L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXI - n. 50 - 10 dicembre 1927

stù!e quali è assisa l'Europa dol do: pogu.erra? Questa è la tragedia odierna che non trova soluzioni nel'c i-iunion.i di, Ginevra, e che si aggrava vieppiù de1::a loHeranza che Ginevra accorda alle ditLalurc impen·ersanl1. La soluzione l'unica, la veTa, è nell'abbaltimenlo di queste autocrazie personali e di cricca. ne.J'a" riconquista de, 1)a libertà da p.arle 1dle; popoli che oggi 1e 1,uhiscon.o, nella vii tori a deU:e classi operaie in seno a.giri Stati imperialistici che crear10. protcg~ono e fovoris.cono le obbrnb1<osc 'dittature fasciste. Finchè ciò non sarà, la. vita, 1'csistC'nza. l'avvenire cl"Europa sa1·anno attaccale a.d un fi'o ehe ogni giorno diviene più solli.1e. Ed i sonni dei popo1i saranno ango~,ciati d_ll!l'i'ncubo del grande ma'cello. alJonlanalo ma non scom1larso. Lalibertà sindacale Relazione della eonf ederazlone del Lavoro Italiana alla X eon• ferenza Internazionale del L~• voro. (Continuazione). P1llzla I fascismcollaborano Del resto che la Confederazione Generale del Lavoro venisse •tollerata come una semplice espressione verbale, è dimostrato dal fatto che, dopo essere stata mutilata di tutti i suoi organi periferici, non gli venne . più permessa la pubblicazion~ del suo giornale « Battaglie Sindacali». Ed a questo punto vale la pena di riportare int-egralmente due lettere che in data 4 .dicembre 1926 la Segreteria della Confederazione Generale del Lavoro inviò al P.reletto ed al Questore di Milano, non perchè si illudesse di ottenere giustizia, ma perchè la verità riman'<lsse documentata in atii consegnali alle autorità ipolitich'2 e di polizia dipendenti dallo Stato. « Ili.mo Signor Questore di Milano, Nel pomeriggio del giorno 9 scorso novembre il sig. Commissario di P. S. reggente la Sezione di Porta Vittoria consegntva a,[ sottoscritto, segretario conlederal-2, le chiavi dei locali posti al 1.o piano di via M. Fanti n. 2 e nei quali aveva ed ha sede la ConJederazio.- ne Generale del Lavoro. Le chiavi che, precedentemente alla invasione del 1.o novembre, si trovavano in un cassetto dell'Ufficio amministrativo, erano state prese dagli invasori o dalla forza pubblica. Il signor Commissario di Porta Vittoria, al quale ho rilasciato ricevuta, non ha ritenuto di farmi accompagnare per la consegna dei loçali nè di stendere verbale delle condizioni in cui essi si trovano a quella data. Perciò dopo aver rimesso un po· di ordine nei locali ritengo mio dovere di stendere e comunicarle questo breve r·apporto informativo. . . \Sono spariti (esportati o distrult1): due scrivanie, quattro cartelliere, dua «etagères», un tavolino per macchina .da scrivere, quind,ici sedie, 4ma macch~a calcolatrice, una bicicletta, un orol-0g10 a muro, tende, tappeti per la.volo. Sono visibili in sede rottami di tre macchine da scrivere e di un ciclostile a rotativa. Sono stati infranti i vetri, di qualtro finestre verso strada e (in quattro s-tanze) i vetri delle porle di comunicazione e degli armadi. Mancano carte e documenti dell't1fficio amministrativo, della segreteria e della redazione del gÌ'Oma.le, dell'Ufficio della Federazione Italiana Lavoratori della Terra, dell'Ufficio della Associazione Edile e della Federazione Italiana Operai Tessili. . In due locali non sono fatti dei danni al mobilio, ma gli armadi sono stati al completo vuotati di quanto contenev~no (libri, ,pubblicazioni rilegate, matenal.e di studio, raccolte di leggi) e che era •I risultato di Ùn ventennio di diligente selezione. Siccome alle chiavi di un armadio sono stati trovati infissi fogli di ca~- ta con scritto a matita: « non metter.e ~1sordine perchè interessa le Corporazioni