L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXI - n. 48 - 26 novembre 1927

I, i faiscisti desi,gnaiv-aino sè •s.tessi e la ,povera !TllalSSJ. che, per forza, deve ,ubbidùre aid essi. La conclusione è che, in sostanza, non ci -sairà nu11a, ma protprjo nubia dii cambka~o. M Painla,mento Jo nomina Mussdlini, e le Corporazioni inJ,luilscomo itn quesla n()lffiil!l.a... così come la ConJederazione di Rossoni i.nll~uisc'? ,su11a' nd,a,menlo dei salari. E questo parlamento, una v-c11Lnaominato da Mussohni, farà quellfo e collllerà que1ilo che fa e conta 11 Pa-rlaanen1.o aittuale. Melterà .i.ti f.reA!.a lo s,po1lverino <!'iU quello che fa ill g01Verno e non ·co•rulerà niente. Senvilrà roult'a.l ,più a quel ba.gol()tll.e sfronl:a!Lo di Ro'Slmni pe.r ùmbot~ire con qualche nCtVità ,le sue ,pwi0tdj,ohe sbradohte e ,per adulare Mussolil!li iJ quaJe avrefibe fa,tta ·la :gremide riJorm.a ecc. ecc. Tu~to per sa)~v.a1rewl suo ,post.o neHa sinecura <la cui tra.e 1la1T1~pruro,veinfr, inta111to ,c,he i la-vora'.ari, disoocuipaiti e maJ ,paga,ti, soffrono Ja {aane. Qu%b :il cos:1delto futuro P.4aJa:mzn.to ita.lia1110. 11 no,;:lro ,parere? ,N .; - •p~r ,r.:.Leman.do,nec~sariia 111eùila vita co·ruluz:ic~1\e la forma r~ppre,s=tativa - 111onabbiamo •soverchi.e tenerezze per \a fonna ,di Parhmenilo an:::ora in v:Jgore in quasi tuLti i paesi dove ci sono cl!'gami .ra•ppr~s.anlalivi. Rilleniaano che i simdaoa.ti debb.a110 av-ere una rawresenlanza ilc,ro - ra,pp,resenla,nza di as1so.ciazicmi e non di eletloru isoJ.a~ - o i.n seno a,l Pacrllamento o in un or,gano funzio-nalll.le a~ca.nlo ad esso. Per questo qualcuno rpotrebb-e pensare che almeno nella fo1'1ll1a,la recenle dediber;:z.ioo.e del Gran Consiglio faiscisla entra nel qua.dro di una ri•fwma che noj ~ conto nostro ca,Ldeggiamo. ,Quell «quailcuno, pigli~ebbe un gro.nchio collossaJe. Fra .l'idea nostra e quewla dal Gran CcmsiigHo Lasci•:.ila c'è la diHeremza che come fra una pi.aaòa che nasce e cre,pa nel suo amhienle naturale - quello delic; libertà in gcmer2. della Ubertà sindacde in i~peci.e - e uno ,di quegli albe- , !!,li s:c:nza ra,ci.:ci che si ,piam1ialnoin via yrovv~scnia ;nelle pi-azze ,nelbl'occasi.cme ili qua:lche oorimc.,ì.Ì.a. Lustra, aippare.n.ro, poJ,v~re ne~i occhi, commedia, farsa, ·cnmevabb a beneficio d1 un bufdo\lle riuscilo a diveJ11lar- d~gnc, esp0tnenle di una &a-,se borghe~ ~ ;:;n.sa da fre~oila reaz,i,onaria. E, da]Ja pa• te dei!!a gra,nde masS'.l :lei kworatori, tra.gedia. Tra~edia iperchè non c'è libertà, tragedia perchè non c'è ipam.e. Una ossen·azione per chhidere. Nello Sl3ilufo c·è un anticolo che ri,guarda la fc!'ma e ,le pr.er".galive d2:1 Parbmenlo. Il re qu~Ll'a rt.ic"-lo do,vrebbe s:iperlo a 111.emor:.:iE. ' v::,ro che egLl <leve stare :i guardia del!2 is.liLuzioni? E... atlcra? E. LO. ·L'affondatore dell"aViribUunsiti ,, La «Squilla» ha voluto anch'essa commemorare, a modo suo, la «Marcia su Roma,, volendola esallare -..1mc atio rivoluzionario. Potrei dire che chi, come me, romano, ha vissuto quelle giornale. può bEn :;orridere quanl·) v,)~:: . ,n,, g.