L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXI - n. 46 - 12 novembre 1927

_________________________________ _.'.:..L'AVVE~ 1InE DEL LAVORATO:..:RE.=•:._ ___ ____________________________ _ • maggiore selezione dei tipi pu.ri più prodolli chimici usali nc'.l'agricolpregevo'i capaci di magg,ore rendi- lltra. menlo, ha contribuilo for!emenle al La cifra media Lola/e riguarda pumiglioramcnlo della produzione. re il frllmcnto cd a,ltri prndlolli ta11r La tabella N. 6 che faccio qui su- lo nell'uno che nell'allro quingucnbilo seguire dà la quantità esalta dei nio. CONSliMO dei FERTILIZZA TI NEL.L'.\GRICOLTUR.\ IN lT.\Ut\. Anno Fosf alici Azotali Potassici Totale 1909-913 M. 1922 Q'. Ql QI. Ql. 11.120.000 800.000 230.000 13.200.00D 1923 9.090.000 735.000 11.580.000 1.140.000 1G2.000 9.987.000 340.000 13.060.000 1924 1925 13.670.000 1.440.000 385.000 15.495.000 14.900.000 1.691.000 520.000 17.111.000 1926 15.947.000 1.490.000 470.000 17.907.000 Consumo Consumo medio nel quinquennio 1909-913 medio nel quinquennio 1922-92G Ql. 12.150.000 QI. 14.712.000 Differenza in più ne) qttinquennio 1922-926 Ql. 2.562.000 Dunque quanto io sostengo più doganale che tiene alli i prezzi dei 5opi-a, e cioè che que\ poco che è da- cereali e perciò elci costo dei prodotto in p:ù nel quinquennio 1922-926 Li alimentar;, ha messo in pratica in confronto al quinquennio 1909- srnriale proHidcnzc di facilitazione 913 è appena sufficenle a giustifica.re ag'i agricollori, d1s!rilmisce, anz; reil grande maggiore consumo (Quin- gala ai cousorzi agricoli, agrico~ lori la.li 2.5~2.000 in più) dei fertiJ;zzan- ed indluslriali la co5picua somma di ti neH'agriaoltw·a ilal., è la verità. 15 milioni di lire all'a11no, sollo lo Come Yediamo che .}a intensjftca- specifico di slimo'azione de'.la agrizione deBa collivazione non, è come collura il. goYerno bandisce inoltre ce la prospella l'altuale governo, ma annualmcnle un grande concorse, segue il suo graduale svilttppo, spe- con vistosi premi tra gli agricoltori cialmente nella maggiore quantità di italiani, come pure ha aumenlalo di prodotto su ogni ellarn di terreno, 100 milioni le disponihi:ilà deg'i Istiprogresso e proce::.so che sarebbe luli <li Credilo agra.rio a completo avvenulo sollo ogni' governo, oome Javore degli agricollori. del reslo vediamo nelle altre nazio- Il Prof. Comm .. \lessandro Yivcnni in generale, non sollo il dominio za, direttore de1 R. htilulo Superioed il tallone fascista. re agrario d; Perugia, in UJ1asua imMa l'attuale goyemo che sgoYerna porlanlc rcJazione, ma con troppo l'Italia, si è poslo daVa completa lodi al regime fascista, in un punto parte d'eg'i agrari e degli industriali, per far comprendere lulli gli s.forzi facilitandoli in. ogni modo. a lullo che il goyerno ha fallo nel" campo danno rlel popolo ila:iano che Jayo- ciell'agricol!ura, ha. questa espressiora e produce. ne: • Tulli gli organi tecnici, di proCome suo primo atto di sfacciata paganda e di sperimentazione Yenprolezione e di favorit,smo agli a- nero pure messi in grado fornendo grari ha con decreto 24 lugUo 19:lf> loro i mezzi necessari di adempiere ripristinali i dazi doganali de:'Ja la- i rispellivi compili ,. riJTa generale, sul frumento, sui ce- Come si esprime il Prof. Vh·enza, reali minori e sui prodotti derivali il governo attua 1e d'Ilalia ha messo come qui esposto: in moto ogni cosa, ·ed i risu.llali