L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXII - n. 8 - 25 febbraio 1928

L'AVVENIRE DElL LAVORATORE '' CRESCETE E • • • • • • Il cardinale Tosi ha approfittato, della santa quaresima per 1nc1tar~1 suo .(J/ distinfi8simoarcioescooodi 3/lilano e il nonmenocristiano capo del gouerno ( pugna/6 ..... e mantenerli,de9/i operai costretti a oio ili a>allit.iJto iha cCJa11Ser.\llalto .L 1spia1i!V1doell .oeuitro .tmlll'IX!ISta; iij ~gi,o ld~gli ~ra,t,i, 1rivd.lhwiJocnia1rd-'iE1?1!'PlfI1d.lierbair~o al balscewi.-· 6IDOl ~ ll"elSOI p~l~. ocane m itaat.,i allbri paaiti,t,j{ ISO!C~~. Ola! ~dri:al ,ddL rilf.oumisnno ,dlii ~ enfro Oa. sooial]diejmo- ~. E iperò esilsbe ILa !Più sbreb~ connes~one -tra la conser:vaiione deill'unità pclwl.alri.a nel IIloollrO _J1a:ese, Ùia ~de opera mormaitriioe sooiiaioota di Viexma, ,r,olSsa e ~o spi,r~t o cen~mco-mairxiils!.dco del DC4St.r.o· ,mo,vilnemo ohe è C!ellJtroalntegr.a1nte peli" ill Jmalnl~O ,de11!',uniità, !Mai ilaJ 1111()- atft ~· ç,eciial]Je nel Seillo ,delù'\fo~ ~le ,si basai suJll1a if.cna &I proseC'cJtismo <lell nosbt,o Q,aiv,o;ro ,Pl'éli11co dlii ..,ifurme ooanlpìuto a Vi.emm:a e oeJl!la: ~ forza di attirazioue dello .spir'ito teorico di?! l!lOSillro tJ>all'Lilbo, spi.rito dhe iha ~avalto bi iprqprd.a mcaaui;aaiictne 1d,e~ prO~.aaDIBa! di Lioz. I Nel 1918 lliai oomrem.1/e çi.rituallle del oentr-0 anao-xiistico ha ,s'~er,albo n,el!, Pa:J.11:iibo ~l'!tiatc:O 1:r scriallòsÌno di• gueirirai ~ mente de!.to - tai!e superamento fiu ~ r,a il .primo iriisuH,artio dei prooelSSO rmoo.u.~ .zion:ario ohe s~ i.niziiava. !Le d-ifferenze d1 qpimoni clie -si- Mfa,c,oi,a,rono 18lltll',u!Jtaano ~ ì,ndi.oaoo ohe, SOlbbo lli~- ,sb)e -tel& sliabi,~ del ioajpi,tell'ismo sémg,eU111'•C1Wosizione COD14".o ~~ · 2li,ane oenwo,..marx:ilsba1.1'1 cembro mairJtis'..61.. co si distingue dia.I bol.l,sceivisma oel IIJOll ~ 'Sal,jatff.all"e ,il m~to operaio OEll'- 11',e ocait'em:e dell1o schema inusso. !Md' rilconoscer.e ,i;J comptlio s~ dii 'élldaibbaire da lottai ,di dlelsse aUa. ,paa-'.aloOl1airità del ~wgo e id,al teq>o. Siamo q.uinm ll~ici ie ~ ISe COOll• baJt,ij,amo li' ca•pa4tlalLil9mo istabi/Lizzato. iin ma!lli,era id5ivensa ,d;i .quelilia COlll oui lo oombasbtievamo ne~li .àami. idel•la irivdJuzione, quando era: scelsso e ~ m fUIIl g>eriod'o Id] cui !Sii t.rat!.a di, ~eserwve Ila iR~bl.foa da peiriwli fasc~sbi procedi.armo ,peir v~e diiverse di queHle che pwiconr.ammo m tem!Pi i,n cui•sDm.iLiI' J)0J'kollinon <esistevaino. Pure ,11:ol~ ,dunque :P~O' e rvogiliiamo decidere serenaimen:te ,deUe quelstii001Ji tia,tt,i,ohe del mqvimenilo Ojpera'Ìlo '31USLr1Ìlaioo co,me <l,i nuide queJS1l'ÌJoci ,di qppo1r~1.1Jll1Ìtà 5e,. cc1T1 1d,o ~e prurticolamiità ,del ,noswo 1pa,e;se e oo,r.a'tt·ua,1,2 fas2 istor.ioa. M,a JIJOl!l 'V~- mo decidere n~lo :s,pi,rj,to ,di, una ,dilf~a r.a,sseg.naJt,a,che ~ c001,tenJta di ottenere per 11a dlllJsse -<llpeNl,'Llll un po' 1Ch ipo-!.ere e dJil .drurilbto ent•r.o ,ill· ,mom.do C3!P1tat!ast.ico A111ch-e l ,dedsi,o.ni taittiohe a!l 1 le tquaili :PUÒ costrungerd le1I11pOI1aneaanenite l!;a, &.fmisiva <)om,t,ro tpericolli 001Mr:oriivclJ:u.zi.ocn.aa,jj Ml nos~o ,paese, .nOGJ ,possi.a,mo •pI'enidElr1!e ,soltanto in aoco.Tido C0111 le necessità strate- ~clte ,delJ1a grande <J(fife.nsilv.a id'.!11 SOCìailismo c0nbro •rl' $Ì$tema icalYÀ'a,lisibioo ne!ll nostt.o ,pa,ese ~ nel mondo. P01.dhè ml ,fai,t,o che i,J oapi~mo, si sia.i, par oraJ, IS".abill~ito. !pUÒ 100S1bringerd a 'Callllbi~ i mebdd.1 dii lotta conltro dii esso, iaid' aldaittairlli a,'lt:a nuova si.ruiaiziiooe, cmai inoo (PUÒ iindiurd ad ~ci ·con eSS<JI, per- J,a ipa,rl.ecipaziooie a.4 1SUO <p0tere, ri.n modo ;cLì pet1dere ,>Ja coscienza, ohe ii1' llllOISbro <Xllnç,i·- ~.;o è la lobta contro ,iJll· suo domimo, ,per supera.re quest'11l&no. -Lottando cont.ro quest-o ,peflllOdllo noi difendiamo quleàlo ~H,o che mantiene l'runi.tà del pr~leta:riato aus:tri11co, quell'uniil:à dhe è la ,base della nolstra creatrice o,pea-a & 11Ìforrna quanto della le<>· ireti:oaobiairezza del f.i.nie, d.iifendiaano onteulp0!113111eameme Lai nostira• iJ>OIS112iÌlcale ~ oilale nell'tlnternaz,ionaùe, ohe isolia cl .a.biOiiba. , ooqperaa-ealf ~le. ~ dei ipresupposti s.pmtuaJl,f dellLai ~gllllll7)ioine ,d~l ,pro1et.aiNato momid)ll)le- ,dlii quel\- la ,1hmicaJ1e ,del tpl'OILetairiaJto mon.dàlale àte è a1 1pttisuppos!o /<Ù?t}!la, lliotbal ,y,~tforiosa contro .i.1 ca.pi,talliismo mOlljcllalle. LA RIUNIONE ..della. ·.Direzione del Partito Durante i giorni 18 e 19 corrente si è .riunita la, D:rezione del Partito, pre~ti lutti i membri nominati &al Convegno di Maniglia. Dopo ampia discus.s.:one ~rotrallasi per tre· sedute co~secu~1~e ~ono state prese le seguenti dect.s101111: DISTR~BUZIONE DELLE CARICHE La Segret~da del Partilo è s•i~temala come segue: Dott. Angelica ~alabanofl Segretari? Gener~l~; G~org:o Salvi, Seg~·etario Amf!lm1str~.l1vo. Alla. Segreteria del ParL:to ~-a _a~ sunto un impiegato che assmw1t,. 11 materiale disbrigo del lavo,ro deciso ' dalla Segrel,eria del Pa_rtito. . L'EsecutiYo del Parl. to sara composto d~J Segret.ai~:o G~ncrale, del Segretano Ammm1$lral}V0, del com7 pagno av\'. Coccia e dei Clompagr11 Bordini e Bmgassi. Le ri'.unioni dei soli membri di1·ez;onali residenti pre~so la Sedie. del Partilo, prenderanno la den?m~n.az:one di r;unioni dell'Eseculìvo allaraalo. Questo St riunirà• almeno un; yolla al mese mentre l'Esecutivo s; riun 1'rà ordinariamente ogni qu~,ndici giorni e straorclinariarncnte l_uL Le le YolLe che ve ne $arà oecessl là. T a res_ponsabil'là politica del giornale- Avantii è affìdlala all'EsieculiYo del Part:to mentre l'incarico della redaz,'on!' ;.esla affidalo al compa- ... gno aYY. Coccia. co:,,;srGL10 GE,NER.\LE •In c.onformilà delle deliberaz'oni del Con\'cgno di Mar. igL·a sarà costi_ tuilo un Consiglio Generale fra le Fede razion, all'eslefo d'el P. S. · I. I me·nhri del Consiglio Generale saranno nom ·nati nei Congressi' delle ~ nr<olc f('dC'ra7.tOni e dalle Sezioni !l['"r.'.al" <'hc saranno solleieilate jn lai "C'Mo, entro il 30 giu.~n~ 1928. La composizione del Cons1gl:o Ge11, ral • è slab;iita come segue: Fcckraz:one Francia Nord: 2 cons gI:cri. . . . Tdo. Frnncia Centro: 2 co,nsighen. Td, Ya, e Bocche del Rodono: 2 consiglieri. . Id. <:osta :\zzurra: 2 mcmbr1. ld. SYizzera: 2 comi'glieri. . Id. H01mbblica Argent ìna: 4 ·cons\ - ,,1: ,,,ri · t) ,v • J d. Belgio: 1 con$iglicre. Sezioni Lussemburgo: 1 cons. Id. Inghilteri-a: 1 consigliere. Jcl. ,\usti-· a: 1 eonsigl:erc. Id. Stai i Uniti: 1 constglierc. ll \PPRESENTANZ.