\ La qualifica d'italiano non gli compete. EgJ.i l'ha rinnegata in q~i giorni éil giugno 1924, nei quali, mentre gli ita• Liani erano in lutto e •fremevano d'indi tnazion~. egli •i rendeva solidale con ln banda d'a.sassini che ne comprimeva lo sdegno e /a rivolta morale. Pirand-ello può solo vergognarsi di_esaere fa.scisla. Italiano egli non lo il pii, dal giugno 1924. l'Italia lo llqultazlone Il lascismo continua la liquidazioria della ricchezza nazionale italiana in fa- •ore della plutocrazia anglo-americana E' la sola condizione a patto della qua. le gli viene consentito di vivere. lerJ un gruppo di banchieri americani - i la Slefani che lo annuncia - ha conceuo un nuovo prestito di 12 milioni di dollari alla Società Temi, con ipoteca sull'intero macchinario della gra:rde acciaieria italiana. Dopo le industrie elettriche, quel/<J automobilistiche, quelle navali, 1Jra è la volta delle siderurgiche. Pezzo per pezro il fascismo vende l'Italia. L'oradelladis!razia Rossoni è decisamente in disgrazia. Sta •ubendo la stessa sorte di Farinacci. Ha peccato di superbia nei confronti del Duce e la vendetta implacabile lo sta per raggiµngere. I giorni della sua potenza sono contati. I logli personali del Duce hanno comincialo l'attacco a proposito dell'Inno del Lavoro. Lo prendono in giro. Veramente l'uomo si presta: ve fo irr.- maginate Rpssoni poeta.? · Farinacci fu liquidato con il ricatto dello scandalo per il fallivzento delb della Banca Lusignani. Rossoni sfa per e.. ere affogalo in un mare di ridicolo. Però Rossoni è filosofo. Cadrà bene: ha cugicurafa la pappatoria. Lo scopo della sua vita. Larestaura1imona 1r la Lo scandalo Pitigrilli-GuglielmineW i un sintomo delle condizioni nelle quali il fascismo ha rido/io moralmente l'/. talia. Un bel giorno la nota scrittrice Amalia Guglielminetti scrive alle autorità fasciste delle lettere anonime nelle quali cienunaia lo scrittore Pitigrilli come un feroce nemico del regime in relazione con gli antifascisti di Parigi. !mmedialamente Pitigrilli viene arrestato. Dopo indagini ed inchieste Si vien~ a SCl)- prire il trucco: gelosia di mestiere e..... qualche altra cosa ancora, a1;eL•a~o spinto fa Guglielminetti alla _denunc!~- La Guglielminetlii 'dà il cambio a Pd1t,illi in carcere. Tutto ciò è avvenuto nella élite della società italiana con· temporanea. . Pensale ci quanti di tali episodi sconosciuti avvengono quotidianamente in Italia! Dove per sfogare un rancore, per co'mpiere una bassa vendetta, pèr l~be• ram di un creditore molesto basta rivestirsi del più puro fascismo e denunciare quale antifascista il proprio nemico. Quanta gente, vittima di tali bassezze, i 0gg; in galera o al domicilio co!!,!o! Comeprima, o_ duce·1 Evidentemente il duce deve essersi . aècorto che i fascisti all'estero 1!,an. no rotto troppo le scatole col nsul. tato di diventare antipatici - loro e il fascismo - dappertutto _ do_ve · aaiscono. Fatto sta che ora egl· V1en f~ori col galateo dei fascisti all'~sle~ ro, un capo.d'opera in 11:atena d1 ipocrisia. Vi si d:'ce questo zn sostan~ za: poicllè l'attacco fronl~le _non da buoni risultati, cercate d, g,ntre l~ posizioni; poichè - in manca~a d! manganello che all'estero non s1 puo adoperare - non po~e~eimp~rre al~e istituzioni italiane di issare tl fasc.w littorio conquistatele voi entrando. Vi <domesempl'-ci cittadini. Ma con garbo, con le mani inguantate. Laorca, dopo aver letto le .sa~z-e tavole deve aver tiralo un sospiro di .rollievo: e Dio sia ringraziato! Non ha detto che bisogna scrivere .,enzà errori çli grammatica•. Ebbene. no, o