òelt.trla per mossa insu<r>ziornle <lii lo che s<>• lo dopo ben 8 giorni, e accompagnali dai reali carabinieri - ottogiomi dopo che il duce -era di già al governo - i... rivoluzionari potettero mettere piede nei quartieri eccentrici della città come Trastevere, Porla Trionfale, Testaccio e S. Lorenzo. Ma non è questo che mi interessa. La marcia su Roma è quella che è. E' stato l'inizio cioè di una lunga serie di delitti che peseranno sulla storia politica italiana come eccezione di inciviltà e di barbarie. Quello che mi ha colpito è stato un articolo del «Tevere» giornale della Capita\.e che la «Squilla» ha riportato per intiero e commentato favorevolmente. In detto articolo vi è - more solito - descritta tutta la magnificenza del regime, dei suoi valori, del bene eh: es.so ha portato e mille altre cose che s1 spiegano facilmente perchè scritte dal « Tevere» conoscendolo bene e ancor meglio conoscendo chi lo ,paga per scrivere cosi. Ma ad un certo punto il detto articolista - il direttore del giornale - è costretto a fa~e delle melanconiche e meste osservazioni sulla mancata influenza fascista all'estero che egli crede derivi da incomprensione çlei valori fascisti. Qui evidentemente si vuol fare della ironia. All'est.ero il fascismo è molto bene c~nosciuto. Ha servito sopratutto a farlo conoscere Matteotti col suo martirio le migliaia di nostri compagni morti, le fotografie dei luoghi di pena ove si deportano i galantuomini e le migliaia di profughi che passano le fronti:re guardate da fascisti che sparano e circondale da reti con campanelli che suonano. Non ci sarebbe quindi più bisogno d'a!tro per farlo conoscere meglio, ma il « fevere" non è ancora soddisfatto. Dà la colpa della detta incomprensione alla mancala traduzione dei mille opuscoli esallanti il duce in tutte le pose, incolpa ancora il prezzo troppo alto di vendita e la ~istribuzione gratuita che desta sospetti. Ma )'articolo finisce, alfine, per concludere che il governo italiano dovrebbe pensare di curare di più la propaganda. e_s~er~ consigliando anche di far fare dei _gm d1 eealtazione del fascismo agli eroi d:ll;i guerra, alle medaglie d'?r~. E dice: «avremmo veduto volenhen, per ese~- piò, a Belgrado, l'affondatore della «V1ribus» a domandare come mai in quella notte a Pola vi si trovavano ancora nemici...». Mi sono fregalo gli occhi. Che? avrebbero veduto volentier1 l'affondatore della «v'iribus» a Belgrado a fare P.~opaganda, Ma anche noi, perdio. Anch 10 avrei sentito volentieri l'ing. Raffaele Rossetti, l'intrepido, che per ainni interi ha chiesto di prendere sul serio il suo magnifico apparecchio di guen-a inv,enl~to e costruito da sè, che ha dovuto subir: tutte le um~liazioni di cui sono capaci le autorità italiane sino a nominarlo «cavaliere di mare» e che, alfine, riconosciuta la sua opera, sopra il suo gusci~ accompagnato da un medico c~~ a lui fu imposto come compagno nell tm~r~a mentre avrebbe preferito il suo marma10 Sanna, si portò in quel1a notte a Pola ad affonda~e la «Viribus». , Quel Raffaele Rossetti che dovette poi querelare il governo italiano per avere riconosciuto quel merito che si voleva attribuire ad un pezzo grosso della Ma~ rina - ora Ministro di Mussolini - che era rimasto al largo. Quel Raffaele Rossetti che distribuì il premio in danaro - quale compenso per l'impresa - in parti uguali agli orfani di gue1Ta italiani e alla vedova e agli orfani dell'ammiraglio austriàco affondato con la nave. Anch'io a,vrei voluto sentire quel Raffaele Rossetti, l'eroica medaglia d·oro, l'affondatore della « Viribus», raccontare come fu che egli fu bastonato a sangue e poi carcerato dalla sbirraglia di Mussolini quel giorno che egli si permise di gridare per primo, in una assemblea fascista «Viva ritalia libera», grido consideralo sedizioso ma ripetuto sotto il muso di Musolini da circa 20 coraggiosi circondati da migliaia di schiavi e raccolto ancora - il grido - da parecchi assertori della libzrlà. Avrei vol~to sentire