\ NELL.\. COXCE..YfR.\ZJ0~1E ANTIF.\.SCIST,\. .\l seguilo della sua nomina a Seg1·ctar·o Gene~ale la comp. Doil. ,\. Balabanoff sarà SO$liluita nell'Esecutivo della Concenh.u,ione antf fàsoista dal comp. avv. Ugo Cocda. E' confermato in carica l' altro memb1·0 del Partilo nell'Esecutivo Concentrazionista (comp. Pielro Nenn,:) ed i cinque rappresentanti nel Consiglio Generale della Conc.e;ntrazione. I rapprescnlanli del Parlito nell~ Concentrazione parteciperanno a1 lavori della Direzio,n,e tulle le ,·olle che ve ne sarà biso_gno. FUNZIONAMENTO DELLE FEDERAZIONI La Direzione ha dee: so di .dare ass,etlo ,defìn,'.tivo alle Federazioni in modo che que~te funzionino un~fm - rnemente e sieno ri&pondenti a tulle 1-e altri])uz.·oni che ad esse coimp.elo.. no in virlù dello stalulo del Partilo. Per giungere a_questo r!su\t~lo 1-: Direzione ha deciso, in prmc1p10, di conyocare nel corso dell' annala 1 éongressi di tulle le Federp,zioni aL l'estero, cqn particolare rlgua1rd!.oa quelle federazioni di rec~nle_ formazione o formale provvisoriamente dalla D'1•e7· one nel c,prso dell'annc, pa~rnlo. . La Sc-gi-e!cria è incar'c.al~ cli compiere il laYoro prep~ratono p_er la con \'Ocazione di delh congress,1. TESSER.\.-:\lENTO PER IL 1928 11 tesseramento per l'anno 19~ sarà iniz.·alo coi· primi del mese di n"-arzo e per le Sezioni .es.islenli d!o. v1 à essere completalo entro il mese cli apr:le prossimo. La Direz:t:nw ha clalo mandalo alla Se.2:rC'leria rl' slud·are le modalità per l'aj.;pJ:cazionc del pa~~mcnl'? del~e lesc,ere. nelle Yalute dei µaes) do,<· !'Siste il mo\'inicnto no~tro e ciò pe~· d/are al Padilo maggiori mrz.zi cll az·one. . Delle modalith saranno stahililc in n.ccorclo con le singole federazioni o sezioni staccale interessale<. Il le.-·s0ramenlo sarà fallo dalle F'_eclcra:,;ioni p<'r le Scziòni _ed i gr11ppi federati e clalla Segreteria del Pai~- Lito per le Sezioni e gruppi staccali. PROP ,\.GAND.\. Il problema della propa~and:a ha allratlo la particolare allenz1one della D~re✓, 0'le cd è stato lrallato a fon.. do ,ia per quanlo ha atl.inen.za al moYimenlo in Italia che all'estero. Cna serie d; misure alle alla propaganda in Italia sono state adollalc e saranno poslc pronlamente; in ~Lluaz;one dalla Segreteria del Pm·L lo. Per la propaganda al_l'~slero _laSC'- grelcr!a e\ in~aricala d; mlcns1fìcare (i ·bliotecaGino ·Bianco la propaganda orale in mezzo alle Sezioni e Federazioni. Oltre ai Congres,si federali che do. vrà organizzare nel corso dell'annata, la Segreteria dovTà curare la compilazione di mani.festi di propaganda aventi particolare rifeq.menilo alla &ituazione dei compagni emigrali nei sri111gopliaesi. A. B. C .. •• con cui ne padano i fascisti - vuol dire tendere a disarmare il la...-oraLore nella sua azione per conqu.is~.- i.i un p: ù umano presente e un rn u logico avvenire. Il ~he si vede appunto ora in Italia. Particolare ou~·a .