fasciste», dobbiamo ritenere che quanto non venne distrutto è stato asportato. Gli agenti della forza pubblica che a~- sistettero alle r~petute invasioni (la prima con sfondamento della porla di entrata) sono certament" in grado di stabilire chi sieno stati gli invasori della sede confederale e dove. possa essere stato trasportato il materiale asportato. G!i agenti della forza pubblica possono inoltre stabilire chi ahbia invaso un locale composto di due stanze sito al piano terreno di Via F onla,na 22, dal quale vennero asportate cinque grandi casse di libri e raccolte di giornali ivi da noi tenute esclusivamE:nte in deposito. Noi adempiamo comunque il nostro dovere informando l'Autorità di P • S. e per essa ,l'illustrissimo signor Questore di Milano, dei danni che ci vennero inflitti. Colla dovuta osservanza. Il Segretario Con!ed·erale. Ili.mo signor Prefetto di Milano, Nei primi gio~ni dello scorso mese di nove111bre :venne data comunicazione al redattore responsabil,e, signor Giuseppe Prejalmini, di un decreto prefetlizio col quale veniva sospesa « sino a contraria d:sposizione » la pubblicazione del noslrn giornale «Battaglie Sindacali». I locali di via Manfredo Fanti n. 2, ci sono stati riconsegnali (sia pure nella condizioni esposte nell'allegalo testo cii memoria' trasmessa al sig. Questore di Milano) fin dal giorno 9 novembre; e non ci è finora ipervenuta alcuna decisione di scioglimenlo da parte delle superiori Autorità, ai sensi delle disposizioPi della nuova legge di P. S. Riteniamo pertanto noslro dovere richiedere se ci è consenlito di riprend<?re la pubblicazione del nostro giornale « Battaglie j)Ìndacali ». Colla dovuta osservanza. li S2gretario Confederale. Naluralmente queste lettere non ebbero alcuna risposta. Scl1gllmealltlieialità A Milano esiste un UJ:Scio di collocamento delle industrie grafiche che funziona mE!l'cè il contributo obbligatorio degli operai ,e degl' imprenditori. Se però gli operai ha.nno fulfi l'obC:ligo di contribuire per la vita c!ell 'UHicio, non è detto che abbiano lutti gli stessi diritti. Nel giugno 1926 la Confederazione Generale del Lavoro denunciò sui giornali che l'ufficio boicottava gli operai non iscritti alle Corporazioni fasciste. La risposta non si feoe aspettare. « Il Popolo d'Italia», organo dell'onorevole Mussolini, e « Il Lavoro d'Italia», organo della Confederazione delle Corporazioni fasciste risposero subito che l'ammissione al lavoro dei non soci delle Corporazioni fasciste dipende dalla munifica elargizione dei dirigenti corporazioni». Fino l'anno scorso la Confederazione Generale del Lavoro aveva ad essa aderenti quattro organizzaioni nazionali grafiche e cioè: la Federazione nazionale lavoratori del libro, la Federazione litografi, la Federazione fotoincisori e la Federazione legatori e cartai. La prima di tali federazioni, . dopo una serie di violenze, di minaccie e di intimidazioni verso i suoi migliori elementi, si staccò dalla C::onfederazione Generale del Lavoro per passare a quella delle Corpo• razioni fasciste. Le altre tre vollero rimanere fedeli al loro passato, ed allora vennero devastale, sciolte ed espropriale dei lono averi. Ognuna delle :;uddelLe federazioni era fiancheggiata da fiorentissime istituzioni cooperative, mutualistiche ed assistenziali. Le corporazioni fasciste pretesero anche queste islit·uzioni; e poichè la Legge mette al bando del movimento sir,da.cale chi non ha buona condotta dal punto di vista nazionale si deliberò che i « non desiderabili» sarebharo stati eliminati con .una « congrua indennità» anche dalle istituzioni t:ooperative e mutualistiche. Un gruppo di operai romani che ave. vano pagate regolarmente le quote pe1 anni e per decenni, ed