L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXII - n. 15 - 14 aprile 1928

-------- ----- La tragedia nei monarcahnìctifascisti Noi vogliamo essere obbiettivi. Dic:amo subito che nessun i.enlimenlo passionale ci scaglia centro la persona :it::! -e crllalia. Quando la storia potrà parbre del suo 1egno e -della parte che egli ha a vulo negli ultimi avvenimenti :lei n'>slro paese, forse troverà per lui, personalmc•1le, delle allenuanli. Non deve esseN sen za tristezza che egli firma tutti ou<?i decreti, tulle quelle leggi che un vo-1gare parvenu gli melle <lavanU con l'aria dura del comandante. E fcrrse e~E pi:ssa in rassegna le forze di cui anc,,ra dispone per esaminare se possa e com~ possa dislarsi di questo pad1one cl,e gì1 si è caccialo in ca$a e che lascia a lui un posto così meschino e tante um;!iuioni. Per il re, in quanto uomo, non ross:amo avere c.he un senso di pietà. E I.i p:~. là dispone al perdono. Ma nulla di tutto questo cance:la i f.1.tti I falli re.stano lò. in tutta la loro p.:>r• tata. Il re - sia pure con tristezza, siJ. pure per fermare lungo la strada un 'n• comodo parente spinto da una moglie ambiziosa per tradizione a sognare un trono • firma ogni giorno documenti che non quad1ano nella formula del suo potere la quale assl'gna alla « volontà dd popolo» un posto ragguardevole accanto alla « grazia di Dio». Noi non c·en!riamo niente con la « grazia di Dio ,, ; se :a veda il re con questo spicchio della formula sintetizzante l'origine e la natura del suo potere, e domandi pure - sz crede - al buon Dio che per primo gli avrebbe dato i! trono quale capriccio lo ha preso di rende1glielo poi wst ·n-::omodo. Ma quanto alla « volontà del popolo» si ,può chied·2T1~al re se ne sa q.ialche cosa. La teoria e la pratica lascista se non ha troppi riguardi per la « grazia di Dio• non ne ha punti per la " volo-itì. del popolo». Su l'uno e su J'allro termine il fascismo ha posto i « dinlli <le\la rivoluzione» e alla guardia di qu,?i diritti ha m~so centinaia di migliaia ~i moschetti irnpugnati da giovani fanalizzaE, cocain;zzati dagli incitamenti del duce, inter.essati al mantenimento di 110 regime che dà ad essi un'arma, un po~ere illimitalo e un comodissimo pane ll re non vedrò di buon occhio lutto quedo e si ca.pìsoe. I suoi generali - alcuni almeno - sclgnera.nno una risco~sa. Ma il duce - ben armato e cprivo di ogni scrupolo - veglia e mozza le un~hi~ a1 p:ù imprudenti Ira di essi. Basta c.he si sappia qual15 umiliante posizione è riservetta a Ba.doglio, ufficialmente capo dello Sta-- to Maggiore, di fatto funzionario c:mfinato senza alcun potere efficace in poche modeste stanze del Viminate. Restava - nella forma solamente; ma la forma ha .pure la sua impcrlanza -- la Camera dei deputati. Il duce, conquistata Roma non ne foce un bivacco. Fosse piano 1 comb:nato o fosse !:l.tlica di uomo che non ha un ,programma a lunga sc.adenza e adotta. una politica al !!iorno. egli la tenne in piedi s.forzandos; di .~a~- vare la forma pur facendo servir~ l !Sh· tuto ai suoi fini di ditlatont per puro amore della dittatura. Ma poichè - malgrado le elabora.zioni ~poste :,er le~.