duce. Questa. tatti~a - se non ci sono, dietro, le ~naccr": e i ricatti dei Consolali e de;i Fasci _ non darà nessun risultato perchè i fascisti all'estero son.o pochi, pochi: pochi. Con le buonie maniere .ess~ resteranno quello che S'1nO restai, dopo l'attacco frontale: quattro gatti. Gatti un po' - un po' tanto - ingor. di; galli dtalle ugne lunghe, 1~a qual. lro. Eppercio, o duce, faccia - se non l'ha già fato; ma l'~vr~ f~tto - una cosa: mandi istruvom ar Con. solati e faccia mandare istrnzioni a-i Fasci pe_rdire che _le nonr~e dettat~ .rono una burla e niente pw; che bisogna contimi~e a minaco'~re e a ricattare quelli che nelle vane colo. nie italiane mani{ estano qualche q~a. do di timidezza; che bisogna colJue inesorabilmente - come si puQ -: quelli che sono decisan:e17-teav~ers, al fascismo. Se ~o. ba~, tl fasc·smo perderà anche I pochi che, con la wiolenza. s'è tirato dietro. """"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!l!!!!!!!!!!!l!!'!!I!!!! .. Le~tf: ~ _diif [ondete ki Lauoratorr •. . l', Avvenirt> Ioteca I,'AVVENlRE DE.L LAVOR.'\ TO::_:R:.:,;I<'.:__ ____ ________________________ _ Tribuna libera Dlseussloni La compagna BalahanoU ha inimato ora, in fc.:bbraio, Ja risposta agJ.i artico• li sul problema deJll'unilà ch'io pubblican lo scorso dicembre. La distanza è parecchia e crea un ir,conveniente abbastanza grave: è facile che molti c:>mpagni non abbiano presenti i parlic'.>lari dei miei ragionament:i, dei dati e d~i faili citati a sostegno della mia lesi. Mancano quindi. del termine preciso cli confronto, che è necessario per dare una idea d<.:1v1alore, della bontà e viceversa delle tesi contradditome. lo dovrei pertanto ~ulre l' argomentaz.icne\ avversa, correggere, ,pred:s.are e ribatlere; ciò <:.qcivarrebbc a rifare aùmeoo in p:ir· le il ragionamento già svollo su queste colonne. Non è atlraente; propongo quindi di trasferire la dJiscuss:one nell'Avanti/ I compagni della Svizzera leggono ambedue -i giornali, il1eggeranno quindi. ugualmente gli scritli contraddir tori, la compagna Balabanofi avrà la sod.dJisfazione di sSCrivere per tutti i so· ci del Partito ·ed io a.I p'.acere di fare a.ltretlantò almeno per una parte di lettori che non con~-cono la m'.a lesi e le mie motivazioni. Accettato? In a<ttesa della ti.sposta, alcune r~ttifiche ed osservazioni alilo scrlllo della compagna Ba,labanoff pubblicalo nell'ultimo numero. Ness1m fautore dell'unità affermò «che sc,no superate l~ di.vergenze di vedu· te programmatiche e tatb:.che c~e . nel passato hanno d~viso ;,n due ali 11 P. S. I.». Fu dclto tinvece che nella pr:>.· tica i due partiti sociallsli at'.uali fanno, o non fanno, le s~csse cos<:, che sono costrett\ ad a~re così, che :i.on possono fare diversamente pe!·chè la l.'l• tuazione non lo consente. Se ciò si vuo~ contesi.are, si favorisca dimostrarci che l'asserlo non è v-ero. Quanto alle divergenze cli vedute fu alfermato che v'.. permangono, 111ache non sono tali da impedire l'unione e che comunque bi.sogna cercare di ridurle piu che sia pcss.ibile nell'interesse clel m.