L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXXI - n. 34 - 20 agosto 1927

ANNO XXXI. (A. P.) ZURIGO, 20 AGOSTO 1927. :-Jurn. 34. ' TELE·FONO 4475 - Cooto-Chèques N. VJ.ll-3646. SETTIMANALE DEL PAR:flq'O SOCIALIS'FA fFALIANO NELLA SVIZZERA: REDAZIONE: ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA P:ER L'ANNO t92t>: 1 anno, fr. 6.-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 meei fa-. I.SO PER L'ESTERO: I anno, fr. 16; 6 md&1 fr. 8; 3 mesi, fr. 2,50. , L'Avvenire del Lavoratore • Zurigo Non mollare! , Il mondo ha appreso giovedì scorso con un respiro di sollievo, con manifeslazioni di gioia, la notizia che la mano del carnefice s'era arrestata all'ultimo istante e che le esistenze di Sacco e Vanzelli saranno salve fino al 22 agosto. Un'ondata di ollimismo è succeduta alle ore tristi di ansia e di indignazione dcl1a viWlia. Il mondo operaio e gli spiriti liberi rion possono concepire che la proroga all'esecuzione capitale possa essere considerala diYersamente che come !'inizio della liberazione. La generosità operaia attribui:;cc con troppa facilità la nobiltà dei propri sentimenti ai propri nemici. La plutocrazia americana ha Lrorpo impegnato il proprio prestigio nell'affare Sacco e Vanzclli da 1ifuggire .dall'estrema vigliaccheria di approfittare di un eyentualc rilascianicnto dell'agitazione per condurre a lcnnine la sua vendetta. Ecco perchè noi consideriamo l'ottimismo di questi giorni come un peri~olo. Questa è anche l'opinione dei due martiri che non desislono dallo sciopero della fame: i dispacci dell'ultima ora ci recano infatti la notizia che Sacco è moribondo. Finché la grazia non sarà firmata, finchè la riabilitazione non sarà slala pronimciata. ci sarà sempré pericolo. e pericolo -dtimorte, per i due uomini che la coscienza umana ha posti sollo fa propria sah-aguardia. affermano: questa ullima proroga equi,·ale ad un abbandono della pena capilaJe, poichè sarebbe enorme e mostruoso ormai che il carnefice osasse ancora reclamare la sua preda. Ma da anni le proroghe si son succedule alle proroghe, senza che la parola della liberazione sia staia mai pronunciala. Chi ci a:;sicura che non si traiti di una manovra politica e giudiziaria facile a com,prendersi? ln queste ullime ore che ci separano ,d~I 22 agosto, gli spii-ili della Yendetla di classe eserciteranno ancora la propria potenza contro Saer co e Vanzetli. Coloro che ritengono la loro morte come indispensabik per il mantenimento dcli' aulorità della legge e dello Stato, non s'arrenùcranno. Ecco perché ora più che mai, gli uomini che hanno preso a cuorç la causa della liberazione di Sa:::-co e Vanzetti non .debbono lasciar:;i sedurre daJl'ondala di ottimismo, ma '(febbono molli plica re i loro sforzi ed intensificare la loro azione. Niente sarà stato fatto, fìnchè resterà anC'Ora qualche cosa da fare. Sah·axe Sacco e Vanzelli significa partecipare ad un grande cYcnlo storico di cui si misurerà l'estensione e l'importanza nell'an•enirc. Impòrrc oggi la giu:;tizia significa \'ibrare un rude colpo alla reazione mondiale. frenare nel loro incfrcnabile slancio di solidarietà proletaria. L'unanimità della protesta prolelaria che ha riunil0 in un solo palpito di esasperazione tutti gli sfrntlati senza distinzione di paese, di partito, ha dirnoslrato quanto siano artificiali le di,·isioni fratricide che oggi paralizzano il moYimcnto operaio, estirpale le quali la classe la- \'Oralrice potrebbe riprendere il p0sto di ballaglia anticapilalisìa c,he le spella. Quella ballaglia che sola l capace di drifendcrla contro gli a~- salti ognol· crescenti della reazione.. contro il peggioramento delle concl1zioni di vila ... La tragedia Sacco e \'anzetti nchia111a alla nostra memoria due altri nomi. prolagonisti d'una identica tragedia: Ellor e GioYanilti, pure due so,·ycrsiYi ilaliani, minacciali q11inclici anni fa dalla stessa sorte dalla • Giuslizia » americana e che al prolelarialo mo111dialc è sl.alo dato strappare dalle unghie della morte, senza che alla sua voce si siano mcs~olate altre YOCi,insincere, impul'e. Si era 'al Congres o Straordinario di Basilea, il pensiero di lulli i congressisti, in ispecie degli italiani, era oppresso, assorto dalla imminente esecuzione di due innocenti. .\llora. prima della guerra. prima del fascismo, due Yilc umane rap~ J)re cnlaYan.o un Yalorc incstimabiìc. era minacciata 1'i1n-iolabilità dell'umanità tutta quanta. E chi, se non coloro che erano accorsi dal mond!o intero per impedire la guerra, per proclamare la AMMINISTRAZIONE·: PREZZI DELLE INSERZIONI: r.ommissione Esecutiva del P. S. I. Per 1me11.. 0 i,pano di linea (la~ez:i:a una colonna). :io Cent Zurigo, Mililarstrasse 36 in.vio!aJ)ilità della ,·ita umana, erano c,hia.mali a protestare, chi se non essi aye,·ano la forza necessaria per imporre la Yolonlà del proletariato moncLialc? Ricordo: prima che si'iniziassc la scrlula antimeridiana della seconda giornala del Congresso, Y ella mi pregò d'inlcressanni perchè un telccrramma ve11bsc immcdjalamente :pedilo. naccolsi firme d!ci socialisti più noti, pil'.1autorcrnli. la prima fu quella. di !3ebcl che firmò con, mano ! remante dalla rnalallia che già ne niina\'a l'esislenza. e dalla commozione. Allrc fìrme seguirono. La sera mentre noi si parlava nei di\'ersi centri operai, in comizì afTollat1, ,·enne la nolizia liherat1·ice: l'Inlernàzionalc Socialista a\'cva salYalo Ellor e GioYanitli. .. E' con un sentimento cli legittimo orgoalio che noi !'i accolse la notizia. i bo1~hcsi a\·eyano ceduto alla l'orza. alla minaccia proletaria. L'Tnternazionale operaia era forte non l'aYcYano ancora compromessa, indebolita la dedizione ai governi oucrrafondai, ancora la controrivo- ~1zione non aveYa trionfato, ancora l'IlaJia non era stata di onorala dal fascismo la Russia non aveya demoralizzato' il 1110\'imenlo proletario. La forza del moYimenlo operaio era reale, le sue: minaccie ,·eni\·ano prese sul serio. Compagni, nel nome sacro di Sacco- e Vanzetti, bisogna ridare al movimento rivoluzionario la foru1, il prestigio di quindici anni fa. ANGELICA BALABANOFF. Per réclame co11tmuata, prezzi da oouverursi Persecuzion..e. e consenso (LettearpaertaaS. E. Il ContPalgnamttlinistIrtoaliaanoBerna) Eccellenza, In Svizzera eia quel che risulta, si è molto rigorosi - pare - nei Consolali eia Lei clipendenli. verso quei cittaclini italiani i quali non