acquisito così dei diritti di sussidio e di assistenza per tutta la vecchiaia, ten.tò di opporsi all:i suddetta risoluzione, ma gli ultimi gior• ni del settembre scorso i giomaJi roma• ni pubblicarono la notizia che l' on. Bramante Cucini, Commissario fascista no• nato dal Prefetto per reggere le sorti delle organizzazioni grafiche, aveva deeretato «la· radiazione dai ruoli sociali, colla perdita di tutti i diritti acquisi"t, dei ~guenli 17 soci: Luzio Ruggero, Bianchi F,lavio, Petrarca Goffredo, Pace Furio, lacchia Oreste, Regoli Allredo, De Pasquale Armando, De Sanctis Mario, Luzio Fernando, Gi,glioli Guglielmo, De Sanctis Ostiglio, Troiani Francesco, De Marchis Giulio, Luciano Domenico, Crocinello Romano, Rubino Amedeo e F ranchini Ettore. Fino al 30 Agosto 1926 esistette in 1talia i,l «Sindacato Trasporli Secondari» aderente alla Confederazione Generale del Lavoro. Anch'esso, come tutte le organizzazioni non fasciste, non poteva e- "plicare alcuna attività. /Siccome però per il solo fatto che esisteva, ostacolava l'alfennarsi del Sindacato fascista concorrente, quest'ultimo pensò di rivolgersi al Governo. In proposito esiste una circolare 8 Agosto 1926 del «Sindacato Nazionale Fascista comunicazioni ferroviarie» col la quale si avvertono le Sezioni che il Direttorio ha dato mandato alla segreteria «di continuare le pratiche presso il ministero dell'interno» per lo scioglimento del sindacato aderente alla Confederazione Generale del Lavoro. L'incarico venne espletalo con perfetto successo. Con decreto n. 14625 del 30 agosto 1926, il Prefetto di Roma sciolse il Sindacato Trasporti Secondari ed incaricò il fascista Valentini Alfredo « della liquidazione della attività patrimoniale» del sindacalo stesso. Perchè l'autorità politica ~ciolga una organizzazione qualsiasi non è necessario compiere reati. Nessuno dei dirigenti ·delle 01·ganizzazioni confedera.li sciolte è stato denunziato all'autorità giudiziaria o condannato. La procedura che si segue è molto sen:plioe. Quando un ~egretario di un fascio o di una organizzazione fascista si reca da un Prefetto a dichiarare che una determinata organizzazione deve essere eliminata, si può ess0re certi che viene il decreto di scioglimento e di esproprio. Tulle le motivazioni sono buone, anche le più banali. Ne diamo un altro esempio. Al prossimo numero: « Molinella eroica». '( vnuf/UOJ) Biblioteca.·GinoBianco L'AVVE.NIRE DEL LAVORATORE :...:..::=---------------------------------- Tra la farsa e la tragedia Per la dignità nazionale Al principe Pietro di Montenegro, !ratei/o deNa regina d'J,talia e successore al trono - che non, esiste più - del Mof/1lenegro, è cqpitata una d,:sgrazia. lncid.enli del genere, quarrdo accadono a dei miseni montali vengono chiamati «tmt&[e». Tralt'andosi di princ~i si adopera il termine di « d-i,sgrazie ». Per ora sono Ira gli arrestali illustri: il generale Ber.'Civenga, .il duca di Cesarò, la ,r.edJgf·a d'oro l'onzio di S. Sebast.iano, !'on,. Pivano, l'c.rvv. B2rgmann, /'on. Roberto Bracco. E se son vere le notizie dell'ultima ora, si sarebbe sulla strada di arrestare cDnche i wn.aloT1i Frassali, Albertini, Croce, ecc ... E' il destino del Fascismo di organizzare un com.pl-0tlo ogni Ire mesi. Il prossimo sarà organizzato nelle sue stesse file. Perc-hè il campo di o.perazion2 si restrin.ge ..... Che fortuna ! La povmcia di Udine è (orfunata. Possiede in .quesf.i J:iorni due arcivescotJi : l'uno per conto del duce e l'a•Itro per ir..c-arico del papa. Si può essere più a posto di cosi ? Voi ricorderete il provved:mento /asc~ta che r<?le,gava al conf.'no qu:i!lro alii r-rela!i della diocesi di Udine ac-cusali d. avversione ol reg:me? La popolaz;on•? dei ledei/i e lo slasso