dalia sua bocca, come avvenne che a Genova fu nuovamente bastonato e ferito solo perchè egli era Raffa.ele Rossetti - medaglia d·oro - e per sentire ancora come fu che a Firenze nella città dove si era recato per assistere ad un processo intentato dal fascismo che voleva ucciderlo, tanto che assalirono per questo scopo il ne.gozio ove la polizia lo aveva fatto rifugiare e che riuscì salvo per miracolo ma sanguinante per le ferite riportale, solo per aver proclamato alto e forte il suo nuovo motto: Italia senza Vittori() Emanuele. Questo avrei voluto sentire dall'affondatore della « Viribus». Ma esso non poteva parlare a Belgrado nel giorno della vittoria, esso non poteva essere un invialo del governo fascista. Egli è proscritto, ha dovuto fuggire dal suo paese .. Nella lontana America, ove trascina la sua amarezza di italiano e di uomo cacciato dalla sua casa, egli ha fondato la Lega dei Diritti dell'Uomo che sono calpestati in Italia. Ma allora chi avrebbe dovuto andare a Belgrado a portare in giro la sua medaglia d·oro e mostrarla quasi per garantire le malefatte del governb infame se l'affondatore della «Viribus» è proscritto, infamato, umiliato dal governo fascista I Forse quel Paolucci che piange sulla perduta amicizia di Rossetti ma che non riesce ad emularlo nella sua inflessibile dirittura di uomo ... ·Miserie fasciste .. . M. d. S. Titoli chveannino giù Grande , panico• negli ambienli fir1anziari ;Laliani I giornali non rre fanno più mislero. In bo1~sa le cose vanno male. < In poche ore - si dice - è slata dislrnlta l'opPra di parecchie seltimane >. Il presti lo consolidalo 5 % è. sces? in poohe ore di quasi due punl1; i t~- toli delle Società tessili e metal!urg1che sono andai.i in giù: quel! i dellr grandi banche pure. Per'Chè tu Ilo questo? , Specllllazione i-i?~sii:lla !• . ~C-: nunciano i giornahsl1, semp 1 lic1sl1 prima di Lullo, servj inoll1·e fino allo schifo. I litoli vanno in giù prima di Lullo perchi· non c'è danaro, e la g~nle tC'a/1:za butlando sul mercato I l1loli che possiede, quelJi principl:l!- menll' di industrie - come la Lessile r la melallur.gica -· c.he più sof~ frono, notoriamenle, dello SLato dt crisi in cui si diballe in Ilalia tullo il meccanismo della produ_zione ,~ della distribuzione. E potchè e e JJWlla genle che, pres::i. per la gola, vende - ·e non c'è dall'allra p~rle uTJa domanda corriS1pOndenle, i va.- lori vanno in giù per attrarre i compralori. . . Ci sarà anche - m queste oond1zioni - la speculazione ribassisla, cos't come c'erano i pescicani allorBibliotecaGino Bianco L'AVVE.ì\'IRE DEL LAVOR\TORE ·----- ---------- no alle fragili IJarchc del da•. Ylafal- :Ma i pesc.icani non avrebbero falto la strage ·che hanno fallo se Le caldaie d'el Mafalda fossero slale in grado di funzionare bene, se lr. barche a v<'ssero len u lo. ~ -elio si esso modo, la specl!lazio• m· aJ ribasso non agirebbe se non ci fosse tanta genle obbligala a di sfarsi di Litoli che un tempo quando Mussolini era ancora lonlano da Pesaro - essa amava tenere nelle pr, pric casse per assiC"urar:ii una vendila. Che vorrebbe fa.rei il goycrno? ~oi l'aremmo proprio curiosi di sentire in proposito quei rinanzieri improvvisali che sc1·ibacchiano su per i g:ornali ilaJiani, ora che non c'è perico 1o di essere cor~lradd~lli. . Saremmo anche cu1·1os-jdi senl1re il parere di :'llussolinj. ~fa è cerlo clw Mussolini un parere non lo dice perchè non sa che cosa dire. Se apre bocca egli lira fuori un frasone vuoto, o un insuJLo vo:gare. o l'invilo ai suoi sgherri di atsicurnrgli il polet·e sopprimendo ogni lihci-tà nel Paes.c. l] rcs!o non. lo riguarda perchè non ne capisc.c niente. 