fan11O,apertoa/io di adesione al regime che imperversa in llalia. Conosco della genie che non s, è mai occupala di politica. nel vero s<>nsoe/ella parola. o che ha sempre militalo in partili tutt'altro che ri1·olu;;ionari. la quale ora sa cli essere nel iibro nero di queslo o di quel Consolato. E molti, per il solo fallo di non IJOterS<~rvire il rascismo. hanno perduto il passaporto, o sfanno per perderlo. Chi vuoi pensare liberamente, anche S<' no11 incappa in nessuna colpa, e sicuro lii c:,s<>rpereso di mira, spmlo, diffidato. E non c'è c,risli ! Alai che un <:onsole dica: « Non posso e nnn d<'vo persegui/are un inclividuo -~olo perchè fa pensa a modo suo P. -~i vale. nella sua attività di cilladino. dei dirilli che le norme cwili e la fessa no. tra leggP-riconoscono >. No. la per<:eC1L:ir>nr - sotlile, ipocrita - è sempre pronta ai danni del rittadino libero. nislro degli esteri. Il cumulo ~i fun- ;;ioni fa si che il Duce del partito com anelerebbe al minislro degli esteri - consenziente il Capo del govern-0 - di mandare a spas o il Console llon abbaslan;;a intelligenl<>per capire che gli organi ufficiali. de_uono e~sere strumenti degli organ, d1 partito. E' cosi. Eccellenza se Ella mi dovesse risponder<>in' pubblico. direbbe - è suo dovere - che q,zesto che io dico 11011 è vero. Ma io sono sicw·o che, quando leggerà queste righe, Ella penserà che ho ragione e avrà 1111 amaro sorriso per questa posizione umiliante in cui voi funzionari ita- !iani vi trovate. (Tra parentesi: si clice che a Praga Ella aveua, non lon- /0110 dal S110 ll{(icio. un fascista che La spiava. A Berna sarà lo stesso. Chi c'è? Quel grand,,, uomo di FPrrata?) Vogliamo tirare Il/la conclusione. Eccellenza? La conclusione non è molto con{ortante per il fascismo. Tullo questo che succede nei Consolali italiani in Svi:zera significa che le Colonie ilaliane di fascismo non ne vogliono sapere. Se il fascismo fosse - come si pretende che sia - popolare, non ci sarebbe bisogno, mi sembra, di tutto questo losco lavorio di intimidazioni e di persecuzioni a cui attenidono i Consolali e. clietro di questi, i Fasci. ~on dimentichiamo che se la proroga all'esecuzione è stata pronunciata, ciò si deYe alla pre.5sione di milioni e milioni di manifestanti; se il governo e·la magislralura del Massachussets e le forze che li sosleneYano hanno cedluto ieri, è perchè essi hanno sentilo la polc1w.a di altre forzf' eh<' ~i f,ono le-vale contro di E se sarà la grazia , a porre termine alle sofTerenze dei due martiri, la coscienza umana non deve ritenersi paga. La grazia è il perdono di una colpa: Sacco e Yanzetti non debbono essere perdonati, perchè nessun, <l!elitlo hanno commesso. E' con .. lro di essi inYece che il più efferato dei delitti è slalo compiulo. li giorno ·n cui Sac<:o e Yanzelli saranno libl'rali, è la borghesia americana che òo\Tà falirc alla sbarra degli ac~ cui aii, diPanzi al Tribunale della sloda. Tra la farsa e la tragedia L'opinione pubblica trae cf,c, questo stato cli cose. che sarebbe assw·- do se non por/asse l'impronta fascista. le debite conclusioni. L'opiniolle pubblica e, si pretende, 1111 personaggio irresponsabile. Ma i suoi giucli;;ipesallu. l!.ssa pensa -· glielo voglio dire. Ecce//en.:.a. a onore e gloria clei poteri respon abili - che i Consolali ufliciali siano organi puramente rappresenlativi, e che la {1111:ionevera e propria dei Consolali stia atl11almenle nelle mani clei 11aricapi /oscisi, resicle11/i in lsv1z- :_era. Di questa con{essi o ne di impopolarità del fascismo bisogna essere grali ai capi fascisti e ai consolati ilaliani. La gente di bùon senso potrà poi domandarsi. e anche domanclnre. se. è possibile imporre un'idea a chi non ne vuol sapere; se è giusto volerla imporre; se è giusto che i Consolali - i quali dovrebbero rappre.~enlar<> tulio il paese e tutelare gli intere.<:. i di tutti i cittadini - s'abbandonino a questa odiiosa opel'a di poliziescri persecuzion'e politica a clanno di ciltadini ai quali nulla in realtà si puo rimproverare. Ma la gente di buon senso è bolscevica ... e. si. ~fa bisogna che la ,·iltoria s:a comrlcta. Tutti gli sforzi sarebbero stati Yani. se all'alba del 23 agosto noi apprcnde:;simo l'esecuzione. ~folli Quindici anni fa ... Se è lecito, senza essere sacrileghi, dire del martirio altrui, ch'esso < non è stato Yano , lo possiamo dire a cospello dei due torlurati Sacco e Yanzet li .. \ncora il loro- destino è incerto, ancora essi si tro,·ano in condizion.: alle quali essi mollo pro· babilmcntc an-ebhcro prcfe1·ito la mo1·le, ancora uscendo dalla tomba dei ,·ivi essi lroYcranno la societù wnana tale quale l'hanno lasciala, tale quale l'hanno odiata. tale quale l'hanno comballula. lroYeranno la libertà' da essi ;.1 arcknlemenle amala più min.acciala. p·ù oltus(.'&la di prima. eppure ... Eppure il miracolo t' compiuto. Il loro nome. il loro martirio, l'austera serenilà. l'eroico coraggi-9 del loro conlcgnu hanno compiuto 1111 miracolo. Per alcuni giorni l'umamlà. deri'>a. lacerala, sanguinante cli mille !'ei-ite l'umanilù abbn.tlila. s,~eltica. ha àYulo un palpito di fede, u11a aspirazione disinteressala, un penbiero elc,·alo, una pas:,ione umana, degna di esseri umani. ~aluralmenle parlando dell'umanità, bisogna fare la tara di lulti coloro per i quali la lragcdia di :.\'lassacl1ussells 11011 è slala che pretesto ad una bassi. ima speculazione; ecco i fascisti italiani, che sulla propria coscienza hanno ben -aliri nìarLiri lodurali. ben altri innoccnli Lrucidali ben altre esistenze; spezzale ed il ~ui 1nlen·enlc, è slalo inlerprctato da tulli come la piit bassa delle eomme<lie ! Se si pensa a Ile condizionj nelle quali ci, i hanno messa rJlalia l'llalia che è staia sempre la piu sponlanea, la ptù generosa, la più sc11sihilc, la più spinta. qu~- do s'è Lrallalo di <lifcnd'Cre la vita umana, di riparare una ingiustizia, cli schierar~i coi deboli conlro i forti ! Se si pensi che negli ultimi decenni dell'anteguerra lull<' le prolcsle del genere sono par-Lite daJrllalia, che di 1.:1,·eniYa l'esempio. I' incitamento. Basta pensar<' alle pro,·c di solidarietà dale dal popolo italiano a qn<'llo rus o. basta pensare alle 111anifc!'la:r.ioni di protcsla per l'ucIO e a c1s1one di Ferrer, capeggiale da coloro stessi che oggi perseguitano, umiliano. pie.chiana. arrestano. mandano 1l_clle isole simili alla casa di c1dc11z,c,1w do\c 1· \merica tortura Sacco e \',qnzctli, ogni SO\'YersiYo. Oggi l'Italia è il solo paese, che 11011 o::,a clC'Yare la propria ,·oce~ non osa prol<'c::lar<'. non osa !ollare per ~·1r::ippan· al hoja quei suoi conna- :r.:onali. p~:· la cui liberazione l'umanitù lulla quanta ha aq1lo l!no se.allo di solidarietà formidabile. ~on l'!lalia. ma coloro che odiaJ10 <' maledicono il suo regime hanno sah·alo i due Jlaliani. :\aluralnH nlc cli que~lo co1·0 unanime di protesta. oltre a1lo sperduto cinico :nten·enlo <lei fa~cisti. si sono slalc pure allre note false, ~,tridule. lulli questi borghesi, grandi e pie- < e lt ('Ìlc !Wl propr:o pae e Lolìerano soprt1fl',1zioni e \'io!rnze che colpiscono i loro Sacco e \'anz,elli, che insorgono conlro ogni lenlath·o di liberazione delle masse diseredale. per le quali tutta la Yita non è allro che incarcera1nento in un ca.P"ere dal qunlc- soio la morie li può liberar<'! 