r L'AVVENIRE DEL LAVORATORE ---------------·------------------------- s; P,(;tran:i.c pr()'Vlvodusi a•lmeno del lo strett.aimente necessario per campare la V'itia. Ma imenlre ohi 1avora ,dovrà tirare più forte la cintola, ed i bambini saTanno denu!..mi, macilenti e malamenite riparali .dai ft~ dli.e la stagione \.Staper ofh!ird, l'on. R-OSSoni, il Gran ILauna d.cl!Jle corporazioni fascist-2, aid una. riunione tenuta i4 7 <li questo mes:) a Roma per d:tre isbru.zion.i ai segretari provinciali m merito a%1 nuova deourila.z.io,ne dei salar1, così ,si è ,espresso: - In materi3. mocetaria fin qui oogul'.'a dal Go,verno, essa ~mpcne a tutte le cal~gorie (meno il cap.!Jdlismo) disciplina (per gli industriali dii pela,r.e, e per gli 0p,!rai di lasciarsi pelare} e sacrifici che devono essere accettati sserenamenite, in quanto noi prL ma ,di eswre s'io.::l.acalifst.is,iamo fascis:i. Cosi i si.mdacaiti- ha icontinuato J'onorevclle Rosson:i - come hanno aiderito al la reVl!;fionede'lJe tariffe salariaili decisa mesi ff isono, dewono accettare ~ senza riserve •la nucwa re,vi,sione, anahe perché è imposta da due fa;tti: la. siLuaziòne economfoa. igeneraLe e fa necessità >di un maJggiore impiego della mano ,d'opera. !La chlusa di ques~o periodo è sinlomaitica per-cli.è ci dice ohiarrame:nle che-la s:,buazione eooncunka i,n Italia è estremamente catt.irva, e o.li.e la di:;occu.pazion-e è in cont:nuo a'UJDJ.enfo. E per tenia.re la riisoJ.uzione di que'slo terri!>ile stato dl cose v-0nuto e creato dal fascismo, si c~:11tinuaa r.durre i sa.Jari dei pov2n cristi c'h2 nc,n. ha,n.no aHra proprietà in [or-:- p:>tere che le braccia per hvora,re e pn::,dlllrre ,que!la r:cohezz3. c:he p:ii altri in:on,s,ciame.nite 2 brutalmente d;stru.~or.o e diilapi<l11no. "lo'IJI' I '.a'lia d 'cit~i per ahi d.'.lvcrr1,non ..-i è ohe fame, patimenlj, insuHi e sch:a_ v-i.tù. B. Un 6et sogno .\. OiiYiero 01ivclli, ai tempi remoli di Pagine Libere teorico gratuito della lotta cli classe e. do; sindacalismo riYoluzionario, col fascismo è diventato un indefes&o teorico salarialo della co'laborazion,~ di classe e dello Slalo cor-poralivo. Sembra però che al nostro professore incominci a fare clifelto la bella sicurezza dei primi tempi. Infalli giorn.i sono scriveva sul Popolo d'Italia quanto segue: Tra la farsae la tragedia H fiammiferobalcanico -Chi non r,icog,da Je ~e-se de.i comi. tagy TTUIC'edo,nia, l S€1'virio de-i governi bulgari, rt,e<l 1912? La guerra balcCiirticadi allora ne fu ,futJ,a impronfd/a e I.e bande mezzo i171'ederrtiste e mn:zo brigantesche ebbero una influenza quasi decbSiva ne!!o .i;,'/uppo e nell'esilo del conflitto. Furono gli stessi comita,gy che nel 1915 decisero d~/1' ingressi) in g11,2rra de-Na BlifgariQ a fianco degli imperi centrali. La: comune scorJ!J.tl!af,:accò {>i!r qualche te-mpo la loro oUivifà, ma la pace assurda, il nuovo sistema di 1-ronfi:ere im:uugt1rafo d!.d trc~ffalo di V t?rsa/Jl<Nn; ei Balcani, ,duede be-n presto nuovo mot,ivo di azior.e a/!e anf:che bande mQli disciolte, espres.slone diretta del nzoi sopilo pericolo di g,uerra ;,,, Q,,i.