Vatica:no ravv,sarono i' is/li,gaftore del provvedimento nella p2rsona di Monsignor Rossi, arcivescovo di Udérte, adoratore più di Mlissol;ni che di Dio. I fedeli prot2starono contro 1''1rcivescovo facendo lo sciopero re1:gioso: diserlo:n.do cioè le CMese. D.i f,onie a tale fatto il Vaf'cano che pur:2 ha Wla voJ:110 matta di non urtarsi col re(,me, dove!te inforvenire invito.rrdo M orrsignor Rossi a dimettersi dalla car<'caarcivescovile. Mcmsignor Rossi, forte dell'~ppoggio del Duce, sf è r<iliulato. li pa.pa ctllora si è rrivolto al govemo p2r domand.crg[i che il ribelle alla SlliI autorifà ven~ privalo d.tl/2 indennità « di mer;sa » d,i cui in ltal:a godono i vescovi in virtù deNa legge del 66. Le aufoni!à fasci.sie re$ stono ali' ingiunz.ion.e papa:.le e si son, schierct.!e naJurc::rr.enle da/ifa p;.rle de-I Ras.si. li pa,pa a[Jora ha d~chiarato va.conte la sede vescovile di V dine, co,nJ:dan.done la tuie/a a Mo7S. Langh:n, arc!.vr?sco,vo di Treviso, no.fa - s: dice - per le su..e ide:2 antifasciste. Ma Mor.:s. Rossi ne,ppure dopo tale nom.'na intende andarsene. E Fino ad ora non ha lasc.:aJo il pro.pr,io pa!azz-0 dow hr!fo le sere si darrno convegno le alte g?r:.v-ch·e fo-sc·s!e del1a prou.incia. Jn, questi giorni sui muri esterni delle ch.'-?Se di Udine si potevano ammirare d,'.12 lettere episcopa/,i: l'una a firma di Mons. Rossi e /'dltra a firma di Mo-nsigr.or Longhi.n. E tutte e due le firme recavcno la qualWca di arciue5covo di Udine! Due V-?sc:11J,C:fh? lorluna! ,Dunque il roostro pnincipe v:ve a M onfec-arlo. Dove volete che viva un re disoccupaf,of Ed a Morolecarlo la vita di 11J1 pNndpe è terribilmente co:ra. Mantenere, vestire, aNoggiare un amante di lusso, assid,ersi tutte le sere al tavolo di J:iuoco del Casmo, possedere un automobile, son cose che cos/aruo. Le r 'sorse d,e/ principe sono invece modesle. Qualche mi/J.one da parte dell'Augusta sorell'a e basta .... Veramente dl/'c.t,/o de!fan.nessione d,el Monte negro alla Serbb, il governo serbo gli aveva pro-messo parecc-hie diiec,:ine di milioni in c:unb·o de.fla sua d.ei~rotiva ,rinuncia a qualsia.sii pre!esa sul trono de suoi avi. li pr:.ncipe Si affrettò a firmare il contralto. a vendere cioè tro- •:o e patria per un p:rcco di mNioni. Ma i mUJoni serbi pare che si facci·ano altend?re. N.e! frattempo il pr:ndpe Pietro cos/ru,i.sce su questo suo pr.zleso credilo i debUi più co'iossali. A M o:rtecarlo i suoi for,nj/ori non sono più diSJpost.i ad a.spettare. Ed allora il principe h'éI trovalo un riml!rPo: paga con chèque.s a vuoto. Politiecsateerapermanente statdoiguerra Giorni or sorto in,Jaffii trovandoSi nella assoluta necessità di acquistare un co'blier di perle per ornare il collo della proM"ia nol:Jile amante, si lasciò andare a questa d•i.sgrazia.... n gio:zl!iere, bwtale, è corso a "Sporgzre denunzia di truffa. Subilo altri 'cinquanta forr.~lori di S. A. han fatto altreNanto e lulli esigzvano /'arresto del pnincipe ... truffatore. La t:iusfiz.fa di M onleccrrlo si è trov:Jta U111 po' imbarazzata. Ma lina/me-nle è sor. fa l'idea g2nict1e: Rivolgersi a!/'Ambascia1 :r ito.J'ana! Voi direte: che c'entra /'I 1aUa? C-en•tra benissimo. Non è i! princ'pe Pietro, lra.!.z-l!o della nostra Regina? E tultociò che diminuisce il prestigio della nodra dirca-sfia, non diminuisce anche il presPJg.;o d.Jt,a/ia ? L·Am,b~ciafa d·1talia è subito intervenuta: ha p,:zgato i fornitoni ind 1screti ed ha tolto dall'a!!ua•Ie imbarazzo il disgra;;iai!o p1\ir.:cip2 e gli ha a.per!o le vie per l.i.berCI!Tsdia tutti gli imb:rnazzi futuri. L'eterno malconfr.!nto, bronlo/one conJribu:mte .iiai!iano, ha dunque un al,tro mofi:.vo di protesta. « Come se no.n bastassero la sangu,isuga lotsc:sta, i debiti