1;: tulli questi gior11alj mantc11uli da chi sfrutta gli inermi, tla chi sussidia lui[(' le istituzioni liberticide, quc!'ti giornali che sono sempre col più forte coni ro il più debole, la stampa borghese s'è pure unita al coro cli prolesla. anzi l'ha poderosamente appoggialo, le ha tonferito quel carattere di unanimità che l'ha falla giungere alroreé'chio di chi non n1olc· sentire ... Però non sono queste le ,·oci chchanno fallo desistere gli arbitri della ,·ila dei due martoriali dal lor" foi-:C'oproposilr> e ehe hanno f<'rmala la. mano del boja. E' slala un'altra voce: quella della classe /avoralrice. Da anni già non si era verificato una tale concordia, una lale idenlllà d.i allcggiamenlo nei proletari dei diversi paesi che neppure i capi, le nvalità, le mano,·1e hanno potuto 1no 1an o Un "gaffeur,, S. E. Augusto T11rali, gran segrela11io del P. N. F., non conosce il suo mestie1 e. E' un gaffeur. Come s11ccessor11 di Fa,,inacci la rimpiangere il suo prediecessore. E' vero che viaggia l'!ta'1ia in lunf:O ed in largo e che dovunque imperuersa con discorsi; ma il guaio è precise.mente nei s1roi discorsi. Due domeniche or sono, per esempio, hc.. J; 11-lalo Cli fr..~cisti di Romagna de ha d:!lto: , Il la$cismo sa eh,? gli basterà ianci3re un gri:lo, pe:·ch~ mi vi preciipitiaLe sul nemic:> qt:alunque e3so sia! ». Mc rl fascismo ha C1ncora dei nemici ? Non li ha tu/ti definitivamente sbaragliai· clme.,o crt::to volle? Ma <rllora rina- &co,,o ? Ed ancora: « li vecchio mondo libera·le ~ rnasso1,i. , que3lo •nor.do pizno di p:cco!t uomini mascherali -da grandi uomini, è in decomposizione. Que,lo vecchio mondo che crolla d'.?ve saçere che il fascismo non s'arresterà dina:1zi a campaigne di !:.tampa e :ii riunioni pubbliche. Ii fascismo ha dei mos;:hetti, ma ha sopra~ullo un cuore, una vclonlà '<: nelle veni questo m.!.gnifico sangu2 itali:1110 ch2 ama !a lotta, s·esa~ta nei dolere e chi ha scelto la via più dura perch2 significa: LIB.ERTA' E GRA:-JDEZZA!•· J ·b-:r1à ? M 7. questa divinità d'al/ri te,r,J>!e precisam~nte delle epoche libi!- , a1i e democrCi'lich?. no•1 è forse ridolta a ccdovere pufre/alto sul quale il Duce si è u:::ir.!crto di esser pasSJJto e ripassalo? Ma ch2 s~heni son questi ? Fcrir:acci gaffes di lai geMre non ne hz mai commesse. Nellapatriadeldiritto Nelia patria del diritto, la giustizia e d'u./!nula oltre che una co-sa infame, LNW co~a ridicola. Per /o stesso reato si è deferifi indifferentemente a/ Tribunale speciale fascista o ai Tribunali ordinari. Si può c!oè esstJre co.rrdcmnafi a 12 anni di reclusione o a 12 giorni di dzfanzione. E' il caso. per eserr.pio, di taluni contarJ.ini del Vercellese dQferili al Trib•111alepenale di Novara per distribuzione di stampa clar.desfina. Essendosi i! Tri- /;m,ale ritenuto competente nonostante il contra.rio avviso del Pubb!ico M•nislero. .ti, impu/af'i sono staf>icondmu:a!i a pere minime. Altri loro compagni deforifi e:! Tribunale speciale foscista per gl; 1-'essi manii<!stini si son visti app:oppare secoli di reclusione. C'è dell'ordine anche nella giustizia! DoRnodrDigoAn,bboenPdoadre [ lstoforo Un retroscena aulenlico de/ procl!sso di Chieti per le stragi di Firenze. L'inchiesta per l'assassinio del compianto compagno avv. Console, aJ'fidafa al fratello della vittima, che è Ispettore gene1ale della P. S., aveva assodato l''ldentità non solo dzgli esecutori maforia[J, ma dei mandanti del deUtlo. Si trattava di pensonaggi altissimi d2l lasc•smo fiorentino e tra questi di quel consoìe Tamburini, attualmente aiutante di campo del generale De Bono, governatore df!lla Cirenaica. La vedova del povero Consofo c.veva a/{;data la propria costituzione di parte civile a! processo ad un nolo avvocato romano. Qualche tempo prima del processo /'avvocato rom,;zno si vide presentare al suo studio un c:/lo personc.ggio del fascismo: il marchesz Dino P-2rronz Compa,gni, criminale della peggiore specie, responsabile dei più elfemti def,itli dello squadrismo fiorentino, p:ù volte sollo inchiesta nel fascismo stesso per ammanchi finanziar; e:J altri scherzi del genera, ed attualmen!e Prefe 1fo la.scisto de!fo disgraziata provincia di Reggio EmHia. Dopo una lunga iniroduz;one a base di d:~hiararioni di s!irr.<:1a,nche da parfl! dal Duce, verso l'ospite invo!onlar:o il signor Perron2 si sboilonò: Egregio avvocato, lei deve rifiufc;re l' incarico di assistere in giudizio la ve1oua Console; deve Far di piri: convinc2re la vedova a desistere dalla costituzione di parte civ::e. I! Duce le sarà personc-Jmen!:! grato di tale gesto ». L'cwvocafo aveva due 01·z dinanzi alt intimazione del bravo ed al desiderio del Don Rodrigo che lo inviava: o lare il Don Abbondio o il PadN? Cris'.oforo. Preleri lare il Don Abbondio .... Al processo di Chieti la parie civile del povero compagno Console, fu assente .... P. N. F. Due am1c1 s'incontrano per la strada di una ciflà d'Italia. Sono due antichi provati antilascisfri, ma uno porta la cimice af/'occhie/Jo. Gran meraviglia dell'altro. - Oh, dunque! li sei convertilo ! - Ma neanche rper sogno! sono e re- ~lo quello di prima. - Ma ... e et/fora ? - Allora, che cosa ? - Quella ci-rNice ? - Oh, Figliuolo! leggi quel che v1 è scrilto: P. N. F. - Si: Parlr!o Nazionale Fascista. - Niente allatto: Per I ecessità Famigljari. E due ferzi dei fascisti lo sono cosi: per necessità lamiglial'i. Ed al primo stormire di fronde, scompariranno come un volo di mosche. Io non mi credo un