~à JJosta quest'anno alla • qwrui1czna ella tesse. ra » che sarà orgarrizzata daJ 1 aJ 15 maggio prossimo. In queslo periodo riunioni di propaganda dovranno essere orga,nizzale in ogni loca1ilà dove eSi$ta un grnppo od una Sezione nostri. Nella «quindicina della tes. sera • dovrà avere ampia eidl entusiastica applicazione la parola d'ordine uscita dal Convegno di Marsiglia. e cioè che ognj compagno deve recare al Partito l'adesione di un nuovo compagno. Per facilitare ai compagni questo lavoro, aiwosfti appelli saranno redatti ,dlalla D,!rezione del Partito. Una s.erie di ben.intese manifes.lazioni culturali, ricreative, scolasfc~e sa.ranno promosse dalla Segreteria del Partito in quei centri ove sarà possibile, e e:: ò per toccare in parUicolar modo le giovani forze con la propaganda socialista, problema quest'ultimo al quale il Pari.ilo dovrf),, da questo momento, porre una particolare attenzione. MOVIMENTO SINDACALE In rapporto al movimento ifinldac;ale la Direz:one -dlelPartito ha aflei·- mato il proposito cli dare applicazione al deliberato preso al riguardo dal Convegno di Mars,<iglia. Per cruia-rire e l"Ìsolver.ei i problemi concernenti la Confederazione Generale del Lavoro iltaliana, la Di. rezione ha nominalo un.' apposlla Commiss.i'one composta di tre icllei membr,i. DELIBERAZIONI POLITICHE DEL CONVEGNO DI MARSIGLIA In conformità del deL;berato del Convegno di Marsiglia, la Direzione del Partito ha redatto ,ed approvalo il testo di un manifesto ,d~ lanciars,i alle' masse operaie d'ItaFa ed all'e5Lero in materia cli tmilà socialisfa e sui compili presenti del µirolelariato. DELIBERAZIONI V.\RIE • I La Direzione ha dcc·so che in principio le Federa~ioni ~ebbon? Vi': vere di vita propna coi conlnbul1 focllerali. Esaminando casi parL:•colari ha aulorizzalo lo scambio di aiuli fra le diverse federazioni, aiuti che, però, del-:.bono.essere rich ;esli ~ concessi pel lram,te della Segrelena del Parli lo. Una parlicolare deliJJc~·azionc ~ slala presa per quanto nguarda 1 mezzi economici occorren!i al Partito per sopperire alle diver.-c conti~:buzioni che gli s' impongono per l'appartenenza alle. isLiLuzio_nie:-lra partilo (ConcenlrazJO.ne anl1fasc1sla. sLampa per l'Italia c~c.). Pna sottoscrizione speoiale pc:· quesla _ll?CCSsità sarà apc1·ta fra 1 compagn, abbienti ,dlel Partilo. Iii meld~co vjenl!l~.,e Paolo Dqppùer ha SCO\Perbo un nuovo si1;itP-m:-tper fair rin• gi1::1Varniire g'.i uom~nj,. Nie:it.e scimnù e s:.ianmio-lli, cl::oee :,I dc~to.r DclPPle.r, ma so1:> una semp}ice e qu3!S.i .di,verlenbe o,pe• 1·1ù:>0neiohi:rn.rrgica, e l'uomo ~mme-diatarrente rimgwvanàsce. Egli ass'oura eh:: p'.ù ,c!ìi -du€cenlo scmo ' mori.ani fortun~l,j ile .già sono ritornali giova:ni per _menlo 'di suo G-is'.ema. s~ i, .me&-ci cc:ili!lluano di questo pa:,- .1, fra !j)OClvi a.uni sairà una ccsa più umc,a ohe rara a,vere :,[ pia1cere di ,trova.re un vooclùo. Su un ~hrna'le · Jc:mbardo ho trovato questo annuncio a ,p,:i.ga:m-:mio: « Ve-ntilreemne, bell:lla ,p.reise111z1, ,s:m:,ssima, chsi,n- ' ::.Jta, 1 pioc~nle, ,di s:i 1 :kl. fodc fasc'1sta, con picco1a dole, sposorebbe <:l:S~i:Jl'lO siignoain,::ilie .aITTz.i.a.n.o IPw·chè i!'icco. S'C.riivere ; nro posta .tessen fruscista X , . Succede qualche volta cthe, intrui,ti a studiare e a risolvere questioni di dettaglio, si lrascurano le queslion.i di principio. QuaJcuno teme pedìno che le questioni di principjo, più che trascurate s:ano dimeruticale, e che le questioni di deLLaglio prendano il primo posto nella mente di chi se ne · occupa. Il che sarà anche ve1·0 per quakuno,; ma per quel qu·alouno che - intento a studiare la qualità dei mattoni - dimentica il diisegno della casa da costnùre, non, Yorremmo che si condrumasse clu dev~ pensare alla -costruzione della casa a non far altro ohe ten-er. d'occhio il disegno e magnificarne la razionalità e la belJe,zza, trascu.rando <li ocouparsj della qualità cJ.eimattoni. Perchè co~ì si far:'J magari del bel disegno, ma non si fa della ooslruzione. PI"emesso questo, noi - impegnati spesso in questioni di dettaglio - senl'amo che conYiene ricordare 1 princip,i quando c'è qualclie improvvisato sociologo, divenuto personaggio importante in quel calderonei,di nullità presuntuose che è il fascismo, C'he li a.tlacca e li svisa. Abbiamo sott'occhio - per esempio - una intervista cliiquella nullità rumorosa che si chiama Rossoni, il quale parla di associazfone, di ~llnborazio111e del lavoro col capitale con un.a ignoranza dei principi socialisti che sorprende quando si pensa ch'e un g· orno questo signore, ora ber. pasciuto, professava idee socialiste, e le pres·enlava al pubblico opera io in vesle nitilanle. Dio, che diri_ genti sinceri il proletariato s' era crealo per amore delle fra~i sonore! Mussolini, Rossoni, Bianchi, Cucini; ecc. eoo. Rossoni dunque (noi non ci occuperemmo di queslo signore se non fosse che egli, con la violenza fascista, è riuscito a occupare uno dei primi posti sul teatro italiano) ,parlando delle condizionJi italiane dice - la solila suonatina da fonografo - che il socialismo aveva crealo un abisso fra lavoro ,e C'a.pitale, menlre il fascismo ha riconosciuto i due ler - mini nel quadro della nazione. Il socialismo ha creato un abiss'o fra lavoro e capitale! Ma il socialismo non ha c1·ealo nierile, egregio Ross.on,i dell'ultima modla. Queslo abisso fra laYoro e capital·e - come !>Ì usa dire - non l'hai creato l'alliYilà de! socialisti ma es.isle per dalo e fallo della o'rganizzaz:one capitalistica della &cc,;elà. Scambio di essere un eL fctlo d.ell'azione sociali:;la, e~S,Qne è anzi la ,eia.usa. Do,·e la concentrazio11e della ricchezza, del capila/e, in poche mani pr:Yilegiale - dove quindi il proleLarialo era più po,·ero e più sfruttalo -- l:\ ysisteYa il malconlenlo che, lcn_ tarncnle, assumeva forme sempre più positiYe: l'organizzazione politica per la conquista del pclere; l' organ ·zzazione ecqnomica per la conqu;sla di. miglior· condi;~ioni cli laYoro, ·e l'una e l'allra insieme per la cos!ruzion<' di una società doYe capitale e lavoro sia.no uniti nelle mani della classe prbduttricc. - la das~e ]aYorat,·cc - associala. L'abisso fra lavoro e capitale esi· sleva cd csislc anche ora nei paesi a regtme capitalista morlerno. Da una parte c'è chi possiede ·1 capitai<'. daL l'all1·a c'è clii ckpo·, e dt l !t111oro. ln mezzo stanno coloro i qu'\li pos-,;eggono - :n proporzioni di ,·cr~c - capitale e lavoro insieme. C'è eh,' diC'e che co~loro prrderanno il capi. tale e resleranno col solo la11oro. cioè rcsleranno d<'i semplici ]ayora_ lori. C'è invece clii crede che que!