>-rrte. FurO'no i comita.gy che uccisero Stcambo!llisky e lec.ero na.ulrQlJf<mt il suo programma demoeraliico di intesa e pace balcarTica. E la polilica aiggressiva ,anfis<>rba del succ~ssore Zanko!f ebbe in loro il più pok-me ausilcio. L'attuale preside.nte dPl consiglio b1rl. g~ro, liir:>ptchel sembral)a rwPr rollo, almeno p.cn:ictlmente, le r,e/azioni con i capi di qvesfo comp/o,tfr, in ,perm~·:enza cr:>n.!rola r,ace beilcarrica ed europea. Gli inc:drmli di frontiera tra la Bu!gcria e la Ser!Tia, accaduti in questi Ri<>rnie che h.no con.dotto alla ucoiS:or.,z di un ,:,~nerc:.!.eserbo, a 1Jariisco1.-J,inon:·.mtied invasioni del territor:o jugoslavo per 0fX?ra delle bende macedo-ni, sono i sir.tomi di. ur.a r'presa d,i que.ffa altività criminosa. Le iersioM tra i due Sfai!i è ,-idivemt!a aculfssima, rorrw quella r.he sur.ced et/e /'c.tlt<mJc,fo di Serajevo, fra l'Aus!,t'a e la Serbia. La J i.t,-os.iavia esige cJ-,.,esia m-2sso term1.ne una volta per sempr.e ella atf,.'vifà dei comi,ta,)ly. Il go-vemo bulgaro afferma che r.P.,una responsabilità lo forJa all'azione delfo bande macedoni. V Chi è qliirrdi che arma la mano di questi perturbatori d<i!llapace europea? Ouale è la Forza nascosta clz2 aff:zza il fuoco vicino alle polveri asciutte accumulote in questo angolo critico della vifa d'Europa? Ed infatti una nuow epurazioll,;! del persc,na/e sccJlc.,sf,icoè sfata operala. Tutti gli i:nsegnaruJJdi « dubbia Fede » sono sla!J 1:cenria!ti. Le nuove generazioni ila hme debbono essere istruite ed educale da asini, ma fasci&ti puri! In occasione d.eJ/'a 1'iGiperfura delle scuole è slwa celebrata la « giornata d:tlla s:::uola fascista ». Professori e maest,,i scelti fra i pià fe.deld al regime sono sfaN t'~ricali di imbotNre ,i cerve-ili degli ~ lunrri coNa graindezza del Duce e del suo regime. li motto della scuola fascista è: « moschetto e libro ! "· Ma mentre il primo viene posto r.eNe mard anche d<Nfancililli dd quindic,i anni, il .secondo diserta ogn:i g:orno cN più la scuola. Il libro è li profago po}llù:o della scuola !aso5sfa italiana.' Un reralo AJNnchè gli italiani non dimenHchino di celebrare il prossimo armi.versar-io della n:aroia su Roma, :l go-verno fascista ha d-?Ciso wia nuova diminuzione di salari cl:c va dal 10 al 20 per cento. E· il regalo del/'anniversar:o che Mus- ~01,-r.:i .in segoJtodi pace c!Fre a-1 agrari ed :~:w::';:a!i. C:.nque anni di col/aborazioJ'l.tl ed intesa infima, s· erano un po' ra!freddahi in questi ultimi tempi per ef-fatto d~!la po/:t:ca di r:vulutaz:cne finanziaria. L'u-,n;vers.c:r:o si prestava per la riappc:à!icaz:one. E con:e tra vecchi amici, un piccolo c2r:!eau ha sef:r~o l'avuenim:-11to. I lavorc:1ori i'aLan; stringera,rrno d'i altri due buchi la c2nto/o ! Teatro e cinematografo A M,i/ano si recita un lavoro drammctico. eh;, hù per sc,ggetfo le folte con- (ro la dominc.z,ior.e au1~riaca eia parte dei Veneziani dl'€poca dell'assedio del '49. Ti:'•'e le r ·woc,i=ior.i c,;/h, l"bzrtà hanno provocc::fo cp_c!cmsi e deliri di er:tusiasmo. La polizia è do!Juta i:nlr!Tv2nir(!in dilesa degli .... Auslric:d del palcoscenico contro gU italiani della platea. A Ron:a si ra.ppres2Pfa U'l films poli- ::.iesco. Si !raffa di una storia comp!fcata di de/it-~i, in due pG?fi. A!la prima parte i! pubb!lco n'ma.ne in dubb'o sull'autore del deliffo. L'impresa, per atiirare /a curiosità ha avuto /' idea di indire W1 referendum tra giri spettatori: « Chi è l'assassino ? », è la domanda che viene rivolta per iscr,1i/ltoed alla quale per iscritto gli sp2ftalori rispondono. La quasi foralitlà dei presenli lw risposto: « 1ì1usso1ini ! ,. E pOii andate a negare che Mussolini non sia popolare in Halia. I salari AbbiGimo so.ilo gli occhi un loglio di paga ciJ un operaio milanese addetto agli stabilimenti Radaelli. Lo trascriviamo integralmente: Ore di lavoro orKiina,rio: 4-0, a I. 1,60 L. Id., siraordinari.o: ½ ,. 