maligno; ma il mio modesto parere coincide con quello non modesto dell'opinione_ p11/Jblica. De[ resto c'è in questo fallo una logica che fila come il taglio di _una spada. In quella baraonda che è l'organizzazione fascista italiana non si sa pili quali siano gli organi ufficiali e quali siano gli orgoni non uf(ìcial1. Il capo del governo é anche capo s11premo del partilo che vuol essere l'llnico esistente; lo Slato e ii parli/o sono tutt'uno: un f un=ionario clello Staio -· ha un bel conlradclirsi il duce nelle sue circolari ai Prefetti! - vale dunque un capo ciel partito, :,e anche non vale meno. In dirillo tutti comandano... e in fatto comanà'a chi piu. ha mezzi per farsi valere. Nelle singole località comanda il capo del partito. L'aulorità ufficialmente responsabile è nelle mani cli un povero fun;;ionario che ha p<>rcorsofalicosamenle quel po' di carriera, che ha una famiglia da mantenere, elle non saprebbe domani - se pere/esse il poslo - dove anda_re_e che cosa fare per guadagnarsi 1/ pane e il companalico. Q1Lc lo povero diavolo altacca l'asino. r,ome si dice. dove comanda il padirone. E. p_oichè il padrone vicino è più lem1b1le e ha meno scrupoli del padrone lontano. egli - il f11nzionario ubbidisce di pref r>ren;;a l padrolle vicino. Si dice che Federwni, quall(/'<>ruminislro dell'interno. si lagnasse 1110lt0di qnes/o fallo è fa. vorasse anche o porvi 11n qualche rimedio. Ma lanlo bene c'è riuscilo che s'è prew preteslo dell'allenlalo Zwn. boni pF!r mandarlo via d>iPalazzo ì'imina/e. li che prolJa che l'opinione pubblica ha. dunque. rngione quando dice che 1JOialtrifun;;ionari cli Slalo. di fronte rii capi fascisti. conia/e... come q11e/ tale che portava il moccolo. I Consoli. dunque. se voglifmo vi11ere in pace. ubbidi. cono ai fasci locali. i cui capi - per ambi;;ione. per 11endetlapersonale o per tornaconto - r-omandano loro di perseguitare q11ei q11alche Ti=io. Caio o Sempro. 1110 che si oslinano a non voler essere del loro seguito e a non aiutarli llel/e loro belle imprese. E i consoli 11bbidi.\C01wS. e 11011 nbbidissero. un rapporto segreto partirebbe per Roma. direi/o a TuTali il piccolo il qua. le lo porterebbe a Jfussolini Duce <leipartilo. é.apo del Governo e Jl,fiGradisca. Eccellenza. i miei ossequi. UN IT.\LT.-\NO. Costantino Lazzari I giornali italiani recano in poche righe la notizia che Costantino La,;. :ori, il LJecchio agitatore socialista rivoluzionario, è stato arrestalo ri Varue per tentativo cli espatrio abusivo e per resistenza ed oltraqyio alla f or=a pubblica. I giornali italiani mentiscono, <:ome sempre. Costantino Lazzari vecchio. minalo dal male, sofl'erente, affamato, chiedeva qualche mese fa di essere ricoverato a[l:Jstituto dei vecchi di .lii/ano. Fu ri{ìulato. Cedette allora • all'affettuoso invilo di un suo fratello che lo richiedeva presso di sè. a Varese, dove, appena giunto, fu arreslato e ricondotto a Milano. Varese, gli si disse, è troppo vicino al[a frontiera! Giorni or sono, essendosi aggravata la malattia. all'estremo delle sue ris<,rse fisiche, morali e finanziarie, Lazzari ha tentato ancora una volta cli recarsi presso il fratello. Arresta. to nuovamente, questa volta è stato cleferito al Tribunale. Mussolini che deve a Lazzqri se da oscuro po/è salire ai più alti ranghi ciel nostro partito; che anche dopo il tradimento continuò ad ostenlare rispetto per questo « veoohio ruclero dcll'icJiealismo socialista,, vuole che Lazzari chiuda la sua lormen/ata esislenw in una cella di prigione. Lazzari vivo è 1'ombra del suo passalo. è il rimprovero mulo del suo tradimento e della sua vigliac. cheria. Mussolini seppellendo Lazzar, fil 1111aprigione s' illude di uccider~ il rimorso ed il rimprov<'ro.

I,',\ VVE.:\'IHE DEL LAVORATOHE Lanzichenecchi. Filmdell'annoV dell'erafascista Ohi av.re'bbe mai d.e'.lo ohe i,l geniale scrittore Ferdina'll!do Martinl desse un giorno passalo anche lui nella .schiera aei la!nzi.chenecohi ? Egli da un poco di anni non fiata<Va più, sembrava clhe si le;sse riliraolo in un eremo pu !irure in santità gli ultimi giorni della sua vila. _'\\a ora semhra che tutte ques,e congi~oni non erano punto vere. iPare 'dhe e~li stesse in atle3a di q•ualohe cosa, perchè 1~i desse moticvo 1clifa,r,e i suJi sperticati eloigi al paidrone d' Ha.Jia. E qu~sto qualche ·cosa è venuto con la -sua nomina a minislr-c idi S'.alo. · E:! è in questa occasione ohe Fer1d-inanklo Marlin.i invia un riconoscente telegramma <li ringraziamento al duce ch::.hiarallldosi umile s'envo de1le sue volontà. Ed è pure in queslc1 occasione ohe Fer.dinan<lo Marimi cessa di es~re il -~ della vecchia maniera a caral-tere democratico, amante 1della gius'.izia e di"ila lib\!:rlà, e dhe pass.a invece ora nei :ran,J8hi poco onorati idei lanzichenecchi del più truce uomo èhe 11 mO'llldo ab,1.Jia conosciuto. L'ambizione è un gran n;è.- .Janno che il guarirlo è quasi .impossibi!e. * * * La Morning Post il tiomalle londiLese, in una corrispondey,..za da Roma, scrive che il popolo italiano in occasione del compleanno del sig. Mussolinii gli ha invialo non solo gli auguri, ma anche i ringraziamenti per l'opera con la qualeha riailzato il prestigio della nazione. Ma si potrebbe sapere dove vive e vegeta quel corrispondente romano della Morning Post? rando Mussoli~i. sono persino arrivati a cacciare dalla Cattedra un'iversitaria il grande pensatore, elevando al suo yO· sto il protagonf.sta dE:il l~bro di Tilglie;·, «alla botte,ga del bestione». E se ancor ciò non bastasse, -il 2 nocvembre dell'.!.rino passalo gli intelligenti: fascisti nap,·.- letani gli hanno distrutta la sua grande biblioteca, ritenuta una delle più importanti d'Euro.pa, per la ...:cca raccolta di rarissimi capolavori. Dunque il fascsmo ha· nulla trascural0 c per rendere impossibile la vita al grande filosofo, e per far scomparire dalla memo11ia dei viventi il suo nome. Ma alla pentola, il fascismo non !1~ potuto fare il coperchio. E' di que~E giorni che la British Acad2my la sola ve::- ra accademia letteraria e filosofi:ca che esista in Inghilterra, ha conferito neila sua ultima tornata, la gra.nde medaglia d'oro della «Fondazione Serena» a Benedetto Croce, per i servizi eminenti rhc egli ha reso al progresso de~li sluòi letterari: e filosofici, d'Italia. Il presidente della Britii.sh Academy è niente <li meno che Lord Balfour. la, motivazione che accompagna que• slo grande premio, dice che ri~uar J,1 tutta l'opera del grande Hlosofo nel campo della r.ullura, e che la British Academy ha voluto onorare in Croc~ il più 1:llustre fra gli studiosi italiani. Ma Benedetto Croce colpevole non solo di, non avere abbracciato il fascismo, ma di essergli posto contro, è bandito dalle séuole italiane, come si bandi.scc un 1imbecille di selle cotte. Ma il fasci srno lancia la battaglia, per il libro. Nelle scuole italiane hanno posto solo gli ignorantelli cacciati dalle aule univers,itarie a calci nel sedere per la loro oltusita'. Essi ora hanno assunto il ru,Jlo di insegnanti, e passali nella schiera dei lanzichenecchi ringhiosi stupidi. Ma son sempre un nulla, son sempre troppo piccini. 