>· vimento o-p-eraio e sodailc.s.ta. Ci vuole un po' di buona volontà da a.mbe_le i>_arti, naturalmente; bis~na che gli un1 e gli altri rinunc;no alla presuntuosa pre- • tesa di essere li dep-ositari assoluti della ver:tò socialista, delle « tavole della legge », So bene eh.e non è fa:~e far sacrificio di ,una parte anche min:ma delle proprlie vedute, ma ritengo che l'unità socialista sia tale un bene per la causa coonune, da meritare qualsiasi sforzo. ~ io dovessi rinunciare a,IJ1a speranza che re tma strident,e contraddiz;ione tra lo accanimento con cu1 la compagna BaLabanoff si oppone all'unione dei partiti -itali.ani ed i grandi sforzi che com· pie per unire i partii.li delle due inl.er-, naziona I i. E già che ci siamo, un'altra osserva• zione. L'Ufficio internazi.on.ale si trova a proprio agio a· f:anco dei membri del partito indipendente de'} lavoro jnglese che non fu mai intransigente, che è partecipazioni.sta, che fino a qualche settimana fa aveva nel proprio seno due ex 1J1inistri del re (ora ne ha uno solo; il secondo si è dimesso rilenendn terminato il comp~lo del parli to J; si sente onoralo e fiero della cooperazione del partito operaio norvegese, che recentemente ha assunto il potere offertogli. dal re, ben sapendo di dover d'pendere, nel1o svolg:mento del programma di governo, da una parte della borghesia. Io non mi scandalizzo del fatto e non mi spaventerei nemmeno se domani, o fra qualche mese, quando l'Ulficio .internaz:on.ale ci invierà il manifesto che d promise l'anno $Corso, scorgessi in calce al documento la f:rma di qualche ministro del re di Norveg'.a. M.:i.mi domando: perchè l'Ufficio stesso e per esso la compagna Balabanoff che ne è.... tutto, sente tanto orrore politico all'idea dell'unione coti compagni unitari italiani, che non sono mai stati ministri di re, che non furono mai, ed oggi io sono meno che nel passato, più a destra d~ll'lndc.pen.dent labour party? So che la risposta non mancherò, ma credo d1 poter affermare fin d'ora che non nescirà a canceUare la coulraddizion€: che .es'- ste e rimarl"à. La compagna Baìabanoff vede negli scritti e nelle tesi dei fautori dell'unità un grave pericolo per l'cducazi(?ne rivoluzionar:a delb masse. Credo che qui sia necessario anz:tutto intenderci sul significalo dell'usato ed abusato termino « rivoluzionario ». Se per esso si ci.ntende 11n'aflermaz10ne teorica indivisib:le dell 'iintrans1genza assoluta e dogmatica !,"egregia compagna nostra ha rafone; ma se invece s: vuol significare pensiero ed azione volti a trasformare con tutti i mezzi, senz.3 esclusione di colpi, il sistema colletli· visltco, le sue preoccupazioru non han· no ragion.e di esistere. Nessuno dei fautori dell'un.itò pensa di abbandonare il terreno classistico; nessuno vuole insegnare alle masse e sperare ed a coniidare nella borghesia; tutlli vogliono sia fatto assegnamento suU'azione della classe sfruttata per la realizzazione del comune programma. Negano invece la intransitenza dog;matica, che sovente paralizza l'azione e condanna all'inerzia. lo affermo che l'inlrans;genza osla· colò l'azione del nostro partito e delle masse operaie italiane - azione che sa0rebbe stata rivoluzionaria anche se in qualche caso non fosse stata ostacolata e magari avesse avuto l'appo~g'io di qualche aggruppamento borghese. ~er me_l'~- sercito proletario, ossia il partito soc1.alista più rivoluzionario non è quello che più pretende, ma quello che più fa e<! ottiene; non quelJo che vuole il tutto e nell'impossibilità di ottenerlo si chiude in una sdegnosa inazfone, ma quello che non potendo avere il tutto, strappa una parte; queUo insomma che sa meglio manovrare di fronte al nem.i<:o, che sa strappargli posizioni avanzale, senz:i perdere ma:i di visi.a l'obiettivo finale, nè pregiudicare l'azione necessaria ,per rag(lungerlo. In det.erm:nate circostanze una temporanea transazione che rende possibile una azione della classe operruia e la conquista di nuovi diritti e nuovi spalti, vale p:ù d: quals:asi affermazione di principio che per sdegnosa e fiera che sia rimane quasi sempre platon:ca. So b211.eche in