del Duca d'Aosta ed i ma/rJmon-i dei suoi rampolli, adesso crnche le truffe del J]11incipa Pietro ! ». Ma chi rag:ona e protesta cosi è un vile o,p.posilore che non ha il senso della die,rità ncnionaJe. Il giubilo albane~e La stampa fascista ha riempii-e le sue colonne delle mani/esta:,;ion.i di g!Jubilo con cii.i U po1polo a1lbanese avrebbe accollo il nuovo trrctbtato di alleanza tra il proprio d,i/,tatore ed il noslr<>. Le cose part1 irtvzce che non si:Nio andate così Uscir2. Urea dimostrazione contro il trattato, capitanata da stude.nN., avrebbe attraversalo le vie di Scu/arJ, richiedendo /'allontanamento d'2i funzionar·, ufficiali e soldaii itoliani. Ma c·è un ratto a:-tche più grave. Nonos.!JJ11te il regime di cer.•sura che v!ge in A,/bcmia, tut,f,a la stampa di quel pae,se sta ccmdue0ndo una vi-0/enia campag.na contro la Banca Nazio,nacle e pnincipalmente conJ.ro i suoi direttori che sono i tctliani e rasc'-•sN. Tutti sanno che la censura dei g:orn~i a!br:..nes' è diire/,!ç; persona/mente da A,hmd Zo~. E che la B:inca naz;ionale alba.nese non è che un•a Banca italiana. La spiegat 1ane che si dà del fatto, è la siguanfe: Ah1m2d Zogu, ce, ca di far pr1?Ssion.2 suN' Uai-&i affi,nchè questa accordi delle più larghe sovvenzioni all'Albania e s()pr:1/,utlo :::l suo presidenl•e. In, quasta cr:..,mpaf,r..adi stampa c· è, tra le nigh2, un•a minace';a: se /'Italia cc>mmcia a mostrarsi avara, noi ci ,,ivolgeremo altrove ... - Alla Jugoslavia, per esempio. L' ii.mp.eriaNsmo fascista, costa. DemÌgogla Vii ricordate quanto chiasso per r invio al domic-ilio coatto d,i un 1padro-ne di casa e di un banchiere slrozz;ino? Il fasci-smo è ~iusto, d-icwan-o i giornal1i: non guarda in laccia a nessuno, quando si tratta di appl<icare l:i legge! J111 una lettera che i c<>nNn(lJ/piolitici di Us1dca - i rimas/,i - so-rto riusci/ti a far pervenire al!' estero, è rivelato il trucco. I due sigr.•ori furono, è vero, tradotJJ ad UsNca con tu/ti i riguardi del loro rango. Ma la lo.ro permanenza - addolcita rin lufrli i modi - non fu che di un mese, aNo scudere del quale sopravvenne un dwrelo di erazia con mill-e scuse. Chi può dire quanto inchioolr-0 è slato consuma,lo in qu.eslii uJt.im.i tempi dalila stam(Pa ufHciale, ufficiosa e di g11uptpi bonghe.i d'c,gni nazione sullia qu~liom del d.isauuno e della pace ? iA. dieci aruti ,da,lila fi.ne del più gra:nde mace'.fo che la slon:.a del mon.d-:>e dei popoli ri::onda, si discute ancora e =· pre se è, e può essere tPOO.;ibi!lei,l procejdi':re aj una smobili!.azione d;i,gli ordigni guerresoh:, come pure se pos.;ibi1 e è il r1ggiun.gere uno sla,to di convivenza so::iaile nai ra,µporli tra i vari p1ro:, perohà il pericolo di nuove guerre venga a sco-mpar;re cQIJTupl~tamenle. Cwì è ohe rrnent.re le cla.;sj diri,genli d'ogni paese nel mentre fanno dire a!1la lor:> sil:illlJpa che essi- .;on.o ,pe.r la pace ed una co.nvivenza <li reciproca cordia- !i,tà ed intesa fra i vaTi paasi, s'..anziano e.normi sc,mme per la costruzione c l'acqu.i,sto di nuove e p.;ù polenli armi, come 1Pur-ela,vi::;n.no e brigano a tull'uomo a combinare dei 1 pabli o traLta~i saparali, cioè fra due, tre e più paei.i, nei q11ali 1pa•tl!iè. s,t,a,b:.J,itanon solo !a reciproca 1d.iiesa, ma am.ohe, :se pu.re no,n è detto, b eventuaile aiggressione se gli i.n'.eressi d~gli St.a,Li conlraen,li si trovano in urto ed in conLrasto c<l(gliL"llle.rcssi degli aillri Stati non parLedjpamili alla 1or o {n Lesa. iLa creazione di ques,ti. lra1Lt.a:àhanno perciò rida,to vila a d<?i grnppi i quali si a,ptpogg.iano su dehle grandi Pol<?m.ze, qtta1,i. l~a Ru,11sia, la Gwmania, l' Inghilterra, la Erancia e 1'11,ta,lia.L·azione ohe &Viluppamo queste ,gram.di Pol2nze è di