1\oi. Tra la farsae la tragedia Nonsi badaa spese I Il matrimonio di !va.poli fra il fig/,io del Duca d'Aosta e la figlia del pr2/endente a/ trono di Franc:a (?), ha ,dzstato lo sccv•daio e /'itndignwione di fu/la Ita.'!a. In JJ'ie;nac,risi econ()mica, mentre la fame batte dle porte ,dei tre qlY.ITJi degli ital'ar.i, s· sono prnhtsi diecin!l di rr.Jlioni e si è osfe-ntalo il fasto più insolente. Non è un mi!!/ero per r.essuno ch2 il Duca d'Aosta è tuomo più indeb;talo d.]ICJ'!ia.Sua moglie - di sangue rza!e frc.nces_e - è la p'ù grande dilap:daJrice che esisla nel mondo dai paras&li raga!i. Un ·tempo era ;l cc-po della famiglia - il ,·e - che pagava i debiti del!a C()pp:a ducwe. Poi sembra che anch!! di re si sia stancalo clii pagare e da allora in poi è sf~to. M ussoUni che si è assurtlo l''ncarico di equilibra, 2 il bilancio eternamente in deficit. con i quattrini dello Stato. Così si spiega <il filofasc'smo bellicoso ed il mussolinismo del Duca d·A0tsta. In occasione delle nozze del figUo, la p'a duchessa ha ottenuto dal duce che le spese d.e!la cerJmo,nia fossero a carico dello Staffo. Che c'er.trasse lo Stato poi, non isi capisce .... Il duce è s2111pregeneroso con i de-nari del popolo ,italiano. Ma questa voUa però parz che la realtà abbia superate le sue stesse pre<vis:or.J. Egli credeva che piovesse ma non che grandinaSse! La duchessa ottenula l'•ass!curaziorne che lo Stato avrebbe p.a:gCJlon, on ha badato a spese. E le spese sono state veramerrle pazze. A Napoli non si ,parla ancora d'altro: ma se ne -parla con indignazione. Si dice che solamemte per i Fi()r,i sia stato dilapidalo oltre 1.N1 milione! Lo storico banchetto in cui siedevano Ire re, due regine e cinquanta principi più o meno spod,esfati, è costato parecchi mHiona. Il fascismo ,può ,porre all'atfoivo delle sue glorie anche questa: dJ aver fotte le spese di una cerDmor.:ia d,~fJ.nafa all'esaltazfone del privilegio mo.narchfco in Europa. Ma il popolo italiano si domanda: Le spese della festa non era giusto che se le pagassero i re per conto ,propnio ? Che c'e-mniamo noi contnibuen~i iita}Jarri,affamaf.i, escms/ii, s,wemuU ? Ma il fascismo è splencf.tdo! E' imperidle in tuMo ... co•n ri soldi degl,i e.Itri! Icontichenontornano. Tuff.i coloro che hcmno la g1"ande forfurui di avvicJ,nanlo, assicurano che Rossorri è d,i umo-re nerissimo. Non che abbia perduto 1 1/ suo leggendar,io ap,peM/o - questo mai e <POimai! - ma esprime i più truci pro,posi,(J e mimaccia.... secessioni! L'ultima ridu~io-ne dei salari lo ha posto Fuo-nidella grazia di Dio. Non che a lui importi la sorte degli operai, ma - egli afferma - no.n dovevano mandarmi tre mesi or sono in giro per l'lfo!iia a predicare che i saJl,a,rinon si Loocano, p12rpoi nwassar/ii d'autorità poche setPmane dopo! « Ne va del mio preslii.gio », conclude maN•ncorJicam12nle il duce delle Corporazioni. Però Rosso-ni è cosi.retto a sfog-are il proprio malumore in sordinél e con prudenza. Sembra che i c<>.nl,dielle Corporazioni ,non lo-rnino.... Certo è che Rossoni conduce ll'na vita da nababbo. Chi lo ha co,nosciiulo ne-i tempi ( non lontani: ne,/ 1922!) ~n cui viveva delle stoccale di dieci e quiind,ici Jire f.irate agli amici, è m2oFa11ig/,ialooggi di vederlo proprietario di tre aufomobi!i, di un sunluoso app,arfarr.e-nlo e .di un guardaroba da arbiter el~arnb:arnm. Quando viaggia affitta lutto rl p.;G.110 di un albergo e non muove