-,a zona mcd a ~ra chi poss.'cde il solo copilaTe e chi dispone del ~olo lavoro !>'allargherà come macchia rl'ol;o fì_ no ad c~.scr(' la un· c.:a{''\ er;, • ia C'~,if leni c. E da un ~f.:::,rnaite cli Rom1; • Ventiicinquen..,e, s:1mu:;a tic o, brun:>, dai folti ca- , ~Ii 1,i, :u:dimentQlso, <):J.n•so..r~be SCOll)O 1P1.tr'mon:10 s\gnoor1na o s:,)!nora p.i,a1Cente Schemi rig;di. trnppo r:g di -· <la una parte e dall'allra - che la reallà scombussola in mille mo<C. Pro1rnl)J! rnente - s-ccondo l'industria. secondo l'amb <'lltC'.~ccondo ;\ mom ·nlo -- è g usia l'una o l'alrra di gueslc opinioni. ~fa la!iciamo star<' q11es[a zona meò:a, e occupiamori di questa clivi~ione fra capitai<' e lavoro che , vi,,Lcso paLrilmo;n:io. Sc.riivere bssera M,iiJ. V o!., formo ,pos~a, Ro.rnai . Come ved.ia.mo, ·ne:I faiso:.s.mo la cacda d b'~gliielli da miHe vi,2.nefatta anche a mezzo degb am.n'1.lnci di qua.ria pa,gill!1. LEGGETE E DTFFO~DETE L'.\ YVE:--:mE DEI L \ \'OR\TORT noi rncialisli abbiamo tro,a!o e che appunlo giustifica le nostre idee e la nostra azione. Chi Liene il capitale si tro\'a in uno stato di pri,·;lcgio di fronte a chi dispone del solo la\·oro. Lo diceva tempo fa - imprudente! uno scrillore fascista in l,lll giornale si11da:c:ale nel momento in cui si gr•:òava mollo conlrp l'inossen'anza dei patti di lavoro da parte dei padroni. • Il padrone - .d'iceva in soslan~ 10 sci;ltore - ha il coltello per 1] manico, giacchè egli possiede il ca. pitale e il danaro di cu.i il laYoratore ha bisogno per viver". Se il lavor~- Lore·rnol vivere bisogna che s.i in.chini davanti al padrone. Il quale - ecco la conc-lusione - ~ quindi padrone di tirarlo per il collo•· Pnoprio così. Ragione per Cilli al lavoratore non resta che valersi .dli quell'altra parte dei mezzi di produzione di cui egli dispone - il lavoro - per· disarmare il capil?lista, pe~ obbligarlo. a venire a palli. Lolla d1 claSIS'e.Dire che capitale e lavoro deyono assoc'ro-si e collaborare è ~ evidente come la luce ,del sole: se s1 vuol produrre bis~gn.a p~re che questi due ·elemenLl !-1 assocmo e collaborino. Ed è appunto perchè questi due elementi. devono associarsi e colla. borare che il padrone ha il coltello per il manico. Se il lavoro IJ<>!e~ far da sè, il lavoratore sarebbe mdi_ pendente, s'infischierebbe del pa?Tone. Parlru·e dunque di collaboraz·one fra padroni e Jayoratori - nel sen-s,o L'abisso - se cosi si vuol parlare - non esisle d11.U1quefra il capitale e il lavoro; esiste fra chi possiede ~l capitale e chi dispone del- lavoro; 11 che è tulta un'altra cosa. A.bis-so che non si colma che in un modo: la unione del capitale e del lavoro nelle stesise mani. Nelle stesse mani asso. c:ate: cioè in regime socialista. C'è, frattan.to an:che l'azione per ottenere nùgl iori 'rnlari, migliori condizioni di lavoro. Azione ut;lissima, necessa .., ria, inevilahii'e. Ma se es:sa fo515e la sola il dis•siclio di'i:ntere~i che, entro certi limiti, esiste fra il capitalista e il lavoratore reste1·ebbe. No, la classe Iavoratrce organizzandosi, dal _ou_nto di YiSll:apolitico e· dal .punto d1.VISI.a economico, cerca d1 con:qu~tare sempre nuove pos'iz:ioni per elimL nare questo dissidio cli inter~ssi, cerca di acquistare la _n.ecessana_ ~pa_ cilà _ morale, leC!nlca, fin~iar1a - per assumere 18; gestione .