a1ttira.re ne'lla loro onbiLa i! ma,g.gior numero di paesi, i qual.o.per ragioni dj-vers2 non po:entdo essi glessi s,vilup,par~ un'az.ione ,di aigg.ruwameruto, ne d.iiv-en- .gono d-:igli a,g,gru-ppali altorno a quclla ,gralllde Potenza clie o::l'fre ad essi maiggio;ni aiuti nella even,lualilà d'un.a guerra coi paesi vici,ni non ,parteci1Panli al loro a>~nui:ipamenlo. Il ~io:x, perciò diviene molto chiaro, ohe c•icè è 1a prepairazion2 e la monta>lura par ge~lare i Pct;>oli gli uni contro ,gi~ allri, pervasi d'un Ia,J,o nazio:iilllismo, d'i.rrz.clent6sano e d,;,l!la paura d·:,na :uvasione del sucJo dcilloa.patiri':i, paura che ndn dovrebbe mai 0Si.,tere, se s1 ienes.s2 fPrasente in quale modo è sL:ila montai.a. C:xle.;li ar!iiizi c:he d .sgra21iala.menle L:,n.no an::o.ra moila p.res:i netll'otlene.bra1to ce,w~llo :li gran parte dei pOJpcdi,sono tenuti 'r,erennemenle acce~i da,l più ba-sso nazio,nalismo, .sinonimo di carnefice dai PO'J>Oq;p, er I suo' istinti bassi di ax,umuJl.a.zi:•):le del ca,p1lale e della COalJServazione ,H c!·,%c. .Diamo ora '.l!nl 'Sgu~rdo .;, quaJle sla- ,to ed in oh~ moj•J :, '>U id;v1;a in ques~o momento l' Europ:i, prq,r;o OTa ohe si continua '13 !ns:st<>re !.ù,I m<'lfro del djsarmo. Un mese di dnm1citio coalto: quan,to bastava per ia piccola specula:,;ione de- . magogica! Sul Mar Ba,ltic,i lr'.lv:,11no la Polonia e la Lilui1ni.1 ;n µ~•renne staio di guerra. La. pr'm'.\, pa.-•,.::d'un:i !.uperfice Lerni:istre di Km. 388.279 c con una popolazione di 29,249.000 Lnilividui, è 'legala ed ubbidisce aU'Ir,ghiilerra, la seconda, paesa d'una su,perf;-cc !er.reslre di Km. 55.658 e con ,tna rc,polazione di 2.229.876 indi!Vi<lui, e legata ed ubbidisce alJla Russia w4 alla G.umania. Tra quesli <Lue paesi e~,ste lo s,ato <lii guerra. Fra questi due paesi non eshlono re1a1tioni diplomatiche o consotlari, co~ rruunicazion,i regolari e scambi di prodotti. 11 ,po11lo di Memel, uruco sbocco IPOdacco col Mar Baltico è cOllll,plelannente ,pairalizzalo, causa la non garanzia del passaggi-0 delle m'<lrci, non esistendo un:i rappresentanza ulfioia.Je ,poilacca. Qualli sono le ragion.i ed i dieLroscena che tengono vivo queslo .slalo anormaile di oose ? Il campo si restr111g..e. La montatura del ccrnpdotito de/fopposizione monarchica e lib2rala si sta per lez.ia.nando. A prima vista par.rebbe che so.lo 1a questione di Vilma, oi,ttà della LiLuania, , occupala dai pollacoh.i nel 1921, sia la raigione del dissidio. Ma esso è ben più vasLo. Da u:ta 1parte s,la d'Inghilterra ohe doJl'.a.oadi già ila Polonia e voar21hb2 es!.en- <ler~ la sua ::bminaz:•Jne anch~ sulla Liluan.ia, p-21r accerchiare cosl lo St.ato ruGw o:ii ,.uo avanzali sate-llit:,, da.ll'a/Ltra parte la Germania coi suoi palli con la RU3$!a per i quaii d-u.e Stati ha Lituani:i è il ponte ~'<lrrest.re nalur.:11'.efra i dur:: paesi e la sola via di terra, diretta e neuLra, che mette in cc-mun:caz,on-2 J:i Pmssia orientah con la Russ:a. La eY ..:nLua!e caduta cl.olla L'-tua,n:a sollo la inJluenza delfo Polon:a vo.rrebbe <liTe .iii blc::co ,per via di terra della Rus,ia, blo-c CO voluto e d:relto dai~n~hiiliterra. .Per<..:iòmao.len:mznlo di un:i .ctato di ~erra Ira due paesi, man.tre l'InghiHerra conduce !a s.u1 az.ione per l'acce.rchiamen~·J d<itlla L:ituania con intensità, specia.tmen~ dopo la rottura dei suoi rapporl,i con Mosca. D'al'ra parie la Rll'SSia ap;,ogg:at:i dal la Garmwa -::.helen:le lutti i suoi sf{)(rzi per ere.aire uno stato di d:saig:o neHa palùlica interna e:I eslera :leLla Polonia per trame poi la posibilità di imporre la sua au.loirità. Il permanente s'.alo di a,ggressione tra l'Ungheria e la Riumania, la prima apipongi:i.nt~si all'llal:a-In,ghilterra, la se,coo,da fino