'Benedetto Croce anche fuori della scuola, anche v,ilipeso, insullato e mal trattato, è grande, sempre piu grande. Egli è ritto, s'è posto contro il fascisrno _che è barbarie, egli non piega, sicuro che vincera'. • • • Certa starn,pa svizzera, e francese hanno pubblicalo degli articoli cl/i, carattere economico-ll:nanziario a sfondo elogiativo di quanto fa il fascismo italiano nella 'economia e finainze dello stato itdlia1~0. Volere ad ogni costo dar da bere al pubblico che la economia italiana Ya bene, e che le finanze dello Stato si chiudono semp,·e in attivila', è come a voler dar ad intendere che Cristo sia morto dal freddo mentre secondo i crist.:ani era il padrone della legna. Tutte, va bene, secondo questa stampa, ma la disoccupazione non accenna a diminuire, le industrie non lavorano, 1 fallimenti continuano in un crescendo ross'niano ed il popolo continua a stru1gere la cintola, perchè i pantaloni ncn abbiano a cadere. Ma secondo certa r.tawpa estera tutto va per il meglio in Italia, compresa la biada che essi prendono :in abbondanza, perchè abbiano a sof&iare forte, e fare gli imboltitori d1 crani ed i lanzichenecchi per benino E poi pretendono che il popolo prenda sul •serio certa stampa che r.on conosce ch1: la greppia. Che spudorati che sono certi giorn::- listi o più comunemente conosciuti per pennivendoli, di certa stampa, che non altro è che una -slabbrata baldracca. B. Se vive a Roma, passera' di -certo il suo tempo e nei .gabinetl,1 d~ palaz2.o Chigi, e negli uffici di palaz:a.o Vidoni, o del Littortio, e nelle ,sale dorate del caffè Aragno oppure da Faragliia, in combutta. da mattina a sera e da sera a mattli'na con cocottes e camice nere. Ed è attraverso a queste poco onorifiche e•,. noscenze che il ·corrispondente in parola trarra' forse il presioso materiale da inviare al suo giornale. E con ciò questo bel tomo di corrispondente pretende di dare ad intendere che egli conosce molto bene l'Italia. ed il suo popolo. Ce oaca.nze - un·diritto umano Ma egli igioca d!i bussolotti mentre compie la funzione non onorifica di fedele lanzicheneccho. ••• · {Ed ora andiamo in Spagna, il paP-SC dominato da De-Rivera ed eccoci il giornale la Nacion la quale rin un articolo editoriale sottolinea la giustezza delle .parole di Mussolini nel suo ultimo di.- . scorso, ed iin un accenno ai fallii di Vienna ne desume che solo la cvolonta.' co:Lservatrice propria del fascismo possauo resistere agli attacchi del comunismo. ~e vogliamo essere giusti, la Nadion ha pienamente ra,gfone di scrivere così. E' forse un ,po' poco per un giornale c0nservatore, organo della grassa ed ignorante borghesia. ~agnola, patrocinatore, difensore ed untore del fascismo spagnolo e d'ogni formai di reazione in qualsf.asi paese avvenga. Alla Nacion non hn nulla da dire. Essa è pagata per fare il suo mestie,:,e, e cerca, poverina, dù compierlo con più g~udizio possibile, _m 1. per Viienna non l'ha imbroccata. Gli operai viennesi hanno fatto il contrario di quanto desiderava la vecchia e poltrita carcassa della Nacion. In tempi non lontani altri: operai rovesceranno. altn idoli tanto cari alla baldlraoca -che s1 stampa a Madrid. * * * Il dott. Ni:cola Murra.s Butler in una interv.ista col New York World, così si esprime: «Io francaimente ritengo che i sette ottavi del tempo di Mussolini si.ano assorbiti dai problemi! finanziar.i ed economici dell'Italia. Egli si interessa e del commerdio e .dell'incremento demografico e delle f.inanze, e della stabiliz- • zazione della lira. ~li è un ammiuistratore tipico. Quando parlai, tutto il suo cotpo vlibra. Ho avuto l'~ressione che egli sia uomo di enorme vigore fisico e intellettuale ». Come vediamo, questo sig. Butler ha visto, od almeno gli hanno fatto• vedere un Mussolinli di nuovo conio. E' pur vero che egli, il sig. MussoNni, consuma gran parte della sua giornata sui problemi finanziari, ma che non i4iguardano I,) Stato, che si interessa dei commerci, ma non quelli deJla nazione, della stabiEzzazfone della lira ma non quella degli italiani. Sa ~I sig. Butler che pochi a.mi fa il suo Mussolini era un rJ)itocco, e che molti ancora attendono dl: essere soddisfatti delle sgonfiature che ha fatto un poco dappertutto, e che ora è dwenuto in possesso di qualche decina di mili0ni tra proprieta' e danaro !liquido? Ecco il tipico amministratore del sig. Butler. Una volta questi tipi di gente ernr? chiamatii briganti ed erano passibili ùi forte pene. Ora sono onorati, incensa 1 .t e lecca.ti specialmente dalla masnata dei lanzichenecc'hi. Sig. Butler, lei deve essere un uom~) di sdienza, volga perciò i suoi occhi su tipi meno bacati. In fin dei conti, pare proprio che il fascismo non ne imbrocchi nemmeno wic1,. I liettoI'.i, si ricorderanno di quali e di quante angherie è stato vittima il filosofo e scrittore Benedetto Croce. lmFe· Malgrado tutte le sue esercitaz;oni di élpparente munificenza ed altruismc iii mondo odierno è lungi dal riconoscere una parità dei diritti. di tuttii, gli esseri umani. Nella disuguaglianza e nei contrasti stridenbi attuali del consorziR umano esso intravede anzi una legge ~usta emamaita ,da una peilSona i.nvi:si.hil-2 d0minatrice onnipotente dell 'unrvE.,so. La povertà e la miseria esisto,:w - dice - perchè gli uomini abbiano oc.casi,)- ne a prabicare la pazienza, l'abnegllz-ione e la carità verso il prossimo al medt·simo tempo. Soltanto la rinunzia ad ogni diritto, l'umiltà e I?. ras_segnaz-ione iprocurano la ~a :f.elliciità men,l,re ii! de~- derio ed il malconlenb della prcpria si luaziiome è()ll],diucono ,a,11' imìfe1ioi•tà. Una tale concezione torna naturalmente gradita alle cla:»i