~elle imprese cli p1·oduz1one nell ~resse suo nell'interesse della SOCietà. Coste voccltie ohe gli avversari non hanno mai saputo, non sainino e non sapranno ma.i. Ma basta che le Sialppia il proletariato. Un vecchio propagandista. L'I~aliaagricolacome è III. IR19p0Dldenid.o .a{!!l;, •'lrima· pal%1Le o domanda ohe mi ll;ùll-O 1PG1Stio alllla o'ru,usa .delle. ~ fP3!11te ru questa esposi,zaone, a!Bferuno dh.e la ,qt1.1,ami/..à idi oereail.iohe ha daito 'lllO!mlallm'ell,te ~ 1Sudlia à!taliamo non fu oasteivo\le U)er llllOIIl'..enere ~emle llia pc.r,><:><la.zio,ne ittallli,am,a, .allllil idiia'ò ohe il fubbi.sOigno ,per c()J)ll'iirie .iJntii!er.allllenl.e quatnito era neces,s,atrio ·IP01' H 111utaumento del'. 1pqpo1o ò.taHaITTo è s,haito ialbbalstaawa irilliev.alllte. SM-à ~là.o da.re :I.a ;p,aa,dla, a.Ile 'Oilfire ohe ci d!Lra'1lill1.oa esaltita quamt.ilà dii Clereailii ohe frurClllo iimp001taiti (P0I' capri.re i bìso§ni id.Elltla]11111a1Ìozione <l d popoilo iita1:,al!l,o. Fa.ccilo pi-esenitedh.e 1Jecif.re !Che io qu'i ,soota esponigo !'alPp:resenltiano la! eEfetitiv.a im,po.r;L~iooe, perciò igò.à <ledalta fa, ipanle dD e-spar,baùio.ne ohe v.i è stalla S1U og1lli gen•erie ,ruJ cereale. l'M:PORJ'AZIONE NiEITA Frumernfo. Anno 1922 1923 1924 1925 1926 Qu.imltaLil 27.035.750 28,621.840 22,725.105 23,353,900 21.000.000 ,M.,ecLia amua altn[porliaJta, QL 24.. 548. 91 9. lln ques,le df,re 6o.no umi-e ii.ndluse 1€ ,im1p0Tliarzioni di ifairji!Ìa rdii iinl.ll1l1=loche illl q1Ualohe aiTl'no coane nell 1924 .h:i 5uperait0 :n mi1li,one di quiln'ta1lii. . SeJ1dla. Amno Qui'1llta li. 1922 300.540 1923 294.650 1924 82.530 1925 194. 160 1926 ? Mo&.a a<T11I1,ua il1TlfpOII'baK'..l.ia 217.970 Avena. Anno QuLnb.li! 1922 I 1.154.()00 1923 1.597 .690 1924 874.150 1925 1.250,620 1926 ? Media arnnua :,111fp<'rtala Q_,J: 1.219 265 Mais. Anno 1922 1923 1924 1925 1'926 QuLn,la]i1 5.042.800 4.386.360 1.212.160 1.608.850 ? M<e.idili annua imipor;La-ta Q.Li 3.062.542. Com'? veid,ialmo che ,ba:1J1Lo il fru:m'?ln,to. quanto la .segala, O'mzo, l'avena cj1 ~1 maci.s isooo slali abbc,n,danlemenle i1111iporlh'.i ·,, Jrt.,q;,, ,il ch-2 yicne a isuffragaorc IPi,enJJlll'?lrll.e la mi.:i a•s·.,erz.:orn~ che la. wro- <luzic,ne rfaP)ama non è bastevole p'2r i b1S0j(!ni. A:bbi,1lmo lj:">rÒ due i:;,rn,dr.<Lli cl,,e vetrngono 051pc 0nlail,i 1 e cioè: IJij n;·<:o i,n .ra- :!iooe 1n10d,:11 i.;~r alnno inei qu1ltro am111i 1922-925 ,i:J q.lii 1.023.092 ~ Oa ,pallata eh.e fo 1p,u.ree.isll)~ir,lartian ra(!ione di qui,rrlali 1.691.200 ipeir iaono l!lei ,qua•Llro anm,j,sopra ò!albi. La fo1v:i n.c1n ha espcorh1Z.iie:n':e! tamil.o metnO ~on.e, ma è Wl pr,odioitto che senveesclusitvélll1Wlllte (P0I" !'uso mterno ed è conwmail,o ipr.im;ciu,alltm~ dalllle pqpoliawi,oru de.'lll'ilitaliai merildacmale id iinsuil:aire. Ma ipuò ,daa,si dhe quadouno ,cli izrrote ia q·u,e!sti .daiti !J>OISSlli ifonse pemlSalre che le CO'lbnie soi~getite ,ailll''l,ta,liìsai.amo cli alikito a111L'ltailia 61bes9a icoll! ir.ilmett.ere ~ le llllllJal lJ}ainbe 1die,i, 1!1aro !P['O!d'Oibti a.llha, madrepalbrola. Coll!or.o ohe 0:tamino ,dii qiuesle llti:>ie per la ites.!iai Ue ISClalooilnsoubiito ~ froote a q,Uleste. ciJfu-el dhe IÌlol pr~ ,da, pubbl&cazilcm.i .die~ iuhl&i e~ del ~- w dell1.lCeoJlorriled' lltiallri:,ai. GllRIE1NtAJIICA Q.uesba .OoÙJOOÙla, lha, Uilllll wpenfidiie fberoosrta-e 1dm km. 600.000 ico,;i. 225.000 al»tanh, ,peiraiò (P0I' OI~ km. 0,4 abìtiaDti, tLa, ir.èlaiz.ì,one idie!~ R. Umicio per- .il 6e1"V-Ì,zi a1~ari (d'ellla, IV.II'~ è ,poco· ,deb'.agliaota, come {P<u.revii som:o poahiissiane oif<re sulia procLu.m,o,ne. ,A isUJJIPlriir'e a iquesle ma!II.CalIIUsaxà benie ohe i,o or.:u,,ou-.hil 010 <iichian,ai:àoru del irefarooire, ;i(], qualie oosì isiil espTiÌalle: « Vi .s01110 staJte negi1i. ,u,lililmli, amari dellla ~\OOirra~e cereiaiulco.le dv 111olev'o'le aniLi1là, ma con ,poco successo e con i<lli;a-' stroro eff,e,Lto ecOlll.o®oo, lllOID:OIS'bamt..e l'impiieigo di ,ffial!lO d'OfPe.m annlful.are.L'aJt.liu;ai]e pdlwt.iica .cl o,g.am.a.J:.reiiguiaa-d.aaiit.e :i cerealli, è dilfeiniswae,-s,seaooo1 v.ietata !l'~azioo.e, daJta 1ru soamsa 11>roduzione wi IOOill11rooto ali falbb1;.cigno. In ,ail.buiM ainma/,e si .consen le 1l'eispontaiziO!lledeM'o,rz,o in ra,glo<ne d .r ! 'c.;,·'.'.) ,dlc1l .r.aiccol<to ,docvrulo a.1' favore de\!le ;pi.ctgge. iEsisendo Ja pr()fCiluzi,cme ,cful grano, il!l Colon.ila Lra•scu.ratbille, si 1d'E!IVh2nporl'3Jre q1Uarsi ,per .r intero fabbj/so,gno. N cQlllSt,mo .at!llllualle è UiD. a:n;z,diia di 1 1'.20.CCO di .f,n1m0lllto, -olitre a 350.000 q I. c:Li c,rno. 11 ri1s\, t1a se.g~4.e, à 1 ig,rano1c,u.rco, =·• che n.ecJssi,bano ,ye,r j\ consumo dev()11'1o ~.cer? lO!lail:meru~e im1poirt.ati, non ess.,n,dr«i 1ln Co1lon:>a passi1bi1l1là dj IJ)TO· d1.1zione , ' L',e11):nenito i1111.h<Seno oon:sU1tna oin m12d~ l<g. 60 dr. oe.re:il~.,a!U',ruruno 1p0r ogni abi1.'.:!nfo, mwtre 1gì]i ilia1liani collà Tesid~nt1 ne col!lmmano kg. 200. E' oe1:to ohe se si T;lltsC:,rà a,d aumenb,re la PI'cduzi,cme, ia.1t11tn.wterà !Pure sem- ,,, : 1".ll ~:ile il~ con.s,umo. Alùhre tprddwom aJ~ricot 1e che pom.arn,c €'ss:ire prese é,ncons'd.:·razi.r-.ne l!lell,Da. ,tie.lacielne 111.on n.e esi\- s'.cmo ne!~la Ccaoni1a.1Ci1remaii,ca, ». 1lRi'IIPO:LITiAI 1JiA La TTUjp()Bllalttita. 1h! llllTia .SUjpenfocie 1teri·~tolI1iall'e di 900.000 k,m., cOl!l uni 1J>0<p0Ùi1zi;1c.'l'..:? di 550.000 ~rudt'Viidiui, <perciò l\lTI afk.lhiimento de,1 1 0,6 1p,er ,CJl~nifiom. I ,dati dhe ;,o qu~ preserulo sono 1d.zl dobt. Ugo de Ci·!ihs, caJpo .de.lita S'.!IZOone cl.i sperimen- (Ja,zi0ne dcl R. U[:f.i!oio IPei Serviizi aigr.ari de. 11111 T,n'fPOlli,tacni01. La cc•l !Jilv,azi,~ dell Lru.menlo è foiLLa su C:u·ca 10.000 e'.1taori dfu ,s,up0rfioi,e e rende iin m~dia 40.000 qll. cl.i ,graioo IP~ iamno, percilò· 11.unamooJi.a <li, q1l. 4 1per eL!Jait,o. L'orzo vi,an,e coltruvait.o s1.1 'lllll.a m~p,erfioie dli 100.000 elbairi, 1Con un.a medùia di ' l

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