sono Dazi doganali sui cereali stati semplicemente ,di5a.sl.rosi. La decreto 21, luglio 1925 sua tanlo decantala ballagUa del grano è marcia.mente fallita. In tre cose Prodotti Lire-oro · sole egli può gloriarsi di avere vinto, Frumento Segala Avena Per Ql. 7,50 e cioè: Con ogni forma di vioi'enza • 4,50 ha fatto tac·ere il popolo italiano, od Mais • .4,- almeno così si illude, in accordo co- • 1,15 gli industriali cd gli agrari ha afTa- • 11,50 malo i1 popo';o italiano; per vincere Farina frumento Farina ::.egai'a Farina avena • 6,50 la sua battaglia del grano ha impo- • 6,- sic il pane nero, facendo ingerire Farina franolurco giallo Crusca • 3,50 agìi stomachi degli italiani i sollo- • 2,- p1odo lii che hanno sempre servito di dazio al m1trimenlo ,d!egli anima~i 01tre a questo ripristino Quello è fumMo.al'arrosto? (Lette•• apePta a &. E. l'on. Bottai) Onor-evole, Convengo che Ella - Ella fra i primi - ha qualche giusto motivo p.er voler bene al fascismo. Mi spiego. Chi conosce Lei da quando è uscito dalla massa senza nome alla luce della gloria improvvisa, fa ... Come devo dire? ... fa qualche rispettosa, debole, prudente riserva sulla portata della di Lei cottura e anche della di Lei intelligenza. Tempo fa un amico professore italiano che porla la cimice all'occh:ello della giacca, parlando . con me diceva di Lei, intanto che si carez~va ii mento ben rasato: • Sai, è un buon ragazzo. Forse in altri tempi non avrebbe fatto la ra_pida ~arriera che ha f alto; ma credi che e un buon ragazzo •. lo non ho potuto capire bene se il · professore amico mio - fascista per plausibili motivi - ritenga eh~ quegli altri l~mpi av~ssero t~rto di rifì_utare a Lei la rapida carnera. Melti~- mo che egli ritenga cosi, e che la sia finita. Ella è andato a Basilea e a Basilea ha parlato. Dell'organizzazione sindacale, della Carta del lavoro, ctel grande e~perimento sindacale che i'Italia sta facendo per sè e per tutto il mondo. Siete generosi, voi signori fascisli - e il mondo è ben ingrato quando rifiuta di seguire i v_oslri consig~i. di adottare il vostro sistema. Se si potesse fare ali' estero quello che si è fatto in Italia, tutt~ andr~bbe a meraviglia; qualche mcendlio. qualche colpo di revo,lver, q~a~che l~gnata,_e il bando; poi l'autor1ta che intervie• ne a sanzionare uf fi.cialmente quello che i salvatori della Patria hanno fatto in via ufficiosa ed ecco fallo. Invece all'estero 'non c'è altro mezzo cfie quello di cui tutti sann? servirsi per manifestar~ la loro op1· nione: la parola. <;:ap1ta llor~ che voi fascisti vi sent1_teconlraddire, e ciò vi irrita. Si capisce. A Basilea dunque Ella ha cantato per la ennesima volta l'inno al _Sir~- daco.li.smo fascista. lo non ~ono md1cato per dare co_nsiglia Le!; ma metta che io avessi potuto dirle quello che penso. Le avrei detto: • Eccellenza. non parli a Basilea, non parli all'estero di queste cose. In Itali.a Lei può· dire lutto quello che vuole; la gente deve venire ad ascoltare, e poi deve applaudire. Se no, la andrebbe male. Ma a Basilea c'è della gente che sa come vanno le cose in Italia - e può ridere. Si sa che in Italia c'è una crisi, via, un po' marcata; che essa colp:sce tutti, in alto e in basso; ma che quelli che stanno in alto - i signori padroni, i signori commercianti - fanno di tutto, con successo, perchè la crisi caschi ad.dosso solo alla povera gente, sotto forma di salari