradel matttl_fest.o? No, éJI isaggetto ba Ja baa-ba abbasrlanz.a Lunga; su quesbe cclonne fu trait.ta:Lo -più voLte d,aiYl:a &ewone deJ. gi10c!1l1addea, «Libero» membro lde)LaD:.rezi<>ne, da Ped.rooi e ,da me. Fu da1ba Ila di,m~~ra~one ch;.aira. e wnnpida ohe al mamiilfe:;io di.re~e, iper qua.oLo oo.nce-r.ne ti,! ,prob:Jema de!lil'unità collli!de con ila decisione del Convegno. E' oo~o-so.:.ns:ls,Lea:vGi.wtva llll,Ve;c2 coms,labé!Jredhe tublti, a. compaign.i - eccettua1i i ,m;am.br~ d~Jh D:1reZli.one 1 naturallimem.le - ohe fino.ra soritssero isw]l'airgoon2111'.o, cnit:.cau,cmo ;ili rnamidesto per lo istesso, anouiivo e nellJlo stesso sem.so fP0r cui e1d .iin cui lo crwbi.cat•liio e O.o cri,bi(cò Ila ireda.zi.o.ne del noobro giioa,nale. La Seigreteria fa be!Ua !La D:,rezd,ome per aJVare 1é!fpe11la Ila &oussione ne'lil'Avanti! Gra.1Jie!Manoa.va 1PrCJ\Priol(h)e" a•,resse proib~Lc iam.o'hequella:. Di:ce che l:a D:a-ezii.one iaw.:tlò i sociallilslal dli 1 .uLle De tendenze a r~cc.stiibui-re l'umlà enLro ~11 P. S. I.; d1,- mem.1foa iperò, ,per mero ,ca.so, di ~ortire ch'e pose canne ccmcliz,iio.ne (Pe.t- la aiienLrala nè IP'iù .nè aneno c'he fi.'albbain.dcm.-o d~le tell'.lldenze: « Deponete all'ingresso le i!l!lsioJti che ue ne allontanarono »· lii che, prai~iicamen.Le, vuol dia-e restate dove si~te. SeOO!ll.do l!,a 5e®reter.iia, nell'.\il:LicoJo .ililc:réimim.atio i,o aivTei. soshenuto ohe "i soc::.a~l.sti. ri.uniitn. a con,v~gno deo'isea-o di .iinviare ia sè si.essi un aiP!)el!ilo ala'unità "· Sfido quaJ'.Ju.nque che salPpia é!IPlpe!la~eggerie ~ iirovare un s:an'ile pensiero Ì;n allcuno dei, aniei sor.iit.bi1; gairaintl'.isco che ne~- mn le!Jtore <l.ielll'Avueroire lesse ne.i miei a.irliooli q uaITT1Lo mi aitbr:hu.isce tla Segre-t.erfa. E rru dcanaindc: E' IPOSSibiJe che la Seigreller.iianon rubbi.a caqito ciò tdhe tutti gli ,alhr~ cau,.:1'0010 ? No, non è ,pos~:ù.e; il are!demlio sa.rebbe o!fresa afl[la sua !Per- ,pi,cacia. tE rurno.ra perchè tenba <li s,,,:lsare, di fal1saireai! rm:,o !I)0nsiero ? E' prOJ>n<> :mtPC4Ss:~:1Jeessere ccxrret.~ iper!ino q_uamdo si, ,preLende dii oa,l,a.re ,un' :ialtemera•la ? E .po.i, orede procpr.io ,la Sewe-t.er:.a. ,che i le~Lo.ni iòel!il'Avvenire siar,o a]tretla,n,te oche d-1 :lll,go.:arebOQCODs:ìi grossi e dl!