ad ora aippaig~iala a.Ha Francia, ma coH.la moTLe di BraLianu e vin-cenr.lo ùl p?.rLl lo eh.e fa ca po a.d Avares::u ,paisser-ebbe soLlo il dominio e la sfoira d'irufl.uenza dell'I~alia. La J ugo.;la,via è I-e-gala con il recente trattalo :lei mes2 sacorso a!lb Francia, mentre su.biLo v.ii::inovi è l'Albania 1'.egata alle m:im.i ed ai pie,ji all'Jtalia. Si tenga presente ohe tra l'tma e l':illra non vi sono rappor~i di b-uc,n vicinato, a:izi continua a manlen~si uno slllLJ d; forte :-namicizia. Mi sembra quasi inut.iJe che io a,J!git,nga che l'Austria che sz per la sua ;:,recaria oondiZiione eoo.nom.iica mruruhi.en.e ni:;po.Pli c:ir::liali con iu.tti gli StaLi, le sue sim1pal.:,es~>no lota,!-m-:mler:vo-lte verso la Gerunania. La Bu:'lga1riaohe sl:i ancora nzigoziand.io la sua iru:l.i,pe.n,:len.z:il,a Gre.:ia soLto ~.1 imluwza deC'lr,ghlllerra, la S,pa,gna .lthi' on:li.ni ,fo1l'l taliJ. la Turchia accodala a.Ila Rl\.lssia, i: B:ngio neJ.!a sfora -:leigl-i· nte.r~B,i fra.nc1::si,e l'HaJia con le sue influenze cntr0 il gioe:> in'.ernaziona,le ddii1 ~hilte.,a Quzste formazioni di, grupp-: in contrailo g'.i uni coglli a•llJ·: per gli ,r>lell'a."3.i di e.spanGione delle ro,!,enze cl1e i:r~:;i-edon.o e comanda'llo nei grn,pçi shssri, nc-n p:,,,onJ e,.,sz,re altro ohe lamt; ~"c:lllai che se era pu rJg:oni pa,;G::c1ari il fuoco è tenu~ sol,Lo le ceneri, in un domani eh.- può essere prOGsw10, le f;amm, use ranno dalle ceneri e cl:v::111!):-erannoc-nn ·mP',do pa1t.roso, bru- ,:?.nd-0, di•!r;iggenc!,,, :111r,;enlando, sLron ca1,J,1 uorr:?ai e ccse e sen1in:ind:i a piene mani mrrlé a,..:cr, sofferenze, s,p.'.ls~mi e mi'Seria. iE tuLl.o ciò si va crendo cun cele.ri,là, merulre i respO'Dsab~li delO,a polilica inLernaziona1e conliinruano a chiaccheré..::'e nei raduni e nei con.sessi di d'isarmo e di ,pacz. Essi sanino ohe quanto dicono non è e no,n può· es,ere ne Ja loro volontà, ne quella de.i l-0ro padr07l.i, es-si sa,nno che mentre faranno di.re aùlra st:impa che vive a,IJa mall€ialoda dei loro g~rni, che ,la loro pol[,i,ti.cal.ende oon lutti gli sl0rzi a raiggiun,gere la aus,p]cata pa-ee, il Joro governo s,Lanzierà ;,,1c.v1 fond;, ~ nonmi sOl!Dmeche saranno detratte dai bi,lwnoio per ·l"istru.z.iomepubbljca, bi lancio ohe fairà morire di fame ~li inse~nanli e ohe obbliJgherà gli sc0tlari a non più segwre la souo,la l.lalusa le for,Li spe,I,(>. D~oevo ohe essi sanno ohe ,pr<>:prioin quei' moonenLo il loro g01Venno verserà DUO/Ve nOil"rnisomme nelle fauci delttnÙ,- 1i1ari.smo, o11eim'pJe.gherà la ,scienz.a allla creazione di più potenti nav1gli, di più '!)::l".fezio~ armi, e poten:i e mi.cidiali i!als 1/elenosi. .Sia. nella po'libica internaz1on.ale, sia MJLla pdl.iti.ca militare internc1. oJ:!ni p;i.eGe t,en;de \é!; l.:rea,rsi una snu..1z 011e ,cl: supremazia, dir~i quasi d, a.ge:nonia, netta qua.le esso vede la i.ua I orza e.:I ~l suo dCJllllinio. Per i I pUbblico, par i I iogi: onr; e la pi.ai~ ogni governo ta dire alla sua stampa eh.e è animato di ferrea volontà pe.r ragg'i'\llligeI°e la pace. iE' di questi giorni un fa~to eh.e prova quan,Lo io ,cli,co. In Belg~o venne :n ci;. scussi.one la questione miJlita.re. Una parte del governo, la ma,g_gi0:ra'llza,compai;ta di Jiberaili, COJtse.rvalori e catto!:ci pnesenilò un progetto con un::i lung.:1 k:rma n:u.lliaxe e lerribil.m.em~e grillvosJ 1,er le cass,e del.Io ~t.aA.o, i lire ~o.;:!aJhti p:.u es.si ,parie del go,vemo presentaron(, un progetto con una . ferma di so!: sei mesi, con un o.ndin.amenLo mSJit.are più agùle e ,molto m2no grawoso. J socialisti cdl loro p:ro.ge!ito sOOlo stati ba,t,tuti ed hanno do;v.uto ahbam.d.onaire il gQIVerno. Ed i.l Belgio s.i <lihazLtein slret~zu e:::onom'iah-e. .Or frOil'le