64,- 3,- Indennità di caTO-vita: 5 gior- ~ a L. 2 » 10,- Totale L. 77,- RifellLfte: Mclte L. 6,40 Quote sindacali obbhgaloric ,. 0,25 Assicuraz:ione 2,05 Bollo ,. 0,20 Is:ituzi.one « Dopo Lavoro,, ,. 5,- Tola/]e L. 13,90 Da versare L. 63,10 Sessardafre lire e dieoi cenhsimi per una settimana di lavoro I ~a.lari ,di fame ilarliani /i abbiamo inventa/ri noi SOITIJeTsivi! Il duce e le donne Il giornale di Laorca r:porfa taluni g;udh1 di M ussolrni sulla donna. Il duce è poco tenero per l'a/ira metà d1>Jgenere umano e fo rifiz:'a qualsiasi "alore creativo. C.'rca il rnatrimomo, ti duce dice: Il matrimonio deve essere J'a<1s:>c.'az:o.r;e F:tabfle e seria (?) di du<! ess,ri ,ar.i ch2 cibbiano quanf è possib'l<! di a!fin.:!à morali e sociali ». Gii:slissimo: M lf!:"solini, s•fi/.!l'co /rascurato e malcura!o, n/cooFsta er,2d:fario, non avrebbe mai dovuto prendr!re moglie! li duce così conclude fo n1e s<'nlenze: ~ Il divorzio non esisf:tr,i ;n Italia finchè 10 sorò Primo Ministro,,. Che pensi a dovers:m 2 ar.dcre ? • C'è ancora w1 sedimento di vecchi celi e di vecchie menlalilà che considerano l' alluale momento non come uno sbocco definilivo, ma come una parentesi. I giornali recano ima novizia: le numerose munizioni ed armi· scoperte alla fron~iera jugosla,,a e sequestrate >indosso ai banditi macedoni, n<m sono nè bulgare nè be1lmrriche, ma italiane. E' il fascismo che !i,nanz'a ed arrrw gli incencNatoni di Oriente. Lanzichenecchi Troppi gioliltiarù e troppi n.iltiani rinverniciali, ma rima&Li intrinsecamente dcglj oppositori ancor se portino all'occhiel1o il clisLinlivo fascista. L'alta industria, l'alla banca, la plutocrazia, insomma, non sente e ii.on può sentire un vasto ed irreducibiJe movimento nazionale. Essa crm1batle ancora sordamente la sua lolla cli clas&e, quarudo la economia nazionale in formazione l'ha virtualmente soppressa. Di costoro non si è occupalo ancora il ldbunaile speciale, mentre sono assai più pericolosi di certi untorelli comunisti, slrumenli cieclù della occhiuta rapina di Mosca •. Qui c'è da fare subilo un primo rilievo. Or non è mollo i'l • duce • lrucio ammetteva che il p1 olei.a.riaLo era rima&to ostile al fa.sclSlno. Oggi è la volla di A. Oliviero OliYelli, che confessa l'oslililà deLl.'induslr:ia, dell'aila banca e della plulpc.razia: di tutta la borhesia ca:pilalislica insomma. Su quali conscn."-i è basalo il fas-ci.smo? Ma, secondo rilievo, cosa significa &crivere: • Essa - la borghesia capitalistica - combaltf." anr.ora sordamenlE\,Ja sua folla di classe•? Sig1ùfica elfo la borghesia. sfugge ed ha mezzi per continuare a sru~ire aUa legge contro nalura che il fascismo vorrebbe - se poi vorrà - imporle. Significa che sorlo il proletariato è posto e costretto dal fascismo nelle condizioni cli non poter combattere la sua lolla di classe, non solo per poter superare - e,liminandoli_ nel socialismo, come in.segnava l'Olivetti in Pagine Libere - i conlrasli di interessi fra le classe, ma anche soltanto per difendere contro la borghesia che e comballe ancora sordamente la sua lolla cli classe •, il suo magro sala.rio e le s~e e:at.Ll.,'16$'lmceondizioni di vita. S1gruflca confessa.re - a voler ammellere &incerilà e buona fede - la fine misercvol del bel &oITTlocdllaborazionisla e, persistendo~-:i, sperando ne_ll'effic~cia del tribunale speciale (11 fascismo vu~l~ risolvere lutti i problemi econom101 con mezzi polizieschi), rcndensi complici coscienti dell'infam~ _delitto che il fascismo - capace di imporre la coiJlaborazione • da un &ol lato - ~la compiendo ai danni delle classi laYoralrici italiane. La qual cosa può anch~ . lasciar'.