un pd.sso a piedi. In cinqua anni a semplicem.eni,e radidoppiato di peso! Ragione per cui Rossonii è coslrefJo a fare il rùbe:fl'f.i'n sordùta e tra le pareti domestiche .... Sempre per quella storia dei conti che non tornano .... Il fieno. I,[ Corrdere della Sera - ,portavoce autorevole ed autonizzalo degli imdustniali fascisti e fil,ofascis!ii - sembra che non abb,ia JJDM'ktoinvano. li FC{~!io d'ordini del P. N. F. contiene parole di colore oscuro. Vii si parila di midu:tJone dei fimzionari del partito e delle Corporazioni e L'i si i,nsiinua anche l'eveniualilà della riduttione ,di /,a/uni sNip.zndi..,. A/ii, che comi,ncfono i guai! E' un bruffo tasto, qtresto! Gli industria/,i esigo.no che diminuisca il linea deNa greppia naziondl-fascista. Ed rl Duce sul Fo.glio d'ordini promette che il fieno sarà diminuiJo. Nelle file :;ià S.i mormora: Il Duce ci fradiae! li Duce ci abbar.dona .... E si pcrrla cli una r:uova mcrrcia su Roma per sottrarre n Ducz al corruflore ambiente della capi/Glie.... La galeraitaliana. A<lia cancell121>:adel Tribuna[z speciale fascista di Roma, risulta che al i.o novembre 1927, ~QJ10 3000 i processi, islru'li J da istru:rsi, di de1enuN che a/- fendono di comparire d'inanzi ai ~reni e cloment: {.iuddci i'l, cam:cia nera. Ed ogni forno ne aTfluzscono dei nuovi .... Tremr/a detenuti politici in attesa e-i giudiruo! Ag[:iungete tull: quelli che dovran110 compar'r12 dinanzi ai Trib11,w/i ordinar;, le migliaia di già condannai , i coatti, gli ammo•11'1, <'rr., ed c,ur2le un'idea d.?li Italia d'oggi. Ed aure/e a-!tresi la r,\pr<•'.IUche il popolo ife1liano, lontano dalfadattarsi al!a d,ifta/ura, inte•nsifica ogni giorno la propnw baNag!;a contro il fascism0. Ci vuol ézl~roche le "grazie nataliz:e ,, prome~se da'. !Juc,, Spigolando i ognciampo .I 1I ùrambcn.? Miu.;s::ùi.ni .ha sparato amcora u:n.ai vo,l,w, daiUa cu'.la!it.a,. Nefia «Que:sli-OJl~rOITULna,» la sua voce ha preiliicato all deserto. Il cam, can, solJev.aJto nel mese scorso dalila stampa i.\.aJi>a,na•peu-ordi11e e vo!Oill\tà del ana~no ed eccelso duce è completamenle cessato. Piir.ro ,può ann.O'Verare una nuotVa ba.tt.agha vi.rnta. Si:gno.ri i 1umi so,n.o Slpen'.ri, si va a Uetto. * * * Il fog lii o d· c11dini dell patr ti to Ia.scista ci fa saipe:re che ,dal! I.a miili~ila. voùontaria per la diifes.a dallo Sballo (qua,llili miJfo.iu cosla ai contribuenti italiani?)- furono ,ilJl ques!.i u1,lw:nj tempi alilon>Lana4.i dei mini li perché ,POICO 'Puliti nellla coscienza. I gioma,li ci fa;n,no, saipere che j furU fer.rcwi!a.ri e le trassav.oni lungo Je ,slra1d,e,,sono ,in uno ~enfoso crescendo. Ghe gli a,u~orj sian-0 i ma,rcia,tori di Roma? * * * .L'e.n. Bc:\loru, -pcfde.slà magno dehla 1palriia ,dj Mene,ghiino è -a.ndaLo a fa-re m discorso ,di •a,perilu.ra ,rui col"Si deln'Un:i1Ve.r- , srtà Popolare di Mi1a!llo. I giornalli nOùl ci dicono quail2 'tema abbia ,per •la bisogna siv:iliLo.Ohe abbia 1parJa~o <SUI tema: « Come si prepair.:i 1UD {aJl1l:i,meLno e come si fregano ,i Jorn.nboriJ,,.. E' una m3.lleria molilo a anamo di questo ,signore •p2uciò il s,uccesso non "a,rà man-callo. * * * AiLfredo Panzini, jj] fo.qu~ e scocciat:>re Pa,nz.ini, queililo ohe sori~ sul «C0trnere dèlla Sera. iaid un ianlo iail r.:Jgo, lo scqpnit•cre dei pa1 as!i di Monghi!doro e Scairioaloo:mo, ha ienuto un cliiscor,so,su,! tema: ILa ,donna e '1a frumigliia,a:l Congresso di eco:norniia domes'J.ca. Egla suJ1a scorri/a ®lle Sa-0re SaritLure diisse deilla fa~!ia ,presso g'lii anti.ohi, e ohe da no1 pr.i.ma