~i che duravano una stagione - anche :a forma gli dava fastidio, la, forma pure fu sacrificala. La Camera dei deputati, O'· gano d-1'lla volontà del popolo ricono• çciuto dalla carta costituzioMle, non è più. Il governo ne ha preparata la fo1c· i deputati fasdsti hanno subilo approvalo il progetto governativo. Pralic1 int!lile poichè, se i deputali non hanno la hcoltà di sopprimere la Camera, tanto v.1leva che il governo provvedesse alla sop pressione per semplice decreto ... ,lei :luce. Ad ogni modo, la Camera si vrn1:uncòò. Solo Giolitti - il quale ht, comunque, un ascoltalo consigliere d~lla Corona - si alzò e disse poche m1 sentite parole che dovettero risuonare ,;inistrameote in certi ambienti. Egli p1rlava no:1 tanto al duce che aveva diritto di essere sordo, quanto ad un assente che sorJo non poteva essere: il re. « Maeslil - e~li ha dello in sostanZJ. - firmerete v":li un.i legJ:!e che annulla la parte più soslanz:ale dello Statuto?,. Verrà la volta dd Senato. Si dice che il Senato nou laf-.cierà passare senza discu~sione il vrol!etto del governo. Si dice che uomini come Al• berlini, Sforza, Ruffini. Abb~le <> pochi altri siano disoc,sti a denunciar(> al pae· se la soppressione dei diritti che al p~ese lo !Statuto riconosce. Anch'essi pare vol,!liano chiedrc: « Maestà, firmerete voi una le{!~e r heannulla la parte pi11 sostanziai~ -:!elio Statuto?,,. ~icuro che firmerò 1 Firmerì,. non sappiamo 1:-ene co:1 oua• \i inli>nd'mE'Tlt;, se col p'lro cakoln <li !lalvare il tl"ooo. o p~ rimetlern ad 1.11 Aomari senza dala fissa un coloo ,i: spalla. 0 a~ryetl<trd<' rho altr: si incuichi di s!SorrbrMe il terreno di ouesto f-1-:cic;n;o cl;e con la violenza s'è reso r,ad1 ont.? -:li tutlo e di lutti. Ma .firmerà. E sarà la fine -lefin:1iva dello Statuto. la fine del ,patto cond11so fra re e popolo. Ci sarà un trono, p1ù o meno stabile: ,'i noi esso non im1·r1 t<>rP. più nulla. oerchè la firma di chi vi ~=~ de sopra ha tolto di mezzo il diri!t0 del popolo di man=festare la sua volontà e di ee!'dtar~ i suoi polerL Al popolo il giudizio. Ma quei monarchici i qu:ili da anni a_tlendono dal re una parola, un allo ,n d:fesa delle -prerogative e dei doveri <lclla monarchia, in difesa se non alllo della dignità di un 1e a cui il duce riserba un posto infe1 iore al suo e a quello c!ei suoi Balbo, quei monarchici - dom:ind;amo - manlenanno la loro fedi! nc:llo. mcna1·chia sabauda? Noi non St:!!•ienamo ad es!.: la I isposta. Sono assi ~l~e devono vedere quale via p1en<lere ora che la monarchia rnbauda ha ma:icato al suo dovere fondamentale, che è q:.idlo di stai e a guardia della. cc,slituzione. NJ1 aspettiamo, per giudicarli. Aspettiamo, dichiarando che la moe:ione de; sentimenti non ci tocca. dJ povero re, coi,lretlo a subìre, ect. ecc. La ::ua volonti1 di risco.rsa ... Aspettale ii momento... . No, no, no: è roba che ha tallo il suo tempo. Si dice che n,!l 1914 - quando da parte delJ'imperalJre tedesco gli venivano consigli da star attento alla sua corona - il 1e abbia risp >- sto: « Una coi cna si perde, non <;i giuoca ». Ben detto! Ma ora egli la giu,)ca. Da una parte c'è lui che bada a salvarla, dall'altra c'è ressa di giuocalori. C'è il fascismo con Mussolini che nor! per nulla forse sia 10vistando negli "rch:v1 per lrov·a1e qualche vecchia carlacc:a che lo faccia crodwe discendente di nobile famiglia più vecchia di Casa Savoia. Re contro re. E · il popolo, allr;,verso ad umiliazioni e a sofferenze atrl)c,, impara a iidar luslio a quella par'c della formula ora messa in disparte, ma non decaduta perchè non può decadere, che suona così: « Volonti1 di popolo"· E. I.O. " Tenar duro !" Pubblichiamo la seguente lettera di un ex combalfenle italiano, profugo politico, op.parsa su/fObservaleur, hollP,t/,ino del Comitato 1t<t1:anodi Bruxelles. Essa è tuffo un mno di fede m!lia vittoria dell"anfifc.scismo, da parie di chi m~nuam-ir.te credetle alla guerra per la democrazia e per la libertà che dO'IJevagenerare m ]l.a/ia questo mos'iro polit-ico e moraie: il fasoismo. Cani arr(1 ci' Vi oo:i,!lCliaite... d:oeci a.nni o~ S()(10? J..'a.ssaiH,o ~ed.esco im P.::coardia aveva messo fuori ce<mha!blomento due aa11Dale in,~-esi. La grossa Ber/ha bombaf"da,va o- ~ni gfonno Pwci·gi. I 11:ed'.esohi J>'I"~araV)a.111,10'-o.fJ-eMl1Vd~a l Chemin des Dames. men!bre gli aiusLn:a;ci si tpr0paira vano a soa.Qaiarcr òa.HieIIlotsLreultime linee d,i d:- fesa,, Ci si pa,riaiva. d~1 Americani: ma m$wno lii ia,veva. ,visti ancora in Ita.1ia. Il nost.r,l nMVensari, tfiari d.e!lde vibtoriie rooensti, eI'1alDO ,pÌÙ poteuiili che mao. iNoi non aJV0$Vamodhe la focza della :lispez,a,:D:-0nen: oi. non pensaiva.mo ohe ,a difen,dere le noobre c:W.à, le nostre oampa.goe, -i, n06Lri fopol~i fino al1l'ti1bima g ooc.:ta. :li saaigue. Eraiviaano aJlilla v,ljgi,li.adella <vittoria e n::,n lo saipevattno! iDallllia!Marina in poi, g'li imij>eri ceoilra1: aiveWl.no respi.nto LubLi gli altacchi. AveMano solia.co:iaLo ila. RUS6ia, la Rumenia, la. Serbi-a. Asvevarno vin,t,o noi a, ea.. porebt,o. !Ma ogni vil:toicira, li ind~oliiva. Per vincere fa guerira, occo.nretva. loro vince. re 19ef111jpreU. n i111suocesiso,una d:'sfalLa sola, balSbalvaaio ~ annientare tut,le le tloro v'blorie, 'Per S1Ve1airela debola-iza inwma dei. k,ro esel"o:•t.i,per farr scc!Pp~aro i,I mailccmilenLo ìJ>OlpOlaire,fino ,al\lo,ra soHooaito :laT IPreis'.i:gic delle -v'J!.torie m:- ~ari. !Due ba titaigL:e,difen5iove, iii PJ.a,ve e b. Marna, basla.rctno ,per a~e ~ anil'aocilo. Vi ,r~condate di ~-a.ci •a'Iln: Of"sono ? . . Questo ricc,dc lrlOill. vi .sugg-ani,sce un ,pa.raigo,ne? Non rvi othlre un ,po,1.ente argrimenlo pe.r ~perar,e ? Oomrro tr~centoonifa .mosohet.'.i fa:sO!ISt.i, vo;J non aivele r,j1~i da opponre che una i.dea, ohe u,na, JParci!la, che una divisa: Li'berLà. iCont,ro la fo,rza lrio.nfa,nl,e, contro la spa~losa orgainr,zz.atz.,:,ome d i :lo.minart,ors, conLro le leggi inique ,ohe vl dpprimono, voi non 'PO!léf.ie oworre ohz i1l voolro d1~i1to inerme, imp:>len,Le, deriso. Ma Ila vera forZia è ,im vct'.! La forza de11a lr.lrainn'J. è un',:1Uusicme, 1l'a fC<rlla del\ dir',tL'o è una rea,llà. La l'irannia ,deve vincere semprz p~.r mantenersi; '!.e basta i,l mini,mo ·,ns.u-::cessoiJ)erc-hè preo'1p:Li. I I r:ootdo :iena ,)!uer.n .::le,v.,ri•d:irvi la r d,u:'•1. elll'J1i;r:lle 1918 ne.;,'Suno or~dcva di es~el"'.!aHa 'V,:g~l,1daeiLla v1L'.ioria!M1 ni, 11\·a1pn:h 1918, Jll' ',ndo,manj del,~:i dii;,b,Lba '•q~leisz J: Cambni, nessun i,t,al'ano ~ri:iò: « Ve1d0le, ecco le oonseguanze de~i errl".ni degli uom ·,ru ,polaiLici e dei ~gne,ral: dtllla vecch.:a lir1,ghil,Lerra.A,nche gl: ~,n1g>bsiharnno i,l a1 oro Ca,porebto; lo meritano». Gli ex-comba,Lten,Li it.ailia.ni, i,n,~ndono nt<;giun lord ~nglese ohe gr.:.da: - « Tullo va bene IIa.ggiù; un ucano basLa per un popolo. No.n c'è che un popolo d,i seiivi hiff ù: è lf usl o eh e obbe1disca a,d l'n 1padr:::me,. L'.>rd Rcttherimerg non ri•ccr.da la lotta sr~•,te,r.u,k1da,gili ',t31b,n,i, come da.gli i,n- ~k:si, ,pr jll .:v:c.nfo defila democraz.ia e ~e'b l'b-rlà? La sol'<lair· età che Ìegaiva dieci anni or ~ci,:) g 1· ·,n-<11esai~l,', i1t.afli1nicontro il'a,v- ~e11s-arir.c::~ur:e, "dovrebbe o.ggi legare 1anco I.'.