(! indifferente il prof. A. O~n·1ero_Olivetti se è vero quel che dicono 1 maligni'. che col passaggio dal sinclaca- !ismo riYoluzionario _aBo Sla~o corporativo, dalla lolla cli classe a,la collaJ)orazionc di classe. l'ex redatl~r.c squaltr·nalo di Pagine Liber~ è r,u- ~cito a risolYere la sua quesL1on~ sociale. refratfano. I oomitagy sono passaN al so-Ido di M USMlini. Dopo i brigan!i albanesi, qurAli macedoni. Ad un unioo Fine: la provocazicme d.ella guerra. Il sogno metodicamer.ite e fenacem-2nfe perseguito dal fasclsmo italiano. Piccole nubi... Alcune nubi oscLNCDnoil sereno dei rappor~i fra Vatica,n,o e Jasci,smo. L'aiifua!e papa non /w. mai nascosto il proprio fi'lo-fa.sclsmo debolmente conlrob ..ar:oiafo dal filopopolanismo del suo segrefr:.vi:odi Stato, CardJ11ale Gasparri. In occasior.e degfti aftentaii contro Benito Mussolini, Pio Xl spinse il pro,pno serviNsmo al regime N.no a,d ordinare delle cerimonie dJ grazJa in futJe le chiese per r:ngraziare la Provvidenza dJ " aiver preservata 1a vita di Ull uomo Li cui scomparsa avrebbe scosse le fondamenita d' Ita~iaJ». fa occasfor.e del XX Setf.e-mbre wfimo, l'Osservati.o.re Romano ha seri.Mo deg/J ar,Jiicoli sul problema d,el/e relazioni tra fascismo e Vatù:ano nei qualli si rù:onosce che, nei faf.li, queste SO!Tl.0mig/Jo-rate ma che il Valiicano è costretto a rù:onosce-re che la « qir.esfiio,n.eromil!na » n<>n è ar.cora risoluta. J Fascis# si sono senMfi toccali: dopo tarJe conc-essione mafe-nia/,i e morali speravano di meritare qualche cosa di meglJo I Ed il Popolo d' iltallia, risponde: « La Ch~sa nel corso di venti anni è passata d<il ml1J1firio d,e//a poUfica di Combes, dll'esaltazione della politica di Briand. Nel campo religioso bisognerebbe anche sapere se Mons. Maglione a Par>i~ rappresenta il Wca,,io del Cnisto di carifà e di lede, o un sovrano di questo mondo che fa della diploma2iia al servizio della dJplomazia di una delle parlri ingaggiale Mlla loffa slorJca di predominio e di vita». li fasdsmo vorrebbe infatti che il Vaticano si ponesse com,pletamenile al suo servizio. Ma il Vaticano è troppo furbo per darsi tuffo: ,si dà quanto basta per olle-,:ere i benefici che gli occorrono. Poi riprende la pro,pria libertà d'azione. La formula che prevede .in S. Pfotro è la seguente: non è il Vaticano che deve essere al servizio dii fascismo, ma il fascismo deve essere agli ordini del Valicano. p:ccole nubi, quindi, che per ora non cosf'111iscono un temporale. Per ora l'intereseoe delle due istituzioni è di continuare ad andare d'accordo. "Libro e moschetto,, I giornali italiani scrivono: « li ministero della Pubblica Istruzione continua con tenacità lo sviluppo dell'opera irrirar,1esa in vista della fascisfzzazione della scuola~- BibliotecaGino Bianco Levine, il grande Levine, il melagom.'