- r: ? Io aH erano che simiei .soherun.a.g')iie ~o- /emiche n◊'ll giovamo aiHatto ai~la rùcerca èel géiusto e del vero e ipen,so, ane lo si !a3ot d:u-e, che La Seigre~i.a nO!Il ahb~a gua:lagnait.o nè :ial(Pl"esti~o e ,nemmeno in ser:elà, con ilbl mOlSsa che, probab'ùanente, vole,v,a essere forba.. Manovreaotiuoitarie ed altro ~ .Segreteafa d.iJcedi areidermi quand'J aJ[ermo iohe il.a mia it.ra.duzi0;n.e 'de.1il'-articdlo di Bauer è più esatta dii .queJUa cli Be:ntihe, Fougère; ma .... non mii orede e vu:r.e rultenidere \'intervento di Baruer !I)0r ,,~,dere s~ è vero. Me in.e d!ispiaoe, runche perohè nO!Il le h.o mai dal.o ,nessunissimo anotilvo •di dub~ta,re delila mia inceri.tà e prob~tà, ma p:izi enaJa. Ossenvo con la fra,nchezzia che mi è o.b:,tuaile,speciailmente cOlll le ,perso-ne ohe g,ltJmo- e mi auguro che ila Segreiberia n.on :J:a 10011.si,::!ero. un' :im1girur,:=ae cons1derò a,e vetri là ohe di~si alila D'a-ezione - che 11a sua -tiravaita ha l'a!re di un.i. soa1ppaLoi.a. l~aitit,:, il cO!llipa~no Baiuer n~ e!ij>OSeil pr0\pr1o pe,nsiero ~n un'inlerv.:s'.a, ,non ~n un d,JSCorso, <l.01Ve IJ)DLrebbe es.sen 1stiall:o,i,ntel)pr0La,to male, ma neihla ,n:iv'.sillal Ka.mpl del ,cfi;cembre 1927. Lo espase é,n imotd.-0 ch:iiaro ed ~aviqt.rilvocabiil.e e ,fa. Seigrel.eria può accerlarrsenc quaJn.do M1ol!.e. P~r quamlbo concerne le « Jnalll..ovre atn,.. biuru,t,attfo » e"' come r.e lnJ'..eI'l).a.Z'iona,ulifiiiciali isaibotaino, ecc.», ho <limcsta-art,o che \'Auanti! ha iPTe.~t-aibo an corn:pa~-ru lcitor\ M.cd'~itaml ,per il Pair~o Un:itaa-ioed Adll-ar pz-r l' lmLeirn.au,ona1le di Zurigo in ur.a luce IJ)OILiilliJca a,on -rea.ile, ili ha - come ,devo dci,re per evi~ire J'accusa .di iJnw\iJ'QJallOu"e d lll'Avanti!? - 1li: ha .... d,iipilllli bru!Jlfu (va ben.e cosl ?) e conformo qua!ll- :to ,-,or1islsi. rQu.iai,do &i l<li~ a nero, s1 ,p:itlu11a ill d;iaivofo, si mebt-e in guard-ia la ~Le l\ù:nO!rala e P.1::11 ISl iinduoe a gira.ire rulla Uaing;1. Nel oalSOn.ooLro si pred5sp001: gono g1i ~Li d.~ com.pa,-gni conibro gJ,1 orgaruismi op.."lt'a.l ohe !'.i cerca di 'Sored&,. \aire e sj CO'Tll)pi.e ::ai. md.do ,noin bello (va ~e co.sì ?) iqpeira a,n-l_i.uo~. Sono- fabLi ohe resba<no e nOill si Clll!l· cefl.llamo con iilndi,gnazi-o..'ll ~ freddo. 1La Seg.reter-:ia i.n.silste nel ,def.irure Ad\e,r am,t!iuni.lalI1io peirdhè ha r.jiohi.a.mlaito Brockway .a.ci dover.i dellil!a disciplina verso la IntemIJiaZJi,onalle di IOUi la patrLe e perchè nCl!l.crede ohe Ile prabiche del nostro Ui- [:.oi'<> &n~eam:,az-:-onadie G)Ossa,no r,0ndunre a•ll'unità. Se la Segreteria. dicesse che Ad,~'0rnon 'VUciiI:\e'ur.lllà cQi mezzi ohe b. vuol':e iii n.o,slro UfLc~o, direbbe ali ;vero, ma quain.d'.o afferma ic.he non 'VUOie Q\i.nità e le IJ)aJTa,go.na i comuni,s-\,i, ,dioe COISa non vera, i.nsi.ste neibla ma1\dicenza. Io ,con.osco bene il compat~no A,dJer (,lo oh:i=o cOJIJJ)~gno 15e,bbeme i I diireUo.re ddJ.'AuanN! - eviiderut.emente senza con• i ron,L.are ~ sta~ dj ise,rv,:q;;.