f)'Jss:denli le quali ·fanno del tutto per a,anlenerla e consolidarla. Al pover,) cd umile si predica ohe i berti, ler.restri menano a,Ua pe.rdizi.one ed intanto i preJ:catori e sostenJLo.l'i di una simJ!le .t,1,or,ia, arraffaino dei tali beni quanto loro gi~mg~ neile mani. • Cosi oggi sembra perfett.amenle logico al mondo borghe~c che chi lavora abbia a mangiare poco, ,, ~tar male insomma, a non godere nennée alcuni giorni di vacanza mentre lor sign:>n che il lavL>ro rnallsaino noo conrnsoc.no ,recl,a,ma,no le gioie terrestri tutte per sè lasciando al proletariato quelle .... del plira:liso. 11 diritto uguale di tutti gli esseri u· rr.ani all'esistenza no11 è preso neanche in considerazione. Il po$~ 'SS:> d-i capitaIi costituisce il solo dintt.:> pèr tutte le esigenze. Perciò 11 mondo borghese si è sernjp«'e oppooito aid una vasta 'legislaziione protettrice del lav•Jr:> e la creazione di istituti di orev;dcnza s00iale, Alla medesima menta!;tà va ascritto ~1 sabotaggio della gbrnal:1. di otto ore e la negazione delle vacanze operaie. Vacalll:ze per igLi -0ip2lrai e le opzra:ie! Prima della guerra era generale l'opi..- nione che le vacanze conyenivano soltanto agli alti f=ionari alla classe in- -Lelllelll.uail.ez g;li stude.nli e sool,a.ri. ,Ohe orrore provocò. tra la bo1ghesia appena dopo la guerra la òvendicazic•ne cielle vacanze anche per gli op1,r.1i e sopra tutto per le operaie! La preven,r,:one era allora più forte della: ,og,ca. Chi veramente cvorrebbe neg31e per esempio all'operaia tessile il dir.ilo alle vacanze quando si pensa che ess.a 01lre al lavoro d.i fabb!1Ìca·di nove o più ore deve anche accudire alle fac.-ende di casa pro1p& ? E:;.sa 111e:ha cer,tamellite ipiù ,d:iir,iitto che quella nobildonna che eia! luogo di cura invernale nell'EngaJit111 si reca a San Remo o Nizza soltanto per scappare alla . noia 1e monotooi:1 del suo focolare. Finchè il movimento sindac:ale nello immediato dopoguerra era nel su•J rieno vigore le vacanze operaie cran•) diventate realtà bensi in misura moclesta. Vrnule assieme alla giorcafa. di 0tto 01e sembravano iniziare la vera ascesa della classe operaia. Ben. presto però questa doveva concvincersi che sol•anlo de!la paura di possibil,i azioni r!elle masse e non da un s<Ì!ncero ravved ,mente- degli impresari erano scaturite le va car.ze. P2.ssat0 il periodo di piena efficienza dei sindacati causa la crisi tanto la giornait.a di otto ore quanto le vacanze subirono una decurlaz.ione quasi ra· dicale. In quest'ora esse sono divenhte una fala morgana. 1 1otecaGino Bianco Nel mentre alla,classe ·operaia I(' vacanze vanno ridotte .da non più meritare tale nome, dalle colonne della «N11 .ova Gazzetta di Zurigo» pa,i,te ,un a,p,pelilo per una sottoscrizione per le cvacanzc di famiglie operaie bisognose. -di diritto. alle vacanze sta per d-iven~are ~m diritte dell'umanità!» C'è da meravigliarsi solamente ché la r~dazione del foglio borghese che si chiama esso stesso portavoce dell'Indui;tria e del commercio non a~i.:ia cancellata questa frase pericolosa per gli interessi da esso rappresentati. Poi proprio di questi giorni leggo sul Tugblatt di Zurigo un alltro ,a!ppelJ.o ohe tradotto it: lingua povera suona cos~: .,Coloro che vanno nelle vacanze :si ricordino di quelli che sono imposs1i>ilitati di andarci!.:,. Segue poi kl numero del chèque 1POstale di una socielò di benefhenza. Tale è sempre stato il c-.1raitere delI altruismo borghese. Al ~:i.cro diritto vorrebbe sostituire l'elemosi,1a umiHanlc. Invece clii, riconoscere all'operaio il diritto ad un salario rqu<> da parmctte· re un soggiorno di vacanze p.u ristabilire la salute esso inizi:i. una..... sottoscri- :z;ione della 'quale usufruiscono naturalmente coloro la cui condotta n0n è mai d:spiaciuta ai borghesi. Di soluzioni radicali dei mali ~cciali la oorghesia non ne vuol sapere ~rcbè •~nlaccherebbero seri.amente la base def suo dominio, economico-pol.itico. Essa impedisce la costm:!:ione di ~,se operaie sane ed aumenta continuamente gli affitti e ne fa peruilem::t poi e.on una raccolta di fondi pro t11bercol,,tici; essa nega il diritto dell'operaio ad un'orario clii, lavoro conveniente e s: lamenta poi della diffusione deJ!'alcoolismo e c!ell'a,bbrutimento delle •nasse; essa nega all'operaio le vacanze e<l inizia poi delle sottoscriz;ìorù pr•1 bmiglie bisognose di· cura. La doppiezza e la contraddizione sono le caratteristiche del mondo borghese.· Esse raggiungono il colmo nel fatto che all'uomo adohscente si insegna a rispettare la v,1ta Jei suoi simili per allenarlo poi nP! l'arte di uccidere il prossimo. Le cvacanze sono dunque un di,-,ìtto dell'umarùtà. Ce lo dice un giornale borghese. La realizzazione di cotesb dir;tto però non abbiamo da attenderlo déll mondo borghese-pa_dronale. Le sue elemosine sono come le bri1 ,::ic,le che cadono dalla tavola del ricco. Se di sole bricciole non voizte accontentarvi non vi resta che strappare il diriHo delle vacanze dalle mani del padronato colla forza dell'organizz;lzione sindacale.! GIACOMINO WOU Assicurazioni taliane circa gli Incidenti di frontler~ Bema, 17. - L'on . .Molla ha presentalo al Consiglio federale un rapporto sulle comunicazioni ricevute dal Governo italiano in merito ai vari incidenti avvenuti alla frontiera italo-svizzera. Il Governo italiano dichiara di aver incomincialo una severa inchiesta e d'aver clalo ordini precisi alle autorità di con(ìne. perche non si ripetano più incresciosi incidenti, che potrebbero turbare le buone rela;:;ioni italo-sviz;:;ere ----------------- Corriepraerigino la disoccupazione neid1varpsaiesi 11 volto di P'arlgi. • eonsldera• zloni circa h ritorno allo scrutinio uninominale. Parigi ha mostrato il suo vero volto due domeniche or sono, nen'inlerminab,ile, composto ma appa~sion;.ih cc,r'.eo per l'estremo sforzo in dilesa dell2 es,- tenze di Sacco ~ Vanzelli. V 0 ilo sereno ma angoscialo d:nanz; ja ~iuslizia o1lraggiata. Nel parco immenso eh Vmcennes era tuLla la bellezza :,ubhm~ dei pugni serrati, degli occhi luminosti, delle collere lraltenule, perchè> nei mondo lontano, due po-vere esi~1enze i:1m,0enli stavano per esse.re lro11ca !~ ::a ila s·?cictà organJzzata d-ei puritani ipocriti, d{'' capiLalisli amoricani. ,Non si spiega la slor::i. riv0luzi rn3.ria di Parigi se non altra vers,:, qu~s~'anima coJ.leltiva che non è d.i ui!a sol:i. class1:., che giace nascosta sol~o un;i. pa!ina di ~cel'.:cis.m:>e di fri,vole.:za e che nei momenti decisi vi appare come una rive1azione. La rivc-luzione m-:irale so1icv<'.