deJil'eiven,Lo.fiaiscilsla era in diisfadmenlo, e ,che jj faisci,smo e J'uamo che n2 è a ca/po, hainno 5a1puto ru:dona-re 1e vjr,lù. ,Ohe éll loti,ut1:::ePamzinii abbia messo ~] tSa,i,o,dcl,I'o,rc:Lirnedci francesca'llil? * * * A Na.,pdlli oi J u un ~amide ca,rnevaile. Abi,Li sja,i,g,ian,li e ch:iinca\glii,e,nieve ine furono in sc,vrahbonda.nza, ma iU car<l:i.naJe A1 sca.lesi, pr1ma;te dehla diocesi ,di N3jpoli non c·e<ra, come pure non c·era Mussolii,nli. 11 1pd,mo 'ha abbe'di,to a,d un ondine dia! Vat.ica,no, :ili .secondo iha a,vu~o paura de-m.a foli1a. Egl,: ,d~e 'a1V2ir peooailo che com questi lemipi di gram.de abbondéll!1~a, non sairebbe .slaito imprcbahi,~ I o scc,wio dii qLL'El!lohventre. lJl co,prica,po a bombetta fade.rato di .l.ami111d,e·aiod,a,ì.oLa<lne vo,1- 'le -può far ci,lecro. * * * I n quel d i BnierJl,a i cacr·albi,ru,jer hamno fra'. Lo i 11 a.rresito una gi1 01W1llleche girovagava per le strade, senza carta di identità. Richi€1Sta de!llle ,genera'lità per due vol1,e ,le ,cLiedemail.se, a/Ila terza riohiesla diede :1]suo vero mClffie,ma venne avvertila che sarà iproce-5sala per r.!ato di fa.1se !!ene,ra1 la ~à. A •tate a,nn,uncio ~nLacontenroa disse che cosi va b::ne, ,per~hè cosi ei:l d'?stde,rava, cclii p:Airà in ,sar.b. p3.ce pas.;;.1re 1 im-ern->:n c:irvere r.-przh :lai rigori del Iredd o e della fa m:?. In ltai!ia in que.9Li u!lim: lem1>i ci! abbondanza, bisogr..a o s:>!Irire la fame, o i;-rc,s'..:iluini, o rubare, a:l ar.dare a 02rcare r"fq;'::> n~l c:ircen. E Panz;•ni dica «che la famiglia. ha ripreso le virtù ». • * * Il prefetto di Chieti per la memoria d~.I E·1g. Ru,sc, ha ,pr:>:bilo ck neLle sale da ba1lo si danzino U «charbston e :l B!ak botton ». Con que.;la pwiilb:zione h. m::•ralle è sa!va. anche se néJile salle da bal.lo speci'a1bne0Le chic, il mir.il.o po,rta la m-..,gl.:.edove h1 dailo aip,pun!.am<mto a li' a,mante, nel TI'..W.Lre :il ma.r:1to de'Ll'ama,nle fa atill'o1morecon un'altra donzelh. J'vh h morale secondo il sig. Rus5o<> P. éJ1!iva. Si capi;ce clie il'ha oala!og1,b fr:i b m?rci che si vendono un tanto al blc,cco. * * * A M!:~ano s: e s;,!=~zz.J.t.) il ce-ntena.- r.o di S. Cr~p:.no. Un corle,> ncl qua'1e sp:c;:av:1,JJole aLe g?ra•rcme del fascismo h:i gi,rc,nzc.tlaiLo,J:,-r le strade d,:,l ce111tro d.J,'·1 melrqi:,cl'.,; iombarda. Nella chi:e:sa d1 S. Sebaslfom.o, casa pure di S. Cr:tspir:,; :: carè.:.naiie Tc,si h:i :mpa.rGLo la benc-dizi,:·ne. I fari;:':'i moderni si son:> i:nginc:::::hia,ti. A quan.:Jo una nuo,v;i caccia.la dal' :i c.h:...sa di q i;.-.,t~ b-:ir2.ttieri? * * * A,:1i' Un· ver$~tà di S:.ena venne in.aiuguralo I anno accademico dopo la celebrazi0rre di una messa. I ~empi di T-cuquem:i.da tilomano, e cJ,j vorrà s-Ludi.ruredov,·à accLLdire pure alle fUP.zioni di sa,greslano. * * * Can1:ihb, o Brune-ri? La questione saa-à deoi.sa. ili 22 nc·vembr:?. N ,governo vuclle cte sia cali.alo il s:lpano su que,<t.a commedira. Il cliversi.vo non 31ppassiona più il ipt!bbil.i.co,perciò al governo non serve p;ù. O.ria cercherà un nuovo diJvey,s'.(vo. J\1a questa cc,mmed~a sarà 1-eva,t.adal teatro i.taEano. * * * Il bancarotLiare ilalia110 Roho'JLi fervente f~cisLa e commendaLore de!J'la c-0- .ror..a .:J·I,la!ltladc,po &i av-e:re .rubato un m~l:c,:i.e cL: lir? s.i era reso ucce!I di bosco. Ora le crona.che a.imunciain:> ohe fu arre- !:-taoto.FaJSciis!Ja e c::.mme.n,da.1,oresono due rp,erogatiiJV<? per hr -pa11le aHa cno.ra:a compa,gni.a <legili ~c.gliabi del pro,ss'imo. M,a i,I c:islwne m It.a,lia è mi,g~orato. l'l codice ipenaile fu riforma,t:> da que]la huJrua b..na di Rocco. PRO 66.A.VVENI.RE9, Somma precedente Fr. 1747,15 1.