-o il.o t'I'3.>bl.i da « séigJJoa-e·»), \SO phe milli1.anel<l'ala si1risLr,ad, el Pai,Liito sociiailéisla au~r1acc, fa pa.Tle del « iooniLro m'.ltt"Xi.sla. », non è rj- [or,m'is11a ed è s.:.11.ceramemit.e, forventemen- '.e favorevole al1l'un::•tà 111iaa.Ji1Qlnedale lnterr,naziion.lile. eu>pur tio e.redo ah.e ll'un~- ,tà ,possa essere J1a1gg.:.u:rrl.a per le praL:- ohe d'<!!l nostro UHici,o internarz.ionale. Ne di!S&i. aimp:aimant,e le iraigiom1ipr.:ima e dopo il Convegno <lii Mlarsi~.J.a; con.[eMlO essen:: m'.a OOlll. Viirnz-i,o,ne che 1' U[fiioi<o stesso, -r.incorir,a sfilm.zi ohe non a!fe.rn-er à ma,~ f ci faccia perde-re del tel1'1)0 pred.oso. V'è forse quailcuno ohe, (Per questo, d,ubi1t.a del la s:lllooriLà de.Jile nrie IIldlillfe-- s,baz~oni ;,n faivorz dellJl' unità ? Avrei pitacen, di faire ila ~ua -çoaoiscen=, La mera le del selvaj!J?io Ald.ller ha itabii.aimaltoBrockway? E' vero, ma o11e per ciò ? Sarei curioso di sapere cosa dir-ebbe e cosa [airebbe la nostra Segrete.ria se qual:ou.no di no.i parleci'pa•ssea conveig ni. di av'.ri a,ggru plJ)<ll!lle.nti 1yct1'1t:.oi col _prqpos.iLo ,di ~algen, a.Jssieme ad ess~ un'azooa:ie co~le cOln quella dell Pa11b:!Lo nostro! In aUesa della Tit;posta avver~<>che \1Jl me:mb1 o deLJ' Eseculwo, col _pootum<> consenso di quesLo u1t"jmo, c1uese oonio aa 10oanpaig.ru di Zurigo di .una r1,uni'One .uvuba. cori compagm Tirev1es e iM.acL~ in occasi,o;ne dei1)a venuta a Zuriigo ,di ques~ u11tiìmi. per la ruun.:-cme ,dailla D:rez.ione delJI' J. O. S. Si lrailtaiva di una sempli._ce cena cC1I1S1.1.IDa,ta da alkuni com,paigni nos'.a-.ia, .ss~e ai due co~g.n.i unnaa-t, nel Ri5to.rainte Coo,peratl.iivo. A 111ale OOilla di.sowssero naitruralmenl:.€ a!llche dii po'l6t6oa, prc<yri,o coane fanno i COtmpagn1 eh Pa.rigi, di Maa-siigUia, di N tzza., ec<;., quam.do ISi trovaino iassieme a Co.Illjp&gnfu \l.ll.J!lairi; come fecero i del~aibi. ali Con.v~no di Mairs:,gliia ch<e, a:"!.menoIla grande maiggiioirainzadi essi, si senfrQn,O E0l.i ed Ol!loaiaJla d eJila ·presenza cWl =npagn.o Ta-eves nom sctL!.am.LoneMe a-:l.una.nz.e, ma ffure nei. tfrugali pranzri. e ne1ila bi.cchUZtralta. Se a,er- l:amlo ci si