.1ne e buffo Levune, è stato ricevuto dal Papz.,, come pure ha avuto un colloquio con Mussolini. Egli ha dichiarato di essere Ull ammiratore entusiasta del duce, e tanto per dimostrargli la sua ammlirazione si è fatto condurre sulla villa della Ca,rpegna. dove è nato in questi ~,iorni l'ulta.mo liglio deù duce, e lasciò cadere sulla villa un pacco contenenle un grande orologio ed una dedica al neonato. Questo Levine è un lanzinecchio di nuovo genere, scocciatore e buffone. * * * Al duce gli è nato in casa sua un a.1lro rwmpollo. Egli fedele al suo programma gli impose il nome di Romano. t,arà forse il nuovo re di Roma? I lanzichenecchi d'ogni sorta, d'ogni stampo e d'ogni foggia si sono sbracciati, multiplicati, genuflessi in tutti i modi perché il paidrone li degnasse almeno d'un suo sguardo. Si ripete la stoniJJ del vaesallla~gio. • • • A Venezia si è corsa ultimamente la più importante gara internazionale d'avia.ZJione. La coppa Schneider. Solo gli inglesi sono scesi a competere cogli éJvieri d'Italia, ed hanno trionfalmente vinto. Nessuno dei tre ,italiani in gara ha saputo finire la gara. Tutti e tre _a terra, anzi in acqu;.i, rnarciamente. Bella figura hanno fallo gli allievli di De Pinedo. Ma il duce voleva che vincessero, e su una terrazza vi era Turatauogustolo che incitava. Ed essi hanno fatto fiz.isco. Tutti gli incitamenti del truce duce, danno dei grandi fiaschi, anzi enormi damigiane. • • • Si continua a dire che nelle corpora;;,jioni fasciste gli operai hanno diritto di ra;ppresenUJn.za diretta, cioè di nomina di elementi che fanno parte alla categoria. E perché metterlo in dubbio? Ecco qua un documento. In questi gcorni si sono nominate varie Commissioni per cleri.mere le controversie che possono sorgere in agn:coltura tra contadini ed agrari. La commissione centr:-,le della provincia di Milano è stato composta, di Giampaoli per ; fascisLi, dotl. C. Mariani per la federazione fasc:sta dell"agricollura, dell'avv. De Capit.-;ni per i proprietari e dolt. A Borni per i conduttori di fondi. Con questi campioni i contadini sono bene rappresentati. ,~ sicuri d1 essere strenuamente difesi nei loro interessi. Cercate un contadino nel la commissione ed avrete 'I premio. • • • A Torino due lattai fascisti scremavano il latte al 100 per 100. Nel loro !r,ttc non rimaneva che acqua biancastra che vendt"Vano al pubblico per latte. Il c1m1ce che portavano al 11:svolto della giubba serviva magnificamente a coprire il furto. Ssi non volevano essere meno dei loro degni compagnL Chi ruba in strada o nel la c..,sa, chi ruba alla povera donna che ha solo cinquanta centesimi per comperare latte per sfamare i bimbi suoi. Per andare alla scuola del furto iscn:veievi al p,.rtito fascista. * * • Il presidente ed il segretario del Rotary internazionale Arlhur H. Sapp e Charles Perry sono andati a far visita a Mussolini. Non potevano fare diversamente questi due campioni del p.;.,ese di Fuller, lo assassino di Sacco e Vanzetti. Glli a,pplauditori degli assassini si sentono onorati di far visita all"assassino. Vivono sullo stesso piano. .. * * A Novar-.1 si sono niuniti i produttori di riso, quello per la ~inestra, ed il risotto alla milanese, per escogitare i mezzi per il conswno del 11iso. Essi si lamentano che all'estero si preferisce riS-O d'a~lre nazioni e non quello d'Ha_ lia e nell'inlemo il consumo diminuisce. HaJ!!lnopreso deliberazioni di questo genere; che nel pan.e siéJ messo almeno il 5 per cento di farina di