ribassati al di sollo del possibile, di disoccupazione, e cosi via. • E così v.ia > non è una scappatoia polemica per mettere un po' più di veleno ne[la coda del periodo. Vuol dire che c'è la domanda cli riduzione di imposte dire/le, le quali saranno necessariamente sostituite dalle imposte indirette, sul consumo; vuol dire che c'è la pressione per aumentare i dazi doganali. Con tutto questo ben di Dio che casca sulle spalle della povera gente, 1l suo famoso sistema sindacale fascista che cosa ha fallo? La gente sa che esso non ha fallo niente per ottenere che tulli un po' .si dividessero il peso della crisi, a c?minciru•e da quelli che stanno meglio. La po_- vera gente s'è trovala, in questo lnslo momento della sua es.!sten.za. senza possibili là di cfifendersi e senza difesa da parte delle organizzazioni che vorrebbero essere 5ue; ha dovuto chinare la tesla, e accettare tutto quello che i padroni a Roma hanno voluto e ottenuto. E, proprio ora, Lei viene all'estero... Sì. si, capisco tulle le belle ragioni che Lei mi vuol di.re. I prezzi all'ingrosso non ribassano perchè. i costi di produzione sono troppo 1n su. E non discendono se 11011 si abbassano i salru·i. Ma Lei, questi argomenti, non li tiri fuori a Basilea. Perchè potrebbe darsi che Si senta dire eia qualcuno: •• Dunque, perchè il pane cala ~i cinque soldi. bisogna che l'operaio guadagni prima cinque soldi di meno Il che uiwl dire che la •riduzione nel costo della vita la paga lui: l' operaio. Senza considerare che quando il salario è calato, non è mica ibliotecaGino Bianco dello che il costo delta uila cali nella stessa proporzione. Anzi, non cala - e si ha proprio il caso del salario che C(lfa e de[ costo della vita che sia in su•. E - ripeto, du114iie - proprio in questo momento Ella viene all'estero a magni(ìcare i successi ciel Sindacalismo fascista. E' un'imprudenza! Non vada a Basilea•. Questo le aurei detto. Ma ora la frillala è /'alla, e la completerà - ne sono certo - quello scemo di Laorca. Il quale stamperà tutto il discorso su quel coso che reca gaiamente e gratuilamenle ai pochi lettori i suoi SC'llimanali errori di grammatica. Laorca è il suo mestiere dirà che il di Lei' d:scorso è magisirale. travolgente. ecc. ecc. Ma l'uditorio! Chi sa che cosa ha pensalo. I padron,i, tanto tanto, auran dello che qùella si è roba seria I Ma i lavoratori ? I lavoratori presenti avran dello che i.i di Lei sindacalismo è tutto fumo. L'arrosto? Quel/o resta sulle tavole dei padroni. Ossequi, Eccelenza. U:--J ITALIA O. Patria di Carlo Marx . La città di Trcvii-i, dove il 5 mag· g10 1818 nacque Carlo Mark, è senza forse una clcilc più belle e p:ù interessanti città •dici mondo. I v1, accanto a•lc maeslo5c bellezze naturali che contraddistinguono lu!la la regione Renana, si troYano monumenti :mlichissimi dcl'i'cpoca Romana, conscn-ali in uno staio 'mpcccab~lc, e - in numero sproporz:onali_.ssirno alla popolazione - cltiese, duomi, duomi e chic~c.. . - Tullo ciò che può informare suh'e Yic:ende e ricchezze a1·chilellonichc del passalo. s: tro,·a in questa piccola cillà; non mancano neonurc scuo!e super:ori di gesuiti, di lco!oghi in genere. J .a popolazione cd i Yisilalori di questa s!orica c:tladcl'a hanno ben.si il modo di volgere lo sguardo cd il pensic-ro al pas.;alo ai al di là... chiamalo a compensare i poveri mortali di lullo ciò che capila loro durante la permanenza