a turt:ti. questi Iat!.i che non rappresentano in qua.nlo av,v;,ene nella politica inter.nazionale ohe una mini.ma pairle, viene spontanea la oer~ezza che il popolo va a g.ram.dipais:si verso una gr.:inde guerra più micid:ak e più feroce di quelil,a. di poohi anni fa. ll popolo che noo ha interessi col ca,pila.lismo, ma più spedialmente LI procletaria.to deve Iortem-enle preoccwp-ars.i, di quesLo mostro che -:livor-erà milioni di vil>e umane e dJs'.a-u,ggarà ogni ricchezza del s.u.Oiloe del sottosuolo. Protestare, aigila:rsi, meibtersi contro, far pesa.re la sua vo1onlà e la s.ua forza pe.r frena.re q uesia ter.r~b:!l.e '..e.mpesta ohe itu.iito distrugge, tutto frar.- tuma. Subito bisogna, non ablenid-ere, iì moolro s·ruvvi.cina famelico, cogli occhi ~infuocati, galc.ippa.Itte s:u lL'l dest.riuo dai mille e mille rf..ed.i, ulu.lan~. Esso ha set.e di saingue umano, abbasso la guerra sia il vostro tonante grido. B. lettere dal paese d l terrore Un compagno professonista del l'Italia Centrale ci ha inviato in questi ultimi giorni di Novembre la seguente lettera, alla quale nulla aggiungiamo percb.è essa dice abbastanza chiaramente quale è la situazione del popolo italiano sotto il terrore fascista. Novembre 1927. Carissimo mio ... ... Dal canto tuo che naturalmente sei lontano e che brami notizie di compagni ed amici posso immaginare il desiderio ed il piacere che ti può arrecare una di questi, ma bisogna pure caro ... che io ti dica quante sono le nostre contrarietà che ostacolano la volontà nostra, che come sai siamo tenuti continuamente in istato di completa soggezzione, sempre crescente. Devi puré sapc?re che solo nel mese scorso fui due volte .p1elevato di notte da casa mia e portato alla sede del Fascio ed insultato e diffidato, come pure ancora nello stesso mese la mia casa e la mia famiglia ha subilo due minuziose perquisizioni dalla polizia e milizia. Di fronte a tutto questo lu puoi immaginare con quale riservatezza sia obbligato a vivere. Eccoli la ragione del mio ritardo a scriverti. Ma tutto ciò mio caro ... se ci corrode nei-vi non ci stanca. Io e nostri compagni, tutti provati di _.Ai ogni più cieca violenza, non abbiamo mai avuto momenti di titubanza o d'incertezza, siamo e rimaniamo sempre fermi e risoluti avversari di questo feroce regime, e lavoriamo nel limite delle nostre forze e delle possibilità perchè la sua vita sia breve, brevissima. La disoccupazione è enorme. l disoccupati formarlo sovente assembramenti sulle piazze, come pure qualche volta si arris~hi~no .a fare dei lunghi cortei per le prmc1pali vie della città. Fra tutte le categorie di operai colpite dalla discx:cupazione tiene il primo pos.to .la categ~ria degli edili nella quale I d1soocupat1 superano il 50 o. c. Coslì viviamo in un ambient~ saturo di avvenimenti che penso non tardera.!1no a lare caipolino suLla scena di questo grande circo di furfanti, ladri e violenti. Il costo della vita non è diminuito, mentre i salari agli operai ed impiegati hanno subito un forte ribasso. . li r~g!me della nutrizione del ~opolo e ternb1lmente peggiorato, e nelle pl,1 - ?he. esclusivamente a carattere agricolo e ~1tornato. -sulla tavola come primo ed ~1co nulmr1ento, la polenta ed il pane d1 granoturco. Come vedi riprenderà di cerio .presto a far capolino la pellagra. Vorrei raccontartene tante delle porcherie di questo regime, ma il raccontarle mi fanno schifo, terribilmente schifo, tanto sono inumane. Ed ora chiudo, rassicurandoti che la mia fede e quella dei compagni è saldissima e si continua nel nostro lavoro per la Libertà d-el popolo italiano. ' Saluti, abbracci fraterni ed una stretta di mano, Tuo ..... -o-

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