\ \'V&"llRE DEL LAVORATORE --- - --- ------ ~li ~pi,11Jli l,bzr: ,d' Inghilterra e d',Il,ali-a contro LuLle le liirainn:e. Oli ùLalJ.iani del 1928, nel siilenzio imposto d,altla d:•~la•tu,ra, •si ba1U>0noancora come nei 1918 ccxntro il d'r1blo del!a forza, :n nCl!lle deUJ,a fc.rz,a de!l d,:.rìlto. Lc'lld RoLhenmere non s'è acc01rLo de1la tra,geid'a d;. un, !J)Clpolo di qua,ranla mii"' :>r: :ii ~nd:v~<lui che lo,l<ha.nocon 1e. scila ,a,rma. di cui d,:,s,pcn~cno: h res'sLenlla passiv1. Egl.i non ha inloso che il rumore degli applausi dei par~~gia.ni del d~llailore; ed egli crede l' Ilal a morta per se°'pre. Si in.l!a.nna. Nel 1928 è a,ncora vero ciò eh_ v·ctc>r Hugo sorùveva ,neJI 1854: « L'J. tali1 è n-etlla tomba, ma ha la fiamma nel cuorz! "· 1L rd R-1Lhcmmre ha 1',menlic:l'lc i dover· del varo gentleman di razza. Eg!' non aveva il clidllo di infuriare gli i~a1'i&ni! Spebta a voi, ex comba.btenti, rispondere albi" :.nsutlo d~l lord ~gles2. La r'.lsposta: deve esser~ nobiile come ,I vosLrc sa;cr:Kcio .::I.i cEeci anni or sùllo: ncblile come la soJLerenza di oggi. Ton i;aroh, ma raHi. Un fallo wlo, anzi tener duro. li momento della l'berazion"é? è fors2 ,/c:no Le d:·'.la•lur:z noo conoscono lenti tram on Li; conosco.no sello la fi,ne re.pen L:na. JJ 01,lll\P:d~l:o è v=o~n'13s:moama Rupe Tarpea. Tener duro. Ciò bsLerà per dare la smeir,Lila ,più clamor<:isa. ail nobile lord :11glese ohe giudi:ca gli italiani come :l'.l1 fe!!c.hs ,d.; Eg'~to. tL. G. Tribuna libera L'unica • Via No.o colll!P!'le1.ll<haanol"os~Ollle della fon.e so<i'.a.liste. Al di fuori di qu~sLa non ref(l.'az.iane idell"AvveniN" nelil'aitferunare .vediamo, al1o slato altuale delik cose, ohe ~I 111all",:1es 10 u:lt.imo del1a. nostira D:- che .i;J rpenpeLuaPSi e l'inaddi.I'Si de!lla ~cis.. remone abb''.ia pcisw, ipar ~I ra,gg:.u.n.g:anen- sione. lo delrl'un:là social;is,ta :1tatEana, ddle co-n.. lrn fon,,do ohe cosa. vogl!iono i comp'1lgni 6'z,:,o,n.i :n.aioceblraib~li. deLl'Avvenire? Una oommisli.one ,paa-1leQua,li, d1 ~a7i-a? ti,c;t. deti due ipairt'sti che s'..abitJsca le moli n:J,juto ,detl coùl:aborax'.onmmo - l'ab- dalitò dell1 JUsione e la carta progrnmbiamo v.slo - noo !PUÒ essare d'ostacolo malioa del nuovo JParlito urudbio? aJll't:;,ni,tà.E' un iprob!Jema su,perarto mella Am.ohe preso:indell!do d:11 Ia1ito che un-a silua:D;one i,t.i;!,:,aina;T rev~ l'ha r.i.cono- pa,rt~ - e !orse ,\a, ,m~gi>c,ranza - del S0;1u/..o a Mars~!Jia. e ~u quw!o r:i.conosci- pa.rb·,to non acce',ler'<lbbe un'unità a conme11l,o ha basaito ctl (PrqproJ diisco.rno in di11:o,ne di ,revis:on.:. proigrammaloohe non fa.vore de~l'unità. usci-le d,a un irl'goloarre congresso, resta Quaili aJHoreCOOlld&z,ionla: D:_rezo'one ha l'altro fat,to d~a :-nutil:,tà dal tentatùvo. P~i3lo il@lii aq:,pa,rlenemLi al Pairl:ol.o uiirla- Ve H Lmma.~nabe voi i c~paigru Ballario, IJ>ZT c!l lc-,ro re:m.gresso rneJ pall'Lito? ban~f, Coccia, Sa•lvi da ,una J>a.Ir!.e(facNEJS=a. c:o ,dei nc,mi a ca.so) e Tr-ives, .Meiclr.1glla. iPerohè io ~o dire isu ciò salr'emo truib'.i ni, P,i,e,monle <la•JJ'a,lLra,j,nlcirno ad un tad'a.coordo: l'un;,tà si. ridà j111 seno aù Paor- volo, meHersi d',acoo.rdo sll!l nuove iprotuto Soo:ar.ista l1L211iano, OC\n il re:ing.r~o gramma dell Parliilo? Essi sono i rlltJ)pred,: Lulii codccrc ohe ise ne ani.set-o foori. Su sem,taJDtldi due ilend'ellze ohe si sono ISefflciò 'tl. Cc-01.,v~no dr. M.a<r,siigFaè starlo e- pre sxmLrale nella viita. <lel nc$~ro IJ)aTE)p1icito. Lito, ohe hannc v:ce.11devCJ1lmenteaivuh la lLo s,lesso Boùle,:/Ljno ,cl:e! .P.arb:iloUnita- ma.ggi,c,ra.nz1 n-ei vari ocmgressi e qUÌllldi 1ùo ncrn trova eccasis:we d3tfi.cc-lllà a.Il que- s!i sooo ,~iu<lr!lli'.)Samemt~,a,vv·,cendate ne1sLo senso: « Ci si ,potrebbe anche rasse- Ila .Di!rezi.one d~l nostro pLil:.O, itl ,p:ù de1gncm! ... « ~oe. . le vol'.,te ri~c-ndando alLle neoe$5:Aà d~lla tL'O<Sba,rcc,v1eoro, rreale - 'Wlrno a .n:ipe- s,'·' uaz·one <l.