p,c,:;osilo v:i è molto d.a d:re, so cl1e vi sono metodì diverst, ccc.; se occorrerà discorreremo d:i tutto; per o;tf basti c;uanto I detlo. Sono perfettamente d'accordo con la compagna Balabanoff nel riconoscere che della tremenda lezione imparlitac1 dalla reazione 1tal:ana bisogna trarre inscgnamenlo. Resta a ved<..re se saremmo d'accordo anche su cosa dovremmo ~mpara.r.'1:.Dato che le premesse sono divergenti, temo di no; in ogni modo è quanto vedremo presto. Sono felice che la compagca 13alabanoH m'invidii per la mia s:.curezza nell'aitribuire ai metodi intransigenti la causa della nostra catastrofe i.o Italia; cl.a parte mia dichiaro d'ammirare sinceramente lei per la costanza e l'ardore con cui difende e sostiene la propria te· si intransi:ge,-oliss·ma mentre intorno alla stess:i. tutto crolla e non rirrane che I~ rovine ed il deserto (L'ultima torr-ella dell'intrans:genza assoluta, il Partito o· peraiio norvegese, che sembrava sfidare i tem.ui e gli e\'enti, è riu'.>ala d'un colpo, come le mura di Gerico, al primo squillo della possibilità di azione transigente). ISenonchè, purtroppo, abbiamo lutti poco di che da invidiarci e dii rallegrarci e meglio faremmo a cercare di r:.oo• slruire la ca.sa comune ch'è distrutta. A. V. i partiti soc:alisti si riu~fichin~, . credo che dispererei del diven.irc socialista. Contesto) ,l'incom-patilflità! .dii_ Jiverse wndenze socialiste .in un medesimo par· lito e chiamo a testimociane della compatilf:litò, 1l'es.istenza di fatto delle tendenze in tutti i pa.r~t.i. Intorno problemdealproblemdealsoci~lismo Vi sono dei li.miti nelle divergenze, io so· so pure che una minoranza. con conce~iom molto -diverse di quelle della maggioranza può creare qualche incon: veniente· ma tutto il nocwnenlo che puo recare ,!:esistenza di due od anche più correnti disciiplma,te .in un ,partito è nulla in confronto de:i tremendi guai che determina l'esistenza di due o più parEll affini tra cli loro - volere o no - con· corre~ti e quindi contrastanli e li.tigant.i. Si guarda agli sbandamenti del le masse operaie, allo scoraggiamento, allo _scet~ ticismo che le pervade dove i partili l>l i:cindono e litigano tra di loro; s1 guardi all'inazione, aUl'impotenza cui s.i <-◊~ dannano i movimenli operai - divisi :.o partitucci e poi si dica se la divisione · pooferu.biileaùl'unione - sia pure con ~ualche divergenza, n-elll~ ".ed_ute tat_tiche, ma ubbidiente alla disciplina socnalista, ossia ragionevole. Ma qui mi s'impose lln;a ~omanda: la compagna BaJabanoif è 1 aruma del! Ufficio .internazionale, che ha lo scopo pre- . cipuo di promuovere e formare l'unità socialista im.ternazionale. ,(Avverto che non ho mai creduto e non credo, per Je ragioni dette altra volla, che l'Uffi.ci_o possa non unire, ma nemmeno contn buire ad unire .Lo forze socialiste; l'espe• ri.enz.a degli anni passati mi diede ragione, quella degli anni futuri le con• fermerà). L'Ufficio afferma cli non voler' costittrire un'altr.ai inbernàzionale- composta di socialisti « rivoh1Zionari ,inlransigen• ti ,, • se ne deduce che vuole unire i socialisti dellla seconda ed i comunisti della iierza interna.zii ,nale. Ora siccome non è presumibile che vo~a attende:e. ~i unh-e gli uni e gli altri quando tutti mdi,. etintamente ed assolutamente saranno divenuti « socialislri. rivoluzionari" secondo il suo brevetto, dovrà unire i par_ titi quali sono, con· la maggioranza dii ~mistra e le minoranze di destra, . l_e maggioranze destre e le minoranze s10o1stre· se vorrò escludere i destri oppure i sicistri, non farà l'unione, ma esaltar mente il