scomc-d.a e si ch:ede conto ammeicliiallo degh accordi (ai qualli n~o dei cc.n,venuti mai ipen.sò) co.i due auLcrevcl!i compagni un1tari, Cl si può ain.che 1=aginaa-e cosa si fair-zibbe, se qua1lcuno di no:, aigisse come rugl i:1 ocanpagno .Brockway, socio del1J1a Internaziom.aùe di Zumgo. E a: cOl!lcLttdepetnsan!dc ,mestamente a-li.a mcxralle deil seilJvaiggi..o: ~o m=gLo tua moglie e faccio bene; 'liu anam@- la mila e fan malle; la stessa casa !a~ta dia. me, va be:n~; faiLla ,da fa è... -sabo-ta.gg.i.o de!IU 'u.nit à sotciaJ\àsla ! Il_semi-misterodella riunione di Parigi A s,,pi0gaiziotl1e ide!lU '3Jocu.sa dii « relli.oe!nta ingaruna,t,ri.ce,. l11vo1La. aJiLa Dia-ezione del! iPaa,lfuLo nellla faccenda del ,promesso mamwfesto idei!' U.Uìcio ti.nternaz.ionaile a,v. ver~ !Ohe ili BoCfleiiL:ald.oe.il' I. O. S. del 28 f~hrai.o u. s,, IJ)i.!hhliicò !La oora-iis,pondenza -iinierooo,sa ita,a A.drler e Brockway. Tria essa v'era una leJttera cLi, quest'uftiti,.. mo run dlalta 28 tn.CN.embre 1927, ossia an,. teniere affl!a rciru.nione'dell' Uff.icio iinterriaiz~omaile, oon cui Bro,ck,.vay d~cliiairaiva, lra il"al-Lro, di credere « che un forte gruppo di sinistra CTU?ll'I. O. S. scrrà il mezzo migl:ore p.er rectJ,izzare l'unità, verso la quale ncn tendiamo " e cL."ceva aid AdJer Idi avere ,piena f-:ducia che non intrigherà ì,n segreto, ,ma ohe si niserva.va li cbr:,bbo da cC'lldru.rir,euna caanpagna eduoahi.va IJ)er ila prolJ)agaJruda dei1Je sue ~d'èie. V' era .poi. la ~uelltle c:l.oohian-azio.ne faiLl!a dail medesimo coon,pagn-:i Brock- ,va.y al]fa. r~un:i.on.e deiL·I Uf:f..cionoolro del I.o d:oembre 1927: « Tubti glli 1nrl.ervenu1a vQg-Jii.cno l'unj~ Là, . ma essi ra.ruicresen~o alme.no tre punli di ;.-i-si.a. Io sano iassolul.aanenbe de!l pa,rere oh,e, per a 11>antl:lli di Slniis Lra Jla 51pera;n.z;a più !oindaila iu.guau-do ailla ricosbbuz,'-:::t!le del;JJa. ,uni,Là, è data dall'unirsi c!ll'I. O. S. per cOs/Uuirui un'ala sinistra ~I cui camjpiLo .sairebbe quello di Olaivo.ra.- re tiin 1seno aibla l,n,iiern=ionale, iper la rea1Lizzaz1on.c d0tl'u.rdà. Coin.sbato che s:- no da11 Item.po d,e!IJJ'« Unione di V:en.na » si è 1p0Lu,to IJ)airlllaire im. f awoa-e IÒi una ongrun.izzaz.icm.e tln'lenmedi,a fra le due J.nler.n.a.zi.ooallii. tM.a a•bllll'lmente, seco.n!do me, ,no,n si può (Più parlaa-e on suo f.aivore, l!)er ;!,o men.o r:1guardo a,ùl' Euroipa, ~erchè i ijx!lrl',:tt.i non alff~gliaLia. td una ,de.Ile Iin.ternaa,:.01nalli sono in numero r21lalbivé!Jlnente pi.ccc/Lo, ~d òo credo oh'e spedai1m0nbe ti. mrusi,anallri,sl.iJ e i norvegesi avrebbero maigg::io.riin.!ilueruia. il!l vista de1l'u.n.iità 1Se fossero éin una dehle lnterinamonaJli e SOfpNlltulrLonelfil.i, I. O. s."