~1mcmenilo. t.erilo - è que!Ino deltllnte.rnazionaùle. Ed è ciò ohe dovrà a,ccaJdare a/llcora :L'Avu:;,n•re oor.JVe:-:,1ana,n;Je.slo non l'ha :,n avive:nir~. sutperaJbol Co;,n<: 1-~deir:do Treves ci ha dello a MarE' v0ro. Ma se r~ slljpuato ... la si!1]òa - e ,pn:m:a dri ,liui ce J'atveva aMerun'i.tà sarrebbe g:à ifalb'..alTutto il rcsLo - mato i,l mair.iJesto un~lat"io - ohe 11 suo programma, caria, tesi, rhif:iovanimmJo, partii\,o <VUOie~on fPa&Sione, c:--11t1enacia, « dnnovcusr o morire», pra,gmaNsmo, vo a,d c,gn: cos,bo, l'unità. lontismo - è ~a5Salte~po 1Pdoem:co, ana• oi abbiamo ri!ipOflC: anche il n~~lro oia di, ohiama,re La reo,s;eveoah-:e cQn no- r: :iriL'1tola v.uole. mli rnuo,v5J, Oi_.ò dhe i.mu;edi..sce l'unità so- ù..a sede de!I',un,:•~ànon ,può essere ohe c.:1a1l,'1S:l,tal!fa,na è l'adesione o moo.o al, ,J nostro pairlrifo -per raigioni di iiraidiziof'I,n1enna111:.cma1sloecialidemetoraiLiba.. E' ;:li ne e ,p3rohè elSSO ra.cco,gloie ~,e ana.gtorii ciò dhe iii tPia,r,l~~odeiv:e dl'ISCulere, è qul a1d(••',on,:nel ca11r.1p:p;roletar'o ila.~iamo. ohe ,deve malurarsi ne,~l!a.disoussi-:>ne f Quando ;vi sa,rel,e :riootral;, &cul~-inzilla prewaa-aiz;ione. mo e ccl g-iluOlco d'1ass'Jco de1ile mai1(4,oNon è cerlO! nei poteri delia Direzione ran~ e dellle m6noranze r:•solvaremo iut- - ed m se!de di ana..of'Jesto - isdllverilo. Le ,]I? '<lt.ve-rigenre:ita'-tiica, ad~ion~ mt.erBasti r:]oor.daire ohe l'aitluaJle s:Luaizioate naz,'.o,r.ail-e,ecc. ~::forrnal:l.'c,n-a~e id10l iPa,r,til•o è sta1ta oonfer- 1E' swi,p!.'ielsta qt.esLa cc,ncea;ic.ne della mafa ,da ben ise~ regdl!ail1i congressi del unllà? Forse. Ma n tm vediaa:no al\,tri s•- P ~,T1tbo' ig\es0 o. D'co o>Ò IP'2T moolrrarre la sterni seri e solleciti per arrivarci. gr.aive a-eS\J)oo,sab:iLi.tàohe oc,m,porler'Zbbe Non è prectsaimenle I" Avv{1'n:re i•l quan"<!l solo a1d u,na Direz,i.one, an.a aid un !e sostiene eh~ l'unità è UR::;E "TE? cOI!lgresso ,all'eìStero, muita1&a. Sta di fa Ho Libero. dhe a tMarrs;g1Lia1 1a qu$Llone non è staila n'cal:lclte abbankiO!llal'..a. E, diò ohe è tPiù ig-ratV-2, wlti coloro ch'e suN'Ava,t(tif lha,n preso :[la. IJ>lllrOlasu1l'ar- ~omenlo ddlil'unl'rlà, s: son ben guar,dali d-a,Jlo 1SJ'<0rairt!.a. Dun.q1:e, OC1nclude l'Avvenire, nella mL J!".:C,redi!'~ll-ei1p01~~1i.l mamiifesto è sla<Lo inu,tfe. Ne, no'll è slalo unu'..i1le.Il marrui.- fie.si.-0 fawflta ,: sooiaili&li ilal'ami a rantrare '1'!€1P1a•rilto ed a:dJcEla lo,ro la '.!)Orla a- ,perta, senz.a esolusilo,na e s=a condizion1. D'ce ,di 1?iù iff ana,n',fes'.o. Esso pairla di l'na unf,' à « basata su una forte disciplina nell"azione e su una vivif,.'cafr,;celibertà di espressionz del pensiero socia- /i,sfa ,,. C'ò si,~"'~fica ohe 'Ilei :Pa-rtLt.osoci.a.li,sla hanno d:nitlo cli cillad'nainw. lu!,le le cor. renli del pensiero soo:,ttis'..a, co11a soda remora di uTJa r:gieda d:Gci,pl:na nella azione. Non l'utopia della uniformità di pens:0rc iiin marleri:,a di LaH:ca e d: melodo enlro La quaile si: logorano e si isleir:ifacor-o i .partiti comun'ist:; nè il s:sle.ma delle iniziative e delle azioni più disc:Jrdi e contrarie, che caratterizza i r,arlili S•Jcialdemocralt,i.c;i. Nel Part:t.o Socilal'sta J<La1'.a'!lc si pensa, s.i d'1SOu,te,s: cr·lic1 cr 1iberamente ;n materia di :aiUica e d' melodoi ma nlll!,l'azio.rt~VJ.ge la più comipleLa e !,eale disc.1pllrna alle d='•s:::,n: d,~11la IT'•aggiorainlia. ,I,!lllpostala J'u;i,:,tà i'll tal mcK!o, il reingresso nel P. S. I. .non cosl•'l-u:JSceun sa· crilficio cd un:i riimrnc:a per n~ssun.o. R1~lr:lllc dunque i CO!Tlipa,gniunlill,r1 J1:1lnc-slro Parlitto - che è il loro. d1ce il man'tfos'o -, vi i:,g'1,;no le 'toro idee, i loro p.rC\posi;ti in contraippc·slo a quelli ohe ora vi 1pre:dQ1IDi1namo: · I parli•Lo è pronto a,d cisc~,1,t.rure1.imaga,ri a da,r loro ra.gi.c,ne se ,ne rimanesse ,:c,rw1nlo. Lo stesso prob1em1 ,dell"ilnLernaz:.onale ,pohrebbe eu;ue uno d,' quasl' argc•m'llflli di d."5cu-sS1lO'l1e~ LrO<Vare aJ1 :.a.I mc1<lo una soluzi-0ne. Quella .!ella rmaggioran-za * * * J.1 masn.i,l~slo d<ella nc,slra Diremo-ne =llldica run·=ca viia iper l'uniif'icaz:one dell,le La fine di unamenzogcnoanvenzionale « Molle ordinazioni ci pel"Vengono, è vero, ma noi dobbiamo assumerle a condizioni talmente svantaggiose da non la. sciarci il minimo ma1gine di profitto. C1 deve bastare la consolazic'De di aver ass1cmalo cosi lavoro e ·pane ai noslri operai! Tale è finora sempre stata la risposta dei nosll i industriali alb domande o bro indirizzale dagli operai durnnle le trallalive e durante certe discus,ir,111 ~ arlamentari e le autorità borghesi han S(·mpre e pronlamenle canl1lo 11 rilornello a questa canzone. Cosi v..nne ad a1le preparala un'c,pin· one pubblica oslile agli interessi della classi operaia. 111lil aria reazionaria e d'!1ic=lmènb respir.i.- b:le. Vi :urcno per mollo tempo perfino degli operai che si lasciarono ;nflucnz11e da un'opinio·ao pubblica similment\! predispo~la e che crc<lcllcro commettere un grave torlo ncin ascoltando le lainenlele degli industriali rinunciando :i. con· quisle realinale dopo la guerra. Secondo tutta questa gente gli impresa~i 11nn sarcb\::ero mai rlali allro che henE:.hltori d.i poveri oper1i malam.nle rm~raziah cl.ai ben<>ficiati. Un poco per volta si aprirono gli occhi pcrlino dei p'ù retrogradi. Le !avole del1.~ p1oduz1onc industriale rcn lucrosa li ovarono ~·:mpre me.net cr:-:i1?nti. Agli occhi di lutti calzarono certe com-.>dilì, e C'erli lussi de/ propr:elari e direlt,m di fabbriche i quali non sarebtero stati ~-ossibili sz1171 i huli proventi dell'industria. Poi venne Pelala una continua ascesa dei valori industriali alla Bors1 e i resoconti degli stab:lim~nti con r;. wltati incor.agi:!ianti. La ve1ilò non polè essere nascosta più a lungo: il peri:xlc, di crisi e di ristagno J"induslria svizzerJ. (quella dei ricami e dei nastri sP.ric1 esclusa) l'aveva Jru;ciJ.la indietro gia <l1 mcl lo tempo. Alcune setl'mane or Denzler, dir.etlore della comolive a Winterlhur sono il si~n:>r labbric.i d1 loe deputai•> al Gran Consiglio zurighese, conlessò che i guadagni realizzati dall'industria sono superiori a q~elli dell;anteguerra, che però queslCI awnenlo non va a spe-,e dei dir ilti degli operai. Ora basta la constazione che le riduzioni dei salari del periodo critico alluale col.. pretesto della concorrenza non sono p:ù sta le r:cuperate, malg1 ado il rragg:o:re profitto. Basla sapere altresi che dappertutto negli i.labi11menti I intensità del la.,,01o è aumentala d: 1'lolto malgrado la retribuzione inkriore. li perfezionamenl,o tecnico che porta lanlt vantag!!; all'impr.mditore aumenta si nschic, della cf.soccupazione per l'opernio. E' dunque evidente-che il prorilto accresciuto dei padroni re~ all'oi:~raio inconvenienti d! vario genere. Ma non basta far compt"ende1 e ciò al padrona lo per ottenere giustizia. I padroni non ùtl· no mai ceduto ad un cortese rai;i,,na ment~ degli op.:rai se dietro quesli non si fosse posto il pericol~ di sciopen reso probabile dalla compattezza degli operai organ'zzali. GIACOMINO WOLF. Tra la e farsa la tragedif. ComMaussolginiui dicIal popoIltoaliano Ad un giornalista francese che lo intervistava, Mussolini ha dichiaralo: - • Nei a-v0vauno irn Iba!Lla una diecina :ii m,"ricuu di: eflettori, di cci la m2là non votava, di oui l'ailiLra metà 0r0. coana>o.sta di ùgnoraa.li pronbi a,d aivalLaire tulle le menzogne e di oi.l~ad.:.ni, senoo dubb1o più inlellig<mt.:, ma che