contrario. L'insieme che si prefigge dunque dovrebbe necesS<l:riamente comporsi d~ compagni <il destn e compagni di sinistra. Se cosi è, se è questo che l'Ufficio vuole, non si capisce !Pl"oprio ~chè no~ si debba. poter unire quei poveri rottami di partiti n.tailiani. sparsi n~l ,mo;i.do daUa teazonaria. ~ io CJ1000 di Tede- • Ino 1ar:1co JI. li partito social'sta non è, nè <pttò nè deve esser-e un partilo come gli allri - qualora acc:cnnasse a .ct:ventarlo avrebbe falrto al suo scopo, perduta la sua ragione d'es&ene e potrebbe efTettiYamente. fondersi con un'org~nizzazione affina qualunque. [n reallà non è cosi. Tullì i parfti sorgono p~r la di.- fesa di interessi di classe, di categoria. Tra i diversi partiti borghesi -: per d·versi che possono ser_nbrare_1 loro programmi ,e le loro 1d~olog;e - esiste un comune cfenom!nalore - la difesa dell'attuale sistema di produzione e di dislribu.zione delle ricchezze soc:ali. A questo compito essi' subordinano tulti gli altri unendos; in allean. ze Yariop,;ntc ed ibrid~ - come ce lo insegna il sanguinoso blocco a.nliprolelario in Italia che costituisce la spina donsale del fascismo. e senza il quale il fascismo non av1-,eb. be polulo nè sorgere, nè affermarsi, nè diventare onn.;potente. • Ogn:qualvolla i celi borghesi e piccoli borghi~si ~ed<?no o cred<;mo veder minaccialo 11 s; sterna &ociale che ~nz · ona i privilegi delle classi sfruttatrici, dimenticano ciò che in da.le contingeUZie storiche li _.cLi~-i<:\.e in diversi partiti - per uni rs1 tn quel tale • blocco reazionario • che i m;opi ed i superficiali credono superato ma che in realtà non verrà :--pe:,.zato~·eppur un'_ora pr.!11a che il prolelanalo mondiale n.bb13:spe:,_ zalo le proprie catene. s~adicand~ l'attuale f,Ìs!ema di produzione e d1 distribuzione delle ricchezze soci ali. Ciò che lega fra di loro i diversi parlili borghesi ·non è un P!·ogra:mma positivo, sebbene negat•vo ic10~ l'aspirazione e lo sforzo comune ~1 contrastare con qualsiasi mezzo il ten-eno all'ascensione del proletaria.lo. A cominciare dalle prediche nelle chiese, dall'insegnamento nelle &Ct~ole inferiori - attraverso la fe~bnl~ attività della. loro stampa e di altri organ.i cre3ti per form'.1re,. • l'opinione pubblica • - . ci s 1mhatLe sempre ed immancabilmente nello stesso programma negativo - far si che il pr-oletarialo nOlll possa aprire gli occhi S1tL e:iò ahe ~ lai sua: mi~~one storica - 11 roveroiamento della Sociètà capitalistica. TI parlito socialista, si distingue da tutti gI.;.altri appunto P'Cr H fallo ch'esso possiede un pz-ogramma positivo che scaturisce da un dalo modo scientifico di considerare gli e\·enti iocial:. Mentre gli altr: parlili deYono necessar:amente Yivere alla giornata, adaltand'o i loro alleggiamenli alle contingenze del momento, il P~rt,'lo Sociahsla è logjcam·enle guidalo sempre e dappc1·Lnllo dalle vedute e dai criteri che scaturiscono dal suo modo di cons'dlerane gli eYcnli sodali, la loro ~.asualità ed H compito speci.fico del proletariato. Questo suo modo di considerare eve;1ti e classi pone il &ocialismo in una posizione affatto diversa dagli altri partiti, i quali. sempre ptù, ve.. dono la loro àncora cli salvezza. nella lolla contro il sor;·atismo· su tutLi i terreni. Ed il socialismo deve prendere posiziono nella, precisa. chiara con~ lro tu! Le le mani feslazioni del mondo borghese - 1ù,alendo s·empre al peccalo d'origine > della soc:elà capitalistica aditand!olo al prole:la.. riato. E' nna lotta immane, secolare quella che si combatte fra le classi, con il fascismo itar ano per quanto s lvagg·o e sanguinoso possa es5ere . per quanto abbia fatto tavola rasa delle nostre istiltl7,:oni, distrulle le noslrr conquiste. soggiogalo alla S'Chiav:tù il popolo piit libero - H fase· ~mo non è che un episodio in questa lotta aà armi impari. Prima che il proletariato J}O$Sa in.