riso, ed ai soldati sia dato quasi sempre i1 riso, come pure per risollevare le disagiate condizioni dei poveri propnietari di terre, che siano diminuiti a loro favore i grossi salocri dei contadini (10-12 lire al giorno). Poverini! Così buoni e cosi poveri! Apriamo una sottoscrizione, io metto subito la mia parte. Tanta miseria fa proprio pietà. *** Il Lord Major di Londra è stato a Roma accompagnato da. due sceriffi e doille sue due figlie che dicono bellocce. BanchetU, pranzi, colazioni, bhe, e serale furono la sola parte del programma. Dicono che in Italia siano proibiti i banchetti e le magnate. I buoni qu.irici ne pagheranno le spese. Roma non è Rocc.:-,Cannuccia. Essa deve stare sul piano di Lucullo. * • * Il «Matin» giornale magno ddla borghesia francese continua a soffiare perchè le espulsioni. dal terrilo11io francese di profughi politici siano sempre più numerose. Per ~li :!al:iani che vengono espulsi egli sostiene che siano portati solamente ,,,Ila frontiera italiana, il eh~ vuol dire, conse0Jab'. alle paterne cure delle camice nero-sudice. Il servizio che il «Matin" presta al fascismo è molto importante, perciò pensiamo che l'offa sarà pure abbondan- '-c. il più che vi pude è il fa;,cismo che spende ccsì malamente i danari che ruba dalle tasche degli affamali contribuenti italiani. Il • Matin • passa nel novero della stampa italiana. •• Blague ,, Si sa che Chamher:ain - il ministro degli esteri inglese - ama le crociere ne,] I\Iedilen-anco, e cJ1c durante le crociere ama inconlrars.i con questo o con quel ministro di Stati amici. A suo tempo fu la Yolta di Mussolini: lungo colioquio di Livorno che la stampa italiana voCc far credere gravido di grandi avvenimenti. Mollo baccano; ma, alt' infuori de:~a clisgraz· ata bega con la Jugoslavia, quali fossero i grandi a,•yenimenli, ancora lo si deYe sapere. Gli inglesi sono larghi cli cortesie; ma quando si tratta di affa1-:ie di politica, baclano - anche troppo! - al loro intere&se e non dànno niente a nessuno. Ora è stata la volta di Prin10 De R.h-cra, il dittatore della Spagna. Curiosi questi conlalli frequenti di tditlatori con Chambedain ! Si vuole che ci sia, da parte de) ministro ingkse, un debole per es,si; ma in reaJtà sono essi che bussano aHa sua porla - cd egli li paga con grandi, ma vuole: cortesie. L'incontro di Chamberlain con Primo De Ri,·era era &lato annuncialo dall~ stampa italiana in una forma che Y0 1 eYa essere lulla un solLinleso: si vo'eva far cap:re che Mw:.solini sa.rebhc stato presente 111 i&pirilo, al col'loquio e che gr;ncli cos:_, vi si sarebbero preparale. C'è &cmprc qualche cosa di grande in preparazione, anche se la rcaJlù reca l'isolamento in politica estera e quel r✓o· po' di cr;si ccono· mica a'1' interno. Grar.!di piani, grand! sogni - e le scarpe scalcagnale. I g ornali italiani - organi diretti, lutti p:(1 o :11rno, dl'l goYcrno - fecero capire che ncJ colloquio Chaml)cr'a!n-Primo Dc Ri,·era si sarebbe pa1,alo deJ.la quer-lionc di Tanqeri ( città soltopo~ta a un goYerno in°Ìernazionall': :a Spagna n1ol predominare: l'Italia \'llOl aYcre il suo posto alJa laYo1a comune) e anche di una inie a ila 1o-i~pano-grcca sollo l'omh!·c·ro inglese per le questioni che riguardano il ~1edilerraneo. Intesa - si capiva che doYeva essere contro la Francia, oslentalarnenle esclusa. Bisogna dire che la Yoc·e ayeya asfunlo una certa importanza e che la stampa francese ~e ne mostraYa preoccupala .