- 1.50 ;Schwarghausern. - Taipo A. » Erlembach. - Selvini L. Kreuzlingen. - Fra compagni 2; Ceschia 1, C. Fumolini 2 » Wettingen. - Semini G. ,. Berna. - Spertini L. > Baar. - De Bovi Carlo " Neuchatel. - Cug~olo G. » Gossau. - Fronebncr G. ,, Hausen. - Camparini G. ,. Ginevra. - P. Pignolo ,. Grono. - Corbella Isaia ,. Losanna. - Pella R. » Winterthur. - Stefanini G. " Arbon. - Bagattini ,. Vevey. - Fini Jean " St. Gallen. - E. Pirolli » Lausanne. - Rigaldo M. ,. Locarno. - Magislrini » Solothurn. - Un lellore " Baden. - Baldani: salutando Pavesciol; Ca.tolini: salutando Ceschia 1; Tol]ot; auspicando all'unità 1; Pedrazzini: salutando Pavesio 1; Zanet.ti e Rinaldi: salutando Biasca rossa 2. Turgi. - Alpi: salutando Lombardo Zurigo. -- Lombardo: salut.ando i compagni di Baden e Turgi Baden. - Nervo: salutando i fratelli Carocari di S. Gallo e Sandron di Zurigo Schlieren. - Un lettore Zurigo. - D'Andrea e Botla -per la fotografia Grugnolo Diire\laesch. - Visenlin Arbon. - Circolo di studi so- ,. ,. » » " ,. » ciali. » Davos-Plalz. - Sirnonelli Lausanne. - Gamba Laret. - Secchi Chernex. Manini L. Locarno. - Lomazzi !E. Pfungen. - Martin L. Winterlhur. - Fra compagni incomi:-agnia del compagno Bianchi » » " " " )) » 5.- 1.- o.so 1.- - 2.- 2.- 1.- 1.- 1.- 2.- 2.- 1.- 1.- 1.- o.so o.so 2.- 6.- 1.- 5.- 1.- 1.- 1.- 2.- 10.- 2.- LO.SO 1.50 2.- 1.- 3.- Totale Fr. 1811,15 Pro vittime del fascismo Somma precedente NeuchaLel. - Cugnolo G. Chernex. - Maiini L. Winterthur. - G. G. Tolale Fr. 1761,80 Fr. » » 2.- 1.50 1.- 1766,30 La sottoscrizione comparsa nel N. 44, causa uno svarione tipografico, è riuscila storpiata: Altstelten - gere: Caltini Catlini Giu-; dovevasi legGiuseppe, Fr. 5. Laliberstàindaca Relazfene della eonfederazlone del Lavoro Italiana alla X t!onferenza Internazionale del Lavoro. Caipiitolo III LEGGI D1 POLIZIA E LEGG,I ECCEZIONALI -1.NViENZJIONE DlABOJLICA - Abbi,a,mo detto che le organizzazwni non ,fasciste seno so~t0iposle ad una sorveJ$liain:r.:ainverosiiinile, e a dim%!.rarlo basla richlamaire ailouru aml:.cali deUe i~- g.i di 1pcH '.z..ia:if..a'Lianee del!~ J.egei eccezionaJi en:an:af..e ,dal] reiime fascist.a. L'art. 3 cl.ella legge ccmun.a!le,z e provi:-cci•ale:là facoltà ai ,prefeiLli di saio!tJ:ere quaflsiasi ai,sod.azi.0'.11~ ,per motivi di ordine pubb!.:.::o, e basia che un segretario <l5 Wl fascio o un grup?o di fa.scIB:1 elevu una protesta conlro una deternunata oo-gainizzazicne perchè qu,z,sla ven• ga sciolti.a.. Cdlia ,u.gge 24 gennai.o 1924, n. 64, « Le -associazioni o cc.r,Porazicni di qua1S'.'3.S• genere che lragg:i.no ::i tutto o in p:irte :i loro mezzi fin37,z,~1,ridaii contribuli dei 1Ja,vara'..ori (qu21ll2 <l~~]j i:mr,enditc.ri non c'enitrano) rnno sotl,aposle « a,ll'a viigi-lan.za de!ll':tubr.,tà politi.ca dell1a ipro-v:inaia » la quaile ha fac:>lità di scioglierle» quan,do vi siano fon.dati sospelli,. che :funzliorun:> i.rreigo1larm-e:n'.e. Jn base a,:la Le1ge 26 novembre 1925, Je or~anizzaz:.:mi <l1 faLto « sono abh1it-?te a C0'lllllllit:are all'auto:ri.tà di pubb1iC3. si-curezza r3llo cosblutisvo, lo statu- ~:> e:l i r~gdamanli .inlern:i, il'elenco nomin'3fi.:vo :l~11e car:che e dei soci ed ogni altra notizia int:irno a'!!la ùo:ro organizZ3.7.'.