~d dal caso Sacco e Vanzelli può dire di ave:r aVl,to il suo centro a Parigi. Il po;,o!o pairigino ha vissuto veramente on di ansia, di r,assion-e, ,di collera che ai più anziani iacevano ricordare i momenti culminanti dell'affare Dreyfus. Ma questa volta si trattava di due poveri diaivoli di italiani, anarchici, in balìa o1tre l'Allant1co del più polente ca,piialismo del mondo. Tanto più generoso quin:di il popC1lopariigino, ohe lutto .intero, nelle sue manifestazioni di pi-azza e nel1e espressioni della sua stampa, si è drizzalo in di.fesa della giusmzia contro la prepotenza della vendetta di classe. -0iLe <due Camere si sono se.parate per le meritate vacanze dopo aver nauf;ra,gata una volta di più la proporzio;na,le e ristabilito lo scrutinio uninoniinaile. [,o scrutinio uninominale è uno scrutinio locale nel quale gli interes51, locali giuocano Wl ruo.Jo pre<lo.minanrte·; la raippresentanza ,proporziona,Je è uno scr.utinio nazionafo nel qua~e gli in:leressi loca.li sono post.i in cottclizione di inferiorità. &co perchè la rappresen~anza proporzionale è stata sempre preconizzata insieme e dalla grande boiig'hesia e dal proletariato in,duslriaJe, i quali, 1'uno e l'a-Hra, sono legati a delle forme cli produzione dhe sorpassano il quaidro locale e gli interessi dei quali non hanno nuUa di locale. Ecco penili.è deputati reazionari e deputal1 comunisti hanno votarlo insieme, questa volta, come venti anni f,a progressisti e socialisti (quando iJ partito socia1ista francese era ancora esclusi:i1Vamenle il rappresentante della daisse operaia) volarono insieme e fecero insieme nel paese la campagna per la rappresentanza proporzionale. 11 partito radicale, iDIVeoe,che oggi come allora è il rappresentamte della piccola borghesia e della piccola proprietà rurale, ha raccolto, come venti anni or sono (aiutato questa · volta da1 partito socialista che minaccia cli -diventa-re un partito piccolo bor- ~hese) tutto il proprio cvigore per salvare lo scrutinio uninominale. ili ristabilimento del qua~e ,deve essere consilderalo come uno degli sforzi d'una classe economicamente qn decadenza, che si irr,i•g~disca per non morfre. · Il GovernatorePuller '' Pazlzuocidocorlmlnda1lme 1nte" Sul I ragico caso di Sacco e Vanzetti, la Tribune de Genève riceve da Parigi e pubblica una lettera di un medico che nasconde il suo nome sollo lo pseudonimo di .Medicus, ma che si sa essere sta lo allievo cli Hippolyle-Jean Gass e dell'illustre Brnnardel. Medicus, dopo essersi chiesto se sfa mai possibile che di fronte un caso co~·ì grave, la sorte di ,dlue vite debba dipendere esèlusivamente dalla deci~ione di un solo uomo, lo spirito del quale è evidentemente turbato. e conslalato che nessuno a Ginevra ha dello nna parola d'ordine scienlifko sullo stato mentale <lel go,·ernalore FuJler. scrh·e: « ll governatore Fuller deve essere w1 demente privo di ogni senso di reeponsabililà. • Mai essere umano cosciente delle sue responsabilità avanti a Dio e avanti gli uomini, ha potuto prendere cosi pazza e nauseante decisione. « Per l'onor<' degli Sta/i Unili e dell'Umanità. lo stato mentale di r~·uuer deve ('SSere esaminato prima d<'lle' secu:ionc. • li corpo medicale mondiale <' parlicolarmenle gli psichiatri. devono pro/<'starr>ancora colla più coscient<' e nobile energia contro lçz d13cisione di • un solo, uomo, che può essere 1111 , pa::o /,icido • o un • criminale ctemenf<' •. anche se è governatore cli uno Sto/o degli Stati Unili. il capo clei quali non vorrà pertanlo, eia cristiano. ripetere il gesto cli Ponzio Pilalo :.. Fullcr pazzo h1cido o criminale demente. Scco a chi sono affidale le se;rU di due innoccn.li. La disoccupazione che è uno dei più terribili malanni che possa capitare a chi non ha altro mezzo per rulrarre i mezzi di vita se non attraverso al proprio lavoro, colpisce in questi momenti in quasi tutti i paesi gran numero di lavoratcni, gettandoli nella più nera miseria. Questo fenomeno del!' aumento o della diminuzione della mano d'opera è pur esso una delle conseguenze del sistema sociale che noi abbiamo, e che la enorme massa dei nulla te::nenti tollera e<l accetta. Il capilalsmo od indust11:alismo svi, Ji:tppa o ,cl,i1ninuisce la intensita' de!la produzione, secondo i suoi parlicol:,1 i interessi, in.fischiandosi se migliaia d· pad:i di famiglia vengono sprovvisti di lavorc, e perciò del mezzo di trarm,' ù gaudagno per sostentare la sua vita e quella della sua famigJ,ia. Se ancora qualched'uno pensa ancora al senso di umanita' del ca.pitalism? è pregato di non crederci più. La fame, i patimenti, la denutrizione sia pure de: bimbi innocenti, il capitalismo non. ha tempo di pensarci. EgLi pensa solo a.i suoi affari, anche se essi possono essel'< causa di dolori, di migliaia e migl,;aia d1 innocenti. L'umanita' del capitaksmo è rivolia rnlamente ed esclusivamente all'aumentare il suo capitaile. Umanlta', fraternità, libertà, sono per esso cose insuhe che non possono far parte dei suoi pensamenti. Ed ora eccoci qua alle cifre: Germania, al 15 giugno Austria, al giugno Disoccupat; N. 969.000 181.175 Belgio, alla fine di aprile Francia, alla (ine di maggio Inghilterra, fine di maggio Polonia, fine di aprile Svezia, fine d:i maggio Ceco-slovacchia, fine di aprile Russia, 1.o maggio Italia, censimento governaticvo incompleto al 31 maggfo Totale 10.6C9 58.462 1.015.00 195 363 60.000 60.260 1.428.000 294.000 4.211.869 Letterde llaFrancia «UNA DURA LEZIONE» compcne.n'..i. della «American Legion> (l'associaziione degli ex combattenti a· mericani a tinta filo-fascista) ha portato momentaneamenlte le sue tende in Francia per visitare i luoghi della guerr.i, neù quali restarono per pochi giorn'l, e per tenere, all'inizio del prossimo settembre, il loro Congresso annuale. Sono arrivati già alcuie migliaria di legionari; tutto lo Stallo Maggiore, pattuglia .:li avanscoperta •del grosso che si attende. Nei giorrui del Congresso questi « legionari» ascenderanno alla bella cifra di 35 mila! Una incvasione! Certamente si credevano di trovare in Francia le accogl~enze ,trionfali tribui.a~ te al p~.mo sorvolatore dell'Atlantico, Lindcerg, e sor.o sbarcali pettoruti, rumorosi, conquistatori, ma invece di applausi si sono sentùli