in questa noslra valle ùi 'agrimc ... E se non bastasse il richiamo alla rasscgnaz:onc che si sprigiona da lullc _le cl1iesc... ec~o,·i ad ogni 1>:ès'o- ~pmto un prete, un frate, ~on la faccia trionfante del dominatore. , E, lanlo per completare i,1 quadro, numerosi soldati, ufficia.li: genLe portante le stigmate de1 militari:;mo s.a ncl'a divisa, che nel modio di camn~inare, di comportarsi: è l'occupazione francese che pur stando in oli i1;-iirapporti con la popolazione indigena, .sw,.ci!a ornnque il rkordo della guerra, de' lutto, del trionfo del p:ù forte. 1-.;e3s'lln accenno a.i beni maggiori deli'umanilà: libertà fede nella fedc:Pz:one dei genere 'umano, feJd:e:n un an0nire di pace edi uguagUanza. Eppure Treviri è la cillà del mondo alla quale ,l'umanità travag'fala deve il sorgere ed i concretarsi della speranza nella liberazione del genere umano. Qui proprio in questa TrevÌl'i nacque il Profeta , dell' emancip,azion'C proletaria, l'antesignano dei'!e lolle dei ,dJ~er~~ali, l'~spiralorc. delle più grandi, pm nob:ii ba.llagll'e per la rea1izzazione del più allo ideale che l'umanità alJbia conosciuto. Cal'lo Marx non fu solo il grande indagatore, il ricercatore cìe!Ja causa prima di tulle le m;serie socia.i\ di t:il!·c le ncfalldezze capitalistiche - <·gli fu non poco il più polente accusatore dell'alluale sistema sociai1e - sc·bl:c-n~anche _il_poeta. la gui1 dla_ degli sfrnl!al1 che h mcuorò e li d,resse sulla Yia della loro redenzione. Fu C;;.rJo Marx che accese la luce ine• sh,guibile dc, 1Ja fede in una trasfor· 1n~71one rivoluzionaria della soc; ,tà. E' logico che nella sua càllà natia, dominata oggi da1le nefaste forze del passalo, non vi sia traccia di lui. E ciò non pe11chè egli in cerca di nozioni scientifiche da g:ova.nfasimo abb~ndonò 1~ cil~à piccola p·er recarsi alle unwers1Là di Berlino e di Bonn - allora sorgenti del sapere umano, e 1qa. precursore e milite della battaglia rivoluzionaria visse e morì_ nell'esili_o: ma_ sopratlullo perché 11 suo s:p1n!o ribelle ardenLe di giustizia, fustigatore di lu[to ciò <:hc v'è di arretrato e di ipocrita, nemico mortale delle 01assi dirigenti, è e deve -essere profondamenle odialo dai difensori e profìllalori icl!elli'crnobile sisl ema capila} i stico che g1~zie (. ' a ,arlo Mar:, trovò lanti sollerralori nei rivo1uzionari e prolelari del mondo intero. Ecco perchè. m'Cnlre ancora l'anno scorso nella medesima Treviri accorsero centinaia di 1nid]iaia di peUegrini per accoslarsi alJ~ ~amicia det Signore (una delle reliquie che costituiscono un cospicuo cespite di entrale per il Duomo cd i suoi fun'- z:onari), in tutta la cill.à non v'è una sola targhetta. una sola inscrizione che accennasse al figlio illustre, verso la cui cillà natia si volge il grato ricordo degli sfrullali dlel Mondo intero ... A fatica, grazie alla inlromis.&ionc di genle pratica del paese posso gettare un'occhiata sulla ca.sa oramai vecchia ·e sporca, in cui Marx vide la luce del giorno ... Entro nel vasto cortile in cui trovasi la scuola dove il genio wùversale di .Carlo Marx raccolse i primi germi dei pensiero che fu ch:amato a da.re un nuovo contenuto al pensiero umano, w1 nuovo indirizzo al cammino dell'umanità. Entro nella biblioteca O\'C s· formò lo spirito innovatore del « gra.n1de filosofo di ·TreYiri • e non trorn neppure una collcz·one completa delle sue opere henchè il bibliotecario abbia risposi o eh e si melle a mia disposizione lullo ciò che la biblioteca possiede di :\larx e su Marx. . Il pedante imp·cgalo porla un, esiguo numero di libri e fascicoli fra i qua,1i si lrornno anche scritti di illuslri incogniti ... che il caso ha reso omonimi del Sommo Ri,·oluzionario ... • \'crranno a!lri lempi d:co io accomiatandomi -d:a! bibliolccado, ed allri pe!