<;taurare il sociar smo. i popoli lut. li - sollo una fonna o l'altra - su. biranno quello eh<' s1.lh:s.cc ora il proletarialo italiano. Guardando davYici110 con criteri un po' PJ.ù profondi di quelli che d5 ~olito g1.ùlono i giudizi su falli po. litic,i. d si convince che anche il fa. :,-e;· &mo italiano va 'COnsidcralo mollo di 11iùper una prova di ciò che son capaci di fare- le class:i borghesi nd panico e nella viltà 5uggerila dal oanico - che ·non la prova della ~bolezza del movimento social:sta ital:ano. cd in via subordinala, degli errori dei dfrigenli. Ancora, o com.pa.gni, la stor:ia no~ ha detto la. sua ultima parola, ed 1 vinti o sedicenti tali hanruo sempre critici e necrofori in a}:>bpndanza. 11 fascismo è uno degli a~pelt.i della lolla di claS6e mondiale, ed ha ragioni l'>en più profonde, più universali che non quelle che passano per !ali negli arlicol1, ne· di<corsi 'C anche n"llc menti dei più. E:' naturale che i riformisti cli tut. li i pa-csl' che da un pezzo hanno messo in dubbio le rssenz:ali pre. mc~"•C del marxismo, anzi le h~n;10 denigralc r dcriiw. è naturalr che i ri formi!'ti " re v: sionisti che nelle conquiste imm~dialr del movimento opcraiu vedono :I fìne unico di queslo. è naturale che qncsti \"edon? nel fascismo una dolorosa parentesi, eh(' maga1·: si sarebbe potuto evitare • con un po' meno <l'intransigenza> - del moYimenlo italiano, chil.16a la quale si debba tornare al passalo e- \··tando ali errori a.dallandosi alle ~ , d . <'s:genze del momento, acc?slan ogi a dati strali della borghesia. I massimaiisli italiani, sono, com'è nolorio. di un parere diverso. ben d'\"erso e se essi - come lo <limo. ~tra la loro pa1-Lecipaz·onei al C:omi!alo di . z·one anlifasci-sla rilcngono d'ov~roso comballere il f~- rc·smo con lulli i mezzi di cu; dispone un partilo di classe, se rilen. gono per un loro do\"ere Pl~menta. ri!:s:mo di fare ogni ~ac1·ilico. ogn s,forzo per avvic;narc l'ora della 11. bcrazione del popolo italiano - non è nient'afiatto dello ch'e..cc.sicomirlc-rano esaur·lo il loro compilo colla lollà anlifasc·sta o ritengono lecito subord·nai-c la ragion d'essere del part:lo - che è quello dell'edu. cozione rivoluz'onaria delle masse ottrcwerso le d verse epoche. le di· 11erse t>irende che I<'mute,·oli cond.iz·oni delle lolle delle clas :i creano - ~ quello che possono e<,.,,eree so. no le impellenti esigenze .del momento. C:hc ~e co~ì non fosse sarebbe stato ipocr·to l'aver sottolineala nel. !"alto della propr:a adesione al f.omitalo mecle~imo. quale cond'zionc c~s"nz· al<' del!a per,nancnza. nella C:onc,,,ntrazione - l'aulonomici dei Parliti aderenti. L'az· one sYoìla col Comitato Anli. r.-c·sta è uT'a parte della alliv·tt. che il P. S. I. 5Yolge nella lotta <col fas~·,·'110 rd è una parte m:nima. su. bord·nala. dii ciò ch'esso cons;de1-a per il suo compilo. :'.'l'on è quindi es.alto quello che d'ce a Manifesto degli Cn;tari. parl~ndo dell':clentilà indiscussa (iVcor- ~ivo è mio) de; mezzi ed ha torlo quando dice che questi comandano incsorab;lmcnte l'unità del P. S. S. .\nz·. il fallo che i due Partili ~ocia_ lisf abbiano trovalo il.modo di collaborare lealmente cd ·effìcac.emen.. le ;n un Comitato creato per un da. lo t,ropo - cne per il momenlo ,çembra a!'Sorbirc Lulti gE alti-i. - dimostra appunto che Si può agfre in comunr contro il c-omune nemico - anche quando s'è di\·isi. A. 1GELIC.