· Da tatli 1dc<oumenti, 5'Ullll'aru.ten'..i.ci'tà dei quruLi ai<e1SSuno sdllllevò diuhbi, emergeva ch:.a.ro e netto ohe iù segrel.airio de-111' }. L. P. non era d'a.ooeirdo c~l nosLro PalillJ'lio, come ci era slbalt.ofallLo credere dai\l'Avanfi!, ma a,_,r...elllldeva idi Ofper,are iin favore •dclll'unilom.e nel seno de11,la I. O. S. [;a IJ)Ubbli.cazione irese ,pe,,plessi ò co:mpagn,i noslr.i.; 1si ,att.en.tle:va ltn chiarimen- ~o, una s~~a:zJiOl!le dallil,a D.iireziiionede!l Partito o dai!Jl'Auanli! NUilla. Il COl!tl/pag:no La D:re~tcxne era muta, l'Auanfi! non aiv'ev<étn!.uh da dire; ergo era esalto .ciò ohe arvava scritto Brockway e pubblat:aito dru1 Bo!LleH:itn.o dte111J' 'I. O. S. Era, Ila CO!Ilo'ìµs~e logék:a. ,a cuii vennero ttr'Jti. Iii iParlt/1.cno.n 1faiceva ,una brillamle f,i_ gu,ra, ~lme:n.1e ,dQpo ohe la dilcn::a«,am•:Jaledet Brockway erar stait.a id,i,ff.usa. dar- !!attnente anohe dall Bo!l.lettin-o <lei Pa.rl~lo Unàtasrl.o. Io, e con ma andlbi comwagni, non mi .seni'ii atfuutto ecuf.loa4.o d.ail.l 'essere sl!a.to menato per i,1 naiso diailla Direml<lale. Ora ,ta Segreleaia ci dice di !llOl!l poter pamlaa-e chian-amenil:e per r.iguaaidio ver30 l<0rail e coglie 11'occaisi,one, naiLuralhnente, per ~bba,re un'3JlrLra omhi,a isu1la I. O. S. ~ reoemt=ssiim~ anif=aaion:i ,personaili, ri.oevute daJI.Ia Fraincia - che non çono au!.orizzato a publ;1:oaire - alp,.r<llII.O un dubbio suJ1 la. ,faccenda, ma .solo un dubbio. Di icerto e .siliu.ro so soltanto che i'n. questo « arufan-e" quallcuno è Q!ato 51lefi1!me.-i.gleiooato. Chi fu g.iocaJt.o 1.o sar,:-e.mo in seguito. I-ntarnto e Ji.nc a qualn.do h .nostra Se-- greleda mo.n _panlerà e no:n farà qia.r)aa,e n!L-m, la bru-eta f:igura non la fa cerit:amenle obi IJ)Ubb 1.licò ;ii dooumenti ~recisi. Perciò .riten,go ohe w.; S~re'!.e:ria. nostra Earà bene a sod1eo'll!aa-e dai « tea-z~,. a'a.1.1toriiz.zazlo112 a pa ~e o, 1I110,!!lio aJD.COira, cerc:bi ,di fa.r panlaire i « t.eirm" medesimi. Per ria ch:.arezza e nell'interesse ,del Paa-,tnfo. Per la cronaca e I a mi ~li ore comprensione Gran pari.e degli aa,punti da me mossi Ci!l J 'iair'Jcoll.o "'<irri!vereot:e"' si tiifer.scono a1M'atteggiam.fflto delll.'Aucm.ti! nei riguand.ii di IMç;<l,:.glétam.i e d iAidl.eu-. I! fatto