gridare sul muso, dai combattenti, mutilati ed operai francesi un «Vive Sacco et Vanzetti!,, oppure un «A la lanterne !es comp]1:ces de Tayer et de Fuller!» ed m questi giorni di passione, invece delle folle acclamanti hanno avuto come s;orta numerosi poliziotti 1)er proteggerli. Questa _accoglienza alla «Ameri('an Legion» cl>e è presieduta da un miliardario che appartiene alla esigua schiera dei. re del petrolio, del ferro, ecc .. ecc., d€ve avere contribuilo non poco alla deoisione di rimando presa alL1ltimo momento da quel ,pellerossa sbi:rnchito del Governatore Fuller. MOVIMENTO SINDACA.UE. Pare che questa volta si faccia sul serio: gli inscnitti ai pa,rtiti aderenti alla Concenltrazione antifascista sono lass-itivamente impegnali ad inscriversi neo loro Sindacati d~ categoria, là dove il loro numero non è sufficiente a formare una loro organizzazione; non solo è p~r loro l'obbligo di orgarùzzarsi, ma ben più -importante l'impegno morale pre!'o di essere tanti propagandisti in mezzo alle masse, .di essere insomma l',1vanguardia cosciente delle nuove falaugi sindacah. , Nel Sud della Francia pare che iJ lavoro di organizaZlione proceda bene, specialmente a Nizza, Marsiglia, To!or~ ~ negli altri centri del1a sponda mediterranea. Auguriamo successo ai volenterosi che si sono assunti il non facile compito ed auguriamo loro la volontà e la 11:enac-ia per vincere certi duri ostacoh che chi scrive ben conosce. FRATERNITA' IN'.SRNAZIONALF. Durante questa settimana di passione e di protesta, 1in una delle innumerevoli manifestazioni tenutesi a Parigi, alla tesla di un corteo immenso composto di oltre centomila dimoslranb1, la dolorosa sorella di Vall.7.-elti poJilava un cartello con su scritto: «Popolo di Francia a u ba:mi: tu solo puoi salvare mio fratellol,., E Pari~i menefreghista, nottambnla, cosmopolita, trovava a centinaia di 1"'1-. gliaia di suoi figli pronbi a. rispondere all'ar,p-e,llo della sorella con la parola Come vediamo siamo 'tii fronte a ben 4.211.869 operai, ma che in realla' la cifra deve essere aumentata di un buon terzo, perchè le statistiche ufiiciaLi tengono solo conto degli operai che hanno diritto a sussidi, non ca.talogando gli al, lr: ~nnumerevoli, i quali tentano la ricerca di lavoro coi loro propri mezzi. In Italia per esempio, mentre le statistiche ufficiali danno 294.000 operafi disoccupati, noi sappiamo con piena sicurez7a, sia per il modo che cviene compilata la statlistica, sia perchè una quantita' di operai essendo lavoranti a domicilio, non son.o e non vengono rlè oontrollabi nè catalogati, che i disoccupati non sono di meno di, 400.000. Ora aumentando la oifra totale su ?- sposta sia pure in ragione minima cl.'un terzo in. più del totale, ci troviamo di fronte a ben 5 milioni e mezzo cl.i operai disoccupati, e per soli 10 paesi. Un giornale inglese di 1POChigiorni fa, faceva ammontare secondo suoi calcoli la cifra d~; disoccupati in lutto il mondo a bzn 10 milioni. Se così fos~e, ci troviamo di fronte a non pri.ùi soli 10 milioni, ma calcolando che .in media almeno 2 persone sono a carico d'ogni operaio, ci troviamo d1 fronte a ben 30 milioni d,i individui ridotti alla più nera miseria per mancar.1.a di lavoro. Ed i suicidi sono ·in terribile aumento, perchè molti ridotti in cond:- zioni timpossibili di vita preferiscono il sopprimersi piuttosto che continuare le sofferenze ed assistere alle sofferenze dei suoi cari, come pure la morale continua a scendere al più basso liivello, spinta la necessita' dalla ricerca dei mez2li per trarre il neicessario sosteniamento della vita. E questa, ancora qualcuno ha il barbaro coraggio d!i chiamarla umanita' della società che noi ancora oggi abbiamo la disgrazia di dovere sopportare. Che il 1-acvoratore possa impara.re pre· sto quale è il suo diritto e sappia scrollare dalle sue s,palle il pesante ed inutile fardello che lo opprime. confortante e ra5',')curanle: :«Lo salveremo),., Spettacolo indiment.cabile, quello della grande dimostrazone pro Sacco e Va.nzetti! Ati parigini s'erano colmisiti num'?- rosi gioiiitaliani, i russi, gl spagnoli, i bulgari, gli arabi, i cinesi, i giapponesi, indiani, malesi, neri dell'Equatore, del Congo: tutti i popoli, di tutti li colori, di tutte le razze, di tutte le parlate, uniti in un solo, sdegnato sentimento di riprovai,ione; in un solo potente grido di protesta: la voce del mondo - di tutto il mondo - uui.ito per gridare, per imporre giustizia. SAM.EMO. _ti.ma Un'altra vittoria delle armi italiane in Cirenaica. Quante vittorie! Ogni tanto i giornali le annunciano magnificandole - e il grosso ingenuo pubblico le accoglie con soddisfazione. Eh. il soldato italiano'/ __ Il guaio e che quando nello stesso territorio le vittorie si ripetono, esse non sono vittorie. Vittoria è un fatto d'armi che chiude un periodo d(lotle annientando o scacciando de(ìnitivaritenf P. il nemico. Ma quando - clopo la così delta vittoria - il nemico ricompare e ci punzecchia con 1111a serie di attacchi che si ripetono a intermittenza, parlare di vittoria è fare del bluff per uso e consumo clei minchioni che non sanno che cos' e la guerra in genere e meno eh.e meno sanno che cos'e una guerra coloniale. Quel che logicamente si intravvede attraverso le continue vittorie italiane in Libia. è che le tribù interne sono continuamente in movimento contro di noz, e che noi - per tenerle in rispetto - dobbiamo stare continuamente in armi spendendo milioni e perdendo uomini. Con vittorie cli questo genere cominciò la decadenza. dell'Impero. Rommw ... Storia che si ripete'! Da Zurigo Feata In glaPdlno Indetla <!alla Sezione s'Oeialista, domenica prossim~ 21 corr. avrà luogo l'annuale festa in giardino -pro stampa proletaria al Rislorante Cooperativo, Militarstrasse 36. Il programma è dei più allraenili. Fra i premi per la Ruota della Fort1ma ollre a molli oggetti d'u.w domestico, porcella.ne, cris.lallerie ecc., si contano 150 bolliglie di finissimi liquori. Il tiro a' segno è pure dotalo di premi di valore. Concerlo orchestrale ed illum:i110zione del giardino alla veneziana. Compagni e simpatizzanti non mancheranno df intervenire con \e · loro famiglie a passare alcune ore di svago, a rallegrare lo s.pirilo, a portare il loro contributo aTia stampa che ·comballe per la causa della libertà e dc>llagiustizia_ IL COMITATO.

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