-legrinag~i a..-ranno per mela la Yoslra città ... * * * :\ TreYiri man~a l'elcmcnlo operaio moderno; prm~a 1 dtlla guerra i sociaJ;sli si conlaYano suL'e dita i clericali erano padroni assoluti, oggi spunta anche qui nna organizzazione sindacale e socia!isla ... Verranno allri tempi e ciò ch'io ho Y:s:talo in pochi gtorni di permanenza a Trc,·iri. in occasione di un recente giro di conferenze antifasc.i!'le, sembrerà in un giorno non ]ontano, inYerosimile, inconcepibile, triste testimonianza dei lorb'di tempi reazionari in cui noi ogg.i viviamo. ANGELICA BALA.BA OFF. Lettedraella Francia Verlsaorlmtitozlone de"l cartelli? .. !Si è tenuto in questi giorni, alla Sala Wagram, a Parigi, :il Congresso del Partito radicale-socialista che col Partito Socialista (S. F. I. O.) forma una delle organizzai.ori politiche più tforti della democrazia francese, quind: della Francia. « Magna pars » del famoso « cartello » delle sinislre, uscito vittorioso nelle elezioni del 1924, in uno coi socialisti, saliti al governo con la presidenza Herriot, impose le dimissioni all'allora presidente della Repubblica, J' ex socialista Millera.nd, oggi vessillifero della reaz-:one capitalistica e del conservato• rismo più codino; ma non, ebbe il coraggio di affrontare deéiso e quindi di attuare una parte minima, ma essenziale, del programma sul quale l'alleanza del " cartello » fu resa possibile e i socialisti si staccarono pian piano in modo che Herriol dovette lasciare il posto ad altri, creando •quello stato di impotenza che doveva fatalmente condurre all'assurdo politico di lasciare nelle mani degli sconfitti del « Blocco nazionale» (leggi reazionario) il timone del pctere, col risultato prevedibile e previslo dello scatenarsi della reazione anliproletaria. Dalla caduta di Herriol, specialmente dopo il clamoroso scacco imposto dai plutocrati della banca e dell'industria, nella sua seconda e fugace ricomparsa al potere del giugno 1926, che in tre soli giorni fece precipitare il franco -fino a 240 per una sterlina, parve che il Partito radicale-socialista, che ha uomini suoi nel gabinetto Poincaré - chiamalo per irorua « Gabinetto di Unione Nazionale - si orientasse selllJJ)re a destra e il suo benestare alla politica interna ~ietatamenle anticomunislai lasciava giusla.mente credere che la sua marcia a deslra dovesse continuare fino a formar blocco con la reazione nelle elezioni del prossimo anno;...._maè ve• nulo i! congresso; sono accorsi i giovani radicali socialisti a rompere le uova nel bozzo «unionista» di FranklinBouillon ed il Congresso ha dato ragio• ne al suo presidente uscente, senatore Maurice Sarraut, volando un ord'ine del giorno Chanlemps - che è un invito esplicito ad alleanze di sinistra ed ha dato un sucoessore al Sarraut nel la persona del giova.ne ed energico .deputato Daladier - un sincero democratico di sinistra - che dovrò condurre il partito a sormontare il difficile scoglio delle elezioni generali. L'o. d. g. volato stabilisce tra l'altro che il Partito