\ BALABA.ìOFF. A scanso di equivoci e confusioni avvertiamo che lo scritto compa.rso nell'ultimo numero come primo articolo è di un nostro collaboratore ordinario e doveva essere pubblicato nella rubrica « Tribuna libera "· La rèdazione deve fare delle riserve su alcune affermazioni in esso contenute. -- .. •!.! Scherzando .., sutserio L.a indigesti.o..ndiel duce maE n'.. fico! Poverello! Dopo l'ultimo allenta. lo di Bologna, avvenuto per· opera di un suo milite minorenne, non solo ha perduto la pac,e. ma è divenuto diffidente; si vede che l'ombra del. ragazzo l:nciato ... dai suoi complici, lo ha impaurito al punto lale, che non gira più per le piazze .drllalia ... anzi non Ya più neppure a vL silare la l\farghcr:ta, ma, quello che è peggio. e forse può es.sere causa del nuovo s·stema di vita pauroso- ~edcnt.ario. ichc non digerisce più bene, e le frequenti indigestioni gli procurano... 1.m cumulo di s~ani ~tranil Le ultime jndigestioni gli han.no ratto sognare nuovi ordini ... che il r.orriere della Sera. per prenderlo in giro. li chiama l coma111d'iamenti del Dncc . Che dioe Pio ... Pio. rapprcscnlan,. t<' dici Padre Eterno. del noYello \fosè sbarbalo, che lo S0$1ituisc•e?... Ora non si tratta più di comandare nelle mura carcerarie> dell'Impero... romano. ma anche all'esle1·0; egli cl'ce nei • Comandamenti • che !... fascisti all'esLero devono dare e- ::;empio di probità pubblica e priva. La, e cfociplina (lui però quando fu in lsv· zzera, non fu nè probo, nè dli_ sciplinalo, tanto vero che cost11:nse le Autorità Vode51i, a C<lcciarlo via ...) e fra l'alt.ro dice chic dagli it.aliaro all'estero. esige ... ed impone!!! Ora a parte il fallo che gl'ilaliani all'estero di detti • comandamenti, ne fanno ciarle ca1ncvalesche ... e se stra ... formano. dei suoi ordini, anche perchè la stragrande maggioranza d'µ essi, con5idera la tragicom_ med'a attuale co~e. provvisoria ..... ma dalle fantastiohe pretesè. si arguisec ch,e i sogni trav~ti, gl~ fanno intravvedere che gh ital a.n.1•. lo hanno preso sul sei-io. e s· accan:i.see a digerirsi l Peccato che il suo dottore non pre:-,cr;ve 'dei calmanti, e _dei d'ge: stivi efficaci ... p-crchè contmua.re di questo pa.c;so... ,·a a fi.nire a Mom.. bello. Ma, Farinacci ... sarebbe contento! Il buontempone. Piccinf)rie Sapete come don Orazio !...a Orca in u·1. mo indigcst:ss·mo a.rl1colo ha ribattezzato la Marcia su Roma.? - La R'vol11zione d'Ottobre. Nientepopodimeno. Non d..isr;u.L·amo ·ulla proprietà della parola rivolu.. z·onr - falla come si sa p,er decreto reale - ma l'aggiungervi quel • dli ottobre• oltre- ad e~.sere un tentali\·0 di diffamazione sul conto della vera R:voluzione, è anche una piecola trnffa - dico piccola non per i:,CU5arvi: tull"allro - paragonabile a quella di certi imitatori di prodotti di gran marca che lcnlano dti mette· re in <:ommercio le loto porcherie !-Ollo l'el'chetta del pro<lotto genuino! Ya là cafonccllo, non fare il belLimbust~ co:1 il frack preso a nolo!. .. Piccini: peggio che canaglie. Canaglie di basso rango. Fra poco Mussolini lo ch:amerete Lenin, Farinacci. Trotzky. e Matleotli, 1 icola II. E tu, don Ora.zio, che parte li sentiresti d. 1appresentare in questa gra-• ziosa pantomina? , C!trc tullo quella del fc~o. ecco ... E lcccars' le dita!... toniop~ro pre~sn la'dtta 6~nzonl I C.la Tessilu;a di na.sfri elastici a Winterthrur. DC1p0 una d=aita di quiindaci giorni lo sci•~J>eroscoJ:IPlato SIJ)O,Iltaineaanemile 111elùla tessitura Ga.nzoni è fimto. L'lt ge=a.:o