p:Jitirebhe iprestMisil tatd à.nt~l1J)ret!az,NXI:-l:i, nesaHe; per ciò aivverto ohe non solo gli ainbiwli crii~ti. .:io ri lem.ru ram:twn:iiilairei .... ncxn beilòi•, ma ,pure d.:ver,s,i ailitiri scrirtibii amteri:ori dell d.iretitCire &tl'Ava.nti! e di ailrn. oam,paigni. COIIllreSso c'he soofrii parecchio òn IStit1en.ziLo; 1p i mli I~ e nell'Avvenire del 17 ,marzo scrissi: « A ane IS0Illbr<éc!h.e i anodi ed i mezz.i con cui ce.r.lii .rÌCISLrtl compaignii. assolutlamenle cìrrlirainsiigeni'.ciei.rcaino pi ~-ttiioare il ipr~ aitr!.eiggiaJmemilo e ,di diiif:fom- ~ere 1lia ,pro,pri•a tesi super.i.no sovemil.ele euigh:e d~l:a verutà, SW.'0.0 cPOCO ed.ucart.ivi ed iabbiasno sa,pore diama.g~'ilco. L'esaùta- ~O'n.e cont51n.ua ed esagerata dei meri.li del noot,ro iPar..iLo ti.ntr-am.si1gente dei suoi .soci, 3ia, detraznOìlle degli ail,Lt'i Parliibi oipe.rai dei Uoa-o Coatljp0,11.e.nti, l'~sagera1'.Ùxn.e é:n,si,st.en1•~ dei! le nostre cajpaicilà e pC'Ssi!b:11-',tà IJ)OSSono soillal!ioare •l'aanoir proprio d~ una :paa,le ,dei no.stri, ,p~cno intlunli a r: ~emersi isup,er:k>-ri di -tiuLta ~Li al],hri soc:iaili.Gtia, cred~e oh~ un giorno o l'altro ,g}: iaù.bri r.iJC01nosceralI!!llo a pro,prio, V0!'0 o p.res.unlc, ba-to e verrainno a noi pe!ll.Liibi e oonLr.:lti; jpOISSo:nos-o,praltulito intlurli a,d insis,tere IIle!lf~n•ransigenza qppure .a.cl aiHenmarla, ma oiffe!lldoino la ,veHà, lurbamo la serenillà, oonlr~ino con l'cb:,2ibt:1v·tàt'he d~e ,pr~siede-re -aùù.ediscussioni !tra soci-a.listi, nuociocno aiL!a educaaci.cme ed an[,a causa socia!lista. « Io vorre'. ohe i COIDjp.l!Jgn:i a,n pan-ola nc':l. ,scaivailcassero le cl,ghe p.redette . per non mettermi mdl' im:resciosa condizione di douer rettif,.'care e precisare pubblicamente ed eventuc.'mente aggiungere qualche punto. Cerchiamo tutti di mantenere ·1 dibat~iio in un'atmosfera di serenità, ~2-mpre ~deren/e all'obbieftiività ». Come ISi vede, ipriiJma di datr sul1a IVOce ~ oom;paigru pa~·igw, li !Pregaj di essere obiet:Jvi., né! scst-en.ere ,le propnie tesi. Consjdero le scher-maJg1iiee la .... mobi.e1.- l:lv.i!là (val.81,i,o essere Sll(peroonrel,t.ol) os1.ac())o graive allila Sd);uz:.lone idi ogni ,problem.a. che ci IPOniiaon;o l"lil.engo ohe Ila.... peg,~o che !i.ltl.obieibbiNHà (ino:n sairà m!i.ca. ,un ► r.LN11~gi10 anche questo I) usa.la n~g.Li or- ~3Jni• del P-ar.t:ito 'llilÙ!i ques~· uùtian-0 e nuocia illl ,Lubbi sensi al no.sLro mo;viimen-

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