debba, in secondo scrutinio, appoggiare i candidati di sinistra (leggi socialisti) ed è certo che i socialisti faranno altrettanto. Così 'SÌ avrà quasi certamente una maggioranza parlamentare di sinistra {radicali e socialisti) che non sarà mollo differente da quella uscila dalle elezioni del 1924. Nel prossimo Congresso del Partito socialista (S. F. I. O.) i Rena.ude!, Jonaux, Boncourl e tutti i destri che militano nelle sue file (oggi sono molti) sosteranno una politica di intesa coi radicali e di partecipazione al potere c:oi medesimi, Resta a vedere fin dove i r;idicali accelano il 'Programma di riforme che sarò la base su cui innesteranno la letta i socia.listi. Se, vittoriosi, radicali e socialisti (supposto che questi ult:mi accettano) andassero al potere senza un minimo di rlforme da attuare immediatamente, la villorja elettorale non s:gn1ficherebbe nulla, aggraverebbe anzi la situazione attuale, che è min3.cci..osamenle fascista. E' dunque suonala l'ora decisiva r-er la democrazia francese. « Essere o n11n essere». Soluzioni nitide, precise, ioequivoche s'impongono: opporsi con tutte le forze sanamente republicanc alla crescente tracotanza reazionaria o pcr:re inonorata.mente, come in ltalia Troverà, la democrazia, questa volor-- tà di riscossa fattiva ed energica'? Noi lo augruiamo fervidamente perchi> se la reazione passasse l'u!t:mo faro di libertà -in Europa e nel mondo n:rrebbe a spegnersi, \5ANLE/110. - Laliberstàindacale Relazione della eorJf ederazione del Lavoro Italiana :dia X ~enferenza Jnternazionale del Lavoi·o. (Cont-nuazione ). be qualcuno crede c:he ;n llalia possano esistere e funzionare altre Mganiznzioni sinddcali da servire ,li sli,T,olo a quelle fasciste, !:: sbaglia. f.'.m. 12 :!ella Legge lascia <.u-5:stere come assc-ciazione di fatto, 1c org1.:1i·zazi,1r.1 con legalmente rico•1r,,ciu·.e, ma esso rappresenta una gros5a burla giuocé<la a danno dell'onestà e do?lla m'.>raJ;tà !)Olil:ca Così come sono perm,?;se dalla Legge, le associazioni di fallo _or.o senz:1 :iUribuzioni. Non possono st:?ul:i.:-c cunlralli di lavoro e non p0550'''l assistere I loro soci di front~ ag!; imprenciitori, neppure se si tr ll~.'.l di di!>cuten: $f:lllplicemfnte della io:~- ·;r<?lazione .Je1 n•n!1 ,.tl; di lavoro esistenÙ. L'ail. 17 :!ella Legge stabilisce che : ricorsi -alb. magistratura del lavoro po;so1.-J e,-,ere presenta.ii s0lo per il tramite .:i elle < r;;aniz;.azi,·ni giuridica.'Ilente nconocsiul e E l'art. 7 del Regolamcri,,:, per i'appl:ca.t: me deila Legge 3 A.or·•~ 1926 aggi,11~geche: « l soci' de! 1-? ass.)ciazi•·ni lega!ruente riconosciutP. ron ))QSS"11 l, s;itlo pena à1 espulsione, far parte c,>ntem;,oraneamente di associ17:,H1 .li fdll-> coslitu,tc rer gli stessi scopi sindacaii a termini ciel· l'art. 12 dell¼ LP.t!~ç 3 aprile 1926 ~ A parte !'iron!:t degli «scop. sir.dacali» che non c.;,s .. i, ~ evidente che I articolo 7 del lfo~r,:~mcnl 1 aTJn:illn l'articolo 12 della Le,;gn. La proibizione di far parte di entram,, le orga:1:zzazio1:i polrebbe spiegarsi se k due org:1n1zza• zioni fossero entram'>'? •tJt.::di nei dir:tti e nei doveri, e qu:ndi oo:!:lte :i lottare diciamo così ir. .:::incorrer,1.,1.Sicco,ne pe- . rò l'organizzazione legalmente riconosciuta ha tutti i diritti, mentre quella di fatto ha solo quello teorico della propaganda dei suoi principi informatori (praticamente non ha neppure