<0'!J.e ed aiibiv:11:à, , ed a;~,g'iunge che « qt:a,lore si.ano date scien-lement.z noi!.i7,fo fa.lse o in.cc,mplene ", la !J)ena è « della r~cl,u~àone n::m imJeri.ore ad un anno e h mulLa da L. SCW a L. 30.000 oltre alh in'eirdizione dei ipubbEci u[fici per cinque amù,.. Qu€"3t·ull'imJ. l'i!!ggeb%h da se.la a persua<lere che J'o:r.gainizzazione di fatto 1"éljppr.esenla una dfabo1i,ca invenrione dd fa._ scismo per obhl',gall"e gli s,te.ssi suoi avv.?r".'ari a fornire alla ipolli,z.i:a, e quindi - · '? --::,' e -alle coa,pca-azion1 Ia.sciste, il'e- !cnco d-e<~Jj C!J)era:i im>n fa,sc'i,s;li. Poi, dove non vuO'le oo-1p.:.rela ,poliva co1pi.soono i fasci, e ~oive non ve1g!i.ono co.\pi,re i fo,scj oollip:is~ la poliii-a. E come se ciò .non ibaist:asse, ~n data 5 novembre jJI .g.()lv,e,)"neomanò a!lcune misuore cli 1polliizia.d~.lle .qua:1i •va:!e la pena di ,rioordaire le ooe seguen.t5.: 3) Revoca per tempo .i.n,determi.nato de!Ll:a ger0I12a .di itu.Uie le pubbbzbni che e's.tplicano aizion.e contraria ia!1 ,regime. 4) Soi~limento .di 1iutti ,i P,a.z,bi,bi,~- sociatlo"lii ed orga.niizzazi.oni ohe es;plicano azione contraria ail regione. DEVASTAZ•IONJ E SACCHEGGI Da aJllora :in ~,t,alia, ncn ha ipiù pobuto r unz.ionare a!louna onga:nizzazio,ne ,pol~li.ca o wv.laicaile cli qpipc<Sioone; da allora nc,n ha !PÌÙ ,potuto uscire ailcuna pubb.lii~ ca z:iJo.ne ,di c!J)pc!Si zi.one. Ai primi. del novembre 1926 le sedi derna Confederaz.iione G0neralle de1 La'Voro di Mi,la!no e di. Rom'a, ,la sed<l del Sin- .?.acato Nazi.onaJe Traimv'=i a Roma, la sede de.!JilaF~demaiz·ione I,t.al:iana Operai Mela1llurgi.ci ,a T-O!rinoiven.nero uwasa, devastahe e saccheggia!e dai faiswt.i. Il 9 de'lllo sle:li'SO< mese, ,la polizia di Milano invfutò i diri,genti 1 deNa CcmJeide-ro,zìone Generale del Lavwo a iie:nlra:re ne1J.a so!\.a sede cLiMri1ano, av.verten.d::,!i che la • ioro Oi11ganizzazione non era sfa.La scioltia. Sui mwenli e sugli sooJ>i di quP..sto atto nessuno ,però deive esse.re ~rallo ,i,n ingamn-0. fil G01Verno iialiaaio non ha soio.!:to la Cootfedera~:•o.ne Generaile de.I La.vo.ro ali solo ,scopo clii po,Letrcontinuare aid affer.maire aùr~~o che egli è SP.>mpre ri.spetfo.so dellle clauscUe del « Covenanl,. che si riferisco.no a11la lii~ bertà sinda:caile . .La Tea,1,tà è ,però di,versa. La CoDJfederezjone Generale del iLavaro non venne sciolta ocme uffici.o cent-raile. Essa però ebbe soiol'..i o d.iJ;,t.rult:i, in diiversi tempi, t-ubte 1e Carne.re del! lav0tr,o e 1ubli i si,nda,caiti che le formavano, dimodochè si brovò a-cl esse,re r:ldolLa ad urna fPure espr~sione verballe. E se quaUouno crede che essa p::•le•;se co.sti'.ui.r-e nuo;ve orgam,zzazioo1, si ru,si.lnu:la. Quando n,cn haslimo le 'VicJe,11z.eifascis,le, si può rico11rere a:I.J'amt,i•c-0lo 4 dci Provvedimenti per la difesa dello Stcrto, emanat\ii hl 5 dicembre e ditvenh:i!Lileg_ge dc,po l'aipprov,azwne del Paitl.amenlo. E-sso dice ,quamilo .sE:tgue: « Ohi,unque ricc,stj\u: 1 ,o:?, anche soLto forme e nomi diversi, assooiamoni e orgamizzazioru o ipa't1li!tidi.scio,lti ,per ordine della 1Pubblic3. ,aiutl,o,rjtà,è 'lpuniito con Ja r~lusione ,da 3 a 10 a:rroi, olfre atll'1n!erdiz-io.ne ,peuipelua ,dai ,pub:b1,iioi: uffici. Chi fa pa1rle di1 itaJl-iialsso.oiaziaru, 0trgamiz:z:a. rioni ,o 1pa,nbiti, è 1pun11Lo 1 per ill sollo fatto defila 1parrilec:u>az10!rtec,on la rec1usjo~ ne da 2 a 5 iam.n.i e con la ilD/te:ndi~one pe.11P0Lua dari pubbli.ici, ulfi.ci. AtUa sleStSa 'J)€1llasoggiace chi fia i,n qLLal\ls.jasimcido prc1J)<lga!n.da ,de!lla, 1do<t~rina, dei ,prograanrnj, e d:ei melO'di idi ~OiDe di baU.i aissociazioni, o-nganizzazion1 o paa;bi Li ,..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==