irn:1gmentati e manOMl'a•~:· da comitta.Li d,i IPOli-Licanlidi profess:•one, non forunavano ohe un gregge cli montoni ... "· Un popolo dunque, quello italiarro, per metà ,;ncoscienle. per un quarto ignorcnle, per un cifro quarto sciocco ... E' il modo con cui Mussolini va/oriz. za la d.'gnilà nazionale presso gli stran:eri. E ciò per gius/1:f;cc:re la soppres- .;ione d,ll[a liberla. Il g'ornalésla Jrcncese, convinlo delle poro/e del duce, cosi conclude hnlervisfa: Il fascismo è ciò che ci vuole per •1 popolo i/c:t:ano che è nato per servire ed ho quindi bisogno del bastone! Cosi Muss<>.'i.niaumenta il prestigio morale del/'llalia r.el mondo. LejenedelTribunafleascista Le condanne del Tr:buna/e fascista sono r/ termometro della situazione italiana. Più aumentano la fame tinso/Jer<mza ii _disa~o de[ popolo, pi/il tr;bunale fa~ sc1s1a. mperversa con secoli d~ galera. I giornali dell'uu·ma settimana ci reccno, Ira le allre, le condanne di tre gior;c:nicomunisti rispe!Nvamen!e a ventuno, sed:cf e quc/fordici anni di reclusione, per propaganda contro il regime. Ventun anni d: reclusione per la distribuzione di un man!Jesfino! E ciò mentre ii duce rec'fa la commedia della clemenm ipasqua,Je, a base di grazie e con<lonii! L'attlYifa diplomatica Grande al!Jvilà df.plomaiica in questi giorni a Roma. I m 'nislri degli esteri d; fu/ti gli sfati reazionari si Fanno un dovere di part:1"2 in pellegrinaggio verso Palazzo Chigi. L'ultimo a giungere è staio Zal2scky, il braccio destro dei ditta/ore polacco Pilsudsky. I g·orna[i esteri allribr.tiscono a Musso/'.ni il disegno di cosfliluire una alleanza o!Jensiva e difens'ua di tutte le dittature contro le democrazie europee. Che questo sia il sogno di Mussolini r.on c'è dubbio. Ma i ditlaiori, come lulti i grandi delinquenti, diffidano tra di loro. E lutti p<r. di!ft'dano di Mussolini che ,in poiitù:a estera muta ad ogni mutar di vento. Ad ogni modo è deplorevole /',incoscienza con cr.•i le democrazie lasciano che Mussolini ;nfessa la refe degli int7'ighi mirantf a soffocare la libertà d' Europa. -oRicordando Due Martiri in un ricordo: Gio. ma la follia criminale fascista nr..11 vanni Colasanti . Spartaco Slagnelli. poteva far passare in ,9ilenzio e se11Cade in questi giorni l'anniversa. :e, sangue un gesto provocatorio s,. rio di uno dei tan!i episodi .che han_ mile ..... e falla sciogliere d'auto:·ila no funestalo - e continuano a fu- dalla polizia compiacente la riunio. neslare sia pure in forma d uersa - ne. vi fu la caccia all'inf ermi<>re f!rt il ~uolo d' /lalia. II o dello !'otto di_ bastonare. Giovanni Colasanli rt> versa forma pcrchè ora sembra che pubblicano. un gigante dal cuo~e di questi delitti non vengono più com_ f ~nci~illo. fu particolarmente pre.~o p uli, come allora, du elementi irre_ rl1 mtra. Una revolverata lo colpi ai · pcnsabiii. çuella fìnz1one del fare venire e lo rese cadavere dopo aver. ,·seguire assassini da sicari vagabon- gli dato il lbmpo di raccomandarsi di che compivano il f alta cci o c'Jme agli amici di volerlo vendicar<>. 11oles~ero essere degli elementi in. Non è forse inutile dire come il ~ofl·erenli che compiano un gesto ro.ppresenlanle della Camera del clella e nazione - povera patria, Lavoro fu aggredito la sera stessa cl sonor ala I - contro l' • ant1na;.10. mentre_ si riconduceva a casa appe. ne !"embra .,ia staia .soslitu la con na uscilo dal suo lavoro quotidianu. la chiara ed inequivocabile forma \'on lo salvò da ciò neppure il fatte, dell'inqui<;izione, slrafottendosene di d: av_er~ ancora le ferite aperte per ogni convenzione di civilla e di urna_ un mc1denle ciel genere subilo 1( nità. g;orno innan=i. S·amo dunqLLe giunti alla • no, - L'a.