quello) negare l'appartenenza ad entrambe le organizzazioni, significa annullare il diritte di esistenza della organzzaz1one di fatto. Le organizzazioni di fatto soTJo quindi s"uotate di ogni attribuzione f:: poi sostanzialmente annullaste dalla stessa Legge, e la iscrizione ad esse rappresenta un vero atto di coraggio clvii!? di signtficato puramente morale. Eppure, è tanta la preoccupazione del regime fascisi:a che, intomo ad esse, si possano polarizzare in qualche modo gli operai, da ir,durlo a sottoporle come vedremo più avanti - ad una sorveglianza e a delle persecll.2)ionl che hanno dell'inverosimile. Capitolo Il. La carta del l6voro Demagogia e boicotaggio legalizzato. «La carta del Lavoro» emanata il 21 aprile 1927 non ha origfoi e scopi diversi da quelli che ispirarono la Legge 3 Aprile 1926. Si può aggiungere che è stata consigliala da considerazioni prevalf::ntemente demagogiche. I lavoratori italiani, anche se fascisti, non hanno dimenticato i contralti di lavoro stipulati in passalo dalle organizzazioni aderenti alla Confederazione Generale dd Lavoro e sono portati, fatalmente, a farè dei confronti ed a constatare che, dall'avvento del fascismo al potere, le loro condizioni hanno contmuato a peggiorare, moralmente e materialmente. Mo1almente perchè no11 hanno più alcuna possibi1 itù di occuparsi dei loro inte~essi. Materialmente perchè dal 1922 i salari sono rimasti stazionari, o sono aumentali in misura notevolmente inferiore a quella dell'aumento del costo della vita. Nella speranza di eliminare i confronti e di sedare il diffoso malcontento esistente in Italia è stata comp~lata la «Carta del La.voro», ma il suo compilatore ignorava, od ha finto di ignorare i vecchi contratti di lavoro. I confronti quindi continuano e continueranno. La Carta si apre affermando che «la nazione italiana è un organismo avente firrt, vita, mezzi di azione superiori a quelli degli individui che la compongor.o» e la proposizione potrebbe andare se si riferisse ad una nazione nella quale tutti i citadini sono uguali di fronte alla legge, nei diritti e nei doveri. In Italia invece i cittadini non hanno neppure uguali diritti sindaca.li. Gli imprend:tori godono di una libertà sconosciuta agli operai e posS-Ono tenere le loro assemblee, discutere e decidere dei loro interessi, e nominarsi i loro dirigenti sindacati. I lavoratori invece no, anche se sono fascisti, e lo abbiamo già dimostrato. L'art. I. dichiara che «il lavoro è un dovere sociale» ma perchè non si creino iliusioni, l'art. 3 avverte subilo che i diritti di lavoro sono limitati. Come già stab:Iiva la Legge 3 Aprile 1926, esso conferma che « l'organizzazione professionale è libera» e poi riconferma che «solo il sindacato regolarmente riconosciuto e soltol}osto al conlrollo dello St.ito ha diritto di rapprese,nlare il lav,:>- ro,.. L'art. 3 afferma ancora che il sindacato riconosciuto ha l'obbligo di tutelare gli interessi degli i!J>parlenenti alla ci.