\lira Yerso IP prudenti ris,..n·c dei giorna'i più vicini aJ govern_o francese, si vedeYa la preoccupaz1one e anche l'irritazione contro l'Italia il cui goyerno trama s~mpre qualche cosa conlro la Francia. :\fa non è successo niente. Chamber'' ain, sbarcalo a l\Iarsiglia. trovò un inYilo di Br'and ad andar a prendero un thé da l!ui a Parigi. Andò e pa1•ò. • Ma nicnle di graYc ! Quanto a Tangeri ho dello a Primo Dc RiYera che si metta d'accordo con voi. ~ Quanto a'l' intesa ilalo-;spano-greca, non se ne è neanche parlato , . Da parte sua, Primo De RiYera fa di~hiara~-c che s'è parlato dcllla que- ~l1~mcd1 Tange1i e che la questione e 111 allo mare. Xeanche l'accenno più rngo ad altre questioni. E a.llora? Questa intesa mcdilerra~ea con.t1·0 la Francia? Era prop~-10de~Ja blague di giornaqi italiani, d1E:tro 1 quali si profì 1a con troppa cv1den~. la poco clega1_1Jcfigura di Mu...<isolu1P1.otrebbero infatti i giornali parlare di questioni tante delic~Le senza il conscn~o - e. si può d1rn, senza il cons,i.glio - di Musso1ini? Dunque Musso 1in,i e il fascismo - magari con semplici chiacchiere - continuano con una costanza degna di miglior causa a tener lo~·bide le acque intemazionali, ad alrrnenlare in paese antipatie contro la Francia COI} pe1icolo - dato lo slalo d'animo dei fa&cisli - cli far succedere qualche- guaio. .\ che pro quc lo giuoco? E' eYidenle che l'fta 1ia, in politica rslera, si è ;solala in un modo dannoso e Yergognoso. Lo si è visto all'ullima as~.emblea della Società delle Na.zion i, doYe essa si a~sunsc la. parle antipatica di oslaco.1are qualunque sforzo per dare a1l' istituzione più grande aulor'tà e più larghe funzioni in. favore della pace. D'accordo - si YoleYa far credere con l'Inghilterra. :\fa Chamberlain badò bene a far capire che. se certe proposte non g1i piaceYano, non era pcrchè l'Inghi 1lcrra non fosce [ayoreYole a una politica di pncc che anzi essa caldeggia c. per conio suo, a!lua; ma p~rchè quelle r, roposlr tendono acl a!>segnare ad e?sa comp'li troppo gravosi Per l'Inghiilcna il dissenso era nel'a sc01la dei mrzzi intesi a Ya,lorizzarc la Socie Là delle Xazioni; per l'Italia il fine era la sval0rizzazione dc I' ·stitulo. C'è una bella diITerl'nn ! Fallo sla che mentre in llalia la stampa conduccYa contro la ~ocielà delle };'az;oni. una Ycra campagna - a GiP('\Ta ~cialoia metteva in mostra lutti i suoi !>illorismi per sostenere pericolos~ la po1ilica italiana, pw· dicendo bene della Socielà delle Nazioni Rimase solo. E in u,llrmo dovette Yolare le proposte contro le quali a- ,·eva parlalo. Tutto questo è po1ilica da pazzi. Un paese come l'Italia - povero di maleriè prime, in un momento in cui le materie p1irne sono il pi-imo requisito della potenza cli uno Stato - non può isolarsi. La politica dell'isolamento è una politica cli servitù; propr;o il contrario di quci'lo che \'ogliono i nostri cari nazionalisti. E tuttavia queMa politica di i.c,olamento e di provocazione è necessaria aìl' interno. Il fasci&mo non si reggerebbe - o dovrebbe modiftcare radicalmente i suoi ... connotati - il giorno in cui non avesse più al suo servizio lo stuolo dei giovani fanatizzali - diremmo cocainizzati - dall'idea di un'Ita]iQ che se ne frega di tutti, in lolla con tutti, pronta a lulli i cimenti, futura dorn:inatrice nel mondo come un tempo