i tessit.ori e le ,tessa'Lricì abbandona.remo lo .stabi.Emenlo da un,momenlo all'a,'.,Lro :perchè -il il'l'a,U.amenl.o aveva lasciato molto a des.i.dera.re e perc.hè la maestranza non vo1le più ammettere che venissero ridotl,i ,per l"ennesiana volto i saikiri minimi Ol!'a.ri gMant&t.i. Alltr~U.a,nlo scontenti fo,rono g,li operai del si-stem.a fimetra jpratioait.o iper il' ia:i,d,enn,izzo dci fermi e dei cambiamen.t~ nei tè1~- Twvamdosi il ireparto dei tessitori i.n sciopero il s:gnca- Ga:nzoni non ipotè occupare da scfe tle -c.r,erai.e dei ripamli da prepar,az.i,o.c.e perciò le mise in S01'rata. La maestranza tro-vwdosi ocsl com-pastt,a, di fuc<ri 6i cons',gliò .su1le a-irven.di.-cazi.oru da pre.!lelll.a•rsi a1 ,pa,drca:iee che sono le segu0llti: • 1. Aumetnto dei :sa~ 0airi e specia1mente .diei ool,bimi; 2. Tratba,mento ,m¼lic.re; 3. l ',_ ~ ·0te!llla di ialde!llnizzo per fermi e can::biam<:mti nei te.lai. lnoJ1 Lre i itessiìtori si bnteressaro.no aawhe dei saJ.a<ri miseri ùi're ~i;era;:-e >Cierlirparlo di -prépa.razione. .L'ufficio cantonaJe ,di c◊onciliaz.ione ai mise tcsho a!l,l'opera senza nemmeno es· -sere stato 1T.:chi1:sto iper il suo i.oterven.<to da ,una delle partà .in quisti.one. Ci voille.ro tre sed1.;te ip,ri11D,adi rend0re ,possibii!e la cC1IJ1.p:il:amz.e: cl.i una prqpoota di conciliazicme. Quainido-ta.1epropo,sta venne ,preseirulaita Ja maestrrunza ,non saipeva decid~r.si se do-veva 1:1ccet1.anla o .n9; delioorò di tr.ilmandare la decisio.n.e ,sino a quaindo, i111 occa.si,cme cli un abboccamento col pa· drone, allounn 1PttnJ!i fossero :S1lati ~!io chiari.Li e !PI'eciisaitL :ria,1eabboccamento aivvenm.e i,l gwrno ce.guente e durò quasi cinque oa-e. Nie ri- ~.uliarano ,dei .sensibiili m:igli'ca-a.meruti. Per i il.es.sifo.rie ile t~t.rici venne statbil~to un O'l.lCMO sis!.,ema cli, ~ll!dw..ru~zo 'J>01" i fer,mi . e camiiiamen-tii, secondo iii qu.aùe bubti. 1 ca1mbiamenti saraJll!Do .pa,gartido baise ad un cottimo fissaito secotndo iil1 saliari<> miniano gaa-amitito ,per 'IMI tessiiLore cli Cél!Pél- ' med~oa. Questi colliimi veriram.no, stabiliti, cLi comune accoroo itira ~ iliitta e la commiss:.'Oi!leoper~a. Tfll,ilt,e queslt.e inQOl\,-az,ioni a,umenlera.naio rsen.sah:ilmewt.iel gua.daigno de.i itessitclri. I ccil-t.imi detl.le operaaie del a-i.pal1Lo di jpr~aa-a.zicne furono p"Wreat\lime:nttaiti. iLa maesbra,nza ha t.enwto d'Uro nellla htta d,a,l primo si.no ,a,JJ.'ul-timo gio.nno. Cc•rr1patla come t11elip.r.im.o gior,no essa è rie.nkata ne1lo slabilimerubo per ri(pren- 'r,•c il la,voro. Alllt'Uail 1n:erute no,n ,vi sono dei '<lis0trgani.zzl\)ti oome tPria:na .dello .scieipeiro. Amahe iii -paid.rone ,pare abbia ·mpan.ito quaJche cc-sa durante questai /Lo,tta. A dif,f-e.. renza di altre vol1te e~h non foce ipiù l'aJtezzcoo, =zi, daivanti a.Wuffacio di conailiazi<.\'Ile eg~ espresse da sua so;cl,d.isfa-- ziom.e per ~l fa.Mo che la com.missiio:ne operaia Jì ,preserule, eira COu"lliJ>oo\.a deii più abilti. operai . Questo sci-apero rvwttio«-iosodimoot.ra di quanto una maestranza è ca,pace qua.n,do è oom~lamente um.ita e sol:i.damente oc-- ga.n~zzasta. -!!i .. -=-==== ·- -- !!EW A Bruo, in Cecoslovacchia, è morto un milionario, il quale in VJta portò costantemente scarpe rotte, abitò in una piccola cameretta e cenava con un'arringa salata, pane e<! acqua. Il suo patrimoni.o ammontava a 105 milioni di corone ceche. Egli fu servo fedele dd suo oro, perchè in vita non ebbe godimenti di sorta; fuorchè la bramosia df continuare a moltiplltcare il auo oro.
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