- tegoria che rappresenta, e il diritto di imporre ad essi dei sacrifici. Si può stare certi che del diritto di imporre contributi le corporazioni fasciste se ne varranno largamente. )11 quanto all'obbligo della assistenza sarò un'altra cosa, La stessa Carta del Lavoro autorizza a rifiutare la assistenza ai non fascisti. Si legga l'art. 23. {Esso dice: «L'ufficio di colloca.mento a base paritetica è sottoposto al controllo degli organi corporativi opera.i e padronali. Gli imprenditori ha11no l'obbligo di assumere 1 lavora.tori a detti uffici ed hanno facoltà di sceglierli nel1' ambito degli iscritti agli elenchi, dando la preferenza agli iscritti al Partito fascista, ai sindacati fascisti ed alla loro anzianità di iscrizione". Come si vede, la disuglian.za fra operai, già sancita dalla Legge, viene aggravata e il boicottaggio a.gli antifascisti legalizzato, (Continua). Scampoli ViilLo.i..'1-0<le~ti Spioomhi è andato la se~timana sc-onsa a Palermo per partecipare .au1e onora.nz.e a Frrancesco Crispi, alle quai.i pre.enr.ava anche il -vice-mini• slro delle oorporazi.on-i. Vediamo che o- • gni cosa si combw ncl .corso del tempo. L'uomo 1delle .repressioni e deiìlla reazione oontro gli operai, r.,,ide ai suoi piedi WlO che ,si arroga il ,diritto idi .appresentarli. Vii!Ltoruno,come al solito, ,disse ohe que11o fu un ~rande uom-0 <l:i Sta!.o, e sottovoce: - Non coane quello che spadroneggia .ora ù'Italia. 'Ll f.a5cismo 11wn è passatista. Il pas- ~al.ismo è st-a:to seppellito. A1 Ministero dell'ln!erno h:mno aperto un grande ufficio. .SuRa 1l.aI1ga è scritto: « UHi.cic per méttere a nuovo tulle le carca-sse frapassate "· -oli fascismo i '..ailiruno ha offerto una !ampada voUva .che ,dovrà arde.e ,perenneinentle sulla t<>mba del Pove:re:il-0 di A.issisi. ,La laim,palda e c~ì pure ll'olio furono comperali con 4 prove,n,li delle spedizionli di.strutt,ive e ladre.sche. Il Paverel'lo ,nella sua v.ila fece dono d'ognò suo a,vere ag~ allri, ,si fece amico de!lla na~ra. e degli uccelli, ed am,yò alla .meLa icompfo,tamer,te nudo; 1 fascisti uod:.d-:JJ10,gLi ucmii.ni 'Peggio d'un cacciatore d'uccelli, e da ,nudi eh~ ,erano, si sono vest-it: di nume:ro.si bi-~lielti da mille. iLa lamp-ida la dov~ano portare sulla :omba di iPeHoux. -oPr:.mo De Rivera.' li.l d,iLta,tore della Spaigna, questa v:>lt.a .nou l'ha imbroccata. Egli volle-xache a far parte ,dell'Assemblea Nazional~, creazione .dell"ìm.. memo suo gemo, faoes,se p.arte il segretarlo generale de1la COlllfederazione spagn.ituola dei lavoratori. Ma Calbe11eros, da uomo -di.ri~to, ha ener.gicame.n:le ri.fiutato. I lavoratori non devono servire -da spo!- verino alle can.aigliate di coloro che slron::,aJIO a ,popolo e la libertà. r~., ~D~ ,I,n quest.i gàonti ~l .Duce ha ,donato aid una ist~Luzione di Rom:i, pe:r festeg,!,li<llre fa nwsci,ta del suo ul:.imo rampc11o, oinGuanta b1gli~Lli da millle. Sarà creato un fondo <intolato a Romam:> Mus,s:i!.ini. Ma se lui 00<-TJ.t.inauadire, anche a~ sorel;, che ,vuol arrivare Jl;U'doalla meba! A cru, ,di grazia, egl:i ha t-cl!io il portafogli? iMi ricordo ohe una volta non weva che cinque ,misere lirette 4n tasca e nuhla alle Banche. !Mistero? 1Macchè, è realtà vestita coi vanni roha~i aid alw.i. Erratacorriie La Libertà, occu.pandosi in un trafiletto della rivjsta « 900 » passata armi e bagagli al soldo del fascismo scrive: « La rivista « 900 » farò la reclame al regime, e il regime - rivista più, rivista meno, orma.i Pantalone sta facendo come quell'asino che il padrone stava abituando a non mangiare - pagherà la rivista e qualcosa d'altro ancora. E nel prossimo nwnero la rivista' della nuova lettera.tura italiana conterrà anche i raggi di Robento Far.inacci. .. ». Evidentemente gli atnici della Libertà volevano dire ragli.

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