Roma. Po1ilica estera al sen-:izio della gah·anizzazione interna per tenere in piedi uh regime di vidlcnza e di bluff, che è un as,;w·do ed è condannato, per ciò, a cro[]are. Edg. Rov. == ...e rispsttatlli'estno • Se dovessimo rileuare tutti gli insu 1ti, le ironie, le allusioni off ensive, e le accuse ché ci rivolgono nei loro discorsi gli uomini politici, i letterati o i con( eren;;ieri francesi e quelle che scrivono i giornalisti e i polemisti nei loro giornali, non basterebbero le 56 colonne quotidiane dei nost1; fogli >. Questo riconoscimento è apparse, in un bel corsivo sul Popdlo d'Italia del 2 Ollobre. .\Tatura[menle il giornale del magnu Arnaldc, lira in bai/o l'Italia, ma questo non c'entra proprio per niente. Gli insulli, le ironie, le allusioni e le accuse della stampa {rancese ( e perchè tacere quella di altri paesi?) non sono per ['Jlalia, bensì pel fascismo e ner 1 f ascisli. Maledetti in llalia ... e rispettali all'estero. Scherzando... sul • serio IL NUOVO TONrrCO ... IN ITALIA I nostri /ettor,i non devcno pensr:tJ"eche ci vogliamo occupare dei molteplù:i liquori Ionici, o polverine farmac-.?utiche, dei quali si occupano gli indusfrJ.ali, e gli agenti commerciali per farli conoscere ai ' consumatori, mentre noi vogliamo riv.elar-2 all'estero, che nello sJJvale europ20 si è scoper,fo un grande tonico ,raric>1wle, pt!r la salule degli ilctliani, cioè ... il fascismo!!!! E non poteva essere diversame.nte! A tutJe le sue virtù che in questi cinque anni l'impericrl-fascismo va:nno a:ccredifand ogli i suoi compone,nJj, e riispeftivi servi p.aeczti, bisogna aggungere ... il tonico! Quesf'li'ltJ.ma prerogativa, però, è fuori se>spe,Jfo.N o.n gliel'ha aJfibbiafa wz fascista ifaJi.ano, ma bensì un giorJWl,ista, non sa,ppimno se pagato o 11U!no,e p.er giunta.... francese: Emile Thomas, sul Peti[ Marsailles. Questo novello CristoJ,oro ... non Colombo, ISi è recato a P<ilazzo Chrgi ad intervistare Benifo da Predap- ~ pio, Fortunato lui, ed ha potuto constatare a.n:zifuf,f,o il senso di pacifica tronqu.il/ità che si prova entrando nell'impero fascista, oltrechè le rassicurazioni più esplfoite dJ Benito, che tutte le voci di gul!'1'7a,messe in circolaz,io-ne dag/ri antifascisiti <i/J' WJlero, so-no prive d'i ogni Fondamento. Ed il Thomas, non sa,ppiamo se pagato o no, concludeva che tirando le somme Jl Fascismo è stato tonioo .... per l'NaNa, dopo !il disordine che ha rischialo di distruggerla! ln+atU prima dell'avvento delle bCD11de nere, le messe operaie confinuavano alfal'IJTI.O'S<lmenafecreare Cooperative e Camere del lavoro, con tutto pericolo della Penisola .... ]illvece il fascismo le ha distrutte, scongiurando .... il pericolo della patria! Un tonico così efficace non è mai esistito in /.falia. e sper;amo che non duri per /'avvenire. Il buonternpon~. Idiozie Tra questa sala e la serra cc1mpegqia la trattrice che Jfossolini adop_erò per arare il suo podere di (:àrpena <' che sarà data in premio al vincitore de[ concor.-;o per la ballaglia del gran?·. E sarà davvero un premio omb1ltssim0. poichè l'agricoltore che della mncchina si servirà per rompere le zol1e della sua terra. non potrà dimenticare che ,,,c;sa venne 11.c;atada J!ussoli~i. da c_olui che ~en a ragione s1 considera 11 primo agricoltor<' cl'Jtalia. (Dal · Popo'o c''llalin, del 9 ottobre).
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