<i<,assino. visto e riconosciutu maliz:;còone , l'unica raggiunta rlùl fu arrestato la sera sles.<;a ma rila~ regime f asci.,ta: la • normali:::zazio, scialo ccn tu/li gli onori .ciot1uli una ne> del delillo. Stagnell, e So:.:.i, ri- quindic·na di giorni· dopo. pro.<:ciol. spr.,ltivamenle trucidali al co~tlo •!. lo da ogni accusa in islrulloriu. 1::. al carcer~. d mosl_r~no come il reg1. l'idcnlemente Colasanti si era suict me {ace.a defìmlwamenle a meno dato ..... delle fìn:.io11i di cu.i amava ser IJII .,i prima del delitto ,llalleolti, prima cioè che agli occhi del mondo f ossc apparso il vero volto del liranrt\) nascoslo dietro la maschera ciel si. CMiO. S: era nella primavera del '25 in una ripresa sindacale da pari<> pro. ldaria dopo ,m periodo cl; stasi prnuocata do/la clislni=ione di llllle le sedi ,\oc,ali. I maggiori organi~nii s.ncloca/i aveuonc r preso a fun:.io. nare e i lrworalnri nel ricostituir,• lo Camern del Lavoro portarono al. [Cl d re;;ione di essa uomini proua,i e f edcli di /ulfo le tenclcn:r· 1,ol1ti. che. P<'reccliì<> c>ronc le categor·c che si ogitcwano malgrado il fa~ci. .,mo onperantc e q11elln cle9li inf er_ mieri fra queste. I eletti in{ern1i,,,.· dovevano proced<·re alla approu<.- ::ione coalla di una 11uo11a tabf';io organica concernente la loro .~it11,1 z·one morale e fìnan:.iaria fìrmttl.i dal sinclocato fascista ma compilo/a dire11amenie dal pres.clente cl<>gli O spedali riuniti. Il che vuol ctirr: i11 altri termini che, i.I padrone ,·ompi. lava il contralto c1· lavoro e gli OP<'- rn: c,oreu, no c..r"<>il<.er s<'n::a legg<'- rc, nè discutere. TI .•'ndacato ro.•~o. cliretlo 111 pn•. 1-alen::a da elementi repubbl 1cc:,ni. non volle acceIlare tale .<;/alo ùi f aL lu. infìciarono la valiclità della In. l>elln e chie_<;ero/'assislen:::.a.ciel rap. presentante repubblicano della Ca· m"ra del (,<tvoro. membro che c•; 11 - a suo onore -· coPdfo(ment,, 0. cUalo dai dirigenti fascisti. li comi:•o ind"llo, dopo lr" :-i. mandi perchè i proprietari dei ioc11. li disdicevano i contraili in visln di inc denti, f Il po•-~ibi/e tenerlo 11<>:/11 allora coslrnenda casa clei lipog-11{ì. Pochi giorni dopo, proibita ogni r orma d•i sordarit>là t>er.'o il compagno ucciso. proibito di versare la grimc sul cadaPere. 11110 sire/lo ntL mero di amici si portarono sulla su,1 u!l!ma dimora. Spartaco Slaqnetli. unito a quel rappresentante che ri. corda ... - erano coloro che por :o. 110110 allo Salma il soluto di tutto il pr olrtar·alc romano. Al rii omo Sta. 911<>/f'cc11 In s11a obi/uale mesli::u~. rivollu al compogno gli clis.~<·: , Hodi:. e-aro. lu .<ci troppo giovane cmco. ro. troppo inespf1rlo. e~si li oclianr,,. lo .~ai. Sta atle11lo , Or,q· ctl ricorclc. colu; al q11a/e q11e~teparo!<> erono C::irelte 11011 può [Ne a meno cl ratlris'arci per la ,,.·,t s.•ima fì11e dell'amico suo Mc 1101si vuole ricorclnre e l'uno <. l'altro com<> /11tli, Iuli; i Martiri n0.''. 1r: i noi e gli ig1101:. r,ar·menli deqni Tutti si voglicn ricordare e a l11lli i buoni pere/!(~ ponderino sul wcrifìcio di uomini pii, deqni per. f'/1r' pii colp;li. J:; il ricordo ~erua anch,, e soprnllullo a far si che lui. le I<> nostre for::e siano lese per spez- :are fìnalmente q11esla triste catena cli lui/i e di pionto facendo ritorna. re nelle casr.>c/'Jlal1a -- che . on fai. te per n?i - la p(f~<-,<:reale conqui. \fol<' da, lovorn/or, <' il sorri"o deL la libe, tà risca//r